il FOGLIO Umanitaria dell’ Periodico trimestrale della Società Umanitaria fondata nel 1893 Aut. Trib. MI del 19/11/1994 n.611 Anno XVIII n. 2 aprile-giugno 2012 2008 LO/1479/ IN QUESTO NUMERO La cerimonia dedicata agli Ambasciatori dei Diritti Umani a Milano, Napoli e Roma Sotto i riflettori Il passato che ritorna: dalla Casa dei Bambini ad un innovativo Asilo nido per bambini da 0 a 3 anni il FOGLIO dell’Umanitaria 2 A ruota libera Tra i tanti incontri d’inizio anno organizzati, dove sono stato semplice spettatore, ne ricordo uno in particolare (ne parliamo, in altri ambiti, anche a pagina 11), durante il quale c’è stato un intervento che vorrei condividere, perché ha colto l’essenza di questa nostra Umanitaria/Humaniter, che dir si voglia. Il punto di partenza è quell’immagine forte, splendente, evocatrice con cui venivano definiti gli uomini che hanno reso grande questo Ente: “pionieri di arditezze sociali”. Che significato si può dare, oggi, all’ardire nella ricerca del miglioramento delle condizioni sociali? E soprattutto può esistere miglioramento delle condizioni sociali senza una crescita culturale dell’individuo? Se penso a quanto abbiamo fatto in questi anni (sono questi i mesi in cui ci apprestiamo a fare il bilancio dell’anno passato, dati e riflessioni che confluiranno nella nostra tradizionale Relazione morale), e se poi penso all’eredità materiale e spirituale, all’insegnamento che ci hanno lascito i nostri predecessori, penso che la riposta sia lapalissiana. Basta prendere come esempio le case popolari costruite ai primi del ‘900, dove all’aspetto “assistenziale” (la soluzione di un problema drammatico) non si poteva disgiungere un intervento educativo innovativo, con la Biblioteca di quartiere, la Casa dei di Amos Nannini Bambini, le attività teatrali e/o le conferenze ivi tenute dall’Università Popolare. Come allora il punto fermo della politica riformista dell’Umanitaria era la persona, l’individuo, da sostenere attraverso un percorso che fosse – sempre – di elevazione professionale e morale (quindi culturale), oggi il nostro modus operandi (o la trasgressione, intesa come uscita da tracciati comodi, vera esplorazione) è chiaramente il concetto di sussidiarietà. La solidarietà sociale, che si sostanzia nella lotta alla solitudine (i corsi per il tempo libero), nella ricerca di nuove prassi professionali (il progetto di cui parliamo a pagina 3), nella promozione dei giovani (nella musica, nell’arte), facendo tesoro delle “arditezze” di un passato (non certo remoto), che ancora oggi possono tornare ad essere un sostegno efficace alle famiglie in difficoltà. Con una mano sul cuore, e un impegno a non mollare mai. Perché “ogni volta che non si dona qualcosa – ha scritto Tiziano Terzani – si perde un’occasione”. Nel tondo: la consegna della targa d’onore al campione di fioretto Andrea Cassarà iscritto al Corso di Laurea in Scienze Motorie dell’Università Telematica San Raffaele, che da poco ha sede in Umanitaria (www.unisanraffaele.gov.it). Al suo fianco il nostro Presidente, Piero Amos Nannini, e il Magnifico Rettore, Giuseppe Rotilio. INDICE Sotto i riflettori Ricordare la Costituzione con AIM e Piccolo Teatro Ambasciatori Gli dei Diritti Umani 5 6 Notizie dalle sedi Carbonia dedica un film cult al Sindaco Pietro Cocco 8 Focus on In Umanitaria nasce un nuovo asilo nido il 10 FOGLIO dell’Umanitaria anno XVIII n° 2 2012 TRIMESTRALE DELLA SOCIETÀ UMANITARIA FONDATA A MILANO NEL 1893 Direttore responsabile Piero Amos Nannini In redazione: Claudio A. Colombo, Francesca Di Cera Maria Helena Polidoro, Daniele Vola Progetto grafico di: Francesco Oppi Chiuso in redazione il 15 marzo 2012 Stampa: Iacchettistampa, Milano Tiratura: 10.000 copie Editore, direzione e amministrazione Società Umanitaria Via Daverio 7 - 20122 Milano Per comunicare con la Redazione: tel. 02 5796831 - fax. 02 5511846 [email protected] Unico concessionario per la pubblicità è: Coop. RACCOLTO Cascina Guado, 1 - 20020 Robecchetto con Induno (MI) tel. 0331 875337 - [email protected] Progetto editoriale di Daniele Oppi Distribuzione gratuita ACCADEVA IERI 1952 In copertina - L’ONU ha proclamato il 2012 “Anno Internazionale della Cooperazione”, riconoscimento ad un modello d’impresa che continua a coniugare etica, persona e mercato. Nell’occasione, pubblichiamo un’immagine di chiaro impatto realizzata per la XXXI Giornata Mondiale della Cooperazione del 4 luglio 1953 (da Le Coopérateur Suisse). “La scuola evidentemente non può fare miracoli perché al suo magistero si aggiunge quello della famiglia o quello della società. Per cui non si deve dare eccessiva importanza all’opera che la scuola può svolgere ed è bene tener presente