Mensile d’informazione culturale, politica, sportiva e di attualità - Gennaio 2009 - numero 12
Intervista
Sommario
Territorio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3
Il primo dicembre il consiglio comunale di Manerbio ha adottato il nuovo Piano di Governo del Territorio
(PGT), ovvero la nuova versione del
vecchio Piano Regolatore Generale
(PRG).
Tutti i cittadini lo possono consultare
andando a visitare il sito internet del
comune di Manerbio.
Cominciamo col dire che il PGT non
è stato, in alcuna sede, discusso con la
cittadinanza.
Infatti, pochi giorni prima dell’elezione ci è stata la presentazione del
PGT da parte del sindaco e dei tecnici
incaricati.
Se nonché la presentazione è stata
davvero tale in quanto fino alle ore
23:45 hanno parlato solo i relatori e
poi, vista l’ora, tutti a nanna.
Il dibattito è il grande assente nelle
scelte urbanistiche del comune.
Non vi è stato per la questione Marzotto, non vi è stato per il PGT.
Probabilmente il nostro sindaco, per
la sua azione politica, si ispira alla
Carboneria.
Entriamo ora nel merito.
I numeri innanzitutto: sono oltre
duemila le pagine che compongono
il PGT, oltre a circa centocinquanta
elaborati grafici.
Il primo commento che verrebbe
spontaneo sarebbe: finalmente un
lavoro approfondito ed accurato. Per
il momento ci siamo limitati a leggere
la Relazione Tecnica relativa all’Indagine sui nuclei di antica formazione.
La Relazione consta di una ventina di
pagine scritte con una prosa ostica, faticata, irta e piena di tecnicismi, tanto
da rendere la lettura assai disagevole.
Non siamo stati capaci di trovare un
guizzo, uno spunto, che ci risarcisse
della difficoltà della lettura.
Considerando però che la relazione
non doveva essere presentata in un
premio letterario non è poi così delittuosa.
Pur nella difficoltà, tre aspetti ci hanno colpito.
Il primo è riferito alla classificazione
storica degli edifici.
Essi sono distinti in due grandi categorie: gli edifici novecenteschi e quelli
pre-novecenteschi.
La classificazione proposta ci pare
quanto mai superficiale e priva di
significato.
Un’analisi più accurata era il minimo
che ci poteva aspettare.
Villa Rosa è un edificio diverso dal
Castelletto, le varie case dei Luzzago
sparse per il centro storico sono altra
segue a pag. 9
Provincia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 4
Bassano. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 5
La tassa sul macinato. . . . . . . . . . . . . . . . . » 6
Manerbio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 7
Calendario bresciano. . . . . . . . . . . . . . . . . » 8
Manerbio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 10
Offlaga. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 11
Spilli. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »13
Spigolature. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 14
Le cascine della Bassa
In mostra a Leno e Brescia fino al 31 Maggio
. . . . . . . . . . . . . . .
» 16
Direzione: Vania Boglioli
Edizioni “La Pianura” - Via S. Martino, 11 - Verolanuova
Stampa: La Compagnia della Stampa - Roccafranca (Bs)
Pubblicazione mensile
E-mail: [email protected]
Autorizzazione N° 50 del Tribunale di Brescia
del 06/12/2007
Ancora sull’insostenibile
leggerezza dell’essere
Dopo quanto esposto nell’articolo apparso
nel numero precedente della Pianura, siamo in grado di raccontare ulteriori spunti
di cronaca.
Incominciamo con la storia.
Tralasciando la manifestazione dei primi
anni ’80 della Democrazia Cristiana che
fu, confortata dalla presenza di Ciriaco De
Mita e tenuta proprio alle Ceresole, di cui
pubblichiamo una fotografia, alcuni nostri
amici ci hanno segnalato due notizie di
rilevo.
Nel catasto del 1734 il nobile Pietro Sala
denuncia di possedere beni in contrada
delle Ceresole.
Nel catasto del 1641 i fratelli Carlo e Pietro
Peschiera fanno altrettanto.
Si potrebbe dunque sostenere che la cascina Ceresole abbia una data di fondazione
almeno seicentesca, con buona pace del
nostro signor sindaco.
Altra questione.
La proposta progettuale riguardante la
completa demolizione della cascina ha
seguito l’iter amministrativo solito.
In sede di commissione edilizia il progetto
è stato bocciato all’unanimità.
Questo ci conforta perché non siamo da
soli a lamentare questa nefandezza.
Nonostante la bocciatura il progetto è
proseguito imperterrito non curandosi del
ridicolo.
Tra le varie questioni di difficile comprensione vi è quella relativa alla variante al Pia-
no Regolatore vigente, senza la quale non
sarebbe stato possibile adottare il progetto
da parte del consiglio comunale.
Di solito le varianti al Piano Regolatore
dovrebbero essere motivate, altrimenti
non si capisce perché ci si dovrebbe dotare
di un Piano Regolatore, e, soprattutto
dovrebbe comportare un vantaggio per la
collettività.
Quale sia il vantaggio noi non siamo riusciti a comprenderlo.
Se poi ci mettiamo nei panni di un cittadino proprietario di un rustico di poco o
nullo valore posto nel centro storico e per il
quale non è possibile modificare alcunché
in considerazione della rigida normativa
esistente per gli edifici compresi, l’incomprensione è totale.
Appurato che di vantaggi non se ne vedono, anzi,
si è in presenza di
uno sfregio alla
memoria
storica
della città, non è
comprensibile non
solo la
necessità di una
variante
al Piano Regolatore, bensì la fretta di portare in consiglio comunale per l’adozione
quando era stata resa pubblica la decisione
di adottare il nuovo Piano di Governo del
territorio, da prima fissata per il 20 di novembre e poi spostata al 1 dicembre.
La sensazione netta è che, come al solito,
le leggi si applicano per gli avversari e si
interpretano per gli amici.
Tutto ciò alla faccia dell’uguaglianza fra
tutti i cittadini, così spesso sbandierata dal
nostro signor sindaco.
Infatti se si fosse atteso il nuovo Piano di
Governo del territorio, la proposta progettuale avrebbe dovuto sottostare ad una
negoziazione di circa di 1.000.000 di euro
che, viste le disastrose condizioni di bilancio del nostro comune (tra i più indebitati
della provincia) era un toccasana.
Gennaio 2009
Pag. 2
VEROLANUOVA (Brescia) Via dell’Artigianato, 8
Tel. 030 9362241 - Fax 030 9362261 - [email protected]
Gennaio 2009
Pag. 3
Fondazione Cariplo per
Padernello
Pontevico: il Cremonesini
Buone notizie per il castello di Padernello. La
Fondazione Cariplo ha concesso un contributo di 500mila euro per il restauro ed i progetti culturali riconoscendo alla “Fondazione
Nymphe Castello di Padernello creata nel
2005, una capacità di gestione di flussi finanziari piuttosto cospicui. Oltremodo positiva
la valutazione della Fondazione Cariplo sugli
obiettivi : “L’intervento conservativo presso il
Castello e le azioni previste dal progetto vedono in prospettiva e a lungo termine la creazione di un distretto della Bassa bresciana al
fine di rilanciare il comprensorio produttivo
ed artigianale in ambito regionale, nazionale
ed internazionale”.
Ne sono lusingati il dott. Luca Rinaldi, soprintendente di Brescia, Cremona e Mantova,
e l’ing. Sandro Guerrini, direttore del restauro
del castello, convinti che per il maniero si
avvia un nuovo periodo per la sua valorizzazione che parte dal recupero del cortile e
della sua pavimentazione, per proseguire col
L’opera scolpita nel 1931 dell’artista Claudio
Botta, rappresenta l’abate Bassano Cremonesini, fondatore, nel 1901, dell’istituto neuropsichiatrico. E’ stato sullo sfondo della scultura che nel periodo precedente il Natale che
s’è reso omaggio, con una funzione religiosa,
“all’uomo di grande generosità, cristiano che
fu attento alla condizione umana” ha commentato mons. Antonio Tomasoni – parroco
di Pontevico che per statuto presidente del
consiglio di amministrazione dell’istituto.
Ha aggiunto mons. Tomasoni: “Il nostro
impegno prosegue nello spirito e nella regola
del fondatore. E’ prezioso ed indispensabile,
il contributo delle Suore Ancelle di Santa Di
Rosa che aderirono all’appello di mons. Cremonesini, quello di tutto il personale addetto
ai reparti, e della comunità di Pontevico che
da sempre sostiene opere di carità. Una comunità questa di Pontevico – conclude l’abate
- con vocazione alla solidarietà come si rileva
nelle opere parrocchiali cui mons. Cremonesini diede incremento ed appoggio”.
Sono 350 le donne ospiti dell’istituto, 250
le persone che a vario titolo si occupano di
loro proseguendo l’opera di mons. Bassano
Cremonesini, che ha avuto il merito, all’inizio
del Novecento d’aver avviato quel capolavoro
di umana carità qual è l’istituto per le frenasteniche. E’ fra le mura dell’istituzione che si
respira l’atmosfera del Natale nella plastica
rappresentazione della Natività, iscritta al
concorso provinciale del Movimento cristiano lavoratori (Mcl). L’allestimento è realizzato
restauro degli intonaci di facciata interni, la
sistemazione dello scalone settecentesco del
Marchetti e dell’adiacente sala d’armi.
Le iniziative previste riguardano: i mercati dei
produttori in collaborazione con la Fondazione del Dominato Leonense e con il patrocinio
di Slow Food; corsi per guide del territorio
con la progettazione di nove itinerari nella
Bassa bresciana, in collaborazione con l’Agenzia territoriale per il turismo della Pianura
Bresciana; presidio multimediale con produzione di video su persone e fatti, e produzione
di spettacoli teatrali in collaborazione con il
Centro Teatrale Bresciano.
Tre sono i principali obiettivi del progetto:
creare un sistema culturale che valorizzi il
territorio, coinvolgendo istituzioni, Comuni
ed associazioni; mantenere l’equilibrio fra
architettura e paesaggio; dimostrare che arte,
storia e natura possono avere una risposta economica, attivando un percorso virtuoso che
possa portare al decollo del turismo locale”.
quartiere della solidarietà
nella sala dei colloqui mentre altre composizioni, allestite dalle ospiti, si trovano nei
diversi reparti. “Fra queste mura cerchiamo
di tenere acceso l’aspetto positivo della vita,
di far vivere la semplicità delle emozioni a
persone in situazioni diverse da quelle riferite
alla normalità”. E’ il commento di madre
Costanza, direttrice dell’istituto in collaborazione con altre sei consorelle delle Ancelle di
Santa Di Rosa, e l’apporto della coordinatrice
delle attività socio educative, Nadia Merigo
che afferma: “Il nostro è un quartiere inserito
nella comunità che ci offre occasioni d’incontro compresi spettacoli cinematografici nel
teatro dell’Oratorio. In gennaio andremo per
uno spettacolo al Palabrescia”. E’ una delle
molte iniziative proposte durante l’anno, alle
quali la gente di Pontevico partecipa facendo
sentire il calore umano e l’affetto per donne
sfortunate che l’istituto accoglie.
particolare della scultura di Botta dedicata
all’abate Cremonesini.
Alfianello
Pavone Mella
Un secolo di storia
Un libro che ripercorrere la storia della comunità di Pavone Mella, dalle origini ai giorni
nostri, narrando vicende e personaggi della
storia locale concentrandosi sui cambiamenti
che nel giro di un secolo, tra Otto e Novecento, hanno portato il paese alle dimensioni attuali. Il volume, secolo per secolo,
con una struttura lineare e accessibile, pur
nell’estremo rigore scientifico, racconta storia
ed economia, religione, tradizione e società di
Pavone Mella. In questi termini è il volume
dal titolo “In quella parte della vasta pianura:
la gente, i giorni e le memorie di Pavone del
Mella”. L’opera è curata da Vittorio Nichilo
insegnante di materie letterarie e storiche
nelle scuole medie superiori e collaboratore
della Fondazione Civiltà Bresciana. Un contributo importante all’opera è stato portato
da Giuseppe Fusari, conservatore al Museo
diocesano di Brescia, docente all’Università
Cattolica. Il libro è distribuito alle famiglie
del paese come strenna natalizia del Comune
alla gente del paese.
