76 V IAggIO IN PROVINCIA 77 Bassa BrescIana Da crIsI a crIsI, a testa alta Bagnolo Mella, Manerbio, Pontevico e Verolanuova: “mi piego ma non mi spezzo”. t di ALESSANdRA TONIzzO s orniamo a dirigersi a sud, gli occhi puntati sull’orizzonte pianeggiante della nostra Bassa, mentre il sole fa brillare la nebbia su chilometri di campi coltivati. I confini di questa terra – a nord le colline moreniche prealpine, a est e ovest i fiumi Chiese e Oglio, a sud le province di Cremona e Mantova – parlano della sua stessa storia: una conca fertile all’interno della Val Padana, il cui clima deciso ha permeato le zolle di quella che può da sempre dirsi la riserva agricola della provincia. Il grande tavoliere della piana, diviso in tre zone – occidentale, centrale e orientale – vista la sua estensione (è infatti l’aera provinciale con più comuni: ben 63, tra i quali Montichiari, Palazzolo e Chiari sono i più popolosi), ha iniziato una profonda trasformazione economica che risale ai primi del Novecento, e vede un crescente sviluppo dei settori dell’industria e dei servizi. La città di Bagnolo Mella – questo il titolo del popoloso comune (circa 13mila abitanti) guadagnato nel gennaio 2011 – è una realtà il cui incremento demografico non ha intaccato la sua MESI 2012 12FEBBRAIO MESI 2012 12FEBBRAIO 78 V IAGGIO IN PROVINCIA Bassa bresciana/Sud vocazione: restano numerose le aziende agricole del territorio che, generosamente irrigato da rogge e seriole, praticano l’allevamento di bestiame, relativo alla produzione lattiero-casearia, e quello suinicolo e avicolo. Nel centro storico, i commercianti si sentono decimati e imputano il lungo periodo di magra non solo alla crisi, ma alla grande distribuzione che erode introiti e spopola le vie. A Manerbio – comune quasi equidistante da Brescia e Cremona, cosparso di boschetti, case coloniche e chiese di campagna – la realtà sfaccettata della Bassa appare per intero, concretizzandosi nell’affiancamento di agricoltura (16kmq in cui si coltiva prevalentemente mais), artigianato (nella zona ovest del comune sono diverse le grandi aziende specializzate nei settori alimentare e metallurgico), industria (al confine con Leno, molte le fabbriche, perlopiù nei comparti informatico e tessile) e servizi. Mentre le sorti dell’area ex-Marzotto – un terreno di centomila metri quadrati, lasciato da molto tempo al degrado – sono ancora da discutere, il paese sembra rassicurare poco i giovani che, dicono i residenti, a causa di carenza di lavoro e di svaghi, tendono a trasferirsi altrove. Proseguendo sulla SS 45 bis, arriviamo a Pontevico, comune di oltre 7mila abitanti, centro di pianura di antiche origini che, accanto alle tradizionali attività agricole (tutte connesse all’allevamento MESI 2012 12febbraio Nelle pagine precedenti, Manerbio. In questa pagina, dall’alto, Bagnolo Mella, Pontevico e Verolanuova. del bestiame, hanno subito un calo del -24,52% dagli anni ’90 al 2000), ha sviluppato il tessuto industriale e il commercio, tanto da poter contare, oggi, nomi noti nei settori delle confezioni, dell’abbigliamento, della meccanica e della trasformazione dei metalli. I pontevichesi aspettano da anni la costruzione della nuova tangenziale – in grado di risparmiare al paese l’abbondante afflusso di rumore e traffico portato dalla statale, che attraversa il comune per intero – e nel frattempo mantengono intatte le loro tradizioni, come la suggestiva festa del Ringraziamento, durante la quale si benedice la terra e i trattori sfilano nella bruma. Sempre all’interno del “Parco del fiume Oglio” – che, con l’oasi delle Vincellate, fa parte del “Parco sovracomunale del fiume Strone”, ultimo lembo esistente delle zone umide della Bassa –, arriviamo all’ultima tappa del viaggio: Verolanuova. Anche in questo caso, l’economia