Case of Jersild v. Denmark Application no. 15890/89 Grand Chambre 23 September 1994 FATTI Il Sundays News Magazine (Danmark Radio) manda in onda un’intervista ai 'Greenjackets' Denuncia da parte del vescovo di Alborg al ministro della giustizia Indagini contro i 'Greenjackets' per le dichiarazioni rese Frasi incriminate: • “...gli stati del nord vogliono che i negri siano uomini liberi, uomini, non sono uomini ma animali” • “Se prendi la foto di un gorilla e la confronti con quella di un negro, hanno la stessa struttura corporea, fronte piatta e tutto il resto” • “un negro non è un essere umano, è un animale, e lo stesso vale per tutti i lavoratori stranieri, turchi, jugoslavi e tutti gli altri.” • “Il fatto è che sono 'Perkere', questo è quello che non ci piace, a noi non piace la loro mentalità... quello che non ci piace è quando loro camminano per le strade con i loro 'Zimbabweclothes' e parlano questa lingua 'hula-hula'...” • “è la droga che stanno vendendo, metà dei carcerati in 'Vestre' sono li a causa della droga...loro sono queli che hanno il tempo per spacciare...” • “Sono li dentro tutti i 'Perkere', perché spacciano...” Procedimenti Interni(City Court): • condanna ai 3 giovani per le affermazioni rese (art 266 cp); • condanna ai sig. Jersild (conduttore del programma) e Jensen (responsabile Danmark Radio per il settore news ) per favoreggiamento (art 266 in combinato disposto con l'art 23). High Court e Supreme Court High Court (II°) respinge il ricorso Supreme Court respinge il ricorso: superiorità dell'interesse alla tutela contro la discriminazione razziale rispetto alla libertà di espressione. Quadro normativo internazionale International Convention on the Elimination of All Forms of Racial Discrimination (1965) articoli 4 e 5 CEDU articolo 10 Posizione del ricorrente Scopo del programma è fornire un quadro realistico del problema del razzismo violento e giovanile in Danimarca Posizione del ricorrente Responsabilità penale solo dei 'Greenjackets ' in quanto autori delle dichiarazioni, non della Danmark Radio per la diffusione Posizione del ricorrente Con il Media Liability Act del '92 non vi sarebbe stata responsabilità penale → la disciplina non è l'unica soluzione in esecuzione degli obblighi derivanti dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro ogni forma di discriminazione razziale (non necessaria). Posizione dello stato Rispetto degli obblighi ex articolo 10 CEDU Posizione dello stato Condanna del ricorrente per favoreggiamento attraverso la diffusione delle affermazioni razziali - incoraggiamento alle dichiarazioni - assenza di contenimento delle dichiarazioni Posizione dello stato Il ricorrente è venuto meno all'obbligo di “duties and responsibilities” (negligenza) Posizione dello stato Proporzionalità della condanna (minimo della pena editale prevista per il caso di specie ); non si tratta di una misura di prevenzione generale Ragionamento Corte La maggior parte degli stati contraenti CEDU è parte della Convenzione ONU contro il razzismo → la necessità per la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di interpretare gli obblighi CEDU alla luce dalla Convenzione ONU - Non tocca alla Corte interpretare l'art 4 UN Convention ma l'interpretazione dell'art 10 CEDU nel caso concreto è conforme agli obblighi incombenti sulla Danimarca dagli strumenti internazionali sulla materia - Analizza se la condanna, basata sull'applicazione di una normativa emanata in recepimento degli obblighi derivanti dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la Discriminazione Razziale, è necessaria all'interno del significato dell'art 10 CEDU. La Stampa La libertà di stampa è uno dei fondamenti di una società democratica in cui i Media fungono da “cane da guardia” I Media hanno lo SCOPO/DOVERE di informare il pubblico, al quale corrisponde il relativo DIRITTO ad essere informato. Art 10 CEDU L'art. 10 è un diritto derogabile e relativo e si ritrova ad essere rapportato e bilanciato con altri diritti; le affermazioni rese dai “Greenjackets” sono sicuramente ingiurie rivolte ad un determinato gruppo di persone → non possono trovare tutela nell'art 10 Art. 10 CEDU Applicato alla stampa esso tutela anche la scelta delle modalità con cui le notizie sono diffuse, modalità lasciata al libero apprezzamento dei giornalisti, ove le corti (nazionali ed europea) nulla possono dire; nel caso di specie la diffusione di un'intervista rappresenta una modalità fondamentale per media. Analisi programma Analizzato nell'insieme (non solo lo spezzone incriminato) appare chiaro da un punto di vista oggettivo lo scopo: individuare un gruppo di giovani razziati e ritrarne mentalità e background sociale Il filmato è preceduto da un'introduzione che spiega l'argomento e l'intenzione dell'autore Anche se l'autore non si pone in posizione di netto contrasto (questo per rendere al meglio il ritratto dei “Greenjackets”) si riferisce a loro come ad un gruppo di giovani disadattati, sottolineandone i precedenti penali; Analisi dell' ”interference” con l'art. 10 Previson by law (prevista da una legislazione in recepimento della UN Convention) Scopo legittimo (tutelare la reputazione ed i diritti altrui; combattere la diffusione di idee razziste) Necessità in una società democratica (efficacia e proporzionalità): Pericolosità di punire i giornalisti nello svolgimento delle loro funzioni per il ruolo che ricoprono, potrebbe limitare il ruolo di “cane da guardia”, minando il fondamento di una società democratica Conclusioni della corte Non è stata dimostrata né la NECCESSARIETA' in una società democratica delle misure applicate, né la PROPORZIONALITA' delle stesse rispetto allo scopo di “protezione della reputazione e dei diritti altrui” → violazione dell'art 10 CEDU Opinioni dissenzienti Le corti nazionali si sono espresse all'interno del margine di libero apprezzamento lasciato loro dalla CEDU Assenza di tentativo reale di contrasto delle affermazioni rese in intervista; al contrario incoraggiamento delle stesse. Assenza di violazione delle misure adottate