Il bel canto per l’anno nuovo
Il 2009 porterà la nuova canonica ad Alfianello. Il progetto è stato approvato dalla Soprintendenza poiché l’edificio, un complesso di
ben tredici stanze oltre ad altri locali, si trova a
ridosso della chiesa parrocchiale. Il fabbricato,
richiede modifiche ed è stato ritenuto troppo
ampio per la sola abitazione del parroco. Don
Mauro Manuini, con il realismo della persona
di buon senso, ha trovato disponibilità e collaborazione nel consiglio parrocchiale che sostiene il suo impegno di guida della comunità
parrocchiale. Con la nuova ristrutturazione
sarà possibile dotare l’organizzazione parrocchiale di sale per riunioni, di locali per l’archivio, di altri spazi destinati ad attività che si
sviluppano nell’ambito della comunità.
Sul sagrato è stato realizzato il Presepio meta
di visite anche di coloro che arrivano da fuori
paese per diverse manifestazioni fra le quali
l’iniziativa del Comune che, in palestra, nella
notte di San Silvestro, ha organizzatoMusica
live 360° con Avida Diva e Musica deejay
con Dj Ago. L’intero ricavato dell’iniziativa è
versato a favore dell’associazione Aiutiamoli
a Vivere Pontevico-Alfianello e pro Bambini
Bielorussi.
Sono iniziative che si aggiungono quelle della
Parrocchia che per sabato 31 gennaio realizza
un convegno di corali della Bassa. Sarà occasione per ascoltare ottima musica e soprattutto per divulgare la passione del bel canto.
Gennaio 2009
Pag. 4
L’assessore Mantelli: “Più dialogo per rispondere alle
istanze provenienti dal mondo del lavoro”
Scuola, istituzioni e imprese seduti allo
stesso tavolo a dialogare. Viene da chiedersi
che ci sia di strano. A rigor di logica questa
dovrebbe essere una delle
situazioni tipiche, insomma, qualcosa di assolutamente normale, una sorta
di “must” per tre mondi
che così tanto hanno da
condividere per crescere.
La quotidianità invece insegna che un unico tavolo per
questi tre interlocutori accade, o meglio, in passato,
è accaduto assai raramente.
Brescia in tal senso è apripista, presa a modello dalla
Regione Lombardia grazie
alla partnership tra l’Assessorato provinciale alla
Pubblica Istruzione e formazione professionale con
l’Associazione Industriale
Bresciana, Zona Bassa Bresciana. Nella nostra città
e provincia si respira una
ventata nuova. Del resto,
all’inizio del suo mandato (gennaio 2007), l’assessore Giampaolo Mantelli,
lo aveva promesso: tra gli
obiettivi vi era la sburocratizzazione della
scuola con l’intento di renderla maggiormente duttile e collaborativa con il territo-
rio, disposta al dialogo, capace di rispondere concretamente ed efficacemente alle
istanze provenienti dallo stesso.
La fiducia dimostrata dall’assessore a questo mondo, la risposta appassionata e lungimirante di alcuni Dirigenti scolastici e
la concomitante presenza sul territorio di
imprenditori accorti hanno reso possibile
alla Bassa Bresciana alcune iniziative di
grandissimo rilievo.
Ci riferiamo in particolare a due incontri
organizzati dall’Associazione Industriale
Bresciana, Bassa occidentale (con Pietro
Sbaraini, Giancarlo Turati, Maurizio Alberti, insieme all’assessore Giampaolo
Mantelli e la collaborazione dei dirigenti
degli istituti superiori V. Capirola di Leno
(Ermelina Ravelli) e B. Pascal di Manerbio
(Donatella Preti). Due serate di “orientamento” che si sono svolte nel mese di ottobre all’interno delle due Scuole superiori e
che sono a dir poco riuscite. Un centinaio
i partecipanti fra studenti e genitori delle
Scuole Medie Superiori.
La premessa di questi incontri è stata la
presa di coscienza che la realtà economica
oggi è cambiata: le nostre Imprese chiedono personale altamente qualificato da inserire nelle filiere produttive: quadri, operai
specializzati, figure con un’esperienza di
formazione d’eccellenza, pronte ad essere
operative.
Per rispondere a queste esigenze, Istituzioni, Scuole, Banche, Imprese hanno deciso
di lavorare insieme per mettere in campo
azioni concrete con l’intento di perseguire
lo sviluppo costante del Territorio. Ovviamente con un occhio di riguardo per i
giovani.
Anche con questo obiettivo l’Assessorato
provinciale alla Pubblica Istruzione e Formazione Professionale retto da Giampaolo
Mantelli ha predisposto il primo Piano
dellíofferta formativa, uno strumento che
intende garantire un sistema educativo
unico, di alta qualità, per valorizzare tutti
i giovani con le loro ambizioni e predisposizioni e rispondere nel contempo in
modo adeguato alla domanda di nuove
figure professionali richieste dal mercato
del lavoro. Numerosi i protocolli di intesa sottoscritto dalla Provincia con realtà
economiche locali: bienni post diploma
o rimodulazione degli orari scolastici con
esperienze dirette in fabbrica per favorire
l’accesso dei giovani al lavoro.
Ecco perchè risulta fondamentale l’azione
di Orientamento e il dialogo aperto, soprattutto qui, nella Bassa Bresciana, tra il
mondo della scuola e quello economico
locale.
“Il dialogo con le famiglie, tra gli obiettivi dell’assessorato”
Quattro incontri con esperti psicologi e pedagogisti di fama internazionale sul rapporto
genitori-figli. Quattro interessanti appuntamenti ad ingresso gratuito che si terranno
ogni giovedì alle ore 20.30 a partire dal 29
gennaio al Teatro Politeama di Manerbio.
Una bella occasione offerta a tutti i genitori
dall’assessorato alla Pubblica Istruzione e
Formazione professionale della Provincia di
Brescia.
Il dialogo con le famiglie, accanto a quello
con il mondo della scuola e quello del lavoro
è stato fin dall’inizio uno dei capisaldi del
mandato dell’assessore Giampaolo Mantelli,
nella convinzione che scuola e famiglia debbano collaborare per la crescita culturale e
l’educazione delle nuove generazioni.
Se tanto è stato fatto da parte dell’assessorato
provinciale per garantire maggiore sicurezza
all’interno degli istituti scolastici e per il rior-
dino stesso della rete scolastica, ora dunque è
la volta delle famiglie.
Da queste convinzioni è nata l’idea di Scuola
per genitori: crescere insieme per crescere meglio
a cura dell’associazione La Diade e con la
direzione scientifica di Paolo Crepet. Un ciclo
di incontri dedicati al “mestiere” del genitore,
un compito poco facile nella società odierna
con i repentini mutamenti culturali che la
caratterizzano e la concomitante rivoluzione
del nucleo famigliare.
A chiudere il ciclo di incontro sarà Spazio
giovani, uno specifico appuntamento in
programma venerdì 27 febbraio alle ore
9.30 riservato agli studenti dell’ultimo
triennio delle scuole superiori intitolato
“L’educazione ai sentimenti” a cura di
Paolo Crepet.
Anche in questo caso l’ingresso è gratuito.
Giovedì 29 gennaio
Giovedì 12 febbraio
Paolo Crepet
“Il rapporto genitori figli e la
capacità di relazionarsi”
Mario Polito
“Come scoprire il talento dei
propri figli”
Giovedì 5 febbraio
Giovedì 26 febbraio
Maria Teresa Bertazzoli
“Gli stili educativi”
Paolo Crepet
“L’autonomia dei figli”
Lo sviluppo del territorio attraverso la crescita culturale
della persona
Gli incontri tenuti nelle scuole e l’impegno
dell’Aib zona Bassa Bresciana Occidentale,
assieme a banche, istituti scolastici e l’assessorato provinciale alla Pubblica Istruzione e
Formazione Professionale, per valorizzare e
sostenere la crescita del territorio si è ulteriormente concretizzata con un convegno,
lo scorso 25 novembre al Teatro Politeama
di Manerbio intitolato “La crescita cultura
della persona: una risorsa per lo sviluppo
socio-economico del nostro territorio”.
Nella sala gremita sono stati numerosi gli
interlocutori intervenuti per spiegare al
pubblico l’impegno concreto di ciascuno
per perseguire l’obiettivo.
Nel corso della tavola rotonda è stato chiaro l’intento di passare dalla pianificazione
all’azione, proponendo un cammino di
riflessione sulla crescita culturale della persona, condizione principale per un corretto
inserimento nel mondo del lavoro e nelle
quotidiane relazioni umane.
Si è parlato di compimento del ciclo di
studi, dell’opportunità di inserimento nelle
aziende e degli incentivi che premiano il
rendimento scolastico. In particolare gli
imprenditori locali si sono impegnati a
garantire agli studenti degli stage “formativi”.
Gennaio 2009
Pag. 5
Ospitalità e stranieri, quale integrazione nel nostro paese?
Che bello il Natale , è tutto un esplosione
di buoni sentimenti e di buone intenzioni.
Ci aiutano ad entrare nel clima le luminarie
che le amministrazioni comunali hanno
fatto esporre per le strade principali o l’abete centrale della piazza addobbato all’inverosimile ed ogni anno sempre più farcito
di nuovi effetti luminosi e fiocchi colorati
. Anche le vetrine dei pochi negozi rimasti
nei piccoli centri urbani, nel dignitoso
intento di reggere il confronto con i supermega centri commerciali, hanno cambiato
aspetto essendo state messe a nuovo per la
grande festa che, per paradosso, un bizzarro
stile consumistico tende ad allontanarci
dalla centralità di questa ricorrenza e cioè
da quel bambinello nato in una grotta
perché nessuno ha voluto accogliere ed
ospitare la sua famiglia povera .
Tutto questo fermento e questo stato di
fatto ci accompagna a malapena fino all’Epifania quando poi, nel bruciare di un
mese circa, tutto ritorna alla consuetudine
per la restante parte dell’anno.
Eccoci quindi nuovamente impegnati nel
quotidiano confronto sulla gestione dei nostri problemi locali e tra queste tematiche
cercare anche di capire come stabilire il giusto equilibrio nel rapporto con gli stranieri
residenti nelle nostre comunità .
Vorrei affrontare la questione in un ottica
squisitamente locale per quel che vedo
nella Bassa , lungi dal dare indicazioni o
suggerire strategie sull’accoglienza dove la
complessità del problema ed il caos politico
concorrono a creare ulteriore confusione,
mi basta poter fare alcune riflessioni per
ciò che ci è dato a vedere nei nostri paesi
ed auspicare che dalla piccola disamina
possano nascere degli spunti di riflessione
utili per delle politiche attuabili a livelli più
alti. Ascolto spesso dibattiti in televisione
sull’argomento, a volte condivido determinate valutazioni sul fenomeno immigrazione e sul tentativo di dare nuove regole per
rafforzare la pacifica convivenza tra culture
diverse , ma poi ciò che vedo nel pratico è
un …. poco di fatto! I troppi interessi di
parte (compresi quelli di qualche italiano)
riescono sempre ad avere la meglio a discapito del cittadino onesto e diligente, troppo
spesso l’etica e la moralità viene calpestata
nel nome di un fantomatico diritto di libertà per cui se ti permetti di dire “guarda
che non si deve fare così” scatta subito la
reazione “tu sei razzista” !
Ed è proprio qui che sta il bello di questa
“anomalia italiana” . Spesso chi è preposto
a legiferare o meglio ancora a giudicare nei
tribunali si dimentica che la popolazione
italiana ha una sua precisa cultura ed identità che si ripone nelle tradizioni popolari
o negli usi e costumi locali. Ritengo che il
principio per il quale un cittadino straniero
deve atteggiarsi nella sua permanenza in Italia sia quello di pensare che si trova “ospite”
in casa d’altri e per tale ragione deve rispettare quelle regole che sono vigenti in quella
casa. Questo vale naturalmente anche per
noi quando siamo all’estero ovviamente.
Diversamente uno straniero non può pensare di fare in casa d’altri ciò che farebbe a
casa propria , pur comprendendo la diversa
cultura di provenienza è bene che si sappia
che l’Italia , di cultura, ne ha una propria
che va comunque rispettata. Per meglio
comprendere il concetto vorrei prendere a
riferimento la dichiarazione del primo ministro australiano Peter Costello e calibrarla
nella dimensione italiana per poi chiedere
ad ogni lettore se non concorda su quanto
vado a scrivere sull’argomento.
Non sono contrario all’immigrazione e
non ho niente contro coloro che cercano
una vita migliore venendo in Italia nella
legalità. Tuttavia ci sono questioni che coloro che sono arrivati nel nostro paese, ed a
quanto sembra anche qualche altro italiano
nato qui, devono capire.