locale non ha abbandonato l’agricoltura, grazie alla quale si producono cereali, frumento, foraggi, ortaggi, uva e frutta; molto diffuso è l’allevamen- to di bovini, suini e avicoli, seguito da quello di caprini ed equini. L’industria calzaturiera e quella metalmeccanica, che hanno goduto il loro periodo d’oro negli anni ’70, sono oggi affiancate da aziende operanti nei comparti edile, tessile, lattiero-caseario, cartario, chimico, fino alla pelletteria e alla piscicoltura. L’animo dei verolesi è impegnato nel ricordo, fatica a stare al passo con i tempi, e si confronta con relativa difficoltà con la componente straniera, seppur presente in maniera non troppo significativa. Infine, in paese si attende con ansia il restauro della preziosa chiesa dei Disciplini di Santa Croce: un pezzo di storia e arte sacra che potrà diventare una sala civica per convegni e incontri, o suggestivo spazio espositivo. Lo scorso anno abbiamo sorpreso la Bassa nella dura lotta alla crisi nascente, i denti e le unghie conficcati nella speranza di una ripresa tutta da conquistare. Oggi, la Bàsa bresana si piega ma non si spezza, e accanto al rimpianto del passato germoglia la consapevolezza di un necessario rinnovamento: si tamponano le ferite, si guarda avanti. V IAggIO IN PROVINCIA 81 Bassa bresciana/sud CI RACCONTANO BAGNOLO MELLA di ALESSANdRA TONIzzO PATRIzIA TEdOLdI (CAFFè dALLA zIA) Via 26 Aprile Da quanto lavora qui? “Il 6 novembre sono stati tre anni di attività, ma è una bella fatica”. Come descriverebbe con un paio di aggettivi Bagnolo? “Ottuso, chiuso”. Perché è così dura? “Perché il paese non dà spazio a nuovi avvenimenti, alla socializzazione. Solo da poco sembra aprirsi un po’”. Come va con la componente straniera? “Ce ne sono davvero troppi che sono maleducati: dal mio negozio vedo sputi e sporcizia”. Un pregio del paese? “Non vedo nessuna positività. Dopo le sette non c’è in giro un’anima”. JAMES AMAdIO (MACELLERIA EQuINA) Via 26 Aprile Lavora qui da più di 50 anni: cos’è cambiato in paese? “Il cambiamento più grande è che sono sparite tutte le attività commerciali perché si è insediata la grande distribuzione”. Qui la qualità della vita è… “Tolto l’inquinamento generale, si sta abbastanza bene”. Il problema di Bagnolo Mella secondo lei è… “La sua incapacità di decollare, di svi- PAESE CHE VAI… LE NOSTRE IMPRESSIONI Bagnolo Mella è un paese gran de con tutte le carte in regola per diventare un “gra nde paese”. La gente soffre la crisi, ma tra stra de e piazze c’è chi non molla la speranza e continu a a sorridere, dando il buon esempio: tra stan chezza e disperazione ci deve essere una distinzio ne. lupparsi alla stregua dei paesi vicini, come Manerbio, Ghedi o Flero. Servirebbero più iniziative, più libertà nell’agire: la burocrazia è troppa”. GIuSEPPE BARCELLANdI (CALzOLERIA SKYWALK) Via 26 Aprile Giuseppe Barcellandi. RAFFAELLA ANSELMI (LA CALzA) Via 26 Aprile Questo è un periodo di magra… “Eccome! La crisi si sente, la gente viene meno e spende meno”. Le calze oggi hanno preservato la qualità? “Cerchiamo di tenere le migliori, ma iniziano a produrle all’estero…”. Questa era la via principale… “Ha detto bene: era. La gente se ne va, perché di lavoro non ce n’è”. Com’è Bagnolo Mella? s James Amadio. È giovane e ha 27 anni d’esperienza nel settore: come mai a Bagnolo? “Sono qui da 2 anni e mezzo, prima ero a Montirone e, quando mi sono accorto che 13mila persone avevano a disposizione un solo calzolaio, sono venuto a Bagnolo Mella”. Come sta andando? “Bene: riparo scarpe al bambino come alla signora novantenne”. In tempi di crisi questo è un lavoro… “Che va, perché da un lato la qualità della merce si è abbassata (ma non il prezzo!) e necessita il mio intervento, dall’altro si ripescano sempre più scarpe datate, per risparmiare”. Che