EUR PA A cura di Europe Direct Carrefour Alpi Centro europeo di informazione Fondazione Edmund Mach Istituto Agrario di San Michele all’Adige All’interno Agricoltura PAC: dibattito sulla divisione degli aiuti e le quote latte Istituzioni Aggiornamento sul Trattato di Lisbona Ambiente Quanto siamo informati sulle emissioni di CO2 dei nostri veicoli? Attività Europe Direct Newsletter “Un pieno di energia” FONDAZIONE EDMUND MACH ISTITUTO AGRARIO SAN MICHELE ALL’ADIGE REGIONE AUTONOMA TRENTINO ALTO ADIGE nforma Anno 12, n. 12 del 9 giugno 2008 254 Quindicinale - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Post. - 70% - DCB Trento - Taxe Perçue Turchia e UE: divergenze sempre più evidenti Negli ultimi giorni di maggio, l’agenda europea ha avuto importanti appuntamenti su un tema già molto dibattuto: l’entrata della Turchia nell’Unione europea. L’adesione è stata infatti votata in plenaria al Parlamento europeo: la maggioranza a favore è stata molto netta (467 voti a favore, 62 contrari e 61 astensioni). È da notare tuttavia che vari deputati si sono espressi in favore della formula alternativa all’adesione, ossia di un partenariato privilegiato, e che la risoluzione approvata insiste sulle condizioni e denuncia la lentezza dei progressi. Si è inoltre riunita il 28 maggio la commissione parlamentare mista UE/Turchia (che comprende parlamentari da ambo le parti) ed ha trattato i problemi di fondo della situazione in Turchia: libertà di espressione, procedura istituzionale in atto contro il partito al potere e il primo ministro, rifiuto di applicare a Cipro le regole dell’Unione doganale, atteggiamento nei confronti del Kurdistan iracheno, ritardi del progetto Nabucco. Un punto “caldo” è la revisione dell’articolo 301 del codice penale turco. Alla fine dell’aprile scorso, il Parlamento turco ha approvato una leggera revisione del suddetto articolo, già criticato dall’Unione europea, che limitava pesantemente la libertà di espressione. Si ribadisce che è un crimine insultare lo stato turco, la “turchità”, ma si lascia alla discrezione del ministero della Giustizia la decisione di richiedere l’apertura di un procedimento. Inoltre, la pena massima per tale colpa si abbassa: da tre a due anni. Piccole novità per un articolo che già è stato utilizzato in passato per perseguire centinaia di scrittori, fra cui il Nobel per la letteratura Orhan Pamuk, accusato di vilipendio dello stato turco. Un passo, quello turco, che il presidente della Commissione europea, durante un recente viaggio in Turchia, aveva definito “nella giusta direzione”, ma che i parlamentari europei hanno ritenuto insufficiente, perché non garantisce la libertà di espressione. Altra questione “calda”: la Turchia e Cipro. A Bruxelles Babacan ha spiegato che, effettivamente, il suo paese e l’UE interpretano in modo diverso il protocollo di Ankara (relativo in particolare all’uguaglianza nell’accesso ai porti turchi delle merci provenienti da tutti gli Stati membri, compreso Cipro), ma che questa divergenza verrebbe automaticamente meno se il rilancio dei negoziati tra le due parti dell’isola sfociasse in un accordo. I parlamentari europei dovrebbero quindi sostenere accanitamente il processo in atto. In occasione di una visita questo mese in Francia, il ministro degli esteri cipriota, Markos Kyprianou, aveva fornito alcune indicazioni sulle posizioni cipriote e le posizioni della parte turca, ovvero di Ankara. Riguardo, per esempio, l’assetto politico di Cipro, il ministro cipriota aveva detto: “Rifiutiamo la creazione di un nuovo Stato e difendiamo la continuità della Repubblica di Cipro. Ankara sostiene che bisogna innanzitutto riconoscere due paesi, per concepire una nuova