L’idea che l’Italia deve diventare una comunità multiculturale sta servendo soltanto a dissolvere la nostra sovranità ed il
sentimento dell’identità nazionale. Come
italiani abbiamo la nostra cultura, la nostra
lingua, la nostra società ed il nostro modo
di vivere.
Questa cultura è nata e cresciuta consolidandosi durante lunghi anni di lotte, processi e vittorie da parte di milioni di uomini
e donne che hanno creduto e si sono spesi
per la libertà in questo paese.
Noi parliamo l’italiano, non il libanese,
l’arabo, il cinese, il giapponese, il russo o
qualsiasi altra lingua. Perciò chi desidera
far parte della nostra società è bene impari
l’italiano.
La maggioranza degli italiani crede in Dio,
non si tratta soltanto di un affare privato di
qualche cristiano fondamentalista di centro
o di destra, ma vi è un dato di fatto certo ed
incontrovertibile: uomini e donne cristiani
hanno fondato questa nazione su principi
cristiani ed è chiaramente documentato
nella nostra storia tutto ciò e dovrebbe essere scritto perfino sui muri delle scuole.
Se il nostro Dio offende chi ha un credo
diverso, allora è meglio per voi considerare seriamente la possibilità di spostarvi
in un’altra parte del mondo per mettere
su casa, perché Dio è parte della nostra
cultura.
Accetteremo le vostre opinioni religiose e
non vi faremo domande inopportune, però
daremo per scontato che anche voi accettiate le nostre e cercherete di vivere in pace ed
armonia con noi.
Se la croce offende qualcuno, se vi molesta,
se non vi piace allora dovrete pensare seriamente di andare da qualche altra parte.
Siamo fieri della nostra cultura e non pensiamo minimamente a cambiarla ed i problemi legati al paese della vostra provenienza non devono diventare o essere trasferiti
nel nostro. Sappiate e cercate di capire che
potete praticare la vostra cultura, ma non
dovete assolutamente obbligare gli altri a
farlo. Qui siete nel nostro paese , nella nostra terra, nel nostro modo di vivere e qui vi
offriamo la possibilità di viverci al meglio.
Di certo se cominciate a lamentarvi, a piagnucolare, a non accettare la nostra bandiera, il nostro giuramento, i nostri impegni, le
nostre credenze cristiane o il nostro
modo di vivere allora vi dico con la
massima franchezza che potete far
uso di questa grande libertà di cui
godiamo in Italia e cioè avvalervi
del diritto di andarvene.
Pur se provenite da paesi dove vivere è difficile nessuno vi ha obbligato
a venire qui in Italia.
Voi avete scelto e chiesto di vivere
qui, nessuno ve lo vuole vietare , accettate però le regole del paese che
avete scelto. Se non vi piace o non
volete accettare allora andatevene
tranquillamente.
Vi abbiamo accolto aprendo le porte del nostro paese, se non volete
essere cittadini come tutti gli altri
di questo paese rispettandone le
regole, allora tornate al paese da cui
siete venuti.
Ognuno ha titolo a far valere i propri diritti
nella misura in cui sa farsi carico dei propri
doveri.
Questo è il dovere di ogni paese e questo è
il dovere di ogni immigrante.
Questa è la regola principale per una corretta integrazione e pacifica convivenza nel
nostro paese!
Seniga G.Paolo
VII Festival Provinciale
“PICCOLI GRANDI ARTISTI”
Conclusa da pochi mesi la finale della sesta edizione del festival artistico
provinciale”PICCOLI GRANDI ARTISTI”
già sono aperte le iscrizioni all’edizione del
2009; un’edizione che si svolgerà tra la fine di
gennaio e marzo 2009 in diversi comuni della
provincia di Brescia.
La manifestazione itinerante toccherà le varie
località provinciali , dalla Bassa Bresciana ,
alla Val Camonica, alla zona del lago di Garda
, alla Val Sabbia per concludere con la finale in
città nell’Auditorium della Camera di Commercio di Brescia.
L’evento è patrocinato dal Ministero della
Pubblica Istruzione, dalla Regione Lombardia, dalla Provincia di Brescia, dall’Ufficio
Scolastico Provinciale, dal Comune di Brescia
e dai Comuni ospitanti ed è rivolto ai ragazzi
di età compresa tra i 3 e 15 anni non compiuti
che amano cimentarsi in canto, musica e
danza. Sempre per coinvolgere un più ampio
numero possibile di ragazzi, pensando a chi
non ha passione o non si sente portato per
le tre discipline , anche quest’anno è previsto
un concorso di pittura “Colorando la Musica”
sempre rivolto ai piccoli artisti.
L’organizzatrice ed anima di questa iniziativa,
Mina Filipponi, presidente del Gruppo Artistico Culturale Bassanese, spiega il motivo
di una partenza così anticipata “ Il numero
sempre più crescente di iscritti (oltre 500 nella
scorsa edizione), porta la necessità di eventuali
tappe supplementari per dare la possibilità a
tutti i bambini che si iscrivono di potersi esibire,
contemporaneamente all’esigenza di lasciare
ampio margine di tempo per la loro preparazione artistica”.
Dal 2003, anno della prima finale del Festival, grazie all’aiuto dei Comuni ospitanti,
della Provincia di Brescia e di alcuni sponsor
sono stati premiati 36 bambini della nostra
provincia, i quali hanno ricevuto borse di
studio che hanno loro permesso di sostenere
cimentandosi nelle varie attività di musica
,danza e canto.
Così sarà anche quest’anno; oltre ai due premi
che la giuria, composta da professionisti, assegnerà a sua discrezione saranno messe in palio
6 borse di studio, una per ogni categoria (suddivisa tra piccoli fino a 9 anni e grandi fino a
15 anni non compiuti) e per ogni disciplina.
Le iscrizioni sono aperte a tutti i bambini
residenti nella provincia di Brescia, per iscrizioni contattare l’organizzazione al numero
030 9935008 oppure accedere al sito www.
piccoligrandiartisti.it . Termine di scadenza
entro e non oltre il 23 gennaio 2009.
Gennaio 2009
Pag. 6
Manerbio 14 gennaio 1869
Sommossa popolare contro la tassa sul macinato
a cura di Michelangelo Tiefenthaler
Cronistoria della sommossa manerbiese
Breve storia della tassa sul macinato
1518
•
All’inizio dell’anno, Venezia
impone una tassa di 6 soldi per soma
sul frumento macinato.
7 luglio 1868
•
Il ministro delle Finanze Cambray-Digny del governo Menabrea introduce la tassa sul macinato al fine di
sanare il grave deficit di bilancio dello
Stato.
La tassa era già nota ai contadini di numerosi stati preunitari ed era stata abolita al momento dell’unità nazionale.
1 Gennaio 1869
•
Entra in vigore la legge con la
quale è imposta a favore dello Stato
una tassa sulla macinazione dei cereali, secondo la seguente tariffa: grano al
quintale lire 2, granoturco e segale lire
1, avena lire 1,20; altri cereali, legumi
secchi e castagne lire 0,50.
Questa tassa deve essere pagata dall’avventore nelle mani del mugnaio prima
dell’esportazione delle farine.
A tale scopo i molini devono essere muniti di contatori.
Ai mugnai inadempienti erano irrorate multe assai pesanti, da lire 50 a lire
500.
•
In tutta Italia i mugnai tengono
chiusi i propri mulini a causa della difficoltà di reperire i necessari contatori e
del malcontento popolare.
1878
•
La tassa sul macinato viene ridotta di un quarto e viene prevista la
graduale scomparsa nel 1883.
1 luglio 1879
•
Soppressione della tassa sul macinato per i cereali inferiori (granoturco, orzo, avena, ecc.).
15 luglio 1880
•
Definitiva abolizione della tassa
del macinato.
1 gennaio 1884
•
Cessa a tutti gli effetti la legge
sul macinato.
Molti comuni inviano telegrammi di
felicitazione al Governo.
1 gennaio 1869
•
Anche a Manerbio i mulini restano chiusi.
8 gennaio 1869
•
Per motivi di pubblica necessità i tre mulini di Manerbio vengono riaperti
sotto il diretto controllo della forza pubblica.
14 gennaio 1869
•
A Manerbio si scatena la collera popolare per la tassa sul macinato e i mulini vengono chiusi.
18 gennaio 1869
•
Per ordine della Sottoprefettura di Verolanuova viene riaperto un solo mulino.
Ma un secondo mugnaio decide di riaprire il proprio opificio.
20 gennaio 1869
•
Il comune di Manerbio aveva incaricato Pietro Boffelli, Domenico Capra
e Carlo Tomasini quali sorvegliatori presso i tre mulini.
Il costo dei tre sorvegliatori, per 7 giorni, fu di L. 126 in quanto era stato corrisposto un compenso di L. 42 per ognuno, a fronte di un introito per il comune di L.
39,85 in contanti e di 112,5 kg di granoturco.
I tre mulini erano condotti da Francesco Negretti (Dogana), Domenico Piovani
(Santa Martina) e da Batta Battagliola (Bellapiana).
Dall’8 gennaio al 19 i mulini furono aperti solo per 7 giorni.
La quantità dei cereali macinati fu di 60 q. e 81 kg.
Piovani ne macinò 28 q e 28 kg, Battagliola 20 q e 99 kg e infine Negretti 17 q e
64 kg.
A Manerbio era giunto pure Marzio Vitalini, incaricato dal prefetto a sovrintendere alle operazioni compiute dai sorveglianti.
Al Vitalini furono corrisposte L. 14,50 per la sua presenza per il giorno dell’arrivo
e per il giorno di permanenza, oltre alle spese del viaggio.
I DOCUMENTI
Presso l’archivio di Stato di Brescia abbiamo reperito la documentazione inerente la sommossa manerbiese contro
l’applicazione della tassa sul macinato.
Sono quattro lettere inviate rispettivamente dal Sottoprefetto di Verolanuova
, dal sindaco di Manerbio in data 14
giugno 1869, dal sottoprefetto di Verolanuova in data 22 giugno 1869 e in
data 5 settembre 1871.
Le pubblichiamo integralmente per una
più puntuale informazione sui fatti.
Comunicazione del sottoprefetto di Verolanuova alla Prefettura di Brescia.
In Manerbio furono dall’8 al 14 gennajo
riaperti tutti e tre i mulini per ragione di
necessità pubblica.
Chiusi per la popolare sommossa del 14
detto, codesta Sotto Prefettura dava ordine della riapertura di uno solo per lo scopo di necessità, pubblica. Allora due dei
mugnai si decisero di aprire con regolare
licenza i loro opifici e quindi avranno assunto la intiera tassa.
Ora per il terzo mulino che rimase chiuso
resta a presentarsi il rendiconto della tassa
di macinazione riscossa.
Non constando siasi prodotto prego la S.V.
a vederlo sollecitare.
In data 12 maggio la Prefettura di Brescia attraverso una sua nota chiede ulteriori informazioni.
Il sindaco di Manerbio, sollecitato dalla
sottoprefettura a dare informazioni, invia la seguente lettera.
Comune di Manerbio, 14 giugno 1869
n° 385
Presi in attento esame i rilievi emersi a codesta Regia SottoPrefettura e scatenti dalla gradita di Lei Nota al margine distinta
relativamente al resoconto della macinazione, il sottoscritto ha d’uopo dichiarare che quei resoconti non potranno essere
altrimenti, avvegnaché per irregolarità
d’amministrazione giustificata dalle assai
critiche circostanze del momento in cui la
stessa amministrazione sanzionava, e durante le quali precipuo interesse era di tutelare la pubblica sicurezza, e secondario
affatto quello di scrupolosamente curare
l’interesse finanziario, ora mancherebbero
alcuni dati per la compilazione del conto
secondo le esigenze di codesta Regia SottoPrefettura.
Principale fra i dati mancanti si è quello
di non conoscere la riscossione sia in natura che in danaro effettuate da ogni singolo mugnajo per la mulenda, essendosi gli
amministratori limitati soltanto a curare
l’esazione o in natura, od in danaro della tassa governativa, e siccome quella in
natura rimane tuttora invenduta, così si
ommise di registrare nell’apposita colonna del Conto la tassa suddetta in danaro,
intendendo che il quantitativo del genere
in deposito tenesse, e dovesse ritenersi in
luogo della tassa in danaro.
