Corso di Laurea in
Scienze delle attività motorie e sportive
(classe L-22)
Pedagogia generale
prof.ssa Laura Selmo
XI Lezione 13/11/2015
A.A. 2015/2016
- Università degli Studi di Verona –
Martha Nussbaum
Nussbaum è una filosofa americana, riprendendo il
pensiero di Socrate e di Aristotele, pone la sua
attenzione sul legame tra democrazia e giustizia sociale
in chiave moderna.
Una delle domande principali che la guida nei suoi studi
è quella di come si possano formare i cittadini a una
democrazia che sia realmente tale. Nussbaum
suggerisce alcuni possibili interventi che si legano in
modo intrinseco con l’educazione dell’uomo.
Martha Nussbaum
Secondo Nussbaum, occorre sviluppare in ognuno la
capacità di vedere il mondo da un altro punto di vista
rispetto a quello che la società contemporanea offre,
confrontandosi sulle differenze e similitudini delle
«fragilità umane».
Inoltre occorre incoraggiare il senso di responsabilità e
promuovere lo sviluppo del pensiero critico, soprattutto
attraverso interventi pedagogici adeguati.
Martha Nussbaum
“C’è bisogno di coltivare lo sguardo interiore degli studenti
e ciò implica un’istruzione particolarmente attenta alle
lettere e alle arti […] che metta gli allievi in contatto con le
problematiche di genere, razza, etnia e li conduca
all’esperienza e alla comprensione interculturale”.
(Nussbaum, 2010 p. 122)
Occorre, quindi, sviluppare un’attenzione al sociale e alle
sue necessità attraverso la conoscenza e messa in campo
di nuove strategie educative volte a far riflettere e rendere
gli studenti consapevoli dell’importanza del dialogo, della
condivisione e della collaborazione nella risoluzione dei
problemi.
«Fioritura delle capacità» ed educazione
Tra gli obiettivi dell’educazione ci dovrebbe essere la
possibilità di sviluppare tutte le proprie capacità, anche
quelle naturali-emozionali come la compassione,
l’empatia e la comprensione degli altri, coltivando così
una coscienza critica e la cosiddetta “umanità”.
Proprio per questo, le discipline umanistiche potrebbero
essere quei saperi che maggiormente descrivono e
favoriscono la condizione umana, contribuendo a
coltivare la consapevolezza di sé e delle altre persone.
L’approccio si basa su dieci condizioni minimali, che devono essere
socialmente garantite affinché un individuo possa essere effettivamente
realizzato e libero:
1. La vita.
2. La salute fisica.
3. L’integrità fisica.
4. I sensi, l’immaginazione, il pensiero: come accesso all’educazione e
alla libertà di coscienza.
5. I sentimenti: essere capaci di empatia verso gli altri
6. La ragion pratica: adottare una concezione e impegnarsi in una
riflessione critica sulle scelte fatte o da fare.
7. L’appartenenza: potersi impegnare in varie forme di interazione
sociale e essere protetti dalle varie forme di umiliazioni e prevaricazione.
8. Le altre specie: vivere considerando l’ambiente e gli animali.
9. Il gioco: essere capaci di impegnarsi in attività ricreative.
10.Il controllo sul proprio ambiente: diritti politici e considerazioni
materiali.
L’approccio delle capacità
Nussbaum individua tre capacità per coltivare
l’umanità nel mondo attuale:
1. la capacità di pensare criticamente,
2. la capacità di sentirsi parte dell’umanità,
3. la capacità di immaginazione narrativa.
1. La capacità di pensare criticamente
La prima capacità significa che gli individui
devono sviluppare un pensiero critico che li guidi
nelle proprie scelte e azioni.
Occorre dare spazio alla riflessione individuale
sui problemi e sulla realtà.
2. La capacità di sentirsi parte
dell’umanità
La seconda capacità riguarda l’idea di umanità
in senso ampio, cioè il riconoscersi tutti esseri
umani con interessi e bisogni comuni.
