Aut. Trib. MI del 19/11/1994 n.611 ANO/ DCB/MIL AUT.DRT/ 003 /2 PDI/0223 Anno XIII - n. 1 - gennaio 2007 03 18/04/20 PERIODICO S O C I E T À U M A N I TA R I A 1893 TRIMESTRALE DELLA F O N D ATA N E L Vecchia Milano La nuova rubrica di Romano Bracalini UNICO Piero Calamandrei all’Umanitaria, il recupero di una lezione etica Notizie dall’interno Un nuovo progetto per i giovani: arti e mestieri a scuola Scorribande N E L L A A R U O TA L I B E R A “SI S O C I E T À DICE SPESSO CHE IN CARCERE SI IMPARA A NON FARE NULLA IO INVECE PARTECIPANDO AI VOSTRI LABORATORI TEATRALI HO AVUTO MODO COME DI PERCORRERE UN VIAG GIO INTERIORE CHE NON AVEVO MAI FATTO PRIMA CON IL VANTAGGIO (LA SCUSA) DI CREDERE CHE QUELLO A CUI STAI PENSANDO NON È LA TUA VITA MA QUELLA DI UN ALTRO GRAZIE ALLA RECITAZIONE HO POTUTO PENSARE A MOMEN TI DELLA MIA VITA SU CUI NON MI ERO MAI SOFFERMATO MOLTO E QUESTA SPECIE DI MASCHERA INVISIBILE MI HA AIUTATO A RIFLETTERE A FONDO SU CHI SONO E COSA HO FATTO COME SE AVESSI MODO DI GUARDARMI DA FUORI O SE MI STESSERO PASSANDO DAVANTI DELLE IMMAGINI DI UN FILM IN QUESTO MODO HO POTUTO CONFRONTARMI CON IL MIO PASSATO CRESCERE E CAPIRE I MIEI ERRORI TOR NANDO A CREDERE IN ME STESSO” È PROPRIO ASCOLTANDO LE PAROLE DI UNO DEI DETENUTI CHE IN QUESTI ULTIMI ANNI HANNO PARTECIPATO CON SBA (E RINNOVATO) “TEATRODENTRO” CHE MI LORDITIVO INTERESSE AI NOSTRI CORSI DI SONO DOMANDATO CHE COSA SUCCEDEREBBE SE IL SOTTOSCRITTO DURANTE LE ABITUALI MANIFESTAZIONI CHE QUOTIDIANAMENTE SI SVOLGONO IN UMANITARIA AVESSE LA POSSIBILITÀ DI RIMANERE IN INCO GNITO E OSSERVARE A DISTANZA QUELLO CHE AVVIENE DIE TRO LE QUINTE PER CARPIRE SENSAZIONI E COMMENTI DAL L’UDITORIO CHE SOVENTE DIMOSTRA LA PROPRIA STIMA E CONSIDERAZIONE PARTECIPANDO ALLE NOSTRE ATTIVITÀ (PER CHI NE AVESSE MANCATA QUALCUNA A PAGINA Nato a Pistoia nel 1955, Vauro (Senesi) è da vent’anni il graffiante vignettista de “il Manifesto”. Allievo di Pino Zac, con cui ha fondato “Il Male” nel 1977, da allora la sua penna ha lasciato il segno sulle più importanti testate: Satyricon, Linus, Cuore, L’Heco des Savanes, Corriere della Sera, Smemoranda. La vignetta è tratta da “Clandestino” (Terre di mezzo Editore, 2006). ABBIAMO CREATO UN PICCOLO EXCURSUS VISIVO CHE VALE PIÙ DI MILLE PAROLE) CREDO CHE SIA ENORMEMENTE UTILE RICOMPORRE IN UN MOSAICO COMPLETO TUTTE LE OSSERVAZIONI I GIUDIZI GLI ATTEGGIAMENTI CHE POSSONO ESSERE REGISTRATI DECODI FICATI E INTERPRETATI DIVENTANDO INFORMAZIONI PRE pag. 6 La sede di Napoli riapre con due nuovi progetti ZIOSE PER LA VITA DI UN ENTE CHE HA UN SUO CUORE PUL SANTE (HUMANITER) UNO STAFF DI PRIM’ORDINE (I CHIO STRI) E UNA PROGRAMMAZIONE RICCA E DIVERSIFICATA CHE DURA ININTERROTTAMENTE DODICI MESI SU DODICI DO SENTO AD ESEMPIO CHE “IL pag. 7 UNICO pag. 10 Vecchia Milano A SAN VITTORE PROGRAMMA MONITORE È BOLLATE E Romano Bracalini inaugura una curiosa rubrica IL CARCERE PUÒ DIVENTARE UN LUOGO DI pag. 12 “UNA FORMA DI APPRENDIMENTO CONTINUO CHE RINFRANCA IL CORPO E LO SPIRITO” VUOL DIRE CHE IL SENSO DEL NOSTRO LAVORO È RICONOSCIUTO E APPREZZATO MAGARI NON POSSIAMO PIÙ FREGIARCI DEL TITOLO DI “PIO NIERI DI ARDITEZZE SOCIALI” (COME CI DEFINIVANO UN SECOLO FA) MA NESSUNO PUÒ METTERE IN DUBBIO LA NOSTRA BUONA FEDE O SINDACARE IL NOSTRO OPERATO ODIERNO CHE RIUNISCE IN UNA DIALETTICA TEMATICA INTERVENTI SOCIALI ED ATTIVITÀ CULTURALI DI LARGO RESPI RO CHE CI RIPAGANO DI OGNI SFORZO ORGANIZZATIVO E CI SPINGONO A DARE IL MASSIMO PER RINNOVARE QUESTA INCREDIBILE ISTITUZIONE CHE ANCORA TANTO (ANCHE GRAZIE A SOCI E VOLONTARI) HA DA DARE PIERO AMOS NANNINI 2 La parola alla città L’Istituto dei tumori lotta contro l’inquinamento RINASCITA E NON UNA SCONFITTA DELLA SOCIETÀ”; CHE SEGUIRE LE NOSTRE ATTIVITÀ DIVENTA La Costituzione raccontata da Piero Calamandrei QUAN UN GROSSO SOSTEGNO E UNA VALIDA RISORSA PER LA SCUO LA”; CHE ANCHE “GRAZIE AI CORSI REALIZZATI A Pianeta Humaniter pag. 14 Notizie dall’interno Arti e mestieri a scuola: tutti al lavoro In copertina: Pierre Auguste Renoir, “Jeunes filles au piano”, olio su tela - cm. 116x91 (1892) - Paris, Musée d’Orsay SPAZIO SOLIDALE Dal 1961 la sua visione non è cambiata di una virgola: un mondo dove i diritti sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e dagli altri documenti sulla protezione internazionale siano riconosciuti, garantiti e tutelati. Loro (quasi due milioni di soci) sono quelli di Amnesty International, un’organizzazione non governativa indipendente, una comunità globale di difensori dei diritti umani. Sostenere la loro battaglia equivale a prendere posizione contro la tortura, contro la pena di morte, contro lo sfruttamento dei minori, contro la violenza alle donne. MOMENTI DI APPROFONDIMENTO LO SCORSO OTTOBRE A CHI SI FOSSE AVVICINATO AL PORTICATO CHE CONDUCE AL SALONE DEGLI AFFRESCHI UN GRANDE PANNELLO SEGNALAVA IL PROGRAMMA DI UNA GIORNATA DI STUDIO MOLTO INTENSA E RICCA DI NOMI IMPORTANTI TUTTI INVITATI A DARE IL LORO CONTRIBUTO E LA LORO TESTIMONIANZA AD UN CONVEGNO REALIZ ZATO DALL’ASSOCIAZIONE NESTORE ECCO IL RESOCONTO DI CHI L’HA SEGUITO IN PRIMA PERSONA Dopo la pensione si ricomincia a vivere Il Convegno “La transizione dal lavoro al pensionamento: vissuti e progetti” è stato dedicato in primo luogo a presentare i risultati di una ricerca (edita da FrancoAngeli Editore) progettata e promossa dall’Associazione Nestore, con il finanziamento della Fondazione Cariplo e della Regione Lombardia, e condotta da un’équipe di docenti e ricercatori dell’Università di Milano e Milano-Bicocca. La ricerca, che indaga l’universo dei pensionandi e pensionati lombardi, ha avuto una duplice finalità: di carattere conoscitivo, mirante a verificare la legittimità delle premesse e delle ipotesi di lavoro dell’Associazione, e di carattere sociale, orientata ad offrire strumenti utili per la messa in atto di politiche di intervento sociale e civile da parte di Istituzioni e Operatori. In questo senso il Convegno (un’iniziativa realizzata in coordinamento con l’Umanitaria e sostenuta da alcuni sponsor particolarmente sensibili come Andromedia, Autostrade Milano Serravalle, Centro Servizio per il Volontariato di Treviso, Fondazione Cariplo, Pirelli Re, Regione Lombardia) si è svolto in due fasi. Nella mattinata sono stati presentati i risultati del progetto di indagine condotto dai tre ricercatori responsabili: la sociologa Carla Facchini ha presentato i dati statistici che riguardano “gli scenari della transizione”; la psicologa Antonietta Albanese ha affrontato “ansie e progettualità” che caratterizzano le persone al momento di questo delicato passaggio di vita. Infine, Giorgio Vitrotti, psicologo e Consigliere dell’Associazione Nestore, ha introdotto il tema del “rapporto tra pensionamento e volontariato”, esplorando le possibilità offerte dalle associazioni di volontariato per motivare i pensionati verso nuove forme di autorealizzazione. La mattinata si è conclusa con l’autorevole visione di sintesi offerta da Giuseppe De Rita, Presidente del Censis, il quale ha