idea si è fatto del paese? “Mi hanno accolto bene: io cerco di essere gentile con tutti, gli altri sono gentili con me”. MESI 2012 12FEBBRAIO V IAggIO IN PROVINCIA 83 Bassa bresciana/sud Classroom a Oxford? Nuova scuola a Brescia Sembra che ci sia un po’ d’insofferenza verso gli stranieri… “Non è una questione di straniero o non straniero, è questione di persone: c’è chi è più o meno “buono”, anche tra i miei compaesani. Comunque nell’aria si sente questa insofferenza”. Emilia Rita Birbes con la collaboratrice Nives. INTE R N AT I O NAL SCHOOL OF BRES CIA International School of “È diventato un dormitorio, perché i giovani se ne vanno e i centri commerciali fanno sentire la loro presenza: venerdì e sabato qui è deserto. Non possiamo certo dirci “città””. le nostre domande a… FOR A WORLD WITHOUT FRONTIERS International School of Brescia propone un percorso educativo e di crescita che accompagnerà i vostri figli dalla scuola materna alle porte delle più prestigiose università del mondo. Al termine del programma internazionale di studi, già attivo da più di 50 anni in Italia e introdotto per la prima volta da International School of Milan, gli studenti conseguono il Baccellierato Internazionale e il riconoscimento di madrelingua inglese. Non insegniamo l’inglese, prepariamo i vostri figli al futuro. In partnership con: INFO: Tel. +39 030 2191182 - www.isbrescia.com s BRESCIA (anche nei valori), pochi presepi”. Come vive la crisi? “Io non ho certo passato la crisi dei miei nonni, che non avevano da mangiare: quella per me è crisi! Bisogna ridimensionarsi, l’abbondanza è finita. Vive male chi non ha il lavoro, chi è in difficoltà e non ha i mezzi per gestirla”. IVANA TIRA (IVI BOTTEGA d’ARTE) Via Chiodi Da Poncarale a Bagnolo Mella: è qui da tre anni, perché? “È stata una scelta dettata dal bacino d’utenza: sono due paesi vicini ma completamente diversi. Fortunatamente mi trovo bene”. Che clientela ha? “Questo è un botteghino particolare: il mio è artigianato artistico, ogni cosa CRISTINA ALMICI, SINDACO DI BAGNOLO MELLA Raffaella Anselmi. EMILIA RITA BIRBES (CARTOLIBRERIA LA TINA) P.za Garibaldi Ci spiega il nome della sua attività? “Tina era la mia nonna che, insieme al nonno, ha fondato l’attività subito dopo la Seconda Guerra. A loro è subentrata mia madre; ora ci sono io, la terza generazione!”. Che cambiamenti ha visto? “Innanzitutto sono più repentini: non servono più 10 anni perché qualcosa cambi, ne bastano un paio. Quello che mi ha più colpito è la diminuzione dello spirito natalizio: c’è molta insofferenza In paese è palese un clima d’insofferenza verso la componente straniera, presente in misura significativa… “La presenza d’immigrati è elevata, quindi i problemi di integrazione – non solo nella vita quotidiana, ma anche per le iniziative, per la lingua, per la scuola – esistono. Ci sono persone perfettamente integrate, che vivono qui da molto, e grazie ai centri di formazione sono partecipative: chiunque viene da fuori Bagnolo deve avere la possibilità di usufruire dei nostri servizi. Forse esiste una percezione di scarsa vigilanza, ma non corrisponde al vero. I disguidi in merito sono nella normalità, niente di eclatante, tenendo conto che qui sono presenti anche etnie meno coinvolgibili”. I piccoli commercianti di Bagnolo sono sfiduciati, a causa della crisi e della grande distribuzione: cosa fa il Comune per aiutarli? “Il problema della crisi è sensibile, ed è stato subito avvertito. Il 15 ottobre, per la prima volta, a Bagnolo c’è stata la Notte bianca, fortemente voluta nelle vie centrali del paese, per dare sostegno al commercio locale. Il problema è anche di costume: sono cambiate le abitudini della gente, che spesso preferisce recarsi al grande supermercato piuttosto che presso i piccoli commercianti. Stiamo