PROGETTO CCM
PIANO DI MONITORAGGIO E D’INTERVENTO PER
L’OTTIMIZZAZIONE DELLA VALUTAZIONE E GESTIONE
DELLO STRESS LAVORO-CORRELATO
referente progetto Paola Oggionni
COMMISSIONE PROVINCIALE COMO
EX ART. 7 D. LGS 81/08
SEDUTA DEL 16 APRILE 2015
Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro
Direttore M.Rita Aiani
PROGETTO CCM
PIANO
DI MONITORAGGIO E D’INTERVENTO PER L’OTTIMIZZAZIONE
DELLA VALUTAZIONE E GESTIONE DELLO STRESS LAVORO-CORRELATO
ENTE PARTNER:
INAIL, SETTORE RICERCA, DIPARTIMENTO MEDICINA DEL LAVORO
Coordinatore Scientifico del Progetto: S. Iavicoli
SCOPO
AZIONI DA EFFETTUARE
REGIONI E/O ISTITUTI CENTRALI COINVOLTI
16 REGIONI:
1. LAZIO
3. LOMBARDIA
5. PUGLIA
7. SICILIA
9. SARDEGNA
11. FRIULI VG
13. LIGURIA
15. P.A. TRENTO
2. VENETO
4. TOSCANA
6. CAMPANIA
8. UMBRIA
10. BASILICATA
12. MARCHE
14.EMILIA ROMAGNA
16. P.A. BOLZANO
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI VERONA
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BOLOGNA
DURATA PROGETTO: 24 mesi (02.14- 02.16)
PROGETTO CCM STRESS LAVORO CORRELATO
LA CORNICE NORMATIVA
In Italia il D.Lgs 81/2008 ha individuato lo SLC come uno dei rischi oggetto di
valutazione e gestione da parte delle aziende in recepimento di:
 Accordo europeo sullo stress lavoro-correlato del 2004
 Commissione Consultiva Permanente per la Salute e Sicurezza del Lavoro
ha elaborato - Lettera Circolare del Ministero del Lavoro del 18 novembre
2010 - indicazioni procedurali minime utili a condurre la valutazione di
tale rischio
Nella suddetta Lettera Circolare è altresì prevista - al fine di verificare
l’efficacia della metodologia proposta e di valutare l’opportunità di integrarla
- una relazione entro due anni a seguito dello svolgimento del monitoraggio
sulle attività realizzate, previsione peraltro ribadita anche nel documento del
29 maggio 2013 “Proposte della Commissione Consultiva Permanente per
una strategia nazionale di prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle
malattie professionali”
PROGETTO CCM STRESS LAVORO CORRELATO
DEFINIZIONE DI STRESS L-C
L'articolo 3 dell'Accordo Europeo dell'8 ottobre 2004 - così
come recepito dall'Accordo Interconfederale del 9 giugno
2008 - definisce lo stress lavoro correlato come:
“condizione che può essere accompagnata da
disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o
sociale ed è conseguenza del fatto che taluni
individui non si sentono in grado di corrispondere
alle richieste o aspettative riposte in loro”
(art. 3, comma 1)
Secondo la tassonomia stilata dall'Agenzia Europea per la Salute e la
Sicurezza su Lavoro nel 2000 le principali aree chiave a rischio stress
all'interno di un'organizzazione sono relative a due principali ambiti:
 contenuto del lavoro (caratteristiche che fanno parte dell'attività svolta)
 contesto in cui si svolge il lavoro (variabili prevalentemente attinenti
l'organizzazione).
Secondo il modello della European Agency, ognuno di
questi due ambiti contiene al suo interno delle aree
chiave di rischio stress lavoro correlato, all'interno delle
quali si possono osservare diverse dimensioni di rischio
Pertanto, in termini preventivi, il processo di valutazione
e gestione del rischio riguarda gli elementi su cui
l’organizzazione datoriale può esercitare un controllo
PROGETTO CCM STRESS LAVORO CORRELATO
LA CORNICE NORMATIVA
La campagna biennale (2014-2015) dell’Agenzia Europea per la salute e la
sicurezza sul lavoro «Healthy workplace manage stress»
«Insieme per la prevenzione e la gestione dello stress lavoro correlato», che sarà
avviata nella primavera 2014. La campagna porterà avanti il tema della
collaborazione, applicandolo alla gestione dello stress lavoro-correlato e ai rischi
psicosociali, che costituiscono il secondo problema in materia di SSL
maggiormente segnalato in Europa.
