I.C. CENA MARTIRI DEL MARTINETTO TORINO a.s. 2008-2009 Classe I D DIRITTO E ROVESCIO Prof.ssa Paola P. Benini 1875. Scuola a Grosseto Famiglia di contadini della seconda metà dell’800 Fino al XIX secolo l’istruzione era appannaggio di pochi e non vi erano scuole pubbliche per i più poveri, costretti a lavorare sin dall’infanzia. Dopo la proclamazione del Regno d’Italia l’istruzione dei più poveri aveva come obiettivo LEGGERE E FAR DI CONTO. 1875. Scuola a Grosseto I maestri, molto severi, potevano usare la verga e le punizioni corporali mentre gli alunni più bravi, detti MONITORI, aiutavano nello svolgimento delle lezioni perché le classi erano molto numerose. Per tutto il XIX secolo l’Italia fu dunque un regno di analfabeti poiché i bambini dovevano alternare la frequenza della scuola al lavoro, spesso molto duro. Nelle miniere della Sicilia, per esempio, i più piccoli portavano sulle spalle un peso di 25-30 chili; e quelli di sedici-diciotto anni fino a 70 e 80 chili. Il guadagno giornaliero di un ragazzo di otto anni era di lire 0,50, i più piccoli e deboli portavano a casa lire 0,35; i ragazzi più grandi, di sedici e diciotto anni, guadagnavano circa lire 1,50, e talvolta anche lire 2 e 2,50. Il grande scrittore Giovanni Verga raccontò la storia di uno di questi giovani minatori, Rosso Malpelo, ucciso dalla fatica e dall’ignoranza. Durante il Fascismo la scuola diventò un luogo in cui addestrare i giovani alla guerra ed alle idee del regime. Tutti gli alunni indossarono una divisa e vennero distinti in formazioni: •Balilla: ragazzi dagli 8 ai 14 anni •Piccole italiane: ragazze dagli 8 ai 14 •Avanguardisti: ragazzi dagli 14 ai 18 •Giovani Italiane: ragazze dai 14 ai 18. 1936. Piccolo balilla di Chieri. •Figli della Lupa : dai 6 agli 8 anni (aggiunti più tardi) 1936. Esercitazione militare di balilla La scuola diventò luogo di formazione dei futuri italiani, educati ed addestrati ai principi della fierezza della razza italica. 1930. Alunni che impersonano il “valore italico” 1930-1940. Esercitazione di ginnastica delle Giovani italiane Nel 1938 furono imposte le leggi razziali: espulsione dei dipendenti ebrei dagli impieghi statali e degli studenti dalle scuole pubbliche; divieto di matrimoni misti; cancellazione dei liberi professionisti dagli albi professionali e istituzione di un 1938: Prototipo del manifesto da affiggere in ogni comune d'Italia Tribunale della razza Anche gli insegnanti non erano liberi e dovevano, come tutti i dipendenti pubblici, giurare fedeltà al duce 1941. Maestre elementari durante un corso estivo Il 1° Gennaio 1948 entrò in vigore la Costituzione. Essa garantisce il diritto all’istruzione: Art. 34 • La scuola è aperta a tutti. • L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. • I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. • La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso. La Costituzione garantisce, inoltre, la libertà di insegnamento: Art. 33 • L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento La scuola valorizza dunque il singolo nel rispetto della collettività: Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali La scuola deve dunque assicurare la libertà personale e la diversità nel rispetto di tutti. Gli allievi devono osservare le regole ed accettarle come strumento di salvaguardia dei diritti della collettività Giornalino di classe, "Il grillo parlante", a.s.195657, scuola primaria di Galliate (Varese) La scuola è dunque una piccola comunità, gli alunni sono cittadini con diritti e doveri Luci del mondo. Sussidiario per la quinta classe: diritti e doveri del cittadino, Firenze, ed. Bemporad, 1961 Diritto e rovescio, I D, “I.C. CenaS.m.s. Martiri del Martinetto” Torino. Fonte gaia: letture per la quarta classe elementare. ballare in tondo, 1949 Immagini Archivio DIA, Banca Dati Indire http://www.indire.it/archivi /dia/index.php