riabituando la gente a rivivere il proprio paese, giovani compresi, creando anche una percepibile affluenza esterna”. MESI 2012 12FEBBRAIO V IAggIO IN PROVINCIA 85 Bassa bresciana/sud VOCE AI PASSANTI è fatta o finita a mano, la gente che viene qui cerca questo, dalla ragazzina che vuole il ciondolo personalizzato alla signora che dà un nuovo look alla casa”. La sua passione viene da? “Fin da piccola creavo collanine per me Ivana Tira. CI RACCONTANO MANERBIO di ALESSANdRA CASCIO PAESE CHE VAI… LE NOSTRE IMPRESSIONI Manerbio è una gradevole citta dina della bassa bresciana che si è saputa valorizzare nel corso degli anni diventando un punto di riferime nto sull’asse BresciaCremona. La crisi degli ultimi ann i però ha toccato anche questa terra costringend o i giovani a cercare lavoro altrove. È possibile che, grazie agli sforzi dei suoi abitanti e ad un’amministrazi one comunale amica degli imprenditori, la città facc ia della propria pecca – l’area ex-Marzotto – il leitmotiv della sua ripresa. s PAOLO CLEMENTI (FARMACIA OSPEdALE dOTT. CLEMENTI) Via IV Novembre Come vede Manerbio dalle vetrine della sua farmacia? “Il paese si è sviluppato molto negli ultimi anni, tuttavia le sue attività commerciali – i negozi d’abbigliamento in primis – stanno risentendo molto della crisi”. e per le mie amiche, poi sono venuti l’istituto d’arte serale, corsi di storia dell’arte, di restauro, ecc.. Sono sempre in piena attività!”. Che idea si è fatta di Bagnolo Mella? “Resta un paese grande, nonostante sulla carta sia una città, e forse questo è il suo bello: sa conservare tutte le sue tradizioni, anche nei ritmi quotidiani (si spopola in pausa pranzo e dopo le 18), e si toglie dal caos”. Una mancanza? “La avverto dal punto di vista artistico e culturale, perché c’è una “brescianità latente” che non consente di andare molto aldilà di ciò che si è già visto: devo fare prodotti meno artistici e più commerciabili”. Liliana, 63 anni “Gli extracomunitari? Non è tanto l’inciviltà di alcuni a innervosire, quanto il fatto che non facciano girare l’economia locale: qui non spendono, e quello che guadagnano lo spediscono al loro paese”. Paola, 32 anni “Il Natale è stato davvero parco, direi che qui non si pensa molto alle spese, ai saldi”. Giuseppe, 45 anni “Il commercio a Bagnolo? Purtroppo sta morendo”. Mirko, 18 anni “Qui mi trovo bene, giro con i miei amici, ci ritroviamo a casa a giocare alla play…”. Paolo Clementi. MESI 2012 12FEBBRAIO V LA NUOVA CUCINA ZERO BONTEMPI. IAGGIO IN PROVINCIA Bassa bresciana/Sud TUTTI GLI INGREDIENTI PER UN GRANDE AFFARE. Vieni da Nevlin a vedere la nuova cucina Zero Bontempi, giovane, forte, agile, completata con l’affidabilità degli elettrodomestici Franke, ad un prezzo irrinunciabile. Con in più un regalo perfetto: 1 set posate, 1 set cristalli, 1 set pentole rame, 1 set di utensili da cucina in acciaio Inox. Manca solo la spesa e poi non devi pensare ad altro. NEVLIN TI ASPETTA PER TUTTO IL 2012. VOCE AI PASSANTI cucina utensili REGALATI QUASI REGALATA elettrodomestici QUASI REGALATI Angela, 43 anni “A Manerbio si vive molto bene. La nostra città ci offre molto. Spesso vengono organizzate manifestazioni culturali davvero interessanti che sono frequentate un po’ da tutti”. Marco, 57 anni “Vorrei una presa di posizione definitiva del Comune sul rifacimento dell’area Marzotto. Ci avevano promesso tanto, ma ad oggi la realizzazione dell’opera sembra ancora un’utopia”. Luca, 31 anni “Manerbio è una città a portata d’uomo, se non fosse per la mancanza di qualche locale per noi giovani, direi che qui c’è veramente tutto”. Giorgia, 52 anni “Non mi piace la lentezza con cui vengono affrontate alcune questioni comuni. Ad esempio, mi sa dire a che punto sono i lavori di risistemazione dell’area Marzotto?!” Simone, 28 