federazione, rifacendosi a volte al modello cecoslovacco”. E ancora: “per noi, Cipro continuerà ad essere membro dell’UE e non ha bisogno che un paese garantisca la sua sicurezza. La Turchia intende mantenervi truppe e parla del proprio diritto di intervenire a Cipro, se lo giudica necessario”. Ali Babacan ha invece rimarcato il ruolo di “garante della sicurezza” del suo paese a Cipro. Infine, secondo il ministro degli esteri cipriota, la maggioranza degli abitanti del nord dell’isola non è costituita da ciprioti turchi, bensì da turchi della Turchia arrivati dopo la guerra da coloni che dovrebbero lasciare l’isola. Naturalmente, è una posizione che il governo turco rifiuta. L’Europa non deve intervenire nelle questioni interne di un paese, sia esso Stato membro o candidato all’adesione, a meno che siano in gioco la libertà, la democrazia e altri principi essenziali. Ora, si tratta proprio di questo nella vicenda della richiesta, rivolta alla Corte costituzionale, di bandire dalla vita politica per cinque anni il presidente della Repubblica, il primo ministro e 75 quadri del partito politico che ha vinto ampiamente le elezioni. Ma le indicazioni provenienti dalla Turchia lasciano pensare che la Corte costituzionale scioglierà il partito AKP e che il primo ministro sarà escluso dalla vita politica per cinque anni. Si parla già di preparare elezioni legislative parziali in occasione delle quali Erdogan si presenterebbe come candidato indipendente. Non dimentichiamo inoltre il problema della libertà di culto e il problema curdo, sempre molto preoccupante, né l’osservazione del ministro Babacan, secondo cui l’impulso per le riforme potrebbe indebolirsi se venisse a mancare l’obiettivo adesione, il che significa questo impulso non esiste di per sé in modo spontaneo. Risulta sempre più evidente quindi che, su molti settori, la Turchia ha bisogno della propria autonomia decisionale e della propria libertà d’azione. Tuttavia, l’eventuale rinuncia all’adesione sarebbe un’opzione per la quale il governo turco potrebbe chiedere notevoli compensazioni, tanto sul piano finanziario, che in campo politico ed economico. L’Europa sta lavorando per la ratifica e l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, il rafforzamento istituzionale, il consolidamento e lo sviluppo dell’area dell’euro, l’approfondimento delle politiche comuni, l’espansione delle prospettive finanziarie. Tutti sforzi europei che mirano ad una maggior coesione interna e ad un suo generale rafforzamento. Queste ambizioni sembrano invece incompatibili con l’adesione turca e inaccettabili per Ankara. Di sicuro la Turchia ha un ruolo diretto essenziale nell’ampia zona asiatica coperta da alcuni Stati dell’ex Unione sovietica (URSS), ridiventati indipendenti e che spesso dispongono di immense risorse petrolifere. Ha bisogno della propria libertà d’azione, perché l’UE non può coinvolgersi direttamente in quella zona o essere trascinata in dispute vitali per la Turchia, ma estranee all’Europa, che derivano dal caso curdo. Riguardo il territorio del Kurdistan iracheno, per ora Babacan ha spiegato che la Turchia rispetta la sovranità territoriale dell’Iraq e che i suoi interventi si limitano ad inseguire i terroristi nel nord dell’Iraq, tuttavia la situazione e la volontà di intervenire, per motivi non solo energetici ma anche politici, potrebbe cambiare nel momento in cui il Kurdistan diventerà indipendente. Per quanto riguarda il settore dell’energia, Babacan ha confermato il sostegno del suo governo al progetto Nabucco, che prevede di portare il gas del Caspio in Europa, spiegando tuttavia che la partecipazione di un numero sempre maggiore di paesi ne rallenta i progressi, che sono quindi meno rapidi