Le cittadelle della fede
e della cultura
I monasteri benedettini
La funzione
Secondo la regola di San Benedetto era il luogo in cui praticare
l’ascesi come ricerca della perfetta vita cristiana. L’abate era il “padre”
che costituiva il modello di riferimento e la massima autorità della
comunità. I sovrani carolingi imposero a tutti i monasteri l’adesione
alla regola di S.Benedetto (volontà di una cultura unitaria);
Ogni monastero è un’istituzione autonoma dove i monaci provvedono
al proprio sostentamento attraverso il lavoro manuale ed intellettuale;
Tra le attività più importanti vi era la conservazione e la produzione di
opere librarie;
Nonostante la clausura e l’isolamento che vi si praticavano, il
monastero aveva anche una funzione civile ed economica: 1. i ricchi
feudatari ricorrevano ai monaci per questioni amministrative e
contabili (il monastero era spesso l’unica sede della cultura nei territori
dell’Europa medioevale); 2. I monasteri accoglievano i forestieri che
per svariate ragioni si trovavano a viaggiare nel continente europeo: la
rete stradale si strutturò in base alla posizione dei monasteri;
Al lavoro dei monasteri si devono vaste operazioni di bonifica
territoriale per favorire l’agricoltura: ciò dimostra che le comunità
monastiche possedevano notevoli conoscenze tecnico – scientifiche..
L’architettura dei monasteri
Erano luoghi complessi costituiti da numerosi edifici entro un recinto
murario (“muro” come strumento di difesa e come simbolo della
separazione dal mondo civile);
Erano collocati in luoghi lontani dalle città, vicino a corsi d’acqua e
spesso in posizione elevata. I monasteri costituivano, insieme, un
sistema territoriale: ciascuno di essi era in rapporto con il territorio
circostante e l’uno rispetto all’altro. I monasteri erano collegati tra
loro da una efficiente rete viaria;
L’impianto architettonico era strutturato in maniera funzionale, in
base alle attività quotidiane che svolgevano i monaci. Ogni monaco
svolgeva una determinata funzione e ognuno era responsabile del
luogo in cui si svolgeva tale attività (Cuciniere/cucina,
medico/infermieria, refettoirista/refettorio, bibliotecario/biblioteca,
ecc.)
L’impianto dei monasteri altomedievali rimane pressoché invariato
per mille anni secondo un modello considerato “ideale” e ripetibile in
luoghi diversi;
Montecassino
Il monastero di Montecassino (Lazio), fondato da S. Benedetto verso l'anno
529 dell'era cristiana, sorse sulla base di una preesistente fortificazione
romana del municipio di Casinum; su questo monte si esercitava ancora il
culto pagano in un tempio dedicato ad Apollo e vi era un boschetto sacro
con annessa area per i sacrifici.
Reso illustre dalla prodigiosa vita e dal sepolcro del suo fondatore,
Montecassino ha vissuto lungo i secoli una feconda storia di santità, di
cultura e di arte, che lo ha reso celebre nel mondo intero.
Distrutto verso l'anno 577 dai Longobardi, il monastero rinasce agli inizi del
sec. VIII su mandato di papa Gregorio II. Inizia per l'abbazia cassinese un
periodo di grande splendore
Nell'883 i Saraceni invadono il monastero, lo saccheggiano e lo danno
alle fiamme; venne di nuovo restaurato.
Nel 1349 avviene la terza distruzione a causa di un terremoto. Fu
nuovamente ricostruito.
Nel 1944 gli alleati americani lo bombardarono per sconfiggere i tedeschi
che vi si erano rifugiati.
Dopo la guerra si decise di ricostruirlo “dov’era e com’era” per non perdere
la memoria della sua grande storia, sulla base dei documenti e delle
fotografie posseduti.
Si evitò la distruzione del patrimonio archivistico - librario dell’antica
biblioteca di Montecassino grazie al provvidenziale spostamento dei
libri e dei documenti a Roma durante la guerra. A Montecassino fu
ritrovato dagli umanisti del XV secolo il prezioso manoscritto del
trattato di Vitruvio “De Architettura” (I sec. d.C).
San Gallo - Svizzera
Sopra: Vista del complesso del monastero di san Gallo.
A sin.: Pianta del Monastero ideale di San Gallo , Biblioteca di
San Gallo – IX secolo.
Il documento della pianta ideale,, fu
commissionato dall'abate Gozberto di San Gallo
ed esso include edifici e modelli base (solo alcuni
dei quali furono effettivamente realizzati a San
Gallo) per un complesso, idealizzato, di una
comunità benedettina. Il centro geometrico è
identificabile nell’area occupata dalla chiesa e dal
chiostro.