Questo consente
cooperare insieme.
di
poter
collaborare
e
3. La capacità di immaginazione narrativa
La terza rimanda al guardare il mondo
attraverso la lente dell’empatia, cioè quella
capacità di immaginarsi nelle «storie degli altri».
Questo consente un avvicinamento all’altro e un
riconoscersi nell’altro.
Jack Mezirow e la teoria trasformativa
Fin dall’infanzia si impara a conoscere il mondo
attraverso la socializzazione. Quanto viene appreso
durante questo periodo della vita in parte determina
le prospettive culturali che l’individuo userà
nell’approcciarsi al mondo e per interpretare azioni
ed esperienze. Infatti, si interpreta attraverso la
percezione e la cognizione, si costruisce il
significato in modo intenzionale.
Jack Mezirow
Per Mezirow, come per Dewey, la riflessione è
fondamentale nel processo d’apprendimento.
Secondo la teoria trasformativa l’individuo già in età
infantile attraverso la socializzazione impara a negoziare
i valori sociali con l’aiuto della riflessione critica.
L’apprendimento è la capacità di utilizzare un significato
che abbiamo già costruito, per orientare il nostro modo di
pensare e agire, dando un senso alle nostre esperienze.
Jack Mezirow e il pensiero riflessivo
Il soggetto, attraverso forme di pensiero critico-riflessivo,
mette in moto processi di trasformazione delle
prospettive di significato e soprattutto dei presupposti su
cui costruisce la realtà.
«La riflessione è il processo con cui si valutano
criticamente il contenuto, il processo o le premesse dei
nostri sforzi finalizzati a interpretare un’esperienza e a
darvi significato». (Mezirow 2003)
Jack Mezirow e il pensiero riflessivo
La riflessione è molto importante affinché l’apprendimento
avvenga e sia trasformativo: «trovare un significato è
fondamentale per l’essenza stessa dell’apprendimento».
(Mezirow 2003, p.18)
La teoria trasformativa parte dal presupposto che il
significato è interpretazione.
«L’apprendimento
è
un
processo
dialettico
di
interpretazione e «l’interpretazione è l’elaborazione critica
dell’esperienza» (Mezirow 2003, p. 41)
Dalla teoria alla pratica educativa
-
In un’ottica di educazione continua lungo tutto
l’arco della vita si sottolinea come l’educazione
debba organizzarsi attorno ai quattro pilastri
dell’apprendimento (Delors, 1996):
imparare a conoscere,
imparare a fare,
imparare a essere,
imparare a vivere con gli altri.
Dalla teoria alla pratica educativa
Da qui deriva la necessità di mettere in atto pratiche
educative che favoriscano nell’individuo la capacità di
essere responsabile e di impegnarsi nella sua
realizzazione non solo individuale, ma anche sociale.
«L’educazione deve contribuire allo sviluppo totale di
ciascun individuo: spirito, corpo, intelligenza, sensibilità,
senso estetico, responsabilità personale e valori
spirituali» (Vico, 1998 p.29)
Dalla teoria alla pratica educativa
Ponendosi di fronte alla complessità dei fenomeni sociali
attuali, occorre allora «un nuovo spirito dell’educare e
dell’istruire nella società intera, nella società […]
orientata a promuovere diritti e doveri […]» (Vico, 1998,
p. 29) attraverso l’impegno da parte di tutti e la
partecipazione alla comunità.
In ragione di questo vengono quindi progettate pratiche
educative quali il service-learning, cooperative learning e
Modello RPS.
La metodologia del Service- learning
Nei paesi anglosassoni, e in maniera ancor più
massiccia negli Stati Uniti, si è iniziato ad utilizzare la
metodologia del service-learning in tutti gli ordini e gradi
scolastici.
Diversi studi e ricerche negli anni hanno dimostrato la
valenza ed efficacia del suo utilizzo sull’apprendimento
cognitivo e sociale dello studente.
