LICEO CLASSICO “E. TORRICELLI” FAENZA d a Classe 5 E Socio-Psico Pedagogico d IL GENOCIDIO DEGLI ARMENI: FARE MEMORIA DI UN EVENTO DIMENTICATO • La storia • - L’ incontro coi testimoni e i luoghi della memoria Alys Tachdjian Pietro Kuciukian e Anna Maria Samuelli Il Monastero dei Padri Mekitaristi, nell’Isola di San Lazzaro a Venezia LA STORIA L’ARMENIA STORICA Il monte Ararat simbolo dell’unità del popolo armeno L’Armenia nell’Impero Ottomano La Prima Guerra Mondiale 24 APRILE 1915: inizia il genocidio 1920: I Trattati di pace, ma il genocidio non è finito UN POPOLO INTERO E’ SCOMPARSO • Su 1.800.000 Armeni residenti nell’Impero Ottomano ne morirono 1.500.00 • Molti bambini vennero islamizzati • Molte donne vennero mandate negli hàrem I pochi sopravissuti avevano perso la loro terra, le loro radici: erano APOLIDI I TESTIMONI ALYS TACHDJIAN • figlia di Varvar e Assadour scampati al genocidio • trova il diario scritto dalla madre e lo pubblica. • E’ uno straordinario documento: il genocidio attraverso gli occhi di una bambina di sei anni Una pagina del diario: I turchi mi hanno rubato la vita, grandi sono le pietre che ho dovuto mettere sul cuore Una pagina del diario: In fondo è stato bello vivere, nonostante tutto, perché la vita è vita, e ogni giorno che giunge è un dono di Dio che trascende la nostra volontà La famiglia di Varvar e Assadour Le foto di Armin Wegner • Varvar e Alys nel parco della Reggia di Versailles – 1984 • Alys Tachdjian ci ha lasciato l’11 marzo 2008. Incontrarla è stato un grande dono. I Giusti tra gli Armeni Pietro Kuciukian Anna Maria Samuelli A Yerevan, capitale dell’Armenia, nella “Collina delle Rondini” il Mausoleo che ricorda il genocidio armeno Il NEGAZIONISMO • “Chi si ricorda più dello sterminio degli armeni? Fra qualche anno, si dimenticheranno anche degli Ebrei” (Hitler, 1939) Quel popolo a cui non è stato riconosciuto il dramma del genocidio, è sempre in pericolo ….. San Lazzaro degli Armeni, Venezia “I giorni dell’infelicità come l’inverno vengono e vanno; non disperare: fine avranno” (da una poesia armena)