Nel 612 il monaco pellegrino Gallus istituì una cella eremitica nell'alta valle di
Steinach, nella Svizzera orientale, dove un secolo più tardi l'abate Otmar fondò
un convento che divenne un importante centro culturale dell'occidente.
Accanto allo scriptorium sorsero una scuola e una biblioteca che fecero di
San Gallo uno dei centri di studi e di sapere più importanti d’Europa. Il
monastero lasciò significative tracce anche nell’architettura: la pianta realizzata
nel IX secolo per l’ampliamento del complesso abbaziale servì da modello
all’architettura monastica in tutto il continente. La complessità dell’impianto
planimetrico riflette la rigida e organizzata vita monastica.
L’abbazia, che si raggruppa attorno alla collegiata e ad un grande chiostro,
conserva le testimonianze dei diversi linguaggi architettonici sovrapposti l’uno
all’altro nel corso dei secoli. Il complesso attuale risale prevalentemente al
XVIII secolo e vanta una delle più splendide realizzazioni dell’architettura
barocca: la sala della biblioteca.
L’architettura cistercense
Si sviluppa in Borgogna (Citeaux) a seguito della riforma voluta dall’abate
Roberto di Molesme (1098) in direzione di una maggiore rigore
nell’osservanza della regola di San Benedetto. San Bernardo di Chiaravalle
diede un decisivo impulso ad una nuova impostazione architettonica delle
abbazie.
Architettura essenziale, razionale, rigorosa, basata sull’uso della linea retta
e del modulo “ad quadratum”;
Chiesa: Pianta a croce latina con abside e cappelle rettangolari;
Chiostro quadrato chiuso sul lato nord dal fianco della chiesa, presbiterio
rialzato senza cripta sottostante;
Gli ambienti dell’abbazia si distribuiscono intorno, a sud della chiesa,
secondo una logica funzionale e geometrica;
Presenza di numerosi riferimenti simbolici al numero inteso come
espressione della sapienza divina;
Il linguaggio dell’architettura cistercense francese si diffonde in tutta
Europa. In Italia alcuni esempi: Chiaravalle alla Colomba (Alseno PC),
Morimondo (MI), Cerreto (Lodi), Fiastra (MC), Cabuabbas a Sindia in
Sardegna.
Abbazia di Cerreto
Chiesa dell’Abbazia di
Morimondo
A - Chiesa
1.
Presbiterio (dal latino presbyterium). Coro di monaci Spazio della chiesa ove i monaci si radunano a pregare.
3.
Spazio della chiesa riservato, una volta, ai monaci infermi
o malati.
4.
Coro dei conversi - Spazio riservato alla preghiera dei
fratelli conversi. Erano detti conversi (da convertito) quei
monaci che essendo addetti a lavori vari, osservavano un
ritmo di preghiera differente da quello dei monaci.
5.
Porta del cimitero.
6.
Scala del dormitorio dei monaci - Durante la notte, a ore
stabilite, i monaci scendevano in chiesa a pregare.
7.
Ingresso alla chiesa dal chiostro, riservato ai monaci.
8.
Ingresso alla chiesa, riservato ai conversi.
B - Sacrestia (dal latino sacrum) –
C - Chiostro (dal latino claudo, luogo chiuso).
D - Ambulacro o corridoio del chiostro. Il lato a ridosso della
chiesa è riservato alla lettura.
E - Armarium o armadio, piccola biblioteca sita nel chiostro.
F - Capitolo - Sala di riunione dei monaci, riservata all'ascolto
di un capitolo della regola e ove vengono trattati rilevanti
problemi riguardanti la comunità.
G - Passaggio agli orti e parlatorio, ove una volta, venivano
impartite le disposizioni per il lavoro.
H - Scala d'accesso al dormitorio dal chiostro.
I - Locale sito nel sottoscala.
J - Scriptorium o sala di studio e di scrittura dei monaci.
K - Orti e giardini.
L - Canale utilizzato per le discariche.
M - Calefactorium o sala del camino. N - Refettorio dei
monaci.
O - Pozzo
P - Cucina dei monaci.
Q - Dispense, in alcuni casi adibito a parlatorio dei conversi.
R - Refettorio dei conversi.
S - Passaggio ed entrata al monastero.
T - Cellarium, magazzino e cantine.
U - Corridoio dei conversi.
V - Pronao o portico della chiesa.
X - Cimitero dei monaci.
Abbazia di Fiastra (MC)
Secc. XII - XIII
La chiesa.
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