COMITATO PROVINCIALE BARI
Relatore
prof. Francesco Frezza
Prima parte
frefrandoc
SPINTE SOCIALI
• società drogata
• fenomeno del craving
• società dell’immagine
• rincorsa ai falsi miti
SPINTE SOCIALI
 società narcisista
 risultato > prestazione
 fine giustifica mezzi
frefrandoc
COSA FARE
• Conoscere i propri bisogni
• Conoscere ed accettare i propri
mezzi e limiti
• Creare rapporto corretto tra
capacità ed aspettative
• Gestire onnipotenza ed impotenza
frefrandoc
Cosa fare
• Misurarsi e confrontarsi su un piano di
realtà
• Contenere ed accettare la
frustrazione
• Separare insuccesso da inadeguatezza
• Distinguere sconfitta da fallimento
frefrandoc
STRATEGIE: PROCESSO DI
RESPONSABILIZZAZIONE
• Allenarsi a “pensare”
• Imparare a procrastinare
• Allenarsi alla fatica
• Concquistarsi i successi
• Vivere lo sport con divertimento
frefrandoc
STRATEGIE: PROCESSO DI
RESPONSABILIZZAZIONE
• Non barattare correttezza con
•
•
•
•
risultato
Trovare giusto equilibrio tra
diritti e doveri
Rifiutare progetti furtivi ed
antisociali
Darsi un proprio stile di vita
Acquisire che è più importante
essere che fare
frefrandoc
Il quadro pedagogico
della riforma del sistema
di istruzione e formazione
frefrandoc
Un quadro istituzionale in evoluzione
tra il “già” e il “non ancora”
Le riforme attuate negli
ultimi anni
I nuovi progetti
“in cantiere”
Legge 53/2003
La riforma del
Titolo V della
Costituzione
Autonomia
delle
Istituzioni
Scolastiche
Decreti
attuativi
Leggi
regionali
Il nodo
dell’art. 8
frefrandoc
Nuove ipotesi: tra
“devolution” e “federalismo”
Principi generali del contesto normativo
Sussidiarietà
Dalla gerarchia alla poliarchia
Responsabilità
Verticale (ente più vicino al cittadino)
Orizzontale (famiglia – Istituzioni)
Solidarietà
Equità
Governo unitario del sistema per evitare
discriminazioni nella erogazione del
servizio (es. i LEP sono determinati
dallo Stato, l’INVALSI verifica la
complessiva funzionalità)
Interventi perequativi
senza vincoli di
destinazione per i
territori con minori
capacità fiscale
frefrandoc
Superamento della logica
“sostitutiva” che
considerava persone,
famiglie e scuole come
“oggetti” e non come
“soggetti” e protagonisti
delle politiche educative
Gli “attori” della riforma
Nuovi compiti per
gli insegnanti
Compiti
organizzativi
Un sistema poliarchico
basato sulla
sussidiarietà
Nuove tecnologie,
laboratori, ecc.
Personalizzazione
e tutoraggio
Progettazione didattica
epistemologicamente fondata
Coinvolgimento di
famiglie e studenti
Da partecipazione
a co-operazione
per Pof, Ua, Psp,
Portfolio
Autonomie
locali e piani
territoriali
frefrandoc
Scelta dei
percorsi
facoltativi
Collaborazione alla
compilazione del
“portfolio”
Il quadro pedagogico complessivo
Il fine del percorso:
un “Profilo”
di riferimento
Il sapere e il saper fare
in vista dell’essere
Centralità della
persona nell’azione
educativa
Capacità
(potenzialità,
attitudini,
propensioni)
Conoscenze e abilità
(acquisite nel sistema
formale, non formale e
informale)
Competenze
L’insieme delle buone capacità potenziali di ciascuno
portate al miglior compimento nelle situazioni date
frefrandoc
Una pluralità di
contesti culturali e
operativi
Unità del sapere: contenuti e metodi
Educazione alla
convivenza
civile
Discipline e
saperi
interdisciplinari
Lezioni e Laboratori
(di compito, di livello, elettivi, ecc.)
