Mensile d’informazione culturale, politica, sportiva e di attualità - Gennaio 2009 - numero 12 Intervista Sommario Territorio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3 Il primo dicembre il consiglio comunale di Manerbio ha adottato il nuovo Piano di Governo del Territorio (PGT), ovvero la nuova versione del vecchio Piano Regolatore Generale (PRG). Tutti i cittadini lo possono consultare andando a visitare il sito internet del comune di Manerbio. Cominciamo col dire che il PGT non è stato, in alcuna sede, discusso con la cittadinanza. Infatti, pochi giorni prima dell’elezione ci è stata la presentazione del PGT da parte del sindaco e dei tecnici incaricati. Se nonché la presentazione è stata davvero tale in quanto fino alle ore 23:45 hanno parlato solo i relatori e poi, vista l’ora, tutti a nanna. Il dibattito è il grande assente nelle scelte urbanistiche del comune. Non vi è stato per la questione Marzotto, non vi è stato per il PGT. Probabilmente il nostro sindaco, per la sua azione politica, si ispira alla Carboneria. Entriamo ora nel merito. I numeri innanzitutto: sono oltre duemila le pagine che compongono il PGT, oltre a circa centocinquanta elaborati grafici. Il primo commento che verrebbe spontaneo sarebbe: finalmente un lavoro approfondito ed accurato. Per il momento ci siamo limitati a leggere la Relazione Tecnica relativa all’Indagine sui nuclei di antica formazione. La Relazione consta di una ventina di pagine scritte con una prosa ostica, faticata, irta e piena di tecnicismi, tanto da rendere la lettura assai disagevole. Non siamo stati capaci di trovare un guizzo, uno spunto, che ci risarcisse della difficoltà della lettura. Considerando però che la relazione non doveva essere presentata in un premio letterario non è poi così delittuosa. Pur nella difficoltà, tre aspetti ci hanno colpito. Il primo è riferito alla classificazione storica degli edifici. Essi sono distinti in due grandi categorie: gli edifici novecenteschi e quelli pre-novecenteschi. La classificazione proposta ci pare quanto mai superficiale e priva di significato. Un’analisi più accurata era il minimo che ci poteva aspettare. Villa Rosa è un edificio diverso dal Castelletto, le varie case dei Luzzago sparse per il centro storico sono altra segue a pag. 9 Provincia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 4 Bassano. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 5 La tassa sul macinato. . . . . . . . . . . . . . . . . » 6 Manerbio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 7 Calendario bresciano. . . . . . . . . . . . . . . . . » 8 Manerbio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 10 Offlaga. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 11 Spilli. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »13 Spigolature. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 14 Le cascine della Bassa In mostra a Leno e Brescia fino al 31 Maggio . . . . . . . . . . . . . . . » 16 Direzione: Vania Boglioli Edizioni “La Pianura” - Via S. Martino, 11 - Verolanuova Stampa: La Compagnia della Stampa - Roccafranca (Bs) Pubblicazione mensile E-mail: [email protected] Autorizzazione N° 50 del Tribunale di Brescia del 06/12/2007 Ancora sull’insostenibile leggerezza dell’essere Dopo quanto esposto nell’articolo apparso nel numero precedente della Pianura, siamo in grado di raccontare ulteriori spunti di cronaca. Incominciamo con la storia. Tralasciando la manifestazione dei primi anni ’80 della Democrazia Cristiana che fu, confortata dalla presenza di Ciriaco De Mita e tenuta proprio alle Ceresole, di cui pubblichiamo una fotografia, alcuni nostri amici ci hanno segnalato due notizie di rilevo. Nel catasto del 1734 il nobile Pietro Sala denuncia di possedere beni in contrada delle Ceresole. Nel catasto del 1641 i fratelli Carlo e Pietro Peschiera fanno altrettanto. Si potrebbe dunque sostenere che la cascina Ceresole abbia una data di fondazione almeno seicentesca, con buona pace del nostro signor sindaco. Altra questione. La proposta progettuale riguardante la completa demolizione della cascina ha seguito l’iter amministrativo solito. In sede di commissione edilizia il progetto è stato bocciato all’unanimità. Questo ci conforta perché non siamo da soli a lamentare questa nefandezza. Nonostante la bocciatura il progetto è proseguito imperterrito non curandosi del ridicolo. Tra le varie questioni di difficile comprensione vi è quella relativa alla variante al Pia- no Regolatore vigente, senza la quale non sarebbe stato possibile adottare il progetto da parte del consiglio comunale. Di solito le varianti al Piano Regolatore dovrebbero essere motivate, altrimenti non si capisce perché ci si dovrebbe dotare di un Piano Regolatore, e, soprattutto dovrebbe comportare un vantaggio per la collettività. Quale sia il vantaggio noi non siamo riusciti a comprenderlo. Se poi ci mettiamo nei panni di un cittadino proprietario di un rustico di poco o nullo valore posto nel centro storico e per il quale non è possibile modificare alcunché in considerazione della rigida normativa esistente per gli edifici compresi, l’incomprensione è totale. Appurato che di vantaggi non se ne vedono, anzi, si è in presenza di uno sfregio alla memoria storica della città, non è comprensibile non solo la necessità di una variante al Piano Regolatore, bensì la fretta di portare in consiglio comunale per l’adozione quando era stata resa pubblica la decisione di adottare il nuovo Piano di Governo del territorio, da prima fissata per il 20 di novembre e poi spostata al 1 dicembre. La sensazione netta è che, come al solito, le leggi si applicano per gli avversari e si interpretano per gli amici. Tutto ciò alla faccia dell’uguaglianza fra tutti i cittadini, così spesso sbandierata dal nostro signor sindaco. Infatti se si fosse atteso il nuovo Piano di Governo del territorio, la proposta progettuale avrebbe dovuto sottostare ad una negoziazione di circa di 1.000.000 di euro che, viste le disastrose condizioni di bilancio del nostro comune (tra i più indebitati della provincia) era un toccasana. Gennaio 2009 Pag. 2 VEROLANUOVA (Brescia) Via dell’Artigianato, 8 Tel. 030 9362241 - Fax 030 9362261 - [email protected] Gennaio 2009 Pag. 3 Fondazione Cariplo per Padernello Pontevico: il Cremonesini Buone notizie per il castello di Padernello. La Fondazione Cariplo ha concesso un contributo di 500mila euro per il restauro ed i progetti culturali riconoscendo alla “Fondazione Nymphe Castello di Padernello creata nel 2005, una capacità di gestione di flussi finanziari piuttosto cospicui. Oltremodo positiva la valutazione della Fondazione Cariplo sugli obiettivi : “L’intervento conservativo presso il Castello e le azioni previste dal progetto vedono in prospettiva e a lungo termine la creazione di un distretto della Bassa bresciana al fine di rilanciare il comprensorio produttivo ed artigianale in ambito regionale, nazionale ed internazionale”. Ne sono lusingati il dott. Luca Rinaldi, soprintendente di Brescia, Cremona e Mantova, e l’ing. Sandro Guerrini, direttore del restauro del castello, convinti che per il maniero si avvia un nuovo periodo per la sua valorizzazione che parte dal recupero del cortile e della sua pavimentazione, per proseguire col L’opera scolpita nel 1931 dell’artista Claudio Botta, rappresenta l’abate Bassano Cremonesini, fondatore, nel 1901, dell’istituto neuropsichiatrico. E’ stato sullo sfondo della scultura che nel periodo precedente il Natale che s’è reso omaggio, con una funzione religiosa, “all’uomo di grande generosità, cristiano che fu attento alla condizione umana” ha commentato mons. Antonio Tomasoni – parroco di Pontevico che per statuto presidente del consiglio di amministrazione dell’istituto. Ha aggiunto mons. Tomasoni: “Il nostro impegno prosegue nello spirito e nella regola del fondatore. E’ prezioso ed indispensabile, il contributo delle Suore Ancelle di Santa Di Rosa che aderirono all’appello di mons. Cremonesini, quello di tutto il personale addetto ai reparti, e della comunità di Pontevico che da sempre sostiene opere di carità. Una comunità questa di Pontevico – conclude l’abate - con vocazione alla solidarietà come si rileva nelle opere parrocchiali cui mons. Cremonesini diede incremento ed appoggio”. Sono 350 le donne ospiti dell’istituto, 250 le persone che a vario titolo si occupano di loro proseguendo l’opera di mons. Bassano Cremonesini, che ha avuto il merito, all’inizio del Novecento d’aver avviato quel capolavoro di umana carità qual è l’istituto per le frenasteniche. E’ fra le mura dell’istituzione che si respira l’atmosfera del Natale nella plastica rappresentazione della Natività, iscritta al concorso provinciale del Movimento cristiano lavoratori (Mcl). L’allestimento è realizzato restauro degli intonaci di facciata interni, la sistemazione dello scalone settecentesco del Marchetti e dell’adiacente sala d’armi. Le iniziative previste riguardano: i mercati dei produttori in collaborazione con la Fondazione del Dominato Leonense e con il patrocinio di Slow Food; corsi per guide del territorio con la progettazione di nove itinerari nella Bassa bresciana, in collaborazione con l’Agenzia territoriale per il turismo della Pianura Bresciana; presidio multimediale con produzione di video su persone e fatti, e produzione di spettacoli teatrali in collaborazione con il Centro Teatrale Bresciano. Tre sono i principali obiettivi del progetto: creare un sistema culturale che valorizzi il territorio, coinvolgendo istituzioni, Comuni ed associazioni; mantenere l’equilibrio fra architettura e paesaggio; dimostrare che arte, storia e natura possono avere una risposta economica, attivando un percorso virtuoso che possa portare al decollo del turismo locale”. quartiere della solidarietà nella sala dei colloqui mentre altre composizioni, allestite dalle ospiti, si trovano nei diversi reparti. “Fra queste mura cerchiamo di tenere acceso l’aspetto positivo della vita, di far vivere la semplicità delle emozioni a persone in situazioni diverse da quelle riferite alla normalità”. E’ il commento di madre Costanza, direttrice dell’istituto in collaborazione con altre sei consorelle delle Ancelle di Santa Di Rosa, e l’apporto della coordinatrice delle attività socio educative, Nadia Merigo che afferma: “Il nostro è un quartiere inserito nella comunità che ci offre occasioni d’incontro compresi spettacoli cinematografici nel teatro dell’Oratorio. In gennaio andremo per uno spettacolo al Palabrescia”. E’ una delle molte iniziative proposte durante l’anno, alle quali la gente di Pontevico partecipa facendo sentire il calore umano e l’affetto per donne sfortunate che l’istituto accoglie. particolare della scultura di Botta dedicata all’abate Cremonesini. Alfianello Pavone Mella Un secolo di storia Un libro che ripercorrere la storia della comunità di Pavone Mella, dalle origini ai giorni nostri, narrando vicende e personaggi della storia locale concentrandosi sui cambiamenti che nel giro di un secolo, tra Otto e Novecento, hanno portato il paese alle dimensioni attuali. Il volume, secolo per secolo, con una struttura lineare e accessibile, pur nell’estremo rigore scientifico, racconta storia ed economia, religione, tradizione e società di Pavone Mella. In questi termini è il volume dal titolo “In quella parte della vasta pianura: la gente, i giorni e le memorie di Pavone del Mella”. L’opera è curata da Vittorio Nichilo insegnante di materie letterarie e storiche nelle scuole medie superiori e collaboratore della Fondazione Civiltà Bresciana. Un