RELAZIONE FINALE SUL PROGRAMMA DI ATTIVITÀ UNAPOL - UNIONE NAZIONALE ASSOCIAZIONI PRODUTTORI OLIVICOLI: Reg CE 867/08 modificato dal Reg. di Esecuzione (UE) 1220/11 UNAPOL UNIONE NAZIONALE ASSOCIAZIONE PRODUTTORI OLIVICOLI Campagna finanziata con il contributo dell’Unione Europea e dell’Italia Reg Ce 867/08 modificato dal Reg. di Esecuzione (UE) 1220/11 Marzo 2015 L’UNAPOL ha presentato un Programma di attività relativo al Regolamento CE 867/2008 come modificato dal Reg di Esecuzione (UE) 1220/11. Tale programma prevede l’attuazione di diverse attività rientranti all’interno delle misure previste dal suddetto Regolamento. La tabella seguente mostra la collocazione delle attività previste dal Programma dell’Unione all’interno dei raggruppamenti di attività ammissibili individuati dal D.M. 22 dicembre 2011. Settore Attività Proposta nel Programma UNAPOL Attività Ammissibile a) Raccolta ed elaborazione delle tipologie di informazioni relative al settore, e al mercato, effettuate in maniera organizzata ed integrata A) Monitoraggio e gestione amministrativa del mercato nel b) L’elaborazione di studi – riguardanti settore dell’olio aspetti correlati alle altre attività previste d’oliva e delle olive dal programma dell’organizzazione di da tavola operatori del settore oleicolo di cui trattasi. a) Operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto valore ambientale ovvero a rischio di abbandono con connessa assistenza tecnica. B) Miglioramento dell’impatto ambientale dell’olivicoltura. - Predisposizione del Disciplinare tecnico per l’olio extravergine di oliva Alta Qualità ed Ecosostenibile. - Interventi di recupero su oliveti abbandonati ed ad alto valore paesaggistico; - Realizzazione e applicazione di disciplinari di produzione collettivi basati su criteri ambientali e diffusione presso gli olivicoltori; b) Elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura, basate su criteri ambientali adattati alle condizioni locali, nonché la loro diffusione presso gli olivicoltori e il monitoraggio della loro applicazione pratica. c) Dimostrazione pratica di tecniche alternative all’impiego di prodotti chimici per la lotta alla mosca dell’olivo. d) Dimostrazione pratica di tecniche olivicole finalizzate alla protezione dell’ambiente e al mantenimento del paesaggio Raccolta dati relativi al settore e al mercato dell’olio di oliva; Realizzazione di campi dimostrativi sulle tecniche di lotta alla mosca dell’olivo alternative all’impiego di prodotti chimici; Realizzazione di campi dimostrativi sulle tecniche di coltivazione, raccolta e trasformazione a basso impatto ambientale, al restauro di olivi ad alto valore ambientale e paesaggistico ed al recupero e riutilizzo dei sottoprodotti dell’industria olearia allo scopo di diffondere sul territorio e tra gli operatori della filiera olivicola la conoscenza di tecniche agronomiche compatibili con l’ambiente ed utili al mantenimento del paesaggio. Settore Attività Proposta nel Programma UNAPOL Attività Ammissibile a) Miglioramento delle condizioni di coltivazione, di raccolta, di consegna e di magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa assistenza tecnica. - Realizzazione di attività di monitoraggio e controllo del grado di infestazione dei principali parassiti dell’olivo, ad eccezione della mosca dell’olivo, al fine di razionalizzare gli interventi di difesa fitosanitaria. - Attività dimostrative inerenti l’individuazione del periodo ottimale per la raccolta delle olive che consente di massimizzare in termini quali-quantitativi la produzione dell’olio. b) Il miglioramento varietale degli oliveti in singole aziende, a condizione che gli tali interventi contribuiscano al conseguimento degli obiettivi del programma di attività. c) Miglioramento delle condizioni di magazzinaggio e di valorizzazione dei C) Miglioramento residui della produzione dell’olio d’oliva e della qualità della delle olive da tavola e il miglioramento produzione di olio delle condizioni di imbottigliamento d’oliva e delle olive dell’olio di oliva. da tavola. d) Assistenza tecnica alla produzione, all’industria di trasformazione oleicola, alle imprese di produzione delle olive da tavola, ai frantoi e alle imprese di confezionamento per quanto riguarda aspetti inerenti alla qualità dei prodotti. e) Costituzione e miglioramento dei laboratori di analisi degli oli di oliva vergini - Sperimentazione, effettuata, su aziende pilota, di tecniche di stoccaggio e consegna delle olive entro 24 ore miglioratrici della qualità delle olive; - Realizzazione di campi pilota per il miglioramento varietale diretto all’incremento della qualità dell’olio di oliva. - Sperimentazione di tecniche atte alla valorizzazione dei residui della produzione; - Interventi per la razionalizzazione della fase di stoccaggio delle olive, nonché della fase di trasformazione e confezionamento dell’olio; - Costituzione ex novo di laboratorio di analisi a norma di legge; - Organizzazione di corsi di formazione di assaggiatori e di capo panel. f) Formazione di assaggiatori per l’analisi sensoriale dell’olio di oliva vergine e delle olive da tavola. D) Tracciabilità, certificazione e tutela della qualità dell’olio d’oliva e delle olive da tavola a) Progettazione e realizzazione di sistemi di rintracciabilità di filiera certificati ai sensi della norma UNI EN ISO 22005:08 e conformi al Reg. (CE) 178/2002 Realizzazione di campi dimostrativi sull’impiego di attrezzature e mezzi di raccolta tecnologicamente innovativi; – Realizzazione di un sistema di rintracciabilità supportato da una “piattaforma informatica evoluta” in grado di gestire le informazioni utili agli stakeholder (produttori agricoli e/o loro Associazioni, Autorità pubbliche, Enti preposti alle certificazioni volontarie e consumatori). Settore Attività Ammissibile Attività Proposta nel Programma UNAPOL b) Realizzazione ed applicazione pratica di sistemi di certificazione volontaria della qualità basati su un sistema di analisi del rischio e di punti critici di controllo. – Sviluppo ed implementazione di sistemi di garanzia di oli extravergini di oliva caratterizzati da specifiche peculiarità oggetto di analisi del rischio e di punti critici di controllo. c) Realizzazione di sistemi di etichettatura innovativi che consentano di riportare al consumatore le informazioni tracciate nei sistemi di cui al punto 4a). – Realizzazione di una piattaforma crossmediale in grado di veicolare le informazioni digitali e multilingua inerenti la tracciabilità e di interfacciarsi con il sistema di etichettatura innovativo basato su tecnologia QR Code. E) Diffusione di informazioni sulle a) Diffusione di informazioni sulle attività attività svolte dalle svolte dalle organizzazioni di Operatori nei Organizzazioni di campi di cui alle lettere 1), 2), 3), 4) Operatori – Diffusione di informazioni sulle attività svolte dalle organizzazioni di operatori: organizzazione di eventi – Realizzazione di un video dimostrativo da pubblicare sul canale “Youtube” registrato dell’Unapol L’AGEA con Determinazione n.8416 del 15 marzo 2012 ha approvato il Programma per un importo pari a € 11.757.322,48. La presente relazione riporta la descrizione delle attività realizzate nel triennio di attività del Programma. 1 Le Attività svolte Di seguito si riporta l’analisi delle attività svolte nelle tre annualità dal Programma. In particolare, per ciascuna area territoriale interessata dal Programma, vengono illustrate le singole attività svolte, gli indicatori quali - quantitativi e i relativi obiettivi conseguiti. Settore della sorveglianza e della gestione amministrativa del settore e del mercato dell’olio d’oliva e delle olive da tavola 1.a) Monitoraggio del settore e dell’offerta disponibili dell’olio di oliva Le attività svolte Quest’azione prevede la costruzione di una rete di rilevazione tra i soci dell’UNAPOL che faccia parte della rete di rilevazione nazionale al fine di aumentare la trasparenza del mercato e fornire agli operatori economici ed istituzionali del settore una base informativa certa a supporto delle decisioni imprenditoriali e di politica economica. Tale misura prevede 3 Fasi: Pianificazione del lavoro; Monitoraggio dell’offerta disponibile, dei flussi e dei canali di commercializzazione dell’olio d’oliva; Divulgazione dei dati raccolti. L’azione di monitoraggio si è svolta continuativamente dal 1° maggio 2009 fino al 31 marzo 2012, scadenza triennale del Programma. Fase Pianificazione del lavoro Monitoraggio dell’offerta disponibile, dei flussi e dei canali di commercializzazione dell’olio d’oliva Divulgazione dei dati raccolti Attività svolte o in corso Individuazione delle aziende monitorate; Affidamento, tramite sottoscrizione di un contratto, delle azioni di rilevazione a diversi soggetti operanti sul territorio. Predisposizione di modelli di rilevazione, sia su supporto cartaceo, sia su file; Avvio delle interviste; Elaborazione statistica dei dati raccolti, basata sul rapporto tra la rappresentanza del campione monitorato e quella dell’intera base sociale. Diffusione dei dati tramite il sito internet dell’UNAPOL. Gli indicatori quali – quantitativi e gli obiettivi raggiunti Investimento approvato/investimento realizzato numero interviste realizzate/numero interviste programmate Numero di categorie di prodotto monitorate (extra, Dop, ….) Realizzate/Attese Numero di aziende coinvolte nella rilevazione % 100 N° 100 % 100 N° 214 1.b) Elaborazione di studi: Predisposizione del Disciplinare tecnico per l’olio extravergine di oliva Alta Qualità ed Ecosostenibile Le attività svolte Attività svolte Nell’ambito della Fase 1) Ricognizione, analisi e schematizzazione dei diversi modelli di produzione sono state svolte le seguenti sottofasi di attività: 1.1 - Ricognizione ed analisi degli attuali modelli di produzione 1.2 - Selezione ed analisi di un cluster di aziende agricole e di trasformazione La sottofase 1.1 si è articolata nelle seguenti attività: Mappatura dei modelli di produzione e trasformazione delle filiere produttive UNAPOL Tale attività è stata diretta ad individuare ed acquisire le variabili quali-quantitative descrittive dei modelli di produzione dell’olio extravergine di qualità adottati dalle aziende presenti in Puglia, Sicilia e Campania disponibili dal sistema informativo dell’UNAPOL. Successivamente i dati raccolti sono stati opportunamente normalizzati ed organizzati in un database realizzato ad hoc. Individuazione del modello produttivo “Alta Qualità” È stata svolta l’analisi dei modelli di produzione adottati nelle tre regioni individuate al fine di individuare e descrivere gli elementi caratterizzanti la produzione di olio extravergine di oliva di alta qualità. Con la sottofase 1.2 Selezione ed analisi di un cluster di aziende agricole e di trasformazione è stato predisposto un questionario diretto ad acquisire, presso un campione rappresentativo di aziende agricole e di trasformazione, gli elementi caratterizzanti la produzione di olio extravergine di oliva di alta qualità. L’indagine ha coinvolto complessivamente 25 aziende agricole e 5 aziende di trasformazione dislocate in Puglia, Sicilia e Campania. Il questionario è stato strutturato in modo da rilevare ed approfondire sul campo gli elementi individuati nella sottofase 1.1 e caratterizzanti la produzione di olio di alta qualità. Sulla base dell’analisi dei dati acquisiti presso le aziende agricole e di trasformazione sono stati individuati i requisiti, le metodologie ed i parametri oggettivi maggiormente diffusi per la produzione di olio extravergine di oliva di Alta Qualità. Con la realizzazione della Fase 2 - Individuazione dei requisiti, delle metodologie e dei parametri oggettivi si sono individuati i requisiti, le metodologie ed i parametri oggettivi caratterizzanti la produzione di olio extravergine di oliva di Alta Qualità. I suddetti elementi sono stati determinati sulla base dell’analisi delle risposte fornite ai questionari somministrati a 25 aziende agricole e a 5 aziende di trasformazione dislocate in Puglia, Sicilia e Campania nella sottofase 1.2. I risultati delle fasi di attività 1 e 2 sono stati descritti in un report in PowerPoint®. La Fase 3 - Stesura del Disciplinare tecnico di produzione dell’olio extravergine di oliva Alta Qualità ha visto la predisposizione del Disciplinare di produzione dell’olio extravergine di oliva Alta Qualità che è a disposizione di tutti i soggetti associati all’Unapol. Il Disciplinare di produzione è strutturato in: 1. Raccomandazioni 2. Prescrizioni Le prime sono indicazioni operative finalizzate ad una corretta gestione delle diverse fasi di produzione dell’olio extravergine di oliva Alta Qualità. Le prescrizioni sono requisiti obbligatori indispensabili per poter apporre il bollino dell’olio extravergine di oliva Alta Qualità di UNAPOL. Tutti gli operatori della filiera coinvolti nella produzione dell’olio extravergine di oliva Alta qualità dovranno essere certificati in conformità allo standard UNI EN ISO 22005/08 “Traceability in the feed and food chain – General principles and basic requirements for system design and implementation”. Gli operatori della filiera che adotteranno il Disciplinare tecnico di produzione dovranno, inoltre, utilizzare il Sistema informativo di Rintracciabilità di filiera SiOlio® dell’Unapol, le cui modalità operative di adesione e di utilizzo sono descritte nel “Manuale per il Sistema di Rintracciabilità di Filiera” consultabile sul sito istituzionale dell’UNAPOL dell’Unapol (http://www.unapol.it/siolio.html). Attività svolte La Fase 4 - Mappatura degli studi, delle metodologie e degli indicatori ecosostenibili maggiormente diffusi ha riguardato la ricognizione desk degli studi, delle metodologie e degli indicatori ad oggi disponibili per la valutazione dell’impatto ambientale della produzione dell’olio di oliva. Tra le metodologie ed indicatori esistenti lo studio si è soffermato ad analizzare la metodologia Life Cicle Assessment (LCA) - un procedimento oggettivo che studia gli aspetti ambientali e gli impatti potenziali lungo tutta la vita del prodotto (from cradle to grave - dalla culla alla tomba), dalla acquisizione delle materie prime, attraverso la fabbricazione e l’utilizzazione, fino allo smaltimento -, l’Environmental Product Declaration (EPD) - uno schema di certificazione volontaria di prodotto e le impronte ambientali quali, Carbon footprint (CFP), Water footprint (WF) e l’Ecological footprint. L’analisi si è soffermata anche sulla normativa sia comunitaria che internazionale inerente l’implementazione, a carattere esclusivamente volontario, di sistemi di gestione ambientale. In ultimo si sono evidenziati alcuni case studies di iniziative realizzate sia nel settore dell’olio di oliva che in altri settori. La Fase 5 - Definizione degli elementi e dei processi impattanti è stata diretta ad individuare i processi e gli elementi che hanno un impatto ambientale in termini di carbon footprint, water footprint ed ecological footprint in ciascuna fase della filiera olivicola. I risultati delle analisi realizzate nell’ambito delle Fasi 4 e 5 sono stati opportunamente evidenziati in un report in PowerPoint®. La Fase 6 - Indagine presso 3 filiere pilota del circuito UNAPOL è stata diretta a valutare l’impatto ambientale degli elementi e dei processi della filiera olivicola rilevati nell’ambito della fase 5 presso 1 filiera pilota del circuito Unapol. Nello specifico, si è individuata una filiera nella Regione Puglia composta da 29 aziende agricole e 1 azienda di trasformazione. La filiera pilota è stata selezionata in modo da valutare i carichi ambientali in relazione alle diverse tecniche di produzione adottate dagli operatori della fase agricola e delle tecnologie impiegate nelle fasi di lavorazione e trasformazione. L’indagine si è svolta mediante somministrazione alle aziende agricole e all’azienda di trasformazione di un questionario predisposto ad hoc. Nel corso della Fase 7 - Elaborazione delle best practices e del Disciplinare tecnico di produzione dell’olio extravergine di oliva ecosostenibile si è proceduto dapprima con la normalizzazione, elaborazione ed analisi dei dati derivanti dai questionari somministrati alla filiera pilota. L’analisi dei dati derivanti dall’indagine ha permesso di valutare, in termini sia qualitativi sia quantitativi, i parametri descrittivi degli elementi e dei processi, identificati nella Fase 5, che hanno un impatto ambientale lungo la filiera olivicola e di definire le best practices sostenibili. Le best practices individuate sono stati recepite ed integrati nel Disciplinare di produzione dell’olio extravergine di oliva Alta Qualità redatto nel corso della prima annualità del Progetto sotto forma di Raccomandazioni, ovvero di indicazioni operative finalizzate ad una corretta gestione delle diverse fasi di produzione dell’olio extravergine di oliva Alta Qualità ed Ecosostenibile. In conclusione, lo studio realizzato nel corso delle tre annualità del Progetto, ha evidenziato come, in un’ottica di miglioramento delle prestazioni ambientali dell’intero processo produttivo dell’olio EVO, sia necessaria una corretta definizione e attuazione delle pratiche colturali che hanno un maggior impatto sull’ambiente. Risulta, dunque, di particolare importanza la promozione e lo sviluppo di pratiche sostenibili dal punto di vista ambientale, economico e sociale, al fine di favorire lo sviluppo di un olio EVO di qualità ed ecosostenibile e la sua diffusione sul mercato, nell’ottica della qualità e del rispetto dell’ambiente. L.A.P.O.A.M. Soc. Coop. a r.l. MISURA 2B ELABORAZIONE DI BUONE PRATICHE AGRICOLE PER L’OLICOLTURA BASATE SUI CRITERI AMBIENTALI ADATTATI ALLE CONDIZIONI LOCALI, NONCHE’ LA LORO DIFFUSIONE PRESSO GLI OLIVICOLTORI E IL MONITORAGGIO DELLA LORO APPLICAZIONE PRATICA Nella nostra Regione, come in molte altre regioni della nostra Italia, esiste il fenomeno dell’abbandono, soprattutto se ubicate in zone marginali, degli oliveti. Gli alti costi di mantenimento ed il basso costo dei prodotti ottenuti rendono fallimentare la gestione di piccole aziende che di conseguenza vengono abbandonate. L’abbandono in brave tempo diventa degrado e territorio diventa sensibile sia alle piogge con fenomeni di erosioni sia alle forti calure estive e ai conseguenti incendi. Naturalmente anche l’aspetto paesaggistico ne risente. Poiche' nella nostra regione non vi sono state variazioni di condizionalità ci siamo avvalsi del disciplinare collettivo di produzione basato su criteri ambientali che gia' nella scorsa annualità avevamo elaborato. Ne abbiamo diffuso il contenuto presso gli olivicoltori supportandoli da un punto di vista tecnico e monitorandone la corretta applicazione Anche quest’anno sono stati organizzati due corsi tenutesi dal 16 al 21 Febbraio 2015 a Torino di Sangro (CH) e dal 23 al 28 Febbraio 2015 a Francavilla al Mare (CH) I corsi si sono svolti con corsi teorici tenutesi in aula (16 ore) e visite tecniche (4 ore) presso l’azienda Agricola Terre di Varano di Catignao (PE). Ogni corso ha vista l’interessata partecipazione di olivicoltori a cui è stato fornito materiale didattico (blocco appunti penne copia disciplinare pubblicazioni varie ecc.). Al termine abbiamo provveduto a rilasciare ai partecipanti un “attestato di partecipazione”. Per via della lunga esperienza nel settore e per la buona gestione della scorsa annualità della stessa misura abbiamo riaffidato la realizzazione al nostro tecnico Schipsi Michelangelo che lo a curato in tutti i particolari. MISURA 3A MIGLIORAMENTO DELLE CONDIZIONI DI COLTIVAZIONE, DI CONSEGNA E DI MAGAZZINAGGIO DELLE OLIVE PRIMA DELLA TRASFORMAZIONE E CONNESSA ASSISTENZA TECNICA. Descrizione dell’attività svolta Ai tecnici dell’associazione, durante il periodo di impiego per l’attività, è stato demandato il compito di fornire, alle aziende assegnate, servizi di assistenza tecnica, previsti nella presente azione in continuità con l’attività avviata dalla OP nelle precedenti annualità e programmi. L’obiettivo principale è l’abbattimento dei fattori che pregiudicano la qualità della produzione olivicola, di aziende orientate al mercato ed in grado di rispondere alle esigenze di qualità del consumatore. Pertanto si sono avviati azioni di miglioramento di tutte le fasi della tecnica colturale dell’olivo, compreso il monitoraggio e il controllo di importati avversità quali la tignola (prays olea), Occhio di Pavone (Spilocaea oleagina) Rogna dell'Olivo (Pseudomonas syringae pv. Savastanoi ) Cocciniglia mezzo grano di pepe (Saissetia oleae) Oltre alle avversità appena descritte, durante il periodo di monitoraggio abbiamo controllato costantemente le fasi fenologiche, lo stato di maturazione delle drupe e il loro livello qualitativo complessivo. Aziende monitorate: Tecnico Ronchitelli DI PECO VINCENZO DI GIOVANNI BRUNO FRANCAVILLA AL MARE FRANCAVILLA AL MARE Tecnico Schipsi GIARDINO ENZO RUZZI LUCIA DRAGANO ANTONIO ROCCA SAN GIOVANNI TORINO DI SANGRO - CASALBORINO VILLALFONSINA ORTONA In queste aziende abbiamo individuato gli appezzamenti da monitorare dove abbiamo posizionato n. 2 trappole a feromoni per la determinazione del picco di catture della Tignola , lepidottero che compie tre generazioni l’anno; naturalmente la nostra attenzione si è concentrata su quella che si svolge a carico dei frutti, posizionandole nella parte della chioma esposta a sud e ad un’altezza variabile tra 1,5 e 2 metri da terra. Abbiamo, inoltre, selezionato 10 piante da cui prelevare settimanalmente e complessivamente 100 drupe da poter campionare e sottoporre all’analisi allo stereo microscopio per verificare lo stato di infestazione della Tignola naturalmente controllando visivamente la presenza di altri parassiti. L'obiettivo era quello di consigliare trattamenti curativi esclusivamente contro la generazione carpofaga al superamento della soglia di intervento del 12/15% di infestazione attiva per olive da olio. Le condizioni ambientali del periodo monitorato (MAGGIO / OTTOBRE) sono state poco favorevoli alla diffusione del patogeno ma non di altre avversità dell'olivo nel nostro areale Le capsule feromoniche sono state sostituite circa ogni quaranta- cinquanta giorni affinché agissero sempre con la massima efficacia. Le aziende sono state costantemente informate sulla necessità o meno di effettuare trattamenti in relazione allo stato di infestazione parassitaria degli oliveti e divenendo un valido punto di riferimento per tutti i produttori i cui terreni erano limitrofi ai loro. Le condizioni pedoclimatiche stagionali, come già in precedenza evidenziate, sono state caratterizzate da un inverno non eccessivamente freddo ma abbastanza piovoso, che ha reso possibile un buon accumulo di acqua, ma durante la stagione estiva si sono verificate molte precipitazioni e il livello di umidità molto alto ha, dato origine a i condizioni che hanno favorito, le principali infestazioni dei parassiti dell'olivo, soprattutto quelle di origine funginee. Si è quindi generalmente considerato di consigliare i produttori a limitare i trattamenti con prodotti che hanno come principi attivi ausiliari Fenitrotion, Triclorfon o altri, avvalorando tale indicazioni con i valori bassi del campionamento delle drupe. Per le altre avversità si consigliato l’uso di prodotti rameici. I nostri uffici hanno avuto un ruolo nella diffusione delle informazioni avendo ricevuto settimanalmente molte telefonate di agricoltori che chiedevano notizie sullo stato di infestazione degli oliveti nelle varie zone monitorate e sull’opportunità di intervenire con antiparassitari per bloccare eventuali attacchi . Contestualmente abbiamo individuato negli appezzamenti delle aziende Di Giovanni Bruno di Francavilla al Mare e Ruzzi Lucia di Torino di Sangro, i luoghi dove effettuare le prove dimostrative di raccolta. Qui abbiamo osservato lo stato fenologico delle drupe utilizzato una tabella basata sulla seguente scala di riferimento: - Allegaggione Accrescimento del frutto prima fase Indurimento del nocciolo Accrescimento del frutto seconda fase Invaiatura Maturazione Abbiamo effettuato le raccolte avvalendoci di macchine agevolatrici con pettini pneumatici. Per lo stoccaggio delle olive abbiamo fornito alle aziende monitorate contenitori rigidi (cassette in plastica da ) in modo da evitare alle drupe schiacciamenti durante le fasi di trasporto, infatti il metodo di trasporto e stoccaggio prima della molitura rappresentano una fase critica poiché lo schiacciamento delle drupe da inizio a processi di fermentazione che porta al deterioramento delle stesse e di conseguenza ad una caduta di qualità del prodotto (olio) che si otterrà al momento della trasformazione. Abbiamo inoltre cercato di contrarre, al massimo i tempi tra la raccolta e la trasformazione in modo che non iniziassero processi di ossidazione naturale con lo scopo finale di ottenere oli di ottima qualità e privi di difetti. Ci siamo assicurati inoltre che lo stoccaggio nell’azienda dell’olio ottenuto sia stato effettuato in condizioni ottimali ovvero in contenitori di acciaio inox, locali bui e ventilati, temperatura intorno ai 16°C Nell’azienda Di Giovanni, in Contrada Piane, il giorno 26 ottobre 2014 si è provveduto alla raccolta sulle 10 piante seguite di varietà “leccino” con l’utilizzo di reti e sferzatori pneumatici, lo stato fenologico delle olive era la piena maturazione ed il prodotto ottenuto è stato stoccato in cassette di plastica e trasportato con bins. Successivamente molite con metodo tradizionale, entro poche ore dalla raccolta. Abbiamo ottenuto kg 80 di olive con una produzione di kg 10 di olio. Il prodotto ottenuto ha caratteristiche buone da un punto di vista chimico ed organolettico. Nell’azienda Ruzzii, in Contrada Colle Termine, il giorno 31 ottobre 2014 si è provveduto alla raccolta sulle 10 piante seguite di varietà “leccino” con l’utilizzo di reti e sferzatori pneumatici, lo stato fenologico delle olive era la piena maturazione ed il prodotto ottenuto è stato stoccato in cassette di plastica e trasportato con bins. Successivamente molite con metodo continuo, entro poche ore dalla raccolta. Abbiamo ottenuto kg 110. di olive con una produzione di kg 12 di olio. Il prodotto ottenuto ha caratteristiche buone da un punto di vista chimico ed organolettico. Nel momento in cui è stata effettuata la molitura si è provveduto al prelievo di un campione di olio ottenuto dalle piante monitorate e in una fase successiva un altro campione di olio ottenuto dalle olive raccolte sulle altre piante dell’azienda. I campioni raccolti sono stati analizzati chimicamente prendendo in considerazione il grado di acidità ed il numero di perossidi, i risultati ottenuti sono generalmente buoni, ma quelli riferiti agli oli ottenuti dalle olive monitorate sono sicuramente migliori. La raccolta Abbiamo effettuato la raccolta con l’utilizzo di pettini sferzanti pneumatici e con l’uso di reti, in modo da contrarre i tempi di raccolta e ottenere notevoli vantaggi economici e minori rischi per gli operatori i quali evitando l’uso delle scale evitano spiacevoli incidenti che spesso caratterizzano i periodi di raccolta. Lo stoccaggio Al fine di evitare la rottura delle drupe dovute allo sfregamento dei frutti durante il trasporto ci siamo avvalsi dell’utilizzo dei contenitori a pareti rigide e forate (cassette in plastica).E’ noto, infatti che la rottura delle cellule e la fuori uscita del liquido di vegetazione e la conseguente esposizione all’aria innescano fenomeni di fermentazione. Pericolosi fenomeni di riscaldo possono verificarsi a causa della mancanza di circolazione dell’aria tra i frutti. Le casette utilizzate dall’azienda sono state successivamente ritirate e immagazzinate La trasformazione La lavorazione delle olive è avvenuta entro poche ore (massimo 24h) dalla raccolta, con metodo tradizionale e continuo. Abbiamo posto particolare attenzione nel verificare la pulizia degli impianti che molto spesso, a causa di residui ossidati di lavorazioni precedenti, possono rilasciare nell’olio cattivi odori. La conservazione E’ stato consigliato al produttore di conservare l’olio (anche quello prodotto dagli olivi non oggetto del monitoraggio) in contenitori di acciaio inox in locali bui e ventilati con temperatura intorno ai 16°C. Conclusioni L'annata appena conclusa è stata di produzione scarsa e con livelli qualitativi, in generale, bassi. L’andamento climatico invernale è stato nella norma, la primavera con temperature miti e costanti, senza grandi sbalzi termici, la fioritura è stata normale e l’allegagione media, l’accrescimento delle drupe e stata progressiva durante tutta l’annata. Purtroppo le molte precipitazioni estive hanno dato favorito lo sviluppo di molte avversità . Gli attacchi di tignola, non sono stati molto importanti ma gli altri parassiti, sono stati molto attivi ed hanno causato non pochi danni compromettendo sia la qualità che la quantità del prodotto ottenuto. Il consiglio che abbiamo dato ai produttori è stato dunque quello di intervenire con antiparassitari e anticrittogamici. Dove è stato possibile si è consigliato di anticipare il periodo della raccolta. Nella fase pre-raccolta si è verificato una importante e costante cascola dovuta ad un veloce aumento del deteriorarsi delle drupe a causa di attacchi funginei. INDICATORI DI EFFICACIA QUALITATIVI E QUANTITATIVI Par Risultati MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA' DELLA PRODUZIONE DI OLIO DI OLIVA ED OLIVE MIGLIORAMENTO DELL'IMPATTO AMBIENTALE DELL'OLEICOLTURA Anno III 2.b) Elaborazione di buone pratiche agricole per l'olivicoltura, basate su criteri ambientali adattati alle condizioni locali, nonché alla loro diffusione presso gli olivicoltori e il monitoraggio della loro applicazione pratica Investimento approvato/investimento realizzato % 100 Aziende soggette ad applicazione del disciplinare N. oltre 50 Superficie olivetata Corsi di formazione effettuati N. 2 Numero medio dei partecipanti ai corsi di formazione N. 20 [si;no] SI % 100 N. > ha > N. > N. > N. > % 5 19,9770 2 25 [si;no] SI Miglioramento dell'impatto ambientale e dell’aspetto paesaggistico 3.a) Miglioramento delle condizioni di coltivazione, di raccolta, di consegna e di magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa assistenza tecnica ha > Investimento approvato/investimento realizzato Aziende coinvolte Superficie olivetata Cassette acquistate Agevolatori per raccolta acquistati Dimostrazioni effettuate Riduzione del grado di acidità dell'olio Miglioramento dello stato igienico – sanitario delle olive SOCIETA’ COOPERATIVA PRODUTTORI OLIVICOLI “ABRUZZO I” Le produzioni olivicole olearie che caratterizzano la Provincia di Teramo hanno acquisito negli anni spazi importanti di mercato in campo nazionale ed internazionale.La propria Dop “ Extravergine d’Oliva Pretuziano delle Colline Teramane” ha ottenendo riscontri e riconoscimenti nei vari concorsi che si svolgono annualmente su tutto il territorio regionale e nazionale. Essa deriva prevalentemente dalla molitura di olive appartenenti alle varietà Leccino, Frantoio e Dritta, completate con altre cultivar locali, come la Carboncella, la Castiglionese e l’autoctona Tortiglione. L’olio deve il proprio nome ai Pretuzi, antica popolazione che abitò l’Abruzzo meridionale già in epoca preromana. Le olive vengono coltivate con tecniche agricole a basso impatto ambientale e sono raccolte tra ottobre e dicembre direttamente dalla pianta. Prima della spremitura le olive sono selezionate, lavate e ripulite da foglie e picciolo. La spremitura avviene esclusivamente mediante processi fisici o meccanici. Se ne ottiene un olio verde o dorato, con profumo fruttato e vegetale di media intensità, il cui sapore ricorda quello dell’oliva matura: è erbaceo, con note discretamente pungenti e amarognole. È un olio dall’aromaticità persistente e intensa Le numerose aziende olivicole che lo producono seguendo il rigoroso disciplinare però oggi registrano una sofferenza di tipo economico-gestionale .Gli alti costi degli interventi manuali necessari per le basilari tecniche di coltivazione non totalmente meccanizzabili come la potatura e la raccolta ,unitamente alla forte staticità del mercato dell’olio, stanno determinando una marginalizzazione marcata della coltivazione dell’olivo .Soprattutto quella estensiva rappresentata da cultivar di grosse dimensioni ( Tortiglione- Dritta) in molti casi, viene lasciata a se stessa in abbandono vegetativo per molti anni con difficoltà progressive che si ripercuotono sulla raccolta e sugli alti costi di eventuali successivi recuperi da fare con energiche potature di riforma. Il contratto sottoscritto tra UNAPOL e APO Abruzzo I relativamente all’azione 2 – mis. 2 “Assistenza tecnica alle operazioni collettive di mantenimento degli oliveti ad alto valore ambientale e a rischio di abbandono”, prevede interventi collettivi volti al recupero degli oliveti sopraccitati che rappresentano secondo noi oltre che una risorsa economica una risorsa ambientale e paesaggistica, dei nostri territori, da proteggere e da valorizzare. E impensabile immaginare un domani le colline della nostra provincia spoglie di tali piante. DESCRIZIONE DEL PROGETTO Gli interventi prevedono azioni di potatura di riforma presso oliveti a rischio di abbandono, con piante di età superiore a 50 anni e di grosse mole, realizzate da Ditte specializzate e secondo le direttive del Tecnico incaricato. Per quanto riguarda l’attività dell’annualità 2014/2015, vista l’esiguità della somma a disposizione per gli interventi , si è cercato con il tecnico incaricato p.a. Giovanni FEDELE di tracciare delle linee guida da seguire in funzione delle aree da monitorare, del numero di piante su cui operare e del preventivo di spesa. Lo studio fatto sul territorio ormai da anni ci porta inevitabilmente alla suddivisione dello stesso in tre fasce pedo-climatiche: fascia litoranea (caratterizzata da territori collinari a ridosso del mare con altitudini comprese tra 0 e 200 m s.l.m.); fascia collinare (caratterizzata da territorio collinare ad agricoltura semi-estensiva ed altitudini comprese tra 200 e 400 m s.l.m.); fascia pede-montana (caratterizzata da altitudini comprese tra 400 e 800 m s.l.m.). Non abbiamo preso in considerazione le zone prettamente montane, non adatte ai normali processi fenologici dell’olivo. Il nostro lavoro che si ripete ininterrottamente da diversi anni ci ha fatto conoscere sul territorio .Per questo abbiamo dovuto rispondere a molte richieste di aziende olivicole associate e non e le ricognizioni sul campo sono state fatte alla presenza dei proprietari .Abbiamo monitoratro però solo gli oliveti che a priori mostravano i requisiti richiesti dal regolamento comunitario circa l’età del soprassuolo, le caratteristiche geo-morfologiche del sito, le caratteristiche paesaggistiche. Infatti la nostra scelta si è focalizzata su aziende con oliveti adulti e, comunque con piante di età non inferiore ai 50 anni, e con sesto d’impianto elevato ( 10x10-12x12), quindi a carattere estensivo dove gli interventi potessero giovare in maniera determinante al potenziamento della stabilità strutturale del territorio ed al miglioramento dell’impatto ambientale e al recupero economico delle produzioni. Gli oliveti oggetto della nostra scelta , ricadono nei territori dei Comuni di Roseto degli Abruzzi, Notaresco e Castellalto, zone ricche di vecchi impianti estensivi caratterizzati dalla varietà “Tortiglione e dalla varietà Dritta consociati con cereali e con colture poliannuali riservate al pascolo ( erbai misti di leguminose) o con prati spontanei controllati tramite le operazioni di inerbimento come la trinciatura. Ad indirizzare la scelta su tali zone sono stati decisivi alcuni fattori: la presenza di piante di età secolare, la consapevolezza che le varietà autoctone come il Tortiglione vanno custodite in quanto patrimonio imprescindibile del nostro territorio,la posizione geo-morfologica con esposizioni particolarmente privilegiate dall’olivo a parità di altre caratteristiche. Le aziende a tal uopo individuate dal monitoraggio aziendale e territoriale coinvolte nel progetto di recupero sono state: 1. Oliveto n. 01 – LERA Nicola– Localita’ S.Martino COLOGNA ( ROSETO DEGLI ABRUZZI) (TE) 2. Oliveto n. 02 – SCACCIONI Giuliana C.DA Fonte Trocco -Castellalto(TE) 3. Oliveto n. 03 – POMPA Alessandra C.DA Fonte Trocco -Castellalto(TE)) 4. Oliveto n. 04 – DIMARTINO Bruno C.DA S.LUCIA –NOTARESCO (TE) 5. Oliveto n. 05 – ROMUALDI Franco C.DA GUZZANO – CASSTELLALTO(TE) Si è quindi proceduto al reperimento di mezzi tecnici e di manodopera; a tal proposito, si evidenzia che in assenza di un prezziario regionale specifico per gli interventi sugli oliveti o, comunque, sugli arboreti specializzati, ci si è basati sui costi medi di mercato indicati dagli operatori specializzati del settore e sul parere del tecnico incaricato dalla Società Cooperativa “Abruzzo I”; si è potuto così realizzare il computo metrico estimativo di massima che ha permesso l’individuazione di tutte le voci caratterizzanti il recupero degli oliveti sopra riportati in funzione della somma,esigua ,messa a disposizione e oggetto di contratto con l’UNAPOL. Contestualmente alla ricerca sul campo è stata istruita la documentazione necessaria ad attestare sia le caratteristiche aziendali in linea con il progetto, sia il consenso dei singoli proprietari e/o delegati all’esecuzione dei lavori necessari individuati dal tecnico incaricato. A tal proposito, per ognuna delle aziende individuate, è stata prodotta la seguente documentazione: fotografie dei terreni e delle piante oggetto di intervento nella fase precedente al recupero; scheda di rilevazione delle caratteristiche bio-morfologiche delle piante; planimetrie e visure catastali; convenzione tra l’Associazione Cooperativa di Produttori Olivicoli APO Abruzzo I e il proprietario e/o delegato da esso, per il consenso all’esecuzione dei lavori. Successivamente sono stati avviati, cercando di rispettare il più possibile il cronoprogramma dei lavori ,appositamente predisposto , gli interventi finalizzati al risanamento degli oliveti attraverso le operazioni colturali più consone alle caratteristiche stazionali degli i stessi e suddivisi, in ordini temporali, nel modo seguente: ripulitura del terreno pre-potatura (ove necessario); potatura delle piante e ripulitura dei tronchi dai polloni spontanei; raccolta e smaltimento dei residui di potatura di medie e grosse dimensioni; trinciatura e ripulitura finale del terreno. Si evidenzia, infine, che le operazioni di potatura sono state affidate, previa indagine di mercato effettuate su tre ditte specializzate del settore, alla Ditta Il Picchio Verde di Di Marcoberardino Daniele con sede ad ARSITA ( TE ) che ha fatto pervenire l’offerta più vantaggiosa sotto il profilo economico. Le operazioni di pulitura, smaltimento e trinciatura sono state affidate, con lo stesso sistema sopra descritto , alla ditta Iervelli Giovanni con sede a TORRICELLA SICURA ( TE ). Al termine delle operazioni sono stati realizzati i rilievi fotografici comprovanti l’esecuzione dei lavori di recupero e di risanamento degli oliveti preventivamente individuati .Contestualmente sono stati posizionati i cartelli indicanti le informative sul progetto. DESCRIZIONE DELLE AZIENDE Di seguito si riportano sinteticamente le caratteristiche principali delle aziende (posizione geografica, altitudine, pendenze, ecc.), i dati catastali, le varietà olivicole presenti, le operazioni di intervento effettuate e alcune fotografie di confronto prima e dopo i lavori. OLIVETO N. 01 L’oliveto è situato sulla fascia collinare a ridosso del mare ad una altitudine di circa 150 m s.l.m. con pendenza tali da sfiorare il 20%.E’ costituito da un unico appezzamento composto da tre particelle catastali aventi un’estensione complessiva di Ha 1.57.32 con 65 piante. L’esposizione di Nord-Est permette alla vegetazione di usufruire direttamente delle ventilazioni apportate dalle brezze marine. La varietà prevalente è la Dritta mista a Tortiglione dell’età di 90-100 anni, con sesto di impianto 12x12 .Di recente però è stato eseguito un rinfoltimento con piantine di Leccino e il sesto è stato riportato ad un più razionale ( 6x6), L’oliveto era o da molti anni in abbandono vegetativo e tutte le piante seppure in buono stato di coltivazione avevano avuto una bassa allegazione,accertata in sede di monitoraggio estivo, causata sicuramente dall’alta presenza di succhioni all’interno delle branche principali e secondarie e dalla scarsa presenza di luce al suo interno. Sulle stesse è stata operata una energica potatura di riforma .. Le branche principali sono state accorciate in previsione di riportare la pianta ad un allevamento policonico, che tra l’altro è quello che facilita la raccolta con l’impiego di macchine ausiliatrici , OLIVETO N. 02 L’oliveto n° 02 si trova in Contrada Fonte Trocco di Castellalto (TE) ad un’altezza di 250 m s.l.m. e si estende sulla fascia collinare interna a ridosso della vallata del Vomano.E’ caratterizzato dalla varietà Dritta in coltivazione estensiva 12x12 con pendenze che toccano anche il 35-40%. E’costituito da un unico appezzamento composto da cinque particelle con una estensione complessiva di Ha 2.37.33 con 72 piante. L’età delle piante supera di gran lunga il cinquantesimo anno . Erano state lasciate ,per i motivi riportati in premessa ,da molti anni in abbandono vegetativo e i polloni che ormai avevano raggiunto le prime branche principali lo testimoniavano. L’annata è stata caratterizzata da un forte attacco di mosca .Tutta la produzione è stata compromessa.Si è intervenuto con una energica potatura di riforma riportando le piante ad uno stadio vegetativo normale in funzione di una prossima raccolta più facilitata rispetto agli ultimi anni. OLIVETO N. 03 L’oliveto n° 03 si trova in Contrada Fonte Trocco di Castellalto (TE) ad un’altezza di 250 m s.l.m. e si estende sulla fascia collinare interna a ridosso della vallata del Vomano.E confinante con l’oliveto 02 ed è caratterizzato dalla varietà Dritta in coltivazione estensiva 12x12 con pendenze che toccano anche il 35-40%. E’costituito da un unico appezzamento composto da due particelle con una estensione complessiva di Ha 2.04.20 con 65 piante. L’età delle piante supera di gran lunga il cinquantesimo anno . come quelle dell’oliveto 02 erano state lasciate ,per i motivi riportati in premessa ,da molti anni in abbandono vegetativo e i polloni che ormai avevano raggiunto le prime branche principali lo testimoniavano. L’annata è stata caratterizzata da un forte attacco di mosca .Tutta la produzione è stata compromessa.Si è intervenuto con una energica potatura di riforma riportando le piante ad uno stadio vegetativo normale in funzione di una prossima raccolta più facilitata rispetto agli ultimi anni. AZIENDA N. 04 L’oliveto n. 04 è situato sulla fascia collinare del Comune di Notaresco in contrada S.Lucia ad un’altezza 250 m s.l.m. Le varietà che lo caratterizzano sono la Dritta e il Tortiglione. con pendenze che vanno dal 20 al 30%. E’costituito da un unico appezzamento , composto da tre particelle aventi un’ estensione complessiva di Ha 2.27.70 con 67 piante. L’esposizione a Nord-Est non ha inflenzato più di tanto la rigogliosità vegetativa delle piante che hanno un’età media che sfiora il secolo di vita che sono collocate con un sesto di impianto tipico dell’olivicoltura estensiva della zona e cioè a 12x12, Le piante erano state lasciate da molti anni in abbandono vegetativo e i polloni avevano superato in altezza le prime branche principali..Eravamo in presenza di veri e propri enormi cespugli .L’oliveto sta subendo un degrado dovuto alla cattiva regimentazione delle acque piovane che dalla S.P.che porta verso Guardia Vomano si riversano a fiumi sull’appezzamento.E’ stato approntato un primo intervento di raccolta delle stesse in un canalone ma alla luce delle ultime intemperie non è stato sufficiente tant’è che a valle si è avuto un grosso smottamento che ha compromesso la vegetazione di due piante secolari .L’annata è stata caratterizzata da un forte attacco di mosca .Tutta la produzione è stata compromessa. Anche qui si è intervenuto con una energica potatura di riforma riportando le piante ad uno stadio vegetativo normale in funzione di una prossima raccolta più facilitata rispetto agli ultimi anni. AZIENDA N. 05 L’oliveto n. 05 è situato sulla fascia collinare del Comune di Castellalto in contrada Guzzano ad un’altezza 200 m s.l.m. a ridosso della vallata del Vomano.Di difficile accesso causa strada percorsa da canaloni costituiti per la mancanza di una appropriata regimentazione delle acque piovane.La varietà che lo caratterizza è il Tortiglione presente in tanti bellissimi esemplari alevati a Vaso.E’costituito da un unico corpo con pendenza media del 30-40%, composto da due particelle avente un’ estensione complessiva di Ha 6.50.76 con 77 piante. L’impianto è esposto a Nord-Est e presenta delle criticità vegetative. Le piante hanno un’età ultacentenaria e sono collocate con un sesto di impianto tipico dell’olivicoltura estensiva della zona e cioè a 12x12, .Erano state lasciate da molti anni in abbandono vegetativo e i polloni avevano superato in altezza le prime branche principali. Eravamo in presenza di veri e propri enormi cespugli . L’annata olearia appena conclusa è stata caratterizzata da un forte attacco di mosca olearia. Tutta la produzione è stata compromessa. Anche qui si è intervenuto con una energica potatura di riforma riportando le piante ad uno stadio vegetativo normale in funzione di una prossima raccolta più facilitata rispetto agli ultimi anni. INDICATORI DI EFFICACIA QUALITATIVI E QUANTITATIVI Par Risultati MIGLIORAMENTO DELL'IMPATTO AMBIENTALE DELL'OLEICOLTURA Anno III Investimento approvato/investimento realizzato % 100 ha > 14 N. Operatori coinvolti N. 5 Piante oggetto di intervento N. 346 Muretti a secco mc Superficie ad alto valore ambientale interessata al miglioramento a) Operazioni collettive di mantenimento Ciglionamenti degli uliveti ad alto valore ambientale ovvero a rischio di abbandono con connessa Terrazzamenti assistenza tecnica Ettari recuperati/ettari previsti dal programma Costo per ettaro oggetto di intervento Giornate uomo occupate per ettaro oggetto di intervento mt mt % 100 €/ha 1388 gg uomo/ha 4 Tipologie aree olivicole coinvolte Miglioramento dell’aspetto paesaggistico media collina [si;no] si A.P.O. Associazione Produttori Olivicoli Soc. Coop Aderente all’UNAPOL PREMESSA L’APO. (Associazione Cooperativa Produttori Olivicoli), società cooperativa, con sede in Matera, via Torraca 17 cap. 75100, in conformità al contratto di affidamento della azione di cui al programma di attività per il “miglioramento della qualità dell’olio di oliva e dell’impatto ambientale dell’oleicoltura” presentato ai sensi del Reg. CE 867/08, dall’UNAPOL società consortile a.r.l. con sede in Roma via S. Damaso n° 13, ha messo in essere le attività previste con l’obiettivo di raggiungere al meglio i risultati attesi dal Programma affidato. Con il programma l’APO Soc. Coop. intende apportare un significativo contributo alla valorizzazione del comparto olivicolo Lucano attraverso il miglioramento qualitativo delle produzioni e mediante l’adozione di tecniche sostenibili di coltivazione e di produzione oltre che per preservare la coltivazione per la sua importante funzione ambientale e paesaggistica. Gli associati condividendo questi valori, si propongono di fare riscoprire ai consumatori, nell’olio extravergine 100% italiano gli aromi, i sapori ed i profumi locali. L’obiettivo principale delle azioni proposte dalla coop APO è di migliorare la qualità dei processi produttivi e degli oli di oliva così da assicurare l’adeguamento alle norme nazionali e comunitarie che disciplinano il settore, favorire la commercializzazione con marchi di qualità e incoraggiare tecniche sempre più sostenibili da un punto di vista ambientale anche al fine di mantenere il ruolo dell’olivicoltura nella caratterizzazione del paesaggio delle aree rurali. ATTIVITA’ PROGRAMMATA Le attività svolte fanno riferimento all’azioni specifiche del Programma: Azione 2.a) Operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto valore ambientale e/o rischio di abbandono e connessa assistenza tecnica. L’Azione 2.a è stata finalizzata al mantenimento del paesaggio e alla protezione dell’ambiente per recuperare oliveti soggetti a fenomeni