La Critica della Ragion Pura
di Immanuel Kant
4. L’Estetica trascendentale
IV Liceo scientifico
Prof. Gianni Serino
-Prefazioni (1781, 1787)
-Introduzione
Estetica
Trascendentale → SENSIBILITÀ
Dottrina trascendentale
degli elementi
Critica della Ragion Pura
Analitica
Trascendentale → INTELLETTO
Logica
trascendentale
Dottrina trascendentale
del metodo
Dialettica → RAGIONE
Trascendentale
-Prefazioni (1781, 1787)
-Introduzione
Estetica
Trascendentale → SENSIBILITÀ
Dottrina trascendentale
degli elementi
Critica della Ragion Pura
Analitica
Trascendentale → INTELLETTO
Logica
trascendentale
Dottrina trascendentale
del metodo
Dialettica → RAGIONE
Trascendentale
-Estetica: dal greco aisthesis= sensibilità; dunque
dottrina della sensibilità
-Estetica trascendentale: “una scienza di tutti i
principi a priori della sensibilità” [Critica della Ragion
Pura, Estetica trascendentale, § 1]
*Kant è consapevole dell’uso fatto dal filosofo tedesco Baumgarten
del termine “estetica” in riferimento ad una “teoria del bello”
-SENSIBILITA: la facoltà mediante la quale gli oggetti ci sono dati (vengono
intuiti), attraverso un’affezione dell’animo
-FENOMENO: l’oggetto di un’intuizione sensibile
MATERIA
Ciò che corrisponde alla
sensazione (le affezioni del
nostro animo)
FORMA
Per risalire alle
forme pure della
sensibilità devo
separare dalla
rappresentazione
di un corpo tutto
ciò che mi deriva
dall’intelletto e….
L’ordine che la mia
sensibilità conferisce alle
sensazioni
-SENSIBILITA: la facoltà mediante la quale gli oggetti ci sono dati (vengono
intuiti), attraverso un’affezione dell’animo
-FENOMENO: l’oggetto di un’intuizione sensibile
MATERIA
Ciò che corrisponde alla
sensazione (le affezioni del
nostro animo)
FORMA
…sottrarre tutto
ciò che
appartiene alla
sensazione
(impenetrabilità,
durezza, colori,
etc.)
COSA MI
RIMANE?
L’ordine che la nostra
sensibilità conferisce alle
sensazioni
-SENSIBILITA: la facoltà mediante la quale gli oggetti ci sono dati (vengono
intuiti), attraverso un’affezione dell’animo
-FENOMENO: l’oggetto di un’intuizione sensibile
MATERIA
FORMA
Sottrarre tutto
ciò che
appartiene alla
sensazione
(impenetrabilità,
durezza, colori,
etc.)
COSA MI
RIMANE?
SPAZIO e TEMPO
• Lo spazio e il tempo non esistono al di fuori di noi: sono forme pure della
nostra sensibilità
“Noi possiamo quindi solo dal punto di vista umano parlare di spazio, di esseri
estesi, ecc. Ma, se uscissimo dalla condizione soggettiva nella quale soltanto
possiamo conseguire un’intuizione esterna, dal modo, cioè, in cui possiamo
venir modificati dagli oggetti, l’idea di spazio non significherebbe più nulla.
Questo predicato viene attribuito alle cose, in quanto esse appariscono a noi,
sono cioè oggetti della sensibilità” [Critica della ragion pura, Estetica
trascendentale §3]
“Se noi […] consideriamo gli oggetti come qualcosa per sé stante, il tempo
non è più nulla […]. Il tempo è dunque unicamente condizione soggettiva
della nostra (umana) intuizione (che è sempre sensibile, cioè in quanto noi
veniamo modificati da oggetti), e non è inulla in se stesso, fuori del soggetto.”