contributo importante all’opera è stato portato da Giuseppe Fusari, conservatore al Museo diocesano di Brescia, docente all’Università Cattolica. Il libro è distribuito alle famiglie del paese come strenna natalizia del Comune alla gente del paese. Il bel canto per l’anno nuovo Il 2009 porterà la nuova canonica ad Alfianello. Il progetto è stato approvato dalla Soprintendenza poiché l’edificio, un complesso di ben tredici stanze oltre ad altri locali, si trova a ridosso della chiesa parrocchiale. Il fabbricato, richiede modifiche ed è stato ritenuto troppo ampio per la sola abitazione del parroco. Don Mauro Manuini, con il realismo della persona di buon senso, ha trovato disponibilità e collaborazione nel consiglio parrocchiale che sostiene il suo impegno di guida della comunità parrocchiale. Con la nuova ristrutturazione sarà possibile dotare l’organizzazione parrocchiale di sale per riunioni, di locali per l’archivio, di altri spazi destinati ad attività che si sviluppano nell’ambito della comunità. Sul sagrato è stato realizzato il Presepio meta di visite anche di coloro che arrivano da fuori paese per diverse manifestazioni fra le quali l’iniziativa del Comune che, in palestra, nella notte di San Silvestro, ha organizzatoMusica live 360° con Avida Diva e Musica deejay con Dj Ago. L’intero ricavato dell’iniziativa è versato a favore dell’associazione Aiutiamoli a Vivere Pontevico-Alfianello e pro Bambini Bielorussi. Sono iniziative che si aggiungono quelle della Parrocchia che per sabato 31 gennaio realizza un convegno di corali della Bassa. Sarà occasione per ascoltare ottima musica e soprattutto per divulgare la passione del bel canto. Gennaio 2009 Pag. 4 L’assessore Mantelli: “Più dialogo per rispondere alle istanze provenienti dal mondo del lavoro” Scuola, istituzioni e imprese seduti allo stesso tavolo a dialogare. Viene da chiedersi che ci sia di strano. A rigor di logica questa dovrebbe essere una delle situazioni tipiche, insomma, qualcosa di assolutamente normale, una sorta di “must” per tre mondi che così tanto hanno da condividere per crescere. La quotidianità invece insegna che un unico tavolo per questi tre interlocutori accade, o meglio, in passato, è accaduto assai raramente. Brescia in tal senso è apripista, presa a modello dalla Regione Lombardia grazie alla partnership tra l’Assessorato provinciale alla Pubblica Istruzione e formazione professionale con l’Associazione Industriale Bresciana, Zona Bassa Bresciana. Nella nostra città e provincia si respira una ventata nuova. Del resto, all’inizio del suo mandato (gennaio 2007), l’assessore Giampaolo Mantelli, lo aveva promesso: tra gli obiettivi vi era la sburocratizzazione della scuola con l’intento di renderla maggiormente duttile e collaborativa con il territo- rio, disposta al dialogo, capace di rispondere concretamente ed efficacemente alle istanze provenienti dallo stesso. La fiducia dimostrata dall’assessore a questo mondo, la risposta appassionata e lungimirante di alcuni Dirigenti scolastici e la concomitante presenza sul territorio di imprenditori accorti hanno reso possibile alla Bassa Bresciana alcune iniziative di grandissimo rilievo. Ci riferiamo in particolare a due incontri organizzati dall’Associazione Industriale Bresciana, Bassa occidentale (con Pietro Sbaraini, Giancarlo Turati, Maurizio Alberti, insieme all’assessore Giampaolo Mantelli e la collaborazione dei dirigenti degli istituti superiori V. Capirola di Leno (Ermelina Ravelli) e B. Pascal di Manerbio (Donatella Preti). Due serate di “orientamento” che si sono svolte nel mese di ottobre all’interno delle due Scuole superiori e che sono a dir poco riuscite. Un centinaio i partecipanti fra studenti e genitori delle Scuole Medie Superiori. La premessa di questi incontri è stata la presa di coscienza che la realtà economica oggi è cambiata: le nostre Imprese chiedono personale altamente qualificato da inserire nelle filiere produttive: quadri, operai specializzati, figure con un’esperienza di formazione d’eccellenza, pronte ad essere operative. Per rispondere a queste esigenze, Istituzioni, Scuole, Banche, Imprese hanno deciso di lavorare insieme per mettere in campo azioni concrete con l’intento di perseguire lo sviluppo costante del Territorio. Ovviamente con un occhio di riguardo per i giovani. Anche con questo obiettivo l’Assessorato provinciale alla Pubblica Istruzione e Formazione Professionale retto da Giampaolo Mantelli ha predisposto il primo Piano dellíofferta formativa, uno strumento che intende garantire un sistema educativo unico, di alta qualità, per valorizzare tutti i giovani con le loro ambizioni e predisposizioni e rispondere nel contempo in modo adeguato alla domanda di nuove figure professionali richieste dal mercato del lavoro. Numerosi i protocolli di intesa sottoscritto dalla Provincia con realtà economiche locali: bienni post diploma o rimodulazione degli orari scolastici con esperienze dirette in fabbrica per favorire l’accesso dei giovani al lavoro. Ecco perchè risulta fondamentale l’azione di Orientamento e il dialogo aperto, soprattutto qui, nella Bassa Bresciana, tra il mondo della scuola e quello economico locale. “Il dialogo con le famiglie, tra gli obiettivi dell’assessorato” Quattro incontri con esperti psicologi e pedagogisti di fama internazionale sul rapporto genitori-figli. Quattro interessanti appuntamenti ad ingresso gratuito che si terranno ogni giovedì alle ore 20.30 a partire dal 29 gennaio al Teatro Politeama di Manerbio. Una bella occasione offerta a tutti i genitori dall’assessorato alla Pubblica Istruzione e Formazione professionale della Provincia di Brescia. Il dialogo con le famiglie, accanto a quello con il mondo della scuola e quello del lavoro è stato fin dall’inizio uno dei capisaldi del mandato dell’assessore Giampaolo Mantelli, nella convinzione che scuola e famiglia debbano collaborare per la crescita culturale e l’educazione delle nuove generazioni. Se tanto è stato fatto da parte dell’assessorato provinciale per garantire maggiore sicurezza all’interno degli istituti scolastici e per il rior- dino stesso della rete scolastica, ora dunque è la volta delle famiglie. Da queste convinzioni è nata l’idea di Scuola per genitori: crescere insieme per crescere meglio a cura dell’associazione La Diade e con la direzione scientifica di Paolo Crepet. Un ciclo di incontri dedicati al “mestiere” del genitore, un compito poco facile nella società odierna con i repentini mutamenti culturali che la caratterizzano e la concomitante rivoluzione del nucleo famigliare. A chiudere il ciclo di incontro sarà Spazio giovani, uno specifico appuntamento in programma venerdì 27 febbraio alle ore 9.30 riservato agli studenti dell’ultimo triennio delle scuole superiori intitolato “L’educazione ai sentimenti” a cura di Paolo Crepet. Anche in questo caso l’ingresso è gratuito. Giovedì 29 gennaio Giovedì 12 febbraio Paolo Crepet “Il rapporto genitori figli e la capacità di relazionarsi” Mario Polito “Come scoprire il talento dei propri figli” Giovedì 5 febbraio Giovedì 26 febbraio Maria Teresa Bertazzoli “Gli stili educativi” Paolo Crepet “L’autonomia dei figli” Lo sviluppo del territorio attraverso la crescita culturale della persona Gli incontri tenuti nelle scuole e l’impegno dell’Aib zona Bassa Bresciana Occidentale, assieme a banche, istituti scolastici e l’assessorato provinciale alla Pubblica Istruzione e Formazione Professionale, per valorizzare e sostenere la crescita del territorio si è ulteriormente concretizzata con un convegno, lo scorso 25 novembre al Teatro Politeama di Manerbio intitolato “La crescita cultura della persona: una risorsa per lo sviluppo socio-economico del nostro territorio”. Nella sala gremita sono stati numerosi gli interlocutori intervenuti per spiegare al pubblico l’impegno concreto di ciascuno per perseguire l’obiettivo. Nel corso della tavola rotonda è stato chiaro l’intento di passare dalla pianificazione all’azione, proponendo un cammino di riflessione sulla crescita culturale della persona, condizione principale per un corretto inserimento nel mondo del lavoro e nelle quotidiane relazioni umane. Si è parlato di compimento del ciclo di studi, dell’opportunità di inserimento nelle aziende e degli incentivi che premiano il rendimento scolastico. In particolare gli imprenditori locali si sono impegnati a garantire agli studenti degli stage “formativi”. Gennaio 2009 Pag. 5 Ospitalità e stranieri, quale integrazione nel nostro paese? Che bello il Natale , è tutto un esplosione di buoni sentimenti e di buone intenzioni. Ci aiutano ad entrare nel clima le luminarie che le amministrazioni comunali hanno fatto esporre per le strade principali o l’abete centrale della piazza addobbato all’inverosimile ed ogni anno sempre più farcito di nuovi effetti luminosi e fiocchi colorati . Anche le vetrine dei pochi negozi rimasti nei piccoli centri urbani, nel dignitoso intento di reggere il confronto con i supermega centri commerciali, hanno cambiato aspetto essendo state messe a nuovo per la grande festa che, per paradosso, un bizzarro stile consumistico tende ad allontanarci dalla centralità di questa ricorrenza e cioè da quel bambinello nato in una grotta perché nessuno ha voluto accogliere ed ospitare la sua famiglia povera . Tutto questo fermento e questo stato di fatto ci accompagna a malapena fino all’Epifania quando poi, nel bruciare di un mese circa, tutto ritorna alla consuetudine per la restante parte dell’anno. Eccoci quindi nuovamente impegnati nel quotidiano confronto sulla gestione dei nostri problemi locali e tra queste tematiche cercare anche di capire come stabilire il giusto equilibrio nel rapporto con gli stranieri residenti nelle nostre comunità . Vorrei affrontare la questione in un ottica squisitamente locale per quel che vedo nella Bassa , lungi dal dare indicazioni o suggerire strategie sull’accoglienza dove la complessità del problema ed il caos politico concorrono a creare ulteriore confusione, mi basta poter fare alcune riflessioni per ciò che ci è dato a vedere nei nostri paesi ed auspicare che dalla piccola disamina possano nascere degli spunti di riflessione utili per delle politiche attuabili a livelli più alti. Ascolto spesso dibattiti in televisione sull’argomento, a volte condivido determinate valutazioni sul fenomeno immigrazione e sul tentativo di dare nuove regole per rafforzare la pacifica convivenza tra culture diverse , ma poi ciò che vedo nel pratico è un …. poco di fatto! I troppi interessi di parte (compresi quelli di qualche italiano) riescono sempre ad avere la meglio a discapito del cittadino onesto e diligente, troppo spesso l’etica e la moralità viene calpestata nel nome di un fantomatico diritto di libertà per cui se ti permetti di dire “guarda che non si deve fare così” scatta subito la reazione “tu sei razzista” ! Ed è proprio qui che sta il bello di questa “anomalia italiana” . Spesso chi è preposto a legiferare o meglio ancora a giudicare nei tribunali si dimentica che la popolazione italiana ha una sua precisa cultura ed identità che si ripone nelle tradizioni popolari o negli usi e costumi locali. Ritengo che il principio per il quale un cittadino straniero deve atteggiarsi nella sua permanenza in Italia sia quello di pensare che si trova “ospite” in casa d’altri e per tale ragione deve rispettare quelle regole che sono vigenti in quella casa. Questo vale naturalmente anche per noi quando siamo all’estero ovviamente. Diversamente uno straniero non può pensare di fare in casa d’altri ciò che farebbe a casa