di degrado. L’Azione è proseguita nella salvaguardia di territori di interesse paesaggistico, e rupestre con potature di olivi secolari e interventi di straordinaria manutenzione come slupatura dendrochirurgia . Sono stati, inoltre, individuati soci della Cooperativa APO molto attivi per realizzare potatura di riforma in aziende olivicole con caratteristiche particolari ed a rischio di esclusione e abbandono. Nello svolgimento dell’Azione 2.a è stata perseguita la finalità di far rispettare regole di produzione basate su criteri ambientali accettati e attuati dai produttori agricoli. Sono state consigliate una serie di azioni finalizzate al miglioramento dell’impatto ambientale dell’olivicoltura. L’elaborazione di buone pratiche agricole basate su criteri ambientali adeguati alle condizioni locali è stata perseguita con una specifica attività di divulgazione tecnica curata dal tecnico dell’Associazione. La pubblicazione realizzata nell’ambito del programma Reg. CE 867/2008, per la campagna 2014/2015 è stata dedicata alla “Garanzia e qualità” finalizzata al miglioramento qualitativo della produzione olivicola e dell’impatto ambientale dell’olivicoltura. Lo scopo di questo opuscolo è di diffondere la conoscenza dei fattori che influenzano la qualità del prodotto e sensibilizzare i produttori all’adozione di buone prassi al fine di ottenere un prodotto qualificativo tenendo ben presenti anche le esigenze di salvaguardia ambientale. L’attività è stata svolta nel preciso interesse di suscitare attenzione per la protezione dell’ambiente e per il mantenimento del paesaggio agrario al fine di conseguire : - una riduzione degli attuali livelli di erosione e di lavamento del terreno, con opportune modifiche nelle pratiche agricole; - un recupero degli oliveti ad alto valore ambientale con tecniche innovative di potatura . Nell’attuazione dell’Azione 2.a sono stati realizzati “campi pilota” in cui attuare interventi collettivi al fine di recuperare e prevenire fenomeni di degrado o abbandono. Ogni tecnico ha curato circa 31 campi di osservazione, distribuiti nel territorio assegnato e rappresentativi delle varie realtà olivicole. L'AREA E LE AZIENDE ADERENTI AL PROGETTO Esse ricadono nell’areale di produzione della provincia di Matera e Potenza, le quali presentano tutte una spiccata vocazione olivicola. In dettaglio le aziende ricadono nella provincia di Matera nei comuni di Matera, Pisticci, Ferrandina, Grassano, Bernalda, Craco, Salandra, Montescaglioso, Tursi, Irsina, Aliano, Novasiri, Rotondella e Policoro, Calciano,Miglionico,Montalbano Jonico.Queste aree sono infatti accomunate da una radicata tradizione olivicola e presentano comuni fattori di forza che le predispongono alla produzione di extravergini di alta qualità (condizioni pedo-climatiche favorevoli, dimensionamento delle aziende, ecc.) ma anche fattori di caratterizzazione come le varietà locali, che imprimono alle produzioni anche un forte valore di tipicità. Per il miglior raggiungimento degli obiettivi del programma, si è tenuto conto sia dei fattori che accomunano tali aree, sia dei fattori che le differenziano (pratiche colturali, base varietale, organizzazione del sistema trasformazione locale, ecc.). ATTIVITA’ DI PROGETTO MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELLA PRODUZIONE DELL’OLIO D'OLIVA E DELLE OLIVE DA TAVOLA - Azione 3.a Attività relative al magazzinaggio e consegna delle olive all’impianto di trasformazione entro 48 ore dalla raccolta, esse si sono basate sull’individuazione di aziende pilota in cui sono state svolte le seguenti attività: 1) Somministrazione e compilazione della scheda aziendale appositamente elaborata e relativa alle prassi normalmente adottate dall’azienda per la raccolta, la consegna delle olive al frantoio e la conservazione dell’olio; 2) Programmazione e sviluppo di attività di monitoraggio del grado di maturazione e diffusione della corretta gestione delle tecniche di preservazione della qualità nella raccolta, stoccaggio delle olive, trasporto al frantoio. Nell’ambito di tali attività sono state monitorate diverse partite di olive per creare dei modelli operativi di riferimento. In particolare sono state monitorate nelle aziende pilota, le singole partite di olive dando indicazione sul momento ottimale della raccolta in funzione del giusto grado di maturazione. In seguito alla raccolta, della medesima partita, una parte (denominata campione APO) è stata monitorata fino alla molitura, effettuata nei tempi minimi e presso un impianto qualificato appositamente pre-individuato; La parte rimanente, bensì raccolta e conservata secondo le indicazioni dei tecnici, per la trasformazione, è stata trattata direttamente dall’azienda secondo le proprie modalità abituali. A valle di tali operazioni sono stati fatti i prelievi di campioni degli oli ottenuti; quello ottenuto dalla partita di olive monitorato dal Programma è stato stoccato mediante i tank di acciaio forniti in comodato d’uso. Per l'effettuazione delle analisi chimiche, al fine di verificare gli indici qualitativi di entrambe le partite ed effettuare le comparazioni del caso, ci si è avvalsi della collaborazione di un laboratorio privato convenzionato. I risultati ottenuti hanno evidenziato come i campioni denominati APO hanno presentato dei valori qualitativi (acidità e perossidi) migliori rispetto a quelli campione delle aziende, con una maggiore differenza correlata all’aumento del tempo di permanenza in azienda delle olive raccolte o dei tempi di attesa presso i frantoi. Dalle analisi fatte, la totalità delle aziende risulta aver prodotto un olio extravergine con livelli di acidità ben al di sotto di 0,8 e valori di perossidi al di sotto di 20. I risultati sono divulgati a tutti i produttori, a partire dagli associati, in modo da sensibilizzare sull’importanza che riveste l’esecuzione di una corretta prassi di lavorazione sulla qualità dell’olio. Nell’ambito della medesima Azione ed allo scopo di allargare la comparazione ad un numero più rappresentativo di aziende e di partite, sono state realizzate analisi su campioni di olio di aziende rappresentative previa compilazione di una scheda conoscitiva, relativa alla fase di raccolta, lavorazione e stoccaggio. Anche in questo caso l’esiguità del campione rende i dati soltanto indicativi, tuttavia si evince come la scelta di frantoi moderni, la raccolta meccanizzata delle olive ed anche la scelta varietale possono incidere sugli indicatori di qualità dell’olio quali l’acidità e i perossidi. Dalle analisi chimiche eseguite e da una media ponderata dei campioni risulta mediamente un acidità 0,22 e valori di perossidi di 7,10 valori che evidenziano oli extravergine di ottima qualità. Le prove dimostrative sono avvenute rispettivamente: in data 08/11/2014 in Montalbano Jonico presso l’azienda Agricola Miraglia Antonio si è proceduto ad una prova di raccolta con l’obiettivo di evidenziare l’utilità della meccanizzazione che rappresenta uno strumento al servizio della competitività aziendale per la riduzione dei costi e per la preservazione della qualità del prodotto. in data 09/11/2014 in Miglionico presso l’azienda Agricola Corleto PIETRO si è proceduto ad una prova di raccolta con l’obiettivo di evidenziare l’utilità della meccanizzazione che rappresenta uno strumento al servizio della competitività aziendale per la riduzione dei costi e per la preservazione della qualità del prodotto. in data 10/11/2014 in agro di Grassano presso l’azienda individuata è in agro di Grassano alla contrada Giardini di proprietà di Garaguso Mario. Le prove hanno avuto l’obiettivo di evidenziare l’utilità della meccanizzazione che rappresenta uno strumento al servizio della competitività aziendale per la riduzione dei costi e per la preservazione della qualità del prodotto. In tale periodo sono state inoltre seguite tecnicamente le n° 24 aziende campione dove I tecnicI hanno coordinato le operazioni di raccolta, trasporto e molitura delle olive le quali in parte sono state molite immediatamente e cioè nelle 24 ore dalla raccolta ed in parte sono state molite dopo le 48 ore, successivamente si è proceduto attraverso un laboratorio convenzionato alle analisi dei due campioni per azienda e dai quali si evince nettamente la diversa qualità del olio prodotto e molito, con indubbia migliore qualità del olio raccolto, trasportato con tecniche adeguate e diffuse dai tecnici Agronomi, e l’olio prodotto utilizzando le tecniche tradizionali che volevano si la raccolta meccanica ma il trasporto delle olive in sacchi di iuta e dopo aver raccolto l’intera partita e cioè sicuramente dopo le 48 ore. L’attività di diffusione dei risultati, mediante due convegni divulgativi, tenutesi in data 22/03/2015 e 21/03/2015 con dibattito tecnico. Alle manifestazioni ha visto la partecipazione di numerosi produttori e tecnici che hanno potuto discutere le diverse tipologie di raccolta e di potatura. . Alla dimostrazione ha fatto seguito un dibattito in cui i partecipanti hanno potuto confrontarsi sui vantaggi e le opportunità che una raccolta meccanizzata delle olive offre alla moderna olivicoltura. L’incontro, ispirato alla descrizione delle attività progettuali, ha stimolato una discussione circa la situazione dell’olivicoltura lucana e le sue prospettive future. Gli interventi del presidente della Cooperativa Apo e dei tecnici del progetto hanno illustrato in un primo momento quali sono state le attività progettuali ed i risultati ottenuti, ma in seguito, è stata avviata una discussione, a cui hanno preso parte attivamente i produttori presenti, circa le prospettive di sviluppo dell’olivicoltura lucana sottolineandone la necessità di sviluppare ogni iniziativa utile a rafforzare la valorizzazione delle caratteristiche qualitative e di tipicità del prodotto locale per cui vanno poste maggiori attenzioni alla qualità del prodotto ma anche alle specificità dei territori di produzione e alle varietà tipiche locali. RISULTATI E CONCLUSIONI A conclusione delle attività della prima annualità del presente progetto si può affermare che il programma ha prodotto risultati soddisfacenti ed incoraggianti. Le aziende pilota si sono dimostrate particolarmente disponibili alla collaborazione nella fase di realizzazione delle attività e sempre più attente e sensibili alle problematiche del miglioramento qualitativo della produzione e della tutela ambientale. La loro partecipazione attiva alle iniziative e la pronta adozione delle indicazioni impartite dai tecnici del progetto dimostrano l’ utilità e la necessità di azioni come quelle realizzate che, attraverso una capillare diffusione, possono portare gli operatori stessi ad un elevato livello di consapevolezza e quindi ad elevati standard qualitativi di prodotto, ma anche ad innalzare il livello di attenzione e di sensibilità verso le tematiche ambientali. Le iniziative messe in essere (incontri tecnici e prove di raccolta - documentazione) hanno avuto una buona partecipazione che ha consentito di poter far conoscere ed interessare alle attività del progetto un buon numero di operatori del settore, stimolando in essi una riflessione circa quelle che devono essere le direttive guida di una moderna olivicoltura, improntata ad un basso impatto ambientale e ad un miglioramento di tutte quelle tecniche di produzione che vanno direttamente o indirettamente ad influire sulla qualità dell’olio. Nelle prossime annualità del programma di cui al Reg. Ce n. 867/08, verranno approfonditi tutti gli argomenti trattati nel corso dell’ultimo anno con lo scopo di coinvolgere il maggior numero possibile di olivicoltori ed aprire loro nuove prospettive che possano frenare l’abbandono della coltura specie in zone marginali. I risultati ottenuti ci consentono quindi di replicare e migliorare le tecniche sperimentate in campo sia per il miglioramento ambientale sia per il miglioramento della qualità del prodotto/processo. MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA' DELLA PRODUZIONE DI OLIO DI OLIVA ED OLIVE DA TAVOLA MIGLIORAMENTO DELL'IMPATTO AMBIENTALE DELL'OLEICOLTURA INDICATORI DI EFFICACIA QUALITATIVI E QUANTITATIVI Par Risultati Anno III 2.a) Operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto valore ambientale ovvero a rischio di abbandono con connessa assistenza tecnica Investimento approvato/investimento realizzato % 100 Superficie ad alto valore ambientale interessata al miglioramento ha > 30 N. Operatori coinvolti N. 30 Piante oggetto di intervento N. 1035 [si;no] si % 100 N. > 3 N. > 24 [si;no] si [si;no] si [si;no] si Miglioramento dell’aspetto paesaggistico Investimento approvato/investimento realizzato 3.c) Miglioramento delle condizioni di magazzinaggio Iniziative realizzate e di valorizzazione dei residui della produzione di Aziende coinvolte olio d’oliva e delle olive da tavola e il miglioramento Riduzione costi energetici delle condizioni di imbottigliamento dell’olio di Incremento ricavi, in termini di valore aggiunto del sottoprodotto oliva Miglioramento agronomico dei terreni Associazione Meridionale Produttori Olivicoli Soc. Coop. Reggio Calabria Azione 3 – Mis. 3a Miglioramento delle condizioni di coltivazione, di raccolta, di consegna delle olive prima della trasformazione e connessa assistenza tecnica Premessa Il contratto sottoscritto tra UNAPOL e SOC. COOP. AMPO, prevede iniziative a favore dei soci individuate dall’Azione 2 – Mis. 2a “Assistenza tecnica alle operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto valore ambientale e a rischio di abbandono” e dall’ Azione 3 – Mis. 3a– “Assistenza tecnica per il miglioramento delle condizioni di coltivazione, di raccolta, di consegna delle olive prima della trasformazione”. Quest’ultima azione è diversificata nelle misure “Assistenza tecnica per il miglioramento delle condizioni di coltivazione di tutte le fasi del ciclo dell’olivo con riferimento agli aspetti agronomici e fitosanitari” e “Diffusione dell’impiego di mezzi di raccolta tecnologicamente avanzati”. Le attività sono state espletate secondo i tempi e i parametri stabiliti da suddetto contratto e sono state concluse con un momento di divulgazione finale svoltosi a Lazzaro di Motta San Giovanni (RC) in cui sono stati evidenziati le modalità e i risultati ottenuti; inoltre si è anche discusso sulla sinergia tra olivicoltura ed ambiente per il mantenimento del territorio e le novità relative alla nuova riforma della PAC e la programmazione PSR 2014/20 interessanti il settore. Azione 3 – Mis. 3a.1 Assistenza tecnica per il miglioramento delle condizioni di coltivazione di tutte le fasi del ciclo dell’olivo con riferimento agli aspetti agronomici e fitosanitari. Premessa L’Azione 3 – Mis. 3a1– “Assistenza tecnica per il miglioramento delle condizioni di coltivazione con particolare riferimento agli aspetti agronomici e fitosanitari”, contemplata dal contratto sottoscritto tra UNAPOL e SOC. COOP. AMPO, prevede iniziative a favore dei soci indirizzate al miglioramento della qualità delle olive e dell’olio di oliva ed incentrate sulla consulenza tecnica per la lotta dei principali parassiti dell’ulivo attraverso attività di monitoraggio delle infestazioni diffuse sul territorio, in quanto i danni alle produzioni variano sensibilmente a seconda delle situazioni agro-ambientali (condizioni climatiche, varietà, posizione geografica, orografia ecc.) ed al fine di razionalizzare gli interventi di difesa fitosanitaria. L’attività ha riguardato i principali parassiti dell’olivo quali: Prays oleae (tignola dell’olivo), Saissetia oleae (cocciniglia mezzo grano di pepe), Spilocaea oleagina (cicloconio). Tenuto in considerazione la tipologia di attività da effettuare, la fenologia dell’ulivo e la tempistica dell’ Azione, le attività di campo si sono svolte durante il periodo primaverile autunnale e più precisamente da maggio a fine ottobre, mentre momenti di divulgazione ed assistenza si sono avuti anche successivamente fino al completamento dei lavori. Azione 3 - Mis 3a 1 – Descrizione del progetto L’idea progettuale prevedeva l’individuazione di tre aree della provincia reggina che siano rappresentative del dislocamento delle aziende nostre socie; all’interno di ogni area è stato scelto un numero di aziende in rapporto alla loro concentrazione sul territorio: ogni azienda rappresentava la tipologia ordinaria di fondo olivetato presente in quell’area e fungeva da testimone per il monitoraggio. Le aree che saranno oggetto di campionamento sono: Area Ionica: Ardore, Benestare, Bianco, Bovalino; Area Tirrenica: Palmi, Cittanova, Taurianova, Varapodio; Area dello Stretto: Reggio Calabria, Condofuri, San Lorenzo, Motta S. Giovanni; Sono state eseguite tre tipologie diverse di monitoraggio: Prays oleae: è stato effettuato il monitoraggio della generazione carpofaga del parassita attraverso il controllo del volo mediante installazione di 3 trappole a feromoni in ciascun campo di osservazione, il campionamento delle drupe e loro successiva analisi di laboratorio per la verifica del grado di infestazione e l'elaborazione dati. Saissetia oleae: il campionamento è stato effettuato prelevando a campione 100 foglie (n.10 per pianta), loro successiva analisi di laboratorio, verifica del grado di infestazione ed elaborazione dati (soglia di intervento: neanidi vive/n. foglie = > di 5). Spilocaea oleagina: il monitoraggio del parassita è stato effettuato mediante campionamento delle foglie, prelevando campioni di 100 foglie (n. 10 per pianta), successiva analisi di laboratorio con il metodo Loprieno Tenerini, verifica del grado di infestazione ed elaborazione dati. Monitoraggio e controllo dei principali parassiti dell’ulivo: Le attività Le attività hanno avuto inizio con la fase di identificazione di tre zone e delle relative località: Area ionica: Ardore (I1 e I2), Benestare (I3), Bovalino (I4), Bianco (I5); Area tirrenica: Palmi (T1),Varapodio (T2-T3), Taurianova (T4), Cittanova (T5); Area dello Stretto: Condofuri (S1), San Lorenzo (S2), Motta S. Giovanni (S3-S4), Reggio Calabria (S5); Successivamente si sono individuate 15 aziende: 5 nell’Area Ionica, 5 nell’Area dello Stretto e 5 nell’area Tirrenica; le aziende sono state scelte in funzione alla loro altitudine, la loro posizione rispetto l’area di riferimento, le pratiche colturali eseguite, le cultivar. Per ogni azienda si è individuato un’area campione in cui sono state installate le trappole al feromone (tre per Ha) per il monitoraggio della generazione carpofaga della Prays Oleae. Le attività di monitoraggio hanno avuto inizio la prima settimana di giugno: si è proceduto al rilievo delle catture sulle trappole e contemporaneamente, venivano prelevati dei campioni di drupe per il monitoraggio della Prays Oleae (100 olive su tre aziende per area) e di foglie per il monitoraggio della Saissetia oleae (100 foglie per azienda). Ogni settimana, venivano eseguiti i sopraluoghi in campo riservando due giorni ai rilevamenti in campo e altrettanti alle analisi in laboratorio: I dati ottenuti venivano inseriti successivamente in un database elettronico che consentiva di individuare subito la percentuale di infestazione attiva e di informare in maniera repentina i soci della necessita o meno di eseguire i trattamenti. Tali attività si sono svolte ogni settimana e in maniera regolare: in data 14-07-14 si è interrotto il monitoraggio della tignola dell’ulivo. L’attività di monitoraggio è proseguita fino a fine ottobre operando al monitoraggio della cocciniglia mezzo grano di pepe (Saissetia oleae) e dell’occhio di pavone (Spilocacea oleagina). Ogni due settimane, i tecnici di campo provvedevano ad effettuare il campionamento delle foglie (100 foglie per azienda) nelle aziende delle rispettive aree di lavoro e a conferire al coordinatore tecnico, presso la sede centrale a Reggio Calabria, i dati raccolti. I campioni venivano nei giorni seguenti analizzati in laboratorio: le indagini consistevano nell’analisi al microscopio delle diverse partite di foglie per individuare la presenza di neanidi o adulti di cocciniglia e nella determinazione, con diagnosi anticipata tramite il metodo Loprieno Tenerini, dello sviluppo dell’occhio di pavone così da definire il grado di infestazione attiva; di norma si è ritenuta come soglia di intervento un infestazione attiva del 20-30% per l’occhio di pavone e il 5% per la cocciniglia. I dati cosi ottenuti sono stati utilizzati per redigere , ogni settimana, un bollettino fitopatologico: in questo erano riportati i dati settimanali e le eventuali indicazioni su quando e come intervenire in caso di soglie preoccupanti di infestazioni. Tali attività si sono svolte a cadenza bisettimanale e in maniera regolare fino al 20-10-14 dove si è interrotto il monitoraggio visto l’inizio della raccolta e la stasi dei cicli riproduttivi dei diversi patogeni controllati. I Risultati L’elaborazione dei dati si è incentrata sullo studiare la presenza dei tre parassiti monitorati nelle diverse aree e nei diversi momenti: cioè si è voluto mettere in evidenza la dinamica delle popolazioni in funzione dello spazio e del tempo. AREA IONICA L’area Ionica conta cinque aziende disposte in un areale con altitudine variabile: le aziende I3-I4 e I5 si trovano lungo pendici collinari mentre la I1 e I2 lungo la fascia costiera. Gli uliveti sono rappresentati sia da impianti giovani con piante di piccola taglia, caratterizzate da forme dall’allevamento moderne e sesti d’impianto regolari, sia da impianti secolari con piante di taglia elevata e vigorose. L’indagine si è incentrata su diverse cultivar da olio quali coratina, ottobratica, sinopolese, geracese. Delle aziende monitorate, la I2 – I4 è stata utilizzata solo come azienda di osservazione della dinamica delle popolazioni della tignola mentre nelle restanti si è eseguito anche il campionamento delle drupe e delle foglie. Il monitoraggio della tignola dell’ulivo, ha mostrato una situazione similare in tutte le aziende, non evidenziando percentuali di infestazione superiore al 10-15 % durante tutto il periodo monitorato. Tutto ciò, quindi, non ha portato alla necessità di intervenire con trattamenti fitoiatrici. Anche, analisi delle popolazioni di cocciniglia mezzo grano di pepe (Saissetia oleae) non ha evidenziato livelli di infestazione preoccupanti mantenendosi durante tutto il monitoraggio sotto la soglia del 1%. Infine, l’attività di controllo dell’occhio di pavone si è dimostrata molto fruttuosa visto l'andamento climatico caratterizzato da un periodo estivo più umido degli altri anni. Infatti, il continuo monitoraggio ha consentito di individuare i momenti opportuni di intervento e le tecniche agronomiche più efficaci tenuto conto che i dati rilevati presentano percentuali di sviluppo superiori al 20% durante tutto il periodo di monitoraggio. AREA DELLO STRETTO L’area dello Stretto conta cinque aziende localizzate lungo pendici collinari ad un altitudine variabile tra i 200 e i 450 m s.l.m. Gli uliveti sono rappresentati sia da impianti secolari con piante di taglia non molto elevata, vigorose e produttive che da giovani impianti a sesto regolare. L’indagine si è incentrata su cultivar da olio autoctone, quali chianota, ottobratica, sinopolese, ogliarola nostrana. In tutte le aziende è stata osservata la dinamica delle popolazioni ed il campionamento delle drupe e delle foglie effettuando il monitoraggio dei voli della tignola solo su due (S2S4). Per ciò che concerne il monitoraggio della tignola dell’ulivo,la dinamica delle popolazioni adulte presenta un andamento similare tra le diverse aziende ma con un elevato numero di catture nelle prime settimane di giugno in corrispondenza delle quali si sono riscontrate anche i livelli maggiori di infestazione attiva nelle drupe. Osservando invece l’andamento delle spezzate relative all’infestazione di cocciniglia mezzo grano di pepe (Saissetia oleae), nelle diverse aziende, non si sono riscontrati livelli di infestazione preoccupanti mantenendosi durante tutto il monitoraggio sotto la soglia del 1%. Infine, l’attività di controllo dell’occhio di pavone si è dimostrata molto fruttuosa visto l'andamento climatico caratterizzato da un periodo estivo più umido degli altri anni. Infatti, il continuo monitoraggio ha consentito di individuare i momenti opportuni di intervento e le tecniche agronomiche più efficaci tenuto conto che i dati rilevati presentano percentuali di sviluppo tra il 20-30% durante tutto il periodo di monitoraggio. AREA TIRRENICA L’area Tirrenica è rappresentata da 5 aziende localizzate fra 300 e 450 mt d’altitudine. Gli uliveti sono costituiti da impianti secolari e giganteschi . L’orografia delle aziende è molto simile tra loro trattandosi di appezzamenti situati sui diversi altopiani che sovrastano la piana di Gioia Tauro. L’indagine si è incentrata su diverse cultivar da olio, per lo più autoctone, quali ottobratica, sinopolese. Delle aziende monitorate, due (T2-T4) sono state utilizzate come aziende di sola osservazione della dinamica delle popolazioni di tignola mentre nelle restanti si è eseguito anche il campionamento delle drupe e delle foglie. Anche in quest’area, lo sviluppo della tignola si è presento omogenea con valori che tendono ad essere elevati durante il mese di giugno mentre non si sono presentate soglie d’infestazione attiva preoccupanti. Osservando invece l’andamento dell’infestazione della cocciniglia mezzo grano di pepe (Saissetia oleae), nelle diverse aziende, non si sono riscontrati livelli di infestazione preoccupanti mantenendosi durante tutto il monitoraggio sotto la soglia del 1%. Infine, l’attività di controllo dell’occhio di pavone si è dimostrata abbastanza fruttuosa individuando i momenti opportuni di intervento e le tecniche agronomiche più efficaci per ridurne lo sviluppo: infatti i dati rilevati presentano percentuali di sviluppo superiori al 20% con un andamento delle curve decrescente dovuto a immediati interventi fitoiatrici effettuati alla prima comparsa del patogeno. Azione 3 – Mis. 3A3 Diffusione dell’impiego di attrezzature e mezzi di raccolta tecnologicamente avanzati mediante attività dimostrative o applicazioni collettive Premessa L’attuazione delle attività relative l’Azione 3 – Mis. 3a3 – “Diffusione dell’impiego di attrezzature e mezzi di raccolta mediante attività dimostrative o applicazione collettiva”, come da contratto sottoscritto tra UNAPOL e SOC. COOP. AMPO, si è posta come obiettivo l’introduzione di attrezzature e mezzi di raccolta mediante attività dimostrative che consentono agli operatori di conoscere gli elementi necessari ad una scelta razionale in funzione delle specifiche esigenze. Descrizione della Mis 3a3 L’olivicoltura italiana deve puntare all’ottenimento di un prodotto di alta qualità e alla riduzione dei costi di produzione, per mantenere un’adeguata competitività sui mercati internazionali. E’ in quest’ottica che la raccolta delle olive svolge un ruolo fondamentale incidendo sul costo del prodotto finale attraverso il grado di maturazione, il momento di raccolta e le caratteristiche chimiche ed organolettiche delle olive. Per far fronte a tale problematiche, la meccanizzazione di questa fase colturale, rappresenta l’unica soluzione in quanto la riduzione dei costi e la tempestività della raccolta consentono di ottenere notevoli vantaggi qualitativi ed economici. Diffusione dell’impiego di attrezzature e mezzi di raccolta – Il progetto L’idea progettuale prevede la realizzazione di una giornata dimostrativa localizzata in un’area della provincia reggina in cui le tecniche di raccolta rappresentano un ruolo essenziale per l’ottenimento di olii di alta qualità operando su delle aziende rappresentative delle diverse tipologie di fondi olivetati presente in quell’area. L’area oggetto di dimostrazione sarà la zona Tirrenica: Cittanova, Palmi,Taurianova, Varapodio; Presso le aziende scelte, si organizzeranno dei cantieri con confronto tra diversi metodi di raccolta quali: Raccolta tradizionale. Raccolta con macchine scuotitrici semoventi. Trasformazione delle olive entro 10 ore della raccolta. Inoltre, durante le fasi di dimostrazione ed ad applicazione collettiva, saranno utilizzate reti disposte sotto gli ulivi in modo da intercettare e rendere più agevole e meno onerosa la raccolta. Obiettivo di tale attività dimostrativa è evidenziare, come il corretto metodo di raccolta porti all’ottenimento di olive di maggior qualità organolettiche e fisico-chimiche, tempi e costi inferiori; tutto ciò a favore della qualità. Diffusione dell’impiego di attrezzature e mezzi di raccolta – Le attività Le attività hanno previsto la realizzazione di una giornata dimostrativa in data 15-11-2014 a Varapodio. Obiettivo di tale attività era evidenziare, come l’impiego di attrezzature e macchine agevolatrici in fase di raccolta porti all’ottenimento di olive di maggior qualità organolettiche e fisico-chimiche ed una riduzione dei tempi e costi di produzione; tutto ciò a favore della qualità. La dimostrazione, svoltasi in c/da Bartolo di Varapodio, ha visto l’utilizzo di un scuotitore semovente a testata vibrante, di una motoscopatrice e di reti: l’attività è stata svolta su un uliveto secolare sottoposto ad potatura di riforma negli anni passati ed ha mostrato come l’applicazione di macchine agevolatrici, associate all’utilizzo delle reti, consenta di ridurre i tempi ed i costi di produzione ed aumentarne la qualità. Per l’attuazione della misura, la Soc. Coop. Ampo si è fatta assistere da aziende socie che operano nel settore e che hanno fornito assistenza tramite la fornitura di attrezzature e manodopera; nello stesso tempo si è dotata, tramite acquisto, di materiale consumabile quali reti per la raccolta delle olive utilizzate per agevolare la raccolta da terra su parte delle superfici delle aziende coinvolte nelle attività. Azione 2 - Mis. 2a Assistenza tecnica alle operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto valore ambientale e a rischio di abbandono Premessa L’abbandono di uliveti ubicati in zone marginali è un fenomeno in crescita nelle aree del Sud. Questo è dovuto all’aumento dei costi di produzione che non vengono coperti dai ricavi ottenuti dalla vendita dell’olio; ciò porta a fenomeni di degrado e abbandono del territorio. Il contratto sottoscritto tra UNAPOL e SOC. COOP. AMPO relativamente all’Azione 2 – Mis. 2a “Assistenza tecnica alle operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto valore ambientale e a rischio di abbandono” prevede come obiettivo principale l’attuazione di interventi collettivi al fine di recuperare e ridurre i fenomeni di abbandono e degrado in aree dove l’olivicoltura ha assunto una notevole importanza per il paesaggio. Assistenza tecnica alle operazioni di mantenimento degli uliveti – Il progetto L’attività consiste nella realizzazione di programmi locali di manutenzione degli uliveti ad alto valore ambientale. Tale programma prevede azioni di POTATURA DI RIFORMA presso oliveti ad alto valore ambientale con piante di età superiore ai 50 anni (secolari) e di grossa mole, presso aree terrazzate e con varietà autoctone e a rischio abbandono. Le attività sono realizzate tramite ditte specializzate e con la direzione dei lavori effettuata dagli agronomi incaricati dalla Soc. Coop. AMPO. Gli interventi hanno interessato l’area jonica e l’area dello Stretto ai fini della salvaguardia ambientale e paesaggistica di aree marginali a forte pendenza o fortemente terrazzate, poco accessibili a mezzi meccanici e caratterizzate da elementi ad alta valenza ambientale e paesaggistica, e di consentire l’applicazione di minori interventi fitosanitari. In entrambe le aree gli interventi prevedono l’esecuzione di tagli di ritorno per raccorciare le branche primarie; capitozzature dei rami principali in prossimità del tronco nel caso in cui la vegetazione si presenti fitta o troppo in alto in modo tale da mantenere la nuova vegetazione più vicina al terreno; sfoltimento delle branche secondarie. Tali interventi avranno lo scopo di ridurre le dimensioni delle piante, sfrondare i rami calanti e le parti interne per favorire il soleggiamento e l’arieggiamento, favorire l’utilizzo di piccoli strumenti ausiliari della raccolta come piccoli abbacchiatori o pettini, ridurre i fenomeni di alternanza produttiva e dove possibile favorire interventi per migliorare le condizioni fitosanitarie delle piante nonché del prodotto. L’idea progettuale prevede l’individuazione di un numero minimo di 5 aziende su una superficie minima di 10 Ha in funzione del dislocamento delle aziende nostre socie. Assistenza tecnica alle operazioni di mantenimento degli uliveti – Le attività Le attività di programmazione, incentrate esclusivamente su tale attività, hanno avuto inizio da fine novembre con degli incontri presso la sede tra il personale tecnico coinvolto per valutare, tenendo conto di ciò che prevede la Mis. 2a e di quanto già stabilito in un breve programma di manutenzione degli uliveti, le linee guida da seguire, le aree da coinvolgere, il numero di piante su cui intervenire e le spese da sostenere relativamente all’ Azione 2 - Mis. 2a. Durante la terza settimana di dicembre, si è tenuta una gara di licitazione privata per l’affidamento delle operazione di potatura ad una ditta specializzata: tale gara, tenutasi in data 18-12-2013, è stata vinta dalla ditta " Az. Agr. Perre Giuseppe", via Piani D’ area 34 89037 Ardore Marina (RC). Le operazione sono proseguite, già nelle prime settimane di gennaio, con i sopralluoghi in campo per identificare le aziende che maggiormente necessitavano di tali intervento: per ogni sopralluogo, che rispondeva ai parametri fissati, è stata disposta la relativa tabellonistica ed è stata compilata una scheda di rilevamento dati riportante il nome della ditta, gli estremi catastali delle particelle interessate, le cultivar, il tipo d’impianto e il numero di piante da potare. Da gennaio hanno avuto inizio le attività di potatura: periodicamente, i tecnici, incaricati a coordinare le attività, si recavano in azienda ad accertarsi del regolare svolgimento dei lavori anche su richiesta della ditta o del socio stesso; inoltre le attività sono state documentate anche da apposito corredo fotografico. La conclusione delle attività è stata effettuata entro i termini previsti dal progetto. Assistenza tecnica alle operazioni di mantenimento degli uliveti – Risultati La potatura degli uliveti si poneva come scopo principale la riduzione delle dimensioni delle piante per favorire l’utilizzo di piccoli strumenti ausiliari della raccolta, limitare i fenomeni di alternanza produttiva e incentivare gli interventi fitosanitari. Tali fini erano indirizzati a ridurre i costi di produzione e aumentare la qualità del prodotto. Le attività hanno avuto inizio subito dopo la raccolta e hanno visto coinvolte 13 aziende, potate 300 piante coprendo una superficie di circa 19,8 Ha. Le aziende sono state suddivise per aree: 7 Area Ionica,5 Area Reggina e 1 Area Tirrenica. I lavori sono stati eseguiti da una ditta specializzata e diretti dai tecnici della Cooperativa AMPO i quali si recavano sui cantieri della potatura per controllare la corretta esecuzione dei lavori Conclusioni Gli interventi di potatura sono stati di notevole aiuto per numerose aziende socie. Infatti come è noto la potatura di riforma rappresenta il metodo migliore per ricondurre alla produttività uliveti trascurati o quasi abbandonati: limitazione a tali interventi sono i costi di esercizio che piccole aziende non possono sostenere. La nostra attività ha perciò consentito di superare questi limiti e ha favorito il recupero di uliveti in zone marginali ove questa coltura rappresenta l’unica forma di salvaguardia e tutela dell’ambiente e del paesaggio. MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA' DELLA PRODUZIONE DI OLIO DI OLIVA ED OLIVE DA TAVOLA MIGLIORAMENTO DELL'IMPATTO AMBIENTALE DELL'OLEICOLTURA INDICATORI DI EFFICACIA QUALITATIVI E QUANTITATIVI Par Risultati Anno III Investimento approvato/investimento 2.a) Operazioni collettive realizzato di mantenimento degli Superficie ad alto valore ambientale uliveti ad alto valore interessata al miglioramento ambientale ovvero a rischio N. Operatori coinvolti di abbandono con Piante oggetto di intervento connessa assistenza tecnica Miglioramento dell’aspetto paesaggistico 3.a) Miglioramento delle condizioni di coltivazione, di raccolta, di consegna e di magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa assistenza tecnica Investimento approvato/investimento realizzato Aziende coinvolte Superficie olivetata Cassette acquistate Agevolatori per raccolta acquistati Dimostrazioni effettuate Riduzione del grado di acidità dell'olio Miglioramento dello stato igienico – sanitario delle olive Grado di soddisfazione delle aziende coinvolte % 100 ha > 20 N. N. 13 300 [si;no] SI % 100 N. > ha > N. > N. > N. > % 15 24 [si;no] SI [basso; medio; alto] ALTO 1 50 Società Cooperativa Agricola Attività 2.a)Operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto valore ambientale ovvero a rischio di abbandono con connessa assistenza tecnica L’Attività ha impegnato i seguenti Tecnici: Tecnico : Agr. Falbo Angelo PREMESSA: L’azione 2.a consiste nella predisposizione e realizzazione di programmi locali di manutenzione degli oliveti ad elevato valore ambientale ed a rischio di abbandono. Tali programmi consisteranno nell’identificazione delle tecniche agronomiche necessarie per il mantenimento e la salvaguardia degli oliveti. L’intervento riguarderà aziende con oliveti caratterizzati da varietà a rischio di estinzione e/o di abbandono e di età superiore ai 50 anni e sarà attuato in zone caratterizzate da una situazione orografica difficile per elevate pendenze ed altitudine dei terreni. L’intervento, della durata dell’intero periodo del programma, sarà applicato su una superficie di almeno 10 ettari e coinvolgerà almeno 5 produttori all’anno. I risultati dell’attività saranno documentati dalla produzione di materiale audiovisivo volto a mettere in evidenza lo stato degli oliveti all’inizio del programma e al termine delle attività previste dallo stesso. DESCRIZIONE ANALITICA DELL’ATTIVITA’, modalità di lavoro e tempistica: Precedentemente all’avvio dell’attività si è provveduto a pubblicare nelle sedi della Pro.Bio. un apposito comunicato, al fine di informare le aziende riguardo l’attività ed i modi di parteciparvi. Pianificato il lavoro da svolgere si è avviata la fase di selezione mediante incontri e visite in campo presso le aziende che avevano presentato manifestazione di interesse valutando cosi le caratteristiche di ogni azienda con i requisiti stabiliti dal programma. Sono state dunque individuate le aziende, allestiti i campi individuati con opportune tabelle descrittive e documentato, anche fotograficamente, lo stato attuale degli oliveti. Come si evince dallo schema che segue l’attività ha interessato 1131 olivi impiantati su una superficie totale di Ha 11.51.01 di 11 aziende ricadenti in 4 comuni diversi. Comune TERRANOVA DA SIBARI TERRANOVA DA SIBARI TERRANOVA DA SIBARI TERRANOVA DA SIBARI TERRANOVA DA SIBARI TERRANOVA DA SIBARI TERRANOVA DA SIBARI TERRANOVA DA SIBARI TERRANOVA DA SIBARI F. 39 39 39 39 39 39 27 27 27 P.lla Sup.Cat. Cond. Sup.Util. Sup. Int. Prod. Piante 16 2050 1 1585 1585 OLIVO 16 119 1740 1 1700 1700 OLIVO 22 123 400 1 400 400 OLIVO 8 26 5800 4 5805 5805 OLIVO 50 103 12840 4 12373 11000 OLIVO 135 104 7480 4 7058 3000 OLIVO 81 50 2310 1 1687 1687 OLIVO 25 131 2700 1 2241 2241 OLIVO 35 79 5780 1 5000 5000 OLIVO 40 TERRANOVA DA SIBARI SAN LORENZO DEL V. SAN LORENZO DEL V. SAN LORENZO DEL V. SAN LORENZO DEL V. CASSANO ALLO IONIO CASTROVILLARI CASSANO ALLO IONIO CASSANO ALLO IONIO CASSANO ALLO IONIO CASSANO ALLO IONIO CASSANO ALLO IONIO CASSANO ALLO IONIO 18 7 7 7 7 31 76 39 48 48 48 48 48 147 157 330 331 333 571 327 108 155 177 198 338 339 2020 1240 6780 7749 7779 4630 17097 10340 2720 3320 2040 1360 1360 4 1 1 1 1 1 1 1 4 4 4 4 4 950 595 4788 3786 3606 3722 17097 9804 2597 3608 1977 1307 1287 950 400 2000 2500 1000 3722 17097 9804 2597 3608 1977 1307 1287 CASSANO ALLO IONIO CASSANO ALLO IONIO CASSANO ALLO IONIO CASSANO ALLO IONIO CASSANO ALLO IONIO CASSANO ALLO IONIO CASSANO ALLO IONIO CASSANO ALLO IONIO 11 16 16 16 16 16 16 16 29 128 140 181 182 210 263 265 7490 1520 2210 3480 5740 130 15098 7941 4 4 4 4 4 4 4 4 5852 1047 1817 3339 5738 111 8953 7577 5852 1047 1817 3339 5738 111 8953 7577 115101 OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO Si è provveduto ad effettuare incontri tecnici con le aziende fornendo loro assistenza tecnica riguardo i programmi di manutenzione da attuare e più nello specifico, sia interventi di ordinaria gestione per oliveti abbandonati, quali potatura, piani di concimazione, opportune lavorazioni al terreno, che interventi di straordinaria manutenzione per oliveti ad alto grado di degrado quali potatura di riforma e decespugliamento. Relativamente allo stato fitosanitario delle piante, per migliorare la qualità dell’olio e delle olive prodotte, sono stati incentivati interventi di lotta biologica. Salvo alcuni interventi di pulizia e preparazione del terreno, le attività di potatura si sono concentrate durante l’ultimo trimestre. Gli interventi hanno quindi interessato piante secolari e di grande mole soprattutto di cultivar autoctone effettuando tagli di ritorno e sfoltimento delle branche secondarie. Tali interventi avranno lo scopo di favorire l’utilizzo di piccoli strumenti ausiliari della raccolta, ridurre i fenomeni di alternanza produttiva e favorire interventi per migliorare le condizioni fitosanitarie delle piante nonché del prodotto. Attività 2.d) Dimostrazione pratica di tecniche olivicole finalizzate alla protezione dell’ambiente e al mantenimento del paesaggio L’Attività ha impegnato i seguenti Tecnici: Tecnico : Dr. Agr. Arcaro Rocco 25 4 10 26 10 52 146 100 24 10 29 20 21 110 13 15 20 30 4 20 30 1131 PREMESSA: L’attività 2.d prevede assistenza tecnica e iniziative dimostrative durante le fasi della coltivazione, difesa, raccolta e trasformazione a basso impatto ambientale con lo scopo di diffondere sul territorio e tra i nostri associati l’aggiornamento sulla gestione dell’uliveto e sulla protezione dell’ambiente. L’attività dimostrativa sarà concentrata, relativamente alla parte agricola, sulle tecniche di micorrizzazione, relativamente alla parte industriale, sul recupero e riutilizzo dei sottoprodotti della lavorazione olearia, attraverso la divulgazione di metodologie e macchinari innovativi in grado di valorizzare i sottoprodotti che fino ad oggi rappresentavano, nella maggior parte delle realtà di trasformazione, dei costi di gestione. DESCRIZIONE ANALITICA DELL’ATTIVITA’, modalità di lavoro e tempistica: Durante le fasi della coltivazione e più nello specifico sull'utilizzo delle micorize, l'attività ha riguardato l'assistenza tecnica e iniziative dimostrative presso le aziende già individuate nella prima annualità, che si riportano di seguito: - azienda ubicata nel comune di Cassano all’Ionio, in località C/da Lattughelle, con una superficie olivicola totale di Ha 0.75.37, il fondo su cui ricade il monitoraggio è censito al foglio 75 particella 135 di ha 0.75.37 con un numero di piante pari a 27 varietà Roggianella; - azienda ubicata nel comune di Cassano all’Ionio, in località C/da Pantano Rotondo, con una superficie olivicola totale di Ha 1.34.21, il fondo su cui ricade il monitoraggio è censito al foglio 43 particella 1172 di ha 1.19.59 con un numero di piante pari a 483 varietà Cassanese; - azienda ubicata nel comune di Terranova da Sibari, in località C/da Varco Marino, con una superficie oliveta totale di Ha 3.01.00, il fondo su cui ricade il monitoraggio è censito al foglio 21 particella 49 di ha 1.04.00 con un numero di piante pari a 360 varietà Carolea; - azienda ubicata nel comune di Spezzano Albanese, in località C/da Landronico, con una superficie oliveta totale di Ha 34.13.00, il fondo su cui ricade il monitoraggio è censito al foglio 4 particella 144 di ha 1.08.85 con un numero di piante pari a 766 varietà Nocellara; Si è proceduti, dunque, mediante visite e sopralluoghi aziendali da parte del tecnico in ogni singola superficie olivicola, a monitorare gli effetti delle micorrize, “fertilizzanti naturali” capaci di aumentare la superficie assorbente dell’apparato radicale apportando innumerevoli vantaggi specialmente a livello di assorbimento di ioni ed elementi della fertilità. Durante le visite in campo si è altresì fornita assistenza tecnica in merito a tecniche agronomiche per la gestione del terreno, per le operazioni di trattamenti contro l’eventuale presenza di parassiti ed altre avversità dovute ad infestazioni di origine funginea e di tecniche di raccolta del prodotto maturo. L'attività ha riguardato, inoltre, il recupero e riutilizzo degli scarti della lavorazione delle olive, che come nella scorsa annualità, anche quest’anno si è deciso di istallare lo stesso presso un frantoio a “ciclo continuo”. Si riporta di seguito l'azienda individuata: - frantoio di tipo a ciclo continuo, ubicata nel comune di Cassano Ionio (Cs), in C.da Sisto, Lauropoli. è stato quindi istallato il separatore di nocciolino, stipulata la convenzione e raccolta la documentazione tecnica necessaria ad effettuare la messa in funzione dell’impianto ed un’attenta analisi dei risultati che si otterranno. In questa terza annualità la presente attività ha previsto incontri formativi con le aziende illustrando come si effettua l’operazione dell’inoculo della micorriza. Ossia, grazie all’utilizzo di un palo iniettore il preparato viene distribuito intorno agli olivi ad una profondità media di 15/20 cm. Il tecnico ha spiegato come la presente tecnica sviluppa una maggiore capacità di assorbimento radicale delle piante, in maniera pulita ed equilibrata, rendendole più sane e resistenti alle malattie. Più in dettaglio i funghi presenti nel prodotto utilizzato metabolizzano i minerali presenti nel terreno, facilitandone l’assorbimento alle radici, allo stesso tempo la sopravvivenza di questi funghi è garantita dalle radici stesse che forniscono loro l’amido e gli zuccheri prodotti dalla fotosintesi clorofilliana, grazie a questo interscambio naturale si attendono risultati quali: un aumento dell’estensione dell’apparato radicale, con maggiore disponibilità e assimilabilità da parte delle piante di macroelementi (N, P, K) e microelementi presenti nel terreno, anche di quelli non direttamente accessibili dal solo apparato radicale; un arricchimento del terreno di biomassa organica, favorendo una maggiore uniformità dello sviluppo vegetale e della produzione negli anni successivi; una riduzione della percolazione dei nitrati nella falda acquifera superficiale grazie alla capacità delle micorrize di favorire l’assorbimento di nitrati e nitriti, con conseguente risparmio di fertilizzanti chimici. Durante altri incontri sono state illustrate le operazioni di recupero e riutilizzo dei sottoprodotti della lavorazione olearia, è stato mostrato l’utilizzo del separatore di nocciolino, grazie al quale è stato estratto il nocciolino dalle sanse ed utilizzato nell’impianto stesso del frantoio per la produzione dell’acqua calda e dei riscaldamenti. Per il calcolo dell’eventuale convenienza economica si è proceduto come segue: Dalla lavorazione, seguita dal tecnico, sono stati ottenuti i seguenti dati Olive molite = Q.li 6000 Sansa ottenuta = Q.li 2450 Resa = 40,83% Sansa lavorata = Q.li 2450 Nocciolino ottenuto = Q.li 280 Resa = 11,43% Prendendo come dato un quantitativo medio di olive molite ogni anno da un frantoio come quello partecipante, di circa 20.000 Q.li e applicando le rese ottenute, ne consegue che: Olive/anno = Q.li 20.000 Sansa/anno = Q.li 8167 Nocciolino/anno = Q.li 933 Caratteristiche separatore nocciolino: Costo = € 15.050,00 Portata oraria = 20 Q.li/h Consumo energetico = 30 Kw/h Calcolo del costo annuale: costo separatore = prezzo totale /anni ammortamento = 15.050,00 / 15 = € 1.003,33 costo energia = consumo h x prezzo Kw x ore lavorate anno* = 30 x 0.20 x (8167/20) = € 2.450,10 *(ore lavorate anno = sansa lavorata in un anno / portata oraria) costo manodopera = nocciolino prodotto in un anno * € al Q.le stimato = 933 * 2,00 = € 1.866,67 costo manutenzione = € 1.000,00 costo totale annuo: € 6.320,10 Calcolo del ricavo annuale: andando a considerare esclusivamente il ricavo derivante dalla vendita nocciolino, otteniamo: ricavo di vendita = nocciolino prodotto in un anno x prezzo al Q.le = 933 x 16,00 = € 14.933,33 ricavo totale annuo: 933 x 16,00 = € 14.933,33 CONVENIENZA ECONOMICA ANNUALE = € 14.933,33 – € 6.320,10 = € 8.613,23 In conclusione, dall’applicazione del separatore, andando a considerare esclusivamente il ricavo derivante dalla vendita del nocciolino, si evince che una volta sottratti tutti i costi, incluso l’ammortamento, si ha un vantaggio economico €. 