La conoscenza statistica degli Italiani: i risultati di un’indagine ISAE Conferenza Stampa ISAE, Roma 20 maggio 2010 Teoria e realtà dell’informazione Le decisioni economiche di agenti razionali dovrebbero in teoria sempre basarsi su un’informazione completa e diffusa in modo omogeneo tra i cittadini La crisi ha dimostrato che non è così: gli agenti non sempre hanno tutte le informazioni necessarie, o meglio non sempre riescono a tradurre l’informazione in una effettiva conoscenza dei fenomeni In presenza di informazioni incomplete, i mercati possono giungere a soluzioni non ottimali rendendo necessario l’intervento pubblico Teoria e realtà dell’informazione Che la conoscenza dei fenomeni economici non sia perfetta lo dimostra anche una recente indagine ISAE Solo il 30% di cittadini è in grado di rispondere ad una domanda sul recente andamento di PIL, inflazione e disoccupazione Tra chi risponde, è forte la sottovalutazione dell’impatto della crisi sul PIL e la sopravvalutazione invece dell’andamento dell’inflazione e della disoccupazione Emergono inoltre rilevanti differenze nel livello di conoscenza tra diverse categorie di individui Teoria e realtà dell’informazione Pil Inflazione Disoccupazione 2007 2009 2010 2007 2009 2010 2007 2009 2010 23.45% 22.30% 20.85% 29.35% 23.05% 19.15% 32.35% 20.65% 27.65% 71.45% 74.10% 77.50% 65.80% 73.75% 72.20% 65.20% 76.40% 66.50% Rifiuta di rispondere 5.10% 3.60% 1.65% 4.85% 3.20% 8.65% 2.45% 2.95% 5.85% Osservazioni 4000 2000 2000 4000 2000 2000 2000 2000 2000 Media 2.5 -1.1 -1.2 3.7 3.2 3.0 14.2 9.5 9.7 Mediana 2.0 -1.0 -1.0 2.2 2.3 2.0 10.0 8.0 8.7 3.2 2.0 2.9 6.8 3.8 4.7 12.8 5.1 4.2 Tasso di risposta Non so Deviazione standard Dato ufficiale 1.9 -1.0 -5 1.8 1.6 1.4 6.8 6.7 8.2 Gli “untori” dell’informazione Prendendo a prestito da un recente articolo di Carroll (2006) una terminologia epidemiologica, i primi “contagiati” dall’informazione economica sarebbero: gli uomini “maturi”… ….. con un’istruzione universitaria o comunque media superiore … … che vivono nel Centro Nord… … che hanno preferibilmente una posizione di lavoro autonomo ed un reddito medio-alto … … e che lavorano in imprese medio-grandi del settore manifatturiero Utilità dell’informazione e conoscenza Secondo Reis (2009), inoltre, il livello d’informazione dipende in modo cruciale anche dalla sua utilità In effetti, la conoscenza è maggiore: per chi è direttamente coinvolto (i disoccupati hanno una conoscenza superiore del tasso di disoccupazione) … … per chi giudica positivamente la qualità dell’informazione … … per chi la usa per prendere decisioni strategiche Sintesi dei risultati Conoscenza Aggregata PIL Consumatori Inflazione Disoccupazione Categoria professionale Età Genere Area geografica Istruzione Reddito + (Autonomi rispetto a dipendenti ed inattivi) ++ ++ (Uomini rispetto a donne) --- (Sud rispetto a centro nord) ++ ++ ++ (Autonomi) Nessun effetto ++ (Uomini rispetto a donne) Nessun effetto ++ Nessun effetto - (Disoccupati) ++ ++ (Uomini rispetto a donne) Nessun effetto ++ + (Terzo quartile) ++ (Disoccupati) Nessun effetto ++ (Uomini rispetto a donne) Nessun effetto Nessun effetto Nessun effetto Canali d'informazione utilizzati (alternativi rispetto alla tv) Informazione "privata" ++ (tutti i canali) Nessun effetto Nessun effetto Nessun effetto + (internet) Nessun effetto + (internet)/- (solo tv) Nessun effetto Giudizio qualità informazione Nessun effetto Nessun effetto Nessun effetto Nessun effetto Utilizzo informazione statistica Utilizzo consigli esperti ++ + ++ Nessun effetto Nessun effetto ++ Nessun effetto Nessun effetto Implicazioni Per la teoria economica, trovano qualche prima conferma i modelli basati su un processo di acquisizione dell’informazione che: varia tra individuo e individuo può richiedere tempi anche relativamente lunghi per giungere all’effettiva trasformazione dell’informazione in conoscenza Per il policy maker, non è sempre possibile affidarsi alla capacità auto-regolatoria dei mercati, i quali in presenza di asimmetrie informative possono giungere a soluzioni sub-ottimali Inoltre, il canale informazione-conoscenza rafforza la necessità per l’operatore pubblico di investire in formazione ed istruzione al fine di favorire la diffusione della conoscenza e quindi il funzionamento dei mercati Implicazioni Per i produttori di statistiche, è sempre necessario, ma non più sufficiente fornire un’informazione di qualità su fenomeni aggregati: Occorre da un lato favorire la trasformazione dell’informazione in conoscenza …. … Dall’altro avvicinare quanto più possibile le statistiche alle effettive esigenze conoscitive dei cittadini Per il policy maker, è importante supportare la trasformazione del ruolo dei produttori di statistiche per rafforzare la produzione di conoscenze che sono rilevanti per il corretto funzionamento dei mercati