del previsto. Ricordiamo che la Turchia aveva impedito l’ingresso di Gaz de France nel consorzio Nabucco, tra l’altro, perché la Francia accusa la Turchia del genocidio armeno del 1915 e per le posizioni del presidente francese riguardo all’entrata della Turchia in Europa. Il colosso francese si era quindi orientato verso una partecipazione attiva al progetto concorrente, South Stream, lanciato da Gazprom (al quale altri Stati membri dell’UE partecipano attivamente). L’adesione a pieno titolo della Turchia nell’UE rischierebbe di snaturarla e risulterebbe molto difficile per la Turchia stessa: è importante iniziare a preparare la formula alternativa. 1 EUR PA nforma Agricoltura Istituzioni I 15 paesi che hanno ratificato il Trattato sono: Ungheria, Slovenia, Malta, Romania, Francia, Bulgaria, Polonia, Slovacchia, Portogallo, Danimarca, Austria, Lettonia, Lituania, Germania, Lussemburgo. 2 PAC: dibattito sulla divisione degli aiuti e le quote latte Nel corso dell’incontro dei ministri dell’agricoltura degli Stati membri avvenuto il 27 maggio a Brdò, nelle vicinanze della capitale slovena Lubiana, si è discusso nuovamente sullo stato di salute della PAC. I dibattiti più accesi hanno riguardato le quote latte e la modulazione degli aiuti, tant’è che molti paesi (Francia, Spagna, Grecia, Portogallo, Repubblica Ceca e Romania) hanno ritenuto che le proposte della Commissione europea rispondano solamente in modo parziale al nuovo scenario della sfida alimentare. Iztoc Jarc, il ministro sloveno che ha presieduto la riunione informale dei ministri europei dell’agricoltura, ha manifestato però fiducia per un accordo sul bilancio di salute della PAC entro il novembre del 2008. Fra i punti più sensibili c’è stata anche l’accesa discussione sulle quote latte che ha visto alcune delegazioni chiedere l’aumento all’1% annuo, mentre altre hanno giudicato l’attuale aumento fin troppo ambizioso. Per quanto riguarda invece la modulazione degli aiuti (trasferimento degli aiuti diretti e spese di mercato verso lo sviluppo rurale) tutti hanno concordato che per il raggiungimento degli obiettivi della PAC del 2003 sono necessari maggiori fondi. Inoltre la Commissione ha suggerito di semplificare in particolare le norme di commercializzazione nel settore della frutta e verdura (passare da 38 a 10 norme), cosa che ha causato critiche da parte di diversi Stati membri (Italia, Spagna, Francia, Ungheria). Si è anche discusso della sfida alimentare: Michel Barnier, il ministro francese, che assumerà la presidenza del Consiglio agricoltura dal 1° luglio, ha affermato che l’Europa, sostenendo azioni strutturali nei paesi meno sviluppati, è in testa alla solidarietà internazionale. Il ministro francese ha difeso l’idea di contribuire finanziariamente a progetti agricoli regionali, in particolare in Africa. In questo contesto, il Commissario all’agricoltura Marian Fischer Boel ha parlato nuovamente della sua proposta di mobilitare fondi non utilizzabili del bilancio agricolo dell’UE per finanziare microcrediti nei paesi poveri del mondo, al fine di permettere l’acquisto di concimi e sementi. Per far fronte alla crisi dei prezzi dei prodotti alimentari, il Commissario ha affermato che si è intervenuti aumentando del 2% le quote latte per la campagna attuale (2008-2009) ed eliminando il tasso obbligatorio delle terre maggese, che dovrebbe permetter di produrre dai 12 ai 15 milioni di tonnellate in più di cereali. Marian Fischer Boel ha anche precisato che in seguito alla decisione di eliminare le quote latte nel 2015, presa nel 2003 dal Consiglio, non bisogna tornare indietro, precisando che i grandi produttori di latte della Polonia, d’Irlanda, della Danimarca, dei Paesi Bassi