Valutazione dello stress lavorocorrelato
Le “Indicazioni” metodologiche
emanate dalla Commissione consultiva
il 17 ottobre 2010
Valutazione di tutti i rischi:
disposizioni legislative
Art. 2087 del Codice Civile
Condanna della Corte di giustizia europea C.49/00 del
15 novembre 2001 nei confronti dell’Italia per non
aver recepito correttamente la Direttiva
89/391/Ce
D.Lgs. 626/94 art.4 comma 1 ”il datore di lavoro in
relazione alla natura dell’azienda ovvero dell’unità
produttiva valuta tutti i rischi per la sicurezza e
la salute dei lavoratori ivi compresi quelli
riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi
particolari…” (modifica introdotta dalla Legge
39/2002 art. 21 comma 2)
Ma è il D.Lgs.81/2008 che
nelle misure generali di tutela
…prevede all’Art. 15 comma 1 lettera d) il
“rispetto dei principi ergonomici
nell’organizzazione del lavoro, nella
concezione dei posti di lavoro…”
che ha integrato la precedente definizione del D.Lgs.626/94 che
prevedeva più limitatamente il “rispetto dei principi ergonomici
nella concezione dei posti di lavoro”.
…e stabilisce disposizioni per la
Valutazione dei rischi
Art. 28 comma 1
•
La valutazione … deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la
salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di
lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati
allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’Accordo
europeo dell’8 ottobre 2004, …”
•
La valutazione dello stress-lavoro correlato è effettuata nel
rispetto delle indicazioni di cui all’articolo 6 comma 8 (l’art. 6
affida alla Commissione consultiva di elaborare indicazioni
necessarie alla vdr da stress lavoro-correlato) (D.Lgs.106/2009)
•
Sanzione prevista : arresto da 4 a 6 mesi o ammenda da 5000
€ a 15.000 €
Il 9 giugno 2008 recepito
l’Accordo europeo
Il giorno 9 giugno 2008
le organizzazioni di rappresentanza delle imprese
CONFINDUSTRIA, CONFAPI, CONFARTIGIANATO,
CASARTIGIANI, CLAAI, CNA, CONFESERCENTI,
CONFCOOPERATIVE, LEGACOOPERATIVE, AGCI,
CONFSERVIZI, CONFAGRICOLTURA, COLDIRETTI e le
organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL,
hanno condiviso a livello nazionale, attraverso la sottoscrizione
di un apposito Accordo collettivo interconfederale, il
recepimento dell’Accordo quadro europeo sullo “stress
lavoro-correlato”, stipulato l’8 ottobre 2004 a Bruxelles, nel
quadro del dialogo sociale, tra ETUC, UNICE, UEAPME E
CEEP.
Accordo europeointerconfederale sullo stress
Definizione:
“ Lo stress è una condizione che può essere
accompagnata da disturbi o disfunzioni di
natura fisica, psicologica sociale ed è
conseguenza del fatto che taluni individui
non si sentono in grado di corrispondere
alle richieste o alle aspettative riposte in
loro”
Obiettivi dell’Accordo
• Aumentare la consapevolezza e la conoscenza dei
datori di lavoro, dei lavoratori e dei loro
rappresentanti in merito allo stress lavoro –
correlato”
• “Fornire loro una struttura per identificare ed
impedire/controllare i problemi dello stress
lavoro-correlato”. Considerando che “non è
responsabilità dell’individuo lo stress sul lavoro”
Identificare i problemi di
stress lavoro-correlato
•
•
•
•
“Richiede un’analisi di diversi fattori quali:
l’organizzazione e di processi lavorativi
(orari, autonomia, abilità, carico di lavoro,
condizioni e ambiente di lavoro (rumore,
calore sostanze pericolose),
comunicazione
fattori soggettivi ( pressioni emotive e
sociali , incapacità di fare fronte alle
richieste, mancanza di supporto”
Quali misure?
Misure collettive che migliorino la comunicazione e la
gestione, definendo gli obiettivi e la politica
aziendale, le responsabilità e il controllo sul
lavoro, migliorare le condizioni ambientali
misure individuali finalizzate a migliorare la
consapevolezza individuale del problema
misure individuali e collettive legate comunque alla
formazione, informazione e partecipazione dei
lavoratori
…a livello comunitario: si
evidenziano i costi
• Già all’inizio degli anni ’90 la ricerca su “I costi socio
economici dello stress” (Levi L. and Lunde-Jensen P.)
citando indagini nazionali (Svezia) parlava di 450 milioni
di € l’anno, pari al 10% delle spese per malattie lavoro
correlate.
• Analogamente si pronunciava in UK uno studio dell’Hse
(Davies N. and Teasdale P.).
• In Olanda secondo uno studio più recente (2001) del
Ministero degli affari sociali i costi annui ammontano a 3
billioni di €.
• In Germania il costo dell’assenteismo dovuto a disturbi
psichici è stato calcolato intorno ai 3 billioni di €
Inrs: la valutazione dei costi dello
stress lavoro-correlato
Fino a tre miliardi di euro il costo dello stress
lavoro correlato nel 2007 in Francia: uno studio
condotto dall’Inrs ha tentato di valutare il costo
economico complessivo derivante dallo stress
correlato al lavoro; nel rapporto di sintesi di
questa ricerca gli studiosi individuano la cifra di 3
miliardi di euro che sono andati "in stress" in
ragione delle assenze, delle cure per le patologie
causate dalla condizione lavorativa stressante.