[Critica della Ragion Pura, Estetica trascendentale §6]
• Lo spazio e il tempo non esistono al di fuori di noi: sono forme pure della
nostra sensibilità
• Lo spazio è il “senso esterno”, il tempo è il “senso interno”
• Mediante lo spazio ci rappresentiamo gli oggetti al di fuori di noi
• Mediante il tempo lo spirito intuisce se stesso e i suoi stati interni
SPAZIO
S
TEMPO
• Lo spazio e il tempo non esistono al di fuori di noi: sono forme pure della
nostra sensibilità
• Lo spazio è il “senso esterno”, il tempo è il “senso interno”
• Mediante lo spazio ci rappresentiamo gli oggetti al di fuori di noi
• Mediante il tempo lo spirito intuisce se stesso e i suoi stati interni
• Gli oggetti al di fuori di noi sono spazializzati e temporalizzati
• I nostri stati interni sono solo temporalizzati
• Il tempo è più universale dello spazio
TEMPO
SPAZIO
S
T
T
• Di spazio e tempo Kant fornisce:
– Un’esposizione metafisica
• Un’esposizione chiara che rappresenti spazio e tempo
come dati a priori
• In particolar modo si tratterà di mostrare che spazio e
tempo non sono concetti, ma intuizioni…
• …e che non dipendono dall’esperienza e quindi sono
intuizioni pure
– Un’esposizione trascendentale
• Un’esposizione che mostri come certi giudizi sintetici a
priori siano possibili solo sulla base di spazio e tempo,
concepiti come intuizioni pure (cioè come forme pure
della nostra sensibilità)
L’esposizione metafisica di spazio e tempo
• Spazio e tempo sono a priori
– Lo spazio e il tempo non derivano dall’ esperienza (per astrazione dagli oggetti di
esperienza):
•
•
per rappresentarmi qualsiasi oggetto esterno ho bisogno di rappresentarlo nello spazio
per rappresentarmi oggetti simultanei o in successione ho bisogno di rappresentarli nel tempo
- Posso immaginare uno spazio vuoto, ma non un oggetto esterno che non sia nello
spazio
-Posso immaginare un tempo in cui non succede nulla, ma non un fenomeno che non
sia nel tempo
• Spazio e tempo non sono dei concetti, ma delle intuizioni
- Un concetto accomuna molti oggetti (il concetto di cane, ad es.
accomuna molti cani e presuppone che esistano molti cani), mentre
esistono uno spazio unico universale e un tempo unico universale e
non molti spazi e tempi (se non intesi come limitazioni di quelli)
- Lo spazio e il tempo vengono rappresentati come infiniti, mentre
nessun concetto è infinito (sebbene possa raccogliere sotto di sé
un’infinità di oggetti)
→Spazio e tempo sono intuizioni pure (forme a priori della sensibilità)
L’esposizione trascendentale dello spazio
• Lo spazio (inteso come intuizione pura) permette di fondare a priori la
geometria
• Che “due rette non possono chiudere uno spazio” lo so a priori, ma
attraverso un’intuizione
“Come dunque può essere nello spirito un’intuizione pura, che preceda agli
oggetti stessi, e nella quale il concetto di questi possa essere determinato a
priori? Evidentemente solo ad un patto, che essa abbia sua sede soltanto nel
soggetto, come sua disposizione formale ad essere modificato dagli oggetti, e
a conseguire per tal modo la loro i m m e d i a t a r a p p r e s e n t a z i o n e,
cioè l’ i n t u i z i o n e , dunque soltanto in quanto forma del senso esterno in
generale [Critica della Ragion Pura, Estetica trascendentale §3]
L’esposizione trascendentale dello spazio
• Lo spazio (inteso come intuizione pura) permette di fondare a priori la
geometria
• Che “due rette non possono chiudere uno spazio” lo so a priori, ma
attraverso un’intuizione
• Ciò che intuisco a priori sono proprietà della spazio, ma questo è solo la
forma con cui nostra sensibilità recepisce i fenomeni esterni (quindi sono
sicuro a priori che qualsiasi fenomeno si adatterà a questa forma e godrà
delle sue proprietà)
L’esposizione trascendentale del tempo
• Il tempo (inteso come intuizione pura) permette di fondare a priori la
meccanica pura…
• …e, secondo i Prolegomeni, l’aritmetica
Il numero si basa sul tempo
Per poter pensare una qualsiasi quantità come numero, ho bisogno di contare…
3
2
1
4
6
5
7
…e l’attività del contare presuppone il tempo!!!
“L’aritmetica anche riesce a costruire i suoi concetti di numero mediante una
successiva aggiunta delle unità nel tempo ” [Prolegomeni ad ogni futura
metafisica che potrà presentarsi come scienza, Parte prima §10]
L’esposizione trascendentale del tempo
• Il tempo (inteso come intuizione pura) permette di fondare a priori la
meccanica pura…
• …e, secondo i Prolegomeni, l’aritmetica
• Come nel caso precedente, ciò che intuisco a priori sono proprietà del
tempo, ma questo è solo la forma con cui nostra sensibilità recepisce i
fenomeni esterni (quindi sono sicuro a priori che qualsiasi fenomeno si
adatterà a questa forma e godrà delle sue proprietà)
ESPOSIZIONE METAFISICA
ESPOSIZIONE TRASCENDENTALE
Spazio e tempo
sono intuizioni
(e non concetti)
Spazio e tempo
rendono possibili
giudizi sintetici
(e non analitici)
Spazio e tempo
sono puri
(e non empirici)
Spazio e tempo
rendono possibili
giudizi a priori
(e non a posteriori)
Tutto questo può avvenire solo in quanto spazio e tempo sono
le forme con cui la nostra sensibilità ordina i dati che riceviamo
dall’esterno e l nostri stati interni
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Immanuel Kant e la Critica della Ragion Pura