A subordinato avviso dello scrivente ciò
che essenziale, è di rilevare se nel conto
la tassa governativa sia in natura che in
danaro corrisponda alla quantità dei cereali macinati. Ora la differenza essendo
minima e compatibile avuto riguardo
alla qualità delle persone incaricate dell’esazione della tassa, ed avuto riguardo
al tempo eccezionale in cui prestavano le
loro funzioni, ed avuto pure riguardo che
non potrasi con tanta facilità condurre
l’amministrazione colla rigorosa esattezza
solita avente in tempi normali, parrebbe
che allo stato attuale delle cose, siffatta
differenza, dovesse essere abbondata, ed
accettare il conto quale fu compilato, in
vista specialmente del grave sagrificio di
fatiche, incomodi, e danaro, sostenuto dal
Comune, purché nell’agitazione degli animi, la pubblica quiete non fosse turbata.
Nessuna pezza giustificativa puossi poi allegare al presente conto relativamente alle
spese accorse, a meno che fossero prodotti i
regolari mandati di pagamento emessi in
favore degli incaricati Boffelli Pietro, Capra Domenico, e Tomasini Carlo, coi quali il Comune passò a convenzione verbale,
essendosi limitato solo a far riconoscere gli
incaricati medesimi mediante affissione
al pubblico di analogo manifesto.
Nel mentre per tanto si riproduce il Conto col duplo del Prospetto riassuntivo, si
prega fervorosamente codesta Regia Sotto-
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Prefettura di accompagnarlo alla competente Superiorità colle contro osservazioni
contenute nella presente Nota, invocando
altresì sia impartita venia delle notate
irregolarità che attualmente non potrebbero per assoluta mancanza di necessarj
elementi essere rettificate, salvo di far
conoscere il ricavo del genere, che atteso
l’odierno invilimento del medesimo giace
tuttora invenduto.
Il Sindaco
Tenchini.
La sottoprefettura di Verolanuova risponde alla nota del 12 maggio con la
seguente comunicazione.
I debiti del comune di Manerbio
La Lega Nord nelle settimane scorse ha
reso pubblico un proprio documento, che
riproduciamo integralmente, riguardante
la situazione debitoria del comune di Manerbio.
La questione che maggiormente irrita i
manerbiesi è quella riferita ai clamorosi
esempi di spreco del denaro pubblico.
Da una breve inchiesta sono emersi i seguenti casi:
-
il rifacimento del Piazzolo a distanza di pochi anni senza rimuovere la
fontana, bruttura senza pari e senza logica;
-
la sistemazione di piazza Bianchi
con la citazione della Roggia, considerata
dai manerbiesi un’indecenza;
-
la costruzione della tensostruttura
dietro il Famila che è costata la bellezza di
450.000,00 € alla collettività oltre ad una
consistente somma per la manutenzione
annua. Tutto ciò per rare occasioni di utilizzo.
Queste sono le lamentazioni dei manerbie-
si per i casi più recenti.
Per le opere realizzate dalla precedente amministrazione, che in larghissima parte era
composta dagli stessi di oggi, un imperituro monumento alla dabbenaggine, per non
dir di peggio, resta la rotatoria del Famila
con il tortuoso inizio della tangenziale.
Se questi sono i risultati e se questi sono
i debiti accumulati non ci resta che piangere.
Le Rate che la popolazione deve provvedere a
pagare a fronte dei prestiti accesi concorrono
ad una cifra pari al “TOTALE DA RESTITUIRE” costituita da parte per capitale ed in
parte per interessi che determinano la somma
complessiva.
Tenendo conto dei residenti a Manerbio (anche stranieri) la quota di spettanza unitaria
a capo di ogni persona (da 0 anni a 100
anni ed oltre) è data dalla la parte di residuo
calcolato sul totale di rata.
Sottoprefettura di Verolanuova 22 giugno
1869
Risposta a nota del 12 maggio
Manerbio: resoconto macinazione.
Nonostante che questo ufficio abbia replicate volte respinto con analoghe istruzioni al sindaco di Manerbio perché venisse
regolarmente giusta la pratica in corso
replicata e documentato il resoconto della
macinazione eseguitasi in quel Comune
per conto del Governo e dietro ordine diretto del Municipio per viste di ordine
pubblico e di necessità generale, e cioè fino
al giorno in cui quei mugnaj si decisero a
munirsi di regolare licenza, che avvenne
nel dì stesso in cui questo Ufficio disponeva per la riapertura regolare di un sol
mulino, quel Sindaco oggi riprodotto quel
resoconto ancora incompleto, e per i motivi contenuti nell’unito foglio 14 corrente
mese n° 385. insiste acché sia accettato tal
qual si trova, allegando tra le altre circostanza quella della assoluta mancanza
dei necessarj elementi per debitamente
compilarlo.
Allo stato delle cose rappresentate chi scrive non può che rassegnare le carte alla S.
V. Illustrissima per quelle determinazioni
od ulteriori disposizioni che al riguardo
troverà di rilasciare.
La cavalcata del Manerbio Basket
Squadra
Punti
Giocate
Vinte
Perse
Fatti
Subiti
OSPITALETTO
20
11
10
1
780
636
BETTINZOLI MONTICELLI B.
20
11
10
1
846
642
MANERBIO BASKET
16
11
8
3
822
682
DARFO B.T.
16
11
8
3
761
725
OME
12
11
6
5
730
677
OLIMPIA CASTELCOVATI
12
11
6
5
672
671
BASKET BRESCIA 2005
12
11
6
5
761
743
IL MOSAICO
12
11
6
5
687
669
DREAM TEAM MONTICHIARI
10
11
5
6
683
745
BEDIZZOLE
8
11
4
7
748
810
OCCIDENTALE
8
11
4
7
616
689
CAPRIOLESE
8
11
4
7
741
794
GAVARDO
8
11
4
7
726
773
CUS BRESCIA
6
11
3
8
687
743
PADERNESE
4
11
2
9
632
727
VIRTUS LUMEZZANE
4
11
2
9
605
771
Ospitaletto, Monticelli,
Manerbio e Darfo, le
quattro squadre che a
inizio torneo vantavano
le maggiori credenziali
per i play-off, hanno
fatto il vuoto.
L’undicesima giornata
d’andata, l’ultima prima
della lunga sosta per le
festività, ha decretato il
dominio delle più forti.
Che il Manerbio avesse
iniziato a fare sul serio
dopo un inizio balbettante, lo si era intuito
nelle ultime settimane.
Contro il Lumezzane, la
conferma.
Letteralmente stracciata
la neo-promossa compagine valgobbina, con
Portesani e compagni
troppo determinati.
In vantaggio di una ventina di punti già nel
primo quarto il Manerbio ha continuato
a tenere aperto il gas sino a chiudere sul
+50 e facendo segnare agli avversari solo
39 punti.
La squadra in questo momento è in
grande spolvero ed è la ragione per la quale
l’allenatore dei manerbiesi centellina l’uso
di Gigio Portesani al fine di preservarlo per
il rush finale.
Nonostante lo spettacolo offerto dai giocatori, il pubblico è l’unica nota stonata.
I manerbiesi dovrebbero seguire con maggiore entusiasmo le gesta di un’ottima
squadra.
Piovani
Gennaio 2009
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CALENDARIO BRESCIANO
1 = GIOVEDI’ - MARIA MADRE DI
DIO
Se Zenér no ‘l zeneréza, Febrér ‘l trà ‘na
gran scoréza.
Se Gennaio non fa ciò che deve [il freddo]
a Febbraio poco gliene importa.
1841 = Inizia a funzionare l’Ospedale di
Manerbio.
2 = VENERDI’ - S. BASILIO VESCOVO
– San Defendente – San Macario
Zenér èl fa i pòncc e febrér i a ròmp
Gennaio fa i ponti (di ghiaccio) e febbraio
li rompe per lo scioglimento.
1558 = Ippolito Cocciano sposa Claudia
Luzzago, figlia primogenita di Vergerio,
che porta in dote la somma di lire planet 5.500, somma modesta se riferita
alle abitudini del tempo delle famiglie
nobili.
3 = SABATO - S. GENOVEFFA
A mangià ‘l capù, bisògna esser èn dù, mé
e ‘l capù
A mangiare il cappone bisogna essere in
due, io e il cappone
1818 = Il valore dei fondi dell’annua rendita padronale ordinaria depurata dalle
deduzioni per infortuni celesti (1/15
della rendita lorda), per custodia ed
amministrazione (3/100 della rendita
depurata dagli infortuni), per mancanza di casa colonica (6/100) e riducendo
la spesa, così depurata, a capitale con la
regola del 100 per 5 e poi togliendo da
questo capitale quello di 67 millesimi
per ogni scudo di valore reale del capitale medesimo.
L’Epifania töte le fèste la porta via
L’Epifania tutte le feste porta via
1893 = Angelo Pizzamiglio, sull’imbrunire,
si tuffa nella Bassana per trarre in salvo
Orazio Danesi e Giuseppe Volponi
caduti in acqua mentre stavano transitando su un ponticello.
Venne gratificato con una medaglia di
bronzo dal Premio Carini al merito
filantropico.
7 = MERCOLEDI’ - S. LUCIANO, S.
RAIMONDO
A casa sua, sa scalda ‘l cül e apò la cua
A casa propria si scalda il culo e anche la
coda.
1939 = Concerto di fabbrica presso il lanificio Marzotto alla presenza del segretario
federale e di oltre 3.000 operai.
8 = GIOVEDI’ - S. MASSIMO , S. SEVERINO
Bu per i cài,
Buono a nulla.
1942 = Manoscritto a stampatello sull’albo
della casa del fascio di Manerbio: «Tutte
le madri, spose e padri dei veri combattenti al fronte vogliono pace.
Gli imboscati fascisti del fronte interno non
la desiderano: per loro la guerra è una
cuccagna. Lavoratori, chi soccombe
siamo noi e i nostri figli».
9 = VENERDI’ - S. GIULIANO MARTIRE – SAN GIULIANO OSPITALIERE
L’è mèi na buna lapa chè na buna sapa
E’ meglio una buona lingua di una buona
zappa
4 = DOMENICA - S. ERMETE
Da Orià a Pedergnàga gh’è tat come da la
pèl a la braga,
Da Oriano a Pedergnaga c’è la distanza che
esiste tra la pelle e i pantaloni;
1807 = Creazione in tutte le città murate
del Regno italico delle locale Commissione di ornato.
1798 = Giovanni Regosa, ex frate cappuccino del convento di Verolanuova, ma di
natali manerbiesi, viene eletto parroco
dai suoi concittadini nei comizi popolari convocati dalla municipalità.
12 = LUNEDI’ - S. MODESTO M. –
SANT’ILARIO VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA
Èl Signùr èl dis: àidet chè ta aidarò
Aiutati che Dio t’aiuta
zona. Si ottengono dodici spicchi, tanti
quanti i mesi dell’anno, che si allineano
rimpienli di sale. Il primo corrisponderà a gennaio, il secondo a febbraio e così
via. Il mattino dopo si va a verificare.
Gli dove il sale s’è sciolto il mese corrispondente sarà piovoso. Dove invece è
integro quel mese sarà di siccità.
1718 = I cives rurales di Manerbio, rinnovano i loro reggenti… cosìchè la bussola verde per favorevole et la rossa per
contraria, sono stati proposti et nominati per sindaci…
1913 = Fino al 20 gennaio si celebrano le
Sacre Missioni.
17 = SABATO - S. ANTONIO ABATE
- protettore del mondo contadino
13 = MARTEDI’ - S. ILARIO
Dormer dè la grosa, o dè la quarta
Dormire profondamente come i bachi da
seta
1985 = Nel pomeriggio, inizia a nevicare facendo scomparire le basse temperature
dei giorni precedenti.
La nevicata durerà ininterrottamente fino
alla mattina del 17 gennaio.
La neve raggiunge livelli storici: più di 90
cm.
14 = MERCOLEDI’ - S. FELICE M. , S.
BIANCA
“Ufelé, fà ‘l tò mesté!” (Milano)
O pasticcere, fai il tuo mestiere
1192 = Dopo una vasta e sanguinosa guerra
tra Brescia da una parte e Cremona e
Bergamo dall’altra per il possesso dei
castelli posti sulle rive dell’Oglio Enrico
VI patrocina una tregua fra Brescia e le
due città nemiche e favorisce un trattato di pace che contempla anche mutua
assistenza fra i tre comuni. In quell’occasione Sarnico, Castelmerlo e Calepio
(dove fu firmata la pace) ritornano sotto
Bergamo. All’avvenimento partecipa
per Brescia Boccaccio da Manervio.
15 = GIOVEDI’ - S. MAURO ABATE
Per Sant’ Antòne dò ure bòne,
A sant’Antonio due ore buone (rispetto al
Solstizio d’Inverno)
Tradizione = In pianura le donne preparano
el chisol ed i panadì de Sant’Antone.
