Il processo decisionale e la network analysis In questa parte del corso approfondiremo lo studio di: Processo decisionale Presa d’atto del problema Proposta delle soluzioni 1. 2. Definizione dell’agenda Formulazione della policy (Agenda setting) Scelta della soluzione 3. Processo decisionale Attuazione della soluzione Controllo dei risultati 4. 5. La messa in opera La valutazione Cos’è una decisione? Un atto di volontà reso possibile dall’esistenza di alternative, realizzatosi attraverso un processo costituito da una seguenza di azioni e decisioni elementari e che comporta almeno potenzialmente una trasformazione del contesto su cui va a incidere Cos’è una decisione di policy? Un processo di scelta tra più alternative di soluzione di un problema collettivo, e quindi di trasformazione dei modi attraverso i quali esso viene trattato (ricordare definizioni di policy) Componenti che influenzano il processo decisionale Diversi tipi di attori che interagiscono …con obiettivi e ruoli diversi … con varie modalità d’interazione …all’interno di un network …scambiandosi risorse …per conseguire una posta …in un contesto decisionale dato Gli attori nel processo di policy Sono coloro e solo coloro che compiono azioni rilevanti (incluso decidere di non fare una policy) non sono quelli che avrebbero interesse ad agire o potrebbero averlo (stakeholders) quelli che sarebbero tenuti ad agire se non agiscono Diffidate dei giuristi Uno degli errori più comuni che si compiono nell’analisi dei processi decisionali è quello di limitare l’analisi ai soggetti che secondo le norme dovrebbero svolgere un ruolo (costituzionalismo metodologico) Cosa sono gli attori collettivi? Un insieme di soggetti che interagiscono attraverso meccanismi stabili per cui chiunque di loro parla e agisce rappresentando e perseguendo obiettivi collettivi (es. organizzazioni pubbliche o private) Tipi di obiettivi 1 – Obiettivi di contenuto sono relativi al problema da trattare e/o alla soluzione da adottare 2 – Obiettivi di processo non hanno a che fare con il problema ma con le convenienze politiche degli attori (es. si oppongono perché sono favorevoli gli avversari) Quali tipi di attori nei processi decisionali? 1 – attori politici 2 – attori burocratici 3 – portatori d’interessi speciali (la scelta tra alternative va ad incidere direttamente sui loro interessi) 4 – portatori d’interessi generali (rappresentano soggetti o interessi che non possono difendersi da soli) Quali ruoli per gli attori nei processi decisionali? 1 – promotore 2 – regista 3 – oppositore 4 – alleato 5 – mediatore 6 – gatekeeper 7 - filtro Il promotore …o iniziatore o innovatore di policy. E’ il soggetto che solleva il problema, sostiene la necessità d’intervenire e propone specifiche soluzioni Il regista Il soggetto che pilota il processo dopo la proposta iniziale sino al suo esito. Se è anche promotore allora viene chiamato policy entrepreneur o imprenditore di policy L’oppositore e l’alleato Coloro che utilizzano le risorse a propria disposizione per opporsi al promotore/regista o per aiutarlo (anche se con scopi diversi) Il mediatore Un tipo di regista che persegue solo obiettivi di processo ed è interessato soprattutto a favorire un accordo tra attori. Il gatekeeper Un soggetto che usa le proprie risorse (prevalentemente legali e di posizione) per impedire al promotore di acquisire risorse essenziali perché vuole affermare la propria centralità nell’interazione (ha solo obiettivi di processo). Il filtro Un soggetto che entra nel processo rappresentando obiettivi e interessi altrui ed utilizzando quasi esclusivamente le risorse del rappresentato. Le risorse degli attori nei processi decisionali 1 – risorse politiche: il consenso che un attore è in grado di mobilitare 2 – risorse economiche e finanziarie 3 – risorse legali 4 – risorse conoscitive La posta in gioco Il contenuto della decisione in ogni singolo momento e quindi anche prima che sia adottata oltre che al termine del processo. Può essere analizzato: 1 – valutando se è un gioco a somma zero o positiva 2 – valutando il livello di concentrazione dei costi e dei benefici per ogni partecipante 2° dilemma: modelli basati sulla prevalenza o modelli basati sulla relazione? (1) • Modelli basati sulla prevalenza (immagine monocentrica del policy making). Si ritiene, a-priori, che un certo tipo di attori conti più degli altri. • • • • Es. partiti (Party government) Es. burocrati (Bureaucratic government) Es. esperti Es. statalismo Problema: si risponde più alle domande “Chi governa? Chi ha più potere?” che alla domanda “chi fa concretamente le politiche” 2° dilemma: modelli basati sulla prevalenza o modelli basati sulla relazione? (2) “occupati a cercare di identificare gli attori veramente potenti, gli osservatori tendono a non notare il potere e l’influenza che nascono dalle configurazioni con cui si muovono e trattano reciprocamente i policy makers principali”, Heclo 1974 Modelli basati sulla relazione (immagine policentrica) • Triangoli di ferro (Gruppi di interesse/commissioni parlamentari/apparati burocratici) → Immagine “rigida” delle relazioni tra attori. • Policy networks (immagine più “elastica”. Metafora della “rete” di attori) – Prospettiva “formale”/configurativa (scuola inglese): si fa attenzione alla “forma” del network, e in particolare a: » Numero e stabilità degli attori coinvolti Issue network Policy community » Grado di apertura delle reti – Prospettiva di teoria sociale (scuola tedesca): network come nuove forme di governo, che riflettono le mutate relazioni tra stato e società. Alternativa ai meccanismi del mercato e della gerarchia