8.613,23. E’ da evidenziare che nel caso in cui il nocciolino venisse riutilizzato all’interno del frantoio si avrebbe un risparmio energetico diretto. Miglioramento delle condizioni di coltivazione, di raccolta, di consegna e di magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa assistenza tecnica Attività 3.a.1) Miglioramento delle condizioni di coltivazione di tutte le fasi del ciclo dell’olivo con riferimento agli aspetti agronomici e fitosanitari. L’Attività ha impegnato i seguenti Tecnici: Tecnico : Agr. Falbo Angelo PREMESSA: Tale misura prevede il miglioramento della qualità delle olive e dell’olio intervenendo sulla difesa degli oliveti dai principali parassiti tramite una razionale lotta guidata, una riduzione dei prodotti chimici di sintesi al fine di limitare le conseguenze negative sull’ambiente, tutelare la salute degli operatori agricoli e salvaguardare gli organismi utili. I parassiti dell’olivo rappresentano il principale problema fitosanitario. I danni, che variano da un annata all’altra e da zona a zona, sono rappresentati dalla minore resa al frantoio oltre che dall’alterazione delle caratteristiche chimiche e sensoriali dell’olio. L’intervento prevede l’individuazione di “campi spia” nei quali verrà effettuato il monitoraggio demografico e dell’infestazione tramite l’utilizzo di trappole e campionamento delle drupe, al raggiungimento delle soglie d’intervento saranno previste modalità, tipo e dosi d’applicazione dei fitofarmaci. DESCRIZIONE ANALITICA DELL’ATTIVITA’, modalità di lavoro e tempistica: Pianificata l’attività da svolgere, ricordiamo che i punti di monitoraggio sono stati individuati allo scopo di rappresentare il più possibile il territorio di competenza delle azienda associate, oltre che cercare di interessare diverse varietà di olivo. Sono stati aggiornati i fascicoli delle aziende interessate contenente la seguente documentazione: Manifestazione di interese, Ortofoto del lotto dimostrativo; Copia Documento di Riconoscimento; Si riportano di seguito le aziende interessate all’attività: N. COMUNE 1 TERRANOVA DA SIBARI 2 SPEZZANO ALBANESE 3 TERRANOVA DA SIBARI 4 TERRANOVA DA SIBARI 5 TERRANOVA DA SIBARI 6 SPEZZANO ALBANESE 7 TERRANOVA DA SIBARI 8 SAN LORENZO DEL VALLO 9 TERRANOVA DA SIBARI 10 TARSIA 11 TERRANOVA DA SIBARI 12 TERRANOVA DA SIBARI 13 SPEZZANO ALBANESE 14 TERRANOVA DA SIBARI 15 CORIGLIANO CALABRO 16 TERRANOVA DA SIBARI 17 TERRANOVA DA SIBARI 18 CASSANO IONIO 19 CASSANO IONIO 20 CASSANO IONIO 21 CASSANO IONIO 22 CASSANO IONIO 23 CASSANO IONIO 24 CASSANO IONIO 25 CASSANO IONIO 26 CASSANO IONIO F.glio P.lla 5 133 21 138 8 25 15 91 15 103 28 330 3 13 3 473 3 652 5 65 9 22 11 29 16 150 16 151 18 44 21 10 21 49 21 52 10 102 10 105 10 106 10 108 15 110 7 70 7 89 7 178 14 148 2 28 2 35 55 7 56 135 23 367 39 157 39 448 39 446 43 329 43 1175 35 55 39 59 28 275 23 382 23 727 23 728 Sup.Cat. 23220 4360 11040 9210 12870 4836 10360 7100 32769 10160 32780 7750 8758 4379 7650 9587 10535 1762 4020 1830 4710 4470 15668 12970 23526 7360 38820 33240 14420 20560 16420 12000 29120 25681 4100 7630 23161 19650 33700 10120 8160 2460 2320 Sup.Util. 21519 3807 5138 9000 13107 3431 1401 7255 27429 7401 25225 6377 8677 3141 6108 9501 10401 1300 4195 1850 4640 4658 15295 13045 24341 5814 26719 18844 13775 8595 12212 9094 28832 18920 1177 7067 22737 19708 32004 9557 7312 2033 2402 Sup.Int. 21519 3807 5138 9000 13107 3431 1401 7255 27429 7401 25225 6377 8677 3141 6108 9501 10401 1300 4195 1850 4640 4658 15295 13045 24341 5814 26719 18844 13775 8595 12212 9094 28832 18920 1177 7067 22737 19708 32004 9557 7312 2033 2402 485044 Prod. OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO Allestiti dei campi spia si è avviata l’attività di monitoraggio. Ad eccezione della mosca, l’attività ha riguardato i principali parassiti dell’olivo, quali: Prays oleae (tignola dell’olivo), Saissetia oleae (cocciniglia mezzo grano di pepe), Zeuzera pyrina (rodilegno giallo), Cercospora cladosporioides (cercospora), Spilocaea oleagina (cicloconio), impiegando i diversi metodi già previsti nel programma, quali: Prays oleae (tignola): è stato effettuato il monitoraggio della generazione carpofaga del parassita attraverso il controllo del volo mediante installazione di 3 trappole a feromoni in ciascun campo di osservazione, il campionamento delle drupe e loro successiva analisi di laboratorio per la verifica del grado di infestazione. Saissetia oleae (cocciniglia): è stato effettuato il monitoraggio mediante il campionamento delle foglie, prelevando a campione 100 foglie (n.10 per pianta) per verificare la presenza del parassita in funzione degli stadi biologici. Spilocaea oleagina (cicloconio): è stato effettuato il monitoraggio mediante il campionamento delle foglie, prelevando campioni di 100 foglie (n. 10 per pianta) e successiva diagnosi precoce con il metodo Loprieno Tenerini, consistente nell’immersione delle foglie in soluzione acquosa di idrato sodico al 5%. Durante tutto l’anno il tecnico incaricato ha effettuato il monitoraggio dei parassiti, tenendo sotto controllo dati di temperatura, precipitazioni e umidità relativa, predisponendo e pubblicando i relativi bollettini. Oltre che attraverso i bollettini le aziende monitorate sono state costantemente informate sulla necessita o meno di effettuare trattamenti in relazione allo stato di infestazione parassitaria degli oliveti. Rilevando che le aziende che hanno seguito le indicazioni tecniche hanno ottenuto migliori risultati sia in termini quantitativi che qualitativi della produzione. Attività 3.a.2)Raccolta dalla pianta nei periodi ottimali, per varietà ed areali di coltivazione attraverso l’introduzione di indici di maturazione e di qualità oggettivi. L’Attività ha impegnato i seguenti Tecnici: Tecnico : Dr. Agr. Arcaro Rocco PREMESSA: L’attività sarà finalizzata ad individuare il periodo ottimale per la raccolta delle olive che consente di massimizzare in termini quali-quantitativi la produzione dell’olio. Il grado di maturazione verrà valutato attraverso uno o più dei seguenti indici di maturazione e di qualità oggettivi anche in relazione alle diverse cultivar ed alla situazione orografica: forza di distacco, cascola, indice di Jèan e consistenza della polpa. DESCRIZIONE ANALITICA DELL’ATTIVITA’, modalità di lavoro e tempistica: In fase di pianificazione dell’attività da svolgere sono stati aggiornati i fascicoli delle aziende pilota individuate. Sono state effettuate visite in campo, allestiti i campi dimostrativi. Di seguito i dati relativi alle azienda interessate all’attività: N. Comune 1 CASSANO ALLO IONIO 2 CERCHIARA DI CALABRIA 3 4 5 6 7 CASSANO ALLO IONIO CASSANO ALLO IONIO CASSANO ALLO IONIO CASTROVILLARI CASSANO ALLO IONIO 8 CASSANO ALLO IONIO 9 CASTROVILLARI 10 CASSANO ALLO IONIO 11 CASSANO ALLO IONIO 12 CERCHIARA DI CALABRIA F.glio 71 71 70 70 28 22 14 70 63 38 38 70 49 33 33 74 74 P.lla Sup.Cat. Sup.Util. Sup.Int. 99 4460 4460 4460 101 4537 4537 4537 323 2288 1839 1839 325 7265 7226 7226 88 7241 6886 6886 296 6140 6140 6140 27 9104 7122 7122 228 7242 7241 7241 62 19381 9000 9000 65 8841 4438 4438 180 2600 2144 2144 183 4865 4865 4865 249 8084 4864 4864 50 3843 3316 3316 197 3533 2381 2381 36 4640 4665 4665 390 6012 5120 5120 86244 Prod. OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO OLIVO L’attività è consistita nell'effettuare, presso aziende pilota, assistenza tecnica riguardante l’individuazione del momento ottimale della raccolta attraverso la valutazione del grado di maturazione delle drupe. Durante il periodo di monitoraggio sono state controllate costantemente le fasi fenologiche, lo stato di maturazione delle drupe e la sanità delle olive, compromessa dall’eventuale presenza di altri parassiti diversi dalla mosca olearia e l’eventuale presenza di altre avversità dovute ad infestazioni di origine funginea. A tale riguardo le aziende sono state costantemente informate sulla necessita o meno di effettuare trattamenti in relazione allo stato di infestazione parassitaria degli oliveti. Il terzo trimestre è stato il periodo fondamentale dell’attività, in quanto è proprio da ottobre che, a seconda della varietà, si è completata la maturazione delle olive. Si sono effettuate con maggiore frequenza le visite in campo dove i risultati delle misurazioni del grado di maturazione delle olive sono stati maggiormente influenzati dal fattore climatico. L’epoca giusta di raccolta è stata individuata attraverso il monitoraggio e l’incrocio di risultati di due diversi fattori quali: La cascola naturale, poichè durante la maturazione, le olive continuano ad aumentare il loro peso in sostanza secca finché sono attaccate al germoglio, l'olio è accumulato nel frutto nel periodo settembre-ottobre ed in piccole quantità nella parte terminale della maturazione. La cascola inoltre riduce il numero dei frutti che possono essere raccolti dalla pianta, ne deriva che il periodo ottimo di raccolta corrisponde all'inizio della cascola naturale, quando la forza di distacco delle olive, misurata con apposito strumento, si attenua ed il contenuto in olio è elevato e presenta pregevoli caratteristiche organolettiche; L’Indice di Jèan (definito indice di maturazione - IM) proposto dall’Istituto Nazionale di Ricerche Agronomiche, Stazione di Jaen (Spagna), che prende a riferimento unicamente il colore dell’epidermide e della polpa delle drupe, utilizzando una tabella basata sulla seguente scala di riferimento: Piante 180 130 60 120 98 240 165 61 180 100 35 76 320 50 60 62 55 0 = epicarpo di colore verde intenso 1 = epicarpo di colore verde sbiadito 2 = epicarpo verde con tracce di arrossamento nella parte distale del frutto e che coprono un quarto della superficie 3 = epicarpo rossiccio o imbrunito per più di metà della superficie (fine dell’invaiatura) 4 = epicarpo nero e polpa chiara 5 = epicarpo nero e polpa imbrunita per meno della metà della profondità 6 = epicarpo nero e polpa imbrunita per più della metà della profondità ma senza arrivare al nocciolo (endocarpo) 7 = epicarpo nero e polpa imbrunita fino all’endocarpo Indi si applica la seguente formula: IM= (Ax0 + Bx1 + Cx2 + Dx3 + Ex4 + Fx5 + Gx6 + Hx7)/100 Le lettere indicano il numero di olive per ciascuna classe. Convenzionalmente il periodo ottimale di raccolta corrisponde a un indice di maturazione uguale a 3,5. E quindi, al fine di ottenere la massima produzione di olio e la migliore qualità possibile, abbiamo preferito eseguire la raccolta quando l’indice di maturazione ottenuto da periodici campionamenti, effettuati nelle 12 azienda campione, risultasse ,appunto, il più possibile uguale a 3,5. Durante le operazioni di molitura, si sono prelevati campioni di olio, distinguendo l’olio prodotto da olive raccolte sotto assistenza tecnica dall’olio prodotto da olive raccolte nei tempi scelti dalle azienda. Sono stati analizzati chimicamente prendendo in considerazione il grado di acidità e la composizione acidica. Confrontando i risultati ottenuti, si è riscontrato che gli olivicoltori per ottenere una maggiore resa in olio tendono ad effettuare la raccolta con qualche giorno di ritardo rispetto al momento ottimale. Questa scelta causa anzitutto una perdita in termini qualitativi degli oli ottenuti, oltretutto è da considerare che posticipare la raccolta porta a subire una maggiore cascola, perdendo così quel margine di resa che inizialmente si otteneva. Di seguito i risultati ottenuti dalle analisi degli oli ottenuti dalle olive raccolte nei periodi usuali delle aziende assistite rispetto agli oli ottenute da olive raccolte nei periodi ottimali indicati; A conclusione dell'attività si è confermato come la corretta individuazione del momento ottimale della raccolta permette di ottenere oli con elevate caratteristiche organolettiche e chimico-fisiche aumentando così i livelli nutrizionali del prodotto accompagnati da una buona resa. Divulgazione dell’attività svolta Alla fine dell’annualità la PRO.BIO ha redatto un opuscolo contenente le attività svolte con i relativi risultati ottenuti provvedendo alla diffusione nella maniera più ampia possibile al fine di ottenere la massima divulgazione. La divulgazione consente di fornire a tutti gli operatori del settore nuove conoscenze e competenze, derivanti dalle dimostrazioni di nuove pratiche agricole e dai risultati ottenuti dalle prove sperimentate, permettendo loro di migliorare il livello qualitativo dei INDICATORI DI EFFICACIA QUALITATIVI E QUANTITATIVI Par Risultati MIGLIORAMENTO DELL'IMPATTO AMBIENTALE DELL'OLEICOLTURA Anno III 2.a) Operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto valore ambientale ovvero a rischio di abbandono con connessa assistenza tecnica Investimento approvato/investimento realizzato Superficie ad alto valore ambientale interessata al miglioramento N. Operatori coinvolti Piante oggetto di intervento Miglioramento dell’aspetto paesaggistico Investimento approvato/investimento realizzato Aziende coinvolte Dimostrazioni effettuate Produttori coinvolti nelle dimostrazioni 2.d) Dimostrazione pratica di tecniche pratiche olivicole finalizzate alla Olivi restaurati protezione dell'ambiente Quantità di sottoprodotti recuperati o e al mantenimento del riutilizzati paesaggio Innovatività delle tecniche utilizzate Semplicità ed economicità delle tecniche utilizzate MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA' DELLA PRODUZIONE DI OLIO DI OLIVA ED OLIVE DA TAVOLA Miglioramento dell’impatto ambientale e dell’aspetto paesaggistico % 100 ha > 11 N. N. 11 1131 [si;no] SI % 100 N. > N. > 4 N. > N. > Q.li 280 [si;no] SI [si;no] SI [si;no] SI Investimento approvato/investimento % realizzato 3.a) Miglioramento Aziende coinvolte N. > delle condizioni di Superficie olivetata ha > coltivazione, di raccolta, Cassette acquistate N. > di consegna e di Agevolatori per raccolta acquistati N. > magazzinaggio delle Dimostrazioni effettuate N. > olive prima della Riduzione del grado di acidità dell'olio % trasformazione e connessa assistenza Miglioramento dello stato [si;no] igienico – sanitario delle olive tecnica Grado di soddisfazione delle aziende [basso; coinvolte medio; alto] 100 38 57 27 SI alto Associazione Produttori Olivicoli “ACHILLE GRANDI” DESCRIZIONE DELL’AREALE D’INTERVENTO Le attività svolte nell’ambito del programma di cui al Reg. Ce 867/08 e smi III° annualità, relativamente alle misure del miglioramento dell’impatto ambientale in olivicoltura sono state svolte nei Comuni di Giungano, Agropoli, Trentinara, Roccadaspide ed Albanella. La zona è caratterizzata da terreni con giacitura declive, con pendenze talora notevoli , spesso parzialmente risolte con terrazzamenti o ciglionamenti e da terreni olivetati a ridotta pendeza assimilabili talvolta ad un falso piano. Nonostante la declività, ovunque è praticabile l’impiego di mezzi meccanici che facilitano l’esecuzione delle lavorazioni ordinarie e delle pratiche colturali alle piante. La struttura del terreno è prevalentemente argillosa-calcarea; lo stesso si presenta sufficientemente fertile e di facile lavorabilità, ben dotato di sostanza organica ed un valore di pH che si attesta tra 7 ed 8. Le condizioni climatiche, caratterizzate da inverni piovosi ed estati spesso siccitose, le cui temperature variano tra 0° C ed 35°C sono favorevoli alla coltivazione degli ulivi. Si registrano delle buone produzioni di frutto più o meno costanti da un anno all’altro e con soddisfacenti rese alla molitura. Gli ulivi di varietà Nostrale, Pendolino, Leccino, Carpellese, Frantoio e Rotondella sono coltivate in coltura specializzata , con sesti di impianto molto vari ed irregolari; la forma di allevamento tipica è il vaso policonico libero, ad eccezione degli ulivi secolari di varietà Nostrale dove la forma di allevamento tende a svilupparsi verso l’alto richiedendo un annuale intervento di potatura di riforma. Negli uliveti di recente costituzione, si rinvengono varietà quali Frantoio, Carpellese, Leccino, Pendolino e Rotondella allevate con sesti d’impianto pari a 6m x 6m, con forma sempre a vaso anche se qualche olivicoltore più attento alle innovazioni inizia a sperimentare il monocono. La raccolta è di tipo agevolato con l’ausilio degli abbacchiatori pneumatici, anche se da qualche tempo si sta avviando la tecnica di raccolta meccanica. RELAZIONE SULL’ATTIVITÀ DI ASSISTENZA TECNICA Le attività implementate nell’areale, al fine di garantire ai beneficiari delle azioni di migliorare gli aspetti dell’olivicoltura in materia di impatto ambientale, e miglioramento della qualita delle olive da olio e le condizioni di raccolta consisteranno nella gestione dei suoli agrari, dei modelli di fertilizzazione, di irrigazione, di potatura di lotta fitosanitaria agli organismi dannosi in olivicoltura ed infine le condizioni di raccolta, stoccaggio e trasporto delle olive al frantoio. Gli obiettivi perseguiti e realizzati, consistono nell’implementazione di modelli innovativi di gestione dei suoli agrari in modo da ridurre i fenomeni di erosione superficiale degli stessi, mediante la realizzazione di sistemi idraulici di regimentazione delle acque meteoriche, che durante la stagione autunno-vernina per effetto della loro copiosità (superando la soglia di 900mm) creano difficoltà di natura agronomica. La gestione della potatura di produzione, si pone come altro aspetto rilevante al fine di creare il giusto equilibrio tra volume della chioma e l’apparato legnoso, senza trascurare gli aspetti connessi all’evoluzione dell’apparato radicale. La fertilizzazione, ulteriore aspetto che agisce in modo preponderante sull’impatto ambientale e come tale è gestito secondo tecniche di ottimizzazione aziendale tali da assicurare la realizzazione di modelli territoriali soddisfacenti l’obiettivo prefissato. L’irrigazione altro aspetto di interesse agrario, è una pratica agronomica, gestita secondo criteri di impiego minimale della risorsa idrica, valutando il sistema suolo-pianta nella sua complessità. La raccolta, agevolata oppure meccanica, è applicata con le dovute precauzioni ed accorgimenti al fine di evitare danni all’apparato aereo che possono compromettere l’efficienza delle zone energetiche per gli anni futuri. Lo svolgimento delle attività di lotta fitopatologica e del controllo delle infestanti, è garantito da una costante azione di monitoraggio degli uliveti, riducendo al minimo gli impieghi dei fitofarmaci a garanzia della riduzione dell’impatto ambientale. Il rispetto delle norme, dosi e tempi di sicurezza sono alla base della formazione degli operatori olivicoli. CRITICITÀ DELL’AREALE D’INTERVENTO GESTIONE DEI SUOLI AGRARI: le lavorazioni del terreno, si eseguono con l’intervento di mezzi meccanici quali erpici a dischi, limitando l’uso delle vangatrici e fresatrici, le quali ultime concorrono nel tempo a modificare la struttura fisica dei suoli, con conseguente riduzione della fertilità degli stessi; LA FERTILIZZAZIONE: pratica agronomica che si esegue senza tener conto della effettiva esigenza della pianta, in quanto la distribuzione del fertilizzante in termini di quantità e qualità, non è supportata né da analisi chimico-fisiche dei suoli, né da applicativi matematici in grado di definire la quantità di fertilizzante asportato in funzione della produzione; L’IRRIGAZIONE: è di difficile applicazione nell’areale oggetto di assistenza in quanto la risorsa idrica nei periodi estivi scarseggia; le aziende provviste di impianto di microirrigazione, seguono un criterio di turnazione quindicinnale, senza valutare gli aspetti quanto-qualitativi della risorsa idrica; CONTROLLO DEI PARASSITI ED INFESTANTI La lotta fitopatologica si esegue informandosi del rischio di attacco e della percentuale di infestazione attiva, così come il ricorso al controllo delle infestanti, avviene consultando i bollettini agronomici. CONTROLLO DELLE INFESTANTI Risultati attesi: i risultati in merito si auspicano essere quelli riconducibili all’intervento con prodotti di sintesi, qualora ne ricorra la necessità, e comunque consultando i comunicati agro fenologici diffusi in seguito al monitoraggio degli uliveti; bisognerà lavorare nella direzione di educare gli olivicoltori ad eseguire la pratica agronomica della lavorazione con l’utilizzo della trincia sarmenti. Attività svolta L’intero periodo di assistenza è consistita nel monitorare le tecniche di controllo delle erbe infestanti, invogliando gli agricoltori a procedere allo sfalcio oppure alla trinciatura con l’impiego di opportuni mezzi meccanici. POTATURA Risultati attesi I risultati attesi saranno quelli riconducibili all’adozione della tecnica di potatura di produzione da eseguirsi annualmente, ricorrendo talvolta anche alla potatura verde da eseguirsi nel mese di luglio-agosto. Attività svolta L’attività svolta è consistita nella verifica dei sistemi di allevamento utilizzati nell’areale, unitamente ai sesti di impianto, in modo da comprendere il comportamento della pianta nella sua vita evolutiva ed approntare con gli agricoltori una tecnica di potatura uniforme e mirata a rispettare l’equilibrio tra legno ed apparato fogliare. L’auspicio e che la tecnica di potatura sia eseguita annualmente, in modo da evitare inopportuni stress alla pianta, il tutto nel pieno rispetto del sistema suolo-pianta e dell’ambiente di produzione. GESTIONE DEI RESIDUI DI POTATURA Risultati attesi I residui di potatura nel rispetto delle norme in materia di ambiente dovranno essere trinciati ed interrati ed in nessun caso destinati alla bruciatura in loco. La conoscenza ed accertamento tecnico di materiale indenne da attacchi parassitari dovrà successivamente favorire la trinciatura ed il susseguente interramento del materiale di risulta al fine di migliorare la struttura del terreno arricchendolo anche in sostanza organica. Il materiale grossolano dovrà destinarsi ai fini energetici e dal quale l’azienda può ricavare un profitto. Attività svolta Il trasferimento alle aziende delle informazioni necessarie al fine di migliorare l’impatto ambientale ha costituito il processo di base dell’attività di assistenza, culminata nella fase procedurale alle verifiche applicative dei metodi consigliati. CONCIMAZIONE RISULTATI ATTESI La tecnica della concimazione dovrà essere eseguita, stabilendo tempi e modi, sostenuti dalla conoscenza del comportamento dell’albero e delle effettive necessità, supportati dalla consultazione di un certificato di analisi fisico- chimiche del terreno. Attività svolta L’attività di assistenza è consistita nella fase iniziale nel valutare le procedure applicative delle aziende, individuando le varie criticità, soltanto nella fase successiva sono state trasferite le informazioni relative al comportamento della pianta dell’ulivo rispetto la nutrizione organo-minerale, soffermandosi anche sugli aspetti comportamentali dei vari elementi minerali rispetto il sistema suolo, soluzione circolante ed apparato radicale. IRRIGAZIONE Risultati attesi La microirrigazione è una pratica poco in uso nell’areale di competenza per scarsità di risorsa idrica, laddove è resa possibile si dovranno creare le condizioni di progettazione degli impianti senza stravolgere il sistema del microclima. Attività svolta La valutazione della opportunità di realizzare gli impianti di microirrigazione nelle aziende che pur disponendo di acqua ne sono sprovvisti; per le aziende provviste l’attività è consistita nel esaminare i tempi, i modi ed i volumi di adacquamento necessari alla coltura. DISTRIBUZIONE DEGLI AGROFARMACI Risultati attesi L’ottenimento di una buona efficacia da parte di un agrofarmaco dipende, oltre che dalla scelta appropriata del prodotto e dal momento di applicazione, dalla qualità del trattamento. La regolazione ottimale delle irroratrici aumenta la qualità del trattamento permettendo una corretta distribuzione degli agrofarmaci ; pertanto è utile assicurare una manutenzione annuale in modo particolare agli ugelli, al fine di contenere la quantità di soluzione da disperdere nell’ambiente. Particolare attenzione si consiglia di evitare l’esecuzione dei trattamenti nelle ore di temperature elevate e nei giorni ventosi , in modo da contenere i fenomeni di stress a carico delle piante e di deriva delle particelle di soluto. Un deposito omogeneo dei prodotti applicati sulle foglie e sui frutti assicura la migliore efficacia contro insetti dannosi, malattie fungine ed erbe infestanti. Una regolazione ottimale permette di trasportare il massimo di prodotto là dove è necessario, sulle foglie ed i frutti, evitando dispersione nell’ambiente a seguito di deriva e/o dilavamento dovuto ad eccesso di acqua utilizzata per il trattamento. Più la regolazione è precisa, più esatto risulta il calcolo della quantità di soluzione necessaria per i trattamenti e minore è il residuo che deve essere eliminato dalla botte al termine dell’attività. L’indicazione per i criteri di lotta è consistita nella valutazione, attraverso interventi di riscontro in pieno campo, della effettiva presenza dei fitofagi e crittogame, evitando la calendarizzazione dei trattamenti. Il consiglio di eseguire o meno i trattamenti è scaturito da un’analisi tecnica in pieno campo, dandone oltremodo comunicazione agli agricoltori, mediante affissione nei luoghi pubblici di bollettini fitosanitari- agronomici a valenza territoriale. Attività svolta L’attività svolta è consistita nella verifica della procedura sopra menzionata ed ancora nell’informare gli operatori rispetto ai rischi a cui ci si espone nell’impiego degli agrofarmaci. La tutela dell’ambiente e della salute umana nell’impiego dei prodotti fitosantitari, la conservazione degli stessi, la necessità di leggere attentamente le avvertenze in etichetta, sono stati posti alla base della intera attività di consulenza aziendale. RACCOLTA Risultati attesi La raccolta agevolata è la tecnica in uso nell’areale oggetto di disamina, piuttosto imposta che dettata dalla conformazione orografica degli appezzamenti e dagli stessi sesti di impianto e forme di allevamento. La raccolta, tecnica agronomica fondamentale, in quanto incide sia sul passivo del bilancio aziendale, sia anche sulla qualità dell’olio, dovrà programmarsi in funzione della maturazione fisiologica del frutto e nel rispetto dell’equilibrio vegetativo dell’albero. Fondamentale è la scelta della tecnica di raccolta, in quanto condiziona in modo preponderante la tecnica di potatura da adottare. Attività svolta L’implementazione dei sistemi di raccolta agevolata, previo utilizzo di vari tipi di agevolatori, confrontando questi ultimi con l’utilizzo di scuotitori meccanici. La valutazione è consistita nel definire anche i costi sostenuti mediante i due metodi applicativi. CONSERVAZIONE DELLE OLIVE la conservazione delle olive si effettua nella maggior parte dei casi in cassette a fondo e pareti areate, in taluni casi si fa ricorso ai bins è stato fatto assoluto divieto dell’utilizzo dei sacchi in iuta in quanto favoriscono i processi fermentativi. I tempi di sosta nel frantoio dovranno essere brevi e non superare il tempo massimo di 48 ore tra raccolta e molitura,al fine di evitare il verificarsi di processi fermentativi che concorrerebbero alla diminuzione della qualità delle olive e come tale dell’olio vergine di oliva ottenuto. GLI INDICATORI DI PROGETTO AZIONE 3 A Le aziende coinvolte nell’azione di monitoraggio sono state dislocate sul territorio di Albanella in un numero pari a 6 con circa 15 ettari coinvolti. Sono state eseguite dal mese di luglio e fino al mese di dicembre del 2014 ( periodo di conclusione delle operazioni di raccolta) con cadenza settimanale le visite aziendali, erogando durante le stesse un’assistenza in materia di lotta fitopatologica ai parassiti e crittogame dell’agroecosistema dell’olivo . Nel corso del mese di settembre e fino alla prima quindicina del mese di dicembre sono stati rilevati anche i valori dell’indice di maturazione con la metodologia messa a punto da Jaen. A completamento delle attività si sono organizzate nei Comuni di Albanella e Giungano un numero di tre prove di raccolta con diverse tipologia di agevolatori meccanici. AZIONE 2 B Le aziende coinvolte nel progetto sono state 15alle quali è stata erogata l’assistenza tecnica. Un numero di 40 aziende sono state coinvolte per acquisire le informazioni inerenti le tecniche produttive in olivicoltura, dalle quali è scaturita la linea organizzativa per la redazione del disciplinare di produzione. Redatto il disciplinare di produzione e datone diffusione alle aziende coinvolte si è provveduto alla selezione delle stesse in modo da tracciare presso di esse una serie di iniziative volte all’osservanza dei principi tecnici contenuti nel disciplinare stesso. Le aziende selezionate sono state in numero di 15, distribuite nei territori dei Comuni di Albanella, Trentinara, Giungano, Agropoli e Roccadaspide . Gli ettari aziendali interessati alle azioni di monitoraggio ed assistenza sono stati circa 25 e per i quali si è fornita ampia , puntuale e capillare assistenza per l’intero periodo applicativo. A completamento delle attività previste dal progetto sono stati organizzati un numero di 3 corsi di formazione professionale in olivicoltura coinvolgendo un numero di olivicoltori di circa 80 unità. I corsi si sono svolti presso le sedi di attività comunali d dislocate rispettivamente nei comuni di Albanella, Giungano e presso la sala convegni del ristorante “La tombola” sito nel Comune di Agropoli. I corsi di formazione della durata di 20 ore hanno avuto come programma: la coltivazione dell’olivo e tecniche di potatura. Conclusioni Nella prima parte della stagione l'andamento climatico sfavorevole nella fase di fioritura/allegagione ha comportato la presenza di una ridotta carica di olive su quasi tutto il territorio provinciale. Con il proseguo della stagione vegetativa , il perdurare delle condizioni climatiche sfavorevoli con piogge frequenti ed intense e temperature miti hanno favorito una precoce ed elevata ricettività delle olive per patogeni e crittogame. Tale fenomeno ha comportato una cascola precoce del frutto.. Nel periodo della maturazione l'andamento climatico ha continuato ad essere sfavorevole, in modo da consigliare una raccolta delle olive anticipata al fine di salvare perlomeno la parte di produzione non ancora danneggiata. In conclusione per quanto riguarda l'aspetto produttivo è stata un'annata decisamente negativa con perdite di produzioni mediamente del 60-70% su tutto il territorio provinciale, con punte superiori in alcune aree particolarmente colpite come l’entroterra. Per quanto riguarda la produzione di olio la resa al frantoio è in linea con quella delle annate precedenti ma la qualità è decisamente bassa con valori medi di acidità dello 0,50,7% e in molti casi anche superiori al valore limite per la classificazione dell'olio come extravewrgine (0,8%). La bassa qualità dell'olio è imputabile ai fenomeni ossidativi a carico della polpa delle olive provocati dalla presenza della mosca olearia, che si traduce in elevati tassi di acidità e di perossidi nell'olio. PREMESSA L’A.P.O.O.A.T. (Associazione dei Produttori Olio di Oliva Acli-Terra), società cooperativa a r. l., con sede in Avellino, alla via S. De Renzi n. 22, in conformità al contratto per l’affidamento delle azioni di cui al programma di attività per il “miglioramento della qualità dell’olio di oliva e dell’impatto ambientale dell’oleicoltura” ai sensi del Reg. CE 867/2008 e succ. modifiche, stipulato con l’UNAPOL società consortile a. r. l. con sede in Roma via S. Damaso n.° 13, ha messo in essere una serie di iniziative volte a diffondere tra gli operatori, conoscenze scientifiche e innovazioni tecniche che consentono di ottenere un miglioramento qualitativo delle produzioni ed una riduzione dell’impatto ambientale delle tecniche di coltivazione. Di seguito sono riportate le attività previste dal programma dell’Unione e realizzate dalla Cooperativa nella terza annualità di attività, distinte per misure ed azioni. ATTIVITA’ PROGRAMMATE Le attività previste fanno riferimento a misure ed azioni specifiche del Programma dell’Unione, all’interno dei raggruppamenti di attività ammissibili: Misura 2 - Miglioramento dell’impatto ambientale dell’olivicoltura Azione 2.b) Elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura basate sui criteri ambientali adattati alle condizioni locali, nonché loro diffusione presso gli olivicoltori e il monitoraggio della loro applicazione pratica. Azione 2.d) Dimostrazione pratica di tecniche olivicole finalizzate alla protezione dell’ambiente e al mantenimento del paesaggio. Misura 3 - Miglioramento della qualità della produzione di olio di oliva e delle olive da tavola Azione 3.a) Miglioramento delle condizioni di coltivazione, di raccolta, di consegna e di magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa assistenza tecnica. L’azione prevede tre interventi: 3.a.1) Miglioramento delle condizioni di coltivazione di tutte le fasi del ciclo dell’olivo con riferimento agli aspetti agronomici e fitosanitari; 3.a.2) Raccolta delle olive dalla pianta nei periodi ottimali, per varietà ed areali di coltivazione attraverso l’introduzione di indici di maturazione e di qualità oggettiva; 3.a.4) Magazzinaggio e consegna delle olive all’impianto di trasformazione entro 24 ore dalla raccolta, utilizzando contenitori a pareti rigide e fessurate. Azione 3.d) Assistenza tecnica alla produzione, all'industria di trasformazione oleicola, alle imprese di produzione delle olive da tavola, ai frantoi e alle imprese di confezionamento per quanto riguarda aspetti inerenti alla qualità del prodotto. Azione 3.f) Formazione di assaggiatori per l’analisi sensoriale dell’olio di oliva vergine e delle olive da tavola. L’AREA E LE AZIENDE ADERENTI AL PROGETTO L’area di riferimento del presente programma comprende aziende agricole ubicate in provincia di Avellino, nelle aree a maggiore vocazione olivicola come l’Irpinia Centrale/Alta Valle del Calore, la Valle Ufita/Valle del Calore e le Colline dell'Ufita. RISORSE UMANE Le attività sono realizzate con la partecipazione di personale tecnico qualificato, coadiuvato da personale amministrativo incaricati dalla Cooperativa. ATTIVITA’ SVOLTE Di seguito sono riportate le attività svolte, distinte per azione, nel periodo di riferimento: annualità 2014/2015. MISURA 2 - MIGLIORAMENTO DELL’IMPATTO AMBIENTALE DELL’OLIVICOLTURA Azione 2.b) Elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura basate sui criteri ambientali adattati alle condizioni locali, nonché loro diffusione presso gli olivicoltori e il monitoraggio della loro applicazione pratica Obiettivo dell’azione è favorire la diffusione tra gli olivicoltori di pratiche agricole a ridotto impatto ambientale basate su criteri ambientali adatti alle condizioni locali. Le attività svolte nell’annualità si sono articolate attraverso: L’elaborazione e la stesura di un “Disciplinare di coltivazione ecosostenibile dell’olivo nell’areale produttivo irpino – annualità 2014/2015”; La divulgazione del disciplinare presso gli olivicoltori; Il controllo dell’applicazione pratica, da parte produttori, delle pratiche agronomiche previste dal disciplinare. Il “Disciplinare di coltivazione ecosostenibile dell’olivo nell’areale produttivo irpino” è stato redatto dai tecnici della cooperativa, Dr. Agr. Ivan Rizzitelli e Dr. Agr. Francesco Castelluccio, con la supervisione del Dr. Luigi Santonicola, ricercatore del Centro di ricerca per l’orticoltura di Pontecagnano (SA), ed dal Dr. Agr. Michele Mercorella, agronomo di comprovata esperienza nel settore olivicolo. Per la divulgazione del Disciplinare sono stati realizzati 2 corsi di formazione per olivicoltori, che hanno visto la partecipazione di numerosi produttori. I corsi hanno avuto la durata di 20 ore, di cui 16 sono state dedicate a lezioni teoriche in aula e le restanti 4 direttamente in campo. Il percorso formativo si è articolato attraverso: - Tre lezioni in aula rispettivamente nei Comuni di: LAPIO (AV), presso l’aula consiliare del Comune; i giorni 16 febbraio, 23 febbraio e 2 marzo; CARIFE(AV) presso il Centro Sociale Comunale; i giorni 17 febbraio, 24 febbraio e 3 marzo; - Una lezione collettiva con prova dimostrativa di potatura in campo, presso l’Azienda Agricola Fattoria Maria Petrillo, a LAPIO(AV), il giorno 7 marzo. Le tematiche trattate nelle lezioni dei singoli corsi si possono così riassumere: Prima lezione: a cura del Dr. Luigi Santonicola Gestione del suolo e potatura dell’olivo Seconda lezione: a cura del Dr. Agr. Michele Mercorella Difesa fitosanitaria e concimazione dell’olivo Terza lezione: a cura del Dr. Agr. Ivan Rizzitelli e del Dr. Agr. Francesco Castelluccio Oli di oliva vergini: i fattori e la misura della qualità Lezione collettiva con prova dimostrativa di potatura in campo: a cura degli stessi docenti Tecniche alternative di potatura: piegatura, incisione e decorticazione anulare Potatura di allevamento Dimostrazione pratica delle tecniche di potatura Durante la giornata collettiva è avvenuta la consegna degli attestati di partecipazione ai corsi di formazione. Fig. 1 – Corso di formazione per olivicoltori L’azione di controllo e assistenza all’applicazione del disciplinare è stata realizzata, presso le aziende aderenti, attraverso visite e controlli in azienda da parte dei tecnici della cooperativa. Azione 2. d) Dimostrazione pratica di tecniche olivicole finalizzate alla protezione dell’ambiente e al mantenimento del paesaggio La misura ha l’obiettivo di realizzare campi dimostrativi sulle tecniche di coltivazione, difesa, raccolta e trasformazione a basso impatto ambientale, allo scopo di diffondere nella filiera olivicola la conoscenza delle tecniche compatibili con l’ambiente e il mantenimento del paesaggio. L’attività nello specifico è stata realizzata per sperimentare e diffondere la pratica dell’inerbimento dell’oliveto con il Trifolium subterraneum attraverso la realizzazione di campi dimostrativi presso aziende olivicole associate, fruibili per visite tecniche dimostrative ad associati ed olivicoltori interessati. Il Trifoglio sotterraneo è una leguminosa annuale autoseminante, completa il suo ciclo nel periodo autunno-primaverile, quindi germina alle prime piogge autunnali, in settembreottobre, si sviluppa in inverno e primavera, fruttifica e termina il suo ciclo, con essiccamento totale della pianta, a fine primavera-inizio estate in base alla varietà, cioè prima del periodo in cui vi sono maggiori possibilità di carenza idrica; inoltre il Trifoglio sotterraneo presenta un’adeguata aggressività nei confronti delle erbe infestanti, può essere utilizzato come foraggiera, può essere trinciato e lasciato in situ, contribuendo con l’effetto pacciamante alla conservazione dell’umidità del terreno, rilascia nel terreno cospicue quantità di azoto (fissa fra i 100 e i 200 Kg/ha di azoto atmosferico all’anno) ed essendo autoriseminante una volta introdotto nel terreno si riproduce spontaneamente. Questa tecnica di gestione del suolo consente: La protezione del suolo dall’erosione, problematica particolarmente avvertita sul territorio olivicolo irpino caratterizzato da pendenze anche elevate; La difesa del suolo dall’azione compattante della pioggia: una ottimale strutturazione riduce gli interventi legati alla gestione del suolo con tecniche tradizionali; La riduzione delle concimazioni azotate, grazie alla fissazione dell’azoto, con forte calo dei rischi ambientali connessi all’inquinamento da nitrati delle falde acquifere. L’attività svolta ha riguardato il monitoraggio dei campi dimostrativi realizzati nelle aziende olivicole individuate nelle annualità precedenti, in cui sono state messe a confronto differenti tecniche di gestione del suolo: inerbimento spontaneo ed inerbimento con Trifoglium subterraneum. Inoltre è stato realizzato un confronto tra due differenti sottospecie di Trifoglio sotterraneo: Trifolium subterraneum subsp. Subterraneum, varietà Seaton Park Trifolium subterraneum subsp. Brachycalycinum, varietà Antas Il confronto è stato operato al fine di valutare quale sottospecie risulta maggiormente rispondente alla condizioni pedoclimatiche della zona. Sono stati condotti campionamenti del suolo, alla fine del ciclo annuale del Trifoglio ed alla ripresa vegetativa dell’olivo, in due campi sperimentali, con determinazione analitica, per ognuna delle tesi a confronto, del contenuto di azoto, al fine di valutare l’effettiva fissazione di azoto rispetto alle tecniche tradizionale di gestione del suolo. Le determinazioni analitiche sono state condotte su campioni di terreno prelevati mediante prelevamento non sistematico a “W”, ad una profondità di circa 30 cm. Inoltre per il confronto tra le due differenti varietà di trifoglio sono stati compiuti rilievi miranti a valutare la germinabilità, lo sviluppo, il livello di copertura del suolo delle differenti varietà, l’effettivo essiccamento del cotico erboso con effetto pacciamante nel periodo estivo, il rilascio nel terreno dei glomeruli, l’auto risemina autunnale ed il germogliamento dopo la prima autorisemina. Sono state realizzate due giornate dimostrative miranti a diffondere la tecnica proposta tra le aziende associate. Fig. 2 - Trifolium subterraneum: particolare tubercoli radicali Inoltre si è provveduto a fornire assistenza tecnica alle aziende interessate all’utilizzo della pratica agronomica attraverso visite in campo e la produzione e distribuzione di materiale didattico. Risultati e discussione Le determinazioni analitiche condotte sulle superfici interessate alla sperimentazione hanno mostrato incrementi significativi delle concentrazioni di azoto nelle porzioni di suolo interessate dall’inerbimento con Il Trifolium subterraneum rispetto a quelle gestite con tecniche tradizionali. I rilievi miranti a valutare l’adattabilità del trifoglio alle condizioni pedoclimatiche dell’areale olivicolo irpino hanno mostrato, a causa dell’andamento climatico autunnale caratterizzato da una scarse precipitazioni, delle difficoltà nella germinazione del Trifoglio, facendo ipotizzare, qualora dovessero verificarsi nuovamente tali particolari condizioni meteorologiche, la necessità di prevedere irrigazioni di soccorso per garantire una piena germinazione di semi, tale da garantire una efficace copertura del suolo ed i vantaggi riscontrati nelle annualità precedenti. Il monitoraggio dei campi dimostrativi ha evidenziato inoltre la particolare asincronia del ciclo biologico del Trifolium subterraneum con quello dell’oliveto; il totale e completo essiccamento del cotico erboso, avvenuto all’inizio dell’estate, ha garantito un breve periodo di sovrapposizione con l’olivo ed una assenza di competizione idrica nel periodo di maggiore siccità. Il confronto tra le due varietà ha confermato, in continuità con le osservazioni effettuate nelle annualità precedenti, una maggiore germinazione e migliore copertura del suolo della varietà Antas, sottospecie brachicalicino, rispetto alla varietà Seaton Park; non risultano invece sensibili differenze tra le varietà a confronto riguardo gli apporti di azoto al terreno. L’intenzione di proseguire l’attività di diffusione e sperimentazione della tecnica, ponendo attenzione sui momenti specifici in cui viene rilasciato l’azoto in relazione alle esigenze nutritive dell’olivo consentirà di giungere a conclusioni circa la possibilità di escludere le concimazioni azotate in presenza di questa tipologia di inerbimento. MISURA 3.A - MIGLIORAMENTO QUALITATIVO DELLA PRODUZIONE Azione 3.a) Miglioramento delle condizioni di coltivazione, di raccolta, di consegna e di magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa assistenza tecnica. Le iniziative previste hanno l’obiettivo di migliorare la qualità delle produzioni attraverso tre serie di interventi: 3.a.1) - Miglioramento delle condizioni di coltivazione di tutte le fasi del ciclo dell’olivo con riferimento agli aspetti agronomici e fitosanitari; 3.a.2) - Raccolta dalla pianta nei periodi ottimali per varietà ed areale di coltivazione attraverso l’introduzione di indici di maturazione e di qualità oggettiva; 3.a.4) - Magazzinaggio e consegna delle olive all’impianto di trasformazione entro 24 ore dalla raccolta utilizzando contenitori a pareti rigide e fessurate; 3.a.1 - Miglioramento delle condizioni di coltivazione di tutte le fasi del ciclo dell’olivo con riferimento agli aspetti agronomici e fitosanitari L’attività svolta ha riguardato il controllo del grado d’infestazione dei principali parassiti dell’olivo al fine di razionalizzare gli interventi di difesa fitosanitaria. Il monitoraggio è stato effettuato sui seguenti patogeni e fitofagi dell’olivo: Prays oleae (tignola dell’olivo), Saissetia olea (cocciniglia mezzo grano di pepe), Zeuzera pyrina (rodilegno giallo), Mycocercorspora cladosporoides (piombatura dell’olivo) e Spilocaea oleagina (occhio di pavone). Le osservazioni sono state condotte in aziende pilota, rappresentative delle aree a maggiore vocazione olivicola della provincia di Avellino (Irpinia Centrale/Alta Valle del Calore, Valle Ufita/Valle del Calore, Colline dell'Ufita) in maniera da avere un monitoraggio dei fitofagi e delle malattie dannose nei diversi comprensori. I risultati dell’attività di monitoraggio sono stati comunicati attraverso bollettini fitosanitari a cura della cooperativa della cooperativa. Possibili trattamenti sono stati consigliati in accordo con le modalità definite dal Piano Regionale di Lotta Fitopatologica Integrata della Regione Campania, in ottemperanza del Reg. CE 1698/05, e per le aziende in regime di Agricoltura Biologica secondo le indicazioni presenti nel Regolamento 834/07 e successive modifiche ed integrazioni. Di seguito sono riportati i risultati dell’attività di monitoraggio ed i metodi. Prays oleae (tignola dell’olivo) Il monitoraggio della Prays oleae è stato eseguito nelle aziende pilota attraverso Installazione di trappole a feromoni a partire dalla fase di fine fioritura-inizio allegagione (tre trappole per ettaro); Lettura settimanale delle trappole con determinazione delle catture (catture/trappola/settimana), al fine seguire l'andamento del volo dei maschi ed individuare il momento più adatto a colpire la maggior parte delle femmine ovideponenti; Campionamento di 100 drupe, scelte a random da dieci piante per ogni ettaro di coltivazione, ogni quindici giorni, e loro successiva osservazione per la verifica del grado di infestazione; Il monitoraggio è stato concluso all’indurimento del nocciolo. Esito monitoraggio: Fig. 3 – Andamento popolazione di adulti di Tignola dell’olivo (catture/trappola/settimana) Entità dell'infestazione di Prays oleae (Tignola dell'olivo) - % frutti infestati Area DATA 25-giu-14 16-lug-14 30-lug-14 IRPINIA CENTRALE / ALTA VALLE DEL CALORE 0 2 0 VALLE UFITA / VALLE DEL CALORE 1 0 0 COLLINE DELL'UFITA 0 0 0 Saissetia olea (cocciniglia mezzo grano di pepe) La cocciniglia mezzo grano di pepe è stata monitorata, per ognuna delle aziende selezionate rappresentative dei diversi areali, individuando la presenza del fitofago attraverso l’esame di 100 foglie, raccolte a random da una decina di piante per ogni appezzamento, e determinando il numero di neanidi vive per foglia. Il controllo è stato eseguito nel periodo invernale durante la fase fenologica di riposo vegetativo dell’olivo. Esito monitoraggio: Monitoraggio Saissetia oleae (Cocciniglia mezzo grano di pepe) - neanidi/foglia DATA Area Appezzamento IRPINIA CENTRALE / ALTA VALLE DEL CALORE Santo Stefano del Sole 1 0 IRPINIA CENTRALE / ALTA VALLE DEL CALORE Santo Stefano del Sole 2 0 IRPINIA CENTRALE / ALTA VALLE DEL CALORE Santo Stefano del Sole 3 0 IRPINIA CENTRALE / ALTA VALLE DEL CALORE Santo Stefano del Sole 4 0 VALLE UFITA / VALLE DEL CALORE Mirabella Eclano 1 0 VALLE UFITA / VALLE DEL CALORE Mirabella Eclano 2 0 VALLE UFITA / VALLE DEL CALORE Mirabella Eclano 3 0 COLLINE DELL'UFITA Sturno 0 COLLINE DELL'UFITA Castel Baronia 1 0 COLLINE DELL'UFITA Castel Baronia 2 0 COLLINE DELL'UFITA Castel Baronia 3 0 COLLINE DELL'UFITA Castel Baronia 4 0 COLLINE DELL'UFITA Castel Baronia 5 0 11-feb-15 Zeuzera pyrina (rodilegno giallo) Il controllo del Rodilegno Giallo nelle aziende pilota, è avvenuto attraverso le seguenti modalità: Installazione trappole a feromoni (due trappole/ha), a partire dalla fase di fioritura; Lettura quindicinale delle trappole con determinazione delle catture (catture/trappola/15 gg.), al fine di verificare la presenza del fitofago; Il controllo del fitofaga è continuato fino al termine del volo degli adulti, nel mese di agosto. Esito monitoraggio: Andamento della popolazione di adulti di Zeuzera Pyrina (Rodilegno giallo) - catture/trappola/15 gg Area DATA 18-giu-14 2-lug-14 16-lug-14 30-lug-14 13-ago-14 IRPINIA CENTRALE / ALTA VALLE DEL CALORE 0 0-1 0 0 0 VALLE UFITA / VALLE DEL CALORE 0-1 0-1 0-1 0 0 COLLINE DELL'UFITA 0 0 0-1 0-1 0-1 Mycocentrospora cladosporoides (piombatura dell’olivo) Il monitoraggio della Mycocentrospora cladosporoides, nelle aziende pilota, è avvenuto mediante il controllo visivo dei sintomi distintivi della fisiopatia, su foglie e rami, nel periodo primaverile e nel periodo autunnale. Esito monitoraggio: Esito monitoraggio Mycocentrospora cladosporoides (Piombatura o Cercosporiosi) AREA Appezzamento IRPINIA CENTRALE / ALTA VALLE DEL CALORE DATA 30-apr-14 24-set-14 Santo Stefano del Sole 1 Infestazione Presente Infestazione Presente IRPINIA CENTRALE / ALTA VALLE DEL CALORE Santo Stefano del Sole 2 Infestazione Presente Infestazione Presente IRPINIA CENTRALE / ALTA VALLE DEL CALORE Santo Stefano del Sole 3 Infestazione Presente Infestazione Presente IRPINIA CENTRALE / ALTA VALLE DEL CALORE Santo Stefano del Sole 4 Infestazione Presente Infestazione Presente VALLE UFITA / VALLE DEL CALORE Mirabella Eclano 1 Infestazione Presente Infestazione Presente VALLE UFITA / VALLE DEL CALORE Mirabella Eclano 2 Infestazione Presente Infestazione Presente VALLE UFITA / VALLE DEL CALORE Mirabella Eclano 3 Infestazione Presente Infestazione Presente COLLINE DELL'UFITA Sturno Infestazione Presente Infestazione Presente COLLINE DELL'UFITA Castel Baronia 1 Infestazione Presente Infestazione Presente COLLINE DELL'UFITA Castel Baronia 2 Infestazione Presente Infestazione Presente COLLINE DELL'UFITA Castel Baronia 3 Infestazione Presente Infestazione Presente COLLINE DELL'UFITA Castel Baronia 4 Infestazione Presente Infestazione Presente COLLINE DELL'UFITA Castel Baronia 5 Infestazione Presente Infestazione Presente Spilocaea oleagina (occhio di pavone) Il monitoraggio del grado d’infestazione di Occhio di Pavone è avvenuto mediante: Campionamento a random da 10 piante, per ogni appezzamento, di 200 foglie (100 nuove - 100 vecchie), in primavera, nella fase di prefioritura, e in autunno, prima dell'invaiatura delle drupe; Diagnosi precoce della presenza del parassita con determinazione della percentuale di foglie infestate attraverso il metodo Loprieno Tenerini: immersione delle foglie campionate per 2-4 minuti in una soluzione di NaOH o KOH al 5% ad una temperatura, per le foglie vecchie, di 50-60 0C, e di 20-30 0C per le foglie nuove, al fine di determinare la presenzia dell’infestazione grazie alla comparsa, sulle foglie infette, di macchie brune rotondeggianti; Possibili trattamenti al superamento delle soglie d’intervento, 30-40% delle foglie infestate con prodotti rameici. Esito monitoraggio: Monitoraggio Spilocaea oleagina (Occhio di pavone) - % foglie infestate diagnosi precoce Area Appezzamento IRPINIA CENTRALE / ALTA VALLE DEL CALORE DATA 23-apr-14 18-set-14 Santo Stefano del Sole 1 infestazione presente (50%) infestazione presente (35%) IRPINIA CENTRALE / ALTA VALLE DEL CALORE Santo Stefano del Sole 2 infestazione presente (55%) infestazione presente (40%) IRPINIA CENTRALE / ALTA VALLE DEL CALORE Santo Stefano del Sole 3 infestazione presente (45%) infestazione presente (38%) IRPINIA CENTRALE / ALTA VALLE DEL CALORE Santo Stefano del Sole 4 infestazione presente (50%) infestazione presente (40%) VALLE UFITA / VALLE DEL CALORE Mirabella Eclano 1 infestazione presente (55%) infestazione presente (42%) VALLE UFITA / VALLE DEL CALORE Mirabella Eclano 2 infestazione presente (45%) infestazione presente (40%) VALLE UFITA / VALLE DEL CALORE Mirabella Eclano 3 infestazione presente (42%) infestazione presente (45%) COLLINE DELL'UFITA Sturno infestazione presente (40%) infestazione presente (35%) COLLINE DELL'UFITA Castel Baronia 1 infestazione presente (42%) infestazione presente (30%) COLLINE DELL'UFITA Castel Baronia 2 infestazione presente (47%) infestazione presente (40%) COLLINE DELL'UFITA Castel Baronia 3 infestazione presente (42%) infestazione presente (38%) COLLINE DELL'UFITA Castel Baronia 4 infestazione presente (43%) infestazione presente (40%) COLLINE DELL'UFITA Castel Baronia 5 infestazione presente (41%) infestazione presente (39%) Risultati e discussione L’andamento climatico del 2014 è stato caratterizzato da un periodo primaverile–estivo con temperature miti ed elevate precipitazioni ed una stagione autunnale con temperature sopra la media e scarsa piovosità. Tali condizioni climatiche, unitamente alle precipitazioni a carattere temporalesco, verificatesi a fine primavera in diversi comprensori olivicoli irpini, hanno creato condizioni sfavorevoli all’impollinazione ed all’allegagione incidendo in maniera fortemente negativa sulla produttività. Le anomalie climatiche del 2014 hanno inoltre favorito lo sviluppo ed il rapido susseguirsi delle generazioni Bactorocera oleae determinando in alcuni comprensori elevatissimi livelli di infestazione delle drupe soprattutto sulle cultivar più sensibili, come la Ravece. Le infestazioni di Mosca dell’Olivo e la scarsa produttività hanno compromesso in alcune zone quasi completamente i risultati quantitativi e qualitativi della coltivazione. Il monitoraggio dei principali parassiti dell’olivo ha mostrato, in continuità con quando avvenuto nelle annualità precedenti, una scarsa dannosità dei fitofagi (Tignola dell’olivo, Rodilegno giallo e Cocciniglia mezzo grano di pepe) nei diversi areali della Provincia di Avellino, come si evince dai grafici riportanti l’esito del controllo. In nessun caso sono state superate le soglie di intervento fissate dal disciplinare di lotta integrata della Regione Campania e quindi non sono stati necessari interventi di difesa. Il monitoraggio delle crittogame invece ha evidenziato, a causa dell’andamento climatico caratterizzato da condizioni favorevoli allo sviluppo delle fisiopatie oggetto del controllo, una maggiore presenza dei parassiti con superamento delle soglie di intervento per il controllo dell’occhio di pavone nei tre comprensori oggetto dell’attivitò di monitoraggio. 