definito la fase del pensionamento con la parola “autovalorizzazione”, come espressione anche di un nuovo concetto, che coinvolge non solo la fase lavorativa, ma anche quella post-lavorativa, dove il pensionato ha finalmente la possibilità di esprimere al meglio le proprie qualità. Il pomeriggio è stato dedicato a raccogliere le risposte possibili, i differenti punti di vista e i percorsi operativi offerti dai vari interlocutori coinvolti nel problema della transizione al pensionamento, tutti con ruoli molto diversi. Gli interventi si sono intrecciati in un dialogo costruttivo, attorno ad una tavola rotonda coordinata da Antonio de Lillo. Vi hanno partecipato Graziella Carneri (CGIL Milano), Laura Balbo, don Virginio Colmegna, Roberto Polli, direttore generale Assolombarda e Loris Fantini, in rappresentanza dell’Assessorato Famiglia e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia. Il prof. de Lillo ha ricordato che stiamo vivendo un momento di grandi trasformazioni economiche e sociali che coinvolgono nuovi modi lavorativi e che muteranno inevitabilmente in futuro anche l’assetto pensionistico. Roberto Polli ha ricordato che da tempo Assolombarda è attiva nel sociale tramite Sodalitas, che raggruppa aziende e manager in pensione, che offrono volontariamente le loro competenze a favore degli enti non-profit. Graziella Carneri ha espresso il dubbio che il pensionato, sia che faccia volontariato o no, voglia continuare a utilizzare le competenze acquisite, oppure preferisca progettare il proprio futuro creandosi una nuova identità. La professoressa Balbo ha sottolineato la necessità di una formazione permanente in tutte le fasi della vita e ha puntualizzato che in certi settori - politica, univer- sità, comunicazione - non si va mai in pensione, perché si continua a lavorare a oltranza, a beneficio dello scambio intergenerazionale e di una continua crescita di esperienza e conoscenza. L’intervento di Don Colmegna ha sottolineato come il volontariato oggi corra il rischio di diventare una “azienda sociale”, mettendo a rischio la spontaneità della gratuità e la gioia di fare. Infine, Loris Fantini ha riconosciuto all’Associazione Nestore il meritevole impegno di progettare interventi formativi per orientare le persone nella fase della transizione dal lavoro alla pensione, tema cruciale e di grande attualità. Il convegno, per la buona riuscita del quale l’Associazione Nestore ha lavorato a pieno ritmo per sei mesi, ha avuto una simpatica conclusione con l’intervento di Aldo Cazzullo, inviato del Corriere della Sera, che ha dialogato a lungo con quattro grandi adulti che non pensano proprio di andare in pensione: Rosellina Archinto, Cesare Rimini, Gianfranco Dettori e Mino Bordignon. Insomma, per la prima volta è stato fatto uno sforzo serio per costruire una piattaforma di dati, testimonianze e scambio di informazioni che sono per ora solo il punto di partenza per ulteriori sviluppi aperti a ricercatori, studiosi e interlocutori sociali e istituzionali interessati. Fiorella Nahum ZOOM Una kermesse che viene dal freddo Dal passaggio a Nord-est che impegnò per secoli i migliori esploratori al mondo alle aurore boreali, dal sole di mezzanotte alla Patagonia, scoprendo tutto quello che c’è da sapere sulle terre polari e sugli iceberg, incredibili montagne galleggianti. Il tutto, attraverso la presenza di illustri ospiti, reportage, dibattiti, conferenze, filmati, immagini e persino degustazioni di tradizionali miscele di the canadese. Si intitola Polo Sud, Polo Nord: storia, mistero e fascino degli estremi che si toccano il prossimo evento della rassegna “Uno sguardo sul mondo” - curata da Roberto Cossu previsto per il week-end di sabato 3 e domenica 4 febbraio 2007. La manifestazione, patrocinata da “International Polar Year 20072008”, assume un’evidente valenza internazionale perché rientra in un circuito che coinvolgerà migliaia di scienziati di 60 paesi, in una campagna di ricerca volta all’osservazione delle misteriose regioni polari. Naturalmente, molti degli appunta- photo Circolo Polare Milano menti - quasi a cadenza oraria e tutti ripresi in video e inseriti nel sito www.circolopolare.com - tendono a ripercorrere le tappe di una esplorazione che fin dal 1500 ha spinto l’uomo ad avventurarsi verso terre sconosciute. Sono loro, il Duca degli Abruzzi (con la sua nave “Stella Polare”), Umberto Nobile (con la Tenda Rossa), Roald Amundsen, Guido Monzino, Ernest Shackleton, alcuni degli epici esploratori che rischiarono la vita tra iceberg, ghiaccio e pack, in condizioni estreme. Ma non mancano storie e approfondimenti anche su chi vive (a due e quattro zampe) in quelle lande desolate: dagli orsi polari che sono divenuti i beniamini della piccola cittadina di Churchill, in Canada, al popolo degli Inuit, “una civiltà ai confini del mondo”, la cui lingua ha quaranta parole differenti per la neve, e nessuna per la guerra. (clac) 4 Programma gennaio • marzo 2007 14 GENNAIO - ORE 17.00 XXII Stagione Beatrice Rana, pianoforte Musiche di: Bach, Beethoven, Schubert, Mendelssohn 15 GENNAIO - ORE 18.00 “I lunedì dell’ambiente” Ricerca, sviluppo sostenibile e competitività Intervista ad un esperto del settore 17 GENNAIO - ORE 18.00 “I mercoledì della salute. Il medico consiglia” La riabilitazione Con Maurizio Picca, Franca Coppadoro e altri esperti 20 GENNAIO - ORE 16.00 Opera Lirica Ciclo a cura di Lucillo Pitton 25 GENNAIO - ORE 10.30 La difesa della Costituzione ieri e oggi Intervengono Piero Amos Nannini, Arturo Colombo e Virginio Rognoni (servizio a pag. 7) 27 GENNAIO - ORE 9.30/18.00 XV Giornata delle Biblioteche Lombarde In collaborazione con AIB Lombardia. Informazioni: tel. 02-5468492 28 GENNAIO - ORE 17.00 XXII Stagione Concerto degli allievi e degli insegnanti della Civica Scuola di Musica di Cesano Boscone Musiche da film 3-4 FEBBRAIO - ORE 11.00/24.00 “Uno sguardo sul mondo” Polo Sud, Polo Nord. Storia, mistero e fascino degli estremi che si toccano A cura di Roberto Cossu 7 FEBBRAIO - ORE 18.00 “I mercoledì della salute. Il medico consiglia” L’ospedale Con Giancarlo Palmieri e altri esperti del settore 10 FEBBRAIO - ORE 16.30 “Piccole tracce” La Compagnie Balabik presenta Õ Regia di Noelle Dehousse e Christophe Mourlon Caffin Con Noelle Dehousse e Veronique Maby Età consigliata: da 12 mesi a 3 anni 11 FEBBRAIO - ORE 17.00 XXII Stagione Anna D’Errico, pianoforte Musiche di: Messiaen, Berio, Albeniz, Boulez, Sciarrino, Ravel, Debussy 12 FEBBRAIO - ORE 18.00 “I lunedì dell’ambiente” La casa ecologica Intervista a Maurizio Spada, Istituto Uomo e Ambiente - Milano 17 FEBBRAIO - ORE 16.00 Opera Lirica. Ciclo a cura di Lucillo Pitton 18 FEBBRAIO - ORE 16.00 La conosci l’erba voglio? Testo e Regia di Ricardo Fuks. Liberamente ispirato alla fiaba omonima di Anna Zazzara della Campa Con Michele Annunziata e Katia Piana Età consigliata: 4/8 anni Per le scuole: dal 13 al 16 febbraio, ore 9.45 e ore 11.00 22 FEBBRAIO - ORE 16.00/24.00 Festa di Carnevale 25 FEBBRAIO - ORE 17.00 XXII Stagione