anni “Mi piacerebbe una pista ciclabile per poter andare al lavoro senza dover prendere l’auto”. Una pecca del paese? “I giovani stanno scomparendo perché qui non c’è lavoro e questa tendenza è ormai in atto da 3-4 anni”. Ultimamente è cambiata la spesa dei suoi clienti? In che modo? “Sì, oggi i miei clienti spendono molto meno, soprattutto per i prodotti di bellezza. Pensano maggiormente alla salute e ad evitare gli sprechi che prima erano molto frequenti”. È aumentata la richiesta di farmaci generici? “Sì, notevolmente perché i generici costano meno degli altri pur avendo le medesime proprietà ed è logico che in momenti di crisi, la gente li prediliga”. MARIA TERESA BONETTI (IMPRONTA CALZATURE) P.za Italia Com’è andato il commercio nel periodo natalizio? “Pessimo, è stato il peggiore degli ultimi anni”. Maria Teresa Bonetti. Crede che i saldi daranno una boccata d’ossigeno al commercio? “Solamente per qualche giorno, purtroppo è impossibile pensare a delle prospettive migliori”. Riforma Monti, liberalizzazione degli orari di chiusura-apertura dei locali: è favorevole? “No, io gestisco da sola il negozio, quindi, preferisco avere a disposizione qualche ora in più per me e per la mia famiglia”. Chi crede aderirà? “Sicuramente quelle attività che hanno a disposizione dei commessi. Non credo che chi è da solo voglia trascorrere tutta la giornata in negozio”. Se potesse si trasferirebbe altrove? “Mi piacerebbe andare in un posto turistico, dove sicuramente la gente non manca mai... magari in Emilia Romagna”. ALESSIO TURINI (PARRUCCHIERE) P.za Italia Alessio Turini. Com’è cambiato Manerbio? “Sicuramente è migliorato sia nell’offerta sia nella qualità dei negozi. Il numero delle attività è diminuito, ma questo perché c’è un’offerta poco differenziata”. Può farci un bilancio dei suoi sei anni d’attività? “Personalmente bene. A livello di paese penso peggio”. Lei è giovane, anzi giovanissimo... mi conferma la voce della fuga dei suoi coetanei da qui? “Sì, purtroppo è vero. Questo accade soprattutto la sera perché manca un locale, che non sia il classico bar, che intrattenga i giovani”. Quale consiglio darebbe al Sindaco per far tornare i giovani a vivere il paese? s via Orzinuovi 129 Brescia 87 MESI 2012 12FEBBRAIO V IAGGIO IN PROVINCIA 89 Bassa bresciana/Sud “Sicuramente servirebbe l’apertura di un locale, ma ancor prima andrebbe sistemata la questione viabilità, perché oggi se qualcuno volesse aprire un locale in centro avrebbe il serio problema dei parcheggi che sono stati in gran parte eliminati”. s DENISE GRITTA (SARTORIA) Via Dante Da quanti anni ha il negozio? “Dodici anni”. Come sono cambiate le abitudini della sua clientela in questi anni? “Sicuramente nell’ultimo periodo è diminuita la richiesta delle nuove confezioni, mentre è aumentata quella delle riparazioni. Oggi le persone ci vanno caute”. Qual è la spesa media di un suo cliente tipo? “Circa 30-40 euro, ma il prezzo si alza se il capo è elaborato”. Un pregio di Manerbio? “La riconoscenza e la propensione a scambiarsi i favori”. Cosa sa dirci dell’area ex-Marzotto? “Il progetto iniziale prevedeva la costruzione di una zona commerciale e residenziale, però oggi non si sa nulla su come stanno realmente le cose: l’area è ancora disabitata e lasciata al degrado”. Le nostre domande a… CESARE MELETTI, SINDACO DI MANERBIO Quali sono gli sviluppi relativi alla riqualificazione dell’area ex-Marzotto? “Per comprenderne i recenti sviluppi, occorre fare qualche passo a ritroso. Quando la nuova giunta si insediò, era in atto un ricorso al Tar che fu vinto dai ricorrenti e che provocò un’interruzione della procedura amministrativa inficiata da errori. Successivamente, la nuova amministrazione ha cercato di instaurare un nuovo colloquio con i proprietari del lotto, al fine di