I NUMERI DEL MERCATO ALTI E BASSI PER L'OCCUPAZIONE CHE FATICA A TROVARE STABILITA' L'occupazione è tornata a salire ad aprile, ma l'analisi dei dati del primo trimestre dimostra come il recupero sia ancora lungo: ci sono 3,5 milioni di persone disposte a lavorare ma che non cercano impiego, in gran parte perché scoraggiati. Il recupero dell'occupazione è stato ovviamente un segnale accolto positivamente dal mondo politico ed economico, ma l'analisi di alcuni aspetti del mercato del lavoro italiano testimonia che la strada per il recupero è ancora lunga. Nel Belpaese, infatti, ci sono oltre 3,5 milioni di persone che, pur essendo disponibili a lavorare, non cercano impiego, quasi 2 milioni dei quali perché scoraggiati. È quanto emerge dalle tabelle Istat sul primo trimestre 2015, secondo le quali ci sono ancora 3,3 milioni di disoccupati. Nel complesso le persone senza occupazione, ma disponibili, sono quasi 7 milioni. Se infatti nel primo trimestre sono aumentati gli occupati (133.000 in più rispetto al primo trimestre 2014) sono cresciute anche le forze di lavoro "potenziali", ovvero le persone formalmente inattive ma pronte a uscire dall'inattività, e in particolare tra queste coloro che si dichiarano disponibili a lavorare pur non cercando impiego (da 3,25 milioni del primo trimestre 2014 a 3,55 del primo trimestre 2015 con una crescita di 300.000 unità). I dati riportati dall'Ansa fanno il paio con gli altri che riguardano la comparazione europea. In Italia meno di due persone su tre, tra i 15 e i 64 anni, sono nel mercato del lavoro (tra lavoratori e coloro che cercano), il livello più basso in Europa. Si evince ancora dalle tabelle Istat sulle percentuali di attività in Ue, secondo le quali l'Italia ha fatto passi avanti in questi ultimi 10 anni pur restando con il 63,9%, quasi 10 punti al di sotto della media Ue-28 (72,3%). La responsabilità è soprattutto del basso tasso di attività femminile (54,4%), di oltre 12 punti inferiore alla media Ue e di circa 25 punti rispetto alla Svezia (79,3%). Con le rilevazioni Eurostat si vede anche che in Italia meno della metà dei laureati risulta occupato entro i tre anni dal conseguimento del titolo, una percentuale di quasi trenta punti inferiore alla media europea (78,2% nell'Ue a 28). I giovani tra i 20 e i 34 anni che lavorano a tre anni dalla laurea sono il 49,6%. Fa peggio solo la Grecia (45%). Maggio Tornano a calare gli occupati: 63 mila in meno. Il tasso di disoccupazione resta stabile al 12,4%; il numero di senza lavoro è sceso di 59 mila unità rispetto a maggio del 2014. Scende anche l'occupazione tra i più giovani, tra i quali il tasso di disoccupazione è al 41,5%. Nuovo segnale negativo dal mercato del lavoro italiano, in una fase che alterna indicazioni di recupero occupazionale a 6 INFORMAPIÙ nuove battute d'arresto. Secondo le stime preliminari dell'Istat, a maggio gli occupati sono diminuiti di 63 mila unità (- 0,3%) rispetto al mese precedente. Nell'aprile scorso si era registrato un incoraggiante recupero degli occupati (dopo un marzo negativo che aveva gelato gli entusiasmi sul Jobs Act) con il tasso di disoccupazione in calo al 12,4%. Ad aprile, c'erano stati 159 mila occupati in più in un mese. Il tasso di disoccupazione è rimasto invece stabile al 12,4%. Stabile anche il numero di disoccupati, su mese, mentre nei dodici mesi si registra un calo dell'1,8% (-59 mila) e - per il tasso di disoccupazione - di 0,2 punti percentuali. Il tasso di occupazione, pari al 55,9%, cala nell'ultimo mese di 0,1 punti percentuali. Rispetto a maggio 2014, l'occupazione cresce dello 0,3% (+ 60 mila) e il tasso di occupazione di 0,3 punti. La stabilità della disoccupazione, nonostante il calo degli occupati, si spiega anche con l'aumento del numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni: + 0,3%, pari a + 36 mila a maggio, dopo il calo dei quattro mesi precedenti. Il tasso di inattività, pari al 36 %, aumenta di 0,1 punti percentuali. Su base annua gli inattivi diminuiscono dello 0,9% (- 135 mila) e il tasso di inattività di 0,2 punti. A determinare la crescita di coloro che non cercano lavoro è soprattutto la componente femminile. Il calo dell'occupazione di maggio coinvolge anche i più giovani: gli occupati 15-24 enni diminuiscono del 2,8% rispetto ad aprile (- 26 mila). Il tasso di occupazione giovanile, pari al 15 %, diminuisce di 0,4 punti percentuali rispetto al mese precedente. Il numero di giovani disoccupati diminuisce su base mensile (- 20 mila, pari a -3,1%). L'incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di età è al 10,6% (cioè poco più di un giovane su 10 è disoccupato), con una diminuzione nell'ultimo mese di 0,3 punti percentuali. Il tasso di disoccupazione dei 15-24 enni, cioè la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (occupati e disoccupati) è pari al 41,5%, in calo di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente. Eurozona I dati del mercato del lavoro sono stati pubblicati anche per l'Eurozona, dove il tasso di disoccupazione si è attestato all'11,1% a maggio, stabile rispetto ad aprile e in calo rispetto all'11,6% di maggio 2014. Eurostat segnala che è il più basso registrato nella zona euro dal marzo 2012. Anche il tasso di disoccupazione dell'Unione a 28 è risultato stabile a maggio al 9,6% rispetto ad aprile 2015, in calo dal 10,3% di maggio 2014 (tasso più basso dal luglio 2011).