propria , pur comprendendo la diversa cultura di provenienza è bene che si sappia che l’Italia , di cultura, ne ha una propria che va comunque rispettata. Per meglio comprendere il concetto vorrei prendere a riferimento la dichiarazione del primo ministro australiano Peter Costello e calibrarla nella dimensione italiana per poi chiedere ad ogni lettore se non concorda su quanto vado a scrivere sull’argomento. Non sono contrario all’immigrazione e non ho niente contro coloro che cercano una vita migliore venendo in Italia nella legalità. Tuttavia ci sono questioni che coloro che sono arrivati nel nostro paese, ed a quanto sembra anche qualche altro italiano nato qui, devono capire. L’idea che l’Italia deve diventare una comunità multiculturale sta servendo soltanto a dissolvere la nostra sovranità ed il sentimento dell’identità nazionale. Come italiani abbiamo la nostra cultura, la nostra lingua, la nostra società ed il nostro modo di vivere. Questa cultura è nata e cresciuta consolidandosi durante lunghi anni di lotte, processi e vittorie da parte di milioni di uomini e donne che hanno creduto e si sono spesi per la libertà in questo paese. Noi parliamo l’italiano, non il libanese, l’arabo, il cinese, il giapponese, il russo o qualsiasi altra lingua. Perciò chi desidera far parte della nostra società è bene impari l’italiano. La maggioranza degli italiani crede in Dio, non si tratta soltanto di un affare privato di qualche cristiano fondamentalista di centro o di destra, ma vi è un dato di fatto certo ed incontrovertibile: uomini e donne cristiani hanno fondato questa nazione su principi cristiani ed è chiaramente documentato nella nostra storia tutto ciò e dovrebbe essere scritto perfino sui muri delle scuole. Se il nostro Dio offende chi ha un credo diverso, allora è meglio per voi considerare seriamente la possibilità di spostarvi in un’altra parte del mondo per mettere su casa, perché Dio è parte della nostra cultura. Accetteremo le vostre opinioni religiose e non vi faremo domande inopportune, però daremo per scontato che anche voi accettiate le nostre e cercherete di vivere in pace ed armonia con noi. Se la croce offende qualcuno, se vi molesta, se non vi piace allora dovrete pensare seriamente di andare da qualche altra parte. Siamo fieri della nostra cultura e non pensiamo minimamente a cambiarla ed i problemi legati al paese della vostra provenienza non devono diventare o essere trasferiti nel nostro. Sappiate e cercate di capire che potete praticare la vostra cultura, ma non dovete assolutamente obbligare gli altri a farlo. Qui siete nel nostro paese , nella nostra terra, nel nostro modo di vivere e qui vi offriamo la possibilità di viverci al meglio. Di certo se cominciate a lamentarvi, a piagnucolare, a non accettare la nostra bandiera, il nostro giuramento, i nostri impegni, le nostre credenze cristiane o il nostro modo di vivere allora vi dico con la massima franchezza che potete far uso di questa grande libertà di cui godiamo in Italia e cioè avvalervi del diritto di andarvene. Pur se provenite da paesi dove vivere è difficile nessuno vi ha obbligato a venire qui in Italia. Voi avete scelto e chiesto di vivere qui, nessuno ve lo vuole vietare , accettate però le regole del paese che avete scelto. Se non vi piace o non volete accettare allora andatevene tranquillamente. Vi abbiamo accolto aprendo le porte del nostro paese, se non volete essere cittadini come tutti gli altri di questo paese rispettandone le regole, allora tornate al paese da cui siete venuti. Ognuno ha titolo a far valere i propri diritti nella misura in cui sa farsi carico dei propri doveri. Questo è il dovere di ogni paese e questo è il dovere di ogni immigrante. Questa è la regola principale per una corretta integrazione e pacifica convivenza nel nostro paese! Seniga G.Paolo VII Festival Provinciale “PICCOLI GRANDI ARTISTI” Conclusa da pochi mesi la finale della sesta edizione del festival artistico provinciale”PICCOLI GRANDI ARTISTI” già sono aperte le iscrizioni all’edizione del 2009; un’edizione che si svolgerà tra la fine di gennaio e marzo 2009 in diversi comuni della provincia di Brescia. La manifestazione itinerante toccherà le varie località provinciali , dalla Bassa Bresciana , alla Val Camonica, alla zona del lago di Garda , alla Val Sabbia per concludere con la finale in città nell’Auditorium della Camera di Commercio di Brescia. L’evento è patrocinato dal Ministero della Pubblica Istruzione, dalla Regione Lombardia, dalla Provincia di Brescia, dall’Ufficio Scolastico Provinciale, dal Comune di Brescia e dai Comuni ospitanti ed è rivolto ai ragazzi di età compresa tra i 3 e 15 anni non compiuti che amano cimentarsi in canto, musica e danza. Sempre per coinvolgere un più ampio numero possibile di ragazzi, pensando a chi non ha passione o non si sente portato per le tre discipline , anche quest’anno è previsto un concorso di pittura “Colorando la Musica” sempre rivolto ai piccoli artisti. L’organizzatrice ed anima di questa iniziativa, Mina Filipponi, presidente del Gruppo Artistico Culturale Bassanese, spiega il motivo di una partenza così anticipata “ Il numero sempre più crescente di iscritti (oltre 500 nella scorsa edizione), porta la necessità di eventuali tappe supplementari per dare la possibilità a tutti i bambini che si iscrivono di potersi esibire, contemporaneamente all’esigenza di lasciare ampio margine di tempo per la loro preparazione artistica”. Dal 2003, anno della prima finale del Festival, grazie all’aiuto dei Comuni ospitanti, della Provincia di Brescia e di alcuni sponsor sono stati premiati 36 bambini della nostra provincia, i quali hanno ricevuto borse di studio che hanno loro permesso di sostenere cimentandosi nelle varie attività di musica ,danza e canto. Così sarà anche quest’anno; oltre ai due premi che la giuria, composta da professionisti, assegnerà a sua discrezione saranno messe in palio 6 borse di studio, una per ogni categoria (suddivisa tra piccoli fino a 9 anni e grandi fino a 15 anni non compiuti) e per ogni disciplina. Le iscrizioni sono aperte a tutti i bambini residenti nella provincia di Brescia, per iscrizioni contattare l’organizzazione al numero 030 9935008 oppure accedere al sito www. piccoligrandiartisti.it . Termine di scadenza entro e non oltre il 23 gennaio 2009. Gennaio 2009 Pag. 6 Manerbio 14 gennaio 1869 Sommossa popolare contro la tassa sul macinato a cura di Michelangelo Tiefenthaler Cronistoria della sommossa manerbiese Breve storia della tassa sul macinato 1518 • All’inizio dell’anno, Venezia impone una tassa di 6 soldi per soma sul frumento macinato. 7 luglio 1868 • Il ministro delle Finanze Cambray-Digny del governo Menabrea introduce la tassa sul macinato al fine di sanare il grave deficit di bilancio dello Stato. La tassa era già nota ai contadini di numerosi stati preunitari ed era stata abolita al momento dell’unità nazionale. 1 Gennaio 1869 • Entra in vigore la legge con la quale è imposta a favore dello Stato una tassa sulla macinazione dei cereali, secondo la seguente tariffa: grano al quintale lire 2, granoturco e segale lire 1, avena lire 1,20; altri cereali, legumi secchi e castagne lire 0,50. Questa tassa deve essere pagata dall’avventore nelle mani del mugnaio prima dell’esportazione delle farine. A tale scopo i molini devono essere muniti di contatori. Ai mugnai inadempienti erano irrorate multe assai pesanti, da lire 50 a lire 500. • In tutta Italia i mugnai tengono chiusi i propri mulini a causa della difficoltà di reperire i necessari contatori e del malcontento popolare. 1878 • La tassa sul macinato viene ridotta di un quarto e viene prevista la graduale scomparsa nel 1883. 1 luglio 1879 • Soppressione della tassa sul macinato per i cereali inferiori (granoturco, orzo, avena, ecc.). 15 luglio 1880 • Definitiva abolizione della tassa del macinato. 1 gennaio 1884 • Cessa a tutti gli effetti la legge sul macinato. Molti comuni inviano telegrammi di felicitazione al Governo. 1 gennaio 1869 • Anche a Manerbio i mulini restano chiusi. 8 gennaio 1869 • Per motivi di pubblica necessità i tre mulini di Manerbio vengono riaperti sotto il diretto controllo della forza pubblica. 14 gennaio 1869 • A Manerbio si scatena la collera popolare per la tassa sul macinato e i mulini vengono chiusi. 18 gennaio 1869 • Per ordine della Sottoprefettura di Verolanuova viene riaperto un solo mulino. Ma un secondo mugnaio decide di riaprire il proprio opificio. 20 gennaio 1869 • Il comune di Manerbio aveva incaricato Pietro Boffelli, Domenico Capra e Carlo Tomasini quali sorvegliatori presso i tre mulini. Il costo dei tre sorvegliatori, per 7 giorni, fu di L. 126 in quanto era stato corrisposto un compenso di L. 42 per ognuno, a fronte di un introito per il comune di L. 39,85 in contanti e di 112,5 kg di granoturco. I tre mulini erano condotti da Francesco Negretti (Dogana), Domenico Piovani (Santa Martina) e da Batta Battagliola (Bellapiana). Dall’8 gennaio al 19 i mulini furono aperti solo per 7 giorni. La quantità dei cereali macinati fu di 60 q. e 81 kg. Piovani ne macinò 28 q e 28 kg, Battagliola 20 q e 99 kg e infine Negretti 17 q e 64 kg. A Manerbio era giunto pure Marzio Vitalini, incaricato dal prefetto a sovrintendere alle operazioni compiute dai sorveglianti. Al Vitalini furono corrisposte L. 14,50 per la sua presenza per il giorno dell’arrivo e per il giorno di permanenza, oltre alle spese del viaggio. I DOCUMENTI Presso l’archivio di Stato di Brescia abbiamo reperito la documentazione inerente la sommossa manerbiese contro l’applicazione della tassa sul macinato. Sono quattro lettere inviate rispettivamente dal Sottoprefetto di Verolanuova , dal sindaco di Manerbio in data 14 giugno 1869, dal sottoprefetto di Verolanuova in data 22 giugno 1869 e in data 5 settembre 1871. Le pubblichiamo integralmente per una più puntuale informazione sui fatti. Comunicazione del sottoprefetto di Verolanuova alla Prefettura di Brescia. In Manerbio furono dall’8 al 14 gennajo riaperti tutti e tre i mulini per ragione di necessità pubblica. Chiusi per la popolare sommossa del 14 detto, codesta Sotto Prefettura dava ordine della riapertura di uno solo per lo scopo di necessità, pubblica. Allora due dei mugnai si decisero di aprire con regolare licenza i loro opifici e quindi avranno assunto la intiera tassa. Ora per il terzo mulino che rimase chiuso resta a presentarsi il rendiconto della tassa di macinazione riscossa. Non constando siasi prodotto prego la S.V. a vederlo sollecitare. In data 12 maggio la Prefettura di Brescia attraverso una sua nota chiede ulteriori informazioni. Il sindaco di Manerbio, sollecitato dalla sottoprefettura a dare informazioni, invia la seguente lettera. Comune di Manerbio, 14 giugno 1869 n° 385 Presi in attento esame i rilievi emersi a codesta Regia SottoPrefettura e scatenti dalla gradita di Lei Nota al margine distinta relativamente al resoconto della macinazione, il sottoscritto ha d’uopo dichiarare che quei resoconti non potranno essere altrimenti, avvegnaché per irregolarità d’amministrazione giustificata dalle assai critiche circostanze del momento in cui la stessa amministrazione sanzionava, e durante le quali precipuo interesse era di tutelare la pubblica sicurezza, e secondario affatto quello di scrupolosamente curare l’interesse finanziario, ora mancherebbero alcuni dati per la compilazione del conto secondo le esigenze di codesta Regia SottoPrefettura. Principale fra i dati mancanti si è quello di non conoscere la riscossione sia in natura che in danaro effettuate da ogni