UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI
FACOLTA’ DI STUDI UMANISTICI
PAS 2013-2014
DIDATTICA E LABORATORIO DELLA
LETTERATURA ITALIANA
PROF.SSA FRANCESCA MARIA VANINI
11 GIUGNO 2014 – SOMMARIO (A050)
 La scuola e la voce degli scrittori: Canetti, La lingua salvata
 Il “Docente di Letteratura Italiana” e la domanda di senso:
la chance della disciplina? (Luperini)
 L’importanza della letteratura e della cultura umanistica
secondo Nussbaum: “Why democracy needs the
Humanities”
 Tra la normativa e l’esperienza: l’insegnamento dell’italiano
nella scuola secondaria di secondo grado secondo le
Indicazioni nazionali e le Linee Guida
ELIAS CANETTI
ELIAS CANETTI, La lingua salvata
“Ogni cosa
che ho imparato dalla viva voce degli
insegnanti ha conservato la fisionomia di colui che me
l’ha spiegata e nel ricordo è rimasta legata alla sua
immagine. Ma anche gli insegnanti dai quali non
imparavo nulla – ammesso che ce ne fossero –
suscitavano in me una grande impressione per la loro
personalità, per la singolarità della loro figura, per il
modo di muoversi e di parlare, ma soprattutto per la
simpatia o l’antipatia che avevano per noi e che in noi
suscitavano. In diverse gradazioni e sfumature
possedevano tutti il dono della gentilezza e del calore
umano, non ricordo uno solo dei miei insegnanti che non
si sforzasse almeno di essere giusto.”
ELIAS CANETTI, La lingua salvata
Descrizione del Professor Eugen Müller:
“Parlandoci dei greci, i suoi grandi occhi spalancati mi
apparivano come quelli di un veggente rapito dalle
sue visioni, non ci guardava neppure, vedeva solo ciò
di cui parlava, il suo discorso non era rapido ma non
s’interrompeva mai, aveva un ritmo come di onde
viscose: non importava se si combatteva per terra o
per mare, noi ci sentivamo sempre sul mare. […] Era
un gran dispiacere per ogni momento perduto, attimi
preziosi che altrimenti avremmo trascorso insieme a
lui sul mare.”
ELIAS CANETTI, La lingua salvata
Descrizione del professor Fritz Hunziker:
“Alto, col petto incavato, pareva reggersi su una sola e lunga
gamba, e mentre aspettava le nostre risposte tacevacon aria
paziente. Non sgridava mai nessuno, ma neppure
affacinava nssuno, la sua difesa era un sorriso sarcastico
stampato sul volto, spesso quel sorriso persisteva sulle sue
labbra anche quando ormai era palesemente inopportuno.
Aveva una cultura equilibrata, forse un po’ troppo a
compartimenti stagni, non era certo un trascinatore, ma
neanche un uomo da cui si potesse essere tratti in errore.
[…] mi resi conto di quanto fossero vaste le sue letture, solo
che alla sua erudizione faceva difetto l’entusiasmo e la
capacità di scelta.”
ELIAS CANETTI, La lingua salvata
“La diversità degli insegnanti era sorprendente, è la prima
forma di molteplicità di cui si prende coscienza nella vita.
Il fatto che ci stiano davanti così a lungo, esposti in tutte
le loro reazioni, osservati ininterrottamente per ore e ore,
oggetto dell’unico vero interesse della classe,
impossibilitati a muoversi e dunque presenti in essa
sempre per lo stesso tepo, esattamnte delimitato; […] e
poi il segreto in cui rimane avvolto il resto della loro vita,
in tutto il tempo in cui non stanno recitando la loro parte
davanti a noi; […] è un’altra specie di scuola, […] una
scuola che insegna la molteplicità della natura umana
[…]”
Il “Docente di Letteratura Italiana” e la domanda di
senso: la chance della disciplina?
“Che cosa resta da fare a noi insegnanti di letteratura?
[…] che cosa resta da fare a noi insegnanti di letteratura, addetti
a un campo ormai marginale e inseriti nella categoria
burocratica del “personale docente” o, anzi, delle cosiddette
“risorse umane”?