e dell’Italia vogliono poter guadagnare nuovi mercati in particolare in India o in Cina, volendo dunque un aumento delle quote superiore all’1% all’anno. Il ministro austriaco Josef Pröll è stato il solo a difendere il mantenimento delle quote dopo il 2015, sostenendo la definizione di un fondo per le misure d’accompagnamento al fine di conservare la produzione di latte. Fra gli altri paesi che hanno manifestato riserbo sull’aumento delle quote e la loro soppressione nel 2015 appaiono la Francia e la Germania. Sulla modulazione obbligatoria ovvero far passare il tasso di riduzione degli aiuti dal 5% attuale al 13% nel 2012, i ministri della Grecia, della Spagna, della Francia, dell’Irlanda, del Lussemburgo, del Belgio e anche dell’Ungheria si sono mostrati ostili alle proposte della Commissione. La modulazione progressiva proposta (ribasso degli aiuti dei grandi sfruttamenti) pone problemi alla Germania, alla Romania ed anche alla Repubblica Ceca. Per quanto riguarda la divisione degli aiuti Regno Unito, Svezia, Paesi Bassi, Danimarca hanno sostenuto l’obiettivo della Commissione, mentre il mantenimento degli aiuti accoppiati (premi ancora legati alla produzione) nel settore del tabacco è stato richiesto dai ministri italiani, greci e spagnoli. La Francia ha invece chiesto il mantenimento dei premi accoppiati nei territori fragili. In conclusione, Marian Fischer Boel ha sottolineato che una riforma fondamentale della Pac entro la fine del quadro finanziario attuale (che si conclude nel 2013) non è né necessaria, né auspicabile. Il pretesto dei prezzi più elevati dei prodotti alimentari non deve essere utilizzato per cominciare una micro-gestione della produzione agricola europea. Non è l’ora neppure di abolire la Pac, ha informato il commissario. Di fatto, le proposte attuali possono essere considerate come un primo compromesso. Aggiornamento sul Trattato di Lisbona Successivamente alla ratifica da parte delle assemblee parlamentari di Lettonia e Lussemburgo, il Parlamento europeo si accinge ad approvare che siano designati i due incarichi creati dal trattato di Lisbona, il futuro Presidente del Consiglio europeo e l’Alto Rappresentante (AR) dell’Unione per la Politica Estera e di Sicurezza Comune (PESC), come previsto, alla fine di quest’anno e non, come alcuni avrebbero voluto, eleggere in “pacchetto” dopo le elezioni europee del 2009. Il belga Jean luc Dehaene, membro della commissione Affari Istituzionali e colui che studia gli impatti del Trattato sulle istituzioni europee, avrebbe deciso che le nomine potrebbero avvenire in due fasi: dicembre 2008 per il Presidente del Consiglio europeo e l’AR “transitorio”; autunno 2009 per il Presidente della Commissione, l’AR “definitivo”, mantenendo il Presidente del PE. Il progetto della relazione di Dehaene sarà pubblicato dopo il referendum irlandese (12 giugno). Il suo voto in sessione plenaria è previsto a settembre.. EUR PA nforma Quanto siamo informati sulle emissioni di CO2 dei nostri veicoli? Le nuove prospettive della Commissione europea La Commissione europea il 2 giungo ha lanciato una consultazione pubblica, invitando i cittadini a fornire indicazioni sul loro grado di informazione in merito alle emissioni di anidride carbonica dei propri veicoli ed a segnalare anche possibili proposte di miglioramento. È bene ricordare che la direttiva 1999/94/CE, relativa alla disponibilità di informazioni sul consumo di carburante e le emissioni di CO2 per i consumatori all’atto di acquisto di automobili, dovrà essere prossimamente ridefinita tenendo in considerazioni le proposte avanzate dai cittadini comunitari in fase di consultazione. Gli obiettivi della direttiva riguardano l’etichettatura che