La sera agricoltori e contadini tutti a cena.
1445 = Compromesso tra il Comune e
l’abbazia benedettina di Leno.
Sorte alcune divergenze nell’applicazione
di quanto era stato stabilito nella sentenza del 16 luglio 1442, il comune di
Leno e Ottobono di Mirabella, abate
del cenobio benedettino, si affidano
all’arbitrato di Francesco di Piacenza,
arciprete di Ghedi, Antonio Capitani di Manerbio e Giovanni Boisi di
Ghedi. La sentenza citata condannava
il Comune ad incanalare le acque del
Molone ad una roggia, che gli uomini
di Leno dovevano scavare per costruire
un mulino sul territorio dell’abbazia,
ma stabiliva la comune proprietà tra le
parti in causa del mulino e riconosceva
la possibilità per gli uomini di Leno e i
coloni dell’abate di utilizzare quell’acqua per l’irrigazione.
18 = DOMENICA - S. LIBERATA
Tégner a mà da la spina e lassà ‘ndà dal
cucù.
Risparmiare dalla spina e lasciar uscire dal
tappo di fondo
10 = SABATO - S. ALDO EREMITA
1896 = La Giunta Provinciale Amministrativa rinvia al Consiglio Comunale di
Manerbio le deliberazioni con le quali
venne estesa alla generalità degli abitanti l’assistenza medico-chirurga gratuita.
5 = LUNEDI’ - S. AMELIA
Se sgòba sóta ’l pórtec se met a post’l manec
del badil, dè la sapa e dèl restèl.
Si lavora sotto il portico, sii mettono a
posto i manici del badile, della zappa e
del rastrello.
1904 = Viene sciolto il consiglio comunale
di Manerbio e viene nominato regio
commissario il dott. Umberto Magrini.
6 = MARTEDI’ – Epifania - S. GASPARE
BALDASSARRE. E MELCHIORRE
“Èl malghés èl sta mai bé: sè ga mör la àca
ga ansa èl fé; sè scampa la àca ga manca
‘l fé”
Al malghese non va mai bene: se gli muore
la mucca gli avanza il fieno, se la mucca
gli campa gli manca il fieno.
1696 = Carlo Pietroboni da Monno viene
nominato arciprete di Manerbio.
Permutò con il parroco di Sarezzo il beneficio e non mise piede a Manerbio.
A stà a dieta ‘l màl al sa quièta.
A stare a dieta il male si quieta.
1893 = Il contadino Faustino Marenda
viene ucciso durante una colluttazione
dal pescatore Giuseppe Rossi.
Il fatto luttuoso è avvenuto nell’osteria di
Francesco Vescia.
Il Rossi, dapprima si rende latitante per poi
costituirsi davanti al pretore di Leno.
1923 = Con intervento del sottoprefetto
di Verolanuova, dopo le dimissioni da
consigliere e da assessore di Costanzo
Ruggeri, viene eletto sindaco Giacomo
Colturi, segretario locale del fascio.
I consiglieri rimasti in carica sono solo 11
rispetto ai 20.
19 = LUNEDI’ - S. MARIO MARTIRE
– SAN RUSTICANO VESCOVO
16 = VENERDI’ - S. MARCELLO PAPA
11 = DOMENICA - S. IGINO PAPA
Chi nas dè fèsta l’è fortunàt
Chi nasce in giorno di festa è fortunato.
Schèrs de mà, schèrs de vilàn.
Scherzi maneschi, scherzi da villani.
USANZA CONTADINA = Nella Pianura Bresciana la sera del 16 gennaio si
tagliano a metà sei cipolle coltivate in
El val de pio ‘n grà de péer che ‘n fic
d’àsen.
Vale più un granello di pepe che un fico
d’asino
1939 = Il governo fascista sopprime la Camera dei deputati e istituisce la Camera
Gennaio 2009
dei fasci e delle corporazioni, senza il
voto degli elettori.
20 = MARTEDI’ - S. SEBASTIANO –
SAN FABIANO
Pag. 9
1698 = Con ordinanza, viene introdotto il
bollo sulle carte da gioco.
In città con il bollo rosso vengono bollati il
re di bastoni e il re di spade, mentre in
provincia un bollo verde viene applicato al re di coppe e al re di denari
30 = VENERDI’ - S. MARTINA, S. SAVINA –
San Bastià ‘l ga la viöla ‘n mà
San Sebastiano ha la viola in mano
26 = LUNEDI’ - SS. TITO E TIMOTEO
, S. PAOLA
1884 = Con Regio Decreto viene nominato sindaco di Manerbio per il triennio
1884-86 Luigi Colturi.
Bresà larch de boca e strecc de mà
Bresciani larghi di bocca e stretti di mano
21 = MERCOLEDI’ - S. AGNESE
Per Sant’ Agnés la lözèrta per la sés,
Per santa Agnese la lucertola nella siepe
22 = GIOVEDI’ - S. VINCENZO MARTIRE
Chi ‘l gà mìa di àntadur i se ànta deperlù
Chi non ha vantatori si vanta da sé
A Bompensiero di Villachiara i falò di San
Vincenzo per scacciare la cattiva stagione
1904 = La Società di mutuo soccorso tra
gli operai di Manerbio, per commemorare degnamente il proprio presidente
onorario Giuseppe Zanardelli, decide
di tenere abbrunata la bandiera sociale
per 6 mesi e di concorre con lire 50
per l’erezione di un monumento in
Brescia.
23 = VENERDI’ – BEATA PAOLA GAMBARA
De capì capisi, l’è pisà che fò le strèse
Capire capisco, è a pisciare che patisco.
1896 = A seguito di una coltellata all’inguine, muore Angelo Martani.
L’uccisore viene prontamente arrestato.
24 = SABATO - S. FRANCESCO DI
SALES
Sa èt èl caèl, ma miga èl servèl
1628 = Alvise Valaresso capitano veneziano
così descrive la nostra provincia in una
relazione inviata alla Serenissima:
“Ben mi restringerò a tre capi, che sicome
sono la materia più propria dell’impiego de Capitani, così a me porgono
occasione di qualche riverente raccordo
e sono il territorio, il Castello e la Camera: chiamerò il primo un asino d’oro,
il secondo la colonna del Stato di Terra
Ferma et il terzo la più opulenta borsa
di Vostra Serenità.”
Per San Paol Convers tute le fomne le fa i
so vers
Nel giorno di San Paolo Converso ogni
donna fa i capricci
I dè dé la Merla
Arà la tèra quand chè l’è bagnàda per töt
l’an l’è disipàda
Arare la terra quando è bagnata significa
dissiparla per un anno.
1266 = Il guelfo Laffranco Lavvellongo e il
ghibellino Taione de Boccacci guidano
la sollevazione popolare dei bresciani
contro la tirannia di Pelavicino che venne allontanato da Brescia. Il Lavellongo
e Taione diventano rettori di Brescia.
Taione nell’esercizio di tale carica fortifica il
castello di Manerbio.
27 = MARTEDI’ - S. ANGELA MERICI
31 = SABATO - S. GIOVANNI BOSCO
- S. IGNAZIO
A ‘ndà sa bèca, a stà sa sèca
Ad andare si prende, a stare si secca.
Zenér èl fa i pòncc e febrér i a ròmp
1646 = Lodovico Luzzago, figlio di Fiorino, viene ammazzato sotto la Loggia
di Brescia dai figli di Galeazzo Luzzago
con una stoccata.
28 = MERCOLEDI’ - S. TOMMASO
D’AQ., S. VALERIO
Quand la merda la munta ol scagn
o la sposa o la fa dàn!
Quando la m.... si insedia o puzza o fa
danni.
1712 = «Il Rev.do Padre Placido Cappuccino della famiglia di Fredi di Manerbio,
Guardiano del Convento, Theologo
et Predicatore insigne, promotore et
fondatore della nove fabbrica di detto Convento de Cappuccini di detto
Manerbio, d’anni 49, sorpreso da una
gravissima infermità dietro il viaggio di
Brescia et restato a Bagnolo, nella settima (giornata) del suo male, ivi Morse
e fattogli un sontuoso obito in detta
Chiesa da quel pubblico fu poi portato
a Manerbio; e fattegli l’ossequie anco
dal Clero di Manerbio nella sua Chiesa
et ivi fu poi sepolto more solito.
Ricevuti li soliti sagramenti a Bagnolo»
si vede il capello, ma non il cervello.
25 = DOMENICA - CONVERSIONE
DI S. PAOLO
1144 = Papa Celestino II conferma alla
prima badessa del monastero femminile
di S. Maria della Pace di Manerbio i privilegi concessi dal vescovo Manfredo.
29 = GIOVEDI’ - S. COSTANZO , S.
CIRO
Le cavre sènsa córegn iè chèle chè tröca
dè pö
le capre senza corna sono quelle che caricano di più con la testa.
In gennaio la temperatura è rigida,
in febbraio si mitiga
1781 = La Vicinia di Manerbio delibera
di accettare una permuta proposta da
Galeazzo Luzzago.
Da un lato il Luzzago cede alla comunità
di Manerbio la casa Bossona, impegnandosi a costruire l’Arco Trionfale
in mattoni così da nobilitare la porta
meridionale del paese; a ristrutturare
ed ampliare entro l’anno tutto l’edificio
sulla base di un progetto redatto da 2
noti architetti quali erano Domenico
Corbellini e Pietro Antonio Viliani al
fine di poter alloggiare comodamente
la milizia; a sollevare la comunità di un
capitale passivo di lire planet 11.000
dovuto alla Commissaria della nobile
Barbara Luzzago aggregata alla Scuola
del SS. Sacramento come da rogito del
notaio Zambelli del 10 maggio 1752.
Dall’altro lato la municipalità cedeva al
cosa rispetto a palazzo Ghirardi e chi più ne
ha, più ne metta.
La diversità è stilistica e storica.
Il secondo aspetto è la descrizione di palazzo Ghirardi.
A pagina 10 della relazione leggiamo:
“L’apparato decorativo, a corredo dello strato di finitura esterno dei fronti, rivela la
ripartizione verticale in tre livelli di cui il
primo, basamentale, è visivamente distinto
dal rivestimento del paramento murario con
zoccolo inferiore in pietra e lastre posate a
bugnato liscio”.
Orbene: noi le lastre posate a bugnato liscio
non riusciamo a vederle.
Al loro posto riscontriamo un intonaco al
civile.
Abbiamo, preoccupati, già richiesto una
visita oculistica.
Se, però, nel frattempo qualcuno ci aiutasse
a trovarle, noi gli saremmo eternamente
grati.
Il terzo aspetto è il più clamoroso.
Come termine di raffronto tra lo stato attuale e la cartografia storica di riferimento,
il nostro relatore ha scelto, per quest’ultima, quella del 1853 (circa).
In genere si adotta la mappa napoleonica,
ma fin qui poco male.
Infatti le differenze tra le due mappe sono
minime e pertanto si può sostenere, con
una leggera forzatura, che l’una vale l’altra.
Quello che colpisce è che la mappa adottata
come riferimento viene definita, costantemente e senza un minimo di ripensamento,
come teresiana.
In realtà la mappa in questione è quella comunemente definita come austriaca o, per
meglio dire, del Regno Lombardo-Veneto.
Infatti la data di restituzione della mappa
si colloca all’interno del periodo temporale
universalmente noto come quello della
dominazione austriaca per il tramite del
Regno Lombardo-Veneto.
Il catasto teresiano è, invece, tutt’altra cosa
come tutti i testi scolastici di storia insegnano e che un esperto (o presunto tale) del
settore dovrebbe conoscere.
Il catasto teresiano ebbe origine dal censimento della proprietà fondiaria nello Stato
di Milano. Entrò in vigore nel 1760, sotto
l’imperatrice Maria Teresa (da cui l’aggettivo teresiano) ma era stato avviato nel 1718
da una giunta nominata da Carlo VI.
Riassumendo: oltre novant’anni separano i
due catasti e, per di più, si riferiscono a due
aree geografiche distinte.
Gennaio 2009
Pag. 10
Il palazzo comunale
Sabato 20 dicembre 2008 presso il Piccolo
Teatro è stato presentato il volume dedicato
a Palazzo Luzzago Di Bagno in occasione
del centenario dell’acquisto dell’immobile
da parte del comune.
Il volume è stato redatto da due docenti di
chiara fama della facoltà di architettura del
Politecnico di Milano.
L’iniziativa è lodevolissima è non ci fa velo
l’asprezza della polemica politica.
Quando le iniziative sono meritevoli tanto
di cappello!