Fonte: Le coùt du stress professionnel en France
en 2007.
Caratteristiche del lavoro potenzialmente
pericolose e fonti di stress (1)
Contenuto del lavoro
Ambiente di lavoro e
attrezzatura di lavoro
Condiz. Fisiche di lavoro, problemi di
affidabilità, disponibilità, l’idoneità e
la manutenzione o riparazione di
attrezzature e impianti.
Progettazione dei
compiti
Carenza di varietà o cicli di lavoro
brevi, lavoro frammentario o privo di
significato, sottoutilizzo di abilità,
incertezza elevata.
Carico / ritmo di
lavoro
Sovraccarico o sottocarico di lavoro
carenza di controllo sui ritmi, alti
livelli di pressione temporale.
Caratteristiche del lavoro potenzialmente
pericolose e fonti di stress (2)
Contesto lavorativo
Cultura organizzativa
Comunicazione scarsa o
frammentaria, basso sostegno per
la risoluzione dei
problemi e la crescita personale,
carenza di definizione di obiettivi
aziendali.
Ruolo
nell’organizzazione
Ambiguità del ruolo e conflitti di
ruolo, responsabilità per le
persone.
Sviluppo di carriera
Blocco/incertezza della carriera,
mancanza o eccesso di
promozione, bassa retribuzione,
precarietà del posto di lavoro,
basso valore sociale del lavoro,
Caratteristiche del lavoro potenzialmente
pericolose e fonti di stress (3)
Contesto lavorativo
Autonomia decisionale
/ controllo
Bassa partecipazione ai
processi decisionali, carenza di
controllo sul lavoro, restrizioni
sul comportamento.
Rapporti interpersonali
sul lavoro
Isolamento sociale o fisico,
rapporti scadenti con i
superiori, conflitto
interpersonale, mancanza di
sostegno sociale.
Interfaccia casa-lavoro
Richieste conflittuali di lavoro
e famiglia, scarso sostegno in
famiglia, problemi di doppia
carriera.
Diffusa disattenzione al tema
L’Italia è il paese in cui le
aziende hanno il livello più
basso/assente di interesse
alla materia.
Fonte: Indagine europea fra le imprese sui
rischi nuovi ed emergenti (Esener 2009)
Difficoltà nel dialogo tra le parti
Resistenze tutte manifestatesi attorno ad
un’implicazioni prioritaria che l’obbligo di
valutazione e gestione dei rischi (in particolare
dello stress) comporta: progettare interventi in
materia di organizzazione del lavoro
“L’individuazione di un eventuale problema di stress
lavoro – correlato può implicare un’analisi sui
fattori quali l’eventuale inadeguatezza nella
gestione dell’organizzazione e di processi di
lavoro… condizioni di lavoro e
ambienti…comunicazione…” (Accordo europeo
recepito art. 4 comma 1)
Carenze nei contributi delle
componenti esperte
• I documenti forniti si sovrappongono per
quanto riguarda le tematiche e
le indicazioni metodologiche sono tra loro
incoerenti.
• Altri aspetti delle problematiche connesse
allo stress-lavoro correlato sono
completamente trascurati
I contributi dell’Ispesl
I contributi delle Regioni
Regione Lombardia
Delibera del 10-12-2009
Coordinamento tecnico
interregionale
della prevenzione
nei luoghi di lavoro
“Indirizzi generali per la
valutazione e gestione
del rischio stress lavorativo.
Alla luce dell’Accordo europeo
del 8-10-2004”
“Valutazione e gestione
del rischio da stress
lavoro-correlato”
Guida operativa- marzo 2010
Le “Indicazioni
metodologiche”
17 novembre 2010 –
Coerenze e incoerenze con l’accordo
europeo
• Le definizioni
• La metodologia
• I fattori da considerare
• Il coinvolgimento dei lavoratori
Le “Indicazioni
metodologiche”
17 novembre 2010
Le disposizioni transitorie e finali
• Il 31 dicembre decorrenza
dell’obbligo di valutazione ( ma i
magistrati la considerano conclusiva
con riferimento alle disposizioni di cui
all’artt 28del D.Lgs 818/2008)
• Monitoraggio dell’applicazione
Linee guida Regione
Lombardia
Gli ispettori delle Asl
“ …si ritiene debbano
prioritariamente agire
nella specifica linea
della formazione
informazione/assistenza come primo
passo.”
Interventi preventivi globali: l’esempio
della Danimarca
Studio ogni 5 anni su lavoratori tra 18 e 59 anni relativo allo
stress connesso al lavoro con l’obiettivo di ridurre del 5% la
proporzione di lavoratori esposti ai rischi psicosociali
Come si persegue il miglioramento nei luoghi di lavoro:
– Concessione di maggiore autonomia
– Creazione di gruppi autogestiti per affrontare le
situazioni critiche
– Formazione a lavoratori e ai loro supervisori nella
risoluzione dei conflitti
– Formazione ai supervisori riguardo i nuovi ruoli dei quadri
intermedi
– Allargamento e arricchimento delle mansioni
– Aumento della chiarezza del ruolo attraverso descrizione
precisa dei contenuti della mansione
– Implementazione politiche aziendali su stress mobbing e
burnout produzione di linee guida sull’ambiente
psicosociale di lavoro formulazione di piani di lavoro
basati su tali linee guida
Le prossime scadenze
• Attuare anche autonomamente come
Organizzazione sindacale una
formazione generalizzata
• Attuare autonomamente come
Organizzazione sindacale il
monitoraggio
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