singolo mugnajo per la mulenda, essendosi gli amministratori limitati soltanto a curare l’esazione o in natura, od in danaro della tassa governativa, e siccome quella in natura rimane tuttora invenduta, così si ommise di registrare nell’apposita colonna del Conto la tassa suddetta in danaro, intendendo che il quantitativo del genere in deposito tenesse, e dovesse ritenersi in luogo della tassa in danaro. A subordinato avviso dello scrivente ciò che essenziale, è di rilevare se nel conto la tassa governativa sia in natura che in danaro corrisponda alla quantità dei cereali macinati. Ora la differenza essendo minima e compatibile avuto riguardo alla qualità delle persone incaricate dell’esazione della tassa, ed avuto riguardo al tempo eccezionale in cui prestavano le loro funzioni, ed avuto pure riguardo che non potrasi con tanta facilità condurre l’amministrazione colla rigorosa esattezza solita avente in tempi normali, parrebbe che allo stato attuale delle cose, siffatta differenza, dovesse essere abbondata, ed accettare il conto quale fu compilato, in vista specialmente del grave sagrificio di fatiche, incomodi, e danaro, sostenuto dal Comune, purché nell’agitazione degli animi, la pubblica quiete non fosse turbata. Nessuna pezza giustificativa puossi poi allegare al presente conto relativamente alle spese accorse, a meno che fossero prodotti i regolari mandati di pagamento emessi in favore degli incaricati Boffelli Pietro, Capra Domenico, e Tomasini Carlo, coi quali il Comune passò a convenzione verbale, essendosi limitato solo a far riconoscere gli incaricati medesimi mediante affissione al pubblico di analogo manifesto. Nel mentre per tanto si riproduce il Conto col duplo del Prospetto riassuntivo, si prega fervorosamente codesta Regia Sotto- Gennaio 2009 Pag. 7 Prefettura di accompagnarlo alla competente Superiorità colle contro osservazioni contenute nella presente Nota, invocando altresì sia impartita venia delle notate irregolarità che attualmente non potrebbero per assoluta mancanza di necessarj elementi essere rettificate, salvo di far conoscere il ricavo del genere, che atteso l’odierno invilimento del medesimo giace tuttora invenduto. Il Sindaco Tenchini. La sottoprefettura di Verolanuova risponde alla nota del 12 maggio con la seguente comunicazione. I debiti del comune di Manerbio La Lega Nord nelle settimane scorse ha reso pubblico un proprio documento, che riproduciamo integralmente, riguardante la situazione debitoria del comune di Manerbio. La questione che maggiormente irrita i manerbiesi è quella riferita ai clamorosi esempi di spreco del denaro pubblico. Da una breve inchiesta sono emersi i seguenti casi: - il rifacimento del Piazzolo a distanza di pochi anni senza rimuovere la fontana, bruttura senza pari e senza logica; - la sistemazione di piazza Bianchi con la citazione della Roggia, considerata dai manerbiesi un’indecenza; - la costruzione della tensostruttura dietro il Famila che è costata la bellezza di 450.000,00 € alla collettività oltre ad una consistente somma per la manutenzione annua. Tutto ciò per rare occasioni di utilizzo. Queste sono le lamentazioni dei manerbie- si per i casi più recenti. Per le opere realizzate dalla precedente amministrazione, che in larghissima parte era composta dagli stessi di oggi, un imperituro monumento alla dabbenaggine, per non dir di peggio, resta la rotatoria del Famila con il tortuoso inizio della tangenziale. Se questi sono i risultati e se questi sono i debiti accumulati non ci resta che piangere. Le Rate che la popolazione deve provvedere a pagare a fronte dei prestiti accesi concorrono ad una cifra pari al “TOTALE DA RESTITUIRE” costituita da parte per capitale ed in parte per interessi che determinano la somma complessiva. Tenendo conto dei residenti a Manerbio (anche stranieri) la quota di spettanza unitaria a capo di ogni persona (da 0 anni a 100 anni ed oltre) è data dalla la parte di residuo calcolato sul totale di rata. Sottoprefettura di Verolanuova 22 giugno 1869 Risposta a nota del 12 maggio Manerbio: resoconto macinazione. Nonostante che questo ufficio abbia replicate volte respinto con analoghe istruzioni al sindaco di Manerbio perché venisse regolarmente giusta la pratica in corso replicata e documentato il resoconto della macinazione eseguitasi in quel Comune per conto del Governo e dietro ordine diretto del Municipio per viste di ordine pubblico e di necessità generale, e cioè fino al giorno in cui quei mugnaj si decisero a munirsi di regolare licenza, che avvenne nel dì stesso in cui questo Ufficio disponeva per la riapertura regolare di un sol mulino, quel Sindaco oggi riprodotto quel resoconto ancora incompleto, e per i motivi contenuti nell’unito foglio 14 corrente mese n° 385. insiste acché sia accettato tal qual si trova, allegando tra le altre circostanza quella della assoluta mancanza dei necessarj elementi per debitamente compilarlo. Allo stato delle cose rappresentate chi scrive non può che rassegnare le carte alla S. V. Illustrissima per quelle determinazioni od ulteriori disposizioni che al riguardo troverà di rilasciare. La cavalcata del Manerbio Basket Squadra Punti Giocate Vinte Perse Fatti Subiti OSPITALETTO 20 11 10 1 780 636 BETTINZOLI MONTICELLI B. 20 11 10 1 846 642 MANERBIO BASKET 16 11 8 3 822 682 DARFO B.T. 16 11 8 3 761 725 OME 12 11 6 5 730 677 OLIMPIA CASTELCOVATI 12 11 6 5 672 671 BASKET BRESCIA 2005 12 11 6 5 761 743 IL MOSAICO 12 11 6 5 687 669 DREAM TEAM MONTICHIARI 10 11 5 6 683 745 BEDIZZOLE 8 11 4 7 748 810 OCCIDENTALE 8 11 4 7 616 689 CAPRIOLESE 8 11 4 7 741 794 GAVARDO 8 11 4 7 726 773 CUS BRESCIA 6 11 3 8 687 743 PADERNESE 4 11 2 9 632 727 VIRTUS LUMEZZANE 4 11 2 9 605 771 Ospitaletto, Monticelli, Manerbio e Darfo, le quattro squadre che a inizio torneo vantavano le maggiori credenziali per i play-off, hanno fatto il vuoto. L’undicesima giornata d’andata, l’ultima prima della lunga sosta per le festività, ha decretato il dominio delle più forti. Che il Manerbio avesse iniziato a fare sul serio dopo un inizio balbettante, lo si era intuito nelle ultime settimane. Contro il Lumezzane, la conferma. Letteralmente stracciata la neo-promossa compagine valgobbina, con Portesani e compagni troppo determinati. In vantaggio di una ventina di punti già nel primo quarto il Manerbio ha continuato a tenere aperto il gas sino a chiudere sul +50 e facendo segnare agli avversari solo 39 punti. La squadra in questo momento è in grande spolvero ed è la ragione per la quale l’allenatore dei manerbiesi centellina l’uso di Gigio Portesani al fine di preservarlo per il rush finale. Nonostante lo spettacolo offerto dai giocatori, il pubblico è l’unica nota stonata. I manerbiesi dovrebbero seguire con maggiore entusiasmo le gesta di un’ottima squadra. Piovani Gennaio 2009 Pag. 8 CALENDARIO BRESCIANO 1 = GIOVEDI’ - MARIA MADRE DI DIO Se Zenér no ‘l zeneréza, Febrér ‘l trà ‘na gran scoréza. Se Gennaio non fa ciò che deve [il freddo] a Febbraio poco gliene importa. 1841 = Inizia a funzionare l’Ospedale di Manerbio. 2 = VENERDI’ - S. BASILIO VESCOVO – San Defendente – San Macario Zenér èl fa i pòncc e febrér i a ròmp Gennaio fa i ponti (di ghiaccio) e febbraio li rompe per lo scioglimento. 1558 = Ippolito Cocciano sposa Claudia Luzzago, figlia primogenita di Vergerio, che porta in dote la somma di lire planet 5.500, somma modesta se riferita alle abitudini del tempo delle famiglie nobili. 3 = SABATO - S. GENOVEFFA A mangià ‘l capù, bisògna esser èn dù, mé e ‘l capù A mangiare il cappone bisogna essere in due, io e il cappone 1818 = Il valore dei fondi dell’annua rendita padronale ordinaria depurata dalle deduzioni per infortuni celesti (1/15 della rendita lorda), per custodia ed amministrazione (3/100 della rendita depurata dagli infortuni), per mancanza di casa colonica (6/100) e riducendo la spesa, così depurata, a capitale con la regola del 100 per 5 e poi togliendo da questo capitale quello di 67 millesimi per ogni scudo di valore reale del capitale medesimo. L’Epifania töte le fèste la porta via L’Epifania tutte le feste porta via 1893 = Angelo Pizzamiglio, sull’imbrunire, si tuffa nella Bassana per trarre in salvo Orazio Danesi e Giuseppe Volponi caduti in acqua mentre stavano transitando su un ponticello. Venne gratificato con una medaglia di bronzo dal Premio Carini al merito filantropico. 7 = MERCOLEDI’ - S. LUCIANO, S. RAIMONDO A casa sua, sa scalda ‘l cül e apò la cua A casa propria si scalda il culo e anche la coda. 1939 = Concerto di fabbrica presso il lanificio Marzotto alla presenza del segretario federale e di oltre 3.000 operai. 8 = GIOVEDI’ - S. MASSIMO , S. SEVERINO Bu per i cài, Buono a nulla. 1942 = Manoscritto a stampatello sull’albo della casa del fascio di Manerbio: «Tutte le madri, spose e padri dei veri combattenti al fronte vogliono pace. Gli imboscati fascisti del fronte interno non la desiderano: per loro la guerra è una cuccagna. Lavoratori, chi soccombe siamo noi e i nostri figli». 9 = VENERDI’ - S. GIULIANO MARTIRE – SAN GIULIANO OSPITALIERE L’è mèi na buna lapa chè na buna sapa E’ meglio una buona lingua di una buona zappa 4 = DOMENICA - S. ERMETE Da Orià a Pedergnàga gh’è tat come da la pèl a la braga, Da Oriano a Pedergnaga c’è la distanza che esiste tra la pelle e i pantaloni; 1807 = Creazione in tutte le città murate del Regno italico delle locale Commissione di ornato. 1798 = Giovanni Regosa, ex frate cappuccino del convento di Verolanuova, ma di natali manerbiesi, viene eletto parroco dai suoi concittadini nei comizi popolari convocati dalla municipalità. 12 = LUNEDI’ - S. MODESTO M. – SANT’ILARIO VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA Èl Signùr èl dis: àidet chè ta aidarò Aiutati che Dio t’aiuta zona. Si ottengono dodici spicchi, tanti quanti i mesi dell’anno, che si allineano rimpienli di sale. Il primo corrisponderà a gennaio, il secondo a febbraio e così via. Il mattino dopo si va a verificare. Gli dove il sale s’è sciolto il mese corrispondente sarà piovoso. Dove invece è integro quel mese sarà di siccità. 1718 = I cives rurales di Manerbio, rinnovano i loro reggenti… cosìchè la bussola verde per favorevole et la rossa per contraria, sono stati proposti et nominati per sindaci… 1913 = Fino al 20 gennaio si celebrano le Sacre Missioni. 17 = SABATO - S. ANTONIO ABATE - protettore del mondo contadino 13 = MARTEDI’ - S. ILARIO Dormer dè la grosa, o dè la quarta Dormire profondamente come i bachi da seta 1985 = Nel pomeriggio, inizia a nevicare facendo scomparire le basse temperature dei giorni precedenti. La nevicata durerà ininterrottamente fino alla mattina del 17 gennaio. La neve raggiunge livelli storici: più di 90 cm. 14 = MERCOLEDI’ - S. FELICE M. , S. BIANCA “Ufelé, fà ‘l tò mesté!” (Milano) O pasticcere, fai il tuo mestiere 1192 = Dopo una vasta e sanguinosa guerra tra Brescia da una parte e Cremona e Bergamo dall’altra per il possesso dei castelli posti sulle rive dell’Oglio Enrico VI patrocina una tregua fra Brescia e le due città nemiche e favorisce un trattato di pace che contempla anche mutua assistenza fra i tre comuni. In quell’occasione Sarnico, Castelmerlo e Calepio (dove fu firmata la pace) ritornano sotto Bergamo. All’avvenimento partecipa per Brescia Boccaccio da Manervio. 