Università degli Studi di Pavia
Dipartimento di Psicologia
Progettare percorsi di
Media Education
Aspetti generali
Pavia, 7 aprile 2014
Dott.ssa Alexandra Berndt
Percorsi di Media Education
1.
2.
3.
4.
5.
Media Education vs. Media Literacy
Le competenze chiave del 21° secolