Umberto Franciosi Segretario Generale della FLAI CGIL di Modena, Emilia Romagna 1 Oltre 13 milioni di suini all’anno macellati Occupati nelle industrie di macellazione e trasformazione delle carni suine italiane 41.000 di cui almeno 9.000 di aziende esterne (stima) Solo nella macellazione suinicola 6000 dipendenti, di cui almeno 2500 di imprese esterne (stima), in costante aumento 2 Costo medio per ogni ora lavorata per un dipendente diretto di un impresa di macellazione, con media specializzazione, non può essere inferiore ai 22 euro/ora Corrispettivo pagato, dal macello, per un dipendente di un’impresa appaltatrice (in outsourcing), costa dai 12 ai 15 euro/ora ◦ Outsourcing non regolare può far risparmiare anche il 40% sul costo del lavoro 3 La competitività dei macelli si gioca quasi tutta sul costo del lavoro causando: aumento dei ritmi e delle velocità di lavoro evasioni fiscali e contributive, lavoro nero, sfruttamento dei lavoratori e caporalato. 4 Senza la necessaria formazione professionale, igienica e sanitaria Organizzati prevalentemente in false cooperative (bogus self-employed) Divisi in etnie con pericoli di coesione sociale 5 I ritmi e le velocità sempre più spinti ◦ aumentando le malattie muscolo scheletriche al sistema mano/braccio, creando dei veri e propri danni permanenti A 40 anni non saranno più in grado di tenere in mano un coltello ◦ Inevitabile aumento dei costi a carico dello stato per inabilità, infortuni e malattie 6 Non applicano il contratto di lavoro della macellazione Deregolamentano quasi tutti gli istituti contrattuali Pagano regolarmente solo una parte delle ore lavorate, causando: ◦ Lavoro nero, evasioni, elusioni fiscali e contributive 7 Criteri per legittimo outsourcing (vero appalto esterno): “capitale proprio” e “autonomia imprenditoriale” ◦ I lavoratori in outsourcing, spesso, sono diretti e organizzati dai responsabili del macello Quindi una vera e propria “somministrazione irregolare di manodopera” 8 Concorrenza sleale tra imprese Coesione sociale, all’interno delle aziende e nella società Caporalato (gangmasters) Infiltrazioni mafiose Sicurezza alimentare e agropirateria 9 Sfruttamento di immigrati ◦ Non esistono orari di lavoro ◦ Non c’è un orario giornaliero ◦ Le pause non vengono retribuite Violenze e minacce Non integrazione Condizione di precarietà a tempo indeterminato Impossibilità di vivere una vita dignitosa per se e per la famiglia Paura di cadere nella clandestinità Trattenute arbitrarie per ‘servizi” 10 Lavoro regolare e integrità del “ciclo produttivo” è garanzia per la sicurezza alimentare Nella macellazione limitatissima marginalità di guadagno Lavoro e outsourcing irregolare e selvaggio, favoriscono l’agropirateria e dumping sociale ◦ Contraffazioni di prodotti di qualità ◦ Frodi commerciali (provenienze delle carni) ◦ Non garanzia della tracciabilità delle carni 11 Promuovere il rispetto degli accordi collettivi e il dialogo sociale tra rappresentanze sindacali e padronali Estendere gli stessi diritti a tutti i lavoratori impiegati nello stesso sito produttivo nella lavorazione della carne senza distinzione di forme contrattuali (non – discriminazione) Limitare e sanzionare l’abuso dei processi di outsourcing (appalti, affitti di rami d’azienda, staff leasing) Definire il “core businees” dell’azienda e non consentirne l’outsourcing 12 Analisi economica della filiera. Riflessione e analisi del ruolo della grande distribuzione nella iniqua ripartizione dei profitti Contrastare e sanzionare l’agropirateria sempre presente dove c’è lavoro irregolare Promuovere l’informazione ai consumatori per conoscere anche le condizioni lavorative, sociali e ambientali della produzione – tracciabilita’ delle carni suine 13