3.a.2 - Raccolta dalla pianta nei periodi ottimali, per varietà ed areali di coltivazione attraverso l’introduzione di indici di maturazione e di qualità oggettivi La misura ha lo scopo di migliorare la qualità delle produzioni attraverso l’individuazione dell’epoca ottimale di raccolta delle olive. Le azioni svolte hanno riguardato l’individuazione dell’epoca ottimale di raccolta delle principali cultivar nelle diverse aree olivicole della provincia di Avellino, monitorando l’evoluzione della maturazione delle olive attraverso la determinazione dei principali indici di maturazione delle drupe. Il monitoraggio dell’evoluzione della maturazione è stato realizzato per le cultivar tradizionali dell’olivicoltura irpina, nelle aree dove presentano una maggiore diffusione: Ravece, nell’area delle Colline dell’Ufita, nella Valle dell’Ufita/Valle del Calore e nell’Irpinia centrale/Alta Valle del Calore Marinese, nell’area delle Colline dell’Ufita, nella Valle dell’Ufita/Valle del Calore e nell’Irpinia centrale/Alta Valle del Calore La maturazione delle drupe, per le cultivar selezionate, è stata monitorata, a partire dalla fase di ingrossamento dei frutti, determinando, settimanalmente e fino al raggiungimento del grado di maturazione ottimale per la raccolta, i seguenti indici di maturazione: Indice di maturazione di Jèan; Indice penetrometrico. Le osservazioni sono state condotte su di un campione di cento drupe raccolte a random da dieci piante rappresentative, omogenee per età e chioma, per ognuna delle tesi a confronto. L’individuazione del periodo ottimale di raccolta ha portato alla elaborazione di un calendario di raccolta e divulgazione dello stesso tra i produttori. Indice di maturazione di Jaén - L’Indice di maturazione di Jaén (IM) esprime l’evoluzione della colorazione delle drupe nella fase di maturazione in termini quantitativi. L’indice (IM) è calcolato secondo la procedura proposta dall’Istituto Nazionale di Ricerche Agronomiche – Stazione di Jaén (Spagna) (COI-IGS n. 4 del 8 ottobre 1984). L’indice di Jaén prevede sette diversi stadi di maturazione contraddistinti da valori numerici (0-7) in relazione alla colorazione dell’epicarpo e del mesocarpo della drupa: 1) 0 = Drupe con epicarpo di colore verde intenso 2) 1 = Drupe con epicarpo di colore giallo o verde-giallognolo 3) 2 = Drupe con epicarpo di colore giallognolo con macchie rossastre 4) 3 = Drupe con epicarpo di colore rossastro o violetto chiaro 5) 4 = Drupe con epicarpo di colore nero e polpa totalmente chiara 6) 5 = Drupe con epicarpo di colore nero e polpa per metà violetta 7) 6 = Drupe con epicarpo di colore nero e polpa violetta fin quasi al nocciolo 8) 7 = Drupe con epicarpo di colore nero e polpa totalmente scura L’indice di Jaèn viene calcolato prelevando un campione di 100 drupe, dividendole nelle diverse classi di maturazione e applicando la seguente formula : IM = ( 0 ∙ N0 ) + ( 1 ∙ N1 ) + ( 2 ∙ N2 ) ………..+ ( 7 ∙ N7 ) 100 dove N è il numero di drupe appartenenti a ciascuna delle sette classi di maturazione. La quantità di olio, accumulata nelle cellule della polpa delle drupe, raggiunge il valore massimo, per la maggior parte delle varietà, intorno ad un indice di Jaén pari a 3-4. Esito monitoraggio evoluzione della maturazione delle drupe: Indice di Maturazione di di Jaén: Fig. 4 – Evoluzione maturazione delle drupe: Alta Valle del Calore/Irpinia Centrale - indice di Jaén Fig. 5 – Evoluzione maturazione delle drupe: Valle Ufita/Valle del Calore - indice di Jaén Fig. 6 – Evoluzione maturazione delle drupe: Colline dell’Ufita - indice di Jaén Indice penetrometrico - La consistenza della polpa è determinata mediante l’utilizzo di un penetrometro con puntale di 1mm di diametro, applicato al campione di olive raccolto. Il penetrometro misura la resistenza che la polpa oppone alla penetrazione del puntale. Fig. 7 - Determinazione consistenza polpa delle drupe con penetrometro Tale parametro, oltre ad indicare lo stadio di maturazione delle drupe, è un importante indice del grado di suscettibilità delle olive ai danni meccanici ed alle infezioni da parassiti. Secondo tale indice, la raccolta va completata prima che la consistenza della polpa risulti inferiore a 300 - 250 g/mm2. Esito monitoraggio evoluzione della maturazione delle drupe: Indice penetrometrico: Fig. 8 - Evoluzione maturazione delle drupe: Alta Valle del Calore/Irpinia Centrale - indice penetrometrico Fig. 9 - Evoluzione maturazione delle drupe: Valle Ufita/Valle del Calore - indice penetrometrico Fig. 10 - Evoluzione maturazione delle drupe: Colline dell’Ufita: indice penetrometrico Risultati e discussione Il monitoraggio dell’evoluzione della maturazione delle drupe attraverso la determinazione dei diversi indici ha confermato la validità dell’indice di Jèan e dell’indice penetrometrico, nel fornire indicazioni utili sull’individuazione del momento ottimale per la raccolta delle principali cultivar della tradizione olivicola irpina. La conferma della validità di questi parametri si è avuta dai valori dell’acidità libera dell’olio, determinata sugli oli ottenuti raccogliendo le olive secondo il calendario elaborato dai tecnici, in accordo con le indicazioni fornite dall’indice di Jèan e dall’indice penetrometrico. I risultati, nonostante le particolari condizioni dell’annata caratterizzata da una generalizzata scarsa qualità delle produzioni, confermano come l’individuazione del momento ottimale per la raccolta rappresenti un fattore imprescindibile per l’ottenimento di produzioni di qualità e come gli indici di maturazione proposti rappresentino uno strumento importante per monitorare l’evoluzione della maturazione delle drupe ed individuarne il momento ottimale per la raccolta. Il controllo della maturazione delle drupe ha evidenziato una anticipazione della dell’epoca ottimale di raccolta, per le cultivar oggetto del monitoraggio, rispetto alle annate precedenti, causata con molta probabilità dalla scarsa carca produttiva delle piante e dalle elevate temperature autunnali. 3.a.4 - Magazzinaggio e consegna delle olive all’impianto di trasformazione entro 24 ore dalla raccolta utilizzando contenitori a pareti rigide e fessurate La misura ha lo scopo di migliorare la qualità delle produzioni razionalizzando le operazioni di raccolta, di consegna e di magazzinaggio delle olive prima della trasformazione. L’attività ha visto la realizzazione di un servizio di prelievo e consegna delle drupe, raccolte seguendo il calendario elaborato dai tecnici (con l’attività 3.a.2) ed utilizzando contenitori a pareti rigide e fessurate, presso il frantoio convenzionato, Oleificio Lo Conte, Via Brecceto 1, ad Ariano Irpino (AV), in modo da ridurre i tempi dello stoccaggio delle olive prima della trasformazione incidendo positivamente sulla qualità del prodotto ottenuto. Inoltre, allo scopo di valutare l’incidenza sulla qualità del prodotto ottenuto a seguito delle attività sopra descritte, si è proceduto alla determinazione analitica dell’acidità libera dell’olio, principale indice di qualità, su campioni ottenuti dalla molitura delle olive, raccolte secondo le indicazioni della cooperativa, e quelli ottenuti da olive raccolte secondo le modalità tradizionalmente adoperate dai produttori, operando un confronto. Risultati e discissione Una prova dell’efficacia dell’assistenza alla raccolta operata dalla cooperativa ed una conferma della validità del calendario di raccolta proposto, vengono forniti dai valori dell’acidità libera dell’olio, principale indice di qualità, determinata su campioni di olio ottenuti dalla molitura delle olive, raccolte secondo le indicazioni della cooperativa. Il valore dell’acidità degli oli ottenuti dalle moliture delle partite conferite al frantoio secondo le modalità indicate dai tecnici è risultato sempre inferiori al limite di 0.80% previsto dai vigenti regolamenti per gli oli extra vergini di oliva. Il confronto, tra l’acidità libera degli oli ottenuti dalle olive raccolte seguendo le indicazioni fornite dalla cooperativa e quelli ottenuti da olive raccolte secondo le modalità tradizionalmente adoperate dai produttori, ha mostrato una netta diminuzione dell’acidità. Infatti i valori dell’acidità degli oli ottenuto dai produttori, secondo le modalità ed i tempi tradizionali di raccolta, sono risultati in diversi casi superiori ai limiti fissati dai vigenti regolamenti per gli extravergini. I positivi risultati ottenuti testimoniano come l’azione di assistenza alla raccolta svolta dalla cooperativa, soprattutto in annate caratterizzate da sfavorevoli condizioni all’ottenimento di produzioni di elevata qualità, rappresenti uno strumento insostituibile per la salvaguardia della qualità merceologica delle produzioni. Azione 3.a – Giornate dimostrative Con riferimento alle attività previste dell’Azione 3.a, la Cooperativa ha organizzato due prove dimostrative di raccolta meccanizzata delle olive e di determinazione dei principali indici per il monitoraggio dell’evoluzione della maturazione delle drupe. Un giornata dimostrativa si è tenta il 18 ottobre presso le Aziende Agricole Colella Rita e Petrillo Maria, a Lapio (AV). In questa giornata è stata realizzata una prova dimostrativa di raccolta notturna delle olive. Una giornata dimostrativa, tenutasi a Lapio (AV) il 18 ottobre, ha avuto lo scopo di introdurre la possibilità della raccolta in notturna delle olive e valutare gli effetti positivi delle basse temperature sulla qualità dell’olio ottenuto da cultivar a maturazione precoce. Negli ultimi anni, infatti, si è registrata una progressiva anticipazione dell’epoca di maturazione delle olive e nel caso delle varietà precoci, la raccolta in periodi caldi, ha implicato temperature di stoccaggio delle olive e temperature alla trasformazione oltre le soglie ottimali. Le temperature elevate che si verificano durante il giorno possono infatti compromettere la qualità e l’esaltazione delle peculiarità di pregio dell’olio prodotto portando allo sviluppo di processi fermentativi, che possono generare difetti, ed incidendo in maniera indesiderata sull’attività del corredo enzimatico endogeno delle drupe. Nello specifico si è provveduto ad operare un confronto tra la raccolta diurna e notturna di olive delle cultivar Marinese (varietà autoctona a maturazione precoce), rilevando le temperature atmosferiche alla raccolta e le temperature di stoccaggio delle olive in campo, al fine di evidenziare l’effetto della raccolta durante le ore notturne sulla temperatura di stoccaggio delle olive e valutare le difficoltà oggettive di esecuzione dell’operazione durante le ore di buio. In seguito, utilizzando un mini frantoio aziendale, è stata eseguita la molitura delle due partite di olive; in questo coso è stato operato un confronto registrando le temperature di stoccaggio delle olive prima delle molitura e, a parità di impostazioni del frantoio, quelle di gramolatura della pasta franta e di uscita olio, per evidenziare l’effetto delle temperature notturne sulle temperature di processo che possono incidere sulla qualità del prodotto ottenuto. In fine è stata eseguita, dagli assaggiatori della cooperativa presenti alla dimostrazione, una valutazione sensoriale dei due oli ottenuti al fine di valutare gli effetti delle tecniche di raccolta proposte sulle caratteristiche organolettiche del prodotto. I risultati della prova evidenziano come la raccolta in notturna consenta un abbassamento significativo delle temperature di stoccaggio delle olive con una differenza riscontrata tra la temperatura media di stoccaggio delle olive raccolte di giorno (30,03 0C) e quella delle olive raccolte in notturna (19,30 0C) di ben 10,73 0C. Differenti, in maniera evidente, si sono mostrate anche, a parità di impostazioni del frantoio, le temperature di gramolatura della pasta franta e di uscita olio. Tali differenze fanno presupporre effetti positivi delle basse temperature notturne sulla qualità dell’olio ottenuto da cultivar a maturazione precoce, effetti confermati da una prima valutazione, eseguita dagli assaggiatori presenti al momento della prova, sulle caratteristiche sensoriali degli oli. La stessa prova ha evidenziato come tuttavia la raccolta in notturna delle olive comporti un notevole aggravio della difficoltà nelle operazioni, questo suggerisce la possibile applicazione della tecnica solo in funzione di specifiche strategie di mercato e esclusivamente in oliveti idonei, mediante l’utilizzo di scuotitori di tronco. La seconda giornata dimostrativa si è tenuta 26 ottobre 2013 a Bonito (AV); durante la giornata sono stati illustrati i principali indici di maturazione delle drupe, utili per determinare il momento ottimale per la raccolta, e spigata la loro corretta determinazione. Inoltre sono state mostrate macchine agevolatrici idonee per la raccolta delle olive nel territorio olivicolo irpino. Azione 3d) Assistenza tecnica alla produzione, all'industria di trasformazione oleicola, alle imprese di produzione delle olive da tavola, ai frantoi e alle imprese di confezionamento per quanto riguarda aspetti inerenti alla qualità dei prodotti. L'azione ha come obiettivo di fornire assistenza tecnica alle imprese di confezionamento relativamente all’impiego di macchine ed attrezzature che assicurino il miglioramento della qualità dell’olio. L’attività, in continuità con quanto realizzato nelle annualità precedente, avrà come fine l’utilizzo di un moderno impianto di stoccaggio dell’olio, con serbatoi in acciaio inossidabile e muniti di fondo conico e scarico delle morchie, conservazione dell’olio sotto azoto e climatizzazione dell’intero ambiente di stoccaggio tramite l’installazione di un climatizzatore, in grado quindi di garantire una temperatura costante ed ottimale dell’ambiente e di conseguenza anche dell’olio: sia quello contenuto nelle cisterne che di quello confezionato. Al fine di valutare l’efficienza nel raggiungere gli obiettivi dell’azione sono state eseguite una serie determinazioni analitiche per confrontare le caratteristiche di uno stesso olio conservato in modalità differenti. Le analisi hanno interessato: Un lotto di produzione a fine molitura; Due differenti campioni dello stesso olio, dopo circa tre mesi di stoccaggio, conservati in modalità differenti. Un campione conservato utilizzando il sistema di stoccaggio realizzato: conservazione sotto azoto ed a temperatura controllata. Uno secondo modalità tradizionale: in fusto di acciaio a temperatura ambiente. Le analisi eseguite sui tre campioni sono le seguenti: Acidità libera Numero di perossidi Spettrofotometria nell’UV Alchil esteri Polifenoli totali Panel Test La divulgazione dei risultati alle aziende di trasformazione coinvolte e a tutte quelle interessate, agli associati e a tutti gli altri olivicoltori interessati, è stata assicurata mediante l’organizzazione di una giornata dimostrativa, durante la quale è stato mostrato il sistema di stoccaggio in oggetto e forniti i risultati della sperimentazione. Risultati e discussione I risultati hanno evidenziato caratteristiche ottimali per l’olio, a fine molitura, con parametri in linea con quelli previsti dai vigenti regolamenti per gli oli extra vergini di oliva. Gli stesso risultati si sono avuti dalle analisi effettuate, dopo tre mesi di stoccaggio, sui due campioni di olio conservati in modalità differenti. A conferma della validità del sistema di stoccaggio sono emerse differenze apprezzabili tra i due campioni soprattutto in termini di: numero di perossidi; spettrofotometria nell’UV, polifenoli totali e caratteristiche organolettiche. Azione 3f) - Formazione di assaggiatori per l’analisi sensoriale dell’olio di oliva vergine e delle olive da tavola. L'azione, con lo scopo di formare assaggiatori qualificati per il controllo organolettico dell’olio di oliva vergine, ha visto l’organizzazione di un corso per la determinazione dell'idoneità fisiologica all'assaggio degli oli d'oliva secondo quanto previsto dal DM 1334 del 28/02/2012 (Corso di I livello) preventivamente autorizzato dalla Regione Campania. Il corso per assaggiatori si è svolto dal 30 maggio 2014 al 19 giugno 2014 ed ha visto l’adesione di 25 partecipanti suddivisi tra soci, frantoiani e tecnici del settore. Il corso si è articolato in 7 giornate, di 5 ore ciascuna, tenutesi presso l’aula consiliare del Comune di Sturno (AV), dedicate a lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche (sessione guidate di assaggio) al fine di verificare l'idoneità fisiologica degli allievi all'assaggio, in accordo con la normativa di settore, più una giornata finale, dedicata all’abbinamento gastronomico cibo/olio, allo scopo di fornire indicazioni utili sull’accostamento tra cibi e i diversi tipi di olio, per arricchire ulteriormente il background tecnico dei partecipanti. Il corso è stato condotto dalla Dott.ssa Maria Luisa Ambrosino, capo panel presso il LCM della CCIAA di Napoli, dal Dott. Antonello Paduano, ricercatore presso la facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Napoli Federico II, dal Sig. Angelo Lo Conte, Assaggiatore, e dai tecnici consulenti della cooperativa, Dr. Agr. Ivan Rizzitelli e Dr. Agr. Francesco Castelluccio. Fig. 11 – Corso per assaggiatori di oli di oliva vergini: consegna attestati Nella giornata conclusiva inoltre sono stati rilasciati gli attestati di Idoneità Fisiologica all’assaggio dell’olio di oliva e un cd riportante tutto il materiale didattico distribuito durante il corso. L’Azione 3 f) ha formato 18 nuovi assaggiatori di olio di primo livello MIGLIORAMENTO DELL'IMPATTO AMBIENTALE DELL'OLEICOLTURA INDICATORI DI EFFICACIA QUALITATIVI E QUANTITATIVI Risultati Anno III 2.b) Elaborazione di buone pratiche agricole per l'olivicoltura, basate su criteri ambientali adattati alle condizioni locali, nonché alla loro diffusione presso gli olivicoltori e il monitoraggio della loro applicazione pratica Investimento approvato/investimento realizzato % 100 Aziende soggette ad applicazione del disciplinare N. 8 Superficie olivetata 2 Numero medio dei partecipanti ai corsi di formazione N. 25 [si;no] SI Investimento approvato/investimento realizzato % 100 Aziende coinvolte N. > 8 Dimostrazioni effettuate N. > 2 Produttori coinvolti nelle dimostrazioni pratiche N. > 20 [si;no] SI [si;no] SI [si;no] SI Innovatività delle tecniche utilizzate Semplicità ed economicità delle tecniche utilizzate Miglioramento dell’impatto ambientale e dell’aspetto paesaggistico % 100 Aziende coinvolte N. > 14 Superficie olivetata ha > 20,00 N. > - 3.a) Miglioramento delle condizioni Cassette acquistate di coltivazione, di raccolta, di Agevolatori per raccolta acquistati consegna e di magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e Dimostrazioni effettuate connessa assistenza tecnica Riduzione del grado di acidità dell'olio Miglioramento dello stato igienico – sanitario delle olive 3.d) Assistenza tecnica alla produzione, all'industria di trasformazione oleicola, alle imprese di produzione delle olive da tavola, ai frantoi ed alle imprese di confezionamento per quanto riguarda aspetti inerenti alla qualità dei prodotti 13,23 N. Miglioramento dell'impatto ambientale e dell’aspetto paesaggistico 2.d) Dimostrazione pratica di tecniche olivicole finalizzate alla protezione dell'ambiente e al mantenimento del paesaggio ha > Corsi di formazione effettuati Investimento approvato/investimento realizzato MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA' DELLA PRODUZIONE DI OLIO DI OLIVA ED OLIVE DA TAVOLA Par N. > N. > % 2 82,39 [si;no] SI Grado di soddisfazione delle aziende coinvolte [basso; medio; alto] Investimento approvato/investimento realizzato % 100 Imprese di confezionamento coinvolte N. > 1 Periodo di assistenza N. > 12 N. > 6 Analisi chimiche degli oli effettuate Grado di acidità olio prodotto prima dell’assistenza rispetto al grado di acidità olio prodotto dopo l’assistenza Lavorazione delle olive entro 48 ore dalla raccolta 3.f) Formazione di assaggiatori per Investimento approvato/investimento realizzato l'analisi sensoriale di olio di oliva Partecipanti ai corsi vergine e delle olive da tavola Corsi realizzati ALTO % [si;no] % 100 N. N. 25 1 Il programma di attività dell’Associazione Cooperativa Olivicola di Roma La finalità del programma è stata il miglioramento delle caratteristiche qualitative delle produzioni olivicole e delle tecniche agronomiche, nonché la salvaguardia e il ripristino di oliveti ad alto valore ambientale a rischio di abbandono. Attività previste e azioni per le quali si è richiesto il finanziamento Settore di intervento Attività ammissibile Attività proposta nel programma Settore del miglioramento 2a Operazioni collettive di Interventi di recupero su almeno 10 ettari di dell’impatto ambientale mantenimento degli uliveti oliveto che presentano fenomeni di dell’olivicoltura ad alto valore ambientale degrado/abbandono ad alto valore ovvero a rischio di paesaggistico attraverso l’azione collettiva dell’associazione e di 10 olivicoltori abbandono con connessa assistenza tecnica. 2b Elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura basate sui criteri ambientali adattati alle condizioni locali, nonché la loro diffusione presso gli olivicoltori e il monitoraggio della loro applicazione pratica 2c Dimostrazione pratica di tecniche alternative all’impiego di prodotti chimici per la lotta alla mosca dell’olivo. Elaborazione, applicazione di disciplinari di produzione basati su criteri ambientali presso i produttori olivicoli e relativa monitoraggio Attività dimostrativa della tecnica alternativa all’impiego di prodotti chimici per la lotta alla mosca dell’olivo 2d Dimostrazione pratica di Interventi dimostrativi relativi al restauro di tecniche olivicole finalizzate n. 5 esemplari ultracentenari di olivo alla protezione dell’ambiente e al mantenimento del paesaggio Settore del miglioramento 3d Assistenza tecnica alla Assistenza tecnica rivolta a n. 3 frantoi della qualità della produzione, all’industria di produzione di olio di oliva e trasformazione oleicola, alle delle olive da tavola imprese di produzione delle olive da tavola, ai frantoi ed alle imprese di confezionamento per quanto riguarda aspetti inerenti alla qualità dei prodotti Obiettivi del programma L’obiettivo principale delle azioni proposte dal programma è stato il miglioramento della qualità dei processi produttivi e degli oli di oliva, così da assicurare l’adeguamento alle norme nazionali e comunitarie che disciplinano il settore. Il perseguimento di tale obiettivo rende necessario la razionalizzazione delle tecniche agronomiche in funzione delle specificità dei fattori climatici, pedologici, storici e delle risorse umane che concorrono alla produzione dell’olio d’oliva e delle olive da tavola. E’ stato necessario, dunque, lavorare con azioni integrate, che hanno riguardato sia l’introduzione di innovazione nelle diverse fasi della filiera, sia il miglioramento delle conoscenze e delle competenze dei diversi operatori. Di conseguenza gli obiettivi operativi del presente programma possono essere così riassunti: 9) diffusione tra gli operatori delle conoscenze e delle innovazioni tecnicoscientifiche, che nelle diverse fasi della filiera, consentono di ottenere prodotti di qualità; 10) miglioramento del livello professionale e imprenditoriale degli operatori; 11) miglioramento delle tecniche di difesa fitosanitaria, finalizzate al miglioramento della qualità organolettica, igienico-sanitaria del prodotto ed allo stesso tempo alla riduzione dell’impatto ambientale; 12) diffusione dei mezzi di difesa fitosanitaria alternativi e/o complementari a quelli chimici; 13) monitoraggio degli andamenti stagionali al fine di individuare l’epoca ottimale di raccolta e monitorare e ottimizzare i tempi di raccolta, stoccaggio, trasporto e trasformazione delle olive; 14) sensibilizzazione dei produttori verso una gestione di qualità e l’adozione di procedure che ottimizzino il processo produttivo e la gestione delle informazioni necessarie alla rintracciabilità di filiera. Zone di intervento Nella tabella si riportano le zone interessate dal programma attuato nella regione Lazio, ripartite per i settori di intervento della progettualità. Settore di intervento Province Miglioramento dell’impatto ambientale Roma dell’olivicoltura (2a) Elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura basate sui criteri ambientali (2b) Settore del miglioramento dell’impatto ambientale dell’olivicoltura (2 c ) Dimostrazione pratica di tecniche olivicole (2d) Rieti Roma Viterbo Rieti Roma Rieti Assistenza tecnica alla produzione, Viterbo all’industria di trasformazione oleicola Roma Rieti (3d) Comuni Sant'Angelo Romano, Moricone, Nerola; Montorio Romano, Roviano, Mentana e Palombara Sabina Montopoli in Sabina e Fara in Sabina e Tivoli e Villa San Giovanni in Tuscia (Comuni coinvolti come sede dei corsi) Montopoli di Sabina, Montefiascone, Moricone Sermoneta (Comune di svolgimento delle dimostrazioni) Montefiascone Moricone Villa San Giovanni in Tuscia Il miglioramento dell’impatto ambientale dell’olivicoltura Operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto valore ambientale e a rischio abbandono L’attività svolta ha avuto come obiettivo quello di attuare interventi collettivi al fine di recuperare e prevenire fenomeni di degrado o abbandono in alcune aree della provincia di Roma e di Rieti. L’intervento di recupero attuato, ha interessato complessivamente n. 15 oliveti con età superiore a 50 anni, di particolare valenza paesaggistica ed ambientale, e si è concretizzato in azioni di recupero (potatura di riforma e decespugliamento). Il lavoro è stato documentato da materiale fotografico che testimonia lo stato ante e post intervento. Per ogni azienda è stato predisposto un fascicolo aziendale contenente la seguente documentazione: - titolo di possesso o visure catastali - planimetria catastale - lettera di adesione alla progettualità L’attività svolta I Comuni interessati dall’intervento di recupero sono stati: in provincia di Roma: Sant'Angelo Romano, Moricone, Nerola, Montorio Romano, Roviano, Mentana e Palombara Sabina in provincia di Rieti: Montopoli in Sabina e Fara in Sabina La selezione delle aziende è avvenuta in base allo stato di abbandono riscontrato al momento del sopralluogo e in linea con quanto previsto dal decreto MiPAF relativamente alle caratteristiche degli oliveti. L’intervento è consistito nel recupero di oliveti per la loro importanza ambientale-paesaggistica. Le aziende e gli appezzamenti interessati a livello comunale dall’intervento sono stati: n. 2 aziende a Moricone, n. 1 aziende a Nerola, n. 1 azienda a Sant'Angelo Romano, n. 1 azienda a Mentana, n. 2 aziende a Montorio Romano, n. 3 aziende a Palombara Sabina, n. 3 aziende a Roviano, n. 1 azienda a Fara in Sabina, n. 1 azienda a Montopoli in Sabina. Le aziende presso le quali sono stati svolti i lavori di recupero di natura “straordinaria” si trovavano in totale abbandono sia per quanto riguarda il terreno, invaso da rovi e da ginestre, sia per le piante non potate da numerosi anni. L’accesso ai terreni prima dell’intervento era pressoché impraticabile. Gli altri oliveti hanno richiesto, invece, interventi più contenuti limitati principalmente alla sola potatura delle piante che si presentavano comunque abbandonate e a volte anche coperte da rovi. Il terreno in questo caso si presentava lavorato permettendone un facile accesso anche se in alcuni casi la presenza di rovi è risultata localizzata sul terreno. Il numero di piante potate è stato di 850 per una superficie recuperata pari a 15,32 ha. Elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura basate sui criteri ambientali adattati alle condizioni locali, nonché la loro diffusione presso gli olivicoltori e il monitoraggio della loro applicazione pratica. L’attività è stata incentrata sulla realizzazione di un disciplinare sulla buona pratica agricola in olivicoltora adattato alle condizioni locali; la sua diffusione è avvenuta in occasione di n. 2 corsi finalizzati a supportare gli olivicoltori partecipanti nella corretta gestione dell’oliveto anche attraverso l’applicazione delle tecniche colturali presentate. Le tematiche trattate hanno riguardato le tecniche colturali (dalla difesa fitosanitaria sulla base del disciplinare di difesa integrata alla corretta concimazione e potatura) finalizzate ad un sistema di coltivazione a basso impatto ambientale e rispettoso della sicurezza e salute dell’operatore agricolo. Nel corso della stagione sono stati svolti quindi interventi formativi teorico – pratici in cui i partecipanti hanno potuto sia acquisire elementi nozionistici tramite lezioni frontali, sia verificare la pratica di campo relativa alle stesse nozioni. Il calendario delle lezioni è stato pianificato in modo da seguire l’andamento della stagione produttiva, consentendo l’immediato riscontro in campo delle nozioni acquisite. Gli incontri sono stati inoltre l’occasione per consegnare materialmente ai produttori, illustrandone il contenuto, le schede divulgative costituenti il disciplinare di produzione collettiva. I corsi hanno avuto sede nei comuni di Tivoli (RM) e Villa San Giovanni in Tuscia (VT). Si è riscontrata una partecipazione di 20 produttori per ciascun corso. Ciascun corso è stato articolato in 5 incontri, per una durata complessiva di 20 ore. Le aziende partecipanti sono state 40 con una superficie olivetata soggetta alle disposizioni del disciplinare pari a circa 42 ha. L’attività di monitoraggio della relativa applicazione è avvenuta con sopralluoghi in campo ed attraverso la verifica del quaderno di campagna aziendale. A conclusione del corso è stato consegnato agli olivicoltori coinvolti un attestato di partecipazione al corso. Dimostrazione pratica di tecniche alternative all’impiego di prodotti chimici per la lotta alla mosca dell’olivo. L’ACO svolge da anni attività rivolte al miglioramento delle produzioni olivicole ed olearie. Tra gli elementi di tale miglioramento, le attività rivolte al controllo dei parassiti dell’olivo hanno ovviamente una notevole importanza. ACO ha quindi svolto un’attività di divulgazione su una tecnica alternativa per il controllo della mosca olearia tramite un principio attivo di origine naturale, lo spinosad. Lo Spinosad è una sostanza di origine naturale, prodotta dalla fermentazione svolta da un batterio attinomicete (Saccharopolyspora spinosa) e dotata di capacità di controllo di insetti appartenenti ai Lepidotteri, ai Ditteri, agli Imenotteri, ai Sifonatteri, ai Tisanotteri ed ad alcuni Coleotteri. La sostanza risulta poco nociva nei confronti di mammiferi, dei pesci e della fauna selvatica in generale. In olivicoltura, il suo ruolo è legato al controllo della mosca olearia (Dacus oleae). Attualmente il prodotto è disponibile in Italia sotto forma di un formulato commerciale in cui allo Spinosad vengono aggiunte sostanze appetenti che ne favoriscono l'ingestione da parte dell'insetto. L'utilizzo di spinosad è ammesso (Regolamento CE 404/2008, entrato in vigore il 12 maggio 2008) dai programmi di agricoltura biologica (Reg. CE. 2092/91). Il prodotto agisce per ingestione, ed è efficace contro gli adulti di mosca olearia, sia maschi che femmine. L'esca presente nel formulato attrae gli adulti della mosca verso le parti della chioma trattate; quando la mosca si posa sull'oliva trattata, ingerisce il principio attivo (durante l'alimentazione l'insetto non ovidepone) e successivamente, circa un'ora dopo, inizia a morire senza ovideporre. Per questo motivo è fondamentale la presenza delle esche alimentari nel formulato utilizzato, oltre al principio attivo Spinosad. La presenza di esche specifiche per la mosca olearia rende il prodotto pressoché innocuo per gli insetti utili. L’attività dimostrativa svolta da ACO Le prove di carattere dimostrativo al fine di diffondere l’introduzione fra i produttori, della tecnica di lotta alternativa di tipo biologico contro la mosca dell’olivo si sono svolte presso diverse aziende e nello specifico presso: - l’azienda dimostrativa di ARSIAL nel comune di Montopoli di Sabina (RI); - un’azienda a conduzione biologica a Moricone; - un’azienda a conduzione biologica a Montefiascone; - un’azienda convenzionale a Montefiascone E’ stata organizzata il giorno sabato 24 maggio 2014 a Moricone una giornata dimostrativa con la finalità di promuovere e divulgare l’attività già svolta e in essere. Il protocollo operativo e l’attività svolta I campi oggetto delle prove sono stati divisi in appezzamenti: due nel caso delle aziende di Moricone e Montefiascone dove è stato messo a confronto il trattamento con spinosad con quello abitualmente impiegato dalle aziende coinvolte, e tre appezzamenti trattati con dimetoato, spinosad e senza trattamento nel caso dell’azienda dimostrativa di ARSIAL. Il protocollo ha previsto il monitoraggio dell’infestazione della mosca su tutti gli appezzamenti, tramite l’uso di trappole a feromoni e il campionamento delle drupe con la conseguente esecuzione di trattamenti con dimetoato o con spinosad al superamento della soglia economica di intervento fissata al 1-2% di infestazione attiva. Il campionamento a cadenza settimanale ha consentito di monitorare l’andamento dell’infestazione dacica, particolarmente alta. Il monitoraggio si è avvalso di una scheda compilata in occasione di ogni sopralluogo effettuato presso gli oliveti. Dimostrazione pratica di tecniche olivicole finalizzate alla protezione dell’ambiente e al mantenimento del paesaggio Nell’ottica di salvaguardare e valorizzare il patrimonio di piante di olivo ultracentenarie, generalmente associato anche a contesti ad alta valenza paesaggistica, il progetto ha perseguito l’obiettivo di favorire l’aggiornamento degli operatori del settore sulla gestione di tali esemplari soffermandosi soprattutto sulla corretta potatura finalizzata non tanto alla produzione quanto al mantenimento dell’esemplare. Ciò è stato realizzato attraverso incontri dimostrativi in campo durante i quali sono stati indicati i principi e le modalità delle tecniche colturali adottate finalizzate così non solo alla protezione dell’ambiente e al mantenimento del paesaggio ma anche alla conservazione del germoplasma olivicolo nell’ottica della tutela della biodiversità vegetale. Sono state inoltre effettuate, con la collaborazione del CNR - Istituto di Genetica Vegetale di Perugia, analisi di laboratorio finalizzate alla conoscenza dei singoli esemplari, aspetto fondamentale in un percorso di mantenimento e valorizzazione del territorio. Si è conclusa e pubblicata la raccolta delle schede degli alberi interessati dall’azione nel tiennio, con particolare richiamo alle analisi di laboratorio eseguite. Nel corso della stagione 2013 sono stati individuati e sottoposti a interventi di gestione cinque alberi individuati nei comuni di n. 1 nel comune di Norma, n. 3 nel comune di Sermoneta e l'ultimo a Palombara Sabina. L’attività si è articolata nelle seguenti fasi, analogamente ai precedenti anni: - individuazione nella regione Lazio ed in particolare nell'areale delle Colline Pontine di esemplari di olivo ultracentenari; - localizzazione degli esemplari su base cartografica; - accertamento dell’identità varietale (attraverso l’impiego di marcatori SSR); - stima dell’età degli alberi attraverso la misurazione di alcuni parametri della pianta, la raccolta di campioni di legno, l’analisi con il C14 e l’analisi dei dati raccolti; - 3 interventi di dimostrazione pratica sulla tecnica di potatura di riforma e mantenimento degli esemplari individuati. A conclusione dell'attività è stato organizzato il giorno 6 marzo presso il sito archeologico di Villa Adriana – Tivoli il convegno in occasione del quale è stata illustrata l'attività svolta e presentato la pubblicazione completa delle schede relative agli alberi restaurati. Il giorno 7 marzo, invece, si è svolta a Sermoneta le attività di dimostrazione di potatura e restauro di tre olivi monumentali. Il programma di attività per il miglioramento della qualità dell’olio di oliva e delle olive da mensa Assistenza tecnica alla produzione, all’industria di trasformazione oleicola, alle imprese di produzione delle olive da tavola, ai frantoi ed alle imprese di confezionamento per quanto riguarda aspetti inerenti alla qualità dei prodotti L’attività di assistenza tecnica è stata finalizzata alla razionalizzazione della fase di trasformazione e conservazione dell’olio prodotto. L’attività è stata espletata mediante visite presso n. 3 strutture di trasformazione nel corso delle quali sono state fornite agli operatori della filiera informazioni generali sulle problematiche specifiche inerenti lo stoccaggio delle olive in frantoio, la loro trasformazione, nonché il magazzinaggio degli oli prodotti. Oggetto dell’azione di assistenza tecnica è stato il controllo di qualità di tutto il processo di estrazione. L’attività ha coinvolto frantoi dislocati nei principali areali di produzione della Sabina Romana (Moricone), dell’Alta Tuscia (Montefiascone) a Villa San Giovanni. Per ogni frantoio e’ stata redatta una scheda sintetica che sintetizza i principali elementi di verifica e di controllo evidenziati nel corso dell’attività. L’assistenza ai frantoi è stata ancora supportata da 9 analisi di 9 campioni di olio svolte dai tecnici dell’Associazione impiegando i kit per l’analisi dell’acidità e dei perossidi acquistati nell’ambito del progetto. Divulgazione dell’attività svolta L’Associazione, nell’ambito della divulgazione dell’attività svolta pubblicata sul proprio sito in versione pdf. L’attività svolta è stata anche descritta all’interno del sito web dove si riportano tutti i riferimenti, sia legislativi che non, relativi agli aspetti operativi della progettualità realizzata. INDICATORI DI EFFICACIA QUALITATIVI E QUANTITATIVI Par Risultati Anno III Investimento approvato/investimento realizzato % 100 ha > 15,32 N. 15 N. 850 [si;no] si Investimento approvato/investimento realizzato % 10 Aziende soggette ad applicazione del disciplinare N. 40 ha > 42 Corsi di formazione effettuati N. 2 Numero medio dei partecipanti ai corsi di formazione N. 20 Miglioramento dell'impatto ambientale e dell’aspetto paesaggistico [si;no] si Superficie ad alto valore ambientale 2.a) Operazioni collettive di interessata al miglioramento mantenimento degli uliveti ad alto valore ambientale ovvero a N. Operatori coinvolti rischio di abbandono con connessa assistenza tecnica Piante oggetto di intervento MIGLIORAMENTO DELL'IMPATTO AMBIENTALE DELL'OLEICOLTURA Miglioramento dell’aspetto paesaggistico 2.b) Elaborazione di buone pratiche agricole per l'olivicoltura, basate su criteri ambientali adattati alle condizioni locali, nonché alla loro diffusione presso gli olivicoltori e il monitoraggio della loro applicazione pratica Superficie olivetata Investimento approvato/investimento realizzato Aziende coinvolte % 100 N. > 4 Superficie olivetata ha > 7,5 N. > 1 N. > 22 N. > 3 [si;no] si % 100 N. > N. > 5 3 N. > 30 N. > [si;no] 5 si [si;no] si [si;no] si 2.c) Dimostrazione pratica di Dimostrazioni effettuate tecniche alternative all'impiego di Produttori coinvolti nelle dimostrazioni prodotti chimici per la lotta alla pratiche mosca d'olivo Tecniche agronomiche dimostrate Miglioramento dell’impatto ambientale e dell’aspetto paesaggistico Investimento approvato/investimento realizzato Aziende coinvolte Dimostrazioni effettuate 2.d) Dimostrazione pratica di Produttori coinvolti nelle dimostrazioni tecniche olivicole finalizzate alla pratiche protezione dell'ambiente e al Olivi restaurati mantenimento del paesaggio Innovatività delle tecniche utilizzate Semplicità ed economicità delle tecniche utilizzate Miglioramento dell’impatto ambientale e dell’aspetto paesaggistico Organizzazione dei Produttori Olivicoli “O.P. ALPAS” Soc. Coop. Agricola Con riferimento al Contratto per l’affidamento delle azioni e delle risorse, stipulato tra UNAPOL - Unione Nazionale Associazioni Produttori Olivicoli – Società Consortile a responsabilità limitata con sede in Roma – e Organizzazione dei Produttori Olivicoli “O.P. ALPAS” Società Cooperativa Agricola con sede in Squinzano (LE), avente ad oggetto l’esecuzione delle azioni definite nel Progetto presentato da UNAPOL ai sensi del Reg. CE 867/2008 e successive modifiche, limitatamente a quelle riportate nell’allegato “A” del suddetto Contratto, la “O.P. ALPAS” soc.coop.agr., tramite i propri tecnici incaricati ed in collaborazione con le aziende olivicole associate e gli oleifici sociali convenzionati, è impegnata nella realizzazione delle seguenti attività: A. Attività 2. Miglioramento dell’impatto ambientale dell’olivicoltura: Azione 2.b) Elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura basate su criteri ambientali adatti alle condizioni locali, nonché la loro diffusione presso gli olivicoltori e la sorveglianza della loro applicazione pratica; Azione 2.c) Dimostrazione pratica di tecniche alternative all’impiego di prodotti chimici per la lotta alla mosca dell’olivo; Azione 2.d) Dimostrazione pratica di tecniche olivicole finalizzate alla protezione dell’ambiente e al mantenimento del paesaggio; B. Attività 3. Miglioramento della qualità della produzione dell’olio d’oliva e delle olive da tavola: Azione 3.a.1) Miglioramento delle condizioni di coltivazione di tutte le fasi del ciclo dell'olivo con riferimento agli aspetti agronomici e fitosanitari ( monitoraggio dei principali parassiti dell’olivo: Prays oleae (tignola dell’olivo), Saissetia oleae (cocciniglia mezzo grano di pepe), Spilocaea oleagina (cicloconio); Azione 3.a.3) Diffusione dell’impiego di attrezzature e mezzi di raccolta tecnologicamente avanzati Azione 3.d) Assistenza tecnica alla produzione, all’industria di trasformazione oleicola, alle imprese di