Il peso della crisi ha indotto l’UE a non pensare alla sicurezza sul lavoro in termini
di strategia, almeno per il settennio 2013-2020, pertanto la specifica campagna
promozionale assume un peso di rilievo, soprattutto per lo slogan lanciato, ovvero
che «le aziende sane presidiano e gestiscono lo stress»
Il Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018
Ampio respiro sul rischio organizzativo nel contesto di un Piano che pone al centro
la prevenzione delle malattie professionali e del benessere.
PROGETTO CCM STRESS LAVORO CORRELATO
OBIETTIVO GENERALE
Contribuire all’accrescimento e al miglioramento complessivo del sistema di
gestione dello stress lavoro-correlato in Italia, attraverso un piano di
monitoraggio sullo stato di attuazione, lo sviluppo di soluzioni pratiche,
interventi formativi, realizzazione di azioni mirate e modelli di intervento su
misura per la realtà produttiva del Paese.
OBIETTIVI SPECIFICI
OBIETTIVO SPECIFICO (1)
OBIETTIVO SPECIFICO (3)
Verificare l’efficacia del sistema di
valutazione e gestione dello stress
lavoro-correlato
attraverso
un
monitoraggio
specifico
e
una
sperimentazione di azioni con verifica del
percorso metodologico proposto
Contribuire all’empowerment delle figure
della prevenzione afferenti al SSN(Organi
di Vigilanza) e di quelle aziendali
contribuendo
ad
un’attività
di
in/formazione specifica, nell’ottica di un
miglioramento continuo dell’approccio
alla valutazione e gestione di tale rischio
OBIETTIVO SPECIFICO (2)
Verificare l’efficacia dell’applicazione
dell’obbligo di valutazione SLC a livello
regionale attraverso il monitoraggio delle
attività di vigilanza e dei fabbisogni dei
servizi
OBIETTIVO SPECIFICO (4)
Mettere a punto e sperimentare nuovi
strumenti integrativi che tengano conto
delle specificità aziendali (ad es. aziende
fino a 10 dipendenti) e di comparto (ad
es. settore sanitario) e immediatamente
fruibili dalle aziende
Il monitoraggio di Regione Lombardia: come azione primaria di
controllo ed anche come tentativo di reclutare Buone Prassi in
tema di:
 Approccio metodologico per la valutazione del rischio
 Soluzioni di gestione del rischio migliorative
In coerenza con l’obiettivo del vigente Piano Regionale per la
Tutela della Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro di
Sostegno alle imprese tramite adozione di Buone Prassi e aumento
accesso premiale INAIL da parte delle imprese.
Distribuzione aziende
per Regione
Piano di
campionamento
Sono oggetto di rilevazione solo
le aziende sopra i 5 addetti.
Il campione di monitoraggio si
compone di 1000 aziende con
posizione PAT (database
anagrafico INAIL)+100
amministrazioni pubbliche non
presenti nell’anagrafica INAIL
(ministeri, scuole, asili nido,
università, uffici comunali,
provinciali, regionali, etc.)
Il campione di aziende è
distribuito tra le 16 Regioni e P.A.
in maniera proporzionale al n. di
PAT (tabella 1)
Regione
n.
Basilicata
7
Bolzano
9
Campania
53
Emilia Romagna
92
Friuli Venezia Giulia
28
Lazio
137
Liguria
29
Lombardia
253
Marche
26
Puglia
34
Sardegna
32
Sicilia
44
Toscana
78
Trento
17
Umbria
15
Veneto
115
Totale
1000
CAMPIONE AZIENDE SUDDIVISO PER ASL LOMBARDIA
calcolo ripartizione per ASL per n°addetti
Asl
Totale
PAT*
Obiettivi
LEA
< 10
10249
250999
Bergamo
50.676
2.533,8
6
16
7
Brescia
54.701
2.735,05
7
16
7
Como
26.751
1.337,55
3
9
4
Cremona
14.302
715,1
2
5
1
Lecco
15.512
775,6
2
6
Lodi
8.443
422,15
1
3
1
Mantova
17.365
868,25
3
5
2
Milano
101.123
5.056,15
8
27
8
Milano 1
39.457
1.972,85
3
11
3
Milano 2
24.211
1.210,55
3
9
3
Monza e
Brianza
37.396
1.869,8
4
13
4
Pavia
20.242
1.012,1
2
9
2
Sondrio
9.105
455,25
1
3
Varese
38.039
1.901,95
5
13
Vallecamonica
5.048
252,4
1
2
23118,55
52
146
4
45
>1000
10 AZIENDE
Il progetto prevede che l’indagine venga effettuata in un campione italiano di 1000
aziende con lo scopo di:
- verificare il rispetto dell’obbligo di legge
- raccogliere informazioni sulle metodologie adottate, le procedure seguite,
i risultati e le misure di prevenzione attuate, mettendoli in relazione con
le caratteristiche dell’azienda (dimensioni e tipologia produttiva).