Per tentare di rispondere bisogna forse ripensare i nostri
fondamenti. Come diceva Machiavelli, nei momenti di crisi,
per poter risollevarsi e ricominciare, bisogna ritornare alle
origini, e cioè alle ragioni storiche e antropologiche della
nostra funzione, e trarre da lì le ragioni della nostra esistenza
e di una nuova identità da conquistare.”
Luperini R., “Insegnare la letteratura oggi”, Tramonto e resistenza della critica, Quodlibet,
Macerata 2013 )
Il “Docente di Letteratura Italiana” e la domanda di
senso: la chance della disciplina?
“[…] in un mondo come quello attuale dell’Occidente, in cui il
settore-guida in campo industriale è quello che produce merci
immateriali, vale a dire informazioni, pubblicità, spettacolo e
insomma linguaggio, potere e sapere s’incardinano
sempre più nel sistema delle comunicazioni.
Il potere del linguaggio e il linguaggio del potere tendono a
unificarsi. Il sapere dei singoli intellettuali e anche degli
intellettuali come ceto o corporazione viene selezionato e
filtrato da apparati tecnologici, da enormi complessi
produttivi e anche da istituzioni pubbliche (quella educativa,
per esempio), peraltro sempre più deboli e sempre più
dipendenti dal mondo della produzione.”
(Luperini R., “Insegnare la letteratura oggi”, Tramonto e resistenza della critica,
Quodlibet, Macerata 2013 )
Martha C. Nussbaum e l’importanza della cultura umanistica
Martha C. Nussbaum e l’importanza della cultura umanistica
Martha Nussbaum (2010),
Humanities
Not for profit, why democracy needs the
<The world “soul” has religious connotations for many people […]
What I do insist on, however, is what both [Rabindranath]
Tagore and [Bronson] Alcott meant by this world: the faculties of
thought and imagination that make us human and make our
relationships rich human relationships, rather than relationships
of mere use and manipulation.
When we meet in society, if we have not learned to see both self
and other in that way, imagining in one another inner faculties of
thought and emotion, democracy is bound to fail, because
democracy is built upon respect and concern, and these
in turn are built upon the ability to see other people as
human beings, not simply as objects. […]>
Martha Nussbaum (2010), Not for profit, why democracy
needs the Humanities
<These abilities are associated with the humanities
and the arts:
 the ability to think critically;
 the ability to trascend local loyalties and to
approach world problems as a “citizen of the
world”;
 and, finally, the ability to imagine sympathetically
the predicament of another person.>
 Video: Intervista a Martha Nussbaum (ottobre 2013)
 nussbaum videointervista.htm
Martha Nussbaum: il sistema educativo statunitense e indiano a
confronto. Da ALCOTT e TAGORE ai nostri giorni
Indicazioni Nazionali OSA Italiano - Letteratura Licei
OSA Liceo scientifico – Italiano Letteratura
PRIMO BIENNIO
Nel corso del primo biennio lo studente incontra opere e autori significativi
della classicità, da leggere in traduzione, al fine di individuare i caratteri
principali della tradizione letteraria e culturale, con particolare attenzione a
opere fondative per la civiltà occidentale e radicatesi – magari in modo
inconsapevole – nell'immaginario collettivo, così come è andato assestandosi
nel corso dei secoli (i poemi omerici, la tragedia attica del V secolo, l’Eneide,
qualche altro testo di primari autori greci e latini, specie nei Licei privi di
discipline classiche, la Bibbia); accanto ad altre letture da autori di epoca
moderna anche stranieri, leggerà i Promessi Sposi di Manzoni, quale
opera che somma la qualità artistica, il contributo decisivo alla formazione
dell’italiano moderno, l’esemplarità realizzativa della forma-romanzo,
l’ampiezza e la varietà di temi e di prospettive sul mondo. Alla fine del primo
biennio si accosterà, attraverso alcune letture di testi, alle prime espressioni
della letteratura italiana: la poesia religiosa, i Siciliani, la poesia
toscana prestilnovistica. Attraverso l’esercizio sui testi inizia ad acquisire le
principali tecniche di analisi (generi letterari, metrica, retorica, ecc.).