fornisce informazioni al cittadino sul consumo in carburante e le emissioni di CO2 per tutte le automobili nuove presentate negli autosaloni; la presenza nei punti di vendita di guide nazionali sull’efficienza energetica di tutte le automobili nuove; e infine l’inclusione dell’informazione sul consumo e sulle emissioni di CO2 in tutto il materiale promozionale (manuali tecnici, opuscoli, pubblicità nei giornali, riviste e stampa commerciale, manifesti). Questa direttiva completerà la nuova legislazione presentata dalla Commissione nel dicembre 2007 per obbligare i produttori di automobili a portare a 130g/km, tramite il miglioramento tecnologico dei motori, il livello medio di emissioni di CO2 delle automobili e furgoni nuovi entro il 2012. Il 5 giugno in occasione del Consiglio ambiente la maggioranza di Stati membri si è espressa a favore dell’inclusione degli obiettivi di riduzione delle emissioni a lungo termine, ribadendo la posizione stabilita in marzo, tant’è che la Presidenza slovena ha proposto che sia prevista nel testo la possibilità di rivedere gli obiettivi e di stabilire un programma per raggiungere l’obiettivo a lungo termine di 95g/km entro il 2020. Tutti i contributi alla consultazione sono benvenuti fino al 28 luglio al seguente indirizzo Internet: http: //ec.europa.eu/yourvoice/ipm/forms/dispatch?form=co2&lang=en. Ambiente Vuoi essere un automobilista eco-efficiente? Consulta la campagna di promozione attivata dalla Commissione europea sul sito: http://www.savemorethanfuel.eu/italy/index. htm È buona la qualità delle acque di balneazione dell’UE! La qualità delle acque di balneazione dell’UE è buona e potrebbe ancora migliorare se gli Stati membri puntassero di più agli obiettivi della normativa comunitaria, che non ha carattere vincolante. Secondo l’ultima relazione disponibile e in base agli ultimi aggiornamenti forniti dagli Stati membri relativi alle stazioni balneari nel 2007, il 95,2% delle zone costiere sono conformi alle norme d’igiene obbligatorie imposte dalla direttiva 76/160/CEE. Tale dato deve essere però ben interpretato: infatti se paragonato al 2006 la situazione è in lieve arretratezza, in quanto il valore dell’anno scorso era del 96%. Inoltre se le località di balneazione in prossimità dei corsi d’acqua e dei laghi sono conformi all’89% alle norme obbligatorie, una prestazione identica a quella del 2006, è bene precisare che il tasso di conformità ai valori guida è stato diminuito leggermente passando dal 63,9% nel 2006 al 62,7% nel 2007. Complimenti particolari sono stati fatti dal Commissario Dimar al Lussemburgo per aver misurato la qualità delle sue acque seguendo le nuove norme della direttiva riveduta e adottata nel 2006, senza aspettare il 2015, termine fissato per la sua trasposizione integrale nel diritto nazionale degli Stati membri; “Spero che altri seguiranno quest’esempio”, ha aggiunto il Commissario. Protocollo d’intesa fra UE e Turkmenistan Lunedì 26 maggio è stato firmato dal Commissario europeo all’energia Andris Piebalgs e il Presidente turkmeno Gurbankuly Berdymuhammedov un protocollo di intesa allo scopo di rafforzare le cooperazione nel settore energetico con particolare riferimento a determinati ambiti quali gli investimenti, la produzione, l’impiego di nuove tecnologie, l’efficienza energetica, le fonti rinnovabili come pure il trasporto e gli scambi di prodotti energetici. Analoghi accordi sono già stati stipulati dal Commissario Andris Piebalgs con l’Azerbaigian, il Kazakistan e l’Ucraina, confermando la strategia comunitaria di promuovere, in cooperazione con i suoi partner della regione, un nuovo corridoio energetico sull’asse Caspio - Mar Nero. Ricordiamo anche che nel quadro della