produzione delle olive da tavola, ai frantoi ed alle imprese di confezionamento per quanto riguarda aspetti inerenti alla qualità dei prodotti. Lo sviluppo delle attività contemplate nell’allegato “A” dei Contratti per l’affidamento delle azioni e delle risorse stipulato con UNAPOL ha proceduto attraverso le seguenti fasi: 1. incarico al tecnico coordinatore ed ai tecnici collaboratori; 2. pianificazione,organizzazione e coordinamento delle azioni da realizzare; 3. divulgazione dell’iniziativa presso gli associati tramite incontri tecnici e circolari; 4. accoglimento e valutazione delle richieste di partecipazione avanzate da aziende ed oleifici; 5. sopralluoghi in campo per l’individuazione delle aree su cui allestire campi dimostrativi, di osservazione e monitoraggio; 6. visite presso i frantoi e le aziende che hanno manifestato interesse al miglioramento della qualità ed alla rintracciabilità del prodotto; 7. assistenza tecnica alle aziende ed agli oleifici partecipanti alle azioni da realizzare; 8. elaborazione, pubblicazione e diffusione del disciplinare di produzione e di altro materiale didattico informativo; 9. attività di monitoraggio e sorveglianza della corretta implementazione del disciplinare di produzione presso le aziende olivicole aderenti; 10. compilazione degli elaborati tecnici attraverso cui monitorare lo sviluppo delle attività. Per garantire la partecipazione ed il coinvolgimento della propria base associativa la O.P. ALPAS ha provveduto a dare adeguata informazione delle azioni da realizzare con il Progetto unitario presentato da UNAPOL d’intesa con le Cooperative aderenti ai sensi Reg. CE 867/08 e s. m. attraverso circolari ed incontri tecnici tenuti sia presso la sede sociale che presso le strutture periferiche aderenti, riscontrando grande apprezzamento presso gli agricoltori partecipanti. L’organizzazione, il coordinamento e la divulgazione delle attività progettuali sono state svolte dal Dott. Agr. Attilio Malatesta, Presidente della O.P., a tanto incaricato dal C.d.A. con apposita delibera, e dai tecnici incaricati, periti agrari Solazzo Pasquale e Culazzo Luigi. In tutti gli incontri tenuti si è registrata la partecipazione di un folto pubblico, a testimonianza dell’impegno profuso dall’Organizzazione nell’opera di sensibilizzazione e divulgazione dell’attività sociale promossa. Tutte le richieste di partecipazione alle attività sono state accolte dal personale tecnico incaricato; sono seguiti incontri conoscitivi con i produttori aderenti finalizzati alla definizione degli impegni da assumere per la partecipazione alla realizzazione delle azione contemplate nel Programma di attività ex Reg. CE 867/08 e s. m. . I tecnici con la loro costante presenza hanno seguito gli interventi in campo fornendo assistenza ed indirizzo agli operatori sulle diverse tecniche colturali adottate e documentato le varie fasi di svolgimento delle attività. Inoltre hanno curato la realizzazione di materiale didattico sui principali temi agronomici e normativi per fornire ai partecipanti al Programma ed a tutti gli associati interessati un valido strumento di informazione. Attività 2. Miglioramento dell’impatto ambientale dell’olivicoltura Azione 2.b) Elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura, basate su criteri ambientali adatti alle condizioni locali, nonché la loro diffusione presso gli olivicoltori e la sorveglianza della loro applicazione pratica. Come previsto dal Contratto di affidamento stipulato con UNAPOL e comunque consapevole della necessità di dover assistere i soci nell’apprendimento, nell’applicazione e nel rispetto delle norme sulle buone condizioni agronomiche ed ambientali, la O.P. ha realizzato l’azione in due fasi: - fase 1) Elaborazione e realizzazione della pubblicazione “La Conduzione Eosostenibile dell’Oliveto”, finalizzata alla divulgazione della norma applicativa del regime della Condizionalità (Criteri di Gestione Obbligatori – CGO – e Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali – BCAA) per gli aiuti diretti alle aziende agricole. Questa pubblicazione contiene al suo interno un intero capitolo denominato “Norme per la Conduzione Ecosostenibile dell’Oliveto”, che costituisce il Disciplinare predisposto nell’ambito dell’attività di che trattasi. Le norme relative alla Condizionalità sono disciplinate dal Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali n. 12541 del 21 dicembre 2006 e della Deliberazione di Giunta regionale n. 2460 del 16 dicembre 2008, che hanno recepito le direttive comunitarie in materia, contenute negli allegati II e III del nuovo Regolamento comunitario n. 73 del 19 gennaio 2009, che ha abrogato il vecchio Reg. CE 1782/2003. Questa realizzazione, strumento di formazione ed informazione, è indirizzata in primo luogo agli olivicoltori quale valido supporto nell’applicazione degli impegni obbligatori definiti dalla nuova Politica Agricola Comunitaria che indirizza sempre più l’olivicoltura verso la produzione sostenibile. Al tal fine il disciplinare è preceduto da un apposito capitolo denominato ”La Strategia Agroambientale della Unione Europea”, che attraverso le varie tappe di riforma della PAC, giunge alla disciplina del regime di Condizionalità, dettando le norme applicative del disciplinare che sono oggetto di monitoraggio e sorveglianza della loro applicazione pratica presso le aziende olivicole associate da parte dei tecnici incaricati. - fase 2) Attività di divulgazione e sorveglianza presso le aziende agricole. Nel corso dell’attività la Organizzazione ha promosso nn. 8 incontri tecnici, a cui hanno partecipato mediamente 23 olivicoltori, finalizzati alla divulgazione del Disciplinare ed all’aggiornamento degli olivicoltori sulla PAC, sulle norme relative alla applicazione della disciplina della condizionalità al regime di pagamento dei premi unici aziendali, su tecniche agronomiche finalizzate alla protezione dell’ambiente ed al mantenimento del paesaggio, su tecniche di potatura per il restauro degli oliveti ad alto valore ambientale e sull’adattamento degli oliveti tradizionali alla raccolta meccanica. Tali concetti sono contenuti nel disciplinare di produzione elaborato, che costituisce il materiale didattico e informativo messo a disposizione di tutti gli associati. PROGRAMMA DEI CORSI 1. Politica Agricola Comunitaria: la Riforma della PAC per un’ Agricoltura Sostenibile; 2. Il Regime della Condizionalità: illustrazione delle norme per gli aiuti diretti alle aziende agricole: Criteri di Gestione Obbligatori (CGO) e Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali (BCAA); 3. Disciplinare per la Conduzione Ecosostenibile dell’Oliveto. Azione Giorno alle ore Indirizzo e luogo di svolgimento Comune Prov. Tipologia evento 02/05/2014 Dalle ore 15.30 2.b 20.30 Via Volturno, 6 – Olearia Serra Squinzano LE 2.b 03/05/2014 15.30 20.30 Squinzano LE 2.b 09/05/2014 15.30 20.30 Seclì LE 2.b 10/05/2014 15.30 20.30 Squinzano LE 2.b 16/05/2014 15.30 20.30 Squinzano LE 2.b 17/05/2014 15.30 20.30 Squinzano LE 2.b 23/05/2014 15.30 20.30 Veglie LE 2.b 24/05/2014 15.30 20.30 Largo Stazione, 37 – O.P. ALPAS soc. coop. agr. Prov. Seclì Neviano – Oleificio Greco Giovanni Largo Stazione, 37 – O.P. ALPAS soc. coop. agr. Via Donizzetti, 6 – Oleificio Cocciolo Giovanni Largo Stazione, 37 – O.P. ALPAS soc. coop. agr. Via Carmiano s.n. – D’amato Agroalimentare Largo Stazione, 37 – O.P. ALPAS soc. coop. agr. Squinzano LE Corsi di aggiornamento Corsi di aggiornamento Corsi di aggiornamento Corsi di aggiornamento Corsi di aggiornamento Corsi di aggiornamento Corsi di aggiornamento Corsi di aggiornamento L’attività di sorveglianza e monitoraggio in campo si è concentrata sull’ applicazione e sul rispetto delle norme contenute nel Disciplinare sulle buone condizioni agronomiche ed ambientali presso gli olivicoltori partecipanti: 35 aziende per un totale di Ha 695 circa. I tecnici hanno illustrato sistemi di gestione del suolo, difesa, raccolta e trasformazione a Referenze e Telefono Malatesta Attilio 392 4394022 Malatesta Attilio 392 4394022 Malatesta Attilio 392 4394022 Malatesta Attilio 392 4394022 Malatesta Attilio 392 4394022 Malatesta Attilio 392 4394022 Malatesta Attilio 392 4394022 Malatesta Attilio 392 4394022 basso impatto ambientale allo scopo di diffondere sul territorio e tra gli operatori della filiera olivicola la conoscenza di tecniche agronomiche alternative che, pur mantenendo la redditività e la competitività del settore agricolo, garantiscano la conservazione degli habitat, della biodiversità e del paesaggio, secondo le direttive dell’Unione Europea per lo sviluppo sostenibile del settore agricolo. I tecnici hanno illustrato, inoltre, il regime sanzionatorio relativo all’inosservanza delle norme imposte che, sia per un’azione contraria che per un’omissione dell’agricoltore beneficiario, può comportare la perdita del diritto al pagamento dell’intero aiuto spettante. L’applicazione della condizionalità, infatti, investe l’intera attività e struttura aziendale, anche quelle attività e superfici per le quali non sussistono pagamenti diretti. La riduzione dell’aiuto, fino al suo completo annullamento, tiene conto della gravità, portata, durata e frequenza dell’infrazione commessa. ELENCO AZIENDE MONITORATE All. 1 Azione 2.c) Dimostrazione pratica di tecniche alternative all’impiego di prodotti chimici per la lotta alla mosca dell’olivo. La gestione della difesa fitosanitaria dell'oliveto ruota sostanzialmente intorno al controllo della mosca delle olive. La messa a punto di un controllo razionale di questa specie è indubbiamente la via più efficace per ridurre l'impatto ambientale dell'uso dei fitofarmaci, e contribuire ad ottenere un prodotto sanitariamente valido. Tra la vasta gamma dei fitofarmaci autorizzati all'uso nell'oliveto vanno scelti quelli che hanno provata efficacia nei riguardi del fitofago e profilo ecotossicologico più favorevole sia per l'uomo e gli animali e sia per le principali componenti dell'agroecosistema. Ciò è realizzabile per il controllo di quasi tutti i patogeni e di numerosi insetti, mentre, purtroppo, non risulta finora efficace per il controllo dell'insetto chiave dell'olivo, la Bactrocera oleae. Le prove svolte hanno consentito di valutare l’efficacia del metodo di cattura massale in diverse condizioni applicative; infatti sono state eseguite in aree con distinte caratteristiche pedoclimatiche ed a diverso rischio dacico. Considerato l’andamento climatico sfavorevole allo sviluppo di infestazioni di elevata intensità, i risultati ottenuti hanno evidenziato una notevole efficacia di questo metodo di lotta soprattutto nelle aree in cui gli attacchi di mosca sono risultati più intensi. L’impiego delle trappole di cattura massale è per lo più consigliato nel settore delle produzioni biologiche dove non esistono idonei mezzi di controllo del fitofago, poiché che le sostanze di origine naturale consentite per l'uso contro quest'ultimo e altri insetti nell'agricoltura biologica come il piretro e il rotenone, hanno scarsa efficacia contro il dittero. Essi, però, soprattutto se impiegati intensamente, possono produrre effetti indesiderabili sulla fauna utile, perché hanno limitata selettività. Inoltre la maggiore efficacia del metodo si ottiene applicandolo su estesi comprensori piuttosto che a livello di singola particella in modo tale da contenere il più possibile lo sviluppo delle popolazioni di mosca e conseguentemente ridurre il numero degli interventi insetticidi. L’attività ha coinvolto 18 aziende presso cui sono stati allestiti 20 campi dimostrativi per il monitoraggio delle infestazioni di mosca per un totale di Ha 21 circa. In seguito ai dati monitorati l’applicazione della lotta con il metodo di cattura massale si è reso necessario in 8 campi della superficie complessiva di circa Ha 9 circa. ELENCO DEI CAMPI DIMOSTRATIVI All. 2/a e 2/b Azione 2.d) Dimostrazione pratica di tecniche olivicole finalizzate alla protezione dell’ambiente e al mantenimento del paesaggio. Esperienze svolte negli ultimi anni relative alla conservazione e all’incremento della sostanza organica, hanno trovato nella tecnica dell’inerbimento naturale controllato delle colture arboree una valida alternativa, senza presentare effetti negativi sulla produzione e sviluppo delle piante e sulla regimazione delle piogge. La ricerca ha chiaramente dimostrato che l’inerbimento spontaneo permanente contiene i fenomeni erosivi, grazie alla capacità del cotico erboso di frenare il ruscellamento superficiale delle piogge ed aumentare l’infiltrazione dell’acqua, permette l’accumulo di una notevole riserva idrica a beneficio della coltura arborea per la stagione successiva. Infatti, le piante sottoposte all’inerbimento beneficiano di maggiori riserve di acqua disponibile, presentano pertanto un minore stress idrico estivo, un migliore stato nutrizionale, una più elevata produzione, una riduzione del fenomeno dell’alternanza, rispetto a quelle sottoposte a lavorazione del terreno. Queste prove hanno dimostrato che anche negli oliveti declivi meridionali, privi di sistemi irrigui, quindi in condizioni di notevole fabbisogno idrico, l’efficacia dell’inerbimento naturale controllato trova positivi riscontri sia sui parametri vegetativi che sulla produttività delle piante, oltre che sulla conservazione del suolo. La possibile competizione idrica e nutrizionale del cotico erboso nei confronti della coltura, ritenuta negativa da diversi ricercatori non ha avuto nessun rilievo anche perché nel periodo estivo (fine maggio – fine settembre) il cotico è temporaneamente secco. L’adozione del metodo comporta anche minor compattamento del terreno a seguito del passaggio dei mezzi meccanici ed agevola le operazioni di raccolta su terreno bagnato; inoltre rende più economica la gestione del terreno rispetto alle lavorazioni per la minor richiesta di ore di lavoro, potenza e numero di macchine da impegnare, pertanto, in definitiva comporta un minor impatto ambientale. L’attività ha coinvolto 18 aziende presso cui sono stati allestiti 20 campi dimostrativi per Ha 21 circa sulle tecniche di gestione del controllo delle infestanti mediante l’inerbimento naturale controllato degli oliveti. ELENCO DEI CAMPI DIMOSTRATIVI All. 3 Inoltre, nell’ottica di salvaguardare e valorizzare il patrimonio di piante di olivo centenarie, generalmente associato anche a contesti ad alta valenza paesaggistica, si è provveduto da parte dei tecnici ad aggiornare gli operatori del settore sulla gestione di tali esemplari soffermandosi soprattutto sulla corretta potatura finalizzata non tanto alla produzione quanto al restauro ed al mantenimento degli uliveti ad alto valore ambientale. In tale contesto è tenuto un incontro tecnico dimostrativo in agro di Squinzano e sono state oggetto di intervento 20 piante centenarie presso l’azienda Malatesta Attilio. Gli oliveti rappresentano un elemento caratteristico del paesaggio rurale che deve essere preservato anche al di là della sua mera funzione produttiva. Oltre a salvaguardare l’integrità del paesaggio mantenere gli oliveti in buone condizioni agronomiche e vegetative comporta altri vantaggi: un oliveto ben curato rappresenta una forma di gestione attiva del territorio che contribuisce a ridurre il rischio di erosioni e dissesti idrogeologici e garantisce il presidio di zone rurali altrimenti destinate all’abbandono ed al degrado. Gli oliveti in buone condizioni inoltre rappresentano uno dei cosiddetti "agroecosistemi" creati dall’attività dell’uomo che aumentano le possibilità di rifugio e nutrimento per la fauna selvatica e in particolare l’avifauna, i rettili e i piccoli vertebrati favorendo la biodiversità animale e vegetale. Attività 3. Miglioramento della qualità della produzione dell’olio d’oliva e delle olive da tavola Azione 3.a.1) Miglioramento delle condizioni di coltivazione di tutte le fasi del ciclo dell'olivo con riferimento agli aspetti agronomici e fitosanitari ( monitoraggio dei principali parassiti dell’olivo: Prays oleae (tignola dell’olivo), Saissetia oleae (cocciniglia mezzo grano di pepe), Spilocaea oleagina (cicloconio). LOTTA INTEGRATA AGLI ORGANISMI DANNOSI ALL'OLIVO La lotta integrata agli organismi dannosi è uno degli approcci produttivi nell'agricoltura sostenibile. Le basi per la sua applicazione sono costituite dalla conoscenza dei seguenti elementi dell' agroecosistema e delle loro interrelazioni: caratteristiche fisiche e climatiche; complesso biocenotico; aspetti bio-ecologici fondamentali delle specie potenzialmente dannose alle piante coltivate e di quelli dei loro nemici naturali; grado di potenziale dannosità economica di patogeni e di fitofagi; tecniche colturali; mezzi e metodi di difesa fitosanitaria disponibili. Il grado d'integrazione dei mezzi e delle tecniche utilizzabili nella gestione integrata di un agroecosistema dipende dai problemi fitosanitari da affrontare. Costituisce comunque il punto di partenza di questo appproccio il massimo utilizzo del contributo dell'antagonismo naturale per il contenimento delle specie dannose. A ciò si tende riducendo o eliminando l'uso di tecniche e di sostanze che non rispondono alle esigenze della lotta integrata. I problemi fitosanitari nell'oliveto variano per natura e intensità principalmente in rapporto alla ubicazione degli impianti (se in aree collinari o di bassa montagna, interne o in zone costiere), alla tecnica colturale (soprattutto se viene praticata o meno l'irrigazione) e al tipo di produzione (olive da olio o da tavola). Tra i numerosi agenti patogeni dell'olivo, relativamente pochi sono quelli che causano malattie in vaste aree e di rilevante importanza economica: tra questi la più importante è la Spilocaea oleagina che causa la malattia dell'olivo nota come il cicloconio o l'occhio di pavone. Più numerosi sono gli insetti d'importanza economica, tra i quali vi è la specie chiave Bactrocera oleae (mosca delle olive o daco), la Prays oleae (tignola dell’olivo), la Saissetia oleae (cocciniglia mezzo grano di pepe). Costituiscono una componente importante per il controllo naturale degli organismi dannosi dell'agroecosistema numerosi gruppi di predatori e di parassitoidi degli insetti fitomizi (cocciniglie e psille), come gli Emitteri Antocoridi, i Coleotteri Coccinellidi e gli Imenotteri Calcidoidei. Varie scelte agronomiche, dall’impianto alla successiva gestione dell'oliveto, possono avere ripercussioni d'ordine fitosanitario. Esse vanno gestite razionalmente perché possano dare un contributo non trascurabile alla riduzione dell'uso di sostanze chimiche a maggiore impatto ambientale. Delle pratiche agronomiche che nell'oliveto assumono interesse anche fitosanitario va citata soprattutto la potatura. Essa non è solo una tecnica che consente di dare forma alla pianta e di equilibrarne la parte vegetativa con quella produttiva, ma è anche un mezzo per rimuovere condizioni microcroclimatiche che favoriscono lo sviluppo di malattie (es. occhio di pavone) o di attacchi di insetti (es. cocciniglia nera), nonché per eliminare fonti d'inoculo di varia origine. La scelta dei fitofarmaci da usare nel quadro della lotta integrata è fondamentale. Quando possibile è da privilegiare l'impiego di prodotti di provata efficacia nei riguardi del bersaglio e con profilo ecotossicologico più favorevole, sia per l'uomo e simili, che per le principali componenti dell'agroecosistema. In termini generali l'impatto dei fitofarmaci nell'oliveto può essere minimizzato seguendo i seguenti criteri: 1 - intervenire al raggiungimento della soglia d'intervento allorquando non vi siano metodi alternativi di intervento competitivi; 2 - programmare l'intervento nella fase di maggiore vulnerabilità del bersaglio e possibilmente di scarsa presenza di specie utili nell'agroecosistema, con prodotti selettivi; 3 - utilizzare attrezzature di distribuzione efficienti. La lotta integrata è realizzata effettuando, in rapporto alle fasi fenologiche dell'olivo o delle specie da contenere o delle fasi colturali, il controllo delle popolazioni e/o delle infestazioni in periodi critici, con mezzi e metodi d'intervento scelti in base a valutazioni tecniche, ecologiche, tossicologiche ed economiche. La pratica della difesa integrata non può fare a meno di un'assistenza tecnica preparata ed efficiente che attraverso il monitoraggio delle popolazioni di insetti e parassiti, del grado d'infestazione o d'infezione, effettuato con vari tipi di trappole e con i campionamenti di parti vegetali suscettibili, è in grado di stabilire le soglie d'intervento più attendibili. La pubblicazione settimanale dei bollettini fitosanitari scaturisce dall’attività di assistenza tecnica condotta dai tecnici qualificati della O.P. ALPAS. Tale bollettino viene emesso con l’intento di consigliare il momento più opportuno per intervenire con metodiche di lotta integrata in modo da ridurre in modo significativo la distribuzione di prodotti chimici di sintesi ed elevare la qualità della produzione olivicola. Il sistema di monitoraggio è stato organizzato in modo da raccogliere informazioni di campo e divulgare consigli fitoiatrici in territori omogenei per caratteristiche climatiche e produttive attraverso il coinvolgimento di oleifici cooperativi e frantoi. Tale attività ha portato alla elaborazione, emissione e diffusione di n. 47 bollettini fitosanitari a favore degli olivicoltori. Azione 3.a.3) Diffusione tecnologicamente avanzati. dell’impiego di attrezzature e mezzi di raccolta Le attrezzature agevolatrici della raccolta si differenziano secondo la tipologia del lavoro che gli organi lavoranti eseguono (bacchiatori, pettini vibranti, ganci scuotitori, sferzatori, brucatori) portati da aste telescopiche e azionati da compressori o da piccoli motori che fanno parte integrante dell'attrezzatura. Non vi è dubbio che l'innovazione tecnologica applicata alle agevolatrici, permette oggi di disporre di attrezzature di peso contenuto con l'assorbimento pressoché totale delle vibrazioni che riduce, in tal modo, l'affaticamento dell'operatore. La gamma delle attrezzature agevolatrici è alquanto vasta, e quindi la scelta va indirizzata non solo in funzione della tipologia del lavoro ritenuta più idonea alle esigenze dell'olivicoltore, ma anche, e soprattutto, va orientata verso quelle attrezzature dotate di dispositivi e di automatismi che diano flessibilità e elasticità al funzionamento dell'agevolatrice, soprattutto quando si lavora su olivi la cui architettura si presenta densa di branche e di rami dotati di abbondante vegetazione. Fra le attrezzature proposte dal mercato, è da segnalare una diffusa presenza di pettini pneumatici, che hanno anche un'azione rastrellante necessaria per migliorare la percentuale di distacco del frutto anche quando l'epoca di raccolta viene anticipata. La brucatrice elettrica è anch'essa un'agevolatrice a pettini con denti genericamente di lega metallica al titanio, che ruotando su se stessi mediante un piccolo motore elettrico, provocano il distacco delle olive. Un azione di brucatura alla quale si unisce anche quella del pettinamento provocato dal movimento dell'attrezzo da parte dell'operatore. Sul mercato vi sono, inoltre, agevolatrici-scuotitrici che, tramite un sistema di agganciamento ai rami, fanno cadere le drupe per vibrazione. Questi scuotitori sono generalmente dotati di un proprio motore a scoppio il cui peso (1012 Kg) viene sostenuto dall'operatore mediante imbracatura. Non vi è dubbio che questo tipo di agevolatrici comporta un maggior affaticamento non solo a causa del peso dell'attrezzo, ma anche per lo sforzo che deve essere fatto per contrastare la massa inerziale del ramo che viene fatto vibrare. Una vasta gamma di attrezzature agevolatrici per la raccolta delle olive è quindi disponibile, sulle quali vengono continuamente apportate innovazioni tecnico-costruttive volte ad affinare la versatilità di impiego e la qualità del lavoro. Dal lato economico, è da rilevare che il loro prezzo è alquanto contenuto, e pertanto l'acquisto può essere fatto anche da aziende che hanno solo poche decine di piante di olivo. La capacità lavorativa, come detto, risponde senz'altro alle esigenze della maggioranza delle aziende olivicole italiane che, con queste attrezzature agevolatrici, stanno alleviando il problema della raccolta delle olive. Sono state effettuate tre prove dimostrative nei comuni di Campi Sal.na, Veglie e Squinzano sull’utilizzo di tecniche di raccolta tecnologicamente avanzate con l’utilizzo di abbacchiatori pneumatici ed elettrici forniti in comodato dall’Unione, a cui hanno partecipato circa 63 olivicoltori. Azione 3.d) Assistenza tecnica alla produzione, all’industria di trasformazione oleicola, alle imprese di produzione delle olive da tavola, ai frantoi ed alle imprese di confezionamento per quanto riguarda aspetti inerenti alla qualità dei prodotti. PROCESSO DI ESTRAZIONE DELL'OLIO La separazione dell'olio dalle restanti parti costitutive del frutto può avvenire per pressione, centrifugazione, filtrazione selettiva o tensione superficiale. I primi due metodi risultano essere impiegati autonomamente, perché esaustivi, mentre il terzo è abbinato alla pressione o alla centrifugazione. L'estrazione per pressione è un sistema di estrazione che nella attuale procedura, peraltro consolidata da secoli di tradizione, prevede una frangitura ed una parziale gramolatura eseguita con molazze, un ulteriore breve rimescolamento della pasta (gramolatura) con apposita gramola, una separazione del mosto oleoso dalla sansa per pressatura con presse idrauliche aperte ed una separazione dell'olio dall'acqua di vegetazione con centrifuga verticale. La pasta precedentemente molazzata e gramolata, viene stratificata sui diaframmi filtranti o fiscoli per opera di un dosatore che preleva la pasta dalla gramolatrice, depositandola sui diaframmi filtranti in fibra sintetica (nylon o polipropilene). I diaframmi, indipendentemente dalla loro composizione, sono provvisti di un foro centrale che permette il loro inserimento attraverso la foratina centrale, a formare la "torre" o "pila". Questa risulta irrigidita, sia per la presenza della foratina, che dal periodico inserimento di un disco metallico in acciaio tra i diaframmi. Il sistema di estrazione per pressione è, in linea teorica, quello che maggiormente rispetta la qualità intrinseca dell'olio perché opera a temperatura ambiente e perché non prevede l'aggiunta di acqua. Tuttavia, nella pratica presenta una serie di problemi applicativi che sono: - notevoli necessità di manodopera e nella limitata capacità operativa oraria, che comporta spesso la conservazione delle olive; - inquinamento organolettico di oli primariamente esenti, prodotto dai fiscoli che trasmettono difetti sensoriali di oli difettosi precedentemente estratti o di processi di fermentazione dell'acqua di vegetazione residua nei diaframmi stessi. Quest'ultimo problema è particolarmente evidente quando la operatività del sistema è discontinua per cui si raccomanda una operatività continua (24 ore su 24), una frequente sostituzione dei diaframmi durante la campagna olearia e/o una loro periodica rigenerazione mediante lavaggi energici con macchine idropulitrici ed acqua calda. Gli eventuali accorgimenti di lasciare le torre in pressione durante la notte e la conservazione durante la pausa notturna dei fiscoli in ambiente refrigerato risolvono solo parzialmente il problema. L'estrazione per centrifugazione è un sistema che ha acquisito una crescente diffusione a partire dalla sua introduzione sul mercato (fine degli anni sessanta) per cui attualmente, nei paesi mediterranei, la maggior parte dell'olio vergine di oliva viene estratto con tale sistema. Recentemente si è verificata un'ulteriore evoluzione che ha portato alla riduzione dei quantitativi di acqua di rete utilizzata durante il processo. Allo stato attuale sono disponibili: a) centrifughe tradizionali a tre fasi (acqua, olio e sansa), caratterizzate da una quantità d'acqua di diluizione compresa tra 0,5 e 1,0 m3 per ton. di olive; b) centrifughe a due fasi (olio e sansa umida), che possono lavorare senza aggiunta di acqua e non producono acque di vegetazione come sottoprodotto del processo di estrazione dell'olio (in realtà un minimo di acqua di vegetazione viene prodotto, ma viene convogliato nella sansa umida); c) nuove centrifughe a tre fasi che necessitano di un basso livello di acqua di diluizione, compreso tra 0,2 e 0,3 m3 per ton. di olive. Le centrifughe tradizionali a tre fasi permettono la separazione dell'olio dall'acqua di vegetazione, producendo sansa vergine con umidità compresa tra il 50% ed il 55%. I1 procedimento prevede una diluizione delle paste, effettuata per ridurre la loro viscosità e quindi per facilitare la separazione olio-acqua di vegetazione, con un rapporto di diluizione compreso te 1:0,5 ad 1:l. Questo comporta l'accumulo di grandi quantità di acqua di vegetazione da smaltire (da 0,7 a 1,2 m3 per ton. di paste lavorate), ed una perdita di qualità dell'olio per effetto di un incremento delle perdite per dilavamento dei composti fenolici dell'olio. Le centrifughe a due fasi operanti senza acqua aggiunta o quelle a tre fasi a basso consumo d'acqua consentono, invece, la produzione di oli con maggiore concentrazione fenolica rispetto a quelli estratti con centrifuga tradizionale, poiché sono ridotte al minimo o annullate le perdite per dilavamento. Questi nuovi sistemi estrattivi consentono, quindi, la produzione di olio simile a quello ideale estratto a temperatura ambiente e senza aggiunta alcuna di acqua. Nel sistema a due fasi la problematica principale riguarda l'elevata umidità delle sanse che comporta problemi sia nella sua movimentazione che nella lavorazione nei sansifici (si passa dal 50-55% circa dei decanter a tre fasi tradizionali al 55-65% di quelli a due fasi). In questo contesto i dencanter a tre fasi a basso consumo di acqua possono rappresentare una valida alternativa al sistema di estrazione a due fasi, in quanto permettono di ottenere oli di qualità simile ed una sansa con un minore contenuto di umidità, vicino a quello del sistema tradizionale a tre fasi. I1 sistema di estrazione per tensione superficiale sfrutta la differenza di tensione superficiale fra olio e acqua e, quindi, la possibilità di estrazione selettiva di uno dei due quando i due liquidi si trovano intimamente mescolati. L'olio, infatti, presenta una tensione superficiale minore di quella dell'acqua di vegetazione, per cui avrà una più elevata forza di adesione verso le superfici metalliche . L'unità operativa di questo estrattore è rappresentata da un cassone rettangolare in acciaio inox con fondo semicilindrico provvisto di circa 5000 fessure attraversate da altrettante lamelle in acciaio inox, dotate di lento movimento alternato. La pasta precedentemente franta e gramolata viene inviata all'interno del cassone e continuamente rimescolata per mezzo di una pala dotata posteriormente di un dispositivo che, raschiando le lamelle deputate all'estrazione dell'olio, provvede a distaccare loro la pasta eventualmente aderita. I1 lento e continuo movimento della pasta e delle lamelle nella pasta permette di separare l'olio per tensione superficiale e di lasciarlo cadere nel serbatoio sottostante. Il sistema prevede, in ogni caso, una doppia estrazione poiché solo una parte dell'olio viene separato per tensione superficiale mentre l'olio residuo, che in passato veniva estratto per pressione, viene attualmente separato per centrifugazione. Il sistema prevede, quindi, la frangitura, una prima gramolatura, un passaggio alle vasche di estrazione per tensione superficiale dove la pasta dovrebbe stazionare non più di 20 minuti, una seconda gramolatura, l'estrazione del mosto oleoso per centrifugazione della pasta e la separazione dell'olio con separatore centrifugo verticale. L'olio estratto per percolamento presenta una migliore qualità nei confronti della tradizionale centrifugazione a tre fasi, per una maggiore carica fenolica e per caratteristiche sensoriali indirizzate verso un maggiore equilibrio, sia a livello olfattivo che gustativo. L'estrazione dell'olio da paste snocciolate è stata recentemente riproposta per sfruttare la peculiare distribuzione delle attività enzimatiche endogene nella drupa, lasciando intravvedere la possibilità di attivare gli enzimi in forma differenziata cercando di intervenire, in fase di frangitura, selettivamente sulle varie parti sostitutive del frutto. Si basano su questo concetto i processi di denocciolatura delle olive e successiva centrifugazione delle paste che, in assenza di attività perossidasica indotta dalla presenza di frammenti di mandorla, vedono ridotta l'ossidazione con un incremento delle sostanze fenoliche nell'olio. Il processo di denocciolatura e la separazione dell'olio dalle paste di oliva in assenza di materiale drenante comporta, però, una significativa riduzione delle rese industriali di estrazione per cui il sistema, pur risultando proponibile ai fini qualitativi della produzione, necessita di una valorizzazione del prodotto spinta ben oltre l'attuale. PUNTI CRITICI DEL PROCESSO DI ESTRAZIONE FRANGITURA Nella tradizione l'operazione era effettuata con molazze, cioè frangitori discontinui che con il loro movimento rotatorio all'interno di una vasca preparavano la pasta per i1 successivo sistema di estrazione per pressione. Le molazze sono ingombranti, difficilmente ispezionabili per la pulizia e, per il loro modo di operare, caratterizzate da una bassa capacità lavorativa oraria e da una limitata capacità di estrazione del colore verde degli oli. Per questo, sono state sostituite con frangitori continui a martelli caratterizzati da un modesto ingombro, da elevata capacità lavorativa e limitato costo. Tale sostituzione non è però immune da effetti sulla qualità del prodotto, poiché durante la frangitura si attiva il patrimonio enzimatico endogeno del frutto, con particolare riferimento all'attività glicosidasica e lipossigenasica, che catalizzano una serie di reazioni che sono alla base delle caratteristiche nutrizionali e sensoriali dell'olio vergine di oliva. Insieme a queste positive reazioni enzimatiche la frangitura attiva anche complessi enzimatici indesiderabili, quali le polifenolossidasi e le perossidasi, che catalizzano la degradazione delle sostanze fenoliche nella successiva fase di gramolatura. Tutti questi enzimi sono diversamente distribuiti nelle parti costitutive della drupa; in particolare, la perossidasi e la lipasi sono ampiamente contenute nella mandorla, la polifenolossidasi è presente quasi esclusivamente nel mesocarpo, mentre la lipossigenasi è contenuta in tutte le parti costitutive del frutto. Questa particolare distribuzione delle attività enzimatiche endogene della drupa ha stimolato il desiderio di attivare gli enzimi endogeni del frutto in forma differenziata cercando di intervenire, in fase di frangitura, selettivamente sulle varie parti sostitutive della drupa. In particolare, è stata messa a punto la frangitura 'differenziata' con la quale si intende praticare un'efficiente rottura delle strutture cellulari della polpa (ove è contenuto il 98% circa dell'olio) e dell'endocarpo (che funge da drenante nella fase di separazione solido liquido) limitando, però, la frantumazione del seme per ridurre al minimo la presenza di perossidasi e lipasi nelle paste durante la fase di gramolatura. I1 sistema tradizionale di frangitura con molazze, per la possibilità di regolare la distanza tra le macine in granito ed il piatto esplica questa attività selettiva, al contrario dei frangitori a martelli che frantumano finemente ogni parte costitutiva del frutto. Per questo i frangitori a molazze sono tornati ad una valida applicazione anche nei moderni impianti per centrifugazione di media capacità lavorativa, sebbene venga prolungato il tempo dell'operazione per consentire una preparazione delle paste più fine ed omogenea; il tempo potrà essere recuperato nella successiva gramolatura. I frangitori a martelli, al contrario, sono dotati di forte effetto emulsionante sulla pasta, che compromette relativamente la resa in olio, e di un effetto istantaneo di incremento della temperatura della pasta per fenomeni di attrito, con conseguente rilascio di sostanze fenoliche della buccia di sapore amaro, che non trovano origine in altri sistemi di frangitura. Per attenuare tale effetto i martelli montati su un rullo metallico ruotante ad alta velocità (1000-3000 giri/min) all'interno di una griglia forata, sono stati resi snodati e la griglia, che regola la granulometria della pasta, è stata predisposta con movimento controrotante per attenuare l'attrito. Gli elementi frangenti possono essere anche rulli dentati o scanalati, che ruotano in senso opposto con diversa velocità angolare. I1 tutto è racchiuso in un cilindro opportunamente sagomato. L'innovazione tecnologica in fase di frangitura prevede l'impiego di macchine di tipo continuo ma con l'introduzione di corpi battenti che aggiungano all'effetto di percussione, tipico dei frangitori a martelli, quello di taglio, che consente una minore frantumazione del seme e, quindi, una limitata attivazione delle perossidasi endogene. In questo contesto, si inquadra l'introduzione di alcuni nuovi sistemi di frangitura quali il frangitore a denti ed il frangitore a coltelli che inducono un minore incremento di temperatura ed una minore frantumazione. Questo, però, provoca problemi di omogeneità nella granulometria della pasta, che può tradursi in una riduzione delle rese industriali all'estrazione. Un'ulteriore tendenza dell'innovazione dei sistemi continui di frangitura si orienta invece verso la riduzione dei giri del corpo battente. Questo elemento può avere senza dubbio un effetto positivo sulla qualità del prodotto legato alla riduzione dell'attrito e quindi dei suddetti processi di riscaldamento ed emulsionamento della pasta. GRAMOLATURA L'operazione, eseguita in presenza di un leggero riscaldamento della pasta, consente il fenomeno della coalescenza, cioè la capacità delle goccioline oleose di riunirsi in gocce più grosse che si separano facilmente dalla fase acquosa nel successivo processo di estrazione. Le macchine, denominate gramole, sono costituite essenzialmente da una vasca in acciaio inox munita di intercapedine per la circolazione dell'acqua, contenente all'interno uno o due bracci variamente sagomati, deputati ad un lento rimescolamento della pasta di olive. Le modificazioni che intervengono nella composizione dell'olio durante il processo sono notevoli e strettamente connesse agli effetti della temperatura di processo e della durata dell'operazione. Temperature troppo elevate e/o tempi di gramolatura troppo prolungati provocano, in primo luogo, una riduzione del contenuto di sostanze fenoliche, poi di aromi dell'olio e, successivamente, anche un innalzamento del grado di acidità libera e del numero di perossidi. Durante la gramolatura, infatti, i costituenti fenolici sono esposti per primi all'ossidazione per cui la loro concentrazione diminuisce nelle paste, negli oli e nei sottoprodotti dell'olio, proporzionalmente al tempo ed alla temperatura di processo. Le sostanze aromatiche, invece, si originano per azione della lipossigenasi contenuta nel frutto che catalizza, durante la frangitura e la prima fase di gramolatura, la formazione di composti (aldeidi ed alcoli) responsabili della sensazione di fruttato erbaceo dell'olio, il cui contenuto è influenzato dalle modalità applicative delle variabili suddette. Lo svolgimento della gramolatura in atmosfera controllata, dove l'aria (contenente ossigeno) è sostituita, in tutto o in parte, da un gas inerte quale l'azoto, consente di controllare i processi di ossidazione, con l'obiettivo di incrementare il contenuto in sostanze fenoliche senza ridurre i composti volatili responsabili dell'aroma dell'olio. Peraltro, anche una esposizione all'aria troppo breve può tradursi in forti modificazioni della composizione dell'olio, con un notevole incremento in sostanze fenoliche ed una riduzione del contenuto in sostanze volatili con evidenti conseguenze a livello sensoriale. I risultati finora acquisiti hanno consentito di definire un intervallo di temperatura delle paste durante la gramolatura compreso tra 24 e 28 °C ed un intervallo ideale nel tempo di gramolatura compreso tra 15 e 45 minuti, con un massimo non superiore a 60 minuti. Variazioni entro i limiti descritti potranno essere introdotte in funzione della provenienza varietale e del grado di maturazione dei frutti. SEPARAZIONE DELL'OLIO DALLE ACQUE DI VEGETAZIONE La separazione dell'olio dal mosto oleoso si effettua con l'operazione di centrifugazione a mezzo generalmente di centrifughe verticali, adatte a separare miscugli di sostanze con diverso peso specifico. I1 principio della centrifugazione si basa sulla vigorosa rotazione della miscela di olio, acqua di vegetazione e solidi sospesi per cui, per effetto della rotazione, il corpo più leggero (olio) si raccoglie in prossimità dell'asse di rotazione, quello più pesante (acqua) a distanza maggiore da questo asse, mentre i solidi si raccolgono a distanza ancora maggiore. L'olio fuoriesce da appositi sfioratori, mentre le acque di vegetazione miste a solidi escono altrove. Una parte dei solidi si deposita sul tamburo ruotante, che periodicamente deve essere liberato da questi sedimenti, pena una perdita di efficacia dell'operazione. Ora vengono comunemente utilizzate centrifughe 'autopulenti' che, senza interrompere l'operazione di centrifugazione, provvedono periodicamente ed automaticamente a scaricare all'esterno i residui solidi. CONSERVAZIONE E CONFEZIONAMENTO DELL'OLIO Le migliori condizioni per la conservazione dell'olio prevedono la disponibilità di locali facilmente aerabili, con scarsa illuminazione, meglio se di tipo diffuso, e temperature stabilmente basse ma non inferiori ai 12-14 "C, se si vuole evitare una progressiva solidificazione dell'olio. I contenitori devono essere tali da non trasmettere odori e sapori, risultare impermeabili all'ossigeno ed alla luce, atermici, facilmente ispezionabili per una perfetta pulizia e preferibilmente infrangibili. Nessuno dei materiali disponibili possiede insieme tutte le caratteristiche: i più utilizzati sono il vetro, magari scuro, l'acciaio inox, la terracotta vetrificata, mentre sono da escludere il vetroresina, la banda stagnata ed il ferro. I1 principale problema di ogni tipo di contenitore rimane, comunque, il contatto dell'olio con l'aria per cui, al fine di preservare lo spazio di testa, pur sempre presente nei contenitori, si tende ad immettere gas inerti (azoto), al posto dell'aria. I1 sistema prevede l'uso di un pressostato, di una valvola di immissione, di una valvola di uscita, di un contenitore di acciaio per l'olio e di una bombola di azoto. Al prelievo di olio effettuato mediante un rubinetto posto quasi al fondo del recipiente, corrisponde l'automatico ingresso di un pari quantitativo di azoto. In alternativa, nello spazio vuoto del recipiente può essere collocata una camera d'aria che, con il suo volume, evita la presenza di aria a diretto contatto con l'olio. I1 controllo della temperatura nei limiti sopra indicati e l'uso di gas inerti sono in ogni caso accorgimenti in grado di ritardare fortemente i processi di alterazione idrolitica ed ossidativa ai quali gli oli vanno normalmente soggetti. Anche il processo di imbottigliamento può avvenire in atmosfera controllata, per immettere gas inerte nella zona vuota della bottiglia. Nei riguardi del confezionamento, gli aspetti più importanti riguardano la filtrazione dell'olio e la tipologia di vetro utilizzata per la vendita al minuto. La filtrazione, pur in presenza di indicazioni contrastanti, rappresenta un elemento di stabilizzazione per l'olio, per cui è consigliabile anche prima della fase di stoccaggio. Oli torbidi sono ammessi anche al confezionamento in bottiglia, ma solo per il consumo nel breve periodo. La filtrazione industriale può essere effettuata con filtri a farina fossile o filtri a cartone mentre, solo per piccole partite, può essere effettuata anche su cotone (filtro barese). Nei riguardi della tipologia di vetro va osservato come l'uso di vetri chiari favorisca la fotossidazione che è un processo ossidativo estremamente rapido e non facilmente contenibile nemmeno dalla presenza di antiossidanti. I1 modo migliore per evitarlo è limitare al massimo il contatto dell'olio con la luce, per cui sono preferibili vetri scuri che, però, non lasciano intravedere il colore dell'olio al consumatore. In alternativa, può essere utilizzato vetro chiaro corredando però la bottiglia con un astuccio in cartone che lo protegga dalla luce. L’azione ha fornito assistenza tecnica a n. 2 frantoi (D’Amato Agroalimentare – Veglie e Olearia Serra – Squinzano) e ad un’azienda di confezionamento (D’Amato Agroalimentare) mirata alla risoluzione delle problematiche che pregiudicano la qualità dell’olio durante il processo di trasporto delle olive, conferimento in frantoio, frangitura, stoccaggio e confezionamento dell’olio. Inoltre è stata fornita assistenza tecnica a 10 aziende nella programmazione dell’epoca ottimale della raccolta. INDICATORI DI EFFICACIA QUALITATIVI E QUANTITATIVI Par Risultati Anno III Investimento approvato/investimento realizzato % 100 ha > 15,32 N. 15 N. 850 [si;no] si % 10 N. 40 ha > 42 Corsi di formazione effettuati N. 2 Numero medio dei partecipanti ai corsi di formazione N. 20 Miglioramento dell'impatto ambientale e dell’aspetto paesaggistico [si;no] si 2.a) Operazioni collettive di Superficie ad alto valore ambientale mantenimento degli uliveti ad alto interessata al miglioramento valore ambientale ovvero a N. Operatori coinvolti rischio di abbandono con connessa assistenza tecnica MIGLIORAMENTO DELL'IMPATTO AMBIENTALE DELL'OLEICOLTURA Piante oggetto di intervento Miglioramento dell’aspetto paesaggistico Investimento approvato/investimento realizzato 2.b) Elaborazione di buone pratiche agricole per l'olivicoltura, basate su criteri ambientali adattati alle condizioni locali, nonché alla loro diffusione presso gli olivicoltori e il monitoraggio della loro applicazione pratica Aziende soggette ad applicazione del disciplinare Superficie olivetata Investimento approvato/investimento realizzato Aziende coinvolte % 100 N. > 4 Superficie olivetata ha > 7,5 N. > 1 N. > 22 N. > 3 [si;no] si % 100 N. > N. > 5 3 N. > 30 N. > [si;no] 5 si [si;no] si [si;no] si 2.c) Dimostrazione pratica di Dimostrazioni effettuate tecniche alternative all'impiego di Produttori coinvolti nelle dimostrazioni prodotti chimici per la lotta alla pratiche mosca d'olivo Tecniche agronomiche dimostrate Miglioramento dell’impatto ambientale e dell’aspetto paesaggistico Investimento approvato/investimento realizzato Aziende coinvolte Dimostrazioni effettuate 2.d) Dimostrazione pratica di Produttori coinvolti nelle dimostrazioni tecniche olivicole finalizzate alla pratiche protezione dell'ambiente e al Olivi restaurati mantenimento del paesaggio Innovatività delle tecniche utilizzate Semplicità ed economicità delle tecniche utilizzate Miglioramento dell’impatto ambientale e dell’aspetto paesaggistico OLIVICOLTORI ACLI Società Cooperativa sede FOGGIA Il programma relativo alla III° annualità ha previsto l’attuazione di operazioni collettive ai fini dell’elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura, basate su criteri ambientali adatti alle condizioni locali, nonché la loro applicazione pratica e diffusione. Come previsto dal Contratto di affidamento stipulato con UNAPOL e comunque consapevole della necessità di dover assistere i soci nell’apprendimento, nell’applicazione e nel rispetto delle norme sulle buone condizioni agronomiche ed ambientali, le attività dell’Azione svolte nella IIIª annualità. Gli interventi proposti hanno avuto come scopo principe attività teorica e pratica, che rientrano nella misura 2 ”Miglioramento dell’impatto ambientale dell’olivicoltura”: azione 2b - Elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura basate sui criteri ambientali adattati alle condizioni locali, nonché la loro diffusione presso gli olivicoltori e il monitoraggio della loro applicazione pratica. azione 2d - Dimostrazione pratica di tecniche olivicole finalizzate alla protezione dell’ambiente e al mantenimento del paesaggio. Lo scopo del programma è quello di ridurre l’abbandono degli oliveti siti