La comunicazione nell’equipe mul9disciplinare: pun9 di forza e pun9 di cri9cità Claudio Padovani*, Luigia Clarici*, Francesco Ceci*, Ca=a Liverani*, Fabiana Belluco*, Lucia Vivera*, Diana Chumpitaz*, Mihaela Torcea*, Daniela Zsbirciog*, Cris=na Ciccariello*, Enrico Petrillo*, Mario Buscajoni§, *Centro di Cure Pallia/ve Fondazione Roma, Hospice-­‐SLA-­‐Altzheimer, Via Poerio 100 -­‐ 00152 Roma contaD: l. [email protected] -­‐ l.claris@/scali.it -­‐ ph. 06 58 89 91 §ASL Roma D, Unità Opera/va Territoriale di Pneumologia, Via Portuense, – 00149 Roma La relazione di cura in medicina pallia9va significa, in parte, mi9gare le sofferenze e i sintomi gravi. L’idea di cura è intesa, sia nell’accezione classica di apprensione e sollecitudine, che di responsabilità, dove l’accento è spostato sul rispondere alla fragilità dell’altro e sul venir meno della paura individuale di una mala=a. Per svolgere questa cura, tuCavia, serve un'immagine del futuro, occorre pensare una forma del mondo migliore di quella aCuale, un mondo unito ma non unico, interrelato ma non omologato, comune ma non indifferenziato. Cosa che abbiamo smesso di fare da troppo tempo. La condivisione delle strategie più opportune di cura è l’ambito di lavoro dell’equipe ed il luogo è la riunione se=manale che permeCe a tu= gli operatori di poter fare il punto della situazione analizzando e discutendo i diversi casi. Dalla leCura dei verbali delle riunioni d’equipe si riconosce che una appropriata analisi dei bisogni ed una selezione degli obie=vi porta: •  ad una scelta e ges9one delle risorse idonea per elaborare risposte ar9colate e su misura •  alla stesura di un piano, una prospe=va di cura e di accompagnamento condivisa con il malato e la famiglia •  permeCe di pianificare gli interven9 secondo necessità e disponibilità nella possibilità di trasformare un limite in una risorsa. Collaborazione -­‐ Confronto Apprensione, Relazione, Sollecitudine Dalla Paura alla cura Processi narra9vi Comunicazione
ACenzione alla consapevolezza del limite Approccio olis9co del paziente Un limite in una risorsa Collaborazione e Confronto Il lavoro d’equipe con il consenso reale alla condivisione insegna ad essere disponibili al confronto in cui si trasferiscono significa9 da una persona all’altra, e contribuiscono allo stabilirsi di rappor9 costru=vi e collabora9vi Dalla paura -­‐ Alla cura dunque alla responsabilità per l'uomo malato, riconoscendosi, l'uomo, come parte di una rete di vincoli affe=vi e di reciproche connessioni empa9che, che lo cos9tuiscono come soggeCo in relazione Preparazione specifica Competenza Apprensione, Relazione, Sollecitudine Non basta occuparsi semplicemente dei dolori del corpo in un malato è necessario curare l'accompagnamento psico-­‐sociale e spirituale ALenzione alla consapevolezza del limite per poter pianificare interven9 necessari con le risorse disponibili Processi narra=vi poiché la mala=a non porta via le emozioni, i sen9men9 , la storia della vita che è stata anzi spesso il paziente sente la necessità di ripercorrere le tappe fondamentali raccontandole Approccio olis=co del paziente Invece di avere paura di, dovremmo avere paura per ed agire di conseguenza, pra9cando quella cura che è entusiasmo ed empa9a, passando dall'idea di comunità a quella di essere-­‐in-­‐comune noi e gli altri Un limite in una risorsa il progeCo di comunicazione con obie=vi chiari e condivisi permeCe di trasformare le difficoltà opera9ve , la ges9one di risorse non sempre sufficien9 in risulta9 riproducibili Preparazione specifica-­‐Competenza nel percorso di cura con il paziente e la famiglia è necessaria una formazione con9nua ed esperienza e competenza clinica Conclusioni La comunicazione nella riunione d’equipe è risultata essere un momento di sostegno poiché l’ esperienza condivisa con gli altri rassicura e le osservazioni nega9ve sono state possibilità di riflessione e di cri9ca costru=va. Ma è anche un momento di formazione, a condizione che ogni operatore sia disponibile al confronto, affinchè aCraverso l’esperienza vissuta in prima persona, apprenda nozioni altrimen9 non assimilabili, impari a dare in ogni singola occasione la giusta dose di se stesso come farmaco, ad essere più responsabile nella ges9one del caso, e possa diventare più capace di dare il giusto spazio ai vissu9 emozionali, indipendentemente dalle capacità tecniche XIX Congresso Nazionale SICP – Torino, 9-­‐12 OCobre 2012 Centro Congressi LingoCo 
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