Proposta di linee guida per l’Integrazione ed il
Coordinamento delle funzioni sociali sanitarie
e giudiziarie nell'area minori e famiglie
Dott.ssa Assunta Pietrantonio
Ceis - Pescara
Rete Interistituzionale dei Servizi Territoriali della Provincia di Teramo
Il lavoro di rete
sulle famiglie
Lavoro sinergico in funzione di un obiettivo comune
per evitare interventi paralleli e discordanti
• per favorire le peculiarità dei vari interventi
• perché il prodotto di ciascun intervento diventi servizio di
consulenza per gli altri.
•
Operatori socio-sanitari
Obiettivi:
Riconoscimento del lavoro di rete come strumento per
il cambiamento;
- Interdipendenza dei vari sistemi per offrire risposte
flessibili;
- Elaborazione congiunta di un progetto di intervento;
- Ridefinizione degli obiettivi in itinere;
-Potenziamento competenze personali grazie al lavoro di
equipe.
-
PROTOCOLLO OPERATIVO
Sviluppo di una rete integrata
di servizi ed interventi
di natura sanitaria, sociale e giudiziaria
in risposta ai bisogni
dei bambini,
degli adolescenti,
e delle loro famiglie
Riferimenti legislativi principali
Disposizioni per la promozione di diritti e di
opportunità per l’infanzia e l’adolescenza
28 Agosto 1997 n. 285
8 Novembre 2000 n. 328
legge regionale n. 2/2003
12 marzo 2008 n. 3
Legge Quadro per la realizzazione del
sistema integrato di interventi e servizi
sociali
Norme
per
la
promozione
della
cittadinanza
sociale
e
per
la
realizzazione del sistema integrato di
interventi e servizi sociali
Legge regionale “Governo della rete degli
interventi e dei servizi alla persona in
ambito sociale e sociosanitario
Punti cruciali:
Necessità di attivare interventi integrati in materia
sociale
Gli enti locali coordinano il sistema integrato di
interventi e servizi sociali
Vengono promossi i diritti di cittadinanza e ridotte/ eliminate le
situazioni di bisogno e disagio individuale e familiare, derivanti
da inadeguatezza di reddito, difficoltà sociali e condizioni di
non autonomia.
Lavoro di rete
Individuare attori competenti
per la presa in carico
Strutturare un intervento Efficacia
ed
professionale in equipe
efficienza
- ridurre le segnalazioni al Tribunale per i Minorenni;
- prevenire la cronicizzazione del disagio
Obiettivi del protocollo
•Nuova cultura per la prevenzione del disagio infantile;
•Protezione del minore (salute psicofisica e bisogni
emotivi ed affettivi);
•Supporto al minore e alla famiglia;
•Diagnosi psicologica e psicoterapia sui minori e sulle
famiglie;
• interventi sanitari specialistici sui minori e famiglie:
Servizio di N.P.I., Sert, C.S.M., Consultorio, Servizio di Ginecologia Infanzia
e Adolescenza, Unità Operative Ospedaliere;
•raccordo e di promozione del lavoro di rete con gli enti
istituzionali e giurisdizionali preposti: Tribunale Ordinario,
Tribunale per i Minorenni, USSM, UEPE, Presidi Scolastici, Ambiti
Territoriali, Enti Locali.
Presa in carico interdisciplinare
I fase
Rilevamento
indagine sociale
SEGNALAZIONE
(chiunque può farla)
attivazione del SERVIZIO SOCIALE
territorialmente competente
RILEVAZIONE DEL CASO (approfondimento del problema nel contesto
sociale e familiare dove si è generato)
ANALISI DELLA DOMANDA
INDAGINE SOCIALE E CONOSCENZA DEL NUCLEO E DEL MINORE
Presa in carico interdisciplinare
II fase
Equipe multidisciplinare
Ambito Sociale;
Consultorio familiare;
Servizio di Neuropsichiatria
Infantile;
Sert;
CSM;
Presentazione del caso
Servizio di ginecologia
Valutazione multidisciplinare
dell’infanzia e dell’adolescenza;
Privato Sociale accreditato;
Individuazione Equipe Operativa
UEPE;
che prenderà in carico il caso
Assistente sociale referente (Comune, USSM): USSM.
figura di raccordo e coordinamento
Servizio sociale
convoca e presiede
l’equipe
Tutti i professionisti
Condividono linguaggio e conoscenze comuni
Creano una rete di scambio di informazioni e
di
Presa in carico interdisciplinare
III fase
Progetto congiunto
Piano di lavoro elaborato dall’equipe
multidisciplinare per definire il
processo di superamento delle
criticità evidenziate nel minore e nella
famiglia
Individuazione obiettivi a breve, medio e lungo termine;
Definizione dei rispettivi ruoli, tempistiche per le verifiche ed
eventuale ridefinizione del progetto e degli obiettivi
Individuazione delle eventuali consulenze specialistiche da
attivare per completare il quadro globale
Moduli condivisi
Scheda di analisi della domanda
Progetto clinico individuale
Tempi e monitoraggio
• Entro 30 giorni: completamento indagine sociale
e convocazione della Equipe Multidisciplinare
• Entro 60 giorni: definizione e attivazione del
Progetto di intervento
• Ogni 4 settimane: Incontri periodici della Equipe
Operativa;
In seguito all’insorgenza di eventi o situazioni straordinarie 
eventuale rimodulazione dell’intervento
I casi con carattere d’urgenza (minori non accompagnati, madri prive
di mezzi con minori soggette a maltrattamento o esecuzione di
allontanamento coatto con Forza Pubblica su grave pregiudizio ecc.),
per i quali viene richiesto un intervento immediato, dovranno essere
trattati con una tempistica adeguata alle oggettive necessità.
SITUAZIONI DI DISAGIO
SOCIALE
IMPEGNO
EXTRAPROFESSIONALE
GRAZIE ALL’ IMPEGNO
DELLE DIVERSE
FIGURE ISTITUZIONALI
LA RETE SOCIALE COME STRUMENTO
Presentazione Casi Clinici
•
Luca e Simone
•
Filippo
GRAZIE PER
L’ATTENZIONE
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Proposta di linee guida per l`Integrazione ed il - "A. ZOLI"