15 = GIOVEDI’ - S. MAURO ABATE Per Sant’ Antòne dò ure bòne, A sant’Antonio due ore buone (rispetto al Solstizio d’Inverno) Tradizione = In pianura le donne preparano el chisol ed i panadì de Sant’Antone. La sera agricoltori e contadini tutti a cena. 1445 = Compromesso tra il Comune e l’abbazia benedettina di Leno. Sorte alcune divergenze nell’applicazione di quanto era stato stabilito nella sentenza del 16 luglio 1442, il comune di Leno e Ottobono di Mirabella, abate del cenobio benedettino, si affidano all’arbitrato di Francesco di Piacenza, arciprete di Ghedi, Antonio Capitani di Manerbio e Giovanni Boisi di Ghedi. La sentenza citata condannava il Comune ad incanalare le acque del Molone ad una roggia, che gli uomini di Leno dovevano scavare per costruire un mulino sul territorio dell’abbazia, ma stabiliva la comune proprietà tra le parti in causa del mulino e riconosceva la possibilità per gli uomini di Leno e i coloni dell’abate di utilizzare quell’acqua per l’irrigazione. 18 = DOMENICA - S. LIBERATA Tégner a mà da la spina e lassà ‘ndà dal cucù. Risparmiare dalla spina e lasciar uscire dal tappo di fondo 10 = SABATO - S. ALDO EREMITA 1896 = La Giunta Provinciale Amministrativa rinvia al Consiglio Comunale di Manerbio le deliberazioni con le quali venne estesa alla generalità degli abitanti l’assistenza medico-chirurga gratuita. 5 = LUNEDI’ - S. AMELIA Se sgòba sóta ’l pórtec se met a post’l manec del badil, dè la sapa e dèl restèl. Si lavora sotto il portico, sii mettono a posto i manici del badile, della zappa e del rastrello. 1904 = Viene sciolto il consiglio comunale di Manerbio e viene nominato regio commissario il dott. Umberto Magrini. 6 = MARTEDI’ – Epifania - S. GASPARE BALDASSARRE. E MELCHIORRE “Èl malghés èl sta mai bé: sè ga mör la àca ga ansa èl fé; sè scampa la àca ga manca ‘l fé” Al malghese non va mai bene: se gli muore la mucca gli avanza il fieno, se la mucca gli campa gli manca il fieno. 1696 = Carlo Pietroboni da Monno viene nominato arciprete di Manerbio. Permutò con il parroco di Sarezzo il beneficio e non mise piede a Manerbio. A stà a dieta ‘l màl al sa quièta. A stare a dieta il male si quieta. 1893 = Il contadino Faustino Marenda viene ucciso durante una colluttazione dal pescatore Giuseppe Rossi. Il fatto luttuoso è avvenuto nell’osteria di Francesco Vescia. Il Rossi, dapprima si rende latitante per poi costituirsi davanti al pretore di Leno. 1923 = Con intervento del sottoprefetto di Verolanuova, dopo le dimissioni da consigliere e da assessore di Costanzo Ruggeri, viene eletto sindaco Giacomo Colturi, segretario locale del fascio. I consiglieri rimasti in carica sono solo 11 rispetto ai 20. 19 = LUNEDI’ - S. MARIO MARTIRE – SAN RUSTICANO VESCOVO 16 = VENERDI’ - S. MARCELLO PAPA 11 = DOMENICA - S. IGINO PAPA Chi nas dè fèsta l’è fortunàt Chi nasce in giorno di festa è fortunato. Schèrs de mà, schèrs de vilàn. Scherzi maneschi, scherzi da villani. USANZA CONTADINA = Nella Pianura Bresciana la sera del 16 gennaio si tagliano a metà sei cipolle coltivate in El val de pio ‘n grà de péer che ‘n fic d’àsen. Vale più un granello di pepe che un fico d’asino 1939 = Il governo fascista sopprime la Camera dei deputati e istituisce la Camera Gennaio 2009 dei fasci e delle corporazioni, senza il voto degli elettori. 20 = MARTEDI’ - S. SEBASTIANO – SAN FABIANO Pag. 9 1698 = Con ordinanza, viene introdotto il bollo sulle carte da gioco. In città con il bollo rosso vengono bollati il re di bastoni e il re di spade, mentre in provincia un bollo verde viene applicato al re di coppe e al re di denari 30 = VENERDI’ - S. MARTINA, S. SAVINA – San Bastià ‘l ga la viöla ‘n mà San Sebastiano ha la viola in mano 26 = LUNEDI’ - SS. TITO E TIMOTEO , S. PAOLA 1884 = Con Regio Decreto viene nominato sindaco di Manerbio per il triennio 1884-86 Luigi Colturi. Bresà larch de boca e strecc de mà Bresciani larghi di bocca e stretti di mano 21 = MERCOLEDI’ - S. AGNESE Per Sant’ Agnés la lözèrta per la sés, Per santa Agnese la lucertola nella siepe 22 = GIOVEDI’ - S. VINCENZO MARTIRE Chi ‘l gà mìa di àntadur i se ànta deperlù Chi non ha vantatori si vanta da sé A Bompensiero di Villachiara i falò di San Vincenzo per scacciare la cattiva stagione 1904 = La Società di mutuo soccorso tra gli operai di Manerbio, per commemorare degnamente il proprio presidente onorario Giuseppe Zanardelli, decide di tenere abbrunata la bandiera sociale per 6 mesi e di concorre con lire 50 per l’erezione di un monumento in Brescia. 23 = VENERDI’ – BEATA PAOLA GAMBARA De capì capisi, l’è pisà che fò le strèse Capire capisco, è a pisciare che patisco. 1896 = A seguito di una coltellata all’inguine, muore Angelo Martani. L’uccisore viene prontamente arrestato. 24 = SABATO - S. FRANCESCO DI SALES Sa èt èl caèl, ma miga èl servèl 1628 = Alvise Valaresso capitano veneziano così descrive la nostra provincia in una relazione inviata alla Serenissima: “Ben mi restringerò a tre capi, che sicome sono la materia più propria dell’impiego de Capitani, così a me porgono occasione di qualche riverente raccordo e sono il territorio, il Castello e la Camera: chiamerò il primo un asino d’oro, il secondo la colonna del Stato di Terra Ferma et il terzo la più opulenta borsa di Vostra Serenità.” Per San Paol Convers tute le fomne le fa i so vers Nel giorno di San Paolo Converso ogni donna fa i capricci I dè dé la Merla Arà la tèra quand chè l’è bagnàda per töt l’an l’è disipàda Arare la terra quando è bagnata significa dissiparla per un anno. 1266 = Il guelfo Laffranco Lavvellongo e il ghibellino Taione de Boccacci guidano la sollevazione popolare dei bresciani contro la tirannia di Pelavicino che venne allontanato da Brescia. Il Lavellongo e Taione diventano rettori di Brescia. Taione nell’esercizio di tale carica fortifica il castello di Manerbio. 27 = MARTEDI’ - S. ANGELA MERICI 31 = SABATO - S. GIOVANNI BOSCO - S. IGNAZIO A ‘ndà sa bèca, a stà sa sèca Ad andare si prende, a stare si secca. Zenér èl fa i pòncc e febrér i a ròmp 1646 = Lodovico Luzzago, figlio di Fiorino, viene ammazzato sotto la Loggia di Brescia dai figli di Galeazzo Luzzago con una stoccata. 28 = MERCOLEDI’ - S. TOMMASO D’AQ., S. VALERIO Quand la merda la munta ol scagn o la sposa o la fa dàn! Quando la m.... si insedia o puzza o fa danni. 1712 = «Il Rev.do Padre Placido Cappuccino della famiglia di Fredi di Manerbio, Guardiano del Convento, Theologo et Predicatore insigne, promotore et fondatore della nove fabbrica di detto Convento de Cappuccini di detto Manerbio, d’anni 49, sorpreso da una gravissima infermità dietro il viaggio di Brescia et restato a Bagnolo, nella settima (giornata) del suo male, ivi Morse e fattogli un sontuoso obito in detta Chiesa da quel pubblico fu poi portato a Manerbio; e fattegli l’ossequie anco dal Clero di Manerbio nella sua Chiesa et ivi fu poi sepolto more solito. Ricevuti li soliti sagramenti a Bagnolo» si vede il capello, ma non il cervello. 25 = DOMENICA - CONVERSIONE DI S. PAOLO 1144 = Papa Celestino II conferma alla prima badessa del monastero femminile di S. Maria della Pace di Manerbio i privilegi concessi dal vescovo Manfredo. 29 = GIOVEDI’ - S. COSTANZO , S. CIRO Le cavre sènsa córegn iè chèle chè tröca dè pö le capre senza corna sono quelle che caricano di più con la testa. In gennaio la temperatura è rigida, in febbraio si mitiga 1781 = La Vicinia di Manerbio delibera di accettare una permuta proposta da Galeazzo Luzzago. Da un lato il Luzzago cede alla comunità di Manerbio la casa Bossona, impegnandosi a costruire l’Arco Trionfale in mattoni così da nobilitare la porta meridionale del paese; a ristrutturare ed ampliare entro l’anno tutto l’edificio sulla base di un progetto redatto da 2 noti architetti quali erano Domenico Corbellini e Pietro Antonio Viliani al fine di poter alloggiare comodamente la milizia; a sollevare la comunità di un capitale passivo di lire planet 11.000 dovuto alla Commissaria della nobile Barbara Luzzago aggregata alla Scuola del SS. Sacramento come da rogito del notaio Zambelli del 10 maggio 1752. Dall’altro lato la municipalità cedeva al cosa rispetto a palazzo Ghirardi e chi più ne ha, più ne metta. La diversità è stilistica e storica. Il secondo aspetto è la descrizione di palazzo Ghirardi. A pagina 10 della relazione leggiamo: “L’apparato decorativo, a corredo dello strato di finitura esterno dei fronti, rivela la ripartizione verticale in tre livelli di cui il primo, basamentale, è visivamente distinto dal rivestimento del paramento murario con zoccolo inferiore in pietra e lastre posate a bugnato liscio”. Orbene: noi le lastre posate a bugnato liscio non riusciamo a vederle. Al loro posto riscontriamo un intonaco al civile. Abbiamo, preoccupati, già richiesto una visita oculistica. Se, però, nel frattempo qualcuno ci aiutasse a trovarle, noi gli saremmo eternamente grati. Il terzo aspetto è il più clamoroso. Come termine di raffronto tra lo stato attuale e la cartografia storica di riferimento, il nostro relatore ha scelto, per quest’ultima, quella del 1853 (circa). In genere si adotta la mappa napoleonica, ma fin qui poco male. Infatti le differenze tra le due mappe sono minime e pertanto si può sostenere, con una leggera forzatura, che l’una vale l’altra. Quello che colpisce è che la mappa adottata come riferimento viene definita, costantemente e senza un minimo di ripensamento, come teresiana. In realtà la mappa in questione è quella comunemente definita come austriaca o, per meglio dire, del Regno Lombardo-Veneto. Infatti la data di restituzione della mappa si colloca all’interno del periodo temporale universalmente noto come quello della dominazione austriaca per il tramite del Regno Lombardo-Veneto. Il catasto teresiano è, invece, tutt’altra cosa come tutti i testi scolastici di storia insegnano e che un esperto (o presunto tale) del settore dovrebbe conoscere. Il catasto teresiano ebbe origine dal censimento della proprietà fondiaria nello Stato di Milano. Entrò in vigore nel 1760, sotto l’imperatrice Maria Teresa (da cui l’aggettivo teresiano) ma era stato avviato nel 1718 da una giunta nominata da Carlo VI. Riassumendo: oltre novant’anni separano i due catasti e, per di più, si riferiscono a due aree geografiche distinte. Gennaio 2009 Pag. 10 Il palazzo comunale Sabato 20 dicembre 2008 presso il Piccolo Teatro è stato presentato il volume dedicato a Palazzo Luzzago Di Bagno in occasione del centenario dell’acquisto dell’immobile da parte del comune. Il volume è stato redatto da due docenti di chiara fama della facoltà di architettura del Politecnico di Milano. L’iniziativa è lodevolissima è non ci fa velo l’asprezza della polemica politica. Quando le iniziative sono meritevoli tanto di cappello! Se fossimo certi che il nostro sindaco ci leggesse, potremmo tentare di arrogarci un piccolo merito. Infatti nel primo numero della Pianura (dicembre 2007) pubblicavamo un articolo proprio dedicato all’acquisto da parte del comune del palazzo nobiliare, riportando il rogito notarile, ed auspicando che per il centenario l’amministrazione comunale si facesse promotrice di una pubblicazione sul palazzo. Considerato che il primo cittadino, per partito preso, non ci legge, non ci resta che congratularci lo stesso. Non siamo in grado, però, di riferire alcunché sul contenuto del volume in quanto la presentazione del libro è avvenuta senza la materiale disponibilità dello stesso, a causa di ritardi della stampa. Sarà nostra cura, per il prossimo numero, pubblicare la relativa recensione. La telenovela senza fine del Piazzolo Erano appena ultimati (con squilli di trombe ed autoelogi) i lavori (non richiesti) per rifare la pavimentazione del Piazzolo ed è bastato uno scroscio di pioggia per far risultare le magagne di un lavoro affrettato e malfatto. Subito una parte dello slargo s’è dovuta recintare per riparare un canale che inondava il