che se la famiglia piange la società non ride. la scuola deve insegnare a imparare da sé quello che non si è imparato a scuola; deve dare cioè le grucce o gli strumenti per camminare e muoversi da soli. Perché la cultura è tutto quanto rimane dopo che abbiamo dimenticato quanto avevamo imparato. Una cosa bisogna ricordare sempre: occorre fare il proprio dovere e indignarsi per chi non lo fa”. Appunti inediti di Piero Calamandrei per un Corso residenziale dell’Umanitaria sui problemi dell’educazione degli adulti, organizzato a Gargnano dal 21 al 28 settembre 1952. A pagina 5 la presentazione dello spettacolo sul Discorso per la Costituzione tenuto da Calamandrei nel 1955 all’Umanitaria davanti agli studenti di Milano. il FOGLIO dell’Umanitaria 3 FATTO CON LE NOSTRE MANI dalla Scuola per panettieri alla Casa del pane “Nel 1921, con il concorso delle Associazioni padronali ed operaie delle industrie della panificazione, la Società Umanitaria apre una Scuola Professionale per Panettieri diretta a completare e a perfezionare la cultura e la capacità tecnica degli operai panettieri, riservandosi l’apertura di Corsi speciali per pasticcieri, pastai, mugnai, ecc” (da documenti del nostro Archivio storico). Ottant’anni dopo, con lo stesso spirito di un tempo (educare al lavoro), l’Umanitaria ha aperto nella sua sede una nuova scuola completa di un laboratorio professionale di produzione panaria, in grado di ospitare corsi professionali di panificazione e pasticceria. L’ultimo anno è stato molto intenso: otto corsi effettuati, sei per panificatori, due per pasticceri, cento persone formate (74 panificatori e 26 pasticceri), e tra poco inizieranno le attività formative per pizzaioli e barman. In questo difficilissimo momento storico per l’intero “sistema lavoro” cerchiamo di dare risposte il più possibile consistenti a persone che puntano su queste professioni, anche attraverso i tirocini post attività formativa: ne abbiamo attivati oltre cinquanta in questi mesi e in alcuni casi l’esperien- [ ] Una risposta consistente in un momento difficile per chi cerca lavoro za si è protratta nel tempo – durata media di un mese – o è stata replicata presso altri laboratori artigianali. Le nostre stime ci dicono che, a un anno dalla conclusione dell’attività formativa circa il 40% le persone disoccupate che sono state formate in Umanitaria trova lavoro, magari non sempre in coerenza con l’attività svolta, ma molto spesso nel settore della produzione alimentare o in altro affine. Ma il progetto su cui vorremmo investire è un altro. Partendo dal fatto che, oltre all’attività formativa collettiva, l’Unità Operativa per l’erogazione di Servizi di Formazione e Servizi al Lavoro dell’Umanitaria gestisce anche quattro Doti assegnate da Regione Lombardia e Provincia di Milano ad altrettante persone disabili (Piano Emergo 2011), si va facendo strada il proposi- di Roberto Melogli to di aprire uno spazio produttivo e di conseguenza anche uno spaccio alimentare vero e proprio (proprio come negli anni ’20). Il progetto di attuazione non sarà semplicissimo, ma non demordiamo, perché si potrebbe costituire una Cooperativa sociale (di tipo “B”), nella quale tentare di inserire anche le persone svantaggiate che con grande entusiasmo stanno ora affrontando un percorso formativo e di tirocinio, proprio nell’ambito della panificazione e pasticceria. Se tutto andrà bene (come ci auguriamo), anche l’Umanitaria avrà la sua Casa del Pane. INFORMAZIONI Unità Organizzativa Coordinatore: Antonio Rovello tel. 02 57968360 FORMAZIONE UMANITARIA [email protected] [email protected] IL NOVEMBRE ALLE ORE LA CITTADINANZA È INVITATA alla presentazione del volume (Raccolto Ed) nel Chiostro del Piccolo Teatro in via Rovello a Milano giorno per giorno 4 gli appuntamenti Ricordando Bauer educatore civile Con i biscotti del Corso dei Panificatori fascismo – “la sua testimonianza non venga dimenticata. È, il suo, un modello grande e prezioso per i nostri giorni, un riferimento alto e perenne per le giovani generazioni, affinché apprendano a conoscere e ad amare i valori profondi della nostra democrazia”. 