nelle zone marginali, fenomeno sempre più evidenziato nel centro Sud. Le attività sono state eseguite secondo i tempi e i parametri stabiliti dal contratto di sub-appalto, avente come obbiettivo l’ambiente, realtà locali che avevano intrapreso la strada dell’abbandono, ottenendo degli ottimi successi. I produttori soci, hanno continuato, anche per questo III° annualità a svolgere attività collettive, sotto indicazione dei tecnici per migliorare le condizioni di coltivazione. La Società Cooperativa Olivicoltori A.C.L.I. nell’ambito del Reg.Ce 867/2008 ha continuato ad essere presente, affinché i soci aderenti al programma sotto indicazioni dettate dai professionisti hanno eseguito interventi dettati dagli stessi. L’AREA E LE AZIENDE CHE HANNO ADERITO AL PROGETTO Esse ricadono nell’areale zonale della provincia di FOGGIA rispettivamente nei comuni di: San Severo e San Paolo di Civitate, le quali presentano tutte una spiccata vocazione olivicola. Queste aree sono, infatti, accomunate da una radicata tradizione olivicola e presentano comuni fattori di forza che le predispongono alla produzione di oli di qualità (condizioni pedo-climatiche favorevoli, dimensionamento delle aziende,ecc.) ma anche fattori di caratterizzazione come le varietà locali vedi la (PERANZANA), che imprimono alle produzioni anche un forte valore di tipicità. Per il miglior raggiungimento degli obiettivi del programma, si è tenuto conto sia dei fattori che accomunano tali aree, sia dei fattori che le differenziano (pratiche colturali, base varietale ecc.). Le attività svolte fanno riferimento a due azioni specifiche del Programma: Azione 2.b) Elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura basate su criteri ambientali adattati alle condizioni locali, nonché la loro diffusione presso gli olivicoltori e il monitoraggio della loro diffusione pratica. Per questa Azione si conferma quanto già evidenziato nelle precedenti relazioni trimestrale. Nella prima fase, a integrazione del disciplinare di produzione realizzato nella prima annualità è stata fatta di poche integrazioni avente come scopo la protezione dell’ambiente e il mantenimento del paesaggio agrario. Lo scopo di questo opuscolo è di diffondere la conoscenza dei fattori che influenzano la qualità del prodotto, e di sensibilizzare i produttori all’adozione di buone pratiche agricole al fine di ottenere un prodotto qualificativo tenendo ben presenti anche le esigenze di salvaguardia ambientale. Inoltre, si è proceduto alla stampa dei “Quaderni di Campagna” per formare i produttori e diffondere quanto viene richiesto per il rispetto della “Condizionalità”. Il disciplinare è stato diffuso ed, illustrato agli olivicoltori tramite incontri periodici, presso la sede zonale, dove sono frequentate da tanti olivicoltori ai quali è stato consegnato il manuale completo dopo il colloquio, avendo suscitato l’interesse alla conoscenza. L’attività è stata svolta nel preciso interesse di suscitare attenzione per la protezione dell’ambiente, e per il mantenimento del paesaggio agrario al fine di conseguire: una riduzione degli attuali livelli di erosione e dilavamento del terreno, con opportune modifiche nelle pratiche agricole; un utilizzo più razionale dei prodotti chimici per ridurre l’impatto su flora e fauna; uno sfruttamento sostenibile delle risorse idriche destinate all’irrigazione; una maggiore diffusione di coltivazioni sostenibili e favorevoli all’ambiente con sistemi di produzione biologica e integrata; un recupero degli oliveti ad alto valore ambientale con tecniche innovative di potatura meccanizzata. In una seconda fase l’attività, di divulgazione e sorveglianza presso le aziende agricole. Nel corso dell’attività la Soc. Coop. Olivicoltori ACLI ha promosso una serie di incontri tecnici, finalizzati alla divulgazione ed all’aggiornamento degli olivicoltori sulla nuova PAC 2015-2020, sulle norme relative alla applicazione della disciplina della condizionalità al regime di pagamento dei premi unici aziendali, su tecniche agronomiche finalizzate alla protezione dell’ambiente ed al mantenimento del paesaggio, su tecniche di potatura per il restauro degli oliveti ad alto valore ambientale e sull’adattamento degli oliveti tradizionali alla raccolta meccanica. Tali concetti sono contenuti nel disciplinare di produzione elaborato, che costituisce il materiale didattico e informativo messo a disposizione di tutti gli associati. L’attività di sorveglianza e monitoraggio in campo si è concentrata sull’applicazione e sul rispetto delle norme contenute nel Disciplinare sulle buone condizioni agronomiche ed ambientali presso gli olivicoltori partecipanti: circa 18 aziende per un totale di Ha 35 circa. I tecnici hanno illustrato sistemi di gestione del suolo, difesa, raccolta e trasformazione a basso impatto ambientale allo scopo di diffondere sul territorio, e tra gli operatori della filiera olivicola la conoscenza di tecniche agronomiche alternative che, pur mantenendo la redditività e la competitività del settore agricolo, garantiscano la conservazione degli habitat, della biodiversità e del paesaggio, secondo le direttive dell’Unione Europea per lo sviluppo sostenibile del settore agricolo. L’applicazione della condizionalità, infatti, investe l’intera attività e struttura aziendale, anche quelle attività e superfici per le quali non sussistono pagamenti diretti. La riduzione dell’aiuto, fino al suo completo annullamento, tiene conto della gravità, portata, durata e frequenza dell’infrazione commessa. Tale fase ha riguardato le attività di monitoraggio e sorveglianza della corretta implementazione dei disciplinari di produzione presso le aziende agricole selezionate. Il disciplinare di produzione elaborato è stato diffuso ai titolari delle aziende olivicole aderenti, e divulgato attraverso la realizzazione di un corso di formazione rivolto ai produttori olivicoli, che è stato svolto durante la realizzazione del progetto. L’attività ha riguardato anche l’assistenza tecnica presso le aziende aderenti al progetto, presso tali aziende, i tecnici incaricati dalla Soc. Coop.Olivicoltori ACLI, hanno provveduto ad effettuare sopralluoghi in campo allo scopo di verificare la consistenza, e le caratteristiche aziendali, fornire assistenza tecnica diretta ai titolari, divulgare il disciplinare delle buone pratiche agricole per l’olivicoltura e verificare la loro corretta applicazione in azienda. L’attività svolta è stata documentata sull’apposita modulistica, in particolare schede aziendali, schede di attività giornaliera sull’attività svolta e schede riepilogative mensili. Sempre nell’ambito della seconda fase oltre alla diffusione presso gli olivicoltori così come evidenziato in precedenza è stato organizzato n.1 corso di formazione di 20 ore realizzato nelle comune di San Paolo di Civitate (FG) presso la sala convegno di ECOSOLUTION, alla via Don Luigi Stuorzo N° 5/a nel periodo dal 09-13-16-19-2326/02/2015 e 2-5/03/2015 precisamente: - Nei giorni 09-13-16-19-23-26/02/2015 presso la sede della ecosolution di san Paolo di Civitate alla via Don Luigi Stuorzo N° 5/a, dalle ore 16.00 alle ore 19.00. - Nei giorni 2/03/2015 dalle ore 14:00 alle 17:00 e 5/03/2015 dalle 09:00 alle 12:00 direttamente presso 2 aziende rispettivamente di San Severo e San Paolo di Civitate (FG). Durante le quali si sono tenute delle dimostrazione pratica della potatura dell’olivo. Nel dettaglio, la giornata collettiva si è sviluppata attraverso: - la dimostrazione pratica della potatura che ha avuto lo scopo di riprodurre in campo, sul piano pratico, i concetti, e le tecniche ampiamente illustrate in aula. In particolare sono state poste l’accento alle tecniche che limitano l’effetto invasivo della potatura (la cimatura, l’incisione ecc.) e nelle diverse fasi di crescita della pianta (di allevamento, di produzione e di mantenimento); Alla lezione all’aperto hanno preso parte congiuntamente i partecipanti del Corso, i quali hanno potuto confrontarsi collettivamente sulle tecniche adottate localmente, quelle utilizzate dai singoli e quelle apprese durante lo svolgimento del corso. La prova dimostrativa, collettiva ha avuto la durata di quattro ore, dove sono stati ripresi i concetti fondamentali ampiamente illustrati in aula con l’ausilio di un proiettore,sulla potatura e ne ha dato dimostrazione pratica su un campione di piante selezionate nell’oliveto. La lezione pratica ha avuto una importanza cruciale nell’apprendimento delle tecniche sopra esposte. Programma del corso: 1. Politica Agricola Comunitaria: la Riforma della PAC per un’Agricoltura Sostenibile; 2. Disciplinare di produzione (DPI); 3. La riduzione degli attuali livelli di dilavamento ed erosione; 4. Il Regime della Condizionalità: illustrazione delle norme per gli aiuti diretti alle aziende agricole: Criteri di Gestione Obbligatori (CGO) e Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali (BCAA); 5. Disciplinare per la Conduzione Ecosostenibile dell’Oliveto; 6. Tecniche di potatura. Per il corso è stato fornito materiale didattico atto a suscitare l’interesse per la frequenza allo stesso corso. Le docenze di esperti, coadiuvati da materiale da loro prodotto hanno entusiasmato gli allievi del Corso che numerosi (circa 28 partecipanti) hanno seguito le lezioni. Grazie alle attività, i corsisti hanno ricevuto adeguata informazione circa le tecniche a basso impatto ambientale ed hanno ricevuto dettagliato e puntuale materiale tecnico didattico prodotto dai Tecnici Docenti ad hoc per i corsi. Durante il sono stati utilizzati i beni durevoli forniti dalla UNAPOL nell’ambito del progetto (motosega, decespugliatore e computer portatile) hanno contribuito a migliorare la qualità dell’offerta didattica. A tutti gli allievi partecipanti in data 7 marzo presso una sala ricreativa di San Paolo di Civitate, è stato consegnato un attestato di partecipazione al corso di 20 ore. In conclusione quindi, possiamo affermare che le attività di predisposizione e diffusione del disciplinare attraverso i corsi di formazione, hanno avuto un ottimo riscontro da parte dei partecipanti, che hanno mostrato interesse ad applicare nelle proprie aziende le pratiche consigliate, alcune delle quali, per loro, poco conosciute e viste con una certa diffidenza. I temi affrontati hanno evidenziato come l’adozione di semplici pratiche agronomiche può rappresentare enorme vantaggio per l’azienda in termini di impatto ambientale, di riduzione dei costi, di semplificazione nell’attività di gestione dell’oliveto, mantenendo se non migliorando, la capacità quantitativa e qualitativa della produzione dell’impianto. Attività 2.d) Progetti di dimostrazione pratica di tecniche olivicole finalizzate alla protezione dell’ambiente e al mantenimento del paesaggio. - Individuazione di due aziende con rispettivi oliveti in coltivazione biologica e/o integrata. Gli oliveti in conduzione hanno avuto funzione di campo dimostrativo; - Monitoraggio della situazione aziendale e delle prassi adottate per la coltivazione e la cura dell’oliveto (concimazione, difesa, potatura, raccolta, conservazione e condizionamento del prodotto), la difesa del suolo, la tenuta del paesaggio; - Supporto alle aziende per il miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza degli interventi; - Verifica della rispondenza dei risultati rispetto agli obiettivi dell’azione e confronto tra le due tipologie di sistemi agronomici. In particolare, l’analisi delle tecniche agronomiche adottate in regime biologico è stata finalizzata all’individuazione dei punti critici suscettibili di ulteriore miglioramento attraverso l’introduzione di pratiche agronomiche innovative ed a basso impatto ambientale. Quella inerente il regime di agricoltura integrata e biologica ha riguardato l’applicazione della NBPA (Normale Buona Pratica Agricola) con la specifica delle tecniche prescritte per la riduzione dei concimi e dei trattamenti, con piani di concimazioni ed il monitoraggio dei principali patogeni del sistema olivicolo. - Per quanto attiene la tenuta del paesaggio l’attenzione è stata rivolta principalmente alla cura delle piante e alla tecnica di potatura atta a preservare la produttività della pianta senza danneggiare l’effetto paesaggistico dell’impianto garantendo il naturale sviluppo vegetativo delle piante e contemporaneamente la preservazione del paesaggio; - Predisposizione e divulgazione di materiale tecnico; Le attività svolte hanno riguardato la realizzazione di campi dimostrativi sulle tecniche di gestione del suolo, difesa, raccolta e trasformazione a basso impatto ambientale. Scopo dell’attività è stato la diffusione, tra gli operatori della filiera olivicola, della conoscenza di tecniche agronomiche alternative che, pur mantenendo la redditività e la competitività del settore agricolo, garantiscano la conservazione degli habitat, della biodiversità e del paesaggio e rispondono alle direttive dell’Unione Europea. In particolare, l’analisi delle tecniche agronomiche adottate dall’azienda selezionata in regime integrato e biologico è stata finalizzata all’individuazione dei punti critici suscettibili di successivo miglioramento attraverso l’introduzione di pratiche agronomiche innovative e a basso impatto ambientale. Diversamente, quella inerente l’azienda in regime di agricoltura convenzionale ha riguardato l’applicazione della NBPA (Normale Buona Pratica Agricola) con la specifica delle tecniche prescritte per la riduzione dei concimi e dei trattamenti, con piani di concimazioni ed il monitoraggio dei principali patogeni del scomparto olivicolo. Per quanto attiene la difesa del suolo, sono state osservate le tecniche adottate inerenti e le lavorazioni con particolare attenzione alla limitazione dei danni all’oliveto per eccessive e profonde lavorazioni e quelli inerenti il dilavamento e l’erosione da eventi atmosferici. Una particolare attenzione è stata data nel dettaglio sull’impiego delle micorrize nella prima annualità, ovvero fertilizzanti naturali basati su l’utilizzo di consorzi di microrganismi e funghi simbionti, che contribuiscono allo sviluppo diretto delle piante trattate ed indirettamente ad una serie di altri processi, quali: • maggiore capacità di assorbimento radicale delle piante in maniera pulita ed equilibrata, rendendole più sane e resistenti alle malattie; • aumento la resistenza della pianta agli attacchi dei nematodi; • aumento dell’estensione dell’apparato radicale di circa 700- 800 volte, con conseguente aumento delle sue potenzialità; • maggiore disponibilità e assimilazione da parte delle piante di macro e micro elementi presenti nel terreno, anche di quelli non direttamente accessibili dal solo apparato radicale; • arricchimento del terreno di biomassa organica, favorendo una maggiore uniformità dello sviluppo vegetativo e delle produzioni negli anni successivi; • riduzione della percolazione dei nitriti nella falda acquifera superficiale grazie alla capacità delle micorrize di favorire l’assorbimento di nitriti e nitrati, con conseguente risparmio di fertilizzanti chimici. Per quanto attiene la tenuta del paesaggio, l’attenzione è stata rivolta essenzialmente alla cura delle piante e alla tecnica di potatura atta a preservare la produttività della pianta senza danneggiare l’effetto paesaggistico dell’impianto garantendo il naturale sviluppo vegetativo delle piante e contemporaneamente la preservazione del paesaggio. Le attività svolte hanno favorito l’introduzione di modelli produttivi razionali, lo sviluppo dell’innovazione tecnologica e l’ottimizzazione della gestione tecnica degli impianti. I campi allestiti, infatti, hanno permesso di far conoscere ai titolari delle aziende aderenti e agli operatori del settore come sia possibile adottare le tecniche di coltivazione, difesa, raccolta e trasformazione compatibili con l’ambiente ed utili al mantenimento del paesaggio. A supporto dell’esecuzione di tali azioni sono gli stessi tecnici a dimostrare le tecniche finalizzate alla salvaguardia dell’ambiente e al mantenimento del paesaggio. L'attività ha avuto come obiettivo principe quello della salvaguardia dell’ambiente diffusione di tecniche innovative: quali l’utilizzo di concimi organici e anticrittogamici rameici, sostenibili con le esigenze di tutela ambientale e della salute alimentare. I metodi scelti hanno avuto come scopo quello di garantire sia una buona qualità dell’olio d’oliva, sia la tutela ambientale dell’area di coltivazione, in perfetta sinergia con i programmi comunitari sulla riduzione dell’impatto ambientale derivante dall’attività agricola. Lo scopo del programma è stato quello di salvaguardare l’ambiente e il patrimonio olivicolo della provincia Foggia e in particolare le aree zonali in oggetto, l’importanza strategica è stata quella di assicurare un equilibrato sviluppo dell’intero settore e il superamento di alcuni dei principali elementi di debolezza del territorio. Obiettivo di tale azione è stato quello di realizzare dei campi dimostrativi sulle tecniche di coltivazione, difesa, raccolta e trasformazione a basso impatto ambientale, allo scopo di diffondere sul territorio e tra gli operatori del settore la conoscenza di quelle compatibili con l’ambiente ed utili al mantenimento del paesaggio. L’azione prevede le seguenti attività: • Allestimento dei campi dimostrativi presso aziende olivicole associate, site in aree caratterizzatela spiccata valenza ambientale e naturalistica; • Dimostrazioni in campo ad associati ed olivicoltori interessati, e alla applicazione pratica di tutto ciò recitato dal manuali delle tecniche agronomiche compatibili con l’ambiente ed utili al mantenimento del paesaggio. Tale azione è prospettata nell’ottica di salvaguardare gli oliveti che rappresentano un elemento caratteristico del paesaggio rurale, e che deve essere preservato anche al di là della sua mera funzione produttiva. Oltre a salvaguardare l’integrità del paesaggio mantenere gli oliveti in buone condizioni agronomiche e vegetative comporta altri vantaggi, un oliveto ben curato rappresenta una forma di gestione attiva del territorio che contribuisce a ridurre il rischio di erosioni, dissesti idrogeologici e garantisce il presidio di zone rurali altrimenti destinate all’abbandono ed al degrado. Gli oliveti in buone condizioni inoltre rappresentano uno dei cosiddetti "agroecosistemi" creati dall’attività dell’uomo che aumentano le possibilità di rifugio e nutrimento per la fauna selvatica e in particolare l’avifauna, i rettili e i piccoli vertebrati favorendo la biodiversità animale e vegetale. Conclusioni Volendo svolgere una riflessione conclusiva al termine della III° annualità del Reg.CE 867/2008 e succ. modifiche del Reg. 1221/11 si può formulare una valutazione positiva delle Azioni progettuali svolte. In estrema sintesi si è attuata anzitutto una informazione puntuale insieme alla formazione e alla divulgazione delle attività svolte. L’innalzamento culturale degli olivicoltori oltre a migliorare la produzione, realizza una maggiore difesa del territorio congiuntamente alla tutela dell’ambiente. Il risultato positivo ha permesso a questa Coop.Olivicoltori ACLI di continuare a svolgere la sua missione al servizio degli olivicoltori Associati.Epoca di intervento Attività tecniche Lo scopo del programma è stato qiello di salvaguardare l’ambiente e il patrimonio olivicolo della provincia Foggia, e in particolare le aree zonali in oggetto, l’importanza strategica è quella di assicurare un equilibrato sviluppo dell’intero settore e il superamento di alcuni dei principali elementi di debolezza del territorio. INDICATORI DI EFFICACIA QUALITATIVI E QUANTITATIVI Par Risultati MIGLIORAMENTO DELL'IMPATTO AMBIENTALE DELL'OLEICOLTURA Anno III 2.b) Elaborazione di buone pratiche agricole per l'olivicoltura, basate su criteri ambientali adattati alle condizioni locali, nonché alla loro diffusione presso gli olivicoltori e il monitoraggio della loro applicazione pratica 2.d) Dimostrazione pratica di tecniche olivicole finalizzate alla protezione dell'ambiente e al mantenimento del paesaggio Investimento approvato/investimento realizzato % 100 Aziende soggette ad applicazione del disciplinare N. 25 ha > 14 Corsi di formazione effettuati N. 1 Numero medio dei partecipanti ai corsi di formazione N. 25 [si;no] SI % 100% N. > N. > 6 2 N. > 22 N. > 4 Q.li 50 [si;no] SI [si;no] SI [si;no] SI Superficie olivetata Miglioramento dell'impatto ambientale e dell’aspetto paesaggistico Investimento approvato/investimento realizzato Aziende coinvolte Dimostrazioni effettuate Produttori coinvolti nelle dimostrazioni pratiche Olivi restaurati Quantità di sottoprodotti recuperati o riutilizzati Innovatività delle tecniche utilizzate Semplicità ed economicità delle tecniche utilizzate Miglioramento dell’impatto ambientale e dell’aspetto paesaggistico APO BRINDISI La terza annualità delle Azioni relative al Reg. CE 867/2008 e succ. modifiche è iniziata il 6 Giugno 2014 ed è terminata al 31 Marzo 2015. Le attività sono state svolte nell’ambito del programma dell’Unione UNAPOL ed in base ad un contratto di affidamento in sub-appalto di Azioni e relative risorse finanziarie. Con la presente annualità è stata realizzata una prosecuzione di attività finalizzate a migliorare l’olivicoltura della provincia di Brindisi. A) Territorio interessato Le attività sono state rivolte alle aziende olivicole della provincia di Brindisi avendo presente che le zone a vocazione olivicola sono situate a nord della provincia di Brindisi. Pertanto, sono state individuate aziende appartenenti ai Comuni della D.O.P. “Collina di Brindisi” (Fasano, Ostuni, Cisternino, Latiano, San Vito dei Normanni, San Michele Salentino , Ceglie Messapica e Francavilla Fontana). Gli olivicoltori di questo territorio, da sempre, sono particolarmente sensibili a sottoporsi a controllo dedicando molta attenzione all’assistenza tecnica, ai consigli e alla sperimentazione di tecnologie nuove al fine di realizzare il miglioramento della qualità delle produzioni e la salvaguardia del territorio. Il futuro dell’agricoltura, in generale, e dell’olivicoltura in particolare si costruisce assicurando prodotti garantiti e certificati per qualità e sicurezza alimentare. Il lavoro svolto ha contribuito ad acquisire tutti i dati necessari per attuare la tracciabilità dell’olio prodotto e potendo così verificare gli indici di miglioramento della qualità. Solo così è stato possibile verificare il grado di soddisfazione del lavoro svolto. B) Finalità L’Associazione, riconosciuta come Organizzazione di Produttori, nelle Azioni del Reg. CE 867/2008 e succ. modifiche ha cercato di realizzare la sua vocazione principale che è quella di tutela, promozione e valorizzazione dell’olio extravergine di oliva della provincia di Brindisi, dove la presenza di colture olivicole pregiate, nell’ambito del territorio della DOP “Collina di Brindisi”, costituiscono un grande patrimonio, riconosciuto e apprezzato a livello Regionale e Nazionale. C) Attività di Assistenza Tecnica L’attività di assistenza tecnica è stata svolta in continuità fino al 15 marzo 2015, in favore delle Aziende olivicole e delle Aziende di trasformazione delle olive. Questa attività è tra le più importanti in quanto tramite i tecnici, la pubblicazione dei bollettini, la diffusione di dispense è stato possibile dare assistenza, consigli, verifiche in campo, svolgere azione di prevenzione e di monitoraggio delle colture olivicole. L’attività di assistenza tecnica nel periodo considerato ha interessato il monitoraggio di tutti i parassiti diversi dalla mosca: Prays oleae (tignola dell’olivo), Saissetia oleae (cocciniglia mezzo grano pepe), Zeuzera pyrina (rodilegno giallo), Cercospora cladosporioides (cercospora), Spilocea oleagina (cicloconio) e parassiti minori come Palpita unionalis (margaronia), ecc….La finalità di questa attività è stata indirizzata alla formazione e l’informazione di tutti gli olivicoltori interessati al miglioramento continuo della qualità dell’olio di oliva, nonché alla tutela dell’ambiente e alla salvaguardia dell’olivicoltura. Fino al 5 novembre 2014 è stata realizzata la pubblicazione dei Bollettini fitopatologici realizzando un totale di 19 pubblicazioni sempre per aggiornare i nostri associati e metterli nelle migliori condizioni di conoscere le patologie dell’olivo ed i trattamenti da effettuare. E come da programma è stato escluso il monitoraggio della mosca dell’olivo. L’assistenza tecnica alle strutture di trasformazione delle olive è stata attuata per scongiurare eventuali ritardi o azioni ostative per la produzione di olio di qualità. Il trasporto, lo stoccaggio delle olive e la lavorazione sono stati monitorati per fornire consigli, dare assistenza agli operatori finalizzata a superare antiche abitudini e implementare azioni virtuose. Nell’ambito dell’assistenza tecnica si è fatto in modo che le olive fossero stoccate in cassoni per conservare l’igiene e la integrità delle stesse in funzione della lavorazione. D) Attività svolte Nella terza annualità sono state svolte tutte le Azioni previste dal programma e come da cronogramma. Azione 2.a) Operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto valore ambientale e/o rischio di abbandono e connessa assistenza tecnica. L’azione 2.a è stata finalizzata al mantenimento del paesaggio e alla protezione dell’ambiente per recuperare oliveti soggetti a fenomeni di degrado. Per questa Azione come già riportato nella precedente relazione sono state vagliate le diverse richieste pervenute e gli interventi sono stati effettuati presso cinque aziende olivicole site in agro di Fasano – Cisternino – Ostuni (inserire foto potatura 1-2 3-4-5). L’attività svolta ha avuto come obiettivo quello di attuare attraverso l’Associazione interventi al fine di recuperare e prevenire fenomeni di degrado o abbandono in alcune aree dei comuni interessati. L’intervento di recupero attuato ha interessato n.5 oliveti con età superiore a 100 anni di particolare valenza paesaggistica ed ambientale ed è consistito in azioni di straordinaria manutenzione per quegli oliveti che presentavano un elevato indice di degrado (potatura di riforma e decespugliamento). Il lavoro è stato documentato da materiale fotografico che testimonia lo stato ante e post all’intervento. I Comuni interessati dall’intervento di recupero sono stati: Cisternino, Fasano e Ostuni. L’intervento complessivo ha interessato oliveti per una superficie complessiva di Ha 14.48.00 con un numero di piante recuperate pari a 429. L’attività è iniziata il 10/07/2014 ed è terminata il 31/03/2015. Dal punto di vista operativo si sono pianificate le seguenti attività: selezione delle aziende e verifica dei lavori di recupero. La selezione delle aziende è avvenuta in base allo stato di abbandono riscontrato al momento del sopralluogo e in linea con quanto previsto dal Reg.CE 867/2008 e succ. modifiche. Nel territorio di Cisternino e Ostuni l’intervento è consistito nel mantenere e recuperare oliveti non solo per la loro importanza ambientale e paesaggistica ma anche per quella produttiva visto che si trovano in zona DOP “Collina di Brindisi”. Le aziende coinvolte sono state: - n. 1 aziende site nel comune di Cisternino; - n. 1 aziende site nel comune di Fasano - Cisternino; - n. 3 aziende site nel comune di Ostuni. Per ogni azienda è stato predisposto un fascicolo aziendale contenente la seguente documentazione: scheda descrittiva dell’azienda foglio, particelle, numero di piante e superficie; - incarico della ditta per lavoro di subappalto. L’Associazione ha incaricato la Coop. Prati Verdi selezionata dopo apposita gara ufficiosa per l’esecuzione dei lavori di recupero presso alcuni oliveti prescelti. Potatura Gli oliveti hanno richiesto interventi di potatura di riforma delle piante che si presentavano in stato di abbandono. Il terreno in questo caso si presentava non lavorato e quindi non permetteva un facile accesso. - Azione 2.b) Elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura basate sui criteri ambientali adattati alle condizioni locali, nonché la loro diffusione presso gli olivicoltori e il monitoraggio della loro applicazione pratica. Per questa Azione si conferma quanto già evidenziato nella precedente relazione trimestrale. Nella prima fase, a integrazione del disciplinare di produzione realizzato nella prima annualità è stata realizzata una terza parte del disciplinare di produzione finalizzato alla protezione dell’ambiente e al mantenimento del paesaggio agrario. Lo scopo di questo opuscolo è di diffondere la conoscenza dei fattori che influenzano la qualità del prodotto e sensibilizzare i produttori all’adozione di buone pratiche agricole al fine di ottenere un prodotto qualificativo tenendo ben presenti anche le esigenze di salvaguardia ambientale. Inoltre, si è proceduto alla stampa dei “Quaderni di Campagna” per formare i produttori e diffondere quanto viene richiesto per il rispetto della “Condizionalità”. La terza parte del disciplinare prodotto nella presente annualità, è stato diffuso tramite la rete del Centro Servizi delle ACLI, è stato, inoltre, illustrato agli olivicoltori incontrati nelle Azioni sviluppate. Questa parte è stata dedicata all’emergenza Xylella Fastidiosa, batterio che ha colpito uliveti del basso Salento, fino a lambire anche oliveti della nostra provincia. È stata, infatti, riscontrata la presenza nel comune di Oria. Le Sedi Comunali dell’Acliterra Associazione Professionale Agricola sono frequentate da tanti olivicoltori ai quali è stato consegnato il manuale completo dopo colloquio, avendo suscitato l’interesse alla conoscenza. L’attività è stata svolta nel preciso interesse di suscitare attenzione per la protezione dell’ambiente e per il mantenimento del paesaggio agrario al fine di conseguire: una riduzione degli attuali livelli di erosione e di lavamento del terreno, con opportune modifiche nelle pratiche agricole; un utilizzo più razionale dei prodotti chimici per ridurre l’impatto su flora e fauna; uno sfruttamento sostenibile delle risorse idriche destinate all’irrigazione; una maggiore diffusione di coltivazioni sostenibili e favorevoli all’ambiente con sistemi di produzione biologica e integrata; un recupero degli oliveti ad alto valore ambientale con tecniche innovative di potatura meccanizzata. Comunicazione degli elementi base per eventualmente verificare la presenza della Xylella Fastidiosa. Nell’ambito della seconda fase oltre alla diffusione presso gli olivicoltori così come evidenziato in precedenza sono stati organizzati n.2 corsi di formazione di 20 ore realizzati in due comuni diversi nel periodo dal 19 gennaio al 30 gennaio 2015 e precisamente: Nei giorni 19 e 21 Gennaio 2015 – 26 e 28 Gennaio 2015 presso la Sala Riunioni Parrocchia S. Maria e S. Nicola di Torre Santa Susanna, dalle ore 16.00 alle ore 20.00 (inserire foto corso Pezze di Greco 1 – 2); - Nei giorni 20 e 22 Gennaio 2015 - 27 e 29 Gennaio 2015 presso la sede della Confraternita Maria SS.ma del Carmelo di Pezze di Greco, dalle ore 16.00 alle ore 20.00 (inserire foto Torre S. Susanna 1 – 2). Il giorno conclusivo del 30 gennaio gli allievi dei due corsi sono stati in visita presso l’Azienda Agricola Adriatica Vivai, azienda socia di questa O.P. e particolarmente interessante per l’avanzata realizzazione di coltivazioni biologiche e rispettose dei requisiti ambientali. Inoltre è annesso un frantoio di ultima generazione. La visita è stata diretta dal Per. Agr. Conserva Francesco in qualità di docente e protagonista della conduzione aziendale (inserire foto visita guidata 1-2-3-4). Per i corsi è stato fornito materiale didattico atto a suscitare l’interesse per la frequenza ai corsi. Le docenze di esperti, coadiuvati da materiale da loro prodotto hanno entusiasmato gli allievi dei Corsi che numerosi (circa 30 partecipanti per corso) hanno seguito le lezioni. A tutti gli allievi partecipanti è stato consegnato un attestato di partecipazione. I docenti nell’ambito dei ruoli assegnati hanno dedicato ampia trattazione e illustrazione delle linee guida regionali diffuse per controllare la diffusione del batterio. Azione 3a) Miglioramento delle condizioni di coltivazione, di raccolta, di consegna e di magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa assistenza tecnica. Questa Azione è stata svolta tenendo presente che è articolata su quattro interventi coordinati e interdipendenti, tutti finalizzati al miglioramento della produzione per ottenere un prodotto di alta qualità, salvaguardando il territorio, l’ambiente, la salubrità degli animali e dell’uomo, fornendo la più ampia garanzia ai consumatori. In questa logica tutta l’assistenza tecnica è stata improntata al miglioramento delle condizioni di coltivazione come ampiamente illustrato nella prima parte della presente relazione, con particolare riferimento al monitoraggio delle infestazioni diffuse sul territorio. Azione 3.a.1) Miglioramento delle condizioni di coltivazione di tutte le fasi del ciclo dell’olivo con riferimento agli aspetti agronomici e fitosanitari. Questa Azione è stata rivolta a creare una perfetta compatibilità tra esigenze di tutela dell’ambiente, esigenze agronomiche delle coltivazioni olivicole ed esigenze socio-economiche. L’ attività è stata realizzata costituendo il monitoraggio e il controllo del grado di infestazione dei principali parassiti dell’olivo al fine di razionalizzare gli interventi di difesa fitosanitaria. L’attività di monitoraggio, ha riguardato tutti i principali parassiti dell’olivo, ad eccezione della mosca dell’olivo (Bactrocera oleae), quali: Prays oleae (tignola dell’olivo), Saissetia oleae (cocciniglia mezzo grano di pepe), Zeuzera pyrina (rodilegno giallo), Cercospora cladosporioides (cercospora), Spilocaea oleagina (cicloconio). Il monitoraggio è stato effettuato come appresso: - Prays oleae: è stato effettuato il monitoraggio della generazione carpofaga del parassita attraverso il controllo del volo mediante installazione di 3 trappole a feromoni in ciascun campo di osservazione, il campionamento delle drupe e loro successiva analisi di laboratorio per la verifica del grado di infestazione; - Saissetia oleae: il campionamento è stato effettuato prelevando a campione 100 foglie (n.10 per pianta) per verificare la presenza del parassita in funzione degli stadi biologici; - Spilocaea oleagina: il monitoraggio del parassita sarà effettuato mediante campionamento delle foglie, prelevando campioni di 100 foglie (n. 10 per pianta) e successiva diagnosi precoce con il metodo Loprieno Tenerini, consistente nell’immersione delle foglie in soluzione acquosa di idrato sodico al 5%. Lo svolgimento dell’attività di monitoraggio è stato accompagnato all’acquisizione dei principali parametri climatici (temperatura, precipitazioni e umidità relativa) rilevati dalle stazioni agrometereologiche. 3.a.2) Raccolta dalla pianta nei periodi ottimali per varietà ed areale di coltivazione attraverso l’introduzione di indici di maturazione e di qualità oggettiva. Obiettivi Tale attività è stata diretta ad acquisire le conoscenze relative all’epoca ottimale di raccolta delle olive per migliorare le caratteristiche organolettiche e chimico-fisiche dell’olio, al fine sia di rispettare i parametri di legge sia per aumentare i livelli nutrizionali del prodotto. L’attività è stata svolta presso aziende pilota ed il momento ottimale della raccolta è stato identificato attraverso la valutazione del grado di maturazione delle drupe raccolte su un numero di alberi pari ad almeno 10 per aziende. Il grado di maturazione è stato valutato attraverso l’introduzione di indici di maturazione e di qualità oggettivi come la forza di distacco, la cascola, il contenuto in olio, l’analisi organolettica dell’olio. 3.a.3) Diffusione dell’impiego di attrezzature e mezzi di raccolta tecnologicamente avanzati. Obiettivi Questa Azione è stata diretta a convincere, ove ve ne fosse bisogno, gli olivicoltori ad introdurre attrezzature con le quali procedere alla raccolta meccanizzata. A tal fine lo svolgimento di attività dimostrative ha consentito di sperimentare sul campo le innovazioni che il mercato odierno offre. L’attività dei tecnici è stata rivolta a promuovere le seguenti tecniche: a) uso di telai e ombrelli intercettatori sugli scuotitori al fine di raccogliere i frutti direttamente dagli alberi; b) reti sistemate alla base degli olivi per intercettare e rendere più agevole la raccolta delle olive. Sono state organizzate presso le Aziende olivicole aderenti alle attività tre azioni dimostrative. 3.a.4) Magazzinaggio e consegna delle olive all’impianto di trasformazione entro 24 ore dalla raccolta utilizzando contenitori a pareti rigide e fessurate. Obiettivi L’attività è consistita in azioni di formazione di tecniche per la semplificazione di immagazzinaggio e consegna delle olive all’impianto di trasformazione secondo le seguenti attività: a) consegna delle olive all’impianto di trasformazione entro 24 ore dalla raccolta; b) miglioramento delle condizioni di trasporto e conservazione delle olive attraverso l’utilizzazione di appositi contenitori; c) attività di divulgazione dei risultati. Con questa attività si è intervenuto nelle fasi di stoccaggio e trasporto delle olive per realizzare il trasporto in cassoni a pareti rigide e attuare la trasformazione entro le 24 ore dalla raccolta. E) Conclusioni Volendo svolgere una riflessione conclusiva al termine della terza annualità del Reg.CE 867/2008 e succ. modifiche del Reg. 1221/11 si può formulare una valutazione positiva delle Azioni progettuali svolte. In estrema sintesi si è attuata anzitutto una informazione puntuale insieme alla formazione e alla divulgazione delle attività svolte. L’innalzamento culturale degli olivicoltori oltre a migliorare la produzione realizza una maggiore difesa del territorio congiuntamente alla tutela dell’ambiente. Il risultato positivo ha permesso a questa Associazione di continuare a svolgere la sua missione al servizio degli olivicoltori Associati. MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA' DELLA PRODUZIONE DI OLIO DI OLIVA ED OLIVE DA TAVOLA MIGLIORAMENTO DELL'IMPATTO AMBIENTALE DELL'OLEICOLTURA INDICATORI DI EFFICACIA QUALITATIVI E QUANTITATIVI Par Risultati Anno III 2.a) Operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto valore ambientale ovvero a rischio di abbandono con connessa assistenza tecnica Investimento approvato/investimento realizzato % 100 Superficie ad alto valore ambientale interessata al miglioramento ha > 14 N. N. 5 457 [si;no] SI Investimento approvato/investimento realizzato % 100 Aziende soggette ad applicazione del disciplinare N. 16 ha > 102 Corsi di formazione effettuati N. 2 Numero medio dei partecipanti ai corsi di formazione N. 70 [si;no] SI % 100 N. > ha > N. > N. > N. > % 50 250 [si;no] SI [basso; medio; alto] ALTO % 100 N. > N. > N. > N. > 1 1 4 MESI 5 % 20 [si;no] SI N. Operatori coinvolti Piante oggetto di intervento Miglioramento dell’aspetto paesaggistico 2.b) Elaborazione di buone pratiche agricole per l'olivicoltura, basate su criteri ambientali adattati alle condizioni locali, nonché alla loro diffusione presso gli olivicoltori e il monitoraggio della loro applicazione pratica Superficie olivetata Miglioramento dell'impatto ambientale e dell’aspetto paesaggistico 3.a) Miglioramento delle condizioni di coltivazione, di raccolta, di consegna e di magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa assistenza tecnica Investimento approvato/investimento realizzato Aziende coinvolte Superficie olivetata Cassette acquistate Agevolatori per raccolta acquistati Dimostrazioni effettuate Riduzione del grado di acidità dell'olio Miglioramento dello stato igienico – sanitario delle olive Grado di soddisfazione delle aziende coinvolte 3.d) Assistenza tecnica alla produzione, all'industria di trasformazione oleicola, alle imprese di produzione delle olive da tavola, ai frantoi ed alle imprese di confezionamento per quanto riguarda aspetti inerenti alla qualità dei prodotti Investimento approvato/investimento realizzato Frantoi coinvolti Imprese di confezionamento coinvolte Periodo di assistenza Analisi chimiche degli oli effettuate Grado di acidità olio prodotto prima dell’assistenza rispetto al grado di acidità olio prodotto dopo l’assistenza Lavorazione delle olive entro 48 ore dalla raccolta 3 28 Le attività avviate nel corso del primo trimestre, finalizzate all’attuazione del Programma triennale riferito al Reg. CE 867/2008 e successive modificazioni da parte della Soc. Coop. A.P.Ol. in qualità di Organismo Terzo Affidatario, rappresentano il raggiungimento degli obiettivi fondamentali dello stesso regolamento: da una parte il miglioramento della qualità dei processi produttivi per un prodotto finale più vicino agli standard previsti pertanto più competitivo e, dall’altra, la valorizzazione del ruolo “ambientale” dell’olivicoltura. In vista di tali obiettivi preliminarmente all'inizio delle attività si è provveduto all'individuazione dei tecnici e il personale amministrativo a cui affidare le diverse azioni in conseguenza delle esigenze maturate negli anni precedenti. I tecnici hanno così avviato le attività nell’ambito delle Azioni previste dal Programma così come di seguito indicato: Azione 2/b Elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura basate sui criteri ambientali adattati alle condizioni locali, nonché la loro diffusione presso gli olivicoltori e il monitoraggio della loro applicazione pratica. Azione 2/c Dimostrazione pratica di tecniche alternative all’impiego di prodotti per la lotta alla mosca dell’olivo. Azione 2/b Dimostrazione pratica di tecniche olivicole finalizzate alla protezione dell’ambiente e al mantenimento del paesaggio. Azione 3/a Miglioramento delle condizioni di coltivazione, di raccolta, di consegna e di magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa assistenza tecnica. Azione 3/a.1 Miglioramento delle condizioni di coltivazione di tutte le fasi del ciclo dell’olivo con riferimento agli aspetti agronomici e fitosanitari. Azione 3/a.2 Raccolta dalla pianta nei peridi ottimali per varietà ed areale di coltivazione attraverso l’introduzione di indici di maturazione e di qualità oggettiva. Azione 3/a.3 Diffusione dell’impiego di attrezzature e mezzi di raccolta tecnologicamente avanzati. Azione 3/a.4 Magazzinaggio e consegna delle olive all’impianto di trasformazione entro 24 ore dalla raccolta utilizzando contenitori a preti rigide fisse. Azione 3/c Miglioramento delle condizioni di magazzinaggio e di valorizzazione dei residui della produzione dell’olio d’oliva e delle olive da tavola ed il miglioramento delle condizioni di imbottigliamento dell’olio di oliva. Azione 3/d Assistenza tecnica alla produzione, all’industria di trasformazione oleicola, alle imprese di produzione delle olive da tavola, ai frantoi ed alle imprese di confezionamento per quanto riguarda aspetti inerenti alla qualità dei prodotti. Azione 3/f Formazione di assaggiatori per l’analisi sensoriale dell’olio di oliva vergine e delle olive da tavola. Azione 2/b Elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura basate sui criteri ambientali adattati alle condizioni locali, nonché la loro diffusione presso gli olivicoltori e il monitoraggio della loro applicazione. La finalità della presente Azione è quella di predisporre un disciplinare di produzione aggiornato rispetto a quello predisposto negli anni precedenti con le novità introdotte in merito ai prodotti ammessi in olivicoltura ma sempre basato su criteri ambientali da divulgare presso gli olivicoltori con contestuale offerta di supporto tecnico per la sua applicazione. Nell’ambito di tale attività è prevista la creazione di una vera e propria rete di ordinamento tra i vari affidatari regionali in modo da sintetizzare in un unico ed il più possibile omogeneo disciplinare regionale quelle che risulteranno essere le più opportune e appropriate tecniche di . olivicoltura. Nello specifico sono state avviate le indagini conoscitive di tutte le tecniche applicabili in agricoltura al fine di : ridurre i livelli di erosione e dilavamento; razionalizzare l’uso dei prodotti chimici al fine di ridurre l’impatto su flora, fauna, acque e suoli; utilizzare le risorse idriche in modo razionale; individuare tecniche di coltivazione alternative a quelle convenzionali; diffondere i prodotti ammessi in olivicoltura dalla Regione Puglia; introdurre tecniche innovative di potatura al fine del recupero degli oliveti ad altro valore ambientale. Alle fine delle attività conoscitive è stato redatto un disciplinare di produzione applicato alle aziende individuate, per un numero totale di 16 con una superficie olivicola di Ha 52.40.91 con il relativo monitoraggio della corretta applicazione nei rispettivi campi dimostrativi. Durante l’ultimo trimestre inoltre sono stati organizzati due corsi di formazione per la diffusione del disciplinare di produzione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura basate su criteri ambientali ed adattati alle condizioni locali che sono stati svolti nei comuni di con un numero totale di partecipanti di circa 40 partecipanti, ai quali è stato distribuito il materiale occorrente per il corretto svolgimento ovvero il manuale aggiornato ed altro materiale didattico fornito direttamente dall’UNAPOL. Azione 2)c Dimostrazione pratiche alternative all’impiego di prodotti chimici per la lotta alla mosca dell’olivo L’azione 2/c è finalizzata alla realizzazione di campi dimostrativi sulle tecniche di lotta alternativa a basso impatto ambientale, allo scopo di diffondere sul territorio e tra gli operatori della filiera olivicola la conoscenza di tecniche agronomiche compatibili con l’ambiente. Nello specifico alle aziende individuate circa 11 per una superficie totale olivicola di Ha 20.57.91 nelle quali sono state svolte le attività di monitoraggio. Qualora il tecnico preposto lo ritenesse necessario sono stati assicurati gli interventi necessari al controllo della mosca utilizzando tecniche alternative alla lotta convenzionale sia nei campi in convenzionale sia nei campi in biologico, il tutto seguendo il disciplinare di produzione redatto in fase preventiva. Gli interventi predisposti dal tecnico incarico sono stati eseguiti utilizzando rame, dimetoato e spintor fly, tutti formulati individuati nel manuale e/o disciplinare di produzione. Gli interventi e le cure colturali sono state svolte dalla soc. coop. Murgia a seguito di regolare contratto di affidamento attività di con la soc. coop. Apol. Alla fine del terzo trimestre nel seminario conclusivo sono stati diffusi e dimostrati i risultati ottenuti. Azione 2)d Dimostrazione pratiche di tecniche olivicole finalizzate alla protezione dell’ambiente e al mantenimento del paesaggio. L’azione 2/d prevede l’individuazione di campi dimostrativi condotti secondo due tecniche di coltivazione individuando 8 aziende aventi una superficie totale di Ha 10.0824, parte condotte secondo le tecniche di olivicoltura tradizionale e parte condotte secondo tecniche alternative ed a basso impatto ambientale ovvero agricoltura biologica con l’applicazione della tecnica della micorizzazione. La micorrizzazione è stata eseguita in un’annualità precedente, nell’annualità in corso si è proceduto all’accrescimento della sostanza organica attraverso l’interramento della sostanza organica, inerbimento ed all’utilizzo di prodotti “attivatori” sempre forniti dall’UNAPOL, aventi lo scopo di mantenimento e di miglioramento del terreno già micorizzato. Tutti gli interventi nei tempi e le modalità sono stati organizzati e predisposti dal tecnico preposto, in base al manuale redatto, ed eseguiti dalla Soc. Coop. Murgia a seguito di un regolare contratto di appalto con la parte affidataria Soc. Coop. A.P.OL. Alla fine del trimestre sì è provveduto ad eseguire un’analisi del terreno per valutare l’effettivo accrescimento della sostanza organica. Azione 3/a.1 Miglioramento delle condizioni di coltivazione, di tutte le fasi del ciclo dell’olivo con riferimento agli aspetti agronomici e fitosanitari. L’azione 3/a.1 prevede il miglioramento della qualità della produzione dell’olio di oliva attraverso il miglioramento delle condizioni di coltivazione in tutte le fasi del ciclo dell’olivo in modo da creare un equilibrio tra ambiente, esigenze agronomiche ed esigenze socio economiche. Per tale azione è stato avviato il monitoraggio dei principali parassiti dell’olivo