selciato. Non bastasse anonimi “devastatori” (ma non è sorvegliato il posto dal complesso circuito di telecamere della videosorveglianaza?) hanno dato mano alla lor furia di distruzione prendendosela con i portabiciclette ed i paletti che obbligano a curve e controcurve. Infine l’asfalto sui cinquanta metri di via Magenta si va dissolvendo col risultato di altre buche e ghiaia catramosa che si disperde sul breve percorso, proprio davanti alla sede del Pd. Un segnale? Concerto di Natale al Politeama Un go kart per il Pascal L’anno scorso gli allievi dell’Itis Pascal di Manerbio, nell’officina della scuola, costruirono un modello di motore ad aria compressa sotto la guida dei loro insegnanti. L’evento suscitò curiosità ed interesse e del lavoro furono in molti a voler prendere conoscenza. Quest’anno gli stessi studenti si propongono di dimostrare l’utilità del progetto applicando lo stesso motore ad un veicolo per dimostrare com’è possibile creare un movimento utilizzando energia pulita, aria compressa appunto. Ed hanno scelto un go kart, per gareggiare nel loro cammino del sapere. A dare un contributo per proseguire nei loro studi, gli allievi delle classi terze a quarta dell’Itis Pascal hanno trovato sostegno nel team Toni Kart di Prevalle che ha messo a loro disposizione un fiammante go kart utile per i loro esperimento, fresco di vernice e confezionato secondo i criteri più recenti. La consegna è stata fatta ieri mattina agli allievi dell’Istituto da Marco Ardigò, lumezzanese campione del mondo categoria Ks1, e da Giacomo Aliprandi, tecnico del team che abita a Barbariga. Entrambi sono stati salutati, al loro arrivo, dalla preside Donatella Preti circondata da un nugolo manerbiese”, per “quanto ha fatto in questi anni – si legge nella motivazione - per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, facendo del lavoro lo strumento per ridare loro dignità e speranza”. La cooperativa ha sede in paese, in via Artigianale, del consiglio di amministrazione del quale fanno parte Viviani, Sterza e Madoglio, è presidente Ruffini. La cooperativa è stata fondata nel 1984, si occupa della manutenzione di verde pubblico e privato e della gestione di isole ecologiche (nei Comuni di Manerbio e Verolavecchia). Con l’associazione Jangada, gestisce un bar, nei locali della stazione ferroviaria, realizzato co contributo dell’amministrazione comunale. Un pomeriggio alla LUM di ragazzi della scuola e da professori. Tutti attorno al go kart per la foto ricordo, e per apprendere i segreti della guida in pista (il team ha punto di riferimento all’impianto di Lonato) e come si può diventare campioni di uno sport molto apprezzato dai giovani. Prossimi appuntamenti della scuola aperta al Pascal. Manerbio: sabato 10 gennaio e sabato 7 febbraio Verolanuova: sabato 17 gennaio e sabato 14 febbraio. Ore 15 presentazione dell’ Offerta Formativa da parte della Preside e dei suoi collaboratori e poi visita alle strutture e alle attrezzature con i docenti. La LUM in Gennaio La Libera Università Manerbio ha programmato i seguenti incontri, alle ore 15 dei giovedì del mese di Gennaio 2009, nel Piccolo teatro comunale.. 8: “Mangiare per vivere, non vivere per mangiare”, relatore il prof. Piergiorgio Pietta. A cura di Francesca Freddi e Francesca Morandini sarà presentata la mostra: “In viaggio sull’Oglio”. Successo del concerto di Natale al Politeama di Manerbio con una serata dedicata a “Melodie d’operetta” protagonisti il soprano Giulia Rosa Priori ed il tenore Sebastiano Azzaro (nella foto); al pianoforte Fabio Piazzalunga. Durante la serata è stato consegnato il premio “Manerbio Solidale” istituito dal Comune, alla cooperativa “Solidarietà 15: “La rivoluzione francese tra modernità e contemporaneità” relazione del prof. Marco Filippini. 22: “L’astronomia nei popoli antichi” relatore dott. Vladimiro Marinello. 29: “Il giardino nell’arte, dall’antico all’era moderna” – relatore prof. Alessandra Berlanda. Un pomeriggio con la musica nei periodici incontri alla Lum, la libera università Manerbio, apprezzato ed applaudito nel tutto Esaurito del Piccolo Teatro, grazie alla disponibilità del prof. Carlo Balzaretti, direttore del conservatorio Luca Marenzio di Brescia, qui fotografato con i coordinatori del sodalizio manerbiese: Bruno Scartapacchio, Augusta Olivetti e Rita Fogazzi. Un pomeriggio per sviluppare argomenti sul “pianoforte dal classicismo viennese all’America dei Novecento” passando attraverso tante culture da W.A. Mozart fino a Mendelsson, Chopin, Schuman, Scriabin, Granados, Mompou, Piazzola, Carrasco, Mozzati e Gershwing. Il programma del primo trimestre alla Lum si è esaurito con l’appuntamento di giovedì 18 dicembre quando, con relazioni di Giusy Cielo Ferarri ed Augusta Olivetti Pancera si è parlato de “I fiori nei miti dei Greci e dei Romani. La ripresa è prevista l’8 gennaio con la visita a Parma alla mostra del Correggio. Musica in Municipio Il “Curly sisters saxophone quartet”, gruppo composto da quattro giovanissime strumentiste del civico complesso Santa Cecilia diretto da Arturo Andreoli. Il Quintetto di musica da camera e il Minervium brass band, altre formazioni derivate dal complesso bandistico. Sono i complessi che hanno diffuso atmosfere natalizie in occasione dell’apertura di palazzo Bagni Luzzago sede del municipio di Manerbio. Gennaio 2009 Pag. 11 Verso il Piano di governo del territorio Recupero e tutela dei centri storici, attenzione all’ambiente ed alla qualità della vita della comunità. Sono questi i punti di partenza sui quali l’Amministrazione offlaghese intende poggiare le basi per la realizzazione del Piano di Governo del Territorio. La Legge Regionale 12 del 2005 prevede infatti l’obbligo, per tutti i comuni lombardi, di dotarsi del PGT. Si tratta del nuovo strumento urbanistico che sostituisce il tradizionale Piano Regolatore Generale per quanto attiene la pianificazione urbanistica a livello locale. Il Piano ha sostanzialmente lo scopo di definire l’assetto e le linee di sviluppo dell’intero territorio comunale. “Per il Comune di Offlaga si tratta di un momento estremamente importante” – spiega il sindaco Ferdinando Moretti con delega all’Urbanistica – “ E’ l’occasione per provvedere ad una significativa riqualificazione urbanistica dei 3 paesi che compongono il Comune (Offlaga, Cignano e Faverzano). In campagna elettorale ci eravamo impegnati al recupero dei centri storici al fine di garantirne la rivitalizzazione; con il PGT manterremo la parola data, anche perché, in una fase di cambiamento demografico e socio-economico come quella attuale, il recupero edilizio è propedeutico al recupero del tessuto sociale e al consolidamento dell’identità storico-culturale delle nostre comunità”.Rispetto al vecchio Piano Regolatore Generale il PGT introduce, tra le altre cose, una novità significativa: la partecipazione attiva e consapevole dei cittadini. Tra i primi atti che l’Amministrazione comunale è tenuta a compiere quando decide di avviare l’iter per la redazione del Piano c’è infatti quello di attivare un processo di coinvolgimento della popolazione per informarla e consentire ai cittadini, alle associazioni, alle categorie di formulare proposte in merito. La differenza rispetto al passato è sostanziale: con il vecchio PRG la popolazione era sì chiamata ad esprimersi attraverso osservazioni, ma ad adozione del Piano già avvenuta, con evidenti limiti ad un contributo effettivo e diffuso dei cittadini. In sostanza il PGT non sarà la risposta alle esigenze di pochi o di particolari categorie ma dovrà invece andare a beneficio dell’intera comunità. Per questo l’Amministrazione offlaghese, nell’ottica della trasparenza richiesta dalla legge e convinta dell’importanza del coinvolgimento pubblico, ha già incontrato i cittadini per illustrare finalità e caratteristiche del PGT. Il 15 ed il 17 dicembre scorsi sono state convocate due assemblee pubbliche, rispettivamente nel capoluogo e nella frazione cignanese, mentre a Faverzano l’appuntamento è stato fissato a dopo le festività. Nell’occasione i tecnici responsabili della stesura del Piano hanno spiegato il complesso insieme di atti necessario per arrivare alla realizzazione e all’adozione del Piano. Si è trattato solo di un primo approccio alla materia, che sarà seguito da altri incontri durante i quali ai cittadini verranno forniti maggiori spunti di intervento e di valutazione per eventuali proposte. Il primo atto che spetterà all’Amministrazione sarà quello della redazione del Documento di Piano, nel quale si andrà a definire il quadro generale della programmazione urbanistica tenendo conto anche delle proposte arrivate dai cittadini o dalle associazioni attive sul territorio; atto che deve comunque poggiare le proprie basi su un lavoro di analisi del territorio nei suoi molteplici aspetti: viabilistico, urbanistico, infrastrutturale, economico, sociale e culturale, ma anche geologico e ambientale. Scopo principale di questo delicati passaggio: definire e pianificare, per quanto possibile, lo sviluppo del territorio, della popolazione, dei servizi e delle attività economiche del Comune. Le immagini si riferiscono all’anno 1989. 24 DICEMBRE 2008 - 18 GENNAIO 2009 “PRESEPIO ARTISTICO DI CIGNANO” Palazzo Restelli (ex scuola materna) Orari di apertura: Festivi: dalle 14 alle 20 Prefestivi: dalle 14 alle 17 Per prenotare visite guidate per gruppi e scolaresche: 030 97 97 29 338 75 42 57 Per saperne di più visita il sito : www.presepiodicignano.it Pag. 12 Gennaio 2009 Gennaio 2009 Pag. 13 SPILLI PANEM ET CIRCENSES È proprio vero che quando si avvicinano le elezioni anche i dormienti di lungo corso si svegliano. Dopo quattro e lunghi anni di sonnolenza, la nostra amministrazione si è svegliata e, per la prima volta, si è attivata per le festività affiancando così le iniziative dei commercianti e delle associazioni locali di volontariato. In piazza Italia ha fatto installare un impianto di pattinaggio sul ghiaccio e, udite! udite!, ha organizzato perfino una serata pirotecnica. Proprio mentre il sindaco vieta ai dipendenti comunali gli straordinari per mancanza di disponibilità finanziaria, lo stesso non ha mancato di dimostrarsi un solerte organizzatore di occasioni ludiche. Con ogni probabilità la copertura delle spese sarà stata addossata a degli sponsor privati e pertanto la stessa non avrà avuto un impatto sul bilancio comunale. A nostro avviso le risorse derivanti dai privati dovrebbero essere indirizzate verso iniziative meno estemporanee. Ad esempio: il comune di Manerbio ha ricordato il 50° anniversario della morte di Claudio Botta con una conferenza e, per mancanza di fondi, ha rinviato a data da destinarsi l’organizzazione di una mostra antologica. Non sarebbe stato più utile, invece di pat- tinare sul ghiaccio oppure sparare con i fuochi d’artificio, ricordare con una mostra le opere di questo importante scultore nato a Manerbio? Alla cultura, cosiddetta ufficiale, l’ardua risposta. Da parte nostra dubbi in proposito non ne abbiamo. UN BIGNAMI PER MANERBIO Scrivere una sia pur “breve” storia economica dal Medioevo al ventunesimo secolo, opuscolo di Martino Giudici in distribuzione al comune di Manerbio, è come pretendere di superare gli esami di maturità, studiando sui “bigini” del Bignami. Poiché nell’aggettivo “breve” è insito il concetto di limite in tempo ed in estensione è difficile fare informazione, seppur sommaria, in modo adeguato cioè non superficiale, in completa e con passaggi nebulosi e che trascurano alcuni eventi: si rischia di snaturare la storia e ridurla ad un insieme