1. Occupati suddivisi in
Occupati dichiarati o in condizione professionale
cioè coloro che si sono autodefiniti tali
Altre persone con attività lavorativa (o anche detti
occupati in condizione non professionale) i quali pur
dichiarandosi studenti, casalinghe o pensionati hanno
effettuato almeno un’ora di lavoro nella settimana
precedente
2. Persone in cerca di occupazione suddivise in
disoccupati in senso stretto, che per un qualunque motivo hanno perso un
precedente lavoro dipendente
in cerca di prima occupazione, che non hanno mai avuto un precedente
lavoro (fino al 1992 anche aveva lasciato un lavoro indipendente o aveva
smesso di lavorare da oltre un anno
altre persone in cerca di lavoro che, pur essendosi autodefiniti studenti,
casalinghe o pensionati, hanno successivamente dichiarato di cercare
lavoro
La somma degli occupati e delle persone in cerca di occupazione
costituisce le forze di lavoro o popolazione attiva e rappresenta in termini
operativi del concetto di offerta di lavoro
D’altra parte gli occupati coincidono con la domanda di lavoro se ad essa
si aggiunge la quota dei posti temporaneamente vacanti al momento della
rilevazione.
Il tasso di attività è dato dal rapporto tra forze di lavoro e popolazione
totale (tasso lordo) o soltanto in età attiva (15-64 anni) (tasso netto).
Misura la propensione di una data popolazione a darsi da fare
(propensione a lavorare)
Il tasso di disoccupazione è dato dal rapporto tra le persone in cerca di
occupazione e le forze di lavoro e indica quante persone non trovano
lavoro ogni cento persone che lo cercano. Può essere calcolato su
specifiche fasce, per genere, età e livello di istruzione
Il tasso di occupazione è dato dal rapporto tra gli occupati e
popolazione totale o in età attiva. Esso non solo costituisce un
indicatore del livello della domanda ma anche del grado di benessere di
una popolazione.
Il suo reciproco riferito alla popolazione totale misura il numero delle
persone a carico di ogni lavoratore. Anch’esso può essere calcolato per
specifici target.
 I tassi globali di attività e di occupazione possono essere lordi (o generico)
o netti ( specifico)a seconda che al denominatore si metta nella popolazione
anche le persone in età non attiva (inferiore a 14-15 e superiore a 64 anni)
 Altri indici di una certa rilevanza

 Indice di dipendenza strutturale degli anziani: rapporto percentuale tra la
popolazione di età 65 anni e più e la popolazione in età attiva (15-64 anni).
 Indice di dipendenza strutturale: rapporto percentuale tra la popolazione in
età non attiva (0-14 anni e 65 anni e più) e la popolazione in età attiva (15-64
anni).
 Indice di vecchiaia: rapporto percentuale tra la popolazione di 65 anni e più e
la popolazione di 0-14 anni.


La disoccupazione frizionale dovuta al fatto che continuamente ci sono
persone che cercano un lavoro
La disoccupazione strutturale che deriva da una cattiva corrispondenza fra
domanda e offerta (riguarda aree territoriali, settori produttivi, professioni)
La disoccupazione ciclica che riguarda la presenza di una domanda di lavoro
più bassa in tutta l’economia legata ad una particolare fase del ciclo economico
(oggi ad esempio è accettabile una disoccupazione del 6%)
I sociologi hanno introdotto la concettualizzazione di
disoccupazione di lunga durata che introduce la
variabile tempo trasversalmente alle altre
Il modello italiano di disoccupazione.
Elementi generali
Eccezionale incidenza dei disoccupati giovani
Eccezionale incidenza di donne disoccupate (casalinghe e
studentesse)
Eccezionale incidenza di disoccupati in particolari aree territoriali
Eccezionale incidenza dei disoccupati di lunga durata
Particolare incidenza di disoccupati con elevato titolo di studio
Scarica

occupati e disoccupati