21 aprile, ore 10.00 Istituto Istruzione Superiore “P. Verri” Milano, via Lattanzio 38 IN G LIB RE ER SSO O Non è un caso ricordare Riccardo Bauer agli studenti dell’Istituto Verri di Milano. Proprio qui, infatti, il grande educatore civile insegnò giovanissimo economia politica e scienze delle finanze dal 1923 al 1925,carriera precocemente stroncata dal regime fascista ormai al potere. Nell’Auditorium della scuola, non a caso a lui intitolato nel 1983, verrà proiettato un documentario di testimonianze. Al termine dell’incontro, sarà distribuito ai ragazzi dell’ultimo anno il volume “Educare alla Democrazia e alla Pace” per far sì che – parole di Sandro Pertini, suo compagno di lotta durante gli anni dell’anti- 8 MAGGIO ore 15,30 Sala Bauer 5 GIUGNO ore 15,30 Sala Bauer Alessandro Perissinotto Semina il vento Jan Brokken Nella casa del pianista AVVISO AI SOCI PER ASSEMBLEA Tutti i Soci sono invitati a intervenire all’Assemblea Ordinaria mercoledì 16 maggio dalle 9.00 alle 19.00 convocata per l’elezione di 16 componenti del Collegio dei Delegati 16 – 22 aprile Fuori Salone del Mobile I CONCERTI DELL’UMANITARIA MILANO 15 APRILE ore 17.00 CAMERA DEL LAVORO Auditorium Di Vittorio Ensemble Laboratorio del Conservatorio di “G.Verdi” di Como Musiche: Mahler-Bonifacio In collaborazione con Conservatorio “G.Verdi” di Como ROMA 22 APRILE ore 17.00 Riccardo Guazzini, sassofono Musiche: Morosco, Lauba, Bonneau, Bozza,Tomasi, Piazzolla 13 MAGGIO ore 17.00 TRIO DIMITRIJ Michele Sampaolesi, pianoforte Henry D. Durante, violino Francesco Alessandro De Felice, violoncello Musiche: Debussy, Liszt, Shostakovich In collaborazione con Scuola Superiore Internazionale di Musica da Camera del “Trio di Trieste”. (Iperborea) (Piemme) 17 maggio, ore 15.00 Convegno Programma Monitore NAPOLI 21 APRILE ore16.30 Villa Hertha Riccardo Guazzini, sassofono Michela Spizzichino, pianoforte Musiche: Hindemith, Schulhoff, Françaix, Debussy,Woods, Maurice 27 MAGGIO ore 17.00 Paul Lay, pianoforte In collaborazione con Musée Debussy Saint Germain - en - Laye XXVII Stagione Ciclo Salute & Vita 9 maggio, ore 18.00 “Il valore della parola nella prevenzione e nella terapia del disagio giovanile”. 6 giugno, ore 18.00 “La parola consolatoria e la parola realistica nella comunicazione medico-paziente”. Con Livio Bertoli e Salvatore Lo Cicero Teatro Laboratorio Mangiafuoco presenta Una giardiniera strega/maga muove la luna e il sole... INSÙ di e con Paola Bassani e Laura Valli musiche di Roberto Barbieri e Cascinara per bambini da 1 a 3 anni 3 - 12 maggio Enrico Berlinguer: la vita, la politica, l’etica. Con Maurizio Picca PICCOLE TRACCE 12 maggio, ore 16.30 MOSTRE Info e prenotazioni: tel. 02 7610491 [email protected] Mostra fotografica. in collaborazione con Fondazione Quercioli e Fondazione Di Vittorio 15 - 30 maggio Asini, muli, corvi e maiali. La satira in Italia tra Stato e religioni dal 1848 ai giorni nostri. in collaborazione con Consulta Milanese per la Laicità delle Istituzioni clicca il calendario completo su www.umanitaria.it i o tori t t so flet ri il FOGLIO dell’Umanitaria 5 LA COSTITUZIONE IL CUORE DEL POPOLO di Claudio A. Colombo “In questi articoli c’è l’affermazione solenne della solidarietà sociale, della solidarietà umana, della sorte comune, che se va a fondo, va a fondo per tutti questo bastimento. La Costituzione è la Carta della propria libertà. La Carta per ciascuno di noi della propria dignità d’uomo” [ ] “Però la libertà è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare” manitaria (Calamandrei parlò nel Salone degli Affreschi), anche come conclusione di un anno di attività nelle scuole sui temi e valori della Carta Costituzionale. La regia dello spettacolo, che sarà dedicato sopratutto ad un pubblico di giovani, è di Marco Rampoldi. Sul palco, gli attori interagiscono con immagini e musiche, intercalando quella parlata da toscanaccio verace, che oggi come allora saprà incantare: un discorso breve, semplice, chiaro, pervaso di una gran passione civile e democratica. Un discorso che travalica le generazioni e parla al cuore, un discorso che sarebbe bene ogni scuola adottasse come testo-cardine per qualsiasi corso d’educazione civica. Perché “dietro ogni articolo di questa Costituzione, voi dovete vedere giovani come voi, caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa Carta. Quindi, questa non è una Carta morta. Questo è un testamento, un testamento di centomila morti”. UNA PRODUZIONE Venerdì 1 giugno ore 20.30 Piccolo Teatro Studio Milano, via Rivoli 6 IN A GRE IN SS VI O TI Sono che parole che sferzano, che scuotono, in parte commuovono. Qui dentro c’è tutta l’Italia: i valori della democrazia, i principi fondamentali, i diritti di cittadinanza e i diritti dell’individuo, anche quelli calpestati da certi protocolli imprenditoriali, da certe leggi che criminalizzano l’immigrazione, da certe prassi che sviliscono le pari opportunità. In concomitanza con la Festa della Repubblica, a ricordarci che la democrazia non è un dono di natura, ma una conquista da difendere giorno per giorno, ci pensa uno spettacolo incentrato sul discorso in difesa della Costituzione tenuto da Piero Calamandrei davanti a centinaia di studenti il 26 gennaio 1955. Una serata voluta