di flash. TRAFFICO E MULTE Ogni intervento stradale deve avere, come finalità, la scorrevolezza del traffico e la tutela degli esercenti la strada: cioè favorire la viabilità. Non ci pare che, in alcune zone, il risultato sia stato raggiunto, anzi … Analizziamo alcuni casi, riteniamo, più evidenti e particolari. • Dissuasori di velocità posti in modo difforme, spesso mal individuabili, o sono in eccesso (tangenziale sud) o mancanti (via XX Settembre all’intersezione con via Volta e altre). A proposito di quest’ultima, sembra che nulla differisca rispetto alla sua intersezione con via San Martino, essendone l’immagine speculare, dove da tempo esiste il dissuasore (a parte gli inconvenienti idrici dello scarico delle acque). • Le modalità di esecuzione del parcheggio nella stessa via può definirsi “a gambero”, cioè possibile solo a retromarcia ed in spazi ristretti che obbligano a vere acrobazie con arresto e/o forte riduzione dello scorrimento del traffico. Gli spazi poi si trovano a distanza verosimilmente non regolare (vedi Codice della strada) dagli incroci pubblici, ma anche privati sui quali il comune dovrebbe intervenire obbligando alla regolamentazione, essendo superfici coinvolte con quelle pubbliche, evitando così conflittualità. • Qualsiasi siano le cause prevalenti, in ogni caso il parcheggio diventa selvaggio e nonostante le “badanti”, alias le ausiliarie del traffico (che badano), l’unico risultato è un prelievo monetario sui cittadini derivato da infrazioni quasi obbligate. Ci resta tuttavia da spiegare la tolleranza in alcune ristrette aree delle due vie citate. • Un altro introito a provenienza automobilistica avviene attraverso un autovelox che si può definire a “mano morta” perché ipertutelato da leggi, articoli, commi e disposizioni nazionali, regionali, provinciali e comunali, circa la tipologia stradale e la giustifica dell’assenza della contestazione immediata: il cittadino avverte una flagranza “elettromeccanica digitale” automatica retrograda, tardiva quindi nella notifica perché si sente colpito alle spalle anche per lieve infrazione che non ha arrecato danno e che comunque spilla e accattona quattrini in modo inappellabile. Educazione stradale autoritaria o persuasiva? Ed il cartello di segnalazione di rilevamento in corso? • La ciclo-pedonale per Bassano Bresciano, a parte l’aspetto ludico e da fitness, presenta esubero di illuminazione (in tempi di crisi energetica lascia perplessi) e l’estetica della stessa fatta simile ad elmetti di triste memoria, si ritiene di scarso utilizzo nei mesi freddi (non è tempo di eroi questo né pare che ci sia il surriscaldamento terreste), ma forse è l’unica cosa lungimirante vista l’evoluzione attuale dell’economia e dell’inquinamento: andare in bicicletta. PUNTI DI VISTA Nella nota a commento della rubrica paesaggistica Punti di vista, nel presentare le immagini e l’argomento di questo numero ci è obbligo fare alcune considerazioni preliminari (per non correre il rischio di brutte figure e vedere il male dove non c’è). 1. Non ci risulta storicamente e architettonicamente (salvo prova contraria sempre possibile) che esista un ponte che ne copre un altro, ma ci sono stati solo affiancamenti, restauri di adeguamento o ricostruzioni per abbattimenti o crolli. Involontaria convalida di quanto si afferma, appare anche nell’immagine del nostro calendario posta a novembre 2009, dove gli accessi pontili al paese sono già due. Argomentazioni seguenti esplicheranno ancor meglio quanto si vuole intendere. 2. Il ponte coperto che era comun- que in uso poteva costituire una valida alternativa in caso di emergenza e/o essere riservato al traffico locale. Né la sua conservazione per motivi storicoestetici giustificava il suo mantenimento, per la sua attuale invisibilità e perché ha obbligato a una struttura d’incerta definizione. 3. Comunque la conformazione strutturale costituitasi, nonché l’innesto forzato sulle strade che congiunge (la rotatoria per Brescia merita altro commento) costituisce test di alta capacità di guida (in particolare con pioggia o gelo), quando autoarticolati o simili, ma anche semplici automobili incolonnate fanno pendolo sulla sommità del ponte. 4. Il luogo del recente ponte del parco Mella o in vicinanza, quello si era idoneo per scaricare il traffico dell’ospedale, della strada statale 45 bis e del groviglio rotatorio in via San Martino del Carso con la confluenza tra via Porzano e la strada vecchia per Milzanello, ed eseguito a tempo opportuno avrebbe forse semplificato i numerosi raccordi e sottopassi posti ad est verso l’autostrada. 5. È difficile in prospettiva pensare in questo territorio ad un parco/isola silenzioso, non inquinato e frequentato da fauna: forse sarà un’oasi in un deserto d’asfalto. 6. Infine paesaggisticamente se prendiamo in considerazione anche la residuale passerella in ferro, constatiamo la soppressione della visibilità verso ovest e un monumento all’inutile per il sotto-utilizzo, pur sapendo che il suo smontaggio è economicamente oneroso. Gennaio 2009 Pag. 14 Far West MANERBIO = MAMMA CORAGGIO Il disperato appello rivolto ai carabinieri di Manerbio di una madre che prima ha sospettato che il figlio facesse uso di droga e ha poi scoperto che lo stupefacente lo vendeva agli amici e ai compagni di scuola. Si è fatta coraggio ed ha denunciato il figlio. Le suppliche e i consigli non avevano portato ad alcune effetto. Un dramma durato un paio di mesi e che si è concludo con l’arresto del ragazzino, studente alle superiori a Manerbio. Ha solo 15 anni. I carabinieri di Manerbio sono intervenuti dopo aver svolto indagini in paese che hanno portato gli investigatori ad appurare che in effetti il ragazzino era inserito nel mondo del piccolo spaccio di droga. E da consumatore, si era trasformato in baby pusher. Acquistava e cedeva dosi di “fumo”. La droga la nascondeva in casa e in camera da letto preparava le stecchette per gli amici. Per il ragazzo è scattato l’arrestato e dopo un “passaggio” al carcere minorile Beccaria e l’udienza di convalida del fermo gli sono stati concessi i “domiciliari”. RONDE CONTRO LA CRIMINALITA’ Un’escalation di furti e rapine, un’ottantina in un mese, da fronteggiare con ronde volontarie che “armate” del solo telefono cellulare pattuglieranno le zone a rischio. A Pavone Mella, in pieno giorno, in via Sauro a due passi dalla scuola materna e dall’oratorio un imprenditore agricolo di 54 anni si è trovato faccia a faccia con i ladri che gli stavano svaligiando la casa. I ladri, scoperti, se la sono data a gambe su una golf nera. Altra aggressione al titolare del distributore di via Brescia ad opera di due individui con il volto coperto da una sciarpa che si sono fatti consegnare cento euro. Poi ancora di pomeriggio l’assalto alla tabaccheria di via Trieste che ha fruttato ai due banditi, armati di doppietta da caccia, 900 euro. Una prima risposta al disagio è venuta dai sindaci della zona riuniti a Gottolengo negli uffici del sindaco Giuliana Pezzi Zacco, consigliere provinciale e membro dell’Associazione comuni bresciani. Una riunione a porte chiuse per illustrare ai partecipanti l’accordo di collaborazione tra i Comuni di Acquafredda, Calvisano, Fiesse, Gambara, Gottolengo, Isorella, Pavone Mella, Remedello, Seniga e Visano. E’ indispensabile la massima collaborazione di tutti. Un ruolo importante potrebbe assumerlo il volontariato civile da utilizzare, non certamente armato, ma come antenne vigili ed attente a monitorare il territorio per la verifica della presenza di eventuali male intenzionati. BULLI ARRESTATI A LENO Il bullismo, fenomeno più frequente di quanto si pensi. Due quindicenni sono accusati di aver rapinato uno studente dodicenne di Leno. I carabinieri non escludono che alla coppia di quindicenni che abitano in paesi della Bassa poco distanti SPIGOLATURE Al volo da Leno, vadano attribuiti anche alcuni furti avvenuti in classe. Il fermo su ordine del Tribunale dei minorenni di Brescia che li ha rinviati agli arresti domiciliari. Si spera in un loro recupero. Che capiscano di aver sbagliato. “Due ragazzi vivaci”, così vengono descritti i due arrestati che in un caso sono stati spalleggiati da altri 5 o 6 ragazzini. L’invito che la magistratura e i carabinieri rivolgono ad altre possibili vittime è quello di segnalare anche episodi che appaiono meno gravi. Accertato infatti che durante uno sciopero i due 15enni, alla stazione dei bus di Brescia, hanno picchiato un altro ragazzo. MANERBIO VANDALI IN CENTRO AL PAESE Proteste degli abitanti di via Marsala a Manerbio per il persistere di azioni vandaliche contro le case. La porta d’ingresso di un’abitazione privata è stata presa a calci e petardi sono stati lanciati contro le finestre. Spavento per la famiglia di operaio che con la moglie seguiva la tv. Una pattuglia della Polizia Locale è stata informata ed ha cercato di individuare gli autori della bravata. Inutilmente, però. DELINQUENTI AL MINI MELLA Malviventi in azione nello notte a Borgo Poncarale. Obiettivo dell’ennesimo furto degenerato in rapina violenta il laghetto-ristorante “Mini Mella”, tra Borgo Poncarale e Bagnolo Mella. L’abbaiare rabbioso di uno dei tre cani di casa ha messo in allarme la vittima. La prima reazione del padrone di casa è stata quella di dare un’occhiata. E proprio mentre sporgeva la testa verso l’esterno, uno dei malviventi lo ha colpito con un bastone. Ferita e spaventata, la vittima dell’aggressione si è barricata nel bagno, mentre i rapinatori, in tre, tentavano di sfondare la porta a calci e bastonate. Buona sorte ha voluto che a portata di mano ci fosse un telefono cellulare, dal quale immediata è partita la chiamata per il 112. Scattato l’allarme, i rapinatorii sono fuggiti, non prima di aver tentato di scassinare uno dei quattro videopoker del locale e aver arraffato un telefonino, un carica-batterie, alcuni gioielli, l’incasso della serata e un computer portatile. In casa col proprietario dormivano: la moglie e tre figli di nove, otto e sei anni e mezzo. LA STAGIONE DEI CACHI Quindici anni è il ritardo con cui la sinistra italiana scopre ogni cosa: si chiami riformismo, atlantismo, consumismo, fine del comunismo, mercato, imprenditoria; Ora è il turno della questione morale. Quindici anni dopo ci siamo arrivati: un sindaco arrestato a Pescara, parlamentari inquisiti, il tracollo del voto abruzzese con la giunta falcidiata dagli arresti, il caso Del Turco, che non a caso ripudiò Craxi proprio sulla questione morale, senza contare il caso Napoli dove il barometro promette tempesta. E’ quella sinistra: che può “avere una banca”, ma non volle vedere Primo Greganti; che sopportò i bombardamenti jugoslavi, ma non l’espressione “barca a vela”; che, come affermava Craxi, prendeva “contribuzioni sistematiche al pari degli altri partiti” (processo Enel di Mani pulite, uno dei tanti) e che frattanto si procacciava finanziamenti anche a Est, dove puntavano i missili contro di noi. Dicono che erano mele marce anche se questa è proprio la stagione dei cachi maturi. LA CHIESA E GLI EBREI L’on. Fini ci ha abituato a periodiche “fughe a sinistra”. Esistono documenti importanti che testimoniano l’impegno della Chiesa contro le leggi razziali. Un impegno che la gerarchi Vaticana scelse silenzioso, per non far pagare il proprio presunto eroismo antifascista a milioni di cattolici esposti (in Italia come in Germania) alle ritorsioni delle dittature. Ciò permise tra l’altro una maggior mano libera nell’aiutare clandestinamente gli Ebrei tanto che nell’Ungheria in preda alla follia antiebraica fu