Quotidianità ed Emergenza. La manutenzione del contenitore istituzionale
S. Greppo (psichiatra), G. Ghirardello (educatrice), L. Pasquadibisceglie (psichiatra), P. Cozzaglio (primario psichiatra)
Gionata di Studio
Mito&Realtà
Milano – Società Umanitaria
26 settembre 2014
Residenza Le Villette - Centro Sant’Ambrogio
Ordine Ospedaliero San Giovanni di Dio
Fatebenefratelli,
Cernusco sul Naviglio
Cosa siamo.
Quando si parla di residenzialità in psichiatria si intende un’ampia gamma llldi strutture che comprende CRA, comunità protette,
appartamenti a basso o nessun livello di protezione, fino alla casa-famiglia. Esistono, dunque, diversi e numerosi modelli che si possono collocare in un
continuum che va dalla protezione all’abitare. Il Centro Sant’Ambrogio di Cernusco sul Naviglio comprende diversi ambiti comunitari (CRA, CPA, CPM) che si
rivolgono a diverse tipologie di pazienti (Comunità per pazienti la cui diagnosi afferisce all’area della Psicosi, dei Disturbi di Personalità, Disturbi del
Comportamento Alimentare, Disturbi Cognitivi dell’adulto e dell’anziano). La Residenza Le Villette, in particolare, è nata come prima parziale forma di
riconversione dello storico Istituto Fatebenefratelli (ex struttura manicomiale) ed è una comunità ad alta e media intensità assistenziale. La caratteristica
però che la contraddistingue è quella di essere una comunità organizzata in appartamenti: case vere e proprie, composte da ambienti comuni e camere
personali, cucina e servizi igienici. Gli ospiti-pazienti provvedono alla gestione dell’appartamento e si confrontano settimanalmente, durante la riunione
condotta da un educatore, su problemi organizzativi e relazionali. Gli ospiti effettuano poi colloqui individuali con i curanti, partecipano a gruppi terapeutici e
ad attività riabilitative di gruppo e individuali. Alcuni svolgono attività lavorative esterne alla comunità.
Chi siamo.
Punti di forza dell’Equipe:
La nostra equipe è multi-professionale: psichiatri,
psicologi, educatori, infermieri, personale sociosanitario, assistente sociale. Le molteplici attività
quotidiane con i pazienti sono gestite da tutte le
la Residenza «Le Villette»
figure professionali, pur mantenendo le specificità
tipiche del proprio ruolo.
Centro Sant’Ambrogio Fatebenefratelli
 Lunga esperienza degli operatori nell’ambito della
residenzialità psichiatrica.
 Autonomia degli operatori nello svolgimento delle
attività riabilitative.
 Buon livello di confronto tra i diversi membri
dell’equipe con sufficiente elasticità nella declinazione
del proprio ruolo professionale.
 Bassa
conflittualità
fra
le
diverse
categorie
professionali.
 Ruolo di mediazione dei medici e della coordinatrice
all’interno del gruppo di lavoro, a sostegno della
gestione delle problematicità incontrate nel lavoro con
i pazienti
Difficoltà dell’equipe:
La nostra idea di equipe.
“Un’equipe che si occupa di salute mentale è chiamata ad essere qualcosa di più di un insieme
di professionisti. Mentre si occupa di riabilitazione non può contemporaneamente non leggere il
contesto all’interno del quale la cosa avviene”(1). Ogni vero percorso di riabilitazione è un
invito all’istituzione, alla comunità, a riabilitare sé stesse attraverso un’opera di
“manutenzione”. Si tratta di una preziosa occasione di rilancio, di una rivisitazione e
rivalorizzazione dei propri fondamenti di senso e un freno alla deriva dell’appiattimento sulla
frenesia dell’urgenza e sulla banalizzazione del quotidiano. Paul Racamier affermava: “siamo
convinti che l’esercizio intelligente del lavoro psichiatrico sia arricchente per tutti coloro che lo
praticano”(2).
