Dr. Beniamino Susi
16 Febbraio 2005
Normativa Italiana
Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione
al DPR 27/3/92 GU 114 del 17/5/96
“all’interno del DEA deve essere presente la
funzione di triage, come primo momento di
accoglienza e valutazione dei pz in base a
criteri definiti che consentano di stabilire le
priorità di intervento. Tale funzione è svolta
da personale infermieristico adeguatamente
formato, che opera secondo protocolli
prestabiliti dal dirigente del servizio”
DELIBERA REGIONALE 7628 DEL 22/12/98
“Attivazione del Sistema Informativo Emergenza
Sanitaria (SIES), integrazione del Sistema
Informativo Ospedaliero (SIO)”
Obbligatorietà trasmissione alla Regione di
dati relativi all’ attività di PS, sia amministrativa
che clinica
Per la prima volta appare la codifica di Triage
Tra 1999 e 2000, tramite
l’ASP, parte GIPSE (Gestione
Informazioni Pronto
Soccorso ed Emergenza)
Due schermate dedicate al
TRIAGE
DELIBERA REGIONE 1914 (Agosto 2000)
REMUNERAZIONE DELLE
PRESTAZIONI DI PS
TRAMITE CODICE COLORE
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE
9 Luglio 2004 n° 602
…..”Sistema remunerazione”……
ALLEGATO 6: sistema remunerazione dell’ emergenza
Triage
Tariffa per accesso
Giunto
cadavere
ROSSO
25.82 €
1032.91 €
GIALLO
309.87 €
VERDE
154.94 €
BIANCO
41.32 €
N.E.
0
Linee Guida sul sistema d’emergenza
sanitaria concernente “Triage intraospedaliero”
GU 285 del 17/12/2001







Obbligatorietà per tutti i PS oltre 25.000
accessi/anno
Le aziende sanitarie devono garantire le risorse
necessarie
Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e
formato
Uso di protocolli validati
Rilevazione segni, sintomi e parametri vitali
Rispetto della privacy
Informativa utenza
Linee Guida sul sistema d’emergenza
sanitaria concernente “Triage intraospedaliero”
GU 285 del 17/12/2001



“Supervisione del medico in servizio, responsabile
dell’attività”
Articolazione del lavoro:
-accoglienza (raccolta dati e documentazione)
-assegnazione codice
-gestione attesa: RIVALUTAZIONE
Attivazione di sistema di verifica periodica sulla
congruità dei codici assegnati
PSR
2002-2004
DEL. REG. 31/07/2002 n. 114
B.U.R. 30/08/02 n. 24 supp. 7
SFIDE PRIORITARIE: 3.1 EMERGENZA
OBIETTIVO A.1:
- RIDEFINIZIONE OFFERTA
- APPROPRIATA GESTIONE PAZIENTE CRITICO:
CRITERI E MODELLI ORGANIZZATIVI
“ Applicazione sistematica del Triage, quale modello
d’indirizzo e selezione del paziente”
“Incentivazione ad introdurre il triage in tutte le
strutture di emergenza, anche utilizzando la leva
della remunerazione”
REQUISITI MINIMI AUTORIZZATIVI,
STRUTTURALI, TECNOLOGICI ED
ORGANIZZATIVI DELLE STRUTTURE
SANITARIE E SOCIO-SANITARIE
(art.5, comma 1, lett. a, L.R. n. 4/03)
ASSESSORATO SANITA’: LUGLIO 2004
PRONTO SOCCORSO OSPEDALIERO
1.1.1.1 REQUISITI STRUTTURALI:
DOTAZIONE AMBIENTALE: spazio per il TRIAGE
e la REGISTRAZIONE
1.1.1.3 REQUISITI ORGANIZZATIVI:
1 INFERMIERE ADDETTO AL TRIAGE
STANDARDS STRUTTURALI,
TECNOLOGICI,
ORGANIZZATIVI E DI PERSONALE
DELLE
STRUTTURE DI PS E MU
(SIMEU Ottobre 2004)
1.2. CARATTERISTICHE STRUTTURALI
SPECIFICHE
Dotazioni di base
SPAZIO TRIAGE: pz barellati (privacy sbarellamento)
pz deambulanti
LOCALE ATTESA POST-TRIAGE
-WC
-Punto acqua
-Cabine
telefoniche
-Videoproiezioni
informative
Barellati
Non barellati
Accompagnatori
SORVEGLIATI
DPR 14/01/97 n. 37 GU 20/02/97
“approvazione dell’atto d’indirizzo in
materia di requisiti strutturali,
tecnologici ed organizzativi minimi per
l’esercizio delle attività sanitarie da parte
delle strutture pubbliche e private”
Il TRIAGE NEL LAZIO:
CENSIMENTO DEGLI ASPETTI CLINICO-ORGANIZZATIVI
B.SUSI°,A.VELARDI*,G.GUASTICCHI§,S.GENIO§,J.MANNINO§,
C.PAGANELLI°, F.PUGLIESE*,L.ZULLI*
°U.O.C. Pronto Soccorso Accettazione DEA Ospedale Belcolle Viterbo
* U.O.C. Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso, ACO S. Filippo Neri Roma
§ Agenzia Sanità Pubblica Regione Lazio
Torino
29/11/02
CENSIMENTO
LUGLIO-AGOSTO 2002 : INTERVISTE TELEFONICHE MEDIANTE
QUESTIONARIO AD ESCLUSIONE DEI PRONTO SOCCORSO SPECIALISTICI
OBIETTIVI DELLO STUDIO:
RILEVARE LO STATO DI APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA
NAZIONALE E REGIONALE SUL TRIAGE NEL LAZIO RISPETTO A :
-STRUTTURE
-PERSONALE
-ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
-FORMAZIONE
-VRQ
ADESIONI:
95% (54/57 STRUTTURE): 8 DEA II, 18 DEA I, 28/31 PS
ATTIVAZIONE DEL TRIAGE PER ANNO
DEA II
1
DEA I
4
DEA I
1
PS
1
DEA II
2002
3
1998
2001
12%
5%
7%
38%
38%
2000
DEA I I
1
DEA I
5
PS
10
2000
DEA I I
3
DEA I
8
PS
5
1999
ATTIVAZIONE DEL TRIAGE PER NUMERO DI ACCESSI
100%
7,5
90%
80%
70%
64,3
60%
TRIAGE NON ATTIVO
50%
92,5
40%
30%
20%
35,7
10%
0%
ACCESSI <25000
ACCESSI >25000
TRIAGE ATTIVO
ANZIANITA' DELL‘ INFERMIERE AL
TRIAGE
ANCHE SOTTO
SEI MESI
26%
SOLO SOPRA SEI
MESI
74%
NO
14%
SI
86%
GFT
22%
ALTRO
11%
AZIENDALE
67%
GLOBALE
36%
AUTOMATIZZATO
7.5%
BANCONE
56.5%
NO
43%
SI
57%
NO
21%
SI
79%
CONCLUSIONI 1
CRITICITA’
1. MANCATA ATTIVAZIONE IN 3 STRUTTURE CON
OLTRE 25000 ACCESSI L’ANNO
2. TRIAGE ATTIVO H12 IN 2 DEA I LIVELLO E 4 PS
3. DIFFORMITA’ DELLA TIPOLOGIA DI TRIAGE:
TRIAGE DI BANCONE NEL 64%
4. PERCORSI FORMATIVI DISOMOGENEI
5. ASSENZA DI PROTOCOLLI VALIDATI DAL
DIRIGENTE DEL SERVIZIO NEL 43%
6. INADEGUATEZZA STRUTTURALE NEL 21%
7. IMPIEGO DI PERSONALE CON ANZIANITA’
INFERIORE ALLO STANDARD NEL 26%
CONCLUSIONI 2
PROPOSTE
COSTITUZIONE DI UN GRUPPO DI LAVORO
INTERPROFESSIONALE PER:
1. UNIFORMARE I PERCORSI FORMATIVI ED
ORGANIZZATIVI-GESTIONALI
2. INSERIRE IL TRIAGE NELLA VALUTAZIONE
DELL’ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE
3. PROMUOVERE IL PROCESSO DI MCQ ED
INDIVIDUAZIONE DI INDICATORI COMUNI
4. INTEGRAZIONE FRA TRIAGE INTRA ED
OSPEDALIERO
EXTRA
GRUPPO DI LAVORO INTERPROFESSIONALE
• SAN FILIPPO (Velardi, Vona)
• SAN GIOVANNI (Santonati, Coronas)
• POLICLINICO UMBERTO I (Guzzo,
Viviano)
• VITERBO (Susi, Vacca)
• RIETI (Sebastiani, Caloisi)
• ALBANO (Bertolini, Galieti)
GRUPPO DI LAVORO
INTERPROFESSIONALE
OBBLIGATORIETA’ OLTRE 25.000 ACCESSI/ANNO
REQUISITO PER ACCREDITAMENTO
ISTITUZIONALE
RUOLO I.P. (piante organiche, esperienza, formazione
specifica)
RIFERIMENTO CULTURALE PRECISO
SCELTA STRATEGICA TRIAGE GLOBALE
VERIFICA QUALITA’
STRUTTURE IDONEE
INFORMARE UTENZA
Agenzia di Sanità Pubblica
Regione Lazio
Integrazione dei Protocolli di Triage sul
Territorio e in ambiente ospedaliero
V. Altomani, A.Caminiti, A. Carola, S.Cataldi, S.Cerrai, R. Ciani, A.De
Luca, A.M. Matarese, S.Perocchi, A.Priolo, A. Polenta, F.Sebastiani,
A.Velardi
Con la collaborazione di: M Carosi, A. Cialente, L. Cecati, M. Covino, F.
Fabi, F. Levi Della Vida, L. Mazzuca, M. Minutolo, S. Timpone, E.Tesei
GRUPPO DI LAVORO
INTERPROFESSIONALE
FORMALIZZAZIONE ASP-SIMEU
OSTIA, CIVITAVECCHIA, SAN GIACOMO,
S. GIOVANNI, POLICLINICO UMBERTO I,
S. FILIPPO NERI, RIETI (esce)
TRIAGE NEL PIANO FORMATIVO
REGIONALE (PSR)
MANUALE TRIAGE DEL LAZIO
NUOVA SCHEDA TRIAGE SU GIPSE
Manca la possibilità della rivalutazione
Solo 1 operatore
Manca la sistemazione del paziente
Manca orario chiusura Triage
Manca scala del dolore
Manca l’attività di Triage
Parametri vitali insufficienti
Mancano i criteri del trauma maggiore
Mancano spazi specifici per la terapia
PROGETTO NUOVA SCHEDA
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Il Progetto Triage Lazio: La Storia - Agenzia di Sanità Pubblica della