Concerto degli allievi del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano 3 MARZO - ORE 16.00 Opera Lirica. Ciclo a cura di Lucillo Pitton 4 MARZO - ORE 16.00 Le avventure di Alice Dal romanzo di Lewis Carroll. Testo e Regia di Ricardo Fuks Con Michele Annunziata, Katia Piana, Amos Mattio, Susana Beatriz Alvear Età consigliata: dai 10 anni Per le scuole: dal 27 febbraio al 2 marzo, 5 e 6 marzo, ore 10.30 ZOOM 7 MARZO - ORE 18.00 “I mercoledì della salute. Il medico consiglia” La persona non-autosufficiente Con Guia Devalle, Silvio Colagrande, Aldo Pisani Ceretti e Giancarlo Secchi 10 MARZO - ORE 16.30 “Piccole tracce” Tam Teatromusica presenta Chiaro di terra Regia di Laurent Dupont. Con Flavia Bussolotto Età consigliata: da 18 mesi a 3 anni 11 MARZO - ORE 17.00 XXII Stagione Valerio De Bonis, percussioni - Alfredo Miglionico, pianoforte Musiche di: Zivkovic, Brown, Cage, Rosauro, Xenakis, Wiener, Gauthreaux 12 MARZO - ORE 18.00 “I lunedì dell’ambiente” Ecologia e bellezza Intervista a Stefano Zecchi, docente di estetica all’Università Statale di Milano 15 MARZO - ORE 21.00 Sogno di una notte di mezza estate di W. Shakespeare Teatro San Cipriano. Regia di Laura Moruzzi Scene dell’Istituto Kandinskij Età consigliata: dai 12 anni Per le scuole: dal 13 al 15 marzo, ore 9.15 e 11.00 17 MARZO - ORE 16.00 Opera Lirica. Ciclo a cura di Lucillo Pitton 24 e 25 MARZO - ORE 15.30 e 16.30 L’Orto delle arti presenta L’orto in scena Percorso Didattico Interattivo Video Teatrale Regia di Diego Roveroni. Scene di Narima Mason Video di Simone Varano e Diego Roveroni Con Narima Mason e Simone Varano Età consigliata: 4/10 anni Per le scuole: dal 19 al 23 e dal 26 al 30 marzo, ore 9.45, ore 11.00, ore 14.30 30 MARZO - 1 APRILE Arte bianca. XII edizione di Arte da mangiare A cura di topylabrys Informazioni: tel. 02- 54122521 Teatro e solidarietà: parlano le scuole coinvolte photo Nino Romeo A febbraio, la rassegna di Caro(n)teatro entra nel vivo con i suoi spettacoli per bambini e ragazzi. In questi anni, il lavoro di organizzazione e promozione ha dato i suoi frutti: sono quasi 200 le classi di Milano e hinterland che l’anno scorso hanno partecipato alle nostre iniziative, nel segno di una cultura della solidarietà che è nel dna dell’Umanitaria. “Ai bambini piace ascoltare le sonorizzazioni dal vivo e interagire con gli attori – ci dice Cristina Chinello, insegnante di “Nuova educazione” – Dopo gli spettacoli, ogni bambino, attraverso il disegno, racconta quale parte della rappresentazione ha preferito. I disegni vengono poi esposti in classe e successivamente raccolti nei rispettivi album”. Gli spettacoli e i laboratori teatrali, quindi, non sono un momento a sé, ma integrano, anzi arricchiscono, il normale corso scolastico. Il caso de “Il canto della Terra” (previsto a maggio) è particolarmente indicativo. Ce lo racconta Paola Ricci, insegnante alla Scuola (servizio a pag. 11) La musica del futuro passa dall’Umanitaria Non ha fatto in tempo a premiare i vincitori del XVI Concorso Nazionale di borse di studio che la Giuria del Concorso (Giorgio Vidusso, Marcello Abbado, Bruno Zanolini, Béatrice Martin e Massimiliano Baggio) si è già messa al lavoro per promuoverne la XVII edizione. A gennaio il bando del Concorso sarà disponibile in tutti i Conservatori e gli Istituti di Alta Formazione italiani, così come sarà possibile scaricarlo dal nostro sito www.umanitaria.it. Nel frattempo, le esecuzioni dei vincitori dell’edizione di quest’anno sono divenute il tradizionale CD musicale che rappresenta un notevole ausilio alla carriera di questi giovani talenti del mondo musicale contemporaneo: un Cd che non può mancare nelle raccolte di chi ama la musica classica, soprattutto quando sa regalare emozioni forti, genuine, indimenticabili. In attesa di sentirli dal vivo nella prossima stagione dei concerti, lasciatevi conquistare da cinque straordinari interpreti. (servizio a pagina 14) MUSICA TEATRO XXII Stagione dei Concerti: euro 10,00 - euro 7,00 Per i soci frequentatori ingresso gratuito Opera Lirica: euro 10,00 - euro 7,00 - euro 5,00 (soci) Per le famiglie euro 7,00 - euro 5,00 Per le scuole Ingresso unico: euro 6,00 Ingresso libero per insegnanti MOMENTI DI APPROFONDIMENTO KERMESSE Ingresso libero Ingresso libero Umanitaria, tel.02/5796831 • Humaniter, tel.02/55192966 Il calendario può subire variazioni per cause di forza maggiore. Info: Segreteria Ufficio Attività Culturali, 02-5796831 Media di via Vivaio. “L’aspetto dell’itinerario didattico che più ha colpito i ragazzi è stato rendersi conto di come gli uomini primitivi abbiano scoperto la musica attraverso l’imitazione dei suoni della natura, imparando a costruire strumenti musicali con materiali dell’ambiente intorno a loro. Poi, ispirandosi alle “invenzioni” di Antonio Testa, i ragazzi hanno inventato, sonorizzato e mimato situazioni in tema. Le esperienze meglio riuscite sono state l’animazione di mondi marini, la sonorizzazione della pioggia e del vento, il movimento nella vegetazione della foresta, le danze tribali attorno ad un fuoco”. Con queste affermazioni di stima, possiamo andare tranquilli: Caro(n)teatro sa come si fa. Raffaella Onesti INFORMAZIONI tel. 02/57968343 cell. 339/8894292 5 PIANETA HUMANITER L’Humaniter attiva a Napoli due nuovi progetti Come ogni anno la Fondazione Humaniter di Napoli ha festeggiato l’inaugurazione del nuovo anno accademico con un evento, seguito da giornalisti e televisioni locali, che si è tenuto il 16 novembre presso il Circolo Artistico Politecnico. Per l’occasione, oltre alla direttrice della sede napoletana, Maria Luisa Zazzara, a fare gli onori di casa c’era anche Piero Amos Nannini, Presidente della Società Il presidente dell’Umanitaria consegna a Maria Luisa Zazzara la Umanitaria. La cerimonia Laurea ad honorem a Massimo della è stata l’occasione non Campa per la tenacia e l’impegno con solo di sottolineare il ruolo cui si è prodigato a Milano e Napoli. che la Fondazione si è guadagnata nei suoi dieci anni di attività come punto di riferimento cittadino grazie agli oltre duecento corsi organizzati, ma anche per presentare due nuove attività: il Progetto Monitore, a sostegno della disaffezione scolastica da parte dei ragazzi di scuola elementare e media, che, partito l’anno scorso, conta oggi su l’adesione di ben cinque scuole, e lo Jurisconsum, sportello di aiuto per il cittadino, istituito nella sede Humaniter di piazza Vanvitelli, 15. Hanno poi preso la parola, ricordando il loro decennale percorso di collaborazione con l’Humaniter, Norma Pepe, docente di Lingua inglese e Aldo De Gioia, insegnante del corso “Tutta Napoli: storia, teatro, poesie e canzoni”. La manifestazione è stata presentata da Luigi Nappi, coinvolto in prima persona nei nuovi progetti, mentre ad allietare i numerosi intervenuti - che hanno dovuto riservare per tempo il proprio posto in sala - l’esecuzione del concerto per violino e pianoforte ad opera di Silvia Mazzon e Leonardo Zunica, che hanno eseguito brani di