sua strategia in relazione all’Asia centrale, l’UE coopera con il Turkmenistan in un’ampia gamma di settori come l’istruzione, l’ambiente e lo sviluppo economico. È uscito il primo numero della newsletter del progetto “Un pieno di energia” Il 3 giugno è stata inviata ad un indirizzario di ben 400 e-mail il primo numero della newsletter del progetto “Un pieno di energia”, promosso dal B.I.M. Brenta in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e coordinato da Europe Direct Alpi. All’interno di questa newsletter è possibile consultare notizie riguardanti le decisioni, le comunicazioni e le attività dell’Unione Europeo nel settore energetico, nonché informazioni a livello nazionale e regionale sui temi delle energie rinnovabili e del risparmio energetico. Alle notizie di carattere giornalistico se ne aggiungono altre di tipo tecnico, riguardanti progetti di ricerca, ed i possibili bandi in vigore. Non mancano segnalazioni di possibili eventi, manifestazioni o convegni ed un’area di approfondimento su argomenti chiave del settore energetico. Viene, infine, anche documentato lo stato di avanzamento del progetto “Un pieno di energia”. In questo primo numero si specificano gli impegni provinciali ed europei nel settore della ricerca sull’idrogeno ed eventi significativi sulle energie rinnovabili e l’efficienza energetica, mentre gli approfondimenti sono dedicati ad un’indagine sulla consapevolezza degli italiani dei consumi energetici. Si segnalano inoltre i recenti bandi ministeriali sulle fonti rinnovabili e la mobilità sostenibile e il programma di finanziamento europeo “Energia intelligente-Europa” per l’anno 2008. Chiunque volesse iscriversi alla newsletter può semplicemente mandare una e-mail di segnalazione a Europe Direct Alpi, facendo riferimento all’indirizzo del progetto “Un pieno di energia”: [email protected] . La relazione si basa su 21.368 zone di balneazione controllate, di cui 14.551 nelle zone costiere e 6.797 nelle acque interne ed è consultabile al seguente indirizzo: http: //ec.europa.eu/water/water-baignade /index_en.html. Energia Attività Europe Direct 3 EUR PA nforma 2008 - Anno europeo del dialogo interculturale Yehudi Menuhin, uno dei più grandi violinisti del secolo scorso, ha creato la Fondazione internazionale “Yehudi Menuhin” a Bruxelles nel 1991. L’obiettivo della Fondazione è quello di ricordare alle istituzioni politiche, culturali ed educative dell’importanza che l’arte e la creatività hanno nell’intero processo di sviluppo personale e sociale, realizzando progetti artistici che diano voce a tutte le culture presenti in Europa. Le culture d’Europa sono diverse come lo sono piante e fiori: nomadiche o sedentarie, rurali o urbane, isolate o ghettizzate, ecc. Questa “biodiversità” culturale è una fonte di ispirazione e di trasformazione: sono proprio gli artisti, creativi e girovaghi, che possono veicolare messaggi ed immagini forti. La Fondazione propone di condividere musica, cultura, voci di artisti preparando ambasciatori culturali che possano esprimersi creativamente sul palcoscenico con l’aiuto dei media moderni. A questo fine è stata attivata una consultazione delle culture, la preparazione di materiali che possano trasferire i messaggi in immagini e li concentrino durante concerti multiculturali di alto livello che si terranno in tutt’Europa, rispettando gli itinerari simbolici collegati. Nel 2008, il tema scelto è la cultura nomade. Artisti da varie culture e di varie discipline si sono incontrati nel centro “Tapovan”, sulla costa normanna, dal 19 al 23 maggio 2008 per esplorare insieme e in maniera creativa come gli artisti possano essere ambasciatori dello spirito nomadico ed esprimere la ricchezza del