fatta eccezione per la mosca dell’olivo. Le aziende individuate ricadono nei comuni dell’areale barese vocati alla coltivazione dell’oliva da olio. L’attività ha interessato 42 aziende per una superficie totale di Ha 118.09.29 All’interno delle aree sono state quindi selezionate venti aziende ubicate nei vari comuni fra quelle contattate e disponibili a ricevere assistenza tecnica nei campi. Il monitoraggio ha riguardato i principali parassiti dell’olivo quali tignola dell’olivo, cocciniglia mezzo grano di pepe, e occhio di pavone. Per la tignola dell’olivo si è proceduti alle attività di monitoraggio della popolazione di Prays olea, attraverso la collocazione di trappole feromoniche sulle piante spia debitamente individuate e segnalate per ciascun campo. Per la cocciniglia mezzo grano di pepe sono avvenute visite in campo per il controllo visivo della presenza del parassita e verificare se ci fossero le condizioni per agronomiche e climatiche tali da favorirne lo sviluppo. Per l’occhio di pavone si è proceduto al prelievo delle foglie ed alla verifica attraverso il metodo Loprieno-Tenerelli. I tecnici preposti hanno effettuato settimanalmente i sopralluoghi di campo predisponendo i relativi bollettini fitosanitari che sono stati debitamente pubblicati e divulgati, a mezzo e.mail e sito internet, oltre che comunicando i dati direttamente alle aziende pilota. Per lo svolgimento di tutte le attività previste per l’azione in oggetto si è utilizzato un laboratorio attrezzato e fornito di tutto il materiale occorrente per le regolari e puntuali analisi (binoculare, bisturi, pinzette …….). Tale laboratorio è ubicato in Corato Via Parini, 13. Azione 3/a.2 Raccolta dalla pianta nei periodi ottimali per varietà ed areale di coltivazione attraverso l’introduzione di indici di maturazione e di qualità oggettiva. Per tale azione al fine di conoscere il periodo ottimale per la raccolta delle olive sono state pianificate le attività. Le attività hanno concentrato la valutazione del grado di maturazione attraverso l’introduzione di indici di maturazione e di qualità oggettivi come la cascola, il distacco, il contenuto di olio raccogliendo le drupe di almeno 10 piante ad azienda. Durante questo trimestre sono state pianificate le attività a svolgersi per l’intera annualità. Sono state scelte circa 10 aziende aventi una superficie di Ha 11.33.24 individuate nelle varie zone altamente vocate alla produzione olivicoli della provincia di Bari. Durante questa annualità causa l’imponente presenza della mosca dell’olivo, i dati sono stati certamente sfalsati, sia in termini di colorazione delle drupe, sia in termini di cascola essendo entrambi indici per l’individuazione dell’ottimale periodo di raccolta. Giungendo alla considerazioni che gli indici di riferimento presi in esame sono un valido strumento in annate “normali” dal punto di vista delle avversità meteorologiche e parassitarie. In annate eccezionali come l’ultima campagna olivicola è stata stravolta l’epoca di raccolta, che nel Nord Barese che si è spostata da fine novembre – fine gennaio a fine ottobre – fine dicembre, con una forte variabilità in ribasso anche della resa in olio. Alla fine del terzo trimestre nel seminario conclusivo sono stati diffusi e dimostrati i risultati ottenuti. Azione 3/a.3 Diffusione dell’impiego di attrezzature e mezzi di raccolta tecnologicamente avanzati. Al fine di favorire la diffusione e l’introduzione di attrezzi e mezzi tecnologicamente avanzati per la raccolta l’azione in oggetto prevede lo svolgimento di prove di raccolta dell’olive mediante l’impiego di mezzi meccanici che si adattamento meglio alle varie esigenze agronomiche e d’impianto della zona dell’areale olivicola Barese. Per cui sono state svolte attività di diffusione di macchine ed attrezzi tecnologicamente avanzati in modo da consentire agli olivicoltori una scelta razionale nella innovazione tecnologica e meccanica nelle varie aziende olivicole attraverso lo svolgimento di 3 prove dimostrative svolte in aziende rappresentative dell’ordinarietà della realtà olivicola della provincia di Bari. Azione 3/a.4 Magazzinaggio e consegna delle olive all’impianto di trasformazione entro 24 ore dalla raccolta utilizzando contenitori a pereti rigide e fessurate.. L’attività prevede un aggiornamento degli olivicoltori impegnati nel settore al fine di consegnare, all’impianto di trasformazione, il prodotto raccolto entro 24 ore, miglioramento delle condizioni di trasporto e conservazione mediante contenitori chiusi e fessurati, attività di divulgazione dei risultati qualitativi. A tal fine sono state svolte 3 prove dimostrative di tecniche di raccolta e trasporto del prodotto in modo da migliorarne la qualità. Al fine di valutare l’influenza dell’uso di contenitori fessurati e la molitura entro le 24 ore si è proceduto ad eseguire analisi su oli provenienti da olive stoccate e trasformate nelle due diverse modalità Azione 3/c Miglioramento delle condizioni di magazzinaggio e di valorizzazione dei residui della produzione dell’olio d’oliva e delle olive da tavola ed il miglioramento delle condizioni di imbottigliamento dell’olio di oliva. Tale azione è diretta al recupero e valorizzazione del residuo delle lavorazioni delle olive attraverso la produzione del nocciolino di sansa in quanto fonte energetica alternativa da è da non considerarsi più sottoprodotto ma coprodotto dell’industria olearia. Durante le attività è stata individuata la struttura più idonea tra le strutture associate all’apol all’istallazione dell’impianto del nocciolatore (falco 400) che punti ala valorizzazione dei residui della molitura, adottando tutte quelle forme cautelative che riducano drasticamente i rischi ambientali nello smaltimento degli stessi, consentendo all’industria di trasformazione un notevole di ottenere un valore aggiunto alla produzione di olio. Alla fine del terzo trimestre nel seminario conclusivo sono stati diffusi e dimostrati i risultati ottenuti. Azione 3/d Assistenza tecnica alla produzione, all’industria di trasformazione oleicola, alle imprese di produzione delle olive da tavola, ai franti ed alle imprese di confezionamento per quanto riguarda aspetti inerenti alla qualità dei prodotti. L’azione in oggetto ha previsto l’assistenza tecnica alle imprese di trasformazione per la risoluzione di problematiche attinenti alla qualità dell’olio nel processo di trasformazione. Nello specifico l’attività di assistenza tecnica rivolta ai è stata finalizzata alla razionalizzazione di tutte le fasi di trasformazione, stoccaggio e confezionamento del prodotto finito, con attenzione all’applicazione di tutte le norme igienico sanitario e del manuale HACCP già in uso nelle aziende individuate, oltre ad una particolare attenzione allo stoccaggio delle olive. Nello specifico sono stati avviate alla trasformazione alcune p.te di olive nelle 48 ore ed altre oltre le 48 dalla raccolta in modo da verificare l’influenza della trasformazione immediata sulla qualità dell’olio prodotto. Azione 3/E Costituzione e miglioramento di un laboratorio di analisi delle caratteristiche organolettiche e fisico-chimiche degli oli di olive vergini. L’azione prevede lo svolgimento delle attività di laboratorio propedeutiche al miglioramento della qualità degli oli, oltre che supportare i produttori in aspetti agronomici e tossicologici. L’attività del laboratorio già interamente allestito in annualità precedenti è ubicato nel comune di Corato ed esattamente in Via Parini, 13. L’attività ha previsto dapprima lo svolgimento di formazione e/o affiancamento della ditta Ronchi Prelevatori nei confronti di un perito chimico che di fatti ha seguito tutte le fasi di laboratorio di analisi degli oli. Le attività hanno interessato difatti le analisi di oli provenienti da strutture collegate alla soc. coop. Apol , da aziende associate e da campioni provenienti direttamente da altre strutture associate all’UNAPOL, che di fatti ha allestito ed attrezzato il laboratorio. Azione 3/f Formazione di assaggiatori per l’analisi sensoriale dell’olio di oliva vergine e delle olive da tavola. L’azione prevede la realizzazione di un corso di formazione preventivamente autorizzato dalla regione, diretto ai tecnici del settore, imprenditori agricoli, e frantoiani. Durante l’annualità visto l’elevato interesse mostrato dagli operatori del settore la soc. coop. Apol ha organizzato e svolto in collaborazione con la società Apogeo con sede in Roma e con A.M.E.D.O.O. 2 corsi di assaggiatori di olio d’oliva svolti nei comuni di Casamassima e Bitetto con un numero totale di 56 partecipanti. Tutte le attività svolte dai tecnici sono state documentate previa compilazione di schede giornaliere, riepiloghi mensili e schede aziendali, il tutto inoltre è stato illustrato e dimostrato nel seminario conclusivo tenutosi alla fine dell’annualità. INDICATORI DI EFFICACIA QUALITATIVI E QUANTITATIVI Par Risulatati Anno III MIGLIORAMENTO DELL'IMPATTO AMBIENTALE DELL'OLEICOLTURA Investimento approvato/investimento realizzato 2.b) Elaborazione di buone Aziende soggette ad applicazione del disciplinare pratiche agricole per l'olivicoltura, basate su criteri ambientali adattati Superficie olivetata alle condizioni locali, nonché alla loro diffusione Corsi di formazione effettuati presso gli olivicoltori e il monitoraggio della loro Numero medio dei partecipanti ai corsi di applicazione pratica formazione Miglioramento dell'impatto ambientale e dell’aspetto paesaggistico Investimento approvato/investimento realizzato Aziende coinvolte 2.c) Dimostrazione pratica Superficie olivetata di tecniche alternative Dimostrazioni effettuate all'impiego di prodotti Produttori coinvolti nelle dimostrazioni chimici per la lotta alla pratiche mosca d'olivo Tecniche agronomiche dimostrate Miglioramento dell’impatto ambientale e dell’aspetto paesaggistico Investimento approvato/investimento realizzato Aziende coinvolte Dimostrazioni effettuate 2.d) Dimostrazione pratica Produttori coinvolti nelle dimostrazioni di tecniche olivicole pratiche finalizzate alla protezione Olivi restaurati dell'ambiente e al Quantità di sottoprodotti recuperati o mantenimento del riutilizzati paesaggio Innovatività delle tecniche utilizzate Semplicità ed economicità delle tecniche utilizzate Miglioramento dell’impatto ambientale e dell’aspetto paesaggistico MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA' DELLA PRODUZIONE DI OLIO DI OLIVA ED OLIVE DA TAVOLA 3.a) Miglioramento delle condizioni di coltivazione, di raccolta, di consegna e di magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa assistenza tecnica Investimento approvato/investimento realizzato Aziende coinvolte Superficie olivetata Cassette acquistate Agevolatori per raccolta acquistati Dimostrazioni effettuate Riduzione del grado di acidità dell'olio Miglioramento dello stato igienico – sanitario delle olive Grado di soddisfazione delle aziende coinvolte Investimento approvato/investimento 3.c) Miglioramento delle realizzato condizioni di magazzinaggio Iniziative realizzate e di valorizzazione dei residui della produzione di Aziende coinvolte olio d’oliva e delle olive da tavola e il miglioramento Riduzione costi energetici delle condizioni di Incremento ricavi, in termini di valore imbottigliamento dell’olio di aggiunto del sottoprodotto oliva Miglioramento agronomico dei terreni Investimento approvato/investimento 3.d) Assistenza tecnica alla realizzato produzione, all'industria di Frantoi coinvolti trasformazione oleicola, alle Imprese di confezionamento coinvolte imprese di produzione delle Periodo di assistenza olive da tavola, ai frantoi ed Analisi chimiche degli oli effettuate alle imprese di Grado di acidità olio prodotto prima confezionamento per quanto dell’assistenza rispetto al grado di acidità riguarda aspetti inerenti alla olio prodotto dopo l’assistenza qualità dei prodotti Lavorazione delle olive entro 48 ore dalla raccolta 3.e) Costituzione e miglioramento dei laboratori di analisi delle caratteristiche organolettiche e fisico chimiche degli oli di oliva vergini 3.f) Formazione di assaggiatori per l'analisi sensoriale di olio di oliva vergine e delle olive da tavola Investimento realizzato approvato/investimento Laboratori ex novo % 100 N. 16 ha > 52 N. 2 N. 20 [si;no] si % 100 N. > ha > N. > 11 20 1 N. > 40 N. > 2 [si;no] si % 100 N. > N. > 8 2 N. > 40 N. > Q.li [si;no] si [si;no] si [si;no] si % 100 N. > ha > N. > N. > N. > % 130 240 7 25 [si;no] si [basso; medio; alto] medio % 100 N. > 2 N. > 2 [si;no] si [si;no] si [si;no] si % 100 N. > N. > N. > N. > 6 2 12 25 % [si;no] si % N. > Investimento approvato/investimento realizzato Partecipanti ai corsi % 100 N. 55 Corsi realizzati N. 2 A. S. P. O. Associazione Salentina Produttori Olivicoli Soc. Coop.va Agr. Con riferimento al contratto per l’affidamento delle azioni e delle risorse, stipulato tra UNAPOL Unione Nazionale Associazioni produttori Olivicoli società consortile e A.S.P.O Soc. Coop.va Agr. con sede a Lecce in Via 95° Reg.to Fanteria, avente ad oggetto l’esecuzione delle azioni definite nel Progetto presentato da UNAPOL ai sensi del Reg. CE 867/08 e succ. mod., limitatamente a quelle riportate nell’Allegato A del suddetto contratto, l’A.S.P.O affidando la gestione tecnica di tali attività al CO.SE.A Consorzio Servizi Aziendali e le attività amministrative al personale dipendente dell’Associazione ed in collaborazione con le aziende olivicole associate si è impegnata nella realizzazione delle seguenti attività: Azione 2.b) Elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura basate sui criteri ambientali adattati alle condizioni locali, nonché la loro diffusione presso gli olivicoltori e il monitoraggio della loro applicazione pratica; Azione 2.d) Dimostrazione pratica di tecniche olivicole finalizzate alla protezione dell’ambiente e al mantenimento del paesaggio. Pertanto l’A.S.P.O Soc. Coop.va Agr ha realizzato le attività inerenti il Progetto Reg. CE 867/08 con l’affidamento alla Società di Servizi Aziendali CO.SE.A Soc. Coop.va selezionata su tre società qualificate per i servizi di assistenza tecnica e dotata di personale tecnico con esperienza maturata in questo tipo di progetti e con un curriculum professionale ricco di esperienze concretizzate nel campo olivicolo ed insieme al personale amministrativo dipendente dell’Associazione si sono impegnati a svolgere le diverse attività previste nel suddetto progetto. Per favorire la partecipazione delle aziende olivicole associate alla realizzazione del programma, è stata data ampia informazione a mezzo di manifesti, circolari, avvisi informativi e missive. Ci sono state richieste di partecipazione da parte di molte aziende ad aderire all’iniziativa, le richieste sono state vagliate e si è proceduto alla selezione delle aziende che hanno partecipato alle attività previste nel progetto. Il personale incaricato dalla Società di servizi dell’ASPO con la loro presenza hanno fornito assistenza ed indirizzo agli operatori, hanno documentato le varie fasi di svolgimento delle attività e hanno fornito informazioni su problematiche specifiche inerenti sia aspetti prettamente colturali, sia legislativi riguardanti l’olivicoltura. Azione 2.b) Elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura basate sui criteri ambientali adattati alle condizioni locali, nonché la loro diffusione presso gli olivicoltori e il monitoraggio della loro applicazione pratica. Obiettivo dell’azione, che è stata sviluppata dai tecnici incaricati dalla Società di servizi dell’A.S.P.O Soc. Coop., si è finalizzata alla elaborazione ed applicazione di disciplinari di produzione collettivi basati su criteri ambientali presso i produttori olivicoli. In particolare il progetto ha avuto come obiettivo quello di predisporre il disciplinare di produzione collettiva basato su criteri ambientali nonché il supporto ed il monitoraggio della sua applicazione pratica da parte dei produttori olivicoli aderenti. L’attività è stata realizzata in due fasi: 1. Elaborazione disciplinari di produzione che riguarderanno i seguenti aspetti: Riduzione degli attuali livelli elevati di erosione e di dilavamento, con opportune modifiche nelle pratiche agricole; L’utilizzo più razionale dei prodotti agro-chimici per ridurre l’impatto su flora fauna e limitare i rischi di inquinamento; Lo sfruttamento sostenibile delle risorse idriche destinate all’irrigazione e controllare la diffusione dell’irrigazione in aree con scarse risorse idriche; Sistemi di coltivazione sostenibili e favorevoli all’ambiente, come i sistemi di produzione biologica integrata; Tecniche innovative di potatura per il recupero degli oliveti ad alto valore ambientale. 2. Attività di monitoraggio e divulgazione presso gli olivicoltori: Tale fase ha riguardato le attività di monitoraggio e sorveglianza della corretta implementazione dei disciplinari di produzione presso le aziende agricole selezionate. Il disciplinare di produzione elaborato stato diffuso ai titolari delle aziende olivicole aderenti e divulgato attraverso la realizzazione di riunioni collettive rivolte ai produttori olivicoli, che sono stati svolti durante la realizzazione del progetto. L’attività ha riguardato anche l’assistenza tecnica presso le aziende aderenti al progetto, presso tali aziende, il tecnico incaricato ha provveduto ad effettuare sopralluoghi in campo allo scopo di verificare la consistenza e le caratteristiche aziendali, fornire assistenza tecnica diretta ai titolari, divulgare il disciplinare delle buone pratiche agricole per l’olivicoltura e verificare la loro corretta applicazione in azienda. Pertanto vengono di seguito indicate le aziende olivicole individuate e che hanno partecipato alle attività di codesta azione Azienda 1 Prov. Agro fg pc LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE CAPRARICA DI LECCE CAPRARICA DI LECCE CAPRARICA DI LECCE CAPRARICA DI LECCE CAVALLINO CAVALLINO CAVALLINO CAVALLINO CAVALLINO CAVALLINO CAVALLINO CAVALLINO CAVALLINO CAVALLINO CAVALLINO CAVALLINO CAVALLINO 5 6 9 12 23 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 25 21 56 681 99 36 44 71 75 76 83 129 135 136 161 207 210 60 Sup. Az. Ha 0.30.36 0.87.95 0.09.39 0.26.00 0.88.13 0.79.85 0.53.18 0.22.65 0.29.25 2.54.38 0.03.62 0.13.50 0.07.66 0.50.43 1.58.10 1.26.47 0.58.51 LE LE LE LE LE CAVALLINO CAVALLINO SAN DONATO DI SAN DONATO DI LECCE SAN DONATO DI LECCE Totali LECCE 25 27 15 15 16 61 28 175 507 176 1.29.48 0.04.68 0.34.50 0.40.60 0.60.64 13.69.33. 6 Azienda 2 Prov. CASTRIGNANO DE’ CASTRIGNANO DE’ GRECI CASTRIGNANO DE’ GRECI CASTRIGNANO DE’ GRECI CURSI GRECI LECCE SCORRANO SCORRANO SCORRANO Totali Agro LE BAGNOLO DEL Prov. pc LE BAGNOLO SALENTO DEL LE BAGNOLO SALENTO DEL LE BAGNOLO SALENTO DEL LE CASTRIGNANO DE’ SALENTO LE CASTRIGNANO DE’ GRECI LE CASTRIGNANO DE’ GRECI LE CASTRIGNANO DE’ GRECI LE CASTRIGNANO DE’ GRECI LE CASTRIGNANO DE’ GRECI LE CUTROFIANO GRECI LE CUTROFIANO LE LECCE LE LECCE LE MELENDUGNO LE MELENDUGNO Totali Agro LE SAN Prov. pc DONATO DI LE SAN DONATO DI LECCE LE SAN DONATO DI LECCE LE SAN DONATO DI LECCE LE SAN DONATO DI LECCE LE SAN DONATO DI LECCE LECCE Totali Prov. Agro LE VERNOLE pc LE VERNOLE LE VERNOLE LE VERNOLE LE VERNOLE LE VERNOLE LE VERNOLE LE VERNOLE LE VERNOLE Totali LE LE LE LE LE LE LE LE LE Azienda 3 Azienda 4 Azienda 5 Agro fg pc 2 12 12 12 9 218 11 12 12 23 48 49 50 156 173 13 21 22 6 6 6 7 2 2 2 12 12 12 61 61 218 218 67 67 fg 100 101 102 181 14 60 62 26 42 47 299 340 172 173 64 65 21 21 21 21 21 21 fg 2 103 140 141 184 186 28 28 31 44 44 44 44 47 47 fg 35 147 197 87 134 135 136 830 831 Sup. Az. Ha 0.72.86 0.13.60 0.12.87 0.25.56 1.15.60 0.7989 1.76.00 0.23.50 1.11.40 5.61.09 Sup. 0.44.99 Az. Ha 0.08.80 0.42.00 0.25.75 0.25.35 0.10.54 0.22.30 0.49.10 1.17.24 0.90.84 0.28.20 0.49.96 0.09.21 0.79.89 0.40.34 0.41.38 6.27.66. Sup. Az.6 Ha 0.49.08 0.73.64 0.15.70 0.17.47 0.44.04 0.16.66 2.00.96 Sup. Az. Ha 0.15.60 0.13.50 0.23.20 0.08.80 0.07.60 0.07.60 0.06.95 0.18.86 0.01.17 1.02.80. 6 Azienda 6 Prov. Agro LE CAPRARICA DI LECCE Totali Azienda 7 Prov. Agro LE CAPRARICA DI LECCE pc CAVALLINO CATALANO LUIGI LE LE CAVALLINO LE LIZZANELLO Totali Azienda 8 Prov. Agro LE CASTRIGNANO DE’ pc LE CASTRIGNANO DE’ GRECI Totali GRECI Azienda 9 Prov. Agro LE CAPRARICA DI LECCE pc LE CAPRARICA DI LECCE LE CAPRARICA DI LECCE LE CAPRARICA DI LECCE LE SAN DONATO DI Totali LECCE Prov. Agro LE LIZZANELLO pc LE LIZZANELLO Totali Azienda 11 Agro LE CAVALLINO Prov. pc LE CAVALLINO LE CAVALLINO LE CAVALLINO LE CAVALLINO LE CAVALLINO Totali Azienda 12 Agro LE LECCE Prov. pc MORELLO PAOLO LE VERNOLE LE VERNOLE LE VERNOLE LE VERNOLE LE VERNOLE Totali Azienda 13 Prov. Agro LE CAPRARICA DI LECCE pc LE CAPRARICA DI LECCE LE CAPRARICA DI LECCE LE CAPRARICA DI LECCE Totali Azienda 14 Prov. Agro fg pc 6 83 4 18 18 22 fg 50 49 87 95 12 12 fg 58 130 1 3 13 15 14 fg 89 73 78 22 281 28 28 fg 133 134 24 24 24 24 24 24 fg 154 160 403 405 406 408 234 4 10 10 10 18 fg 29 73 77 93 94 97 9 9 9 9 fg 106 114 141 430 Azienda 10 fg pc Sup. Az. Ha 1.04.73 1.04.73 Sup. Az. Ha 0.31.54 0.33.12 0.17.44 0.29.17 1.03.43. Sup. Az. 6 Ha 0.61.40 1.23.06 1.80.36. Sup. Az. 6 Ha 0.33.70 0.47.50 0.98.23 2.38.99 0.31.90 4.34.49 6 Sup. Az. Ha 0.32.95 0.34.24 0.60.17. Sup. 6 0.15.07 Az. Ha 0.14.30 0.23.33 0.14.83 0.24.84 0.13.55 0.98.01 Sup. Az.6 Ha 0.78.58 0.62.30 0.33.80 0.02.16 0.18.50 0.38.74 2.29.45 Sup. Az. Ha 0.63.84 0.17.62 0.14.85 0.31.52 1.27.36. Sup. Az. 6 Ha LE LE LE LE LE LE CAPRARICA DI LECCE CAPRARICA DI LECCE CAPRARICA DI LECCE CAPRARICA DI LECCE CAPRARICA DI LECCE MARTIGNANO Totali 2 2 9 13 15 1 51 116 95 77 21 11 0.17.25 0.24.93 0.71.32 0.96.23 2.38.56 1.28.54 5.58.81 L’attività svolta è stata documentata sull’apposita modulistica del Progetto, in particolare schede aziendali, schede di attività giornaliera sull’attività svolta e schede riepilogative mensili. Al fine di completare l’implementazione del disciplinare sono state organizzate delle riunioni collettive, finalizzate a diffondere e far conoscere meglio i vari capitoli del disciplinare di produzione dell’olivo, alle riunioni hanno partecipato i titolari delle aziende aderenti al progetto e altri soci dell’ASPO. Data Argomento 03/02/2015 Applicazione delle misure agro-ambientali in olivicoltura 06/02/2015 Applicazione del regime di condizionalità, (Criteri di gestione dell’oliveto e buone condizioni agronomiche ed ambientali) 17/02/2015 Difesa fitosanitaria dell’olivo 24/02/2015 27/02/2015 02/03/2015 06/03/2015 13//03/2015 20/03/2015 Orario Sede 15:00 – 19:00 Confcooperative Lecce Via Peppino Impastato 33 Lecce Ateprol Via Fermi 9 Lecce 9.00.13.00 15:00 – 19:00 Confcooperative Lecce Via Peppino Impastato 33 Lecce 9:00 – 13:00 Ateprol Applicazione delle buone pratiche agricole Via Fermi 9 Lecce 09:00 – 13:00 Tenuta Caradonna Prova dimostrativa di tecniche di SS. 101 Lecce –Gallipoli coltivazione a basso impatto ambientale Lequile 15.00– 19.00 Ateprol Tecnica colturale dell’oliveto Via Fermi 9 Lecce 15.00-19.00 Ateprol La concimazione dell’oliveto Via Fermi 9 Lecce 15:00 – 19:00 Confcooperative Lecce Tecniche di potatura dell’oliveto Via Peppino Impastato 33 Lecce Tenuta Caradonna Prova dimostrativa di tecniche di potatura 9.00-13.00 SS. 101 Lecce –Gallipoli degli oliveti secolari Lequile Azione 2.d) Dimostrazione pratica di tecniche olivicole finalizzate alla protezione dell’ambiente e al mantenimento del paesaggio. Obiettivo dell’Azione 2.d è quello di realizzare dei campi dimostrativi sulle tecniche di coltivazione, difesa, raccolta e trasformazione a basso impatto ambientale, allo scopo di diffondere sul territorio e tra gli operatori del settore la conoscenza di quelle compatibili con l’ambiente ed utili al mantenimento del paesaggio. L’azione prevede le seguenti attività: Allestimento dei campi dimostrativi presso aziende olivicole associate UNAPOL, site in aree caratterizzatela spiccata valenza ambientale e naturalistica; Dimostrazioni in campo ad associati ed olivicoltori interessati alle tecniche agronomiche compatibili con l’ambiente ed utili al mantenimento del paesaggio. In funzione delle richieste di partecipazione a questa azione inoltrate all’Associazione sono state selezionate le aziende olivicole che hanno partecipato alla suddetta attività del Progetto, si è dato priorità alle zone con un maggior numero di aderenti. Pertanto vengono di seguito indicate le aziende olivicole individuate e che hanno partecipato alle attività di codesta azione 2.d Azienda 1 LE Prov. LE LE LE LE LE LE LE LE Azienda 2 LE Prov. LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE Agro CASTRIGNANO DE’ pc CASTRIGNANO DE’ GRECI CASTRIGNANO DE’ GRECI CASTRIGNANO DE’ GRECI CURSI GRECI LECCE SCORRANO SCORRANO SCORRANO Totali Agro BAGNOLO DEL pc BAGNOLO SALENTO DEL BAGNOLO SALENTO DEL BAGNOLO SALENTO DEL CASTRIGNANO DE’ SALENTO CASTRIGNANO DE’ GRECI CASTRIGNANO DE’ GRECI CASTRIGNANO DE’ GRECI CASTRIGNANO DE’ GRECI CASTRIGNANO DE’ GRECI CUTROFIANO GRECI CUTROFIANO LECCE LECCE MELENDUGNO MELENDUGNO Totali 2 12 12 12 9 218 11 12 12 fg 23 48 49 50 156 173 13 21 22 6 6 6 7 2 2 2 12 12 12 61 61 218 218 67 67 fg 100 101 102 181 14 60 62 26 42 47 299 340 172 173 64 65 Azienda 3 LE LE CAPRARICA DI LECCE 14 CAPRARICA DI LECCE 14 181 449 Az. Ha Ha Sup. 0.72.86 0.13.60 0.12.87 0.25.56 1.15.60 0.7989 1.76.00 0.23.50 1.11.40 5.61.09 Sup. Az. 0.44.99 0.08.80 0.42.00 0.25.75 0.25.35 0.10.54 0.22.30 0.49.10 1.17.24 0.90.84 0.28.20 0.49.96 0.09.21 0.79.89 0.40.34 0.41.38 6.27.66. 6 0.37.80 1.20.61 Totali Azienda 4 Azienda 5 Prov. LE LE LE LE Prov. LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE LE Agro CAPRARICA DI LECCE pc CAPRARICA DI LECCE CAPRARICA DI LECCE CAPRARICA DI LECCE Totali Agro CALIMERA pc CASTRI DI LECCE CASTRI DI LECCE CASTRI DI LECCE CASTRI DI LECCE CASTRI DI LECCE CASTRI DI LECCE CASTRI DI LECCE CASTRI DI LECCE CASTRI DI LECCE CASTRI DI LECCE CASTRI DI LECCE CASTRI DI LECCE CASTRI DI LECCE CASTRI DI LECCE CASTRI DI LECCE CASTRI DI LECCE CASTRI DI LECCE CASTRI DI LECCE CASTRI DI LECCE CASTRI DI LECCE CASTRI DI LECCE CASTRI DI LECCE CASTRI DI LECCE CASTRI DI LECCE CASTRI DI LECCE VERNOLE VERNOLE VERNOLE VERNOLE VERNOLE VERNOLE VERNOLE VERNOLE VERNOLE VERNOLE VERNOLE VERNOLE VERNOLE VERNOLE VERNOLE VERNOLE VERNOLE 3 3 9 12 fg 236 237 109 412 12 1 2 3 3 3 3 3 3 3 8 8 8 8 9 9 9 9 13 13 13 16 16 16 16 16 54 54 54 54 54 54 54 54 54 54 54 55 55 56 56 56 56 fg 90 132 83 73 74 75 76 78 79 224 55 98 112 113 5 17 18 70 10 60 82 16 21 22 75 76 127 128 131 132 133 148 150 151 152 153 154 80 82 29 36 37 58 1.9.966 Sup. Az. Ha 0.17.25 0.01.32 0.13.31 0.05.91 0.36.42. Sup. Az. Ha 6 5.95.50 0.64.10 0.44.90 0.14.50 0.17.92 0.08.79 0.59.46 0.25.13 0.23.38 0.59.34 5.62.74 0.13.65 0.37.20 0.02.00 0.59.98 0.31.00 0.43.06 2.32.20 0.13.58 0.83.70 0.49.00 6.84.80 0.91.71 0.54.79 0.30.52 0.31.32 0.21.69 0.43.13 1.15.57 0.54.27 0.35.72 0.32.06 0.30.00 0.34.44 0.19.40 0.15.28 0.01.88 1.06.38 0.78.61 0.45.10 0.21.38 0.22.46 2.24.81 LE LE LE LE LE LE LE Azienda 6 VERNOLE VERNOLE VERNOLE VERNOLE VERNOLE ZOLLINO ZOLLINO Totali Prov. Agro LE MARTIGNANO pc LE MELENDUGNO Totali 56 56 56 56 64 4 4 77 83 92 129 15 4 19 2 62 fg 453 598 0.15.90 0.03.31 0.40.09 0.30.30 0.48.80 0.22.01 0.95.45 40.92.43 Sup. Az. Ha 0.87.42 0.22.27 1.09.69 6 Presso tali aziende il tecnico incaricato ha effettuato dei sopralluoghi in pieno campo allo scopo di prendere visione delle aziende, rilevare le cultivar, il sesto d’impianto l’età delle piante da riportare sulle schede aziendali. Inoltre si è provveduto ad allestire i campi dimostrativi presso le aziende interessate site in aree caratterizzate da spiccata valenza ambientale e naturalistica dove sono state eseguite le buone pratiche agricole con minore impatto ambientale, e per alcune aziende presso i campi dimostrativi è stato effettuato il recupero ed il restauro delle piante ultrasecolari. Pertanto, presso i campi dimostrativi delle seguenti aziende olivicole sono state eseguite le operazioni di restauro degli oliveti: - azienda Sergio Aprile Anna, campo dimostrativo ubicato in agro di Caprarica di Lecce fg 3 p.lle 236,237, fg. 9 p.lla 109 e fg. 12 p.lla 412 di superficie olivicola 0.36,42; - azienda Mastrolia Luigi, campo dimostrativo in Agro di Castri di Lecce Fg. 16 p.lle 15 e 16 di superficie Ha 7.85.83;; - azienda Cannazza Paolo, campo dimostrativo ubicato in Agro di Cursi (Le) Fg. 9 p.lla 156 di superficie ha 1.00.00; - azienda Sergio Vincenzo campo dimostrativo in Agro di Martignano Fg. 2 plla 453 di superficie ha 0.87,42 Nell’ottica di salvaguardare e valorizzare il patrimonio di olivi ultrasecolari sono state fornite, agli operatori del settore, indicazioni sulla gestione di tali esemplari, in particolare sulla corretta potatura finalizzata non tanto alla produzione quanto al mantenimento dell’esemplare, pertanto sono state sottoposte ad intervento di recupero complessivamente n° 85 piante di olivo. INDICATORI DI EFFICACIA QUALITATIVI E QUANTITATIVI Par Risulatati MIGLIORAMENTO DELL'IMPATTO AMBIENTALE DELL'OLEICOLTURA Anno III 2.b) Elaborazione di buone pratiche agricole per l'olivicoltura, basate su criteri ambientali adattati alle condizioni locali, nonché alla loro diffusione presso gli olivicoltori e il monitoraggio della loro applicazione pratica Investimento approvato/investimento realizzato % 100 Aziende soggette ad applicazione del disciplinare N. 15 ha > 45.00.00 Corsi di formazione effettuati N. 2 Numero medio dei partecipanti ai corsi di formazione N. 20 [si;no] si % 100 N. > N. > 6 2 N. > 20 N. > 85 Superficie olivetata Miglioramento dell'impatto ambientale e dell’aspetto paesaggistico Investimento approvato/investimento realizzato Aziende coinvolte Dimostrazioni effettuate 2.d) Dimostrazione pratica Produttori coinvolti nelle dimostrazioni di tecniche olivicole pratiche finalizzate alla protezione Olivi restaurati dell'ambiente e al Quantità di sottoprodotti recuperati o mantenimento del riutilizzati paesaggio Innovatività delle tecniche utilizzate Semplicità ed economicità delle tecniche utilizzate Miglioramento dell’impatto ambientale e dell’aspetto paesaggistico Q.li [si;no] si [si;no] si [si;no] si CO.SAL Consorzio Salentino soc.coop. agr. La presente relazione riporta lo stato di attuazione del programma per la terza annualità. Con riferimento al contratto per l’affidamento delle azioni e delle risorse, stipulato tra UNAPOL Unione Nazionale Associazioni produttori Olivicoli società consortile e CO.SAL Soc. Coop.va Agr. con sede a Lecce in Via Vecchia Frigole 71/9, avente ad oggetto l’esecuzione delle azioni definite nel Progetto presentato da UNAPOL ai sensi del Reg. Ce 867/08 e successive modifiche, limitatamente a quelle riportate nell’Allegato A del suddetto contratto, il CO.SAL. Soc. Coop.va Agr. tramite i propri tecnici incaricati ed in collaborazione con le aziende olivicole associate si è impegnata, nella realizzazione della seguente attività con le sotto elencate azioni: Attività 3) - Miglioramento della qualità della produzione dell’olio d’oliva e delle olive da tavola: Azione 3.a) Miglioramento delle condizioni di coltivazione, di raccolta, di consegna e di magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa assistenza tecnica Azione 3.c) Miglioramento delle condizioni di magazzinaggio e di valorizzazione dei residui della produzione dell’olio d’oliva e delle olive da tavola ed il miglioramento delle condizioni di imbottigliamento dell’olio di oliva, Azione 3.d) Assistenza tecnica alla produzione, all’industria di trasformazione oleicola, alle imprese di produzione delle olive da tavola, ai frantoi ed alle imprese di confezionamento per quanto riguarda aspetti inerenti alla qualità dei prodotti. Il CO.SAL Soc. Coop.va Agr ha portato avanti per questo terzo anno, le attività inerenti il Progetto Reg. (Ce) 867/08 e succ. modifiche. Il personale tecnico incaricato dal CO.SAL Soc. Coop.va, ha accolto le domande di adesione inoltrate al Consorzio ed ha fornito ai soci interessati, indicazioni in merito alle attività previste nel progetto. L’attività è proseguita con l’individuazione delle aziende olivicole e dei frantoi oleari che hanno fatto richiesta al CO.SAL di partecipare alle attività del progetto mediante contatti diretti e sopralluoghi in campo presso le aziende olivicole e presso gli stessi frantoi. Il personale tecnico incaricato si è impegnato ad elaborare tutta la modulistica inerente il progetto ai sensi del Reg Ce 867/08 e succ. modifiche, in particolare le schede aziendali e frantoio necessarie alla rilevazione delle aziende olivicole e dei frantoi oleari, le schede giornaliere sull’attività svolta ed i riepiloghi mensili, inoltre, con la collaborazione di una unità amministrativa si è gestita la documentazione contabile ed amministrativa attinente il progetto e sono state elaborate le rendicontazioni di spesa tramite gli allegati 14, 15 e 16 già predisposti, secondo la circolare attuativa del progetto ai sensi del Reg Ce 867/08 e succ. modifiche. Azione 3.a) Miglioramento delle condizioni di coltivazione, di raccolta, di consegna e di magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa assistenza tecnica Il progetto prevede lo svolgimento dei seguenti interventi: 1. Miglioramento delle condizioni di coltivazione di tutte le fasi del ciclo dell'olivo con riferimento agli aspetti agronomici e fitosanitari; 2. Raccolta dalla pianta nei periodi ottimali per varietà ed areale di coltivazione attraverso l'introduzione di indici di maturazione e di qualità oggettiva; 3. Diffusione dell’impiego di attrezzature e mezzi di raccolta tecnologicamente avanzate; 4. Magazzinaggio e consegna delle olive all'impianto di trasformazione entro 24 ore dalla raccolta utilizzando contenitori a pareti rigide e fessurate. Tale attività è diretta a migliorare la qualità della produzione dell’olio di oliva attraverso il miglioramento delle condizioni di coltivazione di tutte le fasi del ciclo dell’olivo in modo da creare una perfetta compatibilità tra esigenze di tutela dell’ambiente, esigenze agronomiche della coltura ed esigenze socio-economiche. Attività propedeutica al miglioramento delle condizioni di coltivazione è quella del monitoraggio delle infestazioni diffuse sul territorio, in quanto i danni alle produzioni variano sensibilmente a seconda delle situazioni agro-ambientali (condizioni climatiche, varietà, posizione geografica, orografia ecc.). Con tale azione si è svolta un’attività di monitoraggio e controllo in campo del grado di infestazione dei principali parassiti dell’olivo al fine di razionalizzare gli interventi di difesa fitosanitaria. Il monitoraggio è stato effettuato tenendo conto dei fattori climatici temperatura, precipitazione ed umidità pubblicati nei bollettini meteo della Regione Puglia e CO.DI.LE, e sono state utilizzate le metodologie piu’ opportune, pertanto i parassiti oggetto di monitoraggio sono stati i seguenti: Xylella fastidiosa. l’attività di monitoraggio è stata effettuata con l’esame visivo delle varie parti delle piante di olivo con particolare attenzione a tutta la chioma per evidenziare la sintomatologia che si manifesta con la presenza di questo batterio, si è inoltre verificata la presenza degli insetti appartenenti al gruppo di cicadellidi quali vettori del patogeno xylella fastidiosa, pertanto sono stati suggeriti gli interventi di prevenzione alla diffusione della malattia in quanto non esistono ancora dei mezzi di lotta curativi e tenendo conto anche delle linee guida e dei provvedimenti emanati dalla Regione Puglia sugli interventi da adottare per contrastare la diffusione di tale parassita. Prays oleae: è stato effettuato il monitoraggio della generazione carpofaga del parassita attraverso l’osservazione e mediante il campionamento delle drupe; Saissetia oleae: il controllo di tale parassita è stato effettuato prelevando a campione 100 foglie (n.10 per pianta) per verificare la presenza del parassita in funzione degli stadi biologici.; Spilocaea oleagina: il monitoraggio del parassita è stato effettuato mediante campionamento delle foglie, prelevando campioni di 100 foglie (n. 10 per pianta) e successiva diagnosi precoce con il metodo Loprieno Tenerini, consistente nell’immersione delle foglie in soluzione acquosa di idrato sodico al 5%. Colletotrichum gloeosporioides: anche per questo patogeno come il precedente, il monitoraggio è stato effettuato mediante campionamento delle foglie, successivamente sono state immerse in una soluzione con soda caustica (NaOH) al 5% per 2-3 minuti a temperatura ambiente per le foglie giovani e alla temperatura di 50-60 ° C per le foglie vecchie. Attraverso il personale tecnico incaricato sono state selezionate ed individuate le aziende olivicole presso le quali sono stati eseguiti dei sopralluoghi in campo per rilevare gli appezzamenti aziendali e rilevare la presenza dei parassiti oggetto di monitoraggio, durante i sopralluoghi sono stati impartite indicazioni ai titolari delle suddette aziende sullo stato fitosanitario delle piante e consigli sugli interventi di difesa fitosanitaria da effettuare. Le aziende olivicole che hanno partecipato a tale azione sono le seguenti: - Paiano Antonio Agro di Matino in Matino (Le) di superficie Ha 5.98.00; - Melcarne Carlo Agro di Gagliano, Alessano Ugento di superficie Ha 18.81.75; - Adamo Renato Agro di Alliste, Gallipoli e Ugento di superficie Ha 3.01,97; - Adamo Cosimo Agro di Alliste, Gallipoli e Ugento di superficie Ha 30.67.35; - Raino’ Rocco Agro di Gallipoli e Racale di superficie Ha 1.16.31; - Muci Vincenzo Agro di Matino, Casarano e Melissano di superficie Ha 6.00.00; - Latino Francesca Marianna Agro di Matino e Parabita di superficie di Ha 9.00.00; - De Nola Paola Agro di Ugento e Ruffano di superficie Ha 8.70.00. Il CO.SAL, attraverso le risorse stanziate nell’ambito dell’Azione 3.a del Reg. Ce 867/08 in questo terzo ciclo di attività, ha inteso diffondere tra gli operatori del settore, le tecniche di raccolta del prodotto dalla pianta e di immagazzinaggio delle olive con l’obiettivo di salvaguardare e migliorare le caratteristiche qualitative. Tale azione prevede anche le seguenti attività: 1) miglioramento delle condizioni di trasporto e conservazione delle olive attraverso l’utilizzazione di appositi contenitori, 2) miglioramento della conservazione dell’olio, 3) attività di divulgazione dei risultati Tale attività è diretta ad acquisire le conoscenze relative all’epoca ottimale di raccolta delle olive per migliorare le caratteristiche organolettiche e chimico-fisiche dell’olio, al fine sia di rispettare i parametri di legge sia per aumentare i livelli nutrizionali del prodotto. L’attività è finalizzata ad individuare il periodo ottimale per la raccolta delle olive che consente di massimizzare in termini quali-quantitativi la produzione dell’olio. Con tali attività si cerca di migliorare la qualità dell’olio di oliva attraverso l’introduzione di modalità ottimali di consegna e magazzinaggio delle olive. L’obiettivo e quello di accorciare i tempi tra la raccolta e la molitura delle drupe, migliorando al contempo le modalità di trasporto e stoccaggio delle olive. Le aziende partecipanti a tale attività sono state le seguenti: - Tenuta Caradonna Agro di Lequile San Donato di Lecce di superficie Ha 29.33.00; - Az. Agr. Melcarne Carlo Agro di Gagliano del Capo, Alessano (Le) di superficie Ha 18.81.75; - Cazzato Pierlugi Agro di Tricase, Alessano, Specchia di superficie Ha 12.45.38; - Ingrosso Paolino Agro di San Donato di Lecce, Lequile e Galatina (Le) di superficie Ha 11.30.00; - Latino Gerardo Agro di Galatina e Nardo di superficie Ha 97.00.00; - Ingrosso Valentina Agro di Lequile (Le), San Donato e Nardo’ di superficie Ha 2.70.00; - Antoniotti Gianroberto Agr di Carpignano Salentino di superficie Ha 19.84.00; Presso le suddette aziende olivicole partecipanti a tale azione, il tecnico incaricato ha eseguito i sopralluoghi in pieno campo con lo scopo di individuare gli appezzamenti di oliveto su cui praticare la raccolta delle olive con l’ausilio delle macchine agevolatrici da confrontare con le tecniche di raccolta tradizionali da terra. Durante i sopralluoghi il tecnico incaricato dal CO.SAL ha fornito assistenza ai responsabili aziendali, in particolare ha seguito le operazioni di raccolta delle olive e le fasi successive di trasporto e magazzinaggio delle olive, in merito a tali operazioni colturali sono stati impartiti consigli e utili suggerimenti. Con tali attività si cerca di migliorare la qualità dell’olio di oliva attraverso l’introduzione di modalità ottimali di consegna e magazzinaggio delle olive. L’obiettivo e quello di accorciare i tempi tra la raccolta e la molitura delle drupe, migliorando al contempo le modalità di trasporto e stoccaggio delle olive. Azione 3.c) Miglioramento delle condizioni di magazzinaggio e di valorizzazione dei residui della produzione dell’olio d’oliva e delle olive da tavola ed il miglioramento delle condizioni di imbottigliamento dell’olio di oliva, Tale attività prevede lo svolgimento del compostaggio di biomasse da residui di potatura dell’olivo, costituite dai residui provenienti dalle potature degli oliveti e dai sottoprodotti della lavorazione delle olive (sanse e acque di vegetazione), l’attività è proseguita con l’individuazione delle aziende olivicole sulla base delle domande di adesione inoltrate al Consorzio. Il personale tecnico ha effettuato sopraluoghi in campo presso le aziende olivicole per verificare il possesso dei requisiti a partecipare a tale iniziativa, in particolare: la presenza di appezzamenti di oliveto ad alto valore ambientale che necessitano dell’intervento di manutenzione; la disponibilità del titolare dell’azienda al trattamento dei residui della potatura e la successiva destinazione al compostaggio. Sulla base dei suddetti criteri, si è individuata l’azienda denominata Tenuta Caradonna Soc. Coop.va Agr. L’attivita’ di compostaggio è stata effettuata presso lo stabilimento di proprietà del CO.SAL Soc. Coop.va ubicato in Lequile sulla Strada Provinciale Lecce- Galatina perchè dotato di piazzali e di un apposita vasca in cemento armato su cui realizzare il compostaggio mediante l'allestimento di un cumulo di circa 50 mc. Inoltre si è individuata la struttura olearia da cui attingere per il prelievo degli altri componenti del compost, quali sansa e acqua di vegetazione da miscelare con residui della potatura e necessari per il processo di compostaggio. A tal proposito si è scelto il frantoio oleario CO.SAL San Donato con sede in San Donato di Lecce, che ha fornito i residui provenienti dalla lavorazione delle olive, per la vicinanza allo stabilimento dove è stato effettuato il compostaggio. Il cumulo di compostaggio è stato sottoposto al prelievo di campioni di compost da sottoporre ad analisi chimiche al fine di valutare i parametri dell’umificazione. Dai risultati ottenuti si è riscontrato un sufficiente stato di maturazione del compost ed un vantaggioso utilizzo agronomico come ammendante organico-vegetale. Tutta l’attività svolta dal personale tecnico è stata verbalizzata sulle apposite schede di attività giornaliera, dove è stata riportata l’attività svolta. Inoltre, nell’ambito di questa attività sono stati realizzati n° 2 eventi divulgativi, che vengono di seguito indicati: : 27/02/2014 15.3019.30 13/03/2015 9.00-13.00 Prova dimostrativa di Tenuta Caradonna valorizzazione dei residui della S.S. 101 potatura degli oliveti Agro di Lequile (Le) S.S. 101 Lecce -Gallipoli Illustrazione dell’utilizzo delle Sala riunioni biomasse da residui della CO.SE.A Soc. Coop.va potatura nelle caldaie per Via Vecchia Frigole 71/9 l’essiccazione della sansa e la 73100 LECCE produzione di nocciolino e risultati dell’attività di compostaggio dei residui della produzione di olio di oliva Ai suddetti eventi hanno partecipato molti operatori del settore olivicolo oltre ai titolari e responsabili alle aziende aderenti al Progetto 867/08 e succ. modifiche, che hanno dimostrato molta attenzione e particolare interesse al recupero e riutilizzo delle biomasse residuali della filiera olivicola, i partecipanti agli venti sono stati registrati sull’apposito registro delle presenze. Azione 3.d) Assistenza tecnica alla produzione, all’industria di trasformazione oleicola, alle imprese di produzione delle olive da tavola, ai frantoi ed alle imprese di confezionamento per quanto riguarda aspetti inerenti alla qualità dei prodotti. Nell’ambito di questa azione l’attività è proseguita con l’individuazione dei frantoi oleari, da parte del personale tecnico incaricato. Anche per questa azione si è cercato di mantenere nel progetto alcuni frantoio oleari che già vi avevano partecipato nel primo anno, in modo da avere una continuità nell'esecuzione del progetto. Pertanto sono stati scelti i seguenti frantoi oleari: - Melcarne Andrea con sede in Gagliano del Capo via della Resistenza 42, - Cosal San Donato con sede in San Donato di Lecce alla Via Ingrigna snc, - Frantoio Oleario Cazzato Pierluigi con sede in Tricase in C.da Gonfalone snc, - Ortofrutticola Casaranese Soc. Coop.va con sede in Casarano, Il personale tecnico incaricato si è recato presso i suddetti frantoi oleari nei quali ha potuto rilevare le linee di trasformazione delle olive, il sistema di estrazione, nonché i locali destinati al magazzinaggio delle olive ed il confezionamento degli oli prodotti. Per ogni struttura olearia è stata compilata la scheda frantoio che riporta i dati identificativi del frantoio, il modello d’impianto, dati tecnici quali la capacità di lavorazione, sistema di stoccaggio e magazzinaggio delle olive, si è predisposto un fascicolo contenente gli elaborati tecnici visura, planimetria catastale ad altra documentazione della struttura. Ai titolari dei frantoi oleari sono state fornite indicazioni; in particolare si è sottolineato la necessità di superare le consuetudini locali che incidono negativamente sulla qualità del prodotto (raccolta da terra, tempi lunghi di immagazzinamento delle olive, ecc.), inoltre l’utilizzo razionale degli impianti di estrazione con l’obiettivo di rendere più economica l’attività del frantoio; Nel corso dell’attività di assistenza, presso i frantoi oleari sono stati eseguiti dei prelievi di campioni di olio da sottoporre alle analisi chimico organolettiche presso un laboratorio chimico. I prelievi hanno interessato campioni di olio d’oliva provenienti da olive raccolte da terra, stoccate su piazzali all’aperto per tempi superiori alle 48 ore e lavorate con mediocri processi di lavorazione e campioni di olio proventi da olive raccolte dalla piante stoccate in locali adeguati in cassoni forati e lavorate con idonei processi di lavorazione. Attraverso le analisi chimiche è stato rilevato il grado di acidità ed il numero di perossidi ed hanno dimostrato l’incremento della qualità dell’olio ottenuto dalle olive raccolte direttamente dalla pianta, immagazzinate in cassette e lavorate con i giusti criteri rispetto alla qualità dell’olio ottenuto con il metodo di raccolta tradizione e lavorate con metodi non idonei. Le attività delle analisi chimiche sono state eseguite successivamente sulle stesse partite di olio stoccate e depositate allo scopo di verificare la qualità dell’olio durante la conservazione, i risultati di queste analisi hanno dimostrato che non vi sono stati incrementi significativi di acidità e di numero di perossidi. L’attività svolta è stata verbalizzata sulle apposite schede frantoio di rilevazione del frantoio, schede di attività giornaliera e riepiloghi mensili. INDICATORI DI EFFICACIA QUALITATIVI E QUANTITATIVI Par Risultati MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA' DELLA PRODUZIONE DI OLIO DI OLIVA ED OLIVE DA TAVOLA Anno III 3.a) Miglioramento delle condizioni di coltivazione, di raccolta, di consegna e di magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa assistenza tecnica Investimento approvato/investimento realizzato Aziende coinvolte Superficie olivetata Cassette acquistate Agevolatori per raccolta acquistati Dimostrazioni effettuate Riduzione del grado di acidità dell'olio Miglioramento dello stato igienico – sanitario delle olive Grado di soddisfazione delle aziende coinvolte Investimento approvato/investimento 3.c) Miglioramento delle realizzato condizioni di magazzinaggio Iniziative realizzate e di valorizzazione dei residui della produzione di Aziende coinvolte olio d’oliva e delle olive da tavola e il miglioramento Riduzione costi energetici delle