Mozart, Szimanowsky e Franck. Per finire, è stato offerto un ricco buffet, davvero molto apprezzato da parte dei soci presenti! Mario Grossi A piazza Vanvitelli, la nuova canzone cilena inaugura il calendario sociale Sabato 18 novembre ha avuto inizio la stagione 2006/07 delle manifestazioni artistico-culturali dell’Humaniter di Napoli con un concerto del gruppo musicale Charagua. Il gruppo, attivo dagli anni ‘70, è nato dall’incontro di musicisti e cultori della tradizione musicale e della canzone d’autore dell’America Latina. Il repertorio è rivolto all’esplorazione dei principali ritmi e temi che abbracciano tutti i Paesi attraversati dalle Ande. La strumentazione di cui il gruppo si avvale, originaria di queste regioni, è costruita artigianalmente secondo tradizione e per la gran parte reperita dagli stessi esecutori nei paesi d’origine. Attualmente, il complesso è formato da: Massimo Petti, Stefano Petti, Gabriele Cini, Gerardo Musso, Nauro Scipione, Corrado Velona, Gianni Scalella e Roberto Trenca. Nel corso della serata i “Charagua” hanno eseguito un programma della tradizione musicale andina, dalle origini fino alla “nuova canzone cilena”, facendosi, tra l’altro, portatori della voce dei popoli e delle etnie latino-americane e delle loro tematiche sociali e culturali. Particolare successo hanno riscosso le esecuzioni di alcuni brani della “nuova canzone cilena”, dal repertorio di Violeta e Isabel Parra e Victor Jara. Il concerto, che ha visto la partecipazione entusiasta di un numeroso pubblico, è stato dedicato alla memoria di Mario Faggella, componente storico del gruppo, recentemente scomparso all’età di 42 anni e il ricavato è stato offerto in beneficenza alla Missione dei Padri Comboniani di Castelvolturno per la raccolta di fondi destinata alla costruzione di un asilo-nido. La serata si è conclusa con un rinfresco egregiamente preparato dalle docenti dei corsi di cucina: Gloria De Fazio, Anna Franca Freda e Anna Gambardella. Felice Trenca Un nuovo vice-Presidente per rinsaldare Milano e Napoli In occasione della prolusione dei corsi di Milano, Francesco Licchiello si è ufficialmente presentato ai docenti Humaniter nella nuova veste di Vice-Presidente, dopo la nomina ricevuta in sede di Consiglio Direttivo il 15 ottobre scorso. Durante la serata, che si è conclusa con la presentazione del volume del centenario del Quartiere operaio Umanitaria in via Solari (presenti Antonio Pizzinato, Ornella Selvafolta, Enzo Radice e Maurizio Spada), il neo vice-Presidente ha confermato le finalità e i progetti delineati negli ultimi mesi dal compianto Galileo Lucchini per rendere sempre più speciale la grande famiglia Humaniter. A “Lello” è stata intitolata - al primo piano - l’Aula 8, così che il suo impegno e la sua abnegazione rimangano d’esempio per tutti noi. Franca Magnoni 6 UNICO La sua voce rivive nel nostro sito Da gennaio, accedendo al sito www.umanitaria.it, si potrà ascoltare il discorso di Calamandrei. Ecco le poche parole con cui Riccardo Bauer introdusse la commemorazione di Calamandrei, a pochi giorni dalla scomparsa. “Egli ritorna oggi tra noi con la sua eloquenza nobile e pur semplice, con dottrina profonda, scientificamente serena e civilmente incitatrice. La parola del maestro indimenticabile suona oggi ancora come un altissimo richiamo all’impegno scientifico e morale di tutti i giovani che si apprestano ad una sempre rinnovata battaglia di civiltà, di progresso e di libertà. Ecco la parte sostanziale di ciò che egli disse precisando i fondamenti storici della Costituzione”. Da “Milano ricostruisce 1945-1954” (Ed. Cariplo 1990) Prendete una delle istituzioni benemerite di Milano; aggiungetevi uno dei padri della Costituente e fategli commentare il testo della nostra Costituzione. Avrete gli ingredienti di quella che fu (era il 26 gennaio 1955) una delle iniziative più apprezzate che ebbero luogo nel Salone degli Affreschi dell’Umanitaria, quando fu organizzato un ciclo di sette conferenze sulla Costituzione italiana, invitando insigni cultori del diritto ad illustrare, in modo accessibile a tutti, i principi morali e giuridici che stanno a fondamento della nostra vita sociale. Per inaugurare il corso fu chiamato uno di quelli che - nell’ordine - fu tra gli esponenti di “Giustizia e Libertà”, collaborò a movimenti clandestini durante la Resistenza e partecipò, come rappresentante del Partito d’Azione, alla Costituente: insomma, Piero Calamandrei. Purtroppo le cronache di quel giorno non sono tantissime. Tra i pochi ricordi recuperati, spicca la testimonianza di Enrico Colombi: “Ricordo la sala degli Affreschi stracolma di giovani studenti medi ed universitari che ascoltavano il maestro con la stessa passione. Ricordo che tenevo d’occhio mio fratello minore, seduto nella sala con gli altri: in quell’occasione fui stupito di vederlo col volto acceso d’entusiasmo, con gli occhi scintillanti, applaudire a lungo, a tutta forza, con gli altri”. Sul palco, colorito dalla fresca parlata toscana, Calamandrei incantava la platea: un discorso breve, semplice, chiaro, pervaso di una gran passione civile e democratica, che ancora oggi - a leggerlo - trascina e commuove. Anzi, come scrisse Paese sera il 10 febbraio 1960 (riproposto qui sotto), quando la registrazione di quel discorso divenne un 33 giri per la Collana Letteraria della Cetra, dovrebbe costituire la base del corso d’Educazione civica per le nostre scuole. Nel frattempo, nelle pagine che seguono, eccone un’ampia sintesi. UNICO Quando Calamandrei spiegò la Costituzione in Umanitaria Claudio A. Colombo Giovedì 25 gennaio, nel Salone degli Affreschi, la lezione di Calamandrei sarà rievocata dall’onorevole Virginio Rognoni, ex vice-presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, e dallo storico Arturo Colombo in un incontro con le scuole milanesi dal titolo “La difesa della Costituzione ieri e oggi”. 7 i i 8 CALAMANDREI, UNA LEZIONE Nella nostra Costituzione c’è un articolo, che è il più importante di tutta la Costituzione, il più impegnativo; non impegnativo per noi che siamo al desinare, ma soprattutto per voi giovani che avete l’avvenire davanti a voi. Dice così: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli, di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. È compito di rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana. Quindi dare lavoro a tutti, dare una giusta retribuzione a tutti, dare la scuola a tutti, dare a tutti gli uomini dignità di uomo. Soltanto quando questo sarà raggiunto, si potrà veramente dire che la formula contenuta nell’articolo primo “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro” corrisponderà alla realtà. Perché fino a che non c’è questa possibilità per ogni uomo di lavorare e di studiare e di trarre con sicurezza con il proprio lavoro i mezzi per vivere da uomo, non solo la nostra Repubblica non si potrà chiamare fondata sul lavoro, ma non si potrà chiamare neanche democratica. Una democrazia in cui non ci sia questa uguaglianza di fatto, in cui ci sia soltanto una uguaglianza di diritto è una democrazia puramente formale, non è una democrazia in cui tutti i cittadini veramente siano messi in grado di concorrere alla vita della Società, di portare il loro miglior contributo, in cui tutte le forze spirituali di tutti i cittadini siano messe a contribuire a questo cammino, a questo progresso continuo di tutta la Società. E allora voi capite da questo che la nostra Costituzione è in parte una realtà, ma soltanto in parte è una realtà. In parte è ancora un programma, un ideale, una speranza, un impegno, un lavoro da compiere. Quanto lavoro avete da compiere! Quanto lavoro vi sta dinnanzi! na, in questo uditorio, ma spesso in larghi strati, in larghe categorie di giovani, un po’ una malattia dei giovani. “La politica è una brutta cosa”. “Che me ne importa della politica”. È così bello e così comodo. La libertà c’è, si vive in regime di libertà, ci sono altre cose da fare che interessarsi di politica. E lo so anch’io. Il mondo è così bello. È vero! Ci sono tante belle cose da vedere, da godere oltre che ad occuparsi di politica. E la politica non è una piacevole cosa. Però, la libertà è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che io auguro a voi, giovani, di non sentire mai. E vi auguro, di non trovarvi mai a sentire questo senso di angoscia, in quanto vi auguro di riuscire a creare voi le condizioni perché questo senso di angoscia non lo dobbiate provare mai, ricordandovi ogni giorno che sulla libertà bisogna vigilare, vigilare, dando il proprio contributo alla vita politica. La Costituzione, vedete, è l’affermazione scritta in questi articoli, che dal punto di vista letterario non sono belli, ma l’affermazione solenne della solidarietà sociale, della solidarietà umana, della sorte comune, che se va a fondo, va a fondo per tutti questo bastimento. È la Carta della propria libertà, la Carta della propria dignità d’uomo. Io mi ricordo le prime elezioni, dopo la caduta del fascismo, il 6 giugno del 1946; questo popolo che da venticinque anni non aveva goduto delle libertà civili e politiche, la prima volta che andò a votare, dopo un periodo di orrori, di caos: la guerra civile, le lotte, le guerre, gli incendi, andò a votare. Io ricordo, io ero a Firenze, lo stesso è capitato qui. Queste file di gente disciplinata davanti alle sezioni. Disciplinata e lieta. Perché avevano la sensazione di aver ritrovato la propria dignità, questo dare il voto, questo portare la propria opinione per contribuire a creare que- Perché, vedete, la Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile. Bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità; per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica, indifferentismo che è, non qui per fortu- sta opinione della comunità, questo essere padroni di noi, del proprio paese, della nostra patria, della nostra terra; disporre noi delle nostre sorti, delle sorti del nostro paese. Quindi voi giovani alla Costituzione dovete dare il vostro spirito, la vostra gioventù, farla vivere, sentirla come cosa vostra, metterci dentro il senso civico, la coscienza civica; bisogna rendersi conto che questa è una delle gioie della vita, rendersi conto che ognuno di noi, nel mondo, non è solo! Che siamo i DI GRANDE ATTUALITÀ in più, che siamo parte di un tutto, tutto nei limiti dell’Italia e nel mondo. In questa Costituzione c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre glorie: son tutti sfociati qui negli articoli. E a sapere intendere, dietro questi articoli ci si sentono delle voci lontane. Quando io leggo nell’articolo 2: “L’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà, politica, economica e sociale” o quando leggo nell’art. 11 “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà di altri popoli”, “la patria italiana in mezzo alle altre patrie” ma questo è Mazzini! Questa è la voce di Mazzini. O quando io leggo nell’articolo 8: “Tutte le confessioni religiose, sono ugualmente libere davanti alla legge” ma questo è Cavour! O quando io leggo nell’articolo 5 “La Repubblica, una ed indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali” ma questo è Cat- i taneo! O quando nell’art. 52 io leggo, a proposito delle forze armate “L’ordinamento delle forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica”, l’esercito di popolo, e questo è Garibaldi! O quando leggo all’art. 27 “Non è ammessa la pena di morte” ma questo, o studenti milanesi, è Beccaria! Grandi voci lontane, grandi nomi lontani. Ma ci sono anche umili nomi, voci recenti. Quanto sangue, quanto dolore per arrivare a questa Costituzione! Dietro ogni articolo di questa Costituzione o giovani, voi dovete vedere giovani come voi, caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze, che hanno dato la vita perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa Carta. Quindi questa non è una Carta morta. Questo è un testamento, un testamento di centomila morti. SE VOI VOLETE ANDARE IN PELLEGRINAGGIO, NEL LUOGO DOVE È NATA LA NOSTRA COSTITUZIONE, ANDATE NELLE MONTAGNE DOVE CADDERO I PARTIGIANI, NELLE CARCERI DOVE FURONO IMPRIGIONATI, NEI CAMPI DOVE FURONO IMPICCATI, DOVUNQUE È MORTO UN ITALIANO, PER RISCATTARE LA LIBERTÀ E LA DIGNITÀ: ANDATE LÌ, O GIOVANI, COL PENSIERO, PERCHÉ LÌ È NATA LA NOSTRA COSTITUZIONE". Articolo apparso su “L’Avanti” del 19 gennaio 1955. Sullo sfondo, una foto degli anni ‘50 del Salone degli Affreschi gremito di giovani e adulti (Archivio Storico Umanitaria). 9 Livornese di nascita, ma milanese di adozione, da questo numero Romano Bracalini inaugura “Vecchia Milano”, una rubrica fissa per il nostro trimestrale. Inviato per la Rai di Milano per servizi culturali, documentarista, autore di testi teatrali, una ricca produzione come storico e saggista, Bracalini ci guida attraverso storie, temi e personaggi della nostra città: perché un buon segugio non va mai in pensione. Cesare Beccaria, il filosofo grassoccio che combattè la pena di morte La statua di Cesare Beccaria sorge nella piazza che un tempo ospitava le carceri e il palazzo di giustizia, dove ha sede oggi il Comando della vigilanza urbana. La Commissione per il monumento a Beccaria volle che lo scultore Giuseppe Grandi effigiasse il filosofo in età già vecchia a dispetto della ragione che suggeriva di farlo giovane, poiché l’opera che gli aveva dato la gloria fu scritta a 27 anni. Per il monumento s’erano raccolte 30.000 lire di cui 15.000 vennero pagate allo scultore per l’opera e il marmo e le altre 15.000 per le spese della Commissione. Nel bassorilievo figurava una frase del suo libro: “Se dimostrerò non essere la pena di morte né utile né necessaria, avrò vinto la causa dell’umanità”. Alla fine del Settecento la pena di morte era in vigore in tutta Europa e quasi dappertutto era praticata la tortura con le tenaglie e i tratti di corda, la berlina e la fustigazione pubblica. Pene che ripugnavano alla coscienza degli illuministi lombardi. Cesare Beccaria, giovane filosofo, grassoccio, timido, nevrotico, s’era formato alla scuola illuminista di Pietro Verri, animatore della rivista “Il Caffè”. In pochi mesi, incoraggiato dal Verri che lo aiutò a vincere la naturale pigrizia e la cronica incostanza, compose un libretto destinato a enorme successo: “Dei delitti e delle pene”, pubblicato anonimo a Livorno nel 1764. Gli avversari e i teorici della legge del taglione lo accusarono di vilipendio della religione e delle autorità. Il libro si diffuse in tutta Europa e gettò le premesse del diritto penale moderno. Con limpida prosa e magia di stile, Beccaria diceva che “un codice fisso di leggi doveva sostituirsi al disumano, fossilizzato, oscuro diritto penale vigente”. La pena di morte era un retaggio dei vecchi tempi, quando la legge comune non aveva ancora emancipato l’uomo e lo teneva in soggezione davanti ad essa. Prima di lui il processo si svolgeva senza garanzie per l’imputato, senza pubblicità e senza difesa. Dopo di lui non fu più possibile mandare a morte il reo senza concepirla come una vendetta dello stato. Dice Beccarla: “Perché ogni pena non sia una violenza di uno o di molti contro un privato cittadino, dev’essere essenzialmente pubblica, pronta, necessaria, la minima delle possibili nelle date circostanze, proporzionata ai delitti, dettata dalle leggi”. Da quel momento l’Occidente cominciò a cancellare la pena di morte dagli ordinamenti moderni, sia pure con parecchie resistenze da parte di reazionari e clericali che la ritenevano quasi una punizione divi- na e il giusto spavento del malvagio. Fu il Granducato di Toscana il primo stato europeo ad abolire la pena di morte con la legge “leopoldina” promulgata nel 1786 da Pietro Leopoldo di Lorena. Il primo stato sovrano a sancire nella Costituzione il divieto della pena di morte fu la Repubblica Romana, ispirata da Mazzini, il 3 luglio 1849, mentre stava per essere sopraffatta dai francesi. Il primo stato nazionale europeo fu l’Italia, nel 1889, con il Codice Zanardelli. Poi la pena capitale venne reintrodotta dal fascismo nel 1926 per i delitti politici e nel 1931 estesa anche ai delitti comuni. Per curiosa coincidenza nel punto in cui venne innalzato il monumento sorgeva la casa del boia. Nel 1853, dopo i moti popolari del sei febbraio, la carica di boia venne data a tale Giovanni Lachner che per non farsi riconoscere metteva una grande barba posticcia di colore rossiccio. Il monumento venne inaugurato nel 1871, in un clima di grande commozione. Sarebbero passati diciotto anni prima che l’Italia civile facesse proprio il ragionamento di Beccaria. Romano Bracalini VENT’ANNI DI VITA SOTTO IL FASCISMO, RACCONTATI GIORNO PER GIORNO A fine gennaio sarà in libreria Otto milioni di biciclette (Ed. Mondadori), il nuovo libro di Romano Bracalini sulla vita quotidiana durante il fascismo. Nello sterminato repertorio di studi sul fascismo, dedicati prevalentemente alla storia politica, militare, diplomatica ed economica, i libri sulla vita d’ogni giorno e sulle condizioni di vita della famiglia italiana sotto il regime non sono molti, anzi c’è uno strano vuoto, mentre si registra un rinnovato interesse di studi per quel periodo, non solo in Italia, man mano che ci si allontana da esso. Questo libro ricostruisce minutamente, giorno per giorno, attraverso la vita degli italiani, vent’anni di fascismo vissuto dal popolo: un fascismo quotidiano, con i treni popolari, le feste, le restrizioni alimentari, l’autarchia, il pane che diventava sempre più caro e introvabile, le tessere annonarie del tempo di guerra. Il “foro Mussolini” divenne una metafora per il popolo che tirava la cinghia per soddisfare i sogni di grandezza del regime. Una lettura inedita e divertente nello stile ironico e secco dell’Autore. 10 SOTTO I RIFLETTORI L’arte bianca chiama, Arte da mangiare risponde Tre giorni pieni. Dal 30 marzo al 1° aprile la XII edizione di Arte da mangiare attende visitatori, estimatori e fans per un appuntamento goloso, in concomitanza, come tutti gli anni, con la fiera d’Arte Miart che si tiene qui a Milano. I visitatori potranno incontrare gli Artisti presso i Chiostri dell’Umanitaria e vivere assieme dei momenti dedicati alla comunicazione artistica, dove i partecipanti sono chiamati ad assaggiare e gustare l’Arte… Ebbene sì, l’Umanitaria da anni propone un fatto d’Arte unico che ha aperto ad una 2 nuova esperienza; infatti, le opere d’arte non solo possono essere viste, ma devono essere assaporate. Quale sapore avrà l’opera d’Arte di ciascun Artista? Quale messaggio ogni autore vorrà comunicare ai visitatori attenti, ma non golosi di semplice cibo, ma curiosi di scoprire il sapore di ogni opera? La XII edizione è dedicata all’Arte bianca, termine che solitamente richiama l’arte di panificare. Ma come si muoveranno gli Artisti? Quali proposte ci faranno? Quando si parla di bianco la mente va a Michelangelo, la grande stagione del barocco romano con Gianlorenzo Bernini, il ritorno all’antico di Antonio Canova per arrivare ad altri materiali e superfici verso lo Spazialismo di Fontana con il suo “manifesto bianco”, le textures Cretti-croste di Burri, Castellani e Manzoni con gli Achromes bianchi, Mario Schifano, Francesco Lo Savio (tra spazio e luce), Giulio Paolini con disegno geometrico 1960 tela bianca segnata solo da una squadratura lineare… Fontana con Luce spaziale-struttura al neon (1951) e le famose pitture di luce nel concettualismo… Questi saranno gli input, ma accanto a ciò, l’opera si ispirerà alla panificazione, a tutto ciò che in alimentazione ricorda il bianco. Fra le varie sezioni le installazioni che vivranno in Umanitaria, ed in altre location milanesi, tutte da scoprire (anche su www.artedamangiare.com), ci sarà un appuntamento d’obbligo, la Sezione scultura, dedicata ad un oggetto da cucina, quest’anno il Mattarello … visto dalla creatività dell’Arte. Naturalmente come tutti gli anni ci saranno anche sezioni dedicate al Food design e alla enogastronomia. I partner saranno come di consueto l’Azienda Tranviaria di Milano, l’Associazione Panificatori, la Provincia di Milano e altre istituzioni che coinvolgeremo. Nella Città si potranno incontrare le “famose mucche” interpretate da vari Artisti. Questa “mostra all’aperto, è stata presentata in parte a Firenze, ma precedentemente in altre città, la prima volta a New York. Degustazioni, cene d’Arte, spettacoli e dibattiti completeranno un programma da assaporare con intelligenza. 1 3 Ornella Piluso Foto 1: Filippo Penati, presidente della Provincia di Milano, mentre osserva compiaciuto “Tast ring” (foto 3), una delle opere di design dell’artista Topylabris. Foto 2: opera di Tiziana Priori dedicata all’arte bianca. Foto 4: il “Mattarello” di Marco Pedroni. 