nomadismo da un punto di vista artistico. “Moving Voices” è la voce delle culture nomadiche che viaggiano e fertilizzano la nostra terra sia con la loro gioia che con con la loro sofferenza. È la voce di artisti itineranti che esplorano linguaggi artistici comuni, la voce di tutti quelli che viaggiano, che continuano a muoversi, ad esplorare come il Maestro Menuhin. “Moving Voices” è il primo passo in un programma della durata di tre anni, chiamato “Sharing Voices”. I prossimi due anni saranno dedicati a culture ed ambiente (“Green Voices”) e poi a culture urbane e delle isole. Maggiori informazioni: Marianne Poncelet, International Yehudi Menuhin Foundation - IYMF E-mail: [email protected] – www.menuhin-foundation.eu Bandi aperti Assunzioni L’Ufficio europeo di selezione del personale (EPSO) bandisce i seguenti concorsi generali: 1. EPSO/AST/58/08 - meccanica; 2. EPSO/AST/59/08 - tecniche di laboratorio; 3.EPSO/ AST/60/08 - genio civile ed elettricità per l’assunzione di assistenti di laboratorio (AST1) nel settore della ricerca e del nucleare, in particolare per l’assistenza tecnica e i lavori di laboratorio, e 4. EPSO/AST/61/08 - tecnici di laboratorio e tecnici delle infrastrutture; 5. EPSO/AST/62/08 - tecnici nel settore nucleare; 6. EPSO/AST/63/08 - ispettori nucleari, per l’assunzione di assistenti (AST3) nel settore nucleare. Per ulteriori informazioni consultare il sito EPSO: http://europa. eu/epso GUUE C 137 A del 4 giugno 2008 Istruzione e - La Commissione invita a presentare proposte nell’ambito del programma d’istruzione e formaformazione zione nell’arco della vita per la concessione di sovvenzioni per progetti di sperimentazione e di sviluppo del sistema dei crediti d’apprendimento nell’insegnamento e nella formazione professionale (EVCET). Potranno essere concesse sovvenzioni ad una dozzina di proposte inerenti l’organizzazione di due tipi d’azioni, necessariamente conglobate in un medesimo progetto: 1. azioni di creazione o di rinforzo di partenariati tra istituzioni competenti destinati a creare un quadro operativo, per lo sviluppo di sperimentazioni, del sistema europeo di crediti per l’insegnamento e la formazione professionale (ECVET), 2. azioni sperimentali nel settore del sistema dei crediti per l’insegnamento e la formazione professionale (ECVET), affinché venga messo concretamente in opera al beneficio di diverse categorie di pubblico (tra cui gli adulti che svolgono un’attività professionale o alla ricerca di un impiego ed i giovani usciti dalla formazione iniziale sprovvisti di qualifica). L’introduzione di domande di sovvenzione al titolo del presente invito a presentare proposte è aperto, in particolare, ai partenariati costituiti da organismi od imprese europee, nazionali, regionali e settoriali che lavorano nel settore dell’insegnamento, della formazione professionale e delle certificazioni professionali. Le domande devono pervenire entro il 13 agosto 2008. Farà fede la data del timbro postale. Maggiori informazioni sul sito web: http://eacea.ec.europa.eu/llp/funding/2008/index_en.htm GUUE C 132/33 del 30 maggio 2008 - La Commissione invita a presentare proposte nell’ambito del programma di apprendimento permanente per la concessione di sovvenzioni a circa 10-12 proposte per azioni destinate a sviluppare e ad applicare il quadro europeo delle qualifiche (EQF), ivi compreso il quadro delle qualifiche nazionali e settoriali. Si auspica la partecipazione di candidati provenienti dal maggior numero possibile di paesi e settori, al fine di organizzare azioni destinate a sostenere consorzi con lo scopo di: - favorire l’applicazione e lo sviluppo dell’EQF, tra l’altro correlando sistemi e quadri di qualifica nazionali e