I dati raccolti, anonimi ed elaborati statisticamente, consentiranno di avere un
quadro della gestione del rischio stress e saranno forniti alla Commissione Consultiva
Permanente per una verifica delle indicazioni normative, anche in prospettiva di
semplificazione e miglioramento, e una raccolta delle esperienze positive.
LOMBARDIA 253 Aziende
COMO 16 aziende
6-9 dipendenti
10-249 dipendenti
250-999 dipendenti
3
9
4
PIANO DI
CAMPIONAMENTO
1
2
3
• INAIL estrae 3000 aziende su tutto il territorio
nazionale
• Le aziende estratte mediante codice fiscale
(anno di riferimento 2012) vengono trasferite
alle ASL con indicazione di indirizzo e numero
di telefono
• Le ASL possono controllare su Impre@
eventuali variazioni tra cui le cessazioni,
nonché eventuali controlli effettuati da uno
dei Servizi di vigilanza e controllo del
Dipartimento di Prevenzione Medico
PIANO DI
MONITORAGGIO
• presentazione del progetto in sede di comitato
1 regionale 31 marzo ex art. 7/81
• comitati provinciali 16 aprile ex art. 7/81
• azioni di informazione, promozione della
campagna tramite materiale informativo che
2
sarà pubblicato oltre che sul sito dell’INAIL
anche su quello delle ASL (brochure, opuscolo,
fact sheets)
• altre azioni informative e promozionali da parte
delle ASL attraverso iniziative specifiche
3 (incontri con le associazioni di categoria, con le
figure dei servizi di prevenzione interni alle
aziende, ecc.)
• sarà inviata una lettera di avviso del controllo in
una dinamica di audit, alle aziende individuate da
INAIL che verranno sottoposte a controllo con
4 una tempistica e modalità concordata a livello
nazionale
RUOLO DEI SERVIZI DI PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI
AMBIENTI DI LAVORO (SPSAL) NELL’AMBITO DEL MONITORAGGIO
SUL RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO
Assistenza e formazione
Vigilanza
ASSISTENZA e FORMAZIONE (Regione Lombardia)
Diffusione del Progetto CCM e descrizione delle sue modalità
attuative Comitato Regionale e Provinciale di Coordinamento ex
art. 7 D.Lgs 81/08
diffusione dei contenuti in una logica di “empowerment”
ovvero del “rendere capaci” le imprese del territorio nel progetto
di riduzione del rischio, come richiamato nel vigente Piano
Regionale per la Tutela della Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro
2014-2018
ASSISTENZA e FORMAZIONE (Regione Lombardia)
 Il tema stress LC nella programmazione DPM e PSAL
 Formazione di un gruppo di attenzione
 Partecipazione a formazione regionale
 Iniziative di formazione interna
 Predisposizione di materiale informativo, disponibile
in rete per utenti
 Promozione di audit per aziende e incontri con le
figure previste
 Sistematicità collaborazione ASL Como-UOOML Desio
LA FORMAZIONE (Regione Lombardia)
FORMAZIONE OPERATORI NORD-ITALIA
REGIONE LOMBARDIA
12-13 marzo 2015 La Gestione dello Stress L-C: strumenti per
le attività di assistenza e vigilanza
REGIONE VENETO
REGIONE FRIULI VG
PA TRENTO
PA BOLZANO
12 MARZO 2015
•Aspetti Generali: lo stress e lo stress lavoro-correlato
•La normativa di riferimento: DLgs 81/08, Accordo Quadro ed Indicazioni della
Commissione Consultiva Permanente
•Procedure e strumenti per la valutazione del rischio stress lavoro-correlato
•Esercitazione: verifica di una sezione del DVR valutazione preliminare del rischio
stress lavoro-correlato
•Ruolo ed attività dei Servizi per la Prevenzione e la Vigilanza: la verifica in
Azienda e la lista di controllo per la vigilanza
13 MARZO 2015
•L’obbligo di valutazione del rischio SLC e l’opportunità della proposta metodologica INAIL – Parte I
•L’obbligo di valutazione del rischio SLC e l’opportunità della proposta metodologica INAIL – Parte II
•Esperienze di ricerca della piattaforma INAIL
•Le misure correttive e le azioni di miglioramento possibili in caso di rischio stress lavoro-correlato
•Esercitazione: verifica di una sezione del DVR relativa alle azioni correttive e valutazione approfondita
•La valutazione approfondita: la percezione dei lavoratori. Procedure e strumenti per la valutazione
LA VIGILANZA
ASL COMO 2011-2014
Ispezionate n°103 aziende
3 verbali di contravvenzione (art.28 c.2 lett. a)
4 disposizioni
QUALE EFFICACIA?