Indicazioni Nazionali - OSA Italiano - Letteratura Licei
OSA Liceo scientifico Italiano Letteratura
SECONDO BIENNIO
“Il disegno storico della letteratura italiana si estenderà dallo
Stilnovo al Romanticismo. Il tracciato diacronico, essenziale
alla comprensione della storicità di ogni fenomeno letterario,
richiede di selezionare, lungo l’asse del tempo, i momenti
più rilevanti della civiltà letteraria, gli scrittori e le
opere che più hanno contribuito sia a definire la cultura
del periodo cui appartengono, sia ad arricchire, in modo
significativo e durevole, il sistema letterario italiano ed europeo,
tanto nel merito della rappresentazione simbolica della realtà,
quanto attraverso la codificazione e l’innovazione delle forme e
degli istituti dei diversi generi. Su questi occorrerà, dunque,
puntare, sottraendosi alla tentazione di un generico
enciclopedismo.”
Indicazioni Nazionali - OSA Italiano - Letteratura Licei
“Il senso e l’ampiezza del contesto culturale, dentro cui la
letteratura si situa con i mezzi espressivi che le sono
propri, non possono essere ridotti a semplice sfondo
narrativo sul quale si stampano autori e testi. Un
panorama composito, che sappia dar conto delle
strutture sociali e del loro rapporto con i gruppi
intellettuali (la borghesia comunale, il clero, le corti, la
città, le forme della committenza), dell’affermarsi di
visioni del mondo (l’umanesimo, il rinascimento, il
barocco, l’Illuminismo) e di nuovi paradigmi etici e
conoscitivi (la nuova scienza, la secolarizzazione), non
può non giovarsi dell’apporto di diversi domini
disciplinari.”
Indicazioni Nazionali OSA Italiano - Letteratura Licei
“È dentro questo quadro, di descrizione e di analisi dei
processi culturali - cui concorrerà lo studio della storia,
della filosofia, della storia dell’arte, delle discipline
scientifiche – che troveranno necessaria collocazione,
oltre a Dante (la cui Commedia sarà letta nel corso degli
ultimi tre anni, nella misura di almeno 25 canti
complessivi), la vicenda plurisecolare della lirica (da
Petrarca a Foscolo), la grande stagione della poesia
narrativa cavalleresca (Ariosto, Tasso), le varie
manifestazioni della prosa, dalla novella al romanzo
(da Boccaccio a Manzoni), dal trattato politico a quello
scientifico (Machiavelli, Galileo), l’affermarsi della
tradizione teatrale (Goldoni, Alfieri).”
Indicazioni Nazionali OSA Italiano - Letteratura Licei
QUINTO ANNO
“In ragione delle risonanze novecentesche della sua opera e, insieme, della
complessità della sua posizione nella letteratura europea del XIX secolo,
Leopardi sarà studiato all’inizio dell’ultimo anno. Sempre facendo ricorso
ad una reale programmazione multidisciplinare, il disegno storico, che
andrà dall’Unità d’Italia ad oggi, prevede che lo studente sia in grado
di comprendere la relazione del sistema letterario (generi, temi, stili,
rapporto con il pubblico, nuovi mezzi espressivi) da un lato con il corso
degli eventi che hanno modificato via via l’assetto sociale e politico italiano
e dall’altro lato con i fenomeni che contrassegnano più generalmente la
modernità e la postmodernità, osservate in un panorama sufficientemente
ampio, europeo ed extraeuropeo.
Al centro del percorso saranno gli autori e i testi che più hanno marcato
l’innovazione profonda delle forme e dei generi, prodottasi nel passaggio
cruciale fra Ottocento e Novecento, segnando le strade lungo le quali la
poesia e la prosa ridefiniranno i propri statuti nel corso del XX secolo.”