Se fossimo certi che il nostro sindaco ci
leggesse, potremmo tentare di arrogarci un
piccolo merito.
Infatti nel primo numero della Pianura (dicembre 2007) pubblicavamo un articolo
proprio dedicato all’acquisto da parte del
comune del palazzo nobiliare, riportando
il rogito notarile, ed auspicando che per il
centenario l’amministrazione comunale si
facesse promotrice di una pubblicazione
sul palazzo.
Considerato che il primo cittadino, per
partito preso, non ci legge, non ci resta che
congratularci lo stesso.
Non siamo in grado, però, di riferire alcunché sul contenuto del volume in quanto la
presentazione del libro è avvenuta senza la
materiale disponibilità dello stesso, a causa
di ritardi della stampa.
Sarà nostra cura, per il prossimo numero,
pubblicare la relativa recensione.
La telenovela senza fine del
Piazzolo
Erano appena ultimati (con squilli di trombe ed autoelogi) i lavori (non richiesti) per
rifare la pavimentazione del Piazzolo ed
è bastato uno scroscio di pioggia per far
risultare le magagne di un lavoro affrettato
e malfatto. Subito una parte dello slargo s’è
dovuta recintare per riparare un canale che
inondava il selciato. Non bastasse anonimi
“devastatori” (ma non è sorvegliato il posto
dal complesso circuito di telecamere della
videosorveglianaza?) hanno dato mano alla
lor furia di distruzione prendendosela con
i portabiciclette ed i paletti che obbligano a curve e controcurve. Infine l’asfalto
sui cinquanta metri di via Magenta si va
dissolvendo col risultato di altre buche e
ghiaia catramosa che si disperde sul breve
percorso, proprio davanti alla sede del Pd.
Un segnale?
Concerto di Natale al
Politeama
Un go kart per il Pascal
L’anno scorso gli allievi dell’Itis Pascal di
Manerbio, nell’officina della scuola, costruirono un modello di motore ad aria
compressa sotto la guida dei loro insegnanti. L’evento suscitò curiosità ed interesse e
del lavoro furono in molti a voler prendere
conoscenza. Quest’anno gli stessi studenti
si propongono di dimostrare l’utilità del
progetto applicando lo stesso motore ad
un veicolo per dimostrare com’è possibile
creare un movimento utilizzando energia pulita, aria compressa appunto. Ed
hanno scelto un go kart, per gareggiare
nel loro cammino del sapere. A dare un
contributo per proseguire nei loro studi,
gli allievi delle classi terze a quarta dell’Itis
Pascal hanno trovato sostegno nel team
Toni Kart di Prevalle che ha messo a loro
disposizione un fiammante go kart utile
per i loro esperimento, fresco di vernice e
confezionato secondo i criteri più recenti.
La consegna è stata fatta ieri mattina agli
allievi dell’Istituto da Marco Ardigò, lumezzanese campione del mondo categoria
Ks1, e da Giacomo Aliprandi, tecnico del
team che abita a Barbariga. Entrambi sono
stati salutati, al loro arrivo, dalla preside
Donatella Preti circondata da un nugolo
manerbiese”, per “quanto ha fatto in questi anni – si legge nella motivazione - per
l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, facendo del lavoro lo strumento
per ridare loro dignità e speranza”. La cooperativa ha sede in paese, in via Artigianale,
del consiglio di amministrazione del quale
fanno parte Viviani, Sterza e Madoglio, è
presidente Ruffini. La cooperativa è stata
fondata nel 1984, si occupa della manutenzione di verde pubblico e privato e della
gestione di isole ecologiche (nei Comuni
di Manerbio e Verolavecchia). Con l’associazione Jangada, gestisce un bar, nei locali
della stazione ferroviaria, realizzato co contributo dell’amministrazione comunale.
Un pomeriggio alla LUM
di ragazzi della scuola e da professori. Tutti
attorno al go kart per la foto ricordo, e per
apprendere i segreti della guida in pista (il
team ha punto di riferimento all’impianto
di Lonato) e come si può diventare campioni di uno sport molto apprezzato dai
giovani.
Prossimi appuntamenti della scuola aperta
al Pascal. Manerbio: sabato 10 gennaio
e sabato 7 febbraio Verolanuova: sabato
17 gennaio e sabato 14 febbraio. Ore 15
presentazione dell’ Offerta Formativa da
parte della Preside e dei suoi collaboratori
e poi visita alle strutture e alle attrezzature
con i docenti.
La LUM in Gennaio
La Libera Università Manerbio ha programmato i seguenti incontri, alle ore 15
dei giovedì del mese di Gennaio 2009, nel
Piccolo teatro comunale..
8: “Mangiare per vivere, non vivere per
mangiare”, relatore il prof. Piergiorgio Pietta. A cura di Francesca Freddi e Francesca
Morandini sarà presentata la mostra: “In
viaggio sull’Oglio”.
Successo del
concerto di Natale al Politeama di Manerbio
con una serata
dedicata a “Melodie d’operetta”
protagonisti il
soprano Giulia
Rosa Priori ed il
tenore Sebastiano Azzaro (nella
foto); al pianoforte Fabio Piazzalunga.
Durante la serata è stato consegnato il
premio “Manerbio Solidale” istituito dal
Comune, alla cooperativa “Solidarietà
15: “La rivoluzione francese tra modernità e contemporaneità” relazione del prof.
Marco Filippini.
22: “L’astronomia nei popoli antichi” relatore dott. Vladimiro Marinello.
29: “Il giardino nell’arte, dall’antico all’era
moderna” – relatore prof. Alessandra Berlanda.
Un pomeriggio con la musica nei periodici incontri alla Lum, la libera università
Manerbio, apprezzato ed applaudito nel
tutto Esaurito del Piccolo Teatro, grazie
alla disponibilità del prof. Carlo Balzaretti,
direttore del conservatorio Luca Marenzio
di Brescia, qui fotografato con i coordinatori del sodalizio manerbiese: Bruno Scartapacchio, Augusta Olivetti e Rita Fogazzi.
Un pomeriggio per sviluppare argomenti
sul “pianoforte dal classicismo viennese
all’America dei Novecento” passando attraverso tante culture da W.A. Mozart fino a
Mendelsson, Chopin, Schuman, Scriabin,
Granados, Mompou, Piazzola, Carrasco,
Mozzati e Gershwing.
Il programma del primo trimestre alla Lum
si è esaurito con l’appuntamento di giovedì 18 dicembre quando, con relazioni di
Giusy Cielo Ferarri ed Augusta Olivetti
Pancera si è parlato de “I fiori nei miti dei
Greci e dei Romani. La ripresa è prevista l’8
gennaio con la visita a Parma alla mostra del
Correggio.
Musica in Municipio
Il “Curly sisters saxophone quartet”, gruppo composto da quattro giovanissime strumentiste del civico complesso Santa Cecilia diretto da Arturo Andreoli. Il Quintetto di musica da camera e il Minervium
brass band, altre formazioni derivate dal
complesso bandistico.
Sono i complessi che hanno diffuso atmosfere natalizie in occasione dell’apertura di
palazzo Bagni Luzzago sede del municipio
di Manerbio.
Gennaio 2009
Pag. 11
Verso il Piano di governo del territorio
Recupero e tutela dei centri storici, attenzione all’ambiente ed alla qualità della vita
della comunità. Sono questi i punti di partenza sui quali l’Amministrazione offlaghese intende poggiare le basi per la realizzazione del Piano di Governo del Territorio.
La Legge Regionale 12 del 2005 prevede
infatti l’obbligo, per tutti i comuni lombardi, di dotarsi del PGT. Si tratta del nuovo
strumento urbanistico che sostituisce il
tradizionale Piano Regolatore Generale per
quanto attiene la pianificazione urbanistica
a livello locale. Il Piano ha sostanzialmente
lo scopo di definire l’assetto e le linee di
sviluppo dell’intero territorio comunale.
“Per il Comune di Offlaga si tratta di un
momento estremamente importante” – spiega
il sindaco Ferdinando Moretti con delega
all’Urbanistica – “ E’ l’occasione per provvedere ad una significativa riqualificazione
urbanistica dei 3 paesi che compongono il
Comune (Offlaga, Cignano e Faverzano). In
campagna elettorale ci eravamo impegnati al
recupero dei centri storici al fine di garantirne
la rivitalizzazione; con il PGT manterremo
la parola data, anche perché, in una fase di
cambiamento demografico e socio-economico
come quella attuale, il recupero edilizio è
propedeutico al recupero del tessuto sociale e al
consolidamento dell’identità storico-culturale
delle nostre comunità”.Rispetto al vecchio
Piano Regolatore Generale il PGT introduce, tra le altre cose, una novità significativa:
la partecipazione attiva e consapevole dei
cittadini.
Tra i primi atti che l’Amministrazione comunale è tenuta a compiere quando decide
di avviare l’iter per la redazione del Piano
c’è infatti quello di attivare un processo
di coinvolgimento della popolazione per
informarla e consentire ai cittadini, alle
associazioni, alle categorie di formulare
proposte in merito. La differenza rispetto
al passato è sostanziale: con il vecchio PRG
la popolazione era sì chiamata ad esprimersi
attraverso osservazioni, ma ad adozione del
Piano già avvenuta, con evidenti limiti ad
un contributo effettivo e diffuso dei cittadini. In sostanza il PGT non sarà la risposta
alle esigenze di pochi o di particolari categorie ma dovrà invece andare a beneficio
dell’intera comunità.
Per questo l’Amministrazione offlaghese,
nell’ottica della trasparenza richiesta dalla
legge e convinta dell’importanza del coinvolgimento pubblico, ha già incontrato i
cittadini per illustrare finalità e caratteristiche del PGT. Il 15 ed il 17 dicembre
scorsi sono state convocate due assemblee
pubbliche, rispettivamente nel capoluogo
e nella frazione cignanese, mentre a Faverzano l’appuntamento è stato fissato a
dopo le festività. Nell’occasione i tecnici
responsabili della stesura del Piano hanno spiegato il complesso insieme di atti
necessario per arrivare alla realizzazione e
all’adozione del Piano. Si è trattato solo di
un primo approccio alla materia, che sarà
seguito da altri incontri durante i quali ai
cittadini verranno forniti maggiori spunti
di intervento e di valutazione per eventuali
proposte. Il primo atto che spetterà all’Amministrazione sarà quello della redazione
del Documento di Piano, nel quale si andrà
a definire il quadro generale della programmazione urbanistica tenendo conto anche
delle proposte arrivate dai cittadini o dalle
associazioni attive sul territorio; atto che
deve comunque poggiare le proprie basi su
un lavoro di analisi del territorio nei suoi
molteplici aspetti: viabilistico, urbanistico,
infrastrutturale, economico, sociale e culturale, ma anche geologico e ambientale. Scopo principale di questo delicati passaggio:
definire e pianificare, per quanto possibile,
lo sviluppo del territorio, della popolazione, dei servizi e delle attività economiche
del Comune.
Le immagini si riferiscono all’anno 1989.
24 DICEMBRE 2008 - 18 GENNAIO 2009
“PRESEPIO ARTISTICO DI CIGNANO”
Palazzo Restelli (ex scuola materna)
Orari di apertura:
Festivi: dalle 14 alle 20
Prefestivi: dalle 14 alle 17
Per prenotare visite guidate per gruppi e scolaresche: 030 97 97 29
338 75 42 57
Per saperne di più visita il sito : www.presepiodicignano.it
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Gennaio 2009
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SPILLI
PANEM ET CIRCENSES
È proprio vero che quando si avvicinano le
elezioni anche i dormienti di lungo corso
si svegliano.
Dopo quattro e lunghi anni di sonnolenza,
la nostra amministrazione si è svegliata
e, per la prima volta, si è attivata per le
festività affiancando così le iniziative dei
commercianti e delle associazioni locali di
volontariato.
In piazza Italia ha fatto installare un impianto di pattinaggio sul ghiaccio e, udite!
udite!, ha organizzato perfino una serata
pirotecnica.
Proprio mentre il sindaco vieta ai dipendenti comunali gli straordinari per mancanza di disponibilità finanziaria, lo stesso
non ha mancato di dimostrarsi un solerte
organizzatore di occasioni ludiche.
Con ogni probabilità la copertura delle
spese sarà stata addossata a degli sponsor
privati e pertanto la stessa non avrà avuto
un impatto sul bilancio comunale.
A nostro avviso le risorse derivanti dai
privati dovrebbero essere indirizzate verso
iniziative meno estemporanee.