4 11 LA PAROLA ALLA CITTÀ FONDAZIONE IRCCS ISTITUTO NAZIONALE DEI TUMORI Contro lo smog: che fare? La risposta non è più rinviabile se lo scorso inverno ben in 180 tra singoli, comitati e associazioni si sono rivolti alla magistratura per chiedere interventi immediati, in sostituzione del Comune e della Regione, per evitare il pericolo attuale di un danno grave alla salute dei cittadini. Mentre divampa la discussione (e spesso la polemica) sulle misure per ridurre l’inquinamento da traffico a Milano, ci sono dei “laboratori” di pensiero attivi, dove – isolandosi ma forse neppure troppo dal contingente – si studiano problemi e soluzioni. Uno di questi è la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di via Venezian, che non è solo un luogo di cura ma anche di ricerca e prevenzione. Pneumologia e Epidemiologia della Fondazione sono le strutture in prima fila per lo studio del problema smog. E proprio ad un gruppo dell’Istituto si deve un apparecchietto con il quale i nostri James Bond in camice bianco vanno qua e là per la città a scovare la misura dell’inquinamento…. Le conseguenze nefaste delle polveri sono illustrate dal dott. Roberto Boffi di Pneumologia. “L’effetto negativo delle polveri spesso ricade su persone affette da patologie preesistenti e che ne possono subire conseguenze immediate, come nel caso dei soggetti asmatici, dei bambini e delle donne gravide. Ovviamente maggiore è l’entità dell’esposizione, maggiore è il rischio di malattia. Nel corso dei nostri studi sul particolato fine outdoor e indoor, sia legato all'in- quinamento veicolare che da fumo di sigaretta, abbiamo messo a punto un apparecchio capace di misurare in tempo reale la percentuale di polveri che restano depositate all’interno dei polmoni Illustrazione di Matteo Gallo Stampino (Scuola del Fumetto di Milano) a ogni atto respiratorio. Il particolato di diametro inferiore ai 10 micrometri (PM10) è presente nell’inquinamento dell’aria sia indoor che outdoor. È prodotto principalmente dalla combustione in industrie, sistemi di riscaldamento e traffico veicolare, nonché dal fumo di tabacco”. E quindi Boffi lancia l’allarme: “Dai nostri studi risulta che in media restano depositate nell’apparato respiratorio ben il 50% delle polveri respirate. L’aria espirata è molto più pulita di quella inspirata!”. Anche nella società civile si è ormai creata una vera e propria lobby per la mobilità sostenibile. Una parte considerevole di questo arcipelago è sostituto da Ciclobby Onlus il cui Consiglio Direttivo ha adottato lo scorso 16 novembre 2006 un documento di proposta alle autorità. “Il Sindaco Letizia Moratti e l’Assessore al Traffico Edoardo Croci hanno avuto il merito di porre in modo concreto la questione della pollution charge cercando una risposta coraggiosa e impegnativa”. L’associazione però denuncia dei limiti e propone - tra le altre cose - maggiori risorse al rafforzamento dei trasporti pubblici, con estensione della rete e maggiore frequenza delle corse (attese di non oltre 10 minuti); semafori asserviti ai mezzi pubblici (prima di disporsi al rosso si dovrebbe dare la precedenza al mezzo pubblico che sopraggiunge, permettendogli così di proseguire la corsa); estensione delle corsie preferenziali; adozione di mezzi di superficie di nuova generazione meno inquinanti, più frequenti o più capienti; prolungamento degli orari apertura della metropolitana. E, ovviamente, incentivi all’utilizzo delle bici! Se si potesse riassumere tutto con un titolo da poliziesco anni ‘70, si potrebbe scrivere: “Milano inquinata, la città reagisce”. Tommaso Migliaccio Maledette polveri… che ci riempiono la vita La Cascina Rosa, campus di ricerca per medicina preventiva, vicino alla sede storica dell’Istituto dei Tumori di Milano. 12 L’inquinamento outdoor da PM10 è riconosciuto come un rischio per la salute, responsabile di un aumento significativo di morbilità e mortalità (principalmente per malattie cardiovascolari, asma e tumori del polmone, ma anche per le donne in gravidanza). Il PM2,5 e il PM1 sono considerate polveri fini ancora più pericolose, perché possono raggiungere anche gli alveoli polmonari. Oggi, grazie all’apparecchio creato dal gruppo del dott. Boffi, la concentrazione del particolato nell’aria espirata viene misurata in tempo reale, cioè registrando i dati ogni secondo. Ciò ha permesso di confermare dati di altri laboratori: in media l’aria espirata è molto più pulita di quella inspirata, e quello “splendido” filtro che è il polmone purtroppo si impregna progressivamente delle sostanze cancerogene, irritanti e ossidanti veicolate alla superficie delle polveri sottili, causando enormi danni respiratori e cardiovascolari. (t.m.) NOTIZIE DALL’INTERNO Arti e mestieri ritornano a scuola L’esperienza ormai pluriennale del Progetto Monitore nelle scuole milanesi ha appurato che molti ragazzi, una volta usciti dalla Scuola Media, si trovano praticamente privi di qualsiasi competenza tecnica che possa aiutarli nella ricerca di un lavoro. Per questo, già da qualche mese, grazie al sodalizio con l’Unione Artigiani della Provincia di Milano e con un contributo dell’Assessorato Scuola, Famiglia e Politiche del Lavoro del Comune di Milano, abbiamo predisposto un progetto-pilota, che prevede la creazione di un laboratorio di Arti e mestieri a scuola (il nome del progetto è “La Società Umanitaria per la frequenza scolastica e l’orientamento professionale”), sotto la guida di un artigiano esperto: un esperimento a metà strada tra la scuola, l’officina e l’apprendistato. Il progetto si riallaccia ad un “antenato” illustre: la Scuola Preparatoria di Orientamento e Avviamento professionale che l’Umanitaria, sulle ceneri della scuola professionale di tirocinio per ragazzi di inizio secolo, istituì nel 1956 con molteplici attività nel settore del legno, ferro, ceramica, incisione, fotocomposizione (a cui si aggiungevano anche i corsi femminili di cucito, biancheria e ricamo). Una scuola innovativa pronta a preparare alla vita, equamente divisa tra lezioni in classe e ore di laboratorio, dove la pratica, il “fare e saper fare”, andavano considerati come strumenti insostituibili per lo sviluppo e l’apprendimento: purché dare la possibilità agli studenti di prendere confidenza con un lavoro non andasse a scapito dell’educazione umanistica. Ad oggi, il progetto è ancora in fase di rodaggio (una ricerca statistica sta individuando scuole, zone e materie d’insegnamento). Ma siamo sicuri che in poco tempo, come per il Programma Monitore, diventerà un altro nostro modello d’intervento, nel segno di un rinnovato impegno verso le nuove generazioni, di cui vi terremo costantemente informati. Maria Helena Polidoro Due immagini dei corsi di avviamento al lavoro per i ragazzi delle scuole medie, che l’Umanitaria istituì negli anni ‘50 nel settore della falegnameria e del cucito, biancheria e ricamo. Foto Archivio Storico Umanitaria. 