da AIM Associazione Interessi metropolitani, fin da subito affiancata nel progetto e nella sua realizzazione dal Piccolo Teatro, in particolare dal suo Direttore Sergio Escobar, e dall'U- il FOGLIO dell’Umanitaria 6 Giovani Ambasciatori crescono Non possiamo non dirci soddisfatti del risultato ottenuto dalla IV edizione del Progetto “Ambasciatori dei Diritti Umani”. “Essere: elemento fondante dell’identità” era il tema della conferenza introduttiva di febbraio. A Milano vi hanno partecipato 340 studenti degli Istituti superiori di città e Provincia, e altri 200 hanno invaso rispettivamente le sedi di Napoli e Roma. Al concorso, consistente in una prova scritta, hanno preso parte un centinaio di studenti. Sia dalla lettura degli elaborati che dal dialogo con loro, è emerso il desiderio di questi ragazzi di mettersi alla prova, di mettersi in gioco, non tanto per il titolo, né per il riconoscimento, che tuttavia dà loro molta soddisfazione, ma per poter esprimere il loro sentire: divenire attori di un messaggio importante. Insomma, di trasformarsi in protagonisti, divulgatori di una conoscenza fondamentale come quella dei 30 articoli della Dichiarazione dei Diritti Umani, da difendere non solo in nome di presunti diritti, ma anche nella consapevolezza dei doveri che ne corrispondono. In un mondo imprigionato da messaggi sempre più contradditori, da un consumismo devoto alle leggi del mercato, da una plutocrazia finanziaria dominante, in cui le regole della convivenza civile contano poco, impoverendo di ideali e prospettive i nostri giovani, i ragazzi hanno raccolto informazioni, hanno riflettuto, hanno elaborato e poi espresso le loro conclusioni. Il tema, ricco di spunti, è stato affrontato con la volontà di mettere e mettersi in discussione: liberandosi dalle catene del “dover aderire a modelli precostituiti”, accettandosi per quello che si è davvero. È toccato alla giuria il difficile compito di valutare; dopo giornate intense di lavoro, abbiamo scelto, nel rispetto delle idee di tutti, i nove migliori elaborati (più una menzione speciale). Questi giovani ci hanno donato uno splendido spaccato di una generazione che, se appare spesso trascurata, dimostra di avere una consapevolezza profonda su quanto sia pesante l’influenza dei media nell’esistenza di tutti. E con lucidità hanno riconosciuto la povertà dei modelli attualmente proposti e la ricchezza di quelli che ci vengono dalla testimonianza di pensatori del passato. I nuovi Ambasciatori (ora se ne contano 27, tra Milano, Roma e Napoli) si recheranno all’Aja il 17 aprile prossimo per visitare il Tribunale ed assistere ad un’udienza. In autunno frequenteranno ad Assisi il corso offerto dalla SIOI, Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale, su “Insegnare Diritti Umani” che permetterà ai nostri giovani Ambasciatori di diventare formatori nelle scuole. Non finisce qui il nostro impegno e l’attenzione verso i giovani; continueremo a proporre offerte culturali che aiutino a riflettere ed acquisire consapevolezza, nell’auspicio che possano diventare adulti responsabili ed operatori di pace. Tiziana Gardini Mariarosaria Riccio Presidente LIDU Sezione di Milano Commissione giudicatrice di Napoli Vincitori 2012 Elena Cordaro Commissione giudicatrice di Roma • • • Milano: Sabrina Deliso, Monica Imbrici, Silvia Morini. Roma: Marica Minnucci, Chiara Pensa, Chiara Famooss Paolini Napoli: Chiara Amato, Roberto Bastone, Giorgia Amato. Menzione speciale a Giovanni Di Rienzo. Roma I Diritti non han La giustizia è l’uomo e quest’uomo è mio fratello: per un’idea non posso uccidere! (Padre David Maria Turoldo - inedito) il FOGLIO dell’Umanitaria 7 Milano Napoli i Umani nno età per i L ega I nternazionale D iritti U mani Sezione di Milano affiliata all’International League for Human Rights di New York in collaborazione con L’importanza di questo concorso ha a che fare con la dimensione culturale del grande tema dei diritti umani; il senso del titolo che, per i vincitori, ne consegue, ha a che fare con la diffusione dell’attitudine alla riflessione su questo argomento, con la divulgazione di una visione critica del nostro mondo contemporaneo e con la comunicazione di un pensiero coerente con l’aspirazione a una società globale più giusta e migliore. Il tema di quest’anno verteva sul significato e sull’importanza, nel mondo di oggi, dell’identità personale e collettiva. Pensando al ruolo dei mezzi di comunicazione, alla diffusione del modello di società consumista e alla conseguente, frequente confusione di essere, avere e apparire, risulta chiara la grande attualità della questione – anche in relazione ai diritti umani: la Dichiarazione Universale, che