promosso da Australia: la crisi si combatte da qui Per la CCIE di Sydney, il 2011 si appresta a chiudersi in maniera molto soddisfacente, grazie alle numerose delegazioni italiane ospitate e al numero crescente di aziende che hanno deciso di puntare su quest’area in forte crescita onostante la congiuntura internazionale e la tempesta che agita i mercati finanziari europei, l’Australia continua a rappresentare una meta ideale per gli investimenti e per le aziende italiane orientate all’export. In risposta alla crisi internazionale e a un modesto rialzo interno dell’inflazione, in via puramente precauzionale, la Banca Centrale Australiana ha deciso, per la prima volta dal 2009, di tagliare il tasso d’interesse di 25 punti base, riportandolo al 4,5%. In questo contesto, la Camera di Commercio Italiana di Sydney si appresta a chiudere un anno soddisfacente, caratterizzato dalla visita di diverse delegazioni commerciali e istituzionali dall’Italia; si tratta di una conferma non solo delle numerose opportunità legate al mercato australiano e al dollaro forte, che favorisce la propensione all’acquisto di prodotti Made in Italy, ma della caparbietà delle imprese italiane, che si dimostrano sempre più determinate e pronte a scommettere su mercati anche lontani, ma ricchi di potenzialità. Come è recentemente emerso anche dai lavori della Convention Mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero, svoltasi a Napoli a fine ottobre, aprire nuovi mercati all’estero è di importanza fondamentale, specialmente in questo momento particolarmente delicato per le imprese del Bel Paese. Anche l’annuale Business Excellence Award Gala Dinner, tenutosi lo scorso ottobre e giunto alla sua 33ª edizione, si è rivelato un successo, superando ogni aspettativa, grazie alla partecipazione di quasi 500 operatori e all’intervento del neoeletto Premier dello Stato del New South Wales, Barry O’ Farrell, che ha onorato la comunità d’affari italo-australiana della sua presenza, gratificando e riconoscendo pubblicamente il grande e costante apporto che la Camera di Commercio di Sydney ha dato e continua a dare allo sviluppo delle relazioni economiche fra Italia e Australia. Non bisogna mai dimenticare, infatti, che la nutrita presenza di cittadini italiani di prima e seconda generazione in Australia, ancora fortemente legati alle proprie tradizioni e cultura, costituisce un elemento cruciale per la promozione degli scambi, in particolare per agevolare l’ingresso di prodotti tipici, spesso carenti sul mercato e molti dei quali falsamente riprodotti. Per questi motivi, in vista del 2012 e forti dei risultati concreti di quest’anno, le Camere di Commercio Italiane in Australia si mettono ancora una volta a disposizione per sviluppare progetti a sostegno delle piccole e medie imprese italiane e dei singoli sistemi territoriali, nella convinzione che non ci sia arma migliore per combattere la crisi che affrontare con coraggio mercati in gran parte ancora inesplorati come quello australiano. N Editoriale di NICK DI GIROLAMO Presidente della CCIE di Sydney Australia - Fighting the Crisis Starts Here For the CCIE in Sydney, 2011 will soon close on a highly satisfactory note due to the numbers of Italian delegations hosted and the growing number of companies that have decided to focus on this strongly growing area espite the international situation and the tempest blowing in European financial markets, Australia continues to be an ideal destination for investment and Italian companies oriented to export. For the first time since 2009, and purely as a precaution, the Australian Central Bank decided to cut the interest rate by 25 base points, taking it to 4.5%, in response to the international crisis and a modest internal rise in inflation. In this context, the Italian Chamber of Commerce of Sydney is preparing to close a satisfying year, which has seen visits from various commercial and institutional delegations from Italy. This confirms not only the many opportunities connected with the Australian market and the strong dollar, which favours not only the propensity to purchase quality Italian products but also the obstinacy of Italian companies, which are proving to be increasingly determined and ready to bet on even the most distant markets, rich in potential. As emerged recently from the work of the World Convention of Italian Chambers of Commerce Abroad, held in Naples at the end of October, opening new markets abroad is of fundamental importance, especially at this particularly delicate time for Italian companies. The 33rd edition of the annual Business Excellence Award Gala Dinner, held in October, was also a success, exceeding every expectation, as a result of the participation of almost 500 traders and the speech of Barry O’ Farrell, the newly-elected premier of the state of New South Wales, who honoured the Italian-Australian business community with his presence, gratifying and publically recognising the important and constant contribution that the Sydney Chamber of Commerce has given, and continues to give to the development of economic relations between Italy and Australia. It should never be forgotten that the numbers of Italian citizens of first and second generation in Australia, still strongly linked to their traditions and culture, are a crucial element for the promotion of trade, in particular to facilitate the entrance of traditional products, often scarce in the market, many also being falsely reproduced. For these reasons, in view of 2012, and strengthened by the real results of this year, the Italian Chambers of Commerce in Australia are once more making themselves available to develop projects in support of small and medium Italian companies and individual regional systems, in the conviction that there is no better weapon to fight the economic crisis than facing markets that are largely unexplored, like the Australian one, with courage. D President of the CCIE in Sydney èItalia 121