13 NOTIZIE FLASH NOTIZIE FLASH NOTIZIE FLASH NOTIZIE FLASH NOTIZIE FLASH NOTIZI a cura di Claudio A. Colombo. Foto di Nino Romeo e Lorenzo Zuntini Bilancio d’Estate... aspettando un grande anniversario Oltre tredicimila presenze per ben incon tri giornalieri: questo il rendiconto più che positivo di tre mesi di attività da giugno a settembre Grazie alla collaborazione con Nuova Educazione AIB Lombardia Associa zione Arte da mangiare e Comune di Bucci nasco anche la XIX edizione della nostra kermesse estiva non ha deluso le aspettati ve di chi (organi di stampa compresi) ritiene l’Estate nei Chiostri uno degli appuntamenti di punta di Milano Il programma si è snoda to attraverso l’intero arco della giornata: al mattino con le Botteghe per l’infanzia (dedicate all’interculturalità tra i popoli) e gli itinerari artistici e culturali fuori porta; al pomeriggio con mostre (sopra quella dedi cata a Lucio e gli altri) incontri e approfon dimenti tematici; e poi al calar della luce con la programmazione ininterrotta di “UmanitARIA” il miglior cinema all’aperto Un programma titanico (credeteci) che lo staff di Umanitaria e Humaniter ha ideato senza sosta come ideale prolungamento delle attività che si svolgono durante l’anno Che da noi tra i chiostri non prevede ferie ma solo qualche breve pausa Insomma a costo di sembrare ripetitivi sen tiamo di aver fatto il nostro dovere Il nuovo Collegio dei nostri Delegati Dopo le votazioni svoltesi il e ottobre scorso per il parziale rinnovo del Collegio dei Delegati sono stati eletti Mirella Beneggi Maria Costa Alessandro Fisco V Paolo Gastaldi Sergio Giuli Amedeo Giuliani Beniamino Isella Franca Magnoni Piero Ernesto Malatesta Manfredi Mari Rino Patelli Antonio Purpura Onorio Rosati Fer nando Tosonotti Sandro Zaccarelli Maria Luisa Zazzara I nuovi Delegati resteranno in carica sino al settembre 14 Un inno alla musica, da Milano a Parigi Sabato ottobre nel Salone degli Affreschi un pubblico calo roso ha assistito alla premiazione e al concerto dei vincitori della XVI edizione del Concorso Nazio nale di Borse di studio che que st’anno ha sancito un gemellaggio con il Musée Debussy di Saint Ger main en Laye vicino a Parigi E proprio nella capitale francese si esibirà il prossimo marzo la giova ne pianista Irene Veneziano anni scelta per elezione popolare a rappre sentare i sei giovani talenti premiati dall’Umanitaria alla fine di una fatico sa competizione estesa a tutti i Conservatori e Istituti di Alta Formazione Musicale d’Italia La nomina della Veneziano è stata ufficializzata dall’Assessore alla Cultura del Comune di Milano Vittorio Sgarbi che nel suo intervento ha sottoli neato come tra i giovani ci sia ancora chi si dedica alla musica e all’eleva zione dello spirito in una società dove i valori della cultura stanno lascian do il posto ad un materialismo qualunquista Lo stesso Sgarbi ha svelato di aver espresso il suo voto per la pianista varesotta Oltre alla Veneziano sono stati premiati il duo vocale milanese composto da Hyun Joo Cho e Marino Nahon il pianista pugliese Maurizio Zaccaria la flautista di Fano Elena Giri e Damiano Scarpa violoncellista di Castelfranco Veneto La giuria presieduta da Marcello Abbado ha avuto parole di ammirazione per tutti i concorrenti che hanno dimostrato di aver raggiunto una note vole maturità artistica Lorenzo Zuntini Un nuovo make-up per Milano Giovedì settembre si è svolta una tavola rotonda alla quale hanno par tecipato gli architetti Stefano Boeri Antonello Boatti Marco Romano Maurizio Spada con l’assessore Gianni Verga e la consigliera comunale Milly Moratti La domanda iniziale formulata da Maurizio Spada coordi natore dell’incontro è stata la seguente: Che cosa fa bella una città oggi? E che cosa si intende con il termine bellezza? La risposta di Antonello Boatti è che la città e in particolare Milano deve uscire dall’individualismo e dall’egoismo borghese che fa belle le dimore nella dimensione privata e brutte e trascurate in quella pubblica Per Milly Moratti la bellezza di una città sta nelle cose vicine ai veri bisogni dei cit tadini e in armonia con il bisogno di natura Stefano Boeri afferma che è problematico parlare di bellezza come armonia e porta esempi pratici su Milano Gianni Verga dice che la bellezza è frutto anche della democrazia e che quello che fa bene è anche bello come dice il Cardinal Martini Molta colpa è degli architetti che hanno perso il senso del decoro Per finire Marco Romano dà il suo contributo spiegando la sua teoria estetica della città fatta dalle intenzioni dei cittadini di fare qualcosa di bello nelle abi tazioni e soprattutto negli spazi collettivi Questa tendenza che è una caratteristica della città europea nasce a partire dal mille ed è il frutto di una società aperta Si conclude la serata con una serie di obiezioni su queste affermazioni por tate da rappresentanti di comitati di cittadini con esempi concreti nel comune di Milano che mostrano la volontà dell’amministrazione di favo rire gli interessi dei pochi di speculare trascurando la volontà dei molti di mantenere il panorama urbano immutato La domanda che emerge è que sta: l’aspetto del centro storico nella città moderna è o non è un tema col lettivo da valorizzare e difendere? La risposta della maggior parte dei rela tori è stata affermativa (sm) DICONO DI NOI Editore, direzione e amministrazione Società Umanitaria Via Daverio 7 - 20122 Milano Fermata Radiobus tel. 02/5796831 - fax. 02/5511846 [email protected] www.umanitaria.it Direttore responsabile Piero Amos Nannini Redazione Claudio A. Colombo Maria Helena Polidoro Progetto editoriale Daniele Oppi Grafica FRANCESCO OPPI Società Cooperativa RACCOLTO Cascina Guado Robecchetto con Induno (MI) Hanno collaborato Carmen Aquaro Romano Bracalini Anna Chiorino Roberto Cossu Lucia Di Gioia Mario Grossi Tommaso Migliaccio Fiorella Nahum Raffaella Onesti Nino Romeo Maurizio Spada Felice Trenca Lorenzo Zuntini Stampa iacchettistampa, Milano Tiratura di questo numero: 10.000 copie Il foglio dell’Umanitaria accetta a sua discrezione inserzioni di informazione e pubblicità Chiuso in redazione il giorno: 19 dicembre 2006 Il foglio raggiunge una media di lettori a numero La testata nasce agli albori del ‘900 come “bollettino”, finché, nel 1995 rinasce nella nuova veste grafica a colori. La pubblicità su Il Foglio è economica, efficace e socialmente utile! Cooperativa RACCOLTO Cascina Guado, 1 - 20020 Robecchetto con Induno (MI) www.raccolto.org Prenotazioni: tel / raccolto@raccoltoorg UNICO CONCESSIONARIO PER LA PUBBLICITÀ È IL RACCOLTO 15 Come in un film Per una volta lasciamo ad un sintetico excursus visivo il compito di raccontare alcune delle iniziati ve che hanno contraddistinto l’operato dell’Umani taria durante gli ultimi dodici mesi nel segno del l’impegno civile della solidarietà della diffusione di cultura Dal bilancio di un nuovo anno di attività nelle scuole con il Progetto Monitore (foto ) alla rievoca zione teatrale di Piero e Ada Gobetti (foto ) dal Concorso nazionale per giovani musicisti (foto ) al ricordo a più voci per Alessandro Galante Garrone con Virginio Rognoni (foto e ) dal ricco programma dell’Estate nei Chiostri (foto ) al centenario del quar tiere Solari (foto ) dalle considerazioni di due anni in carcere con Teatrodentro (foto ) fino alla partecipa zione ad Inverart Padiglione d’arte giovane (foto ) Una bella soddisfazione www.umanitaria.it photo Fabrizio Tampellini photo Cesare Colombo