105 DISOCCUPAZIONE DI LUNGA DURATA Disoccupati di lunga durata per regione Anno 2012 (incidenze percentuali sul totale dei disoccupati) Oltre la metà dei disoccupati è in cerca di lavoro da almeno un anno UNO SGUARDO D’INSIEME Uno degli indicatori più rilevanti del mercato del lavoro è rappresentato dalla quota dei disoccupati alla ricerca di un’occupazione da almeno dodici mesi. La persistenza degli individui nello stato di disoccupazione non solo costituisce un grave problema sociale, ma rappresenta anche un segnale del distorto funzionamento del mercato del lavoro. Un medesimo livello di disoccupazione può difatti coesistere con differenti durate medie della stessa, comportando naturalmente implicazioni sociali e di policy diverse. Il permanere di condizioni poco favorevoli ha indotto nel 2012 un’ulteriore crescita della disoccupazione di lunga durata, la cui incidenza è passata dal 51,3 per cento del 2011 al 52,5 per cento, il livello più alto raggiunto nell’ultimo decennio. Il sensibile incremento dell’incidenza dei disoccupati di lunga durata interessa sia la componente maschile (dal 50,7 al 51,0 per cento) sia soprattutto quella femminile, cresciuta di 2,2 punti percentuali e attestatasi nella media 2012 al 54,1 per cento. Tale dinamica determina dunque un peggioramento per la componente femminile. Fonte: Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro DEFINIZIONI UTILIZZATE Le convenzioni internazionali definiscono come disoccupato di lunga durata una persona in cerca di occupazione da almeno un anno (12 mesi). L’informazione sul numero di disoccupati di lunga durata, rilevata dalle indagini armonizzate a livello europeo sulle forze di lavoro, può essere rapportata all’insieme della forza lavoro, definendo il tasso di disoccupazione di lunga durata, oppure all’insieme dei disoccupati, definendo il rapporto di composizione (incidenza dei disoccupati di lunga durata sul totale dei disoccupati): qui è utilizzato il secondo indicatore. L’ITALIA NEL CONTESTO EUROPEO Nel corso del 2012, la tendenza alla crescita della disoccupazione di lunga durata ha riguardato, oltre l’Italia, tutti gli altri paesi dell’Unione europea. Nella media dell’Ue27 l’incidenza della disoccupazione di lunga durata ha raggiunto il 44,4 per cento, segnalando un incremento di un punto percentuale e mezzo rispetto al 2011. Il paese con la quota più elevata si conferma la Slovacchia, dove oltre due disoccupati su tre si trovano in questa condizione (67,3 per cento). In sette paesi, tra i quali l’Italia, l’indicatore supera il 50 per cento. La portata della componente di lunga durata si mantiene invece limitata nell’area dei paesi scandinavi e a Cipro: in particolare, in Svezia l’incidenza resta al di sotto del 20 per cento. Fonti u Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro u Eurostat, Labour force survey Pubblicazioni u Istat, Occupati e disoccupati - Anno 2012, Comunicato stampa, 1 marzo 2013 u Istat, Rapporto annuale, 2013 u Eurostat, Europe in figures - Yearbook 2012: Labour market, 2013 Link utili u www.istat.it/it/lavoro u dati.istat.it L’ITALIA E LE SUE REGIONI L’allargamento della disoccupazione di lunga durata interessa tutto il territorio nazionale e, nel 2012, ha coinvolto in misura maggiore la componente femminile. La ripartizione geografica che segnala l’incremento maggiore è il Mezzogiorno, dove l’incidenza dei disoccupati da almeno un anno passa dal 56,9 del 2011 al 59,8 per cento del 2012. Anche l’incremento