L’infermiere e il bambino nelle situazioni di emergenza ed urgenza Paola Devescovi Infermiera Pediatrica Pronto Soccorso Pediatrico IRCCS Burlo Garofolo La nostra realtà (dati 2011) • 22.000 accessi l’anno di cui: • Inferiore 1% codici rossi • 8% codici gialli • 67% codici verdi • 24% codici bianchi Valutazione dei sintomi • Diversa percezione dell’importanza dei sintomi • Rapida evoluzione • Rimuovere il dolore per una migliore valutazione della clinica Il triage • Il triage rappresenta il momento fondamentale della relazione con il bambino e i suoi accompagnatori • TRIAGE GLOBALE: osservazione e ascolto bambino e accompagnatori • Sotto un sintomo si può nascondere qualcosa Risorse per il triage • Spazio adeguato • Fornito dei presidi, scale del dolore, tabelle di riferimento • Personale dedicato e formato: infermiere pediatrico o infermiere con esperienza in campo pediatrico di almeno 6 mesi, corso di pbls d, corso di triage, auspicabili corsi di comunicazione Postazione di triage: osservatorio di segni e sintomi - Dare spazio al bambino permettendo di verbalizzare il suo disagio - utilizzare un linguaggio adatto all’età - Osservare il bambino e il comportamento dei genitori Forme di maltrattamento • • • • • • Maltrattamento fisico Maltrattamento psicologico Trascuratezza grave Sindrome di Munchausen Abuso sessuale Sfruttamento Famiglia e cura nella nostra realtà • Durante la cura il bambino deve essere considerato nella sua globalità, • Genitori sono sempre presenti e lo accompagnano in ogni procedura • Preziosa fonte di informazioni • Anche nelle procedure in urgenza/emergenza deve essere mantenuta la relazione bambino e famiglia • Nelle procedure più estreme di rianimazione i genitori sono presenti: comprendono il nostro livello di attivazione e il nostro coinvolgimento emotivo, vi è una migliore accettazione della morte. Realtà italiana nei ps pediatrici • In uno studio del 2010 su 13 ospedali con ps intervistati l’85% svolgevano triage globale • 54% del personale infermieristico valuta il dolore qualche volta: vi è una incongruenza visto che il 45% è dovuto a sintomatologia dolorosa • Solo il 35% dei genitori può essere presente durante le procedure dolorose • 23% permette ai genitori di tenere in braccio il bambino durante i prelievi Vi è un’unica possibilità di dare una prima buona impressione • Un buon impatto tra operatori e pazienti influenza tutta la relazione con vantaggi per tutti gli attori che vi partecipano Per stabilire un rapporto empatico • • • • • • • • • Postura di accoglienza (stare alla finestra) Linguaggio adeguato all’età e alla cultura Univocità del messaggio Utilizzare marcatori vocali Utilizzo del feed-back, (mi permetta di ripetere, se ho ben capito si tratta di… Ascoltare e riutilizzare le parole dette dal nostro interlocutore, ricordare il nome dell’interlocutore Rispecchiamento e guida (pnl) Postura di accompagnamento (Rességuier) Senza pregiudizi, senza immedesimazione ma solo condivisione della relazione • L’operatore della sanità = professionista della relazione • Il primo contatto con bambino e accompagnatori avviene dal primo contatto fisico o visivo, o semplicemente da quando si entra nel campo percettivo delle persone La relazione • Il nostro modo di porci verso l’esterno non è ininfluente: plasmano le esperienze ma anche la biologia dell’organismo • I neuroni a specchio permettono di modellarci reciprocamente, un esempio semplice è lo sbadiglio o la risata che sono contagiosi • Le relazioni: veleno o toccasana • Anche incontri brevi e casuali provocano in noi emozioni positive o negative con influenza sull’ omeostasi • Un cattivo rapporto aumenta lo stress e quindi il rischio di patologie e di mortalità. Siamo animali sociali • La struttura stessa del cervello ci rende INEVITABILMENTE SOCIEVOLI • Sono patologie come l’autismo o le esperienze che possono rendere l’essere umano poco sociale Cosa ci chiedono i nostri pazienti • Non è sufficiente concentrarsi su terapia e diagnosi • Molta parte dei disagi non sono solo di origine organica ma derivano da fattori relazionali • La qualità dei servizi sanitari non può trovare solo nella componente tecnologica ma soprattutto in quella relazionale il margine di miglioramento. Cosa vogliono i bambini dagli operatori del pronto soccorso pediatrico • • • • • Veloce sollievo al dolore Ascolto Rispetto Non giudizio Gioco e simpatia Formazione • Importanza dell’aggiornamento continuo sulle modalità di comunicazione (potenziare le abilità interattive - role playing), • Esperienze osservazionali sul campo • Tutoraggio dei neoassunti e stage di triage Siete ancora svegli? Per concludere • Della nostra pratica quotidiana non dobbiamo uccidere il vecchio, sarebbe uno sbaglio, si tratta invece di accudire il nuovo, di proteggerlo e accrescerlo in noi in modo che il risultato sia virtuoso