naturalmente è il fondamento teorico e pratico dell’Umanitaria e il presupposto essenziale di questo concorso, ha con i suoi trenta articoli un respiro molto ampio. Riconoscere Non si limita a sancire i diritti alla vita e alla sicurezza, nel i propri doveri senso della mera sopravviè il primo passo venza fisica dell’uomo, ma si esprime con decisione anche per diffondere (forse soprattutto) in difesa la cultura delle sue caratteristiche più propriamente umane – l’udei diritti umani guaglianza, la libertà, l’indipendenza, l’identità stessa. Questo significa che il valore della Dichiarazione trascende la semplice difesa dell’integrità materiale dell’individuo (che pure è spesso calpestata) e si spinge oltre, proclamando i punti chiave di un percorso verso la piena realizzazione dell’essere umano – i quali a loro volta, evidentemente, costituiscono le basi per la costruzione di una società equa e sostenibile su larga scala. In questo senso è importante che anche i paesi occidentali, i cui abitanti a volte hanno la sensazione di sfiorare il migliore dei mondi possibili, non smettano di riflettere sulle implicazioni dei diritti e dei doveri, nell’ottica di una crescita qualitativa a tutto tondo. E in questo senso è necessario che i giovani assumano un ruolo attivo nella sensibilizzazione del pubblico su questo tema: questo è il significato degli Ambasciatori dei diritti umani. Gli Ambasciatori ricevono in premio un viaggio all’Aia, in cui assistono – ed è un’esperienza veramente molto formativa – a una seduta del Tribunale Penale Internazionale; inoltre, da quest’anno partecipano a un corso per “insegnare i diritti umani” che fornisce loro le basi teoriche per questo tipo di divulgazione. L’auspicio è che la loro attività possa poi rappresentare un contributo significativo, per quanto piccolo, a diffondere un po’ di consapevolezza e di conoscenza a proposito della cultura dei diritti umani. Che è come dire, rendere il mondo un po’ migliore di quello che è. [ ] Michele Lavazza Ambasciatore dei Diritti Umani - 2011 il FOGLIO dell’Umanitaria 8 Notizie dalle sedi CARBONIA di Moreno Pilloni photo Fabio Dongu Cineprese, luci di scena, attori, comparse, troupe e l’immancabile “Ciack si gira!”: lo scorso anno il Sulcis Iglesiente si è trasformato in set cinematografico. Nel mese di novembre, infatti, si sono concluse le riprese di “Un Minatore”, titolo provvisorio del lungometraggio sulla vita di Pietro Cocco, lo storico Sindaco di Carbonia, scomparso tredici mesi fa, all’età di 94 anni. È una Sardegna povera, logorata dalla guerra e da una pesante crisi, quella descritta dal regista Stefano Obino (autore, nel 2005, de Il Vangelo secondo Precario). Il racconto inizia nel 1932, con un Pietro Cocco appena quindicenne e ripercorre gli anni più duri di un territorio in continua lotta per la sopravvivenza. “L’idea di dedicare un lungometraggio a Pietro - spiega Salvatore Figus, direttore regionale dell’Umanitaria e tra i primi ad aver pensato alla realizzazione dell’opera - vuole essere un omaggio a una figura fondamentale nella storia del Sulcis Iglesiente”. Storia di un sindaco con i piedi in miniera: Pietro Cocco La troupe ha attraversato le piazze, le strade e le campagne che hanno segnato il percorso di vita del vecchio Sindaco. La cinepresa, oltre Iglesias, dove Cocco è nato e vissuto, ha ripreso Gonnesa e ovviamente Carbonia, di cui Cocco è stato primo cittadino per quasi vent’anni. Una città, quest’ultima, che sotto la guida del “Sindaco Minatore” (tra gli altri incarichi svolti quello di primo segretario regionale della CGIL), ha saputo conservare la propria identità e il proprio orgoglio. I protagonisti, per lo più attori non professionisti, hanno lavorato fianco a fian- co con una troupe costituita da giovani: quindici ragazzi del territorio che hanno avuto modo di formarsi grazie al workshop preparatorio organizzato dal CSC nei mesi antecedenti le riprese. “Si tratta - ha affermato Paolo Serra, Direttore del CSC di Carbonia Iglesias del primo film nato sotto l’egida della “Mnemoteca del Sulcis Iglesiente” o Mediateca della memoria, l’ambizioso progetto che prevede, tra le altre attività, anche la realizzazione di laboratori di produzione e post-produzione, l’apertura al pubblico di sale per la didattica dei linguaggi audiovisivi e cinematografici, e la costituzione di una Cineteca del lavoro e dell’immigrazione”. La pellicola è prodotta dalla Fondazione Umanitaria Sardegna e dai tre Centri di Servizi Culturali che la Società Umanitaria gestisce in Sardegna (Carbonia Iglesias, Cagliari e Alghero), in collaborazione con la Provincia di CarboniaIglesias, il Comune di Carbonia, la CGIL sarda e la Fondazione Di