Ad esempio: il comune di Manerbio ha
ricordato il 50° anniversario della morte di
Claudio Botta con una conferenza e, per
mancanza di fondi, ha rinviato a data da
destinarsi l’organizzazione di una mostra
antologica.
Non sarebbe stato più utile, invece di pat-
tinare sul ghiaccio oppure sparare con i
fuochi d’artificio, ricordare con una mostra
le opere di questo importante scultore nato
a Manerbio?
Alla cultura, cosiddetta ufficiale, l’ardua
risposta.
Da parte nostra dubbi in proposito non
ne abbiamo.
UN BIGNAMI PER MANERBIO
Scrivere una sia pur “breve” storia economica dal Medioevo al ventunesimo secolo,
opuscolo di Martino Giudici in distribuzione al comune di Manerbio, è come pretendere di superare gli esami di maturità,
studiando sui “bigini” del Bignami.
Poiché nell’aggettivo “breve” è insito il
concetto di limite in tempo ed in estensione è difficile fare informazione, seppur
sommaria, in modo adeguato cioè non
superficiale, in completa e con passaggi
nebulosi e che trascurano alcuni eventi: si
rischia di snaturare la storia e ridurla ad un
insieme di flash.
TRAFFICO E MULTE
Ogni intervento stradale deve avere, come
finalità, la scorrevolezza del traffico e la
tutela degli esercenti la strada: cioè favorire
la viabilità.
Non ci pare che, in alcune zone, il risultato
sia stato raggiunto, anzi …
Analizziamo alcuni casi, riteniamo, più
evidenti e particolari.
•
Dissuasori di velocità posti in
modo difforme, spesso mal individuabili,
o sono in eccesso (tangenziale sud) o mancanti (via XX Settembre all’intersezione
con via Volta e altre).
A proposito di quest’ultima, sembra che
nulla differisca rispetto alla sua intersezione con via San Martino, essendone
l’immagine speculare, dove da tempo esiste
il dissuasore (a parte gli inconvenienti idrici dello scarico delle acque).
•
Le modalità di esecuzione del
parcheggio nella stessa via può definirsi “a
gambero”, cioè possibile solo a retromarcia
ed in spazi ristretti che obbligano a vere
acrobazie con arresto e/o forte riduzione
dello scorrimento del traffico.
Gli spazi poi si trovano a distanza verosimilmente non regolare (vedi Codice della strada) dagli incroci pubblici, ma anche privati
sui quali il comune dovrebbe intervenire
obbligando alla regolamentazione, essendo
superfici coinvolte con quelle pubbliche,
evitando così conflittualità.
•
Qualsiasi siano le cause prevalenti,
in ogni caso il parcheggio diventa selvaggio
e nonostante le “badanti”, alias le ausiliarie
del traffico (che badano), l’unico risultato
è un prelievo monetario sui cittadini derivato da infrazioni quasi obbligate.
Ci resta tuttavia da spiegare la tolleranza in
alcune ristrette aree delle due vie citate.
•
Un altro introito a provenienza
automobilistica avviene attraverso un autovelox che si può definire a “mano morta” perché ipertutelato da leggi, articoli,
commi e disposizioni nazionali, regionali,
provinciali e comunali, circa la tipologia
stradale e la giustifica dell’assenza della
contestazione immediata: il cittadino avverte una flagranza “elettromeccanica digitale” automatica retrograda, tardiva quindi
nella notifica perché si sente colpito alle
spalle anche per lieve infrazione che non
ha arrecato danno e che comunque spilla e
accattona quattrini in modo inappellabile.
Educazione stradale autoritaria o persuasiva?
Ed il cartello di segnalazione di rilevamento in corso?
•
La ciclo-pedonale per Bassano
Bresciano, a parte l’aspetto ludico e da fitness, presenta esubero di illuminazione (in
tempi di crisi energetica lascia perplessi)
e l’estetica della stessa fatta simile ad elmetti di triste memoria, si ritiene di scarso
utilizzo nei mesi freddi (non è tempo di
eroi questo né pare che ci sia il surriscaldamento terreste), ma forse è l’unica cosa
lungimirante vista l’evoluzione attuale
dell’economia e dell’inquinamento: andare
in bicicletta.
PUNTI DI VISTA
Nella nota a commento della rubrica paesaggistica Punti di vista, nel presentare le
immagini e l’argomento di questo numero
ci è obbligo fare alcune considerazioni preliminari (per non correre il rischio di brutte
figure e vedere il male dove non c’è).
1.
Non ci risulta storicamente e architettonicamente (salvo prova contraria
sempre possibile) che esista un ponte che
ne copre un altro, ma ci sono stati solo
affiancamenti, restauri di adeguamento o
ricostruzioni per abbattimenti o crolli.
Involontaria convalida di quanto si afferma, appare anche nell’immagine del nostro
calendario posta a novembre 2009, dove gli
accessi pontili al paese sono già due.
Argomentazioni seguenti esplicheranno
ancor meglio quanto si vuole intendere.
2.
Il ponte coperto che era comun-
que in uso poteva costituire una valida
alternativa in caso di emergenza e/o essere
riservato al traffico locale.
Né la sua conservazione per motivi storicoestetici giustificava il suo mantenimento,
per la sua attuale invisibilità e perché ha
obbligato a una struttura d’incerta definizione.
3.
Comunque la conformazione
strutturale costituitasi, nonché l’innesto
forzato sulle strade che congiunge (la rotatoria per Brescia merita altro commento)
costituisce test di alta capacità di guida (in
particolare con pioggia o gelo), quando
autoarticolati o simili, ma anche semplici
automobili incolonnate fanno pendolo
sulla sommità del ponte.
4.
Il luogo del recente ponte del parco Mella o in vicinanza, quello si era idoneo per scaricare il traffico dell’ospedale,
della strada statale 45 bis e del groviglio
rotatorio in via San Martino del Carso con
la confluenza tra via Porzano e la strada
vecchia per Milzanello, ed eseguito a tempo opportuno avrebbe forse semplificato i
numerosi raccordi e sottopassi posti ad est
verso l’autostrada.
5.
È difficile in prospettiva pensare in
questo territorio ad un parco/isola silenzioso, non inquinato e frequentato da fauna:
forse sarà un’oasi in un deserto d’asfalto.
6.
Infine paesaggisticamente se prendiamo in considerazione anche la residuale
passerella in ferro, constatiamo la soppressione della visibilità verso ovest e un
monumento all’inutile per il sotto-utilizzo,
pur sapendo che il suo smontaggio è economicamente oneroso.
Gennaio 2009
Pag. 14
Far West
MANERBIO = MAMMA CORAGGIO
Il disperato appello rivolto ai carabinieri
di Manerbio di una madre che prima ha
sospettato che il figlio facesse uso di droga e
ha poi scoperto che lo stupefacente lo vendeva agli amici e ai compagni di scuola. Si è
fatta coraggio ed ha denunciato il figlio. Le
suppliche e i consigli non avevano portato
ad alcune effetto. Un dramma durato un
paio di mesi e che si è concludo con l’arresto del ragazzino, studente alle superiori a
Manerbio. Ha solo 15 anni. I carabinieri di
Manerbio sono intervenuti dopo aver svolto indagini in paese che hanno portato gli
investigatori ad appurare che in effetti il ragazzino era inserito nel mondo del piccolo
spaccio di droga. E da consumatore, si era
trasformato in baby pusher. Acquistava e
cedeva dosi di “fumo”. La droga la nascondeva in casa e in camera da letto preparava
le stecchette per gli amici. Per il ragazzo è
scattato l’arrestato e dopo un “passaggio”
al carcere minorile Beccaria e l’udienza di
convalida del fermo gli sono stati concessi
i “domiciliari”.
RONDE CONTRO LA CRIMINALITA’
Un’escalation di furti e rapine, un’ottantina in un mese, da fronteggiare con ronde
volontarie che “armate” del solo telefono
cellulare pattuglieranno le zone a rischio.
A Pavone Mella, in pieno giorno, in via
Sauro a due passi dalla scuola materna e
dall’oratorio un imprenditore agricolo di
54 anni si è trovato faccia a faccia con i
ladri che gli stavano svaligiando la casa. I
ladri, scoperti, se la sono data a gambe su
una golf nera. Altra aggressione al titolare
del distributore di via Brescia ad opera di
due individui con il volto coperto da una
sciarpa che si sono fatti consegnare cento
euro. Poi ancora di pomeriggio l’assalto alla
tabaccheria di via Trieste che ha fruttato ai
due banditi, armati di doppietta da caccia,
900 euro.
Una prima risposta al disagio è venuta dai
sindaci della zona riuniti a Gottolengo negli uffici del sindaco Giuliana Pezzi Zacco,
consigliere provinciale e membro dell’Associazione comuni bresciani. Una riunione
a porte chiuse per illustrare ai partecipanti
l’accordo di collaborazione tra i Comuni di
Acquafredda, Calvisano, Fiesse, Gambara,
Gottolengo, Isorella, Pavone Mella, Remedello, Seniga e Visano. E’ indispensabile la
massima collaborazione di tutti. Un ruolo
importante potrebbe assumerlo il volontariato civile da utilizzare, non certamente
armato, ma come antenne vigili ed attente
a monitorare il territorio per la verifica della presenza di eventuali male intenzionati.
BULLI ARRESTATI A LENO
Il bullismo, fenomeno più frequente di
quanto si pensi. Due quindicenni sono
accusati di aver rapinato uno studente
dodicenne di Leno. I carabinieri non escludono che alla coppia di quindicenni che
abitano in paesi della Bassa poco distanti
SPIGOLATURE
Al volo
da Leno, vadano attribuiti anche alcuni
furti avvenuti in classe. Il fermo su ordine
del Tribunale dei minorenni di Brescia
che li ha rinviati agli arresti domiciliari. Si
spera in un loro recupero. Che capiscano
di aver sbagliato. “Due ragazzi vivaci”,
così vengono descritti i due arrestati che
in un caso sono stati spalleggiati da altri 5
o 6 ragazzini. L’invito che la magistratura
e i carabinieri rivolgono ad altre possibili
vittime è quello di segnalare anche episodi
che appaiono meno gravi. Accertato infatti
che durante uno sciopero i due 15enni, alla
stazione dei bus di Brescia, hanno picchiato un altro ragazzo.
MANERBIO VANDALI IN CENTRO
AL PAESE
Proteste degli abitanti di via Marsala a
Manerbio per il persistere di azioni vandaliche contro le case. La porta d’ingresso di
un’abitazione privata è stata presa a calci e
petardi sono stati lanciati contro le finestre.
Spavento per la famiglia di operaio che con
la moglie seguiva la tv. Una pattuglia della
Polizia Locale è stata informata ed ha cercato di individuare gli autori della bravata.
Inutilmente, però.
DELINQUENTI AL MINI MELLA
Malviventi in azione nello notte a Borgo
Poncarale. Obiettivo dell’ennesimo furto
degenerato in rapina violenta il laghetto-ristorante “Mini Mella”, tra Borgo Poncarale
e Bagnolo Mella. L’abbaiare rabbioso di
uno dei tre cani di casa ha messo in allarme
la vittima. La prima reazione del padrone
di casa è stata quella di dare un’occhiata.
E proprio mentre sporgeva la testa verso
l’esterno, uno dei malviventi lo ha colpito
con un bastone. Ferita e spaventata, la
vittima dell’aggressione si è barricata nel
bagno, mentre i rapinatori, in tre, tentavano di sfondare la porta a calci e bastonate.
Buona sorte ha voluto che a portata di
mano ci fosse un telefono cellulare, dal
quale immediata è partita la chiamata per
il 112. Scattato l’allarme, i rapinatorii sono
fuggiti, non prima di aver tentato di scassinare uno dei quattro videopoker del locale e
aver arraffato un telefonino, un carica-batterie, alcuni gioielli, l’incasso della serata e
un computer
portatile. In
casa col proprietario dormivano: la
moglie e tre
figli di nove,
otto e sei anni
e mezzo.
LA STAGIONE DEI CACHI
Quindici anni è il ritardo con cui la sinistra
italiana scopre ogni cosa: si chiami riformismo, atlantismo, consumismo, fine del
comunismo, mercato, imprenditoria; Ora
è il turno della questione morale. Quindici
anni dopo ci siamo arrivati: un sindaco
arrestato a Pescara, parlamentari inquisiti,
il tracollo del voto abruzzese con la giunta
falcidiata dagli arresti, il caso Del Turco,
che non a caso ripudiò Craxi proprio sulla
questione morale, senza contare il caso
Napoli dove il barometro promette tempesta. E’ quella sinistra: che può “avere
una banca”, ma non volle vedere Primo
Greganti; che sopportò i bombardamenti
jugoslavi, ma non l’espressione “barca a
vela”; che, come affermava Craxi, prendeva
“contribuzioni sistematiche al pari degli
altri partiti” (processo Enel di Mani pulite,
uno dei tanti) e che frattanto si procacciava
finanziamenti anche a Est, dove puntavano
i missili contro di noi. Dicono che erano
mele marce anche se questa è proprio la
stagione dei cachi maturi.