ripercorrere il giusto iter amministrativo e far emergere una nuova progettualità. In questo contesto, si è inserita la crisi che ha aggravato la situazione economica generale, e in particolar modo quella del settore edile. Bisogna aver chiaro che la situazione economica di cinque anni fa non esiste più, una volta si costruiva e poi si vendeva indipendentemente dalla domanda perché comunque c’era qualcuno che finanziava, oggi questo non è più possibile. La nostra amministrazione ne è consapevole e per questo sta incoraggiando il dialogo tra le aziende che si vogliono insediare nel nostro territorio e i proprietari di quell’area”. Se il progetto dell’area ex-Marzotto verrà definitivamente alla luce, crede che il centro di Manerbio si sposterà? “Non è possibile pensare di spostare quello che c’è oggi in via XX Settembre, non avrebbe senso. Occorre invece rilanciare la città attraverso uno sviluppo talmente forte che permetta di mantenere in vita entrambe le zone. Sicuramente in quell’area verrà inserito tutto ciò che oggi a Manerbio non esiste”. Quali politiche state adottando a favore dei giovani che sembra stiano abbandonando Manerbio? “Per fare sì che Manerbio non invecchi, occorre puntare sui giovani, che, come ho spesso detto, non sono il problema, ma sono la soluzione. Noi con azioni di scouting stiamo cercando e dialogando con varie aziende per far capire loro che qui a Manerbio c’è un’amministrazione amica sulla quale possono contare. In questo modo, ad esempio, abbiamo individuato un’azienda di produzione agroalimentare che se si insediasse sul nostro territorio, creerebbe centinaia di posti di lavoro”. Alcuni suoi concittadini lamentano la mancanza di parcheggi in centro, Lei cosa risponde? “La mia amministrazione in due anni e mezzo ha creato circa 60 nuovi parcheggi molto vicini al centro, adibendo a tale scopo ogni anfratto di via XX Settembre. Abbiamo anche eliminato i parchimetri che costituivano un ostacolo al libero commercio”. MESI 2012 12FEBBRAIO V IAggIO IN PROVINCIA 91 Bassa bresciana/sud CI RACCONTANO PONTEVICO I tuoi capelli. Di nuovo protagonisti. La Cesare Ragazzi Laboratories offre soluzioni mirate e personalizzate per ritrovare il piacere di capelli SILVIA MOMBELLI (FIORERIA GRAzIA) Via XX Settembre Questo negozio esiste da vent’anni: da quanto ci lavora lei? “Da circa 3 anni, io e mia sorella abbiamo rilevato quest’attività. È stata una sua idea, così ho lasciato l’ufficio e, stanca di stare seduta, mi sono dedicata a un’attività manuale”. Com’è iniziata quindi quest’avventura? “Con un corso di un anno e mezzo, gestito dall’organizzazione nazionale Feder Fiori”. La vostra clientela? “Dato che siamo sul passaggio, viene anche da fuori: c’è chi si reca all’ospedale di Manerbio, che deve fare un piccolo presente al volo…”. L’anno scorso Pontevico sentiva molto la crisi… A Pontevico il freddo pungente spinge a fare due chiacchiere a passo di lena lung o la strada, e qui si trova chi volentieri apre boc ca. L’atmosfera è quella che si respira in tutta Italia: non si può chiedere di più a questo paesino della Bassa. Ma sperare si può, non solo di saltare oltre la crisi, ma di respirare anche meno smog, alla faccia dell’instancabile SS 45 Bis.. “Oggi è anche peggio: qui, in un anno, hanno chiuso un paio di ditte, la gente è in cassa integrazione. Noi vendiamo un articolo superfluo, al quale si rinuncia, o che viene ridimensionato: il mazzo di fiori che supera i 20 euro, oramai, è un di più”. Che Natale è stato questo? “Buono: non ho ancora fatto le somme ma, a naso, è stato come il Natale dell’anno scorso. Mentre so che molte attività hanno avuto una flessione negativa”. Pro e contro di Pontevico. “Qui manca il lavoro: noi eravamo abituati a non spostarci dal paese (al massi- mo ci muovevamo in bicicletta), a