LA VIGILANZA
Requisiti minimi della valutazione del rischio stress lavoro-correlato
Rispetto art. 28 comma 2 D. Lgs 81/08
Relazione di valutazione
Criteri adottati per la valutazione
Risultati
Interventi correttivi
Azioni di miglioramento
Piano attuativo (programma delle misure; chi fa che cosa)
Rispetto indicazioni Commissione Consultiva (art. 28 comma 1-bis)
Eventi sentinella, fattori di contesto e contenuto
“sentiti” lavoratori e/o RLS
Se rilevati elementi di stress L-C azioni correttive ed eventuale
azione approfondita
LA VIGILANZA
Contenuti minimi del DVR
Descrizione dell’organizzazione del lavoro
Criteri e metodi di valutazione
Figure aziendali coinvolte
Formazione delle figure aziendali coinvolte (ove effettuato)
Azioni comunicative ed informative (ove intraprese)
Individuazione dei gruppi omogenei/partizioni organizzative ed
esplicitazione del criterio adottato
Modalità con la quale sono stati sentiti i lavoratori
Analisi del rischio, risultati e sua classificazione
Interventi di prevenzione e azioni di miglioramento
Il piano attuativo dei suddetti interventi con indicazione dei soggetti
aziendali che vi devono provvedere
Valutazione dell’efficacia degli interventi adottati (criteri ed esito)
Valutazione approfondita, se prevista e risultati
Sorveglianza sanitaria se adottata di iniziativa dal DDL quale misura di tutela
LA VIGILANZA
Requisiti minimi della valutazione del rischio stress lavorocorrelato
LA VIGILANZA
Check per il monitoraggio
(Coordinamento Tecnico Interregionale Gennaio 2012 vedi link)
1
Quali soggetti sono coinvolti nella valutazione (team di valutazione)?
2
Quale metodo è stato adottato per la valutazione preliminare?
3
Con quale modalità sono stati coinvolti i lavoratori?
4
La valutazione è stata condotta per gruppi omogenei o partizioni organizzative?
5
Come è stata fatta la valutazione preliminare?
6
Sono state individuate le misure di prevenzione necessarie?
7
È stata pianificata/verificata l’efficacia delle misure correttive?
8
Se le misure adottate sono risultate inefficaci è stata fatta la valutazione
approfondita?
9
Quali strumenti sono stati adottati per la valutazione approfondita?
10
Sono state intraprese iniziative di informazione/formazione?
11
È prevista la sorveglianza sanitaria?
12
E’ stabilito un piano per il monitoraggio e l’aggiornamento della valutazione del
rischio da stress lavoro-correlato?
MATERIALE INFORMATIVO
progetto CCM
 Lettera collettiva esplicativa su base nazionale alle aziende per
comunicare l’effettuazione del controllo

le singole aziende verranno preavvisate dell’effettuazione
del controllo una-due settimane prima
 Depliant informativo sulla campagna europea OSHA e sul progetto
nazionale CCM in merito alla prevenzione e gestione dello stress lavorocorrelato
 Opuscolo informativo sulla valutazione e gestione dello stress (percorso
di valutazione e sui punti critici)
 Fact-sheets (Schede informative differenziate per settori lavorativi con
elementi di rischio specifici per settore e misure di prevenzione e/o
gestione)
LA VIGILANZA
SCHEDA PER LA RACCOLTA DATI
SARA’ UTILIZZATA IN TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE UNA
SCHEDA RACCOLTA DATI NELLA FASE DI MONITORAGGIO DELLE
AZIENDE
Il caricamento del dato verra’ effettuato dagli operatori asl sulla
piattaforma internet del sito http://centrostresslavoro-lazio.It/
L’ATTIVITA’ SVOLTA VERRA’ REGOLARMENTE CARICATA SU
IMPRES@ COME ATTIVITA’ DI CONTROLLO
NELL’INVIO DEI DATI ALL’INAIL SARA’ GARANTITA LA PRIVACY
DELL’AZIENDA
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Presentazione Progetto CCM