LA CHIESA E GLI EBREI
L’on. Fini ci ha abituato a periodiche “fughe
a sinistra”. Esistono documenti importanti
che testimoniano l’impegno della Chiesa
contro le leggi razziali. Un impegno che
la gerarchi Vaticana scelse silenzioso, per
non far pagare il proprio presunto eroismo
antifascista a milioni di cattolici esposti (in
Italia come in Germania) alle ritorsioni
delle dittature. Ciò permise tra l’altro una
maggior mano libera nell’aiutare clandestinamente gli Ebrei tanto che nell’Ungheria
in preda alla follia antiebraica fu possibile
ad un Fascista di nome Giorgio Perlasca,
ex legionario di Spagna, di far valere la
sua cittadinanza spagnola, concessagli dal
generale Francisco Franco, autoproclamarsi console e reggente dell’Ambasciata
Spagnola a Budapest e rilasciare 5.000 e
passa certificati di cittadinanza che hanno
salvato da morte sicura altrettanti Ebrei.
L’Italia antifascista del dopoguerra ha maldigerito questo atto eroico riconosciuto
ed esaltato dal governo israeliano dopo
un accurata indagine del Mossad con il
conferimento della più alta onorificenza al
Perlasca ed alla cittadinanza onoraria.
NEL PD PORTE APERTE, ANZI
SPALANCATE
“Questa famiglia politica ha dentro di sé
l’idea della libertà, l’idea della promozione
sociale, l’idea della lotta alla disuguaglianza. Penso che più questa famiglia si aprirà,
più questa famiglia riconoscerà l’esistenza
di tante forze, di tante energie, di tante
culture che gravitano dentro il corpo democratico e progressista, e meglio sarà per
tutti noi”. Dichiarazione del segretario del
Pd, Walter Veltroni, all’assemblea del Pse
a Madrid dove ha parlato come ospite in
lingua italiana. Veltroni non ha aderito al
manifesto, con il quale il Pse si presenterà
alle elezioni europee di primavera. Alla
spicciolata invece hanno firmato: Riccardo Nencini (Partito socialista), Mercedes
Bresso (presidente del comitato degli amministratori regionali socialisti in Europa)
e Piero Fassino (Ds) che al grido biblico
“alzati e cammina”, al congresso madrileno
sono riusciti a resuscitare (uno così esperto
d’Europa che i suoi l’avevano spedito in
Birmania).
Un pezzo di Pd è dentro ma, con
un’operazione di equilibrismo, un altro
pezzo è fuori tra i quali: Rosy Bindi, Arturo Parisi, Enrico Letta, Rutelli e compagnia cantando, dei quali ci si chiede da
parte stanno? Massimo D’Alema dichiara:
“Non sono interessato a fare il segretario
del partito”. E sta alla finestra da buon
gatto sornione.
LA NUOVA STELLA ROSSA
Novella 2000 prenderà il posto di Rinascita
nel cuore dei comunisti Italiani? Il partito
che fu di Togliatti, Amendola, Berlinguer e
Pajetta ha trovato un nuovo leader capace
di trascinare a nuove straordinarie vittorie
la masse operaie sfruttate. Il nuovo idolo
è Valadimir Luxuria che ha vinto l’Isola
dei Famosi battendo il Bidello prodiano
di Bologna, la Velina berlusconiana argentina e ancor prima umiliando la contessa
De Blank e con essa tutta l’aristocrazia
mediatica. Sansonetti, Giordano e Bertinotti tornano a sventolare le bandiere
rosse e intonano i canti di lotta in onore
del transgender a cui hanno già proposto
tutte le candidature possibili. Intoneranno
“Bella Ciao”?
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Il censimento delle cascine della Bassa Bresciana
Intervista all’Ass. provinciale Mazzoli
La valorizzazione di un territorio passa attraverso la conoscenza che si ha del territorio
stesso e dalla capacità di comunicarne la cultura, le bellezze e le tipicità che lo caratterizzano.
A questo aggiungiamo un moderno concetto
di governo dell’ambiente e del territorio, la
consapevolezza che lo spazio non è illimitato
ed arriviamo a comprendere come diventi
fondamentale una pianificazione e una regolamentazione degli interventi con un’ottica
non più settoriale ma globale. Oggi sappiamo
bene che il territorio non va consumato ma
tutelato e valorizzato e siamo fortemente
convinti che ogni crescita economica non
è realmente progresso se non va a beneficio
della vita di tutti.
Questa è la strada che questo Assessorato al
Territorio e la Provincia di Brescia hanno
scelto per promuovere la terra bresciana.
Nel 2007, infatti, con uno stanziamento di
120mila euro è partito il Progetto Censimento Cascine della bassa bresciana che a tutt’oggi
ha “schedato” circa 4mila realtà di cui un centinaio sono state catalogate come “eccellenze”
e che ha visto direttamente coinvolte anche la
Fondazione Civiltà Bresciana e la Fondazione
Pianura Bresciana
E’ stata questa l’ulteriore conferma che la nostra terra ha un patrimonio storico e cultura
di notevole pregio.
Acquisire e rendere utilizzabili dati e immagini della pianura bresciana, ed in particolare
dell’architettura rurale, è stato il primo passo
per una riscoperta delle specificità e dell’identità delle nostre genti
non finalizzata al semplice
mantenimento della memoria contadina ma come
strumento utile a capire
cosa è oggi la campagna e
soprattutto a progettare il
domani.
I paesaggi della pianura con
antiche corti rurali diventano, anche se per ora solo
occasionalmente, mete turistiche e quindi opportunità
di sviluppo. Dotata di rilevanti risorse dal punto di
vista storico – artistico con
cascine, castelli, ville e palazzi o con pievi e chiese che
sono una pinacoteca diffusa, la Bassa può utilizzare
meglio queste opportunità
per affacciarsi in modo più consistente sul
mercato turistico nazionale e internazionale.
Oggi si parla di culture autoctone, di sviluppo
turistico e sostenibilità ambientale e a livello
europeo si discute di “gestione integrata” nelle
destinazioni turistiche. Si è superata la vecchia
dicitura di promozione turistica perché non
si propongono più solo servizi turistici ambientati in una bella location ma si presenta
tutto il territorio a partire dal paesaggio per
arrivare ai prodotti; si parla di animazione
del territorio per definire tutte le azioni che
lo investono. Si è introdotto il concetto di
governo dell’ambiente e del territorio ed è ben
chiara la consapevolezza che lo spazio non è
illimitato.
Promuovere un territorio vuol dire innanzitutto salvaguardarlo per poterlo rendere
vivibile anche alle generazioni future ed è su
questo piano che abbiamo voluto confrontarci con altre realtà lombarde, venete e emiliane
oltre che con quelle europee provenienti da
Spagna, Olanda, Polonia ed Estonia, in un
convegno organizzato a Leno lo scorso 30 novembre dal titolo: “Le pianure europee come
fattore di integrazione: cultura, paesaggio e
architettura rurale”. In quell’occasione, oltre
ad arricchire le nostre conoscenze, mettersi
attorno ad un tavolo e confrontare la propria
storia, la propria cultura con quella di altri
Paesi europei, è stato il primo fondamentale
passo per giungere ad una reale integrazione
tra i popoli. Ed anche questo, sia come Assessorato al territorio sia come Provincia di Brescia, non ci sembra un obiettivo da poco.
Dialogo e condivisione degli obiettivi. Questa in estrema sintesi la strategia delineata da
Francesco Mazzoli, Assessore al Territorio,
Parchi e Via della Provincia di Brescia, per
l’attuazione della Legge Regionale n° 12 che
ha introdotto importanti novità nella gestione del territorio provinciale.
Assessore Mazzoli, quale rivoluzione culturale
ha stabilito la Legge Regionale n° 12 in tema
di territorio?
La Legge 12 e tutte le modifiche successive,
circolari e delibere di Giunta regionale in
materia, sottolineano e ribadiscono che la
competenza per la gestione dei temi urbanistici sono in carico alle amministrazioni comunali. Tale salvaguardia è presente anche con
l’introduzione del nuovo strumento del Piano
Territoriale di Coordinamento Provinciale
(PTCP) per il quale le Amministrazioni avevano avanzato la preoccupazione di ridurre il
PTCP ad un grande Piano Regolatore.
Il Piano Territoriale è infatti di “coordinamento” e di “indirizzo”, perché ai Comuni
compete l’opportunità e la responsabilità di
gestire il territorio.
Tutto il territorio comunale?
Sostanzialmente sì. Anche l’ultima delibera
di Giunta regionale, in uno dei suoi passaggi,
sottolinea che per buona parte del territorio
“rimane pienamente salvaguardata la competenza primaria del Comune in ordine alla
disciplina urbanistica, competenza affermata
in linea di principio dalla L.R. 12/05”.
Condivide questa impostazione?
E’ ciò che per decenni abbiamo tutti auspicato: “la responsabilità delle scelte delegata
all’Istituzione più vicina al cittadino”. Il mio
obiettivo è però di guardare più avanti: dialogare con i Comuni per verificare se questa
gestione della pianificazione urbanistica è la
più efficace o se qualche modifica sarebbe
opportuna per riuscire a governare alcuni
grandi processi in modo migliore e nell’interesse di tutti.
Che riscontri ha ottenuto da questa scelta
strategica della Provincia?
Ottimi! Pressoché tutte le amministrazioni comunali, pur nel rispetto delle diverse
competenze, si sono dimostrate disponibili
al dialogo.
Fra le novità introdotte dalla Legge n.12 c’è
l’indicazione che l’Amministrazione Provinciale è stata investita di un potere di decisione,
anche sui Comuni, per quanto riguarda l’agricoltura, o meglio gli ambiti agricoli. Ci può
chiarire meglio?
La Legge Regionale prevede, demandando
il compito alle Province, l’individuazione di
quegli ambiti che sono considerati strategici
per l’attività agricola (questo è contenuto
anche nel Piano Territoriale Regionale approvato nel gennaio 2008) che, essendo di valenza sovracomunale (strategica), non possono
essere lasciati alla libertà del singolo Comune,
ma devono essere visti in un contesto plurisovra-comunale.
Con quali criteri si definiscono gli ambiti
agricoli?
I criteri emanati lasciavano presupporre il
riconoscimento di quegli ambiti in cui è
rintracciabile una particolare rilevanza dell’attività agricola come gli ambiti in cui vi
sono condizioni di specifica produttività dei
suoli, oltre ad un’estensione e una continuità
sovracomunale di tale produzione. Questi
principi, che inizialmente sembrava dovessero
essere presenti contemporaneamente affinché un territorio potesse essere riconosciuto
come un ambito agricolo di valenza strategica, avrebbero determinato la totale estraneità
dell’intero territorio di alcune Province, l’inserimento totale per altre e, per la Provincia
di Brescia, probabilmente una linea netta di
demarcazione con l’autostrada A4. Bisogna
tenere presente che le città nella Bassa, nella
pianura irrigua, sono sorte dove il terreno era
particolarmente produttivo e in prossimità
del luogo di lavoro: la gente lavorava nei
campi e costruiva le città esattamente dove
lavorava. Quindi, le aree agricole che hanno
un maggior valore agro-produttivo sono individuabili proprio nelle aree dove sono stati
costruiti e si sono sviluppati i centri abitati.
Avete condiviso queste direttive?
Ovviamente, ma abbiamo voluto tener conto delle stesse considerazioni della Regione
Lombardia che inquadrano l’attività agricola
come multi-funzionale. Mi spiego: insieme
alle Amministrazioni Comunali abbiamo costruito dei criteri condivisi e tali che consentissero ai Comuni una prima proposta. Abbiamo realizzato una griglia per individuare
questi ambiti, tenendo conto dell’economia,
del valore agro-produttivo del territorio, ma
anche delle diverse valenze proprie dell’attività agricola come quella di mantenimento di
una fisionomia rurale, di difesa dell’ambiente
o del paesaggio. In questo modo non abbiamo escluso, dagli ambiti agricoli, intere zone
come le Valli, la Franciacorta o il Garda.
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