essere assunti dopo lo studio, a vedere gente che veniva a lavorare da fuori. Questa realtà è scomparsa. Di positivo c’è il divertimento, perché il paese è disseminato di bar, che lavorano tutti”. SIMONA BOSIO (LAVASECCO BOSIO) Via Angelini Esistete dall’83! “Sì, lavoriamo qui da 30 anni, siamo quasi “storici”: lavorava qui mia mamma, siamo tutti originari di Pontevico”. Pontevico con le sue parole “Purtroppo è in un momento di crisi, s sani, belli e vitali. di ALESSANdRA TONIzzO PAESE CHE VAI… LE NOSTRE IMPRESSIONI Caduta dei capelli, diradamenti, forfora e iperseborrea da oggi hanno una risposta efficace. CHECK-UP GRATUITO DEI TUOI CAPELLI BRESCIA Via F.lli Ugoni, 26 - 25126 Tel. 030 40524 - www.cesareragazzi.com MESI 2012 12FEBBRAIO V IAGGIO IN PROVINCIA 93 Bassa bresciana/Sud l’autostrada vicino che, per chi lavora, è un bell’appoggio”. VOCE AI PASSANTI Simona Bosio. VITTORIO ISETTI (GAME SHOP) Via XX Settembre Siete aperti da 8 mesi: da dove nasce l’idea di un negozio così? “Forse perché mi piacciono i video giochi. In paese sono un po’ diffidenti, purtroppo preferiscono andare al centro commerciale, o peggio scaricare le cose da internet senza pagare niente”. Aveva aspettative diverse… “Diciamo che mi aspettavo qualcosa di meglio, pensavo che una novità così, in paese, richiamasse di più. Ci vorrà del tempo”. Chi viene a comprare video games? “Pochissime ragazze, diversi ragazzi dai 15 ai 20 anni, ma anche più grandi. Si sono scatenati a Santa Lucia, con i giochi d’azione e “spara tutto”, mentre Natale è stato più fiacco”. Pontevico con parole tue. “Un paese un po’ morto, che non vuole cambiare: questo non va bene. Di bello è che ci si conosce, c’è amicizia”. s Angela, 43 anni “A Manerbio si vive molto bene. La nostra città ci offre molto. Spesso vengono organizzate manifestazioni culturali davvero interessanti che sono frequentate un po’ da tutti”. Milena, 35 anni “I ragazzi fino ai 14 anni frequentano appassionatamente l’oratorio, poi si spostano nei tanti bar del paese (solo in piazza ce ne sono sette!) si ritrovano, ascoltano la musica”. Elena, 40 anni “Pontevico è una realtà un po’ bigotta, poco creativa”. Cristiano, 51 anni “Il commercio in paese? Crisi a parte, c’è poca apertura al nuovo”. Ilaria, 19 anni “Del paese non mi lamento, ho le mie amicizie storiche: un po’ stiamo al bar, un po’ ci spostiamo verso Brescia”. è un paese che sta soffrendo”. Avete ormai una vasta clientela… “Sì, siamo conosciuti e, anche se la maggioranza è del paese, qui vengono anche dalla fascia cremonese”. Un dettaglio positivo del paese? “Beh, da qui non mi sposterei mai, non solo perché ho il mio “giro”, ma perché sono affezionata a Pontevico, che è una realtà molto attiva: tra mercatini, castagnate, la banda e il teatro, gli eventi sono tanti”. Cosa invece manca? “È una piccola cosa, ma direi la piscina: ora ci appoggiamo a Verola, ma sarebbe una buona cosa averla qui”. La viabilità com’è? “Pontevico è attraversato dalla statale, quindi il traffico c’è. Poi abbiamo anche GHERARDO RENZI (FERRAMENTA E COLORI) Via XX Settembre Lavora qui da una vita, con suo cognato Valter… “Certo, ma la crisi è forte, e non solo quella”. Cioè? “La grande distribuzione fa molta concorrenza: ormai non si bada più alla qualità della merce, ma al prezzo basso, e mentre un tempo la gente veniva, e comprava tanto, ora la situazione è dura”. Meditate di chiudere tra un paio d’anni… “Non tanto per le difficoltà in sé, ma perché siamo stufi: io ho 73 anni, mio cognato 70. Ci penseremo poi a rispondere alla classica domanda: a casa cosa faccio?”