Vittorio e con il patrocinio della Regione Sardegna. di Emiliano Di Nolfo Il cinema e noi In collaborazione con la Scuola Media n° 2 della città, abbiamo inaugurato un percorso cinematografico mirato ad approfondire alcuni argomenti trattati in classe. Il progetto “Il cinema e noi” è iniziato a Dicembre 2011 e proseguirà fino a Maggio 2012 con la cadenza di due appuntamenti al mese; destinatari sono ragazzi delle classi terze ai quali verrà proposta la visione di 12 film che affrontano tematiche di interesse storico, come ad esempio Tempi Moderni e Monsieur Batignole, o di interesse sociale in rapporto soprattutto alle problematiche degli adolescenti come Billy Elliott e L’Impero del sole. Prima della visione di ogni film, ai ragazzi viene consegnata una scheda con i dati tecnici che lo riguardano e una breve trama; la proiezione, che avviene in Mediateca, viene introdotta dagli operatori della Società Umanitaria Notizie dalle sedi ALGHERO tramite una presentazione volta a inquadrare il contesto storico e politico in cui esso si colloca e, più in generale, ad avvicinare i ragazzi alla storia del cinema e ai suoi linguaggi; dopo la visione del film, in un modo diverso per ogni classe, i ragazzi discutono con i loro insegnanti e lavorano a scuola su quello che hanno visto e ascoltato tramite elaborati scritti, disegni e riflessioni. Le finalità del progetto sono quelle di educare i ragazzi a una visione del film più consapevole e critica e stimolarli, tramite un lavoro interattivo tra loro, gli operatori e gli insegnanti, alla condivisione delle proprie idee e al rispetto di quelle altrui, sempre cercando di mantenere viva in loro quell’emozione che inspiegabilmente si prova quando, una volta seduti sulle poltroncine di un cinema, si spengono le luci in sala. il FOGLIO dell’Umanitaria 9 Humanexpo e sportello del cittadino per i nostri soci Con l’arrivo della primavera, è stato riaperto, per i nostri soci, lo Sportello del Cittadino, che con l’aiuto di volontari, fornirà assistenza in campo legale e fiscale. Fervono, inoltre, le attività ricreative, che spaziano dalle visite alla scoperta dei segreti nascosti della nostra città ai viaggi in luoghi ricchi di storia e bellezze naturali. A conclusione dell’anno accademico numerosi saggi di recitazione in italiano e in vernacolo allieteranno, come ogni anno, e gli allievi-attori e il pubblico. È anche tempo di programmazione: saranno riproposti i tanti corsi apprezzati quest’anno, e non ne mancheranno di nuovi che a partire Notizie dalle sedi di Maria Luisa Zazzara Marina Melogli Notizie dalle sedi NAPOLI da maggio verranno pubblicizzati. Le iscrizioni riapriranno il 4 giugno. Tre sono poi gli appuntamenti di maggiore rilievo che concludono l’anno accademico: alla fine di maggio si terrà il 4° Incontro annuale dedicato ai Mentori e agli Operatori del Programma Monitore; domenica 13 maggio si terrà lo spettacolo-saggio “Ancora una volta insieme”, per la regia di Silvana Trenca, che vede la partecipazione di tutti i soci iscritti ai corsi di ballo, canto e recitazione che, sotto la guida attenta dei loro docenti, danno vita ad un vero e proprio spettacolo di varietà molto apprezzato dagli oltre 400 spettatori che ogni anno affolla- no il teatro Salvo d’Acquisto, infine la mostra Humanexpo che, per quasi una settimana, dal 5 all’8 giugno, vedrà le aule della fondazione trasformarsi in un enorme spazio espositivo che ospiterà i manufatti artistici dei nostri soci iscritti ai corsi di pittura, disegno, arte presepiale, ceramica, découpage, pizzo, merletto, uncinetto e altri ancora, dove i visitatori avranno anche la possibilità di acquistare oggetti messi in vendita per beneficenza. Con rinnovato entusiasmo, siamo di nuovo pronti ad accogliere tutti coloro che vorranno unirsi a noi, per vivere insieme un nuovo anno all’insegna della socialità e della cultura sotto l’egida del consolidato ed evergreen Modello Humaniter. di Antonello Zanda CAGLIARI L’omaggio a Vittorio De Seta Vittorio De Seta, autore di Banditi a Orgosolo e di altri importanti film del cinema italiano è morto il 28 novembre del 2011. La Cineteca Sarda di Cagliari lo ricorderà nel mese di maggio 2012 con una retrospettiva completa e un convegno a lui dedicato, in cui ci sarà la possibilità di vedere tutti i suoi film, dai primi documentari siciliani realizzati negli anni 1950 ai lungometraggi di finzione, ai lavori per la RAI, fino all’ultimo film realizzato Lettere dal Sahara, del 2006. De Seta ci ha lasciato un patrimonio di immagini importantissimo e molto apprezzato dai critici e dal pubblico. Particolarmente la Sardegna è legata al suo lavoro. Banditi a Orgosolo, film che ha vinto il premio