registrato dal Nord-ovest risulta sensibile, con l’indicatore passato nel corso dei dodici mesi dal 46,6 per cento al 49,3 per cento. Nel Nord-est e nel Centro si segnalano invece riduzioni, pari rispettivamente a 4,3 e 1,0 punti percentuali. Dalla prospettiva regionale, nel 2012 l’indicatore varia dal 26,2 per cento del Trentino-Alto Adige al 63,6 per cento della Campania. Nell’area settentrionale l’incidenza della lunga durata si mantiene particolarmente elevata in Piemonte (55,0 per cento) e in Lombardia (47,8 per cento). All’interno della ripartizione centrale il Lazio presenta il valore più elevato (51,2 per cento). Se si esclude il Molise, tutte le regioni del Mezzogiorno presentano un’incidenza della disoccupazione di lunga durata superiore al 55 per cento. Con riguardo alla distribuzione tra i due generi, all’interno delle singole regioni i differenziali maggiori si riscontrano in Abruzzo, Molise e Sicilia con circa dieci punti percentuali a favore della componente maschile, mentre la Calabria è l’unica regione meridionale che presenta un differenziale favorevole alle donne. Inoltre, solamente il Lazio e la Valle d’Aosta sono le altre regioni dove la quota delle donne disoccupate da almeno 12 mesi è inferiore a quella degli uomini. u epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/ portal/employment_unemployment_lfs/data/ database 250 mercato del lavoro Disoccupati di lunga durata per sesso nei paesi Ue Anno 2012 (incidenze percentuali sul totale dei disoccupati) 70 Totale Uomini Donne 60 50 Ue27 40 30 20 10 0 Fonte: Eurostat, Labour force survey (a) Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro. Disoccupati di lunga durata per regione Anni 2000 e 2005-2012 (incidenze percentuali sul totale dei disoccupati) REGIONI RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE 2000 (a) 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Piemonte Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste Liguria Lombardia Trentino-Alto Adige/Südtirol Bolzano/Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna 36,0 28,4 32,2 37,1 24,8 21,4 26,0 15,7 27,7 20,3 59,5 45,1 50,2 46,9 64,0 60,3 52,3 52,4 57,7 63,5 62,4 61,6 42,7 24,4 37,6 33,5 18,6 14,1 22,1 34,5 31,1 28,8 32,9 42,6 36,7 51,1 45,3 51,8 57,7 53,6 53,7 58,7 58,0 53,6 44,8 28,5 41,6 35,3 19,0 15,6 21,9 34,5 37,5 28,6 39,8 39,8 33,8 51,1 45,9 54,2 57,0 56,0 55,6 55,1 57,4 51,4 43,1 34,2 31,6 34,4 23,3 23,0 23,5 34,6 33,3 28,4 38,4 40,5 35,5 50,7 46,1 49,0 53,6 52,0 54,2 55,0 58,2 46,2 43,1 32,4 35,2 34,6 21,5 18,7 23,6 31,2 33,8 25,9 33,8 36,4 34,4 43,9 43,4 51,2 56,2 50,2 54,4 50,5 55,8 48,6 42,4 36,2 39,9 33,6 23,1 21,6 24,4 26,6 28,7 26,5 34,3 34,9 31,2 49,9 42,0 49,9 56,6 47,5 54,8 51,6 58,4 44,6 47,5 34,1 41,3 41,8 23,8 19,1 26,8 37,5 38,2 34,7 47,3 43,0 43,4 48,5 50,6 48,3 58,5 51,1 56,7 54,2 55,7 45,6 50,9 40,6 37,4 45,6 25,2 23,8 26,4 44,3 46,3 41,2 45,9 41,7 43,1 53,0 50,7 54,0 61,1 55,0 60,6 58,1 55,7 52,7 55,0 36,8 40,4 47,8 26,2 25,0 27,0 38,9 40,8 37,5 45,3 40,7 46,1 51,2 55,5 53,8 63,6 55,7 56,1 60,6 59,9 58,1 Nord-ovest Nord-est Centro Centro-Nord Mezzogiorno Italia 35,8 19,3 49,9 37,8 57,8 49,8 36,6 30,9 44,2 38,1 56,1 48,3 38,7 31,6 45,7 39,7 55,8 48,4 36,7 31,4 45,2 38,7 53,7 46,8 37,4 28,9 39,8 36,5 53,0 45,1 37,0 26,6 42,6 36,6 52,8 44,1 43,6 35,7 47,3 42,9 54,1 48,0 46,6 41,9 49,2 46,4 56,9 51,3 49,3 37,6 48,2 46,0 59,8 52,5 Fonte: Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro (a) Dati ricostruiti. 251