PROMOSSO DA
In Australia,
infrastrutture
sempre più
Made in Italy
Si pensi ad Eni, Ansaldo STS, Mermec, Prysmian:
imprese italiane capaci di distinguersi per il
proprio know-how anche in settori ad alta
innovazione tecnologica
resce la presenza italiana in Australia, soprattutto in
relazione ai grandi progetti infrastrutturali. Le sfide
legate al boom economico degli ultimi anni, infatti, hanno imposto da tempo al Governo australiano la necessità di presentare imponenti piani pluriennali di sviluppo, per il
valore di centinaia di miliardi di dollari. Si tratta di investimenti
relativi soprattutto alla costruzione e all’ammodernamento delle infrastrutture nei settori dei trasporti e dello sfruttamento delle risorse energetiche e delle fonti alternative, che aprono opportunità uniche anche alle imprese straniere.
In questo contesto, le aziende italiane si stanno ritagliando sempre più un ruolo da protagoniste, in linea con il contributo che,
tradizionalmente, il Bel Paese ha sempre dato allo sviluppo dell’economia locale e che va ben oltre i rapporti commerciali (si pensi all’influsso culturale che ha avuto e ha tuttora la vasta comunità di emigrati italiani in Australia).
Ad esempio, è di un mese fa la notizia che il gruppo Mermec di
Monopoli, leader mondiale nella diagnostica mobile, ha firmato
un contratto del valore di oltre 20 milioni di euro con RailCorp,
l’ente governativo del New South Wales che gestisce la rete ferroviaria urbana e suburbana di Sydney. La società pugliese fornirà due veicoli autopropulsi, con i relativi sistemi e servizi, grazie ai quali il partner australiano potrà tenere costantemente monitorate le proprie infrastrutture. È questa la dimostrazione che le
imprese italiane sono ancora capaci di distinguersi per il proprio
know-how anche in settori ad alta innovazione tecnologica.
Ci sono poi società italiane già presenti da tempo e radicate sul
territorio, che continuano a mietere successi. L’Eni, per quanto
riguarda il comparto energetico, ha da poco concluso un accordo
con la società australiana MEO per entrare nello sviluppo dei
giacimenti a gas di Heron e Blackwood, nel Mar di Timor, a nord
dell’Australia.Anche Ansaldo STS e Prysmian hanno legato il proprio nome alla fornitura rispettivamente di sistemi ferroviari e di
cavi per le telecomunicazioni; quello della banda larga, in particolare, è considerato il maggior progetto infrastrutturale di tutta
la storia australiana.
Lo stesso Sottosegretario agli Affari Esteri, Alfredo Mantica,
durante la sua recente visita in Australia ha riconosciuto il consolidamento di questo trend positivo; ha poi espresso il proprio
compiacimento per il contributo che queste aziende virtuose danno alla diffusione del Made in Italy, portando lustro a tutta l’industria italiana.
C
Editoriale di
NICK
DI GIROLAMO
Presidente della
CCIE di Sydney
More and More
Made in Italy
Infrastructures
in Australia
Just think about Eni, Ansaldo STS,
Mermec, Prysmian: Italian companies
that could emerge thanks to their knowhow also in high-tech sectors
President of the
CCIE in Sydney
he Italian presence in Australia in increasing,
especially with regards to large infrastructure
projects. The challenges linked to the economic boom of the last years have imposed on the
Australian government the need to present important, long-term development plans, with budgets of
several hundred thousand dollars. These investments especially concern the building and restoration of infrastructures in the fields of transport and
renewable energies, which give opportunities also
to foreign companies. Considering this context, Italian companies have become more and more important, in line with its traditional contribution to the
local economy, which goes far beyond trade relations (such as the cultural influence that has been
exerted by the large Italian community in Australia).
For example one month ago the group Mermec
of Monopoli, world leader in mobile diagnostics,
signed a contract for 20 million Euros with RailCorp,
the government enterprise of New South Wales
that manages the urban and suburban railway in
Sydney. The company from Apulia will supply two
automatic vehicles with related systems and services, with which the Australian partner can constantly
monitor its infrastructures. This demonstrates that
Italian companies are still able to stand out for their
know-how also in a sector with high technological
innovation.
There are also other Italian companies that have
been in Australia for a long time and are well established in the area. ENI, with regards to the energy
field, has just signed an agreement with the Australian company MEO to farm-in to the Heron and
Blackwood gas discoveries in the Timor Sea, northern Australia. Ansaldo and Prysmian have established themselves as well, respectively in the fields
of railway systems and telecommunication cables,
especially the broadband project which is considered the largest infrastructural project in the entire
history of Australia.
Alfredo Mantica, Secretary of State for Foreign Affairs, acknowledged this positive trend during his recent visit to Australia, when he expressed his satisfaction in the contribution given by these virtuous
Italian companies to the diffusion of Made in Italy,
bringing prestige to all Italian industries.
T
èItalia
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