Opera prima al Festival di Venezia e il Nastro d’Argento alla migliore fotografia, ha segnato la sto- ria dell’isola perché ha cambiato il modo di guardare all’isola, restituendo alla stessa un’immagine vera e concreta, non condizionata dai pregiudizi e dalla disinformazione. Lo stile asciutto del cinema di De Seta lo ritroveremo nella rassegna che proporremo a Cagliari con un convegno in cui interverranno storici, critici del cinema ed esperti di cinema e della storia sarda, nel tentativo di ricostruire la complessità di un regista che ha lasciato una eredità da cui ogni regista, anche sardo, non può prescindere. di Elena Cordaro È tempo di cinema e psicoanalisi Notizie dalle sedi ROMA Dalla collaborazione con la nostra docente di psicoanalisi dello scorso anno Maria Rita Conrado, da quest’anno i corsi del tempo libero si arricchiscono di una nuova interessante offerta: il corso di cinepsicoanalisi, in collaborazione con i consultori “il Cortile” e “l’Ascolto”. Ogni mese una serata sarà dedicata alla visione guidata di un film significativo per il nostro tempo. Due psicoanalisti infatti ci guideranno nella comprensione del documento curandone con un intervento introduttivo l’approccio e conducendo al termine della visione un dibattito tra i presenti, discussione in cui verranno posti gli accenti sui significati non sempre evidenti e con una lettura in chiave psicoanalitica dei risvolti della vicenda. Interessantissimi i film scelti: da Il discorso del re a Pane e tulipani passando per The Truman show avremo modo di approfondire e di cogliere aspetti che difficilmente avremmo potuto apprezzare, di soffermarci e di parlarne con professionisti competenti, il tutto in un clima di cordialità e amicizia: il clima insomma che caratterizza le “classi” dei nostri corsi per il tempo libero. il FOGLIO dell’Umanitaria foc us on 10 in collaborazione con: UN NIDO ACCOGLIENTE PER I NOSTRI BAMBINI di Daniele Vola Quasi un ritorno a casa, un ritorno al passato per guardare al futuro. Proprio dove un tempo (1914) c’era una Casa dei Bambini istituita seguendo il Metodo Montessori, oggi – e siamo ben lieti di darvi questa notizia – abbiamo creato un nuovo Asilo Nido in Umanitaria che, pur non seguendo formalmente lo stesso sistema pedagogico, testimonia e sottolinea la continuità con un cammino educativo intrapreso quasi un secolo fa. [ ] Un luogo magico dove i piccoli ospiti creano giocano esplorano il mondo La passione, la motivazione e l’interesse per il mondo dell’infanzia, per la famiglia e il suo fondamentale ruolo sociale, ci hanno spinto ad accogliere la proposta di “Aldia Cooperativa Sociale” per creare un nuovo, meraviglioso nido (gestito dalla “Compagnia dei Birichini”): un luogo magico, dove i bambini (da 0 a 3 anni) hanno modo di esplorare, giocare, sperimentare le cose e sé stessi, immersi in una suggestione di colori, utilizzati per contraddistinguere le varie stanze della struttura: il giallo solare e caldo come le emozioni, il rosso delle pulsioni accese, il INFORMAZIONI verde calmo dei prati, del riposo, della tranquillità, il blu del mare e dei Il nido è aperto in Via Pace 10 cieli intensi, della profondità. dalle 7,30 alle 18,30 I nostri educatori favoriscono la credal lunedì al venerdì, scita del bambino predisponendo un dall’1 settembre al 31 luglio ambiente di gioco interessante e rispondente ai suoi diversi bisogni; Tel. 342.7385757 qui i piccoli ospiti si esprimono e IL NOVEMBRE www.lacompagniadeibirichini.it comunicano attraverso diversi linALLE ORE [email protected] guaggi (toccando, guardando, mani-LA CITTADINANZA È INVITATA polando, trasformando, sperimen- alla presentazione del volume tando), sulla base di proposte di gioco (Raccolto Ed) e attività mirate a favorire lo sviluppo nel Chiostro del Piccolo Teatro del linguaggio, lo sviluppo fisico e in via Rovello a Milano motorio, lo sviluppo dell’espressione creativa e simbolica. il notizieflash FOGLIO dell’Umanitaria 11 A cura di C. A. Colombo LA STAGIONE DEI CONCERTI M. H. Polidoro F. Di Cera VISTA DIETRO LE QUINTE E. Cordaro a cura di Claudio A. Colombo Francesca Di Cera … Il rigore e la disciplina quasi maniacali di Arturo Benedetti Michelangeli nella ricerca di un’esecuzione quanto più possibile vicina alla perfezione; … la gioia di Arturo Toscanini rapito dalla folla impulsiva e sincera che riempì il salone del teatro nel 1922; Igor Stravinskij che, dopo una tiepida accoglienza alla Scala,alTeatro del Popolo è accolto con calore ed entusiasmo, con la gratitudine di chi sa che gli viene fatto un grande dono. Sono solo alcuni degli episodi proposti al pubblico di questa XXVII Stagione di Concerti che volge ormai al termine. La