L'ACQUA, UN BENE DA SALVAGUARDARE
Quando la pioggia, la neve, la grandine, raggiungono la terra, vi sono tre possibilità: 1) che
restino nel luogo dove cadono e che evaporino, risalendo nell'atmosfera; 2) c penetrino nel
suolo; 3) che scorrano verso il basso. L'acqua che s'interna nel sottosuolo compie un viaggio
che può durare pochi minuti oppure moltissimi anni. Infatti, può venire assorbita subito dalle
radici delle piante, oppure infiltrarsi nel fondo terrestre. In questo caso, l'acqua attraversa strati
sabbiosi, andando sempre più in profondità. Quando incontra suoli argillosi, impermeabili,
arresta la discesa, e continua a scorrere orizzontalmente. Immensa è la quantità d'acqua
ospitata nelle viscere della terra. Si stima che se tutta l'acqua contenuta nel sottosuolo affluisse
all'aperto, sommergerebbe tutte le terre emerse con una barriera d'acqua alta circa 1000
metri. L'acqua rimasta in superficie scorre e dà origine ai fiumi, ai laghi, per versarsi nei mari e
negli oceani. L'acqua evapora di nuovo e ricomincia il suo ciclo. L'acqua è un bene prezioso, ma
un miliardo e cinquecento persone nel mondo, non hanno diritto d'accesso alla vita, perché
ogni giorno una loro parte muore per problemi legati all'acqua (malattie, sete, fame). Ad
accusare il colpo più grave sono principalmente alcune zone dell'Africa: Niger, Alto Volta,
Mauritania, Mali, Ciad, Senegal. Oggi l'acqua è gestita come una qualsiasi merce di scambio. La
gestione pubblica deve salvaguardare l'interesse collettivo, e garantire a tutti, senza alcuna
discriminazione, l'accesso ad essa; mentre la gestione privata è finalizzata alla remunerazione
del capitale investito dal privato, e quindi al soddisfacimento di un bisogno individuale. I Paesi
industrializzati consumano il 58% dell'acqua disponibile, mentre in Africa ed altrove, donne e
bambini percorrono ogni giorno decine di chilometri, per recuperarla nell'unico pozzo
disponibile. In Kenya, la popolazione spende il 9% del proprio reddito per acquistare l'acqua; in
Nigeria si raggiunge il 18%. In 50 anni, la disponibilità d'acqua in Africa e in Asia, si è ridotta
drasticamente. La crescente scarsità della risorsa idrica, sta già scatenando conflitti interni. Gli
stati che hanno a disposizione fiumi, tendono a sequestrare l'acqua, costruendo sul proprio
territorio delle dighe. Sono molte le guerre sull'acqua in corso tra Turchia, Siria e Iraq, Somalia
e Uganda, tra India, Pakistan e Bangladesh.
La soluzione più immediata e la più sbrigativa è mercificare e privatizzare l'acqua, lasciando
alle grandi multinazionali, la gestione delle risorse idriche. Saranno loro a fissare il prezzo di
mercato, ad investire i soldi sulla depurazione delle acque, impedendone sprechi e
speculazioni. Questo significa, mentre prima l'acqua era un diritto umano, ora è di chi può
permettersi di pagarla a caro prezzo, escludendo una buona parte dell'umanità, che non ha le
possibilità economiche per acquistarla. La privatizzazione non è certamente una buona
alternativa, soprattutto nei termini di prezzo. Un sistema pubblico, garantirebbe a tutti il
minimo indispensabile di sopravvivenza ed inoltre come accade per tutte le infrastrutture
d'interesse collettivo, non ci sarebbero speculazioni. Il sistema pubblico favorirebbe la ricerca,
con l'adozione di nuove apparecchiature per il depuramento e il riciclaggio dell'acqua,
soluzione poco attendibile per le imprese private, che tenderebbero a minimizzare i costi, per
rientrare subito con quanto investito. . L'uomo, ha a sua disposizione fonti di energia che gli
consentono di mutare l'aspetto di una qualunque parte della Terra. Qualcosa negli ultimi
tempi, è cominciato a cambiare nel Sahara, da quando sono stati scoperti giacimenti di
petrolio. Hassi-Messaud, una località con un pozzo dove i nomadi del deserto portavano ad
abbeverare i cammelli, è diventata, dopo la scoperta dell'oro nero, una specie di città
giardino. Le potenze mondiali, hanno tenacemente realizzato un'oasi, andando a trovare
l'acqua a grande profondità, fino a 1300 metri sotto la superficie sabbiosa. Ma se questo non
viene fatto, è perché in quella zona, non c'è il petrolio. In realtà i suoli desertici sono formati
unicamente dalla decomposizione meccanica della roccia madre, dato che la mancanza
d'acqua non permette una decomposizione chimica. Ciò nonostante essi contengono
numerose sostanze utili allo sviluppo della vita vegetale, e possono essere molto produttivi se
si riescono ad irrigare a sufficienza. Forse è giunto il momento che le grandi potenze mondiali
prendano in considerazione questo problema.
Le dimensioni del problema
12
1,6 miliardi
2.000.000
2
1,6 miliardi
5.513
13.503
27%
4,13 miliardi
54.000
20,6 miliardi
0,281 euro
Sono i conflitti nel mondo per il controllo dell’acqua
Sono le persone che, nel mondo, non hanno accesso all’acqua potabile
Sono le tonnellate di rifiuti che ogni giorno vengono dispersi nell’acqua (rifiuti umani, industriali e chimici,
compresi pesticidi e fertilizzanti usati in agricoltura). 1 litro di acqua inquinata sporca 8 litri di acqua
pulita.
Sono le multinazionali francesi che da sole detengono il 40% del mercato mondiale dell’acqua
Sono le persone che nel 2015 saranno costrette a comperare acqua dalle multinazionali.
Sono gli enti che gestiscono i servizi idrici in Italia
È il numero degli acquedotti italiani
È la percentuale delle perdite di rete in Italia (Sardegna 38%, Sicilia e regioni del Centro 30%, Sud 29%,
Nord Est 28,5 %, Nord Ovest 20%)
È il fatturato dell’industria italiana dei servizi idrici
Sono gli addetti del servizio idrico
Sono gli investimenti in infrastrutture idriche dell’ultimo decennio
È la tariffa media italiana per la distribuzione di un metro cubo di acqua potabile
98,2%
È la percentuale di italiani servita da acquedotti
70,3%
È la percentuale di abitanti del Sud che devono fare i conti con ricorrenti crisi idriche (dal 54,9% nelle
isole al 69,4% in Puglia fino all’88% in Molise e Calabria)
48%
È la percentuale di acqua destinata all’irrigazione (il 19% è usata dall’industria, il 14% dal comparto
energetico e solo il 19% viene impiegato in usi civili)
Sorgente d’ acqua pura
L’ acqua sfruttata come energia
Corso d’ acqua in montagna
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