Comunità e Scuola
La qualità delle relazioni educative nella scuola
Piero Cattaneo
S. Maria degli Angeli ( PG), 2.04.2011
Articolazione della comunicazione
1. Il contesto comunicativo:
- il punto di vista del relatore
- le aspettative dei presenti partecipanti
- la scuola nel sistema formativo policentrico
2. Il “punto” sulla scuola italiana attuale e sulle “opportunità” di
relazioni educative “interne” ed “esterne” alla scuola
3. La “narrazione” di esperienze quali testimonianze di “relazioni”
qualitativamente significative con i genitori:
- il gruppo genitori
- le riunioni serali con i genitori
- il Patto Educativo di corresponsabilità territoriale
4. Approcci alle “relazioni” interne al sistema scuola:
- la valorizzazione delle persone
- la conoscenza tra il “dichiarato” e l’ “agito”
- la consapevolezza del contributo personale al “bene comune”
5. La gestione della comunicazione interpersonale, interistituzionale
e la circolazione delle informazioni:
- dalla gestione delle dinamiche interpersonali alla “centratura”
sui compiti professionali e/o impegni educativi
6. La cultura della “rendicontazione” e della valutazione della
“qualità” degli “esiti” formativi e del “servizio educativo”
1. Il contesto comunicativo
a) Il punto di vista di un dirigente scolastico
- esperienza personale e professionale
- ambito territoriale di riferimento
- tipologia di scuola
b) Le aspettative dei partecipanti
- attese rispetto a ruoli e funzioni; chiarimenti; conferme;
innovazioni; esperienze trasferibili
- possibilità di interazione; confronto; riflessione e stimoli per
azioni future
c) l’identità della scuola
- scuola dell’autonomia: vincoli e aree discrezionali
- ambiti di obbligatorietà e di discrezionalità
- sistema formativo policentrico
- la nuova funzione della scuola sul territorio
2. Il “punto” sulla scuola italiana attuale e sulle “opportunità” di
relazioni educative “interne” ed “esterne” alla scuola
• l’area della discrezionalità è più ampia dell’area dei vincoli previsti
dalle norme vigenti
• la “gestione” delle relazioni presuppone la capacità di mantenere
l’equilibrio tra vincoli e flessibilità; tra norme e discrezionalità
interpretativa
• la scuola come “soggetto” attivo in un territorio e non come
semplice destinatario di decisioni altrui
• la nuova funzione di “sintesi”, di coordinamento tra le varie
esperienze formative degli allievi; di sviluppo degli atteggiamenti
di consapevolezza, di selezione critica delle esperienze, di
riflessione sulle esperienze
3. La “narrazione” di esperienze quali “testimonianze” di relazioni
qualitativamente significative con i genitori
• Il gruppo di genitori: un utile “strumento” di accompagnamento
per la “costruzione” e la “gestione” di relazioni educative
• La “strategia” degli incontri periodici serali con i genitori delle
varie classi: un’opportunità per consolidare rapporti e relazioni
• Il Patto educativo di corresponsabilità a livello territoriale: un
passaggio obbligato
• Il Patto educativo di corresponsabilità tra scuola, famiglie, allievi:
non solo un atto burocratico
4. Approcci alle “relazioni” interne al sistema scuola
• La “valorizzazione” delle persone:
- ascolto
- riconoscimento di “talenti”, idee, aspirazioni, competenze,
disponibilità, …
- incarichi e riconoscimenti con “azioni” significanti
- offerte di opportunità per essere “valorizzati”
- “informale” come modalità più semplici e ricorrenti per la
valorizzazione
• Rispetto dei “tempi” per la costruzione di una “relazione
educativa”
- coerenza tra il “dichiarato” e l’ “agito”; attenzione al “percepito”
- “autoregolamentazione” nei rapporti tra persone
5. La gestione della Comunicazione interistituzionale,
interpersonale e la circolazione delle informazioni
‒ Una relazione educativa non la si impone; va costruita … se
ricercata; va stimolata … se funzionale all’esito da garantire; va
incoraggiata e sostenuta se … incontra delle difficoltà; va
mantenuta nel tempo e consolidata se … vera; va rivista, corretta,
modificata se … sbagliata
‒ Una relazione educativa va alimentata con “informazioni”; la
gestione delle informazioni è compito complesso,
pluridirezionale, necessario di attenzione e di controllo circa il
contenuto dell’informazione e l’uso della stessa.
6. La cultura della “rendicontazione” e della “valutazione” della
qualità degli esiti formativi e del “servizio educativo”
‒ Ogni “relazione educativa” contribuisce al raggiungimento di un
esito formativo in ambito scolastico
‒ Chi “gestisce” relazioni educative, quindi relazioni istituzionali e
mirate a esiti formativi, ha il compito di “rendicontare” in merito
al contributo personale e professionale, in primis a se stesso, ai
colleghi, alla famiglia, all’allievo
‒ Chi “gestisce” relazioni educative le qualifica con l’ottica della
responsabilità e del controllo di coerenza: l’adulto rispetto ad un
minore in crescita
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