Ecco allora che l’intervento all’interno dell’istituzione psichiatrica si articolerà non solo sulla
clinica in senso stretto, occupando chi vi opera nella cura del singolo paziente e dell’intero
gruppo di utenti, ma anche approfondendo le dinamiche che riguardano gli operatori, la lettura
del contesto politico istituzionale e del contesto sociale nel quale l’istituzione si colloca. Ci si
dovrà occupare dell’organizzazione dell’operatività quotidiana ma anche dell’architettura della
struttura stessa. Solo un livello di attenzione posizionato su tutti questi aspetti rende sano e
risanante il lavoro in istituzione. Il lavoro dell'equipe terapeutica può essere efficace solo se c'è
un lavoro nell'equipe terapeutica che permetta “al singolo individuo che opera al suo interno di
pervenire ad una vicinanza emotiva con sé stesso, a una familiarità più profonda con i propri
fantasmi interni, con le proprie rappresentazioni, in virtù di una loro trasposizione quotidiana
nel registro istituzionale”(3). Questo percorso permette al gruppo di lavoro di assumere
consapevolmente le funzioni principali dell'equipe terapeutica: contenimento, integrazione,
giustizia (4); e le funzioni specifiche di cura: funzione di pensiero, diffrazione di transfert e
controtransfert, educazione, esperienza, intersoggettività(5).
• Incertezza
sulla
motivazione
e
sull’identità
professionale data dalla separazione non netta dei
ruoli professionali.
• Dispersività della struttura ambientale della comunità.
• Turnazione costante di tutte le figure professionali che
può creare difficoltà di confronto, comunicazione ed
elaborazione dei vissuti.
• L’alto numero dei pazienti ricoverati e la varietà delle
diagnosi richiedono interventi calibrati sul singolo caso
Gli strumenti per la manutenzione del contenitore istituzionale.
La Comunità ad Alta e Media Intensità Assistenziale
“Residenza Le Villette” ha individuato, negli anni, diversi strumenti per la sua “manutenzione”: riunioni quotidiane di passaggio di informazioni riguardanti i
pazienti ma anche l’organizzazione dell’équipe terapeutica e la condivisione dei vissuti degli operatori; riunioni cliniche sui singoli casi e sulle dinamiche del
gruppo dei pazienti; riunioni sull’operatività in atto e sulla progettazione di nuovi interventi; riunioni plenarie di tutto il gruppo di operatori; riunioni a tema;
riunioni di studio e aggiornamento; partecipazione collegiale a convegni e giornate di studio.
Riunione del mattino
e del pomeriggio
Tutti gli operatori in
turno, compresi
psichiatri e psicologi,
partecipano, dalle 9
alle 9.30 e dalle 14 alle
15, alla riunione in cui
vengono condivise e
distribuite le diverse
attività riabilitative del
giorno. Ci si confronta,
inoltre, sugli ultimi
accadimenti che
riguardano la comunità
e i pazienti.
Riunione sui casi
Una volte alla settimana
tutti gli operatori in turno,
dalle 14 alle 15.30,
affrontano la discussione
di un caso clinico. Si
ripercorre la storia di vita
e di malattia del paziente,
si discute l’andamento del
progetto clinico alla
ricerca di una visone
comune del suo
funzionamento.
La lettura clinica si basa
sui principi psicoanalitici.
Le riunioni sono condotte
dal primario che svolge la
funzione di supervisore.
(1)F.Stoppa. La prima curva dopo il Paradiso. Ed.
Borla.2006
(2)P.C. Racamier. Lo psicoanalista senza divano. Raffaello
Cortina. Milano. 1982.
(3)(5)P.Cozzaglio. Psichiatria intersoggettiva. Franco
Angeli.2014
(4)A.Correale. Il campo istituzionale. Ed. Borla. 1999
Riunione sulle dinamiche
del gruppo-ospiti
Una volta alla settimana
l’equipe affronta le
dinamiche presenti in un
singolo gruppo appartamento
attraverso l’analisi del
verbale di una o più riunioni
che vengono condotte
settimanalmente dagli
educatori.
Riunioni plenarie
Una volta a semestre tutti
gli operatori della
Comunità sono invitati a
partecipare ad una
riunione in cui, con la
conduzione del
responsabile della
struttura, ci si confronta
sull’andamento del
lavoro, sulle eventuali
problematicità insorte
all’interno dell’equipe e
nell’organizzazione del
lavoro e si individuano le
possibili soluzioni. Si
delineano gli obiettivi di
lavoro per il semestre
successivo.
Partecipazione a
convegni e a giornate di
studio
Fondamentale è la
possibilità di presentare
l’esperienza della
Comunità a Convegni e
Giornate di Studio per
favorire il confronto con
altre esperienze, per avere
occasione di riflettere
sull’operato e i vissuti
dell’equipe.
Particolarmente rilevante
nella storia della
Residenza Le Villette è
stata l’organizzazione,
nell’ottobre 2011, a 10
anni dall’inaugurazione,
dell’Open Day dal titolo:
«Cura e Riabilitazione:
dialogo, conflitto o
interazione?».
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