Indicazioni Nazionali OSA Italiano - Letteratura Licei
“Da questo profilo, le vicende della lirica, meno che mai riducibili ai confini
nazionali, non potranno che muovere da Baudelaire e dalla ricezione italiana
della stagione simbolista europea che da quello s’inaugura. L’incidenza
lungo tutto il Novecento delle voci di Pascoli e d’Annunzio ne rende
imprescindibile lo studio; così come, sul versante della narrativa, la
rappresentazione del “vero” in Verga e la scomposizione delle forme del
romanzo in Pirandello e Svevo costituiscono altrettanti momenti non
eludibili del costituirsi della “tradizione del Novecento”. Dentro il secolo XX e
fino alle soglie dell’attuale, il percorso della poesia, che esordirà con le
esperienze decisive di Ungaretti, Saba e Montale, contemplerà
un’adeguata conoscenza di testi scelti tra quelli di autori della lirica coeva e
successiva (per esempio Rebora, Campana, Luzi, Sereni, Caproni,
Zanzotto…). Il percorso della narrativa, dalla stagione neorealistica ad oggi,
comprenderà letture da autori significativi come Gadda, Fenoglio, Calvino,
P. Levi e potrà essere integrato da altri autori (per esempio Pavese,
Pasolini, Morante, Meneghello…). Raccomandabile infine la lettura di
pagine della migliore prosa saggistica, giornalistica e memorialistica.”
Gadda – Fenoglio - Meneghello
Riepilogo OSA Licei Letteratura italiana
Secondo biennio
 Storia della letteratura italiana
dallo Stilnovo al Romanticismo
(civiltà letteraria e scrittori e
opere maggiori)
 Strutture
sociali,
gruppi
intellettuali, visioni del mondo e
paradigmi etici e conoscitivi
 Ottica multidisciplinare (storia,
filosofia, arte, scienze ecc)
 Studio di Dante (almeno 25
canti), la lirica da Petrarca a
oggi, la narrativa cavalleresca
(Ariosto, Tasso), dalla novella al
romanzo
(da
Boccaccio
a
Manzoni),
il
trattato
(da
Machiavelli a Galileo), il teatro
(Goldoni, Alfieri).
Quinto anno
 Storia della letteratura dall’Unità
a oggi
 Leopardi
 Relazione tra sistema letterario
ed eventi storici, sociali e politici
 Lirica: Baudelaire e la ricezione
italiana del simbolismo (Pascoli,
D’Annunzio)
;
Ungaretti,
Quasimodo, Montale; lirica coeva
e successiva (Rebora, Campana,
Luzi, Sereni, Caproni, Zanzotto)
 Narrativa:
Verga, Pirandello,
Svevo, Gadda, Fenoglio, Calvino,
P.
Levi,
Pavese,
Pasolini,
Morante, Meneghello)
Fase progettuale di un’UA
 “esplicitazione di uno o più obiettivi formativi
integrati, ossia individuazione e articolazione
dell’apprendimento unitario da promuovere;
 pianificazione della mediazione didattica, ossia
scelte metodologiche, attività, aspetti organizzativi,
tempi, ecc.;
 indicazione delle modalità di verifica e
certificazione, o meglio di controllo e
documentazione degli esiti.”
(Puricelli E., Le Unità di apprendimento e gli obiettivi formativi, in Scuola e
Didattica, 15/10/2003)
Fase progettuale di un’UA
“Progettazione a bassa risoluzione:
inizialmente le UA non potranno che essere uno
schema con pochi contenuti essenziali che si
andrà riempiendo e completando strada facendo. Una
programmazione così concepita tende ad assumere i
caratteri di un diario di bordo: solo a queste
condizioni la funzione ideativa non sarebbe
concentrata all’inizio, ma presente e diffusa in ogni
momento
del
processo,
come
attività
di
aggiustamento, articolazione e progressiva
chiarificazione al servizio dell’apprendimento,
a partire dall’operare concreto.”
(Puricelli E., Le Unità di apprendimento e gli obiettivi formativi, in Scuola e
Didattica, 15/10/2003)
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Dispensa 12