possibile ad un Fascista di nome Giorgio Perlasca, ex legionario di Spagna, di far valere la sua cittadinanza spagnola, concessagli dal generale Francisco Franco, autoproclamarsi console e reggente dell’Ambasciata Spagnola a Budapest e rilasciare 5.000 e passa certificati di cittadinanza che hanno salvato da morte sicura altrettanti Ebrei. L’Italia antifascista del dopoguerra ha maldigerito questo atto eroico riconosciuto ed esaltato dal governo israeliano dopo un accurata indagine del Mossad con il conferimento della più alta onorificenza al Perlasca ed alla cittadinanza onoraria. NEL PD PORTE APERTE, ANZI SPALANCATE “Questa famiglia politica ha dentro di sé l’idea della libertà, l’idea della promozione sociale, l’idea della lotta alla disuguaglianza. Penso che più questa famiglia si aprirà, più questa famiglia riconoscerà l’esistenza di tante forze, di tante energie, di tante culture che gravitano dentro il corpo democratico e progressista, e meglio sarà per tutti noi”. Dichiarazione del segretario del Pd, Walter Veltroni, all’assemblea del Pse a Madrid dove ha parlato come ospite in lingua italiana. Veltroni non ha aderito al manifesto, con il quale il Pse si presenterà alle elezioni europee di primavera. Alla spicciolata invece hanno firmato: Riccardo Nencini (Partito socialista), Mercedes Bresso (presidente del comitato degli amministratori regionali socialisti in Europa) e Piero Fassino (Ds) che al grido biblico “alzati e cammina”, al congresso madrileno sono riusciti a resuscitare (uno così esperto d’Europa che i suoi l’avevano spedito in Birmania). Un pezzo di Pd è dentro ma, con un’operazione di equilibrismo, un altro pezzo è fuori tra i quali: Rosy Bindi, Arturo Parisi, Enrico Letta, Rutelli e compagnia cantando, dei quali ci si chiede da parte stanno? Massimo D’Alema dichiara: “Non sono interessato a fare il segretario del partito”. E sta alla finestra da buon gatto sornione. LA NUOVA STELLA ROSSA Novella 2000 prenderà il posto di Rinascita nel cuore dei comunisti Italiani? Il partito che fu di Togliatti, Amendola, Berlinguer e Pajetta ha trovato un nuovo leader capace di trascinare a nuove straordinarie vittorie la masse operaie sfruttate. Il nuovo idolo è Valadimir Luxuria che ha vinto l’Isola dei Famosi battendo il Bidello prodiano di Bologna, la Velina berlusconiana argentina e ancor prima umiliando la contessa De Blank e con essa tutta l’aristocrazia mediatica. Sansonetti, Giordano e Bertinotti tornano a sventolare le bandiere rosse e intonano i canti di lotta in onore del transgender a cui hanno già proposto tutte le candidature possibili. Intoneranno “Bella Ciao”? Gennaio 2009 Impresa Edile I.CD. SNC Pag. 15 Via Donatori del Sangue n. 14 Bassano Bresciano REALIZZA E VENDE PER INFORMAZIONI Tel. 030.9935144 – 3358201466 – 335.8133400 Nuovo villaggio con ville autonome di tipo signorile a San Gervasio chiavi in mano da Euro 185.000 Ville autonome monopiano e su due livelli, ampio giardino con possibilità piscina, pavimenti a scelta, serramenti laccati con vetri basso emissivo, riscaldamento a pavimento con caldaia a condensazione, cappotto esterno da cm. 6, sezionale elettrica, sanitari sospesi, idromassaggio, antifurto, certificazione energetica in Classe b A RICHIESTA PROGETTAZIONE PERSONALIZZATA DELLA VOSTRA VILLA Gennaio 2009 Pag. 16 Il censimento delle cascine della Bassa Bresciana Intervista all’Ass. provinciale Mazzoli La valorizzazione di un territorio passa attraverso la conoscenza che si ha del territorio stesso e dalla capacità di comunicarne la cultura, le bellezze e le tipicità che lo caratterizzano. A questo aggiungiamo un moderno concetto di governo dell’ambiente e del territorio, la consapevolezza che lo spazio non è illimitato ed arriviamo a comprendere come diventi fondamentale una pianificazione e una regolamentazione degli interventi con un’ottica non più settoriale ma globale. Oggi sappiamo bene che il territorio non va consumato ma tutelato e valorizzato e siamo fortemente convinti che ogni crescita economica non è realmente progresso se non va a beneficio della vita di tutti. Questa è la strada che questo Assessorato al Territorio e la Provincia di Brescia hanno scelto per promuovere la terra bresciana. Nel 2007, infatti, con uno stanziamento di 120mila euro è partito il Progetto Censimento Cascine della bassa bresciana che a tutt’oggi ha “schedato” circa 4mila realtà di cui un centinaio sono state catalogate come “eccellenze” e che ha visto direttamente coinvolte anche la Fondazione Civiltà Bresciana e la Fondazione Pianura Bresciana E’ stata questa l’ulteriore conferma che la nostra terra ha un patrimonio storico e cultura di notevole pregio. Acquisire e rendere utilizzabili dati e immagini della pianura bresciana, ed in particolare dell’architettura rurale, è stato il primo passo per una riscoperta delle specificità e dell’identità delle nostre genti non finalizzata al semplice mantenimento della memoria contadina ma come strumento utile a capire cosa è oggi la campagna e soprattutto a progettare il domani. I paesaggi della pianura con antiche corti rurali diventano, anche se per ora solo occasionalmente, mete turistiche e quindi opportunità di sviluppo. Dotata di rilevanti risorse dal punto di vista storico – artistico con cascine, castelli, ville e palazzi o con pievi e chiese che sono una pinacoteca diffusa, la Bassa può utilizzare meglio queste opportunità per affacciarsi in modo più consistente sul mercato turistico nazionale e internazionale. Oggi si parla di culture autoctone, di sviluppo turistico e sostenibilità ambientale e a livello europeo si discute di “gestione integrata” nelle destinazioni turistiche. Si è superata la vecchia dicitura di promozione turistica perché non si propongono più solo servizi turistici ambientati in una bella location ma si presenta tutto il territorio a partire dal paesaggio per arrivare ai prodotti; si parla di animazione del territorio per definire tutte le azioni che lo investono. Si è introdotto il concetto di governo dell’ambiente e del territorio ed è ben chiara la consapevolezza che lo spazio non è illimitato. Promuovere un territorio vuol dire innanzitutto salvaguardarlo per poterlo rendere vivibile anche alle generazioni future ed è su questo piano che abbiamo voluto confrontarci con altre realtà lombarde, venete e emiliane oltre che con quelle europee provenienti da Spagna, Olanda, Polonia ed Estonia, in un convegno organizzato a Leno lo scorso 30 novembre dal titolo: “Le pianure europee come fattore di integrazione: cultura, paesaggio e architettura rurale”. In quell’occasione, oltre ad arricchire le nostre conoscenze, mettersi attorno ad un tavolo e confrontare la propria storia, la propria cultura con quella di altri Paesi europei, è stato il primo fondamentale passo per giungere ad una reale integrazione tra i popoli. Ed anche questo, sia come Assessorato al territorio sia come Provincia di Brescia, non ci sembra un obiettivo da poco. Dialogo e condivisione degli obiettivi. Questa in estrema sintesi la strategia delineata da Francesco Mazzoli, Assessore al Territorio, Parchi e Via della Provincia di Brescia, per l’attuazione della Legge Regionale n° 12 che ha introdotto importanti novità nella gestione del territorio provinciale. Assessore Mazzoli, quale rivoluzione culturale ha stabilito la Legge Regionale n° 12 in tema di territorio? La Legge 12 e tutte le modifiche successive, circolari e delibere di Giunta regionale in materia, sottolineano e ribadiscono che la competenza per la gestione dei temi urbanistici sono in carico alle amministrazioni comunali. Tale salvaguardia è presente anche con l’introduzione del nuovo strumento del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) per il quale le Amministrazioni avevano avanzato la preoccupazione di ridurre il PTCP ad un grande Piano Regolatore. Il Piano Territoriale è infatti di “coordinamento” e di “indirizzo”, perché ai Comuni compete l’opportunità e la responsabilità di gestire il territorio. Tutto il territorio comunale? Sostanzialmente sì. Anche l’ultima delibera di Giunta regionale, in uno dei suoi passaggi, sottolinea che per buona parte del territorio “rimane pienamente salvaguardata la competenza primaria del Comune in ordine alla disciplina urbanistica, competenza affermata in linea di principio dalla L.R. 12/05”. Condivide questa impostazione? E’ ciò che per decenni abbiamo tutti auspicato: “la responsabilità delle scelte delegata all’Istituzione più vicina al cittadino”. Il mio obiettivo è però di guardare più avanti: dialogare con i Comuni per verificare se questa gestione della pianificazione urbanistica è la più efficace o se qualche modifica sarebbe opportuna per riuscire a governare alcuni grandi processi in modo migliore e nell’interesse di tutti. Che riscontri ha ottenuto da questa scelta strategica della Provincia? Ottimi! Pressoché tutte le amministrazioni comunali, pur nel rispetto delle diverse competenze, si sono dimostrate disponibili al dialogo. Fra le novità introdotte dalla Legge n.12 c’è l’indicazione che l’Amministrazione Provinciale è stata investita di un potere di decisione, anche sui Comuni, per quanto riguarda l’agricoltura, o meglio gli ambiti agricoli. Ci può chiarire meglio? La Legge Regionale prevede, demandando il compito alle Province, l’individuazione di quegli ambiti che sono considerati strategici per l’attività agricola (questo è contenuto anche nel Piano Territoriale Regionale approvato nel gennaio 2008) che, essendo di valenza sovracomunale (strategica), non possono essere lasciati alla libertà del singolo Comune, ma devono essere visti in un contesto plurisovra-comunale. Con quali criteri si definiscono gli ambiti agricoli? I criteri emanati lasciavano presupporre il riconoscimento di quegli ambiti in cui è rintracciabile una particolare rilevanza dell’attività agricola come gli ambiti in cui vi sono condizioni di specifica produttività dei suoli, oltre ad un’estensione e una continuità sovracomunale di tale produzione. Questi principi, che inizialmente sembrava dovessero essere presenti contemporaneamente affinché un territorio potesse essere riconosciuto come un ambito agricolo di valenza strategica, avrebbero determinato la totale estraneità dell’intero territorio di alcune Province, l’inserimento totale per altre e, per la Provincia di Brescia, probabilmente una linea netta di demarcazione con l’autostrada A4. Bisogna tenere presente che le città nella Bassa, nella pianura irrigua, sono sorte dove il terreno era particolarmente produttivo e in prossimità del luogo di lavoro: la gente lavorava nei campi e costruiva le città esattamente dove lavorava. Quindi, le aree agricole che hanno un maggior valore agro-produttivo sono individuabili proprio nelle aree dove sono stati costruiti e si sono sviluppati i centri abitati. Avete condiviso queste direttive? Ovviamente, ma abbiamo voluto tener conto delle stesse considerazioni della Regione Lombardia che inquadrano l’attività agricola come multi-funzionale. Mi spiego: insieme alle Amministrazioni Comunali abbiamo costruito dei criteri condivisi e tali che consentissero ai Comuni una prima proposta. Abbiamo realizzato una griglia per individuare questi ambiti, tenendo conto dell’economia, del valore agro-produttivo del territorio, ma anche delle diverse valenze proprie dell’attività agricola come quella di mantenimento di una fisionomia rurale, di difesa dell’ambiente o del paesaggio. In questo modo non abbiamo escluso, dagli ambiti agricoli, intere zone come le Valli, la Franciacorta o il Garda.