. E il traffico? “Sono vent’anni che si parla di tangenziale, che devierebbe il traffico dal paese: creando poi una specie di parcheggio, qui la gente potrebbe fermarsi comodamente, dato che oggi non si fanno più neanche tre passi a piedi”. MESI 2012 12FEBBRAIO V IAggIO IN PROVINCIA 95 Bassa bresciana/sud Scopri iPad 2 da Personal System. Ora ci sono oltre 200 nuovi motivi per amarlo. CI RACCONTANO VEROLANuOVA di ALESSANdRA TONIzzO Sconto 15% su AppleCare Protection Plan. PAESE CHE VAI… LE NOSTRE IMPRESSIONI con rimpianto Verolanuova: un paese che guarda ifica il suo mod e ’70, i ann li deg m” boo al “grande fa troplo Ma pi. tem i look per stare al passo con perché zza, late ocu a poc con , ente po velocem li, e vico dei pelo a top veder sfrecciare auto no-s re. iace disp non può non za, piaz sulla bella ALESSANdRO PELOSI (MACELLERIA) P.za Libertà Da quanto lavorate qui? “Da ben 50 anni! Ma fare questo mestiere, oggi, è dura”. La gente apprezza ancora il vostro lavoro? “Certo: noi siamo ancora molto tradi- Vieni da Personal System. I tuoi esperti Apple più vicini. Alcuni servizi, funzioni e applicazioni non sono disponibili in tutte le aree geografiche. iPad Smart Cover in vendita separatamente. Le cover in pelle potrebbero stingere durante l’uso. TM e © 2011 Apple Inc. Tutti i diritti riservati. Un aggettivo per descrivere Verolanuova. “Un buon paese, molto tranquillo”. LIdIA POLI (PANIFICIO) P.za Libertà Lavora qui da 31 anni, che clientela ha? “Gente di mezza età, principalmente del paese, occasionalmente da fuori”. Per voi come si concretizza la crisi? “È una crisi avvertita 4-5 anni fa, ora le vendite si sono stabilizzate: vendendo un prodotto di qualità a un prezzo superiore, abbiamo sentito subito la difficoltà, unitamente al sorgere in pochi anni di quattro supermercati, che svendono il pane. E in tempo di crisi la gente bada solo al risparmio”. Oltre al pane cosa vende di più? “I generi dolciari, i prodotti tipici”. Che paese è Verolanuova? “È molto complesso, fatto di persone difficili da accontentare”. CARLO zORzA (FOTOGRAFIA) Via Cavour Già pensionato da un paio d’anni, lavora qui da 40… s www.personal-system.com | T 030 336 7279 | [email protected] | Piazza Borgo Wührer, 91 - Brescia zionalisti, si macella e quello che c’è c’è. Chi viene da noi è del paese, soprattutto anziani, che sono quelli che cucinano di più”. Che grandi cambiamenti ha visto nel paese? “Il passaggio da zero al boom, e poi dall’apice al declino”. MESI 2012 12FEBBRAIO 96 V IAGGIO IN PROVINCIA Bassa bresciana/Sud “Sì, e adesso è tempo di tirare i remi in barca!”. Questo esercizio nasce da? “Una passione, quella per la fotografia, che ho da ragazzino quando, dopo la quinta elementare, c’era già l’avviamento al lavoro. Dopo aver lavorato in uno studio a Manerbio, finito il militare mi sono messo in proprio”. In questi anni cos’è cambiato soprattutto, a Verolanuova? “Ho assistito sia al boom economico, quando chi voleva lavorare aveva la strada spianata, sia al declino delle tante piccole industrie, impegnate nel settore della meccanica e delle calzature. Ora restano solo piccolissimi artigiani”. Cosa offre il paese per i giovani? “Più niente: i ragazzi si spostano, sperando di trovare lavoro. Ne sono un esempio i miei due figli, uno a Parigi, uno in Cina… Vorrei che in Italia si muovesse qualcosa, in modo che possano ritornare a casa”. Che paese è Verolanuova? “Qui la mentalità è rimasta un po’ contadina: il paese non si è aperto più di tanto”. nel prossimo numero Bassa bresciana: Calvisano, Gambara, Ghedi, Leno VOCE AI PASSANTI Mimmo, 65 anni “A Verolanuova si vive benissimo, ma abbiamo qualche problema con alcuni stranieri del nord Africa”. Claudia, 26 anni “Dove ci ritroviamo noi giovani? D’estate è molto bello il parco Nocivelli, con musica e bar”. Giacomo, 64 anni “Verolanuova è un paese un po’ invidioso, è facile essere additati, ognuno pensa a se stesso”. Giuseppe, 35 anni “La nostra piazza? È il garage dei verolesi: inaccettabile”. MESI 2012 12febbraio