Service-learning
Service-learning è un metodo d’insegnamentoapprendimento che unisce istruzione formale
con il servizio presso la comunità.
Attraverso il service-learning si cerca di
trasmettere l’importanza della responsabilità e
dell'impegno per la comunità e per il bene
comune.
Inoltre l'apprendimento di principi e pratiche
insegnate a scuola si rafforza attraverso
l’esperienza diretta in appositi contesti sociali e
attraverso la riflessione sull’esperienza.
Service-learning
Il termine service-learning può essere tradotto in italiano
con servizio-apprendimento o apprendimentoservizio, infatti entrambe le definizioni esprimono bene
la relazione di reciprocità fra i termini servizio e
apprendimento, e la linea che è posta fra le due parole
sta proprio a indicare il loro perfetto equilibrio.
È una metodologia d’insegnamento-apprendimento
che concilia lo studio delle materie disciplinari con
l’educazione
alla
cittadinanza
e
consta
fondamentalmente di tre fasi collegate tra loro in modo
circolare tra di loro: la preparazione, il servizio, la
riflessione.
Service-learning
Il service-learning è strutturato attraverso:
- un collegamento stretto e diretto con le materie
disciplinari;
- una fase di servizio presso la comunità;
- una fase di riflessione sull’esperienza volta a
favorire l’apprendimento e lo sviluppo.
Gli elementi essenziali del service-learning
Gli elementi essenziali del service-learning sono:
- la reciprocità, in quanto il service-learning apporta
benefici sia agli studenti che alla comunità;
- l’impegno, il servizio stimola il pensiero critico degli
studenti, promuovendo il senso di responsabilità e la
partecipazione attiva;
- la riflessione, che è ciò che trasforma le esperienze in
apprendimento.
La fase della preparazione
Qualsiasi progetto di service-learning inizia con una
preparazione in cui si cerca prima di tutto di identificare e
analizzare un bisogno e poi pianificare l’intervento per
risolverlo.
Gli studenti mettono in campo abilità, saperi e
competenze per cercare di arrivare a studiare una
possibile soluzione.
Bisogna sottolineare che il punto di partenza rimane la
materia disciplinare o un corso, anche interdisciplinare,
che supporta l’intero periodo dell’attività presso la
comunità.
La fase del servizio
L’azione/il servizio rappresenta il momento centrale del
processo, in cui si realizza in concreto l’esperienza e
dove gli studenti entrano in contatto con la comunità,
mettendosi al suo servizio.
Durante l’attività gli studenti sviluppano abilità e
competenze, interagiscono con gli altri, si mettono alla
prova e comprendono le proprie risorse e i propri limiti.
La fase della riflessione
Ed è proprio la riflessione critica sull’intero processo che fa della
metodologia del service-learning un efficace strumento di
apprendimento non solo disciplinare, ma anche esperienziale ed
educativo.
La riflessione infatti permette di mettere in connessione la teoria con la
pratica, i contenuti formali con l’esperienza sul campo, affrontare
problemi e questioni legate sia alle relazioni sia alle azioni messe in atto
durante l’attività di servizio.
La riflessione diventa momento in cui condividere dubbi e perplessità,
valutare il contributo sia individuale che di gruppo, riconoscere l’impatto
che l’esperienza ha avuto a livello personale e registrare l’opinione e il
gradimento da parte dei destinatari del servizio.
Quali effetti produce il service-learning?
Molte ricerche hanno dimostrato che le esperienze di servicelearning
hanno
ripercussioni
positive
sia
sulla
sfera
dell’apprendimento che dello sviluppo sociale e personale dei
giovani coinvolti. In particolare esso favorisce:
- l’apprendimento della materia disciplinare;
- le relazioni fra pari e con gli altri;
- l’interessamento verso il sociale e il senso di responsabilità;
- la motivazione.
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