LA TURCHIA E L’UE TURCHIA L'Unione europea (UE) è una famiglia di paesi europei democratici che si sono impegnati a lavorare insieme per la pace e la prosperità. I suoi Stati membri hanno creato una serie di istituzioni comuni a cui delegano una parte della loro sovranità in modo che le decisioni su questioni specifiche di interesse comune possano essere prese democraticamente a livello europeo. Le radici dell'Unione risalgono alla seconda guerra mondiale e oggi l’UE accoglie 25 paesi e 450 milioni di persone . Nell'Unione Europea sono presenti vari organi collegiali; i più importanti dei quali sono: il Parlamento europeo, il Consiglio dell'Unione europea, la Commissione europea, la Corte di giustizia. I grandi obiettivi che persegue l’Unione europea sono: La promozione del progresso economico e sociale; L’affermazione dell’identità europea sulla scena internazionale; L’instaurazione della cittadinanza europea; Il mantenimento e lo sviluppo dell’ acquis comunitario. Per poter aderire all’Unione ogni paese deve rispettare: Criteri di Copenaghen Art. 6 paragrafo 1 e art. 49 della costituzione europea Art.6 paragrafo 1:l’Unione europea si fonda sui principi di libertà, democrazia, rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, e dello stato di diritto, principi che sono comuni agli stati membri. Art.49:ogni stato europeo che rispetti i principi sanciti nell’art.6 paragrafo 1,può domandare di diventare membro dell’Unione. Esso trasmette la sua domanda al Consiglio, che si pronuncia all’unanimità, previa consultazione della Commissione e previo parere conforme del Parlamento europeo, che si pronuncia a maggioranza assoluta dei membri che lo compongono. Le condizioni per l’ammissione e gli adattamenti dei trattati su cui è fondata l’Unione, da essa determinati, formano l’oggetto di un accordo tra gli stati membri e lo stato richiedente. Tale accordo è sottoposto a ratifica da tutti gli stati contraenti conformemente alle loro rispettive norme costituzionali. Questi criteri furono definiti in occasione del Consiglio europeo di Copenaghen nel 1993. :la presenza di istituzioni stabili che garantiscano la democrazia, lo stato di diritto,i diritti dell’uomo, il rispetto delle minoranze e la loro tutela; : l’esistenza di un’economia di mercato affidabile e la capacità di far fronte alle forze del mercato e alla pressione concorrenziale all’interno dell’Unione; : l’attitudine necessaria per accettare gli obblighi derivanti dall’adesione e, segnatamente, gli obiettivi dell’unione politica, economica e monetaria. La Turchia è una repubblica dal 1923. La repubblica turca si basa su un sistema democratico pluralistico e parlamentare,ed è stata uno dei primi paesi a istituire il suffragio elettorale universale. La sovranità del popolo si esprime attraverso la Grande Assemblea Nazionale. Il potere esecutivo è esercitato dal Presidente della Repubblica e dal Consiglio dei Ministri. L'economia della Turchia è caratterizzata dalla coesistenza di un'industria moderna con una agricoltura che ancora nel 2006 impiegava il 45% della popolazione. È uno dei Paesi europei che ha registrato la maggiore crescita nel 2005, riuscendo a conseguire una stabilità adeguata, nonostante il periodico ripresentarsi di difficoltà (inflazione, svalutazione, deficit commerciale). Negli ultimi anni poi, è stato intrapreso un vasto programma di liberalizzazioni e di privatizzazioni nei maggiori settori economici del paese. (fonte ministero degli esteri italiano e Turchia .net) (fonte comunicato del 12 aprile 2006 di amnesty international) amnesty.doc Il Parlamento sostiene che alla Turchia resta ancora molto da fare per garantire i diritti delle donne. I deputati chiedono punizioni severe contro i delitti d'onore, i matrimoni forzati e la poligamia e sollecitano misure volte a sanare i problemi delle donne legati all'analfabetismo, alla scarsa presenza in politica e alla