Immanuel Kant
L’Estetica Trascendentale
?
Per capire in che modo il soggetto
condiziona l'oggetto occorre
ripercorrere l'analisi delle facoltà
conoscitive che Kant svolge nella
Critica della Ragion Pura
Le facoltà conoscitive
• la conoscenza umana si divide in due
“tronchi”, senso e intelletto:
 al primo gli oggetti sono dati (sono percepiti),
col secondo sono pensati,
 la differenza è qualitativa (non quantitativa);
 bisogna perciò studiarli separatamente e
cominciando dal senso (le cose devono
essere percepite sensibilmente prima di
essere pensate).
Struttura della CRP
Introduzione
Estetica trascendentale
Dottrina
CRP degli
Logica
elementi trascendentale
Dottrina del metodo
Senso
Analitica
trascendentale
Intelletto
Dialettica
trascendentale
Ragione
Trascendentale
• Nella Scolastica sono trascendentali quei
concetti (uno, bene, vero…) che si
predicano di tutte le cose.
• In Kant
 È ciò che trascende l’esperienza (= a priori),
 ma in quanto la rende possibile, ne è
condizione (come il verde degli occhiali).
 Trascendentale non è trascendente.
Chiamo trascendentale ogni conoscenza che
si occupi, in generale, non tanto di oggetti
quanto del nostro modo di conoscere gli
oggetti, nella misura in cui questo deve essere
possibile a priori.
Critica della Ragion Pura
Estetica trascendentale
• L’Estetica è la dottrina che studia la
conoscenza sensibile (dal greco
“àisthesis”, “sensazione”)
• La conoscenza sensibile è
 intuizione: cioè conoscenza diretta,
immediata (=non mediata; ≠ subitanea)
 dei fenomeni: con i sensi non conosciamo le
cose quali sono in se stesse, ma come si
manifestano.
Senso
Materia e forma del
fenomeno
• Nei fenomeni intuiti distinguiamo:
 Una materia, costituita dalle sensazioni (cioè
dalle modificazioni prodotte in noi
dall’oggetto) che è un elemento a posteriori;
 una forma che è il modo in cui il soggetto
ordina i dati sensoriali che è un elemento a
priori (il modo di ordinare l’esperienza,
precede l’esperienza)
Senso
Spazio e tempo
• Kant osserva che tutti gli oggetti esterni
che intuiamo sensibilmente sono sempre
collocati in uno spazio e in un tempo.
• Spazio e tempo non vanno intesi come
realtà ontologiche e proprietà delle cose
ma sono funzioni proprie del soggetto, il
modo di operare della sensibilità.
• Sono le forme trascendentali della
sensibilità.
Senso
Dimostrazione
• La loro conoscenza non può derivarci
dall’esperienza, perché spazio e tempo
sono condizioni indispensabili affinché ci
sia una tale esperienza:
 posso conoscere una realtà esterna solo se
ho già la nozione di spazio;
 posso conoscere una successione solo se
ho già la nozione di tempo.
Senso
Differenza
tra spazio e tempo
• lo spazio è la forma del senso esterno
(dei fenomeni che ci appaiono fuori di noi);
• il tempo è la forma
 del senso interno, cioè dei fenomeni che ci
appaiono interni alla nostra coscienza
(percezioni, volizioni...)
 e del senso esterno, in quanto colloco la
percezione degli oggetti esterni nel flusso
temporale della mia coscienza.
Senso
Intuizioni pure
• Le forme dei fenomeni possono essere
intuite a sé, senza alcuna materia:
 queste intuizioni della sola forma dei
fenomeni si chiamano intuizioni pure,
 contrapposte a quelle che comprendono
anche la materia che sono dette intuizioni
empiriche.
• Sulle intuzioni pure si basano giudizi
sintetici a priori di geometria e aritmetica
Senso
Le basi della matematica
• I giudizi della geometria sì basano
sull’intuizione pura a priori dello spazio
(io intuisco che la retta è la distanza più
breve tra due punti: non lo ricavo né dai
concetti, né dalla figura).
• I giudizi della aritmetica si basano sul
tempo (quando contiamo, consideriamo
una successione, enumeriamo una cosa
dopo l'altra).
Senso
Limiti della matematica
• In quanto forme della sensibilità, spazio e
tempo sono applicabili solo ai fenomeni
e non significano nulla al di fuori di essi,
non posso riferirli agli oggetti in sé;
• così i giudizi di aritmetica e geometria che
su essi si basano, sono validi a priori, ma
con un limite: valgono solo per “gli oggetti
di una possibile esperienza”, cioè, per i
fenomeni.
Senso
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Kant, estetica trascendentale