settoriali al suddetto EQF come punto comune di riferimento e, ad esempio, instaurando legami più stretti fra lo spazio europeo dell’istruzione superiore e il quadro europeo delle qualifiche, - favorire lo sviluppo e l’applicazione dei quadri nazionali delle qualifiche. Le richieste di finanziamento possono essere presentate soltanto da consorzi composti da organizzazioni cui partecipano 5 o più paesi. Le candidature devono essere spedite entro e non oltre il 13 agosto 2008. Il testo integrale dell’invito a presentare proposte e i moduli di domanda sono disponibili sul seguente sito web: http://eacea.ec.europa.eu/llp/funding/2008/index_en.htm GUUE C 132/34 del 30 maggio 2008 Il centro Europe Direct - Carrefour Alpi è disponibile per qualsiasi chiarimento, informazione, assistenza, presso la sede di Pergine Valsugana in orario d’ufficio. Indirizzo: via della Val, 2 - loc. Costa di Casalino - 38057 Pergine Valsugana (Trento) Tel. +39 0461 534848 - Fax +39 0461 531052 - E-mail: [email protected] Europa Informa è un periodico quindicinale. Per ricevere gratuitamente copia in formato cartaceo o in formato digitale è sufficiente farne richiesta a EUROPE DIRECT - Carrefour Alpi. Disponibile su Internet al sito http://europedirect.iasma.it - Autorizz. Trib. Trento N. 984 dell’11.11.97 - Direttore responsabile: Silvia Ceschini - In redazione: Giancarlo Orsingher, Lara Lupato. Stampa: Esperia s.r.l. - Lavis (TN) - Via Galileo Galilei, 45 4 Partnership Partecipare e conoscere l’altro Il “Klub Alumna” è un’associazione di 40 di giovani polacchi di un’età compresa tra i 18 e i 25 anni, i quali realizzano insieme progetti cercando di contagiare altri giovani ad una partecipazione più attiva e consapevole nella società. L’associazione ha deciso di organizzare un progetto internazionale sui temi dell’ecologia e dei diritti umani e sta quindi cercando un gruppo/ una associazione partner per realizzarlo durante il prossimo inverno. L’idea è quella di spendere bene il proprio tempo in allegria, creando una grande opportunità di apprendimento interculturale. Contattare Radek Kowalski e-mail: [email protected] Progetto di informazione per i giovani Si cercano partner (italiani e non) per presentare un progetto di informazione per giovani e chi lavora con loro (educatori, formatori, ecc.) nell’ambito dell’azione 4.5 del programma europeo “Gioventù in Azione”. Sono già stati realizzati strumenti per la diffusione di informazioni, come il sito web www.europe4you. info ed una guida diffusa con 50.000 copie in formato cd durante gli anni 2006 e 2007. Il progetto non è ancora ben definito, ma l’idea è quella di includere la produzione di altro materiale informativo, l’organizzazione di seminari, campagne di formazione e sensibilizzazione durante un anno intero. Contattare Pietro Galluccio [email protected] Giovani e media: seminario in Finlandia L’Università di Scienze Applicate di Mikkeli (Finlandia) sta cercando partner (organizzazioni no profit o non governative, enti pubblici locali e regionali) da almeno altri 5 paesi dell’UE per presentare un progetto nell’ambito del programma “Gioventù in Azione”. Il progetto mira a sviluppare l’educazione ai media utilizzandoli come mezzi per rafforzare la cittadinanza attiva tra i giovani. L’idea è quella di organizzare un seminario giovanile transnazionale in Finlandia nel 2009 indirizzato a giovani, insegnanti, educatori, rappresentanti di associazioni giovanili e istituzionali. Contattare entro l’11 agosto Laura Kokko (Planning Officer) Mikkeli University of Applied Sciences Tarkk’ampujankuja 1, PO Box 181 FIN-50101 MIKKELI Tel. +358- 40- 82 98 459 Fax +358-15- 355 64 64 E-mail: [email protected] Web: http://www.mikkeliamk.fi/