ricorrenza del Centenario del Teatro del Popolo ha avuto una duplice valenza: oltre a celebrare una delle Istituzioni milanesi più importanti del ‘900,ha permesso di ridar luce ai protagonisti che ne fecero unica la sua storia e che diedero i natali alle nostre Stagioni concertistiche. Il clima di grande calore e la partecipazione che hanno contraddistinto le domeniche pomeriggio degli ultimi mesi hanno dimostrato che la formula scelta è quella vincente; tante le pagine proposte, da quelle sonore dei nostri musicisti che hanno studiato programmi ad hoc per la ricorrenza, a quelle letterarie grazie alle quali ad ogni appuntamento si è focalizzata l’attenzione su uno degli artisti di allora. Un lavoro di ricerca minuzioso riportato con precisione narrativa nei libretti di sala, grazie al materiale emerso nel nostro Archivio Storico, dove abbiamo trovato articoli, recensioni, programmi e tante informazioni da riproporre nelle letture domenicali. Insomma, un programma di salvaguardia e di diffusione della nostra memoria che si è completato sia con il riallestimento, nel Chiostro dei Pesci, di una parte della mostra del centenario “Per quelli che han sete di conoscere e di sentire”, sia per la scelta di tenere alcuni concerti nel Salone degli Affreschi: da lì tutto partì, e lì siamo onorati di raccogliere questa importante eredità. Certo, il nostro pubblico non è quello di cento anni fa (il popolo di operai, magutt e maestrine), poco avvezzo alla musica, ma l’entusiasmo e la partecipazione degli spettatori – non solo sono quasi raddoppiati gli abbonati, ma c’è stato un aumento di nuovi utenti – hanno reso il miglior omaggio possibile al Teatro del Popolo. Per questo forse, l’unica parola da dire è “Grazie”. Grazie per aver capito ed interpretato le intenzioni dei nostri predecessori e grazie per aver condiviso l’idea che ripercorrendo il proprio passato si possa dare voce al futuro. (fdc) LE ACQUISIZIONI DELL’ARCHIVIO STORICO photo Nino Romeo Ne abbiamo ricordato le gesta, e discusso a lungo. Ma per noi non è passato (tanto meno di moda): tutt’altro, ci è rimasto nel cuore.Tanto che, mentre le celebrazioni sono ormai agli sgoccioli, siamo riusciti ad entrare in possesso di alcuni documenti sul Teatro del Popolo di cui non sapevamo nemmeno l’esistenza:una struggente pubblicazione dedicata a Gemma Bolognesi e il Teatro del Popolo,un opuscolo dedicato alla conferenza tenuta il 13 febbraio 1921 da Enrico Ferri su La scienza e la vita, un libretto di sala per la Commemorazione di Riccardo Wagner (aprile 1914) e un numero della rivista Serenità, con un lungo articolo dedicato alla Compagnia teatrale di via Fanti. Insomma, lunga vita al TdP. (clac) GIANFRANCO DRAGHI E QUELLE PAGINE CHE SEMBRAN LAME NEL DUELLO DELLA VITA Anche se martedì 7 febbraio, il pubblico non ha avuto modo di fare la conoscenza diretta di Gianfranco Draghi, autore de “Secondo la propria degnità.Leon Battista Alberti e Simone Weil” (Raccolto ed.), i relatori chiamati a parlare del libro e del suo Autore sono stati magistralmente abili nel farne emergere la forza di carattere, la grande visione, persino il coraggio, vera virtù civile, da Repubblica platonica. “Se le pagine di Draghi mantengono intatta freschezza e vivacità – ha esordito Arturo Colombo – credo lo si debba anche a certe immagini dal forte impatto emotivo: come quando Draghi sostiene che non poche pagine della Weil sembran lame di spade nel duello della vita”. La presentazione del volume ha toccato l’apice quando Roberta De Monticelli (finalmente) ha svelato il perché Draghi abbia scelto di accostare queste due figure di intellettuali (un architetto, una filosofa) accomunati da un idem sentire, quello per la bellezza, per la conoscenza, per l’assoluto, che dovrebbe guidare la vita di ciascun essere umano. “Ognuno, sia pur in misura personale e artigianale, può essere architettore di sé stesso, delle cose e della Città. In questo ci sembra che Draghi sottolinei il solido quadrato della finitudine più che il cerchio della perfezione, la misura di artigianato, anche, della Bellezza e del Bene possibili”. Lavoro e passione, manualità e creazione non rappresentano solo punti fermi per Draghi, ma sono termini che costituiscono anche il DNA della nostra Umanitaria. (clac) Per vedere il video dedicato all’incontro vai su Google e cerca: “Gianfranco Draghi h264” foto Lorenzo Zuntini DICONO DI NOI Hanno collaborato a questo numero: Carmen Aquaro, Giancarla Colleoni, Elena Cordaro, Lucia Di Gioia, Emiliano Di Nolfo, Tiziana Gardini, Michele Lavazza, Lanfranco Licauli, Marina Melogli, Roberto Melogli, Moreno Pilloni, Mariarosaria Riccio, Nino Romeo, Paolo Serra, Luisa Toeschi, Antonello Zanda.