Attività:
LARSA:
linguistiche,
espressive,
motorie, ecc.
recupero e
sviluppo degli
apprendimenti
Documenti elaborati dallo stato
Identità pedagogica e ruolo organizzativo
Profilo educativo, culturale e
professionale dello studente alla
fine del 1° ciclo
Profilo educativo, culturale e
professionale dello studente
alla fine del 2° ciclo
Indicazioni Nazionali per i Piani di
Studio Personalizzati nella:
Scuola dell’Infanzia
Scuola Primaria
Scuola Secondaria di I grado
Licei
N.B. – Le indicazioni per i piani di studio personalizzati degli istituti di
istruzione e formazione professionale devono essere elaborate dalle Regioni
frefrandoc
Il PECUP: che cos’è?
Il Profilo Educativo Culturale e Professionale (…)
rappresenta ciò che un ragazzo di 14 anni dovrebbe sapere
e fare per essere l’uomo e il cittadino che è giusto attendersi
da lui al termine del Primo Ciclo di istruzione. Il
traguardo può ritenersi raggiunto se le conoscenze
disciplinari e interdisciplinari (il sapere) e le abilità
operative (il fare) apprese ed esplicitate nel sistema formale
(la scuola), non formale (le altre istituzioni formative) e
informale (la vita sociale nel suo complesso) sono diventate
competenze personali di ciascuno.
[Dal PECUP del I ciclo – D. L.vo n. 59/2004]
frefrandoc
Il PECUP: identità pedagogica
Garanzia dell’unità di direzione e del coordinamento organizzativo
di tutti gli interventi educativi e didattici posti in essere dalle
istituzioni formative formali, non formali e informali
Integralità
Interdisciplinarità
Uno strumento per
promuovere l’integralità
della persona umana di
ogni allievo: affrontare
la vita in tutte le
dimensioni
Superare le angustie del
disciplinarismo spinto.
Un docente di cultura ampia
Ogni docente si fa carico di
tutto il profilo
frefrandoc
La persona come fine
Unità del sapere
e del fare
Rapporto equilibrato
tra forma e contenuti
Articolazioni dei Profili
Identità
Strumenti
culturali
Convivenza
civile
Articolata, a sua volta, in tre linee di sviluppo:
a) Conoscenza di sé
b) Relazione con gli altri
c) Orientamento
Nel PECUP del I ciclo sono comuni e riguardano i principali campi del sapere
e del fare (dalle competenze linguistiche a quelle motorie, scientifiche,
matematiche, tecnologiche, ecc.). La bozza di Profilo del secondo ciclo
prevede tre livelli di definizione degli strumenti culturali:
1. nelle loro linee generali (per analogia con il primo ciclo) sono indicati nel
Profilo stesso;
2. per il sistema dei Licei si distinguono in una parte che è comune a tutti i
licei ed in una parte che è specifica per ciascuno di essi;
3. per il sistema dell’istruzione e della formazione professionale dovrà
essere integrato con indicazioni regionali, in analogia con quanto farà lo
stato per il sistema dei licei.
Gli OSA (tanto del primo come del secondo ciclo), che sono contenuti nelle
Indicazioni (nazionali e regionali), precisano ulteriormente gli strumenti
culturali da utilizzare in ogni ordine e grado si scuola e vanno letti in
stretta continuità con il Profilo di riferimento.
Raccoglie in un quadro unitario – con propri contenuti che nelle Indicazioni
vengono anche declinati attraverso relativi OSA – le sollecitazioni
educative di cui tutti gli insegnanti devono farsi carico, in modo
interdisciplinare e trasversale,
frefrandoc in ordine all’educazione: stradale, alla
salute, alimentare, all’ambiente, all’affettività, alla cittadinanza.
Le Indicazioni Nazionali
Attuazione art. 8 DPR 275/99
Obiettivi generali Livelli di prestazione delle scuole
del processo
formativo
Dagli OSA, agli OF
attraverso le UA
OSA: Obiettivi
Specifici di Apprendimento
Riferiti alle competenze da
promuovere negli allievi,
secondo un ordine dettato solo
da chiarezza espositiva e non da
sequenzialità didattica
Vincoli e risorse
Il portfolio delle
competenze
Gli OSA vengono tradotti
in OF (obiettivi formativi),
tenendo conto delle
capacità di ogni allievo, per
progettare le UA (Unità di
Apprendimento
frefrandoc
Criteri per
organici, orario
annuale,
discipline
Criteri per la
compilazione
(valutazione e
orientamento)
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