condizioni di Incremento ricavi, in termini di valore imbottigliamento dell’olio di aggiunto del sottoprodotto oliva Miglioramento agronomico dei terreni Investimento approvato/investimento 3.d) Assistenza tecnica alla realizzato produzione, all'industria di Frantoi coinvolti trasformazione oleicola, alle Imprese di confezionamento coinvolte imprese di produzione delle Periodo di assistenza olive da tavola, ai frantoi ed Analisi chimiche degli oli effettuate alle imprese di Grado di acidità olio prodotto prima confezionamento per quanto dell’assistenza rispetto al grado di acidità riguarda aspetti inerenti alla olio prodotto dopo l’assistenza qualità dei prodotti Lavorazione delle olive entro 48 ore dalla raccolta % 100 N. > ha > N. > N. > N. > % 8 80.00.00 [si;no] si [basso; medio; alto] medio % 100 N. > 2 N. > 1 [si;no] si [si;no] si [si;no] si % 100 N. > N. > N. > N. > 4 1 12 12 % 25 [si;no] si 25 Associazione Interprovinciale Produttori Olivicoli Siciliani – Soc. Coop. Aderente all’ U. N. A. P. OL. Nell’ambito delle attività previste dal Reg. CE 867/08 e successive modifiche dall’aprile 2014 al marzo 2015 - questa Società Cooperativa è stata interessata, per questo terzo anno di attività, all’attuazione delle azioni 2.a) “Operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto valore ambientale e/o a rischio di abbandono e connessa assistenza tecnica”, 3.a) “Miglioramento delle condizioni di coltivazione, di raccolta, di consegna e di magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa assistenza tecnica”, e 3 f) “Formazione di assaggiatori per l’analisi sensoriale dell’olio di olio di oliva vergine e delle olive da tavola”, come da contratto di affidamento delle azioni e delle risorse stipulato con l’Unapol il 2.4.2014. Per le attività eseguite e previste fino al 31.3.2015 si è regolarmente proceduto, con il puntuale raggiungimento degli obiettivi convenuti e prefissati. Il coordinamento generale di tutte le attività, in questo anno di operatività delle azioni, è stato assunto dal dipendente di questa Società Cooperativa, signor Claudio Bartucciotto, coadiuvato pure dalla predetta dipendente signora Venera Silvestro, sino al 14.8.2014, per essere poi assunto, da tale data e fino al termine delle attività, dalla sola dipendente signora Venera Silvestro. Per tutte le altre attività di cui alle azioni 2.a) e 3.a), poste in essere e finalizzate alla realizzazione del progetto, la Società Cooperativa si è avvalsa, oltre che dei propri uffici e del proprio personale, anche delle collaborazioni tecniche dell’Agronomo Dott. Salvatore Malatino, del Dott. Gaetano Currò e dell’agronomo Dott. Antonino Castiglione, nonché, per le analisi dei campioni di olio - sia forniti dalle aziende, che prelevati in sede di attività dimostrative - delle prestazioni del biologo Dott. Giuseppe Tomaselli. Ulteriormente, la Società Cooperativa si è avvantaggiata pure della collaborazione, quale soggetto materiale esecutore degli interventi e delle attività di entrambe le predette azioni 2.a) e 3.a), della AGRISERVIZI Società Cooperativa, con sede in Francavilla di Sicilia, via Regina Margherita n. 82. I lavori di recupero degli oliveti abbandonati di cui all’azione 2.a), hanno interessato in questo anno n. 11 aziende associate, per una superficie complessiva recuperata di oltre 10 ettari e con interventi che hanno specificamente interessato ben 465 piante. Tali lavori di recupero sono stati iniziati in data 12 gennaio 2015 e sono stati regolarmente conclusi entro la data prefissata del 31 marzo 2015, rispettando pienamente i tempi previsti dal calendario dei lavori concordato con le aziende e la AGRISERVIZI Società Cooperativa, come prima detto, materiale esecutrice degli interventi. Le attività di raccolta ed di corretto magazzinaggio, trasporto e consegna delle olive all’impianto di trasformazione, previste dall’azione 3.a), hanno invece interessato le aziende di n. 7 dei nostri produttori. In tali aziende le attività previste e programmate si sono regolarmente svolte come da programma, ed i campioni di olio, prelevati dai nostri tecnici al momento della molitura, sono stati poi analizzati dal nostro tecnico incaricato che, per le necessarie analisi dell’acidità e dei perossidi, ha utilizzato lo specifico kit per analisi già fornito dall’UNAPOL, ed in possesso di questa Società Cooperativa. Sulle attività di recupero e dimostrative di raccolta realizzate, i tecnici incaricati, come di consueto, hanno raccolto adeguate e compiute relazioni fotografiche. Per l’azione 3.f) “Formazione di assaggiatori per l’analisi sensoriale dell’olio di oliva vergine e delle olive da tavola”, dopo i contatti intercorsi con l’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, è stata avanzata richiesta di autorizzazione per la tenuta del corso di formazione per i futuri assaggiatori. Tale richiesta alla Regione Sicilia, corredata da apposito e dettagliato programma, con indicazione degli idonei locali dove tenere le previste attività, è stata quindi pienamente accolta, con conseguente rilascio del Decreto autorizzativo n. 17 del 26.11.2014, emesso dal Dirigente dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura preposto. Dopo la predetta Autorizzazione regionale, si è provveduto a contattare l’APOGEO AGRISERVICE Srl, con sede in Roma, società con la quale, già nel mese di maggio 2014 si era stipulata apposita convenzione per la realizzazione e svolgimento del corso di formazione in questione. Il corso di formazione per gli assaggiatori di olio di oliva si è quindi regolarmente e proficuamente tenuto nel Comune di Motta Camastra, nei giorni 9, 10, 11, 18 e 19 dicembre 2014. Descrizione del Progetto, delle attività e del Territorio in esame. Nelle zone interne della Sicilia, a prevalente composizione territoriale montana e collinare, si assiste ancora oggi ad un lento e costante spopolamento delle aree agricole e dei centri urbani minori dovuto ai continui aumenti dei costi di gestione aziendale non sempre bilanciati dai ricavi derivanti dalla vendita dei prodotti agricoli. Come conseguenza di ciò si accentua il degrado ambientale e il depauperamento del patrimonio rurale, privando le generazioni future di quel patrimonio, anche di tradizioni, che caratterizzano da secoli la cultura contadina di questa porzione di Sicilia. Il progetto complessivo, per quanto riguarda l’azione 2.a), ha così interessato 11 aziende situate nel comprensorio della valle del fiume Alcantara, nei comuni di Motta Camastra, Francavilla di Sicilia e Castiglione di Sicilia, ricadenti nel territorio della province di Messina e di Catania. Tali aziende sono dislocate in un territorio che presenta notevoli valenze di natura ambientale e paesaggistica, ed alcune delle aziende interessate, ricadono in aree tutelate (Ente Parco fluviale dell’Alcantara) o in aree Natura 2000. Il territorio, infatti, splendido sotto l'aspetto paesaggistico, alterna ampie superfici, dove predomina una copertura arborea, cui si alternano aree agricole destinate ad oliveti, oltre che a vigneti, agrumeti e colture ortive. La fase preliminare del progetto ha previsto, la conoscenza delle condizioni stazionali dell'area oggetto d'intervento. Il clima della zona rientra nei parametri tipici mediterranei, caratterizzato da un irregolare regime pluviometrico, costituito da estati molto secche e precipitazioni per lo più concentrate nel periodo autunno-invernale. In base ai dati desunti dall'atlante di idrologia agraria per la Sicilia, le precipitazioni variano tra gli 800 e i 1000 mm./annui, distribuiti prevalentemente per l'80% circa nel periodo autunno - inverno (Ottobre-Aprile) e per il 20% nel periodo primaverile - estivo (Maggio-Settembre). La temperatura media annua è di 17°C. circa e le temperature medie più basse, si verificano nei mesi di Dicembre, Gennaio, Febbraio e Marzo, durante i quali possono essere raggiunti, tuttavia, estremi minimi assoluti prossimi o inferiori allo zero termico. Luglio ed agosto risultano essere i mesi più caldi, con una temperatura media che si aggira intorno ai 28-30° C., con picchi anche più significativi. Nei mesi invernali è presente la neve che raggiunge i 5-10 cm. in media di altezza, per una durata circa di 2-3 giorni complessivi. Temperatura e piovosità, pur rappresentando dei fattori limite alla vegetazione, rispettivamente in inverno e in estate, non manifestano gli eccessi tipici della bassa collina, dove soprattutto in corrispondenza del periodo estivo, si ha un arresto della vegetazione per mancanza assoluta di precipitazioni. Le ditte individuate quest’anno per l’esecuzione dei lavori ricadono in un territorio che si sviluppa tra le quote di circa 350 m slm dell’azienda situata a quota inferiore ed i 800 m slm dell’azienda situata a quota maggiore. I terreni in base alla carta pedologica della Sicilia sono classificati come regosuoli, suoli bruni andici, suoli bruni lisciviati e traggono origine prevalentemente, da rocce arenacee e argillose, intercalate da calcari. La presenza dei litosuoli e della roccia affiorante è limitata a poche aree marginali scarsamente accessibili. Il recupero dei terreni agricoli, contribuisce attivamente al miglioramento delle funzioni ambientali, nei riguardi della componente prettamente protettiva (difesa e conservazione del suolo, riequilibrio). L’azione “Miglioramento dell’impatto ambientale dell’olivicoltura” ha riguardato l’individuazione sul territorio di oliveti in stato di degrado, dovuto alla mancanza delle normali cure colturali, per una loro successiva fase di recupero. È stata data priorità nella scelta delle aziende, a quelle caratterizzate dalla presenza di piante plurisecolari di alto valore storico – paesaggistico – ambientale, che si trovavano in forte stato di abbandono e di conseguenza soggette al fenomeno degli incendi che annualmente si ripropone nel comprensorio in esame. L’abbandono ha condotto nel tempo ad avere situazioni di elevato degrado, sia delle caratteristiche fisiche del terreno, sia del paesaggio stesso, con tutti i rischi connessi, dovuti ai fenomeni d’erosione e al rischio d’incendio. La prima fase del lavoro, effettuata nel periodo luglio - settembre, è stata dedicata alla raccolta in campo delle informazioni generali del terreno oggetto d’intervento correlata da una raccolta fotografica, dopodiché, per ciascun oliveto, durante i sopralluoghi, sono state quantificate le spese per il suo recupero, anche sulla base delle esperienze maturate, per tali medesime attività, negli anni precedenti. Dall’indagine territoriale effettuata negli oliveti, si è riscontrata la necessità di intervenire in primo luogo attuando la ripulitura del terreno dalla vegetazione infestante, spesso pluriennale, riducendo così i fattori futuri d’innesco d’eventuali incendi, intervenendo poi direttamente sulla pianta tramite una potatura di riforma delle branche principali e una spollonatura alla base del fusto, al fine di ripristinare il normale stato fitosanitario capace di garantire sia una buona produzione e sia limitare il diffondersi di malattie connesse all’abbandono. Il lavoro di recupero degli oliveti, specialmente per la corretta esecuzione stagionale della potatura di riforma, si è svolto tutto nel periodo invernale, dopo la fine del periodo della campagna di raccolta e, subito dopo, si è passati al lavoro di ripulitura dalla vegetazione infestante ed alla successiva eliminazione della biomassa accumulatasi nel terreno. I risultati ottenuti con la realizzazione del progetto si sono distinti in: 3) Tutela e valorizzazione di un contesto territoriale caratterizzato da grande valore naturalistico e grande valenza ambientale che purtroppo attualmente è sottoposto ad una molteplicità di rischi (abbandono, incendi, desertificazione, degrado del suolo), che ne compromettono irreversibilmente le caratteristiche ecologiche originarie; 4) Attuazione delle normali cure colturali e delle pratiche agronomiche in oliveti posti in aree marginali, spesso scarsamente accessibili ai mezzi meccanici, e pertanto più soggette all’abbandono, tramite operazioni di ripulitura del terreno dalla vegetazione infestante e potatura di riforma su piante di olivo spesso plurisecolari. Il tutto finalizzato al recupero di un idoneo livello produttivo. SINTESI DATI ATTIVITÀ: Aziende recuperate Estensione in ettari aziende recuperate Numero piante recuperate 11 39.41.24 465 Le attività previste dall’azione 3.a), come già detto, hanno interessato n. 7 aziende, in cui sono poi state effettivamente svolte sia le attività propedeutiche che le attività previste di raccolta e di corretto magazzinaggio, trasporto e consegna delle olive all’impianto di trasformazione. Gli oliveti individuati per le attività previste dall’azione 3.a) sono stati scelti nei territori dei Comuni di Motta Camastra, Francavilla di Sicilia e Castiglione di Sicilia appartenenti sia alla provincia di Messina che a quella di Catania, scelti proprio perché particolarmente rappresentativi delle realtà olivicole locali per caratteristiche pedoclimatiche, varietali, epoca, tipo di impianto e situazione produttiva. Le aziende individuate sono state costantemente seguite dai nostri tecnici incaricati Dott.ri Castiglione Antonino e Malatino Salvatore e, al tempo dovuto, con la collaborazione della Ditta esecutrice dei lavori, si è provveduto alla concreta esecuzione in campo delle attività dimostrative di raccolta delle olive con macchine agevolatrici, e ciò secondo un calendario che ha interessato tutte le n. 7 aziende nel periodo del mese di novembre e, per le abbondanti precipitazioni meteorologiche, anche nel mese di dicembre 2014. Tali attività dimostrative hanno avuto regolarmente luogo presso le aziende individuate, mostrando la particolare celerità delle operazioni di raccolta e l’efficienza delle macchine agevolatrici utilizzate. Si è così peraltro pure rilevato come tale efficienza, venga ulteriormente accentuata in presenza di una corretta coltivazione e di una adeguata potatura delle piante interessate. In particolare, i migliori risultati si ottengono con piante in buono stato vegetativo, le cui chiome non siano molto intricate e, comunque, siano stimolate, appunto con adeguate potature, a svilupparsi verso l’esterno della pianta rispetto al fusto. La maggiore celerità delle operazioni di raccolta, con la corretta conservazione del prodotto nelle idonee cassette aerate, ha permesso, con la ulteriore pronta consegna al frantoio, di ottenere un olio, oltre che prodotto a costi minori, notevolmente superiore dal punto di vista qualitativo. Le analisi di oli delle aziende che hanno ospitato le attività dimostrative anzidette, oli prodotti con corrette modalità e tempi ridotti dopo lo svolgimento delle attività stesse, hanno rivelato una minore acidità rispetto ad oli prodotti dopo un periodo di magazzinaggio delle olive superiore a qualche giorno. Infine, anche l’attività di “Formazione di assaggiatori per l’analisi sensoriale dell’olio di oliva vergine e delle olive da tavola”, tenutasi come detto nel Comune di Motta Camastra, nei giorni 9, 10, 11, 18 e 19 dicembre 2014, ha incontrato il particolare gradimento dei n. 21 produttori che sono stati coinvolti. Si è particolarmente sottolineata la necessità di produrre olio di qualità, adottando pertanto tutti gli accorgimenti e le attenzioni possibili, dalla raccolta e fino anche alla conservazione dell’olio prodotto. In merito da rilevare la particolare valenza degli interventi tecnico scientifici proposti nell’ambito del corso che, certamente, contribuiranno, già nel prossimo futuro, ad innalzare il livello qualitativo delle produzioni, con innegabili riflessi sulla sopravvivenza e sui livelli di redditività delle aziende del comprensorio. Conclusioni In questo terzo anno di attività, gli interventi manutentivi effettuati hanno consentito di poter recuperare alla produzione ed, ancor più al paesaggio, degli oliveti ormai trascurati e quasi completamente abbandonati dalle aziende interessate. Ugualmente significativa si è rivelata la riduzione dei costi di raccolta, in presenza di piante bene allevate e formate, mediante l’utilizzo delle macchine agevolatrici, dimostrando come tale utilizzo effettivamente possa ridurre i costi di raccolta che, com’è noto, incidono fortemente sul costo totale di produzione dell’olio di oliva. Quanto sopra, unito ad un corretto magazzinaggio delle olive nelle apposite cassette aerate, e con una drastica riduzione dei tempi tra raccolta e molitura delle olive, garantisce un prodotto migliore, con conseguenti riflessi anche dal punto di vista del valore venale di mercato. Palese è pertanto il miglioramento del prodotto che si potrà ottenere nel prossimo futuro, sia per effetto delle potature eseguite, e della conseguente più agevole esecuzione delle corrette pratiche agronomiche, specie per quel che riguarda i tempi e la modalità di raccolta dei frutti. Specificamente, l’aver sollevato le aziende dai costi di recupero degli oliveti marginali ed in stato di abbandono, oltre all’indiscutibile ed immediato vantaggio economico, fa credibilmente presupporre che gli oliveti in questione, peraltro indicati proprio dalle Ditte stesse per l’intervento, siano nuovamente ripresi ed adeguatamente coltivati, anche negli anni futuri, nonostante siano posti prevalentemente in zone interne o caratterizzate da forte pendio, pertanto difficilmente raggiungibili, e quindi, anche per questo, poco redditizi dal punto di vista strettamente economico. Anche il corso per la formazioni di futuri assaggiatori di olio di oliva che si è tenuto, per la prima volta, in questo stesso terzo anno di attività, è direttamente finalizzato ad elevare il livello di conoscenza dei soggetti partecipanti e mira, pertanto, in maniera non secondaria, al raggiungimento di più alti standard qualitativi e produttivi. INDICATORI DI EFFICACIA QUALITATIVI E QUANTITATIVI Par III anno MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA' DELLA PRODUZIONE DI OLIO DI OLIVA ED OLIVE DA TAVOLA MIGLIORAMENTO DELL'IMPATTO AMBIENTALE DELL'OLEICOLTURA Risultati 2.b) Elaborazione di buone pratiche agricole per l'olivicoltura, basate su criteri ambientali adattati alle condizioni locali, nonché alla loro diffusione presso gli olivicoltori e il monitoraggio della loro applicazione pratica Investimento approvato/investimento realizzato % 100 Aziende soggette ad applicazione del disciplinare N. 46 ha > 239 Corsi di formazione effettuati N. 2 Numero medio dei partecipanti ai corsi di formazione N. 20 [si;no] si % 100 N. > ha > N. > 14 30 3 N. > 28 N. > 3 [si;no] si % 100 N. > N. > 3 2 N. > 30 Superficie olivetata Miglioramento dell'impatto ambientale e dell’aspetto paesaggistico 2.c) Dimostrazione pratica di tecniche alternative all'impiego di prodotti chimici per la lotta alla mosca d'olivo 2.d) Dimostrazione pratica di tecniche olivicole finalizzate alla protezione dell'ambiente e al mantenimento del paesaggio Investimento approvato/investimento realizzato Aziende coinvolte Superficie olivetata Dimostrazioni effettuate Produttori coinvolti nelle dimostrazioni pratiche Tecniche agronomiche dimostrate Miglioramento dell’impatto ambientale e dell’aspetto paesaggistico Investimento approvato/investimento realizzato Aziende coinvolte Dimostrazioni effettuate Produttori coinvolti nelle dimostrazioni pratiche Olivi restaurati Quantità di sottoprodotti recuperati o riutilizzati Innovatività delle tecniche utilizzate Semplicità ed economicità delle tecniche utilizzate Miglioramento dell’impatto ambientale e dell’aspetto paesaggistico Investimento approvato/investimento realizzato Aziende coinvolte Superficie olivetata 3.a) Miglioramento delle Cassette acquistate condizioni di coltivazione, di Agevolatori per raccolta acquistati raccolta, di consegna e di Dimostrazioni effettuate magazzinaggio delle olive prima Riduzione del grado di acidità dell'olio della trasformazione e Miglioramento dello stato connessa assistenza tecnica igienico – sanitario delle olive Grado di soddisfazione delle aziende coinvolte Investimento approvato/investimento realizzato 3.d) Assistenza tecnica alla Frantoi coinvolti produzione, all'industria di Imprese di confezionamento coinvolte trasformazione oleicola, alle Periodo di assistenza imprese di produzione delle Analisi chimiche degli oli effettuate olive da tavola, ai frantoi ed alle Grado di acidità olio prodotto prima imprese di confezionamento per quanto riguarda aspetti inerenti dell’assistenza rispetto al grado di acidità olio prodotto dopo l’assistenza alla qualità dei prodotti Lavorazione delle olive entro 48 ore dalla raccolta N. > Q.li [si;no] si [si;no] si [si;no] si % 100 N. > ha > N. > N. > N. > % 23 195 [si;no] si [basso; medio; alto] alto % 100 N. > N. > N. > N. > 3 1 12 18 2 % [si;no] si MISURA 2-a: OPERAZIONI COLLETTIVE DI MANTENIMENTO DEGLI ULIVETI AD ALTO VALORE AMBIENTALE OVVERO A RISCHIO DI ABBANDONO CON ANNESSA ASSISTENZA TECNICA. Il comparto olivicolo siciliano La coltura dell’olivo conta attualmente circa 18 milioni di piante, occupa una superficie di circa 160.000 ettari e costituisce uno degli elementi che caratterizzano l’agricoltura e il paesaggio della regione. Le aziende che coltivano l’olivo ammontano a poco meno di 200 mila, la provincia in cui risulta la maggiore superficie olivetata è Messina seguita dalle provincie di Agrigento Trapani e Palermo. La distribuzione altimetrica della coltura in Sicilia vede prevalere gli oliveti collinari pari al 65% del totale, mentre in montagna e pianura si rilevano rispettivamente il 17% e18% degli impianti. L’olivicoltura siciliana è caratterizzata da un’ elevata polverizzazione, testimoniata dal fatto che quasi il 70% delle aziende insiste su una superficie minore di due ettari. Tale fenomeno si fa più accentuato nelle provincie di Messina, Catania e Palermo. Solo il 6,2% delle aziende olivicole possono contare su superfici olivetate superiori a 10 ettari. La ricchezza dell’olivicoltura siciliana è attestata dalle numerose varietà presenti ( cerasuola, nocellara del belice, biancolilla nella sicilia occidentale; moresca, tonda iblea e nocellara etnea nella sicilia orientale) e dagli importanti premi ottenuti dagli oli isolani nei principali concorsi nazionali ed internazionali. I punti di forza del comparto sono riconducibili alla presenza sul territorio regionale di una elevata diversificazione varietale di specie autoctone localizzate all’interno di estese aree vocate e in grado di fornire elevate qualità e quantità di prodotto in tutte le categorie di fruttato. Negli ultimi anni si è assistito, inoltre, ad una costante crescita delle superfici olivicole destinate a produzioni di qualità legate a coltivazioni biologiche o ricadenti nell’ambito delle DOP riconosciute che caratterizzano le principali aree olivicole dell’isola. Accanto al notevole significato ambientale, paesaggistico, storico, culturale e antropologico che assumono le superfici olivetate siciliane si va sempre più affermando la valenza multifunzionale della coltivazione dell’olivo in termini di tipologia di allevamento, di tecniche colturali e di destinazione degli impianti. Le principali opportunità per lo sviluppo del comparto sono riconducibili ad una crescita della richiesta di olio a livello internazionale legata alla notevole rilevanza del prodotto in termini salutistici insieme ad una maggiore sensibilità dei consumatori nei riguardi delle produzioni di qualità che consenta la valorizzazione delle produzioni siciliane. Il carattere multifunzionale delle coltivazioni olivicole potrebbe essere sfruttato per una diversificazione delle produzioni e degli impieghi delle superfici olivicole che trarrebbero notevoli benefici da una stretta correlazione con i flussi turistici nelle principali zone di produzione. Il regime di sostegni previsto dalla PAC deve essere interpretato come una opportunità di crescita per il comparto nell’ottica di una complessiva ristrutturazione dell’olivicoltura siciliana in termini di qualità delle produzioni e di miglioramento delle tecniche di coltivazione, trasformazione e commercializzazione del prodotto. Obiettivi Prefissati dalla Misura. L’abbandono di uliveti ubicati in zone marginali è un fenomeno in crescita nel nostro territorio, determinato dall’aumento dei costi di produzione che superano di gran lunga i ricavi ottenuti dalla vendita dell’olio. Pertanto, uno degli obiettivi principali della misura è quello di attuare una serie di interventi collettivi in grado di recuperare e ridurre i fenomeni di abbandono e degrado in aree dove l’olivicoltura ha assunto una notevole importanza per il paesaggio. La misura “Operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto valore ambientale L’APROS, attraverso le attività offerte ai propri soci e la realizzazione del programma 867/08, ha sensibilizzato la comunità intera e la propria base associativa al bene comune del territorio agricolo. Attraverso l’azione mirata di assistenza tecnica e la divulgazione della buona pratica agricola si è contribuito a cambiare alcune tecniche di coltivazione ormai superate e ridato entusiasmo a molti olivicoltori che lo avevano perduto. L’Apros con l’attività del programma 867/08 ha dato alle aziende interessate la possibilità di recuperare gli oliveti che sono stati abbandonati e che risultavano ad alto rischio di depauperamento ambientale, storico, paesaggistico oltre che sociale in quanto nel territorio siciliano, l’olivicoltura continua ad essere il fiore all’occhiello dell’agricoltura sebbene i pochi interventi dellapolitica agricola comunitaria e il basso prezzo di mercato del prodotto, producono un elevato rischio di abbandono. Misura 2a – “Operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto valore ambientale ovvero a rischio di abbandono con connessa assistenza tecnica”. Attività svolta L’APROS soc. coop. attraverso l’affidamento concesso dall’UNAPOL scarl, ha costituito, sviluppato e sostenuto un sistema eco-compatibile nella filiera olivicola, costituito da risorse umane, da tecnologie e da procedure operative in grado di fornire servizi e risorse agli agricoltori. Un vero sistema agronomico integrato con l’ambiente, quale può essere quello olivicolo, pur avendo al primo posto l’obiettivo di fornire reddito ai produttori, deve anche puntare alla comprensione dei fenomeni che avvengono sul territorio, interpretando l’olivicoltura come parte essenziale e fondamentale per lo sviluppo integrato ed equilibrato delle zone agricole. Nell’ambito del Reg.CE 867/08, l’Apros società cooperativa con sede in Cefalà Diana ha svolto il programma attraverso operazioni collettive di miglioramento degli oliveti ad alto valore ambientale e/o a rischio di abbandono, coinvolgendo, in questa terza annualità, otto aziende per una superficie complessiva di ha 15.65.79 e con 1100 piante di olivo che in buona parte possono essere considerare come “piante secolari”. La realizzazione di questa terza annualità progettuale, si è avvalsa della collaborazione del Dott. Agr. Ippolito Giuseppe, il quale ha progettato e seguito personalmente lo svolgimento di tutti gli interventi previsti dalla misura. Come da progetto, nel primo trimestre, sono state effettuate le operazioni di lavorazione del terreno, quale la tilleratura e la scerbatura delle aree non raggiungibili dai mezzi meccanici, al fine di eliminare le erbe infestanti e areare gli strati superficiali del terreno. Nei trimestri successivi sono state eseguite la seconda lavorazione del terreno, interventi di lotta biologica o integrata volta al miglioramento dello stato fitosanitario delle piante e gli interventi di potatura di riforma previsti dalla misura. Dette lavorazioni sono state puntualmente eseguite “in economia” dagli stessi produttori, con una puntuale assistenza agronomica, soddisfacendo in pieno agli obiettivi previsti dal progetto. Il territorio recuperato ricade nei comuni di Alia, Bolognetta, Bisacquino, Grotte, Mezzojuso, Sclafani Bagni, Racalmuto, Vallelunga Pratameno e Valledolmo. Nel complesso, la realizzazione della presente misura ha suscitato interesse ed entusiasmo nelle aziende coinvolte, che hanno avuto, grazie alla realizzazione della misura, la possibilità di riattivare l’oliveto che si trovava in stato di abbandono. Aziende coinvolte: - azienda Agrò Paolo, superficie olivetata ha 00.90.38, piante di olivo n. 82; - azienda Ippolito Calogero, superficie olivetata ha 04.56.86, piante di olivo n. 157; - azienda la Mendola Daniela, superficie olivetata ha 00.98. 43, piante di olivo n. 70; - azienda Meli Fortunata, superficie olivetata ha 00.64.80, piante di olivo n. 45; azienda Messina Patrizia, superficie olivetata ha 00.62.91, piante di olivo n. 103; - azienda Puma Antonino, superficie olivetata ha 00.66.05, piante di olivo n. 40; - azienda Romano Alberto, superficie olivetata ha 02.26.81, piante di olivo n. 142; azienda Rubino Salvatore, superficie olivetata ha 01.38.40, piante di olivo n. 266; azienda Runfola Carmelo, superficie olivetata ha 03.61.15, piante di olivo n. 195; L’intervento di potatura di riforma è stato di notevole aiuto per le aziende coinvolte, in quanto determinerà il ritorno alla produttività di uliveti trascurati e in stato di abbandono, favorendo il recupero di uliveti in zone marginali ove questa coltura rappresenta quasi l’unica forma di salvaguardia e tutela dell’ambiente e del paesaggio. AZIONE 3-c: miglioramento delle condizioni di magazzinaggio e di valorizzazione dei residui della produzione dell’olio di olive e delle olive da tavola ed il miglioramento delle condizioni di imbottigliamento dell’olio di oliva. Questo intervento risulta mirato alla diffusione, a tutti i produttori associati, delle buone pratiche agricole e delle tecniche agronomiche che bisogna adottare per l’ottenimento di prodotti genuini. Abbiamo da sempre sostenuto che l’adottamento di un disciplinare di produzione e di commercializzazione potesse sostenere l’agricoltura ed il reddito degli agricoltori, per questo abbiamo creduto che l’utilizzo, anche se a scopo dimostrativo, di alcuni mezzi di produzione, trasformazione e magazzinaggio potesse risultare determinante al miglioramento della qualità dell’olio di oliva e delle olive da tavola. Per questa terza annualità, l’APROS, ha ottenuto in affidamento un biotrituratore e, con questa attrezzatura, si è fatta e si farà carico di divulgarne l’utilizzo al fine di valorizzare i residui delle potature in modo da trasformare i prodotti di scarto in nuove risorse. Con il biotrituratore abbiamo effettuato delle prove dimostrative in pieno campo informando i partecipanti che l’APROS risulta affidataria di questo progetto che viene finanziato ai sensi del reg. CE 867/08 e che il titolare del progetto risulta essere l’UNAPOL scarl con sede in Roma. Abbiamo dato informazioni sulle attività che svolge l’UNAPOL spiegando che è l’unione nazionale di cooperative olivicole alla quale questa APROS aderisce e con la quale da anni ha sviluppato collaborazioni a favore degli imprenditori olivicoli associati. Ad oggi sono state effettuate, causa le continue piogge, tre prove dimostrative in pieno campo: - 15 gennaio 2015, nel territorio del comune di Cefalà Diana (PA),13 aziende partecipanti; - 18 febbraio nel territorio del comune di Palermo, 16 aziende partecipanti; - 14 marzo 2015 nel territorio del comune di Valledomo (CL), 13 aziende partecipanti. Per tutti test effettuati nelle varie giornate sono state redatte delle relazioni particolareggiate allegando dei fogli presenza che riportano i nominativi e le relative firme degli imprenditori agricoli partecipanti. Abbiamo già confermato una nuova richiesta di prova dimostrativa per il giorno 31 marzo p.v. nel territorio nel comune di Vicari (PA) Come ben sappiamo le sterpaglie spontanee, i polloni delle piante, i rami degli alberi recisi ed altri residui delle potature non possono essere eliminati attraverso l’incenerimento; manifestazione agronomica in uso in tutto il territorio nazionale, ma vietata dalla legge. Abbiamo avuto da sempre la opinione che la norma del vietare combustioni sia corretta, abbiamo avuto difficoltà alla persuasione alle aziende agricole a farlo mettere in pratica, difficoltà oggettive per condizione economica e pratica, abbiamo voluto avere in affidamento proprio questo mezzo agricolo per avere più possibilità di convincimento sulla bontà dell’operazione agronomica. Dopo le prove in pieno campo tutti i produttori intervenuti hanno espresso il loro il pieno gradimento dei produttori presenti in quanto hanno manifestato opinione positiva sulla grande utilità che il mezzo agricolo possa apportare al rispetto delle normative comunitarie nell’ambito dello smaltimento dei residui di potatura. Sempre hanno voluto contribuire all’inserimento dei residui legnosi all’interno della trimoggia, al fine di verificarne l’effettiva funzionalità; con lo stessa curiosità hanno voluto esaminare la poltiglia che viene prodotta mettendola in mano e strofinandola con le dita, per costatarne la consistenza e potere esprimere pareri sul futuri riutilizzi. In questo modo si sono resi conto delle molteplici possibilità di riutilizzo del materiale triturato: - la concimazione dei terreni; - materiale di riscaldamento per caldaie; - materiale da utilizzare, al fine del raggiungimento di alte temperature, nei forni a legna; - materiale di compostaggio per la biomassa. AZIONE 3-d: ASSISTENZA TECNICA ALLA PRODUZIONE, ALL’INDUSTRIA DI TRASFORMAZIONE OLEICOLA, ALLE IMPRESE DI PRODUZIONE DELLE OLIVE DA TAVOLA, AI FRANTOI ED ALLE IMPRESE DI CONFEZIONAMENTO PER QUANTO RIGUARDA GLI ASPETTI INERENTI ALLA QUALITA’ DEI PRODOTTI . OBIETTIVO DELLA MISURA L’obiettivo dell’azione 3-d è stato quello di fornire assistenza tecnica ai frantoi e alle aziende agricole produttrici per far conoscere e, nello stesso tempo, superare le problematiche che pregiudicano la qualità dell’olio. I polifenoli rappresentano una componente essenziale dell’olio extravergine di oliva, che lo differenziano da tutte le altre fonti di lipidi presenti in natura. La componente fenolica dell’olio svolge funzioni importanti tra cui l’attività antiossidante attraverso la quale impedisce l’ossidazione dei trigliceridi e quindi la conservazione del prodotto per periodi più o meno lunghi. Questo aspetto è noto come “shelf life” del prodotto che rappresenta il periodo di vita dell’olio durante il quale le caratteristiche chimico-fisiche del prodotto rimangono pressoché invariate. La “shelf life” dell’olio oggi, con l’obbligo dell’etichettatura del prodotto è diventato un parametro tecnologico molto importante per stabilire la data di scadenza da apporre sull’etichetta. Alcune recenti ricerche scientifiche hanno dimostrato che in molti casi, i polifenoli presenti nell’olio del frutto, subiscono un notevole abbattimento durante la molitura dei frutti. Infatti a seconda del sistema di trasformazione e delle condizioni operative applicate nei frantoi, i polifenoli presenti nell’olio dei frutti prima della loro molitura, si riducono del 30-60% nell’olio estratto. Tale risultato sotto l’aspetto applicativo è molto importante poiché significa che anche se si dispone di un buon prodotto iniziale (olive sane e raccolte in condizioni ottimali) è possibile danneggiarlo impiegando tecnologie di trasformazione non appropriate. Da tali aspetti scaturisce l’importanza di fornire assistenza tecnica alle imprese di trasformazione al fine di dare supporto e risoluzione alle problematiche che influiscono negativamente sulla qualità dell’olio ottenuto. E’ ormai noto che la fase di gramolatura è il principale punto critico per l’ottenimento di un olio di qualità , pertanto va opportunatamente gestita soprattutto in riferimento al tempo e alla temperatura. Precisamente, la qualità degli oli vergini di oliva risulta profondamente influenzata da queste due variabili in quanto ad esso è strettamente correlato il contenuto in antiossidanti che sono responsabili della nota di fruttato e dei relativi requisiti di tipicità dell’olio stesso. Il tempo di gramolatura va quindi opportunamente gestito in relazione alla tipologia dell’olio che si intende ottenere, alla varietà ed al grado di maturazione delle olive e in linea generale non deve superare il periodo di un’ora. La temperatura di gramolatura deve essere compresa tra i 25°C ed i 30°C. ATTIVITA’SVOLTE L’attività svolta nella terza annualità della misura ha riguardato, nello specifico, la messa a punto della fase della gramolatura e le analisi riguardanti l’acidità e ossidazione degli oli ottenuti. Nello specifico, sono stati realizzati degli incontri periodici con i frantoi coinvolti allo scopo di fare un’ ulteriore formazione sul processo di estrazione ed in particolare sul processo di gramolatura stabilendo temperature e tempi ottimali all’ottenimento di oli di alta qualità. Importante è stata la pianificazione del lavoro il quale ha evitato intasamenti e ha permesso l’estrazione entro le 48 ore dall’arrivo nel frantoio. Importante è stata l’attività di informazione e divulgazione della misura nei riguardi dei produttori olivicoli i quali, attraverso degli incontri periodici sono stati sensibilizzati sulla tematica della qualità dell’olio e sui punti critici che la pregiudicano. Sono state effettuate condotte nello specifico 45 analisi direttamente nei frantoi, analizzando l’olio prodotto da alcune aziende che hanno partecipato alla misura 3a alle quali è stato dimostrato scientificamente come la molitura entro le 48 ore dalla raccolta rappresenti una condizione essenziale per l’ottenimento di un olio di qualità. RISULTATI OTTENUTI Tutti gli obiettivi presenti nella misura 3d sono stati raggiunti grazie alle attività svolte durante il II anno citate sopra. Sono stati superati ampiamente gli indicatori di efficacia qualitativi e quantitativi preposti dalla misura, coinvolgendo due oleifici ed effettuando 45 analisi. Gli obiettivi raggiunti attraverso la realizzazione della misura sono stati i seguenti: - ottimizzazione delle fasi del processo produttivo (sia per i produttori che per i frantoiani); - miglioramento delle condizioni di raccolta, trasporto, conservazione e trasformazione delle olive, nonché del magazzinaccio degli oli prodotti; - favorire l’implementazione di sistemi di qualità aziendale; - permettere il superamento di consuetudini locali che incidono negativamente sulla qualità del prodotto (raccolta da terra, tempi lunghi di immagazzinamento delle olive ecc…ecc…); - razionalizzare l’utilizzo degli impianti di estrazione con l’obiettivo di rendere più economica la conduzione del frantoio; - accrescere il grado di conoscenza della qualità del prodotto finito da parte degli olivicoltori e dei frantoiani. L’APROS, allo scopo di rendere trasparenti i risultati ottenuti e di informare gli olivicoltori interessati, pubblicherà una brochure contenente tutti i risultati ottenuti nella seconda annualità della misura. MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA' DELLA PRODUZIONE DI OLIO DI OLIVA ED OLIVE DA TAVOLA MIGLIORAMENTO DELL'IMPATTO AMBIENTALE DELL'OLEICOLTURA INDICATORI DI EFFICACIA QUALITATIVI E QUANTITATIVI Par Risultati Anno III Investimento approvato/investimento 2.a) Operazioni collettive realizzato di mantenimento degli Superficie ad alto valore ambientale uliveti ad alto valore interessata al miglioramento ambientale ovvero a rischio N. Operatori coinvolti di abbandono con Piante oggetto di intervento connessa assistenza tecnica Miglioramento dell’aspetto paesaggistico 3.a) Miglioramento delle condizioni di coltivazione, di raccolta, di consegna e di magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa assistenza tecnica Investimento approvato/investimento realizzato Aziende coinvolte Superficie olivetata Cassette acquistate Agevolatori per raccolta acquistati Dimostrazioni effettuate Riduzione del grado di acidità dell'olio Miglioramento dello stato igienico – sanitario delle olive Grado di soddisfazione delle aziende coinvolte Investimento approvato/investimento 3.c) Miglioramento delle realizzato condizioni di magazzinaggio Iniziative realizzate e di valorizzazione dei residui della produzione di Aziende coinvolte olio d’oliva e delle olive da tavola e il miglioramento Riduzione costi energetici delle condizioni di Incremento ricavi, in termini di valore imbottigliamento dell’olio di aggiunto del sottoprodotto oliva Miglioramento agronomico dei terreni Investimento approvato/investimento realizzato 3.d) Assistenza tecnica alla produzione, all'industria di Frantoi coinvolti trasformazione oleicola, alle Imprese di confezionamento coinvolte imprese di produzione delle Periodo di assistenza olive da tavola, ai frantoi ed Analisi chimiche degli oli effettuate alle imprese di Grado di acidità olio prodotto prima confezionamento per quanto dell’assistenza rispetto al grado di acidità riguarda aspetti inerenti alla olio prodotto dopo l’assistenza qualità dei prodotti Lavorazione delle olive entro 48 ore dalla raccolta % 100 ha > 15,72,16 N. N. 9 1100 [si;no] si % 100 N. > ha > N. > N. > N. > % 16 9,72 0 0 2 70 [si;no] si [basso; medio; alto] alto % 100 N. > 4 N. > 4 [si;no] no [si;no] no [si;no] si % 100 N. > N. > N. > N. > 2 0 12 45 % 0,9 [si;no] si ASSOCIAZIONE PRODUTTORI OLIVICOLI SICILIA Soc. Coop In relazione all’attività 2.a “Operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto valore ambientale, ovvero a rischio di abbandono con connessa assistenza tecnica.”, le azioni da noi svolte hanno previsto degli interventi collettivi, al fine di recuperare e prevenire fenomeni di degrado o abbandono dove l’olivicoltura ha assunto un’importanza notevole per il paesaggio. I nostri tecnici hanno svolto un dettagliato lavoro preliminare nell’individuazione delle aree, dove attuare il programma, e di conseguenza, hanno individuato tutte quelle aziende di grande spessore paesaggistico, tenendo conto di tutti quei fattori pedo-climatici, ambientalisti della zona. E’ stata prestata grande attenzione alle varietà di olivo autoctone, quali la Cerasuola, la Biancolilla e la Nocellara Del Belice, all’età delle piante, al tipo di impianto e alla situazione vegetativo - produttiva delle stesse. Le tecniche agronomiche oggetto degli interventi, negli oliveti interessati all’azione, sono stati: la potatura, la spollonatura pedale, tutte quelle lavorazioni del terreno per la rimessa a cultura dello stesso, il decespugliamento, nei casi in cui era impossibile effettuare le lavorazioni per l’impostazione pedo-geografica del terreno, la trinciatura della legna derivante dalla potatura e interventi per migliorare lo stato fitosanitario degli alberi, inoltre i nostri tecnici hanno suggerito piani di concimazione e trattamenti fitosanitari con prodotti a basso impatto ambientale, quali poltiglia bordolese e concimi organici. Per quanto riguarda l’efficacia del programma possiamo affermare, valutando i dati raccolti nelle singole aziende, che lo stato vegetazione delle piante e gli aspetti paesaggistici giudicati inizialmente da scarsi a cattivi, hanno raggiunto, dopo gli interventi agronomici eseguiti, un livello che si può ritenere senza dubbio buono, evidenziato dal fatto che le piante sono ritornate ad essere produttive e soprattutto si trovano ora in un contesto ambientale più agibile. I lavori sono stati tutti effettuati direttamente dai produttori aderenti al programma, avvalendosi alcuni delle attrezzature meccaniche, da noi messe loro a disposizione, detti lavori sono stati monitorati e veicolati dai nostri tecnici, al fine di mettere a disposizione degli agricoltori, tutte quelle risorse conoscitive e professionali insite dell’Assolivo e dei propri tecnici. I risultati sono stati positivi, rimettendo a regime produttivo aziende che rischiavano l’abbandono e la non produzione, rivalorizzando quelle varietà autoctone Siciliane di grande valore storico e culturale quali la Cerasuola, la Biancolilla e Nocellara Del Belice. Per detta attività, sono state individuate n. 15 aziende pilota, estese complessivamente per HA 16.67.00 con n. 3.885 piante presenti, che sono state oggetto dell’intervento, ubicate nelle province di Palermo e Trapani. I lavori sono stati effettuati direttamente dai titolari delle aziende con lavoro proprio e/o familiare, seguiti passo passo dai nostri tecnici. In dette aziende sono stati raggiunti gli obbiettivi prefissati ad inizio anno, ottenendo grandi gratificazioni sul lavoro svolto, sia da parte degli olivicoltori che da parte dei nostri tecnici, i quali hanno operato nel rispetto delle regole oggetto del Reg CE in oggetto e del programma triennale UNAPOL. - In riferimento all’attività 3.a “Miglioramento delle condizioni di coltivazione, di raccolta, di consegna e di magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa assistenza tecnica”, le azioni da noi svolte hanno previsto in un primo tempo, l’individuazione di n. 10 aziende pilota, poste in aree omogenee nelle provincie di Palermo, Trapani e Agrigento, estese per HA 11.92.00 e con n. 3.224 piante di olivo presenti, con i relativi campi di osservazione. Le 10 aziende sono state individuate tenendo conto della realtà olivicola della zona, in base alle caratteristiche pedo-climatiche, varietali, età delle piante, tipo di impianto, situazione produttiva e irrigazione. Detto programma ha previsto, in sintesi, il monitoraggio delle fasi fenologiche delle piante, prima dal punto di vista vegetativo e poi dal punto di vista del grado di maturazione delle olive, proseguendo con il monitoraggio e il miglioramento delle condizioni di trasporto, stoccaggio e tempi di trasformazione delle olive, nonché trasporto e magazzinaggio dell’olio prodotto, facendo una prima classificazione secondo il grado di acidità direttamente al separatore e poi una seconda classificazione più approfondita, con analisi chimiche fatte il laboratorio, comparando sempre sulle stesse aziende oggetto dell'intervento, l'olio prodotto con il metodo tradizionale, ottenendo dei risultati migliorativi della qualità notevoli. Le azioni svolte nelle aziende pilota, hanno ottenuto l’introduzione di nuove tecniche di coltivazione che sono servite al miglioramento delle tecniche culturali e per la semplificazione di tutti i passaggi aziendali, ottimizzando i tempi fra le varie fasi, migliorando lo stato fitosanitario delle piante e delle drupe, monitorando e seguendo scrupolosamente le fasi cardinali della produzione della trasformazione e del magazzinaggio del prodotto, ottenendo così sia un miglioramento della qualità dell’olio ottenuto e sia un abbattimento dei costi di produzione, nonché l’utilizzo di prodotti a basso impatto ambientale. Il lavoro svolto ha avuto una notevole importanza per quanto riguarda la sensibilizzazione degli olivicoltori siciliani, al fine di produrre olio di qualità e soprattutto tipicizzato per zona di provenienza. I nostri tecnici, hanno operato con grande professionalità, attuando un lavoro minuzioso e scrupoloso nell’ambito di tutte le fasi produttive, di trasformazione e magazzinaggio del prodotto, ottenendo risultati più che soddisfacenti. MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA' DELLA PRODUZIONE DI OLIO DI OLIVA ED OLIVE DA TAVOLA MIGLIORAMENTO DELL'IMPATTO AMBIENTALE DELL'OLEICOLTURA INDICATORI DI EFFICACIA QUALITATIVI E QUANTITATIVI Par Risultati Anno III Investimento approvato/investimento 2.a) Operazioni collettive realizzato di mantenimento degli Superficie ad alto valore ambientale uliveti ad alto valore interessata al miglioramento ambientale ovvero a rischio N. Operatori coinvolti di abbandono con Piante oggetto di intervento connessa assistenza tecnica Miglioramento dell’aspetto paesaggistico 3.a) Miglioramento delle condizioni di coltivazione, di raccolta, di consegna e di magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa assistenza tecnica Investimento approvato/investimento realizzato Aziende coinvolte Superficie olivetata Cassette acquistate Agevolatori per raccolta acquistati Dimostrazioni effettuate Riduzione del grado di acidità dell'olio Miglioramento dello stato igienico – sanitario delle olive Grado di soddisfazione delle aziende coinvolte 3.f) Formazione di Investimento approvato/investimento assaggiatori per l'analisi realizzato sensoriale di olio di oliva Partecipanti ai corsi vergine e delle olive da Corsi realizzati tavola % 100 ha > 16 N. N. 15 3885 [si;no] si % 100 N. > ha > N. > N. > N. > % 10 12 0 1 2 25 [si;no] si [basso; medio; alto] alto % 100 N. 46 N. 1