discriminazione sul mercato del lavoro. diritti delle donne . doc Genocidio armeno • la campagna contro gli armeni condotta dal sultano ottomano Abdul-Hamid II negli anni 1894-1896; • la deportazione ed eliminazione di armeni compiuta dal governo guidato dai Giovani turchi negli anni 1915-1916 Negli anni 1915-1916... Durante il potere dei giovani turchi (che presero il potere nel 1908 con un colpo di stato) il governo ,accusando gli armeni di allearsi coi russi,di cui erano nemici, diede l'ordine di deportazione del popolo dall'Anatolia,attraverso i deserti della siria e mesopotamia. Nelle marce della morte, che coinvolsero 1.800.000 persone, centinaia di migliaia morirono di fame, malattia o sfinimento , il totale delle vittime è 1.000.000. La maggior parte degli storici, tuttavia, tende a considerare le motivazioni della deportazione solo come propaganda , e a sottolineare, al contrario il progetto politico, dei Giovani turchi mirante alla creazione in Anatolia di uno Stato turco etnicamente omogeneo. … ed ora cosa succede?... Il governo turco continua ancora oggi a non riconoscere il genocidio. La legge francese punisce con il carcere la negazione del genocidio armeno. Per converso, già da tempo la magistratura turca punisce con l'arresto e la reclusione fino a tre anni il nominare in pubblico l'esistenza del genocidio degli armeni in quanto gesto anti-patriottico …e… Il giornalista e scrittore turco d'origine armena Fırat Hrant Dink è stato assassinato il 19 gennaio2007 a Istanbul con tre colpi di pistola alla gola. È stato condannato nel 2005 alla reclusione per suoi articoli sui fatti avvenuti tra il 1890 e il 1917 genocidio turco come insulto all'identità turca ( l'articolo 301 del codice penale turco). Hrant Dink ha sempre sostenuto il bisogno di democrazia per la sua nazione. La sua azione si focalizzava sui diritti delle minoranze e in particolare della minoranza armena e più in generale sui diritti civili. Venne a più riprese minacciato di morte per aver denunciato il massacro armeno. Il presidente della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo Jean Paul Costa ha affermato in un intervista del 5 aprile ’07 a Euronews: “La Turchia, ha realizzato progressi di fondo, infatti c'erano numerose e gravi violazioni dei diritti dell'Uomo, legati al conflitto curdo, ma ora le tensioni si sono attenuate, anche se al sito dell’ue continuano ad arrivare segnalazioni di violazioni dei diritti dell’uomo in questo paese.” Sulla base di quanto è stato analizzato, riteniamo che la Turchia, per entrare a far parte dell’Europa unita, debba compiere ancora molti passi in avanti per riuscire a rispettare tutte quelle condizioni poste dall’Unione Europea ai paesi che chiedono di esserne parte. In questo senso abbiamo riscontrato, durante il nostro percorso di analisi, molte “lacune” dal punto di vista dei diritti umani (nonostante sia uno stato firmatario della Convenzione europea per la protezione dei diritti del bambino), testimoniate da recenti fatti di cronaca nera avvenuti nel paese, che, riportano inevitabilmente al ricordo del genocidio armeno. Sempre nell’ambito del rispetto dei diritti, particolare attenzione va data al problema della discriminazione femminile, contro il quale il governo turco dovrà impegnarsi con tutte le sue forze. Ciò significa anche mettere da parte la tradizione religiosa, che caratterizza il mondo islamico, di cui la Turchia fa parte. Tuttavia, sono da tenere in considerazione anche i progressi che la Turchia ha fatto negli ultimi anni. Dal punto di vista politico, il governo turco si è impegnato affinché le sue istituzioni fossero solide e vicine ai canoni europei. Dal punto di vista economico, si riscontra una buona stabilità e produttività in entrambi i settori industriale e agricolo. Presentazione a cura di ( in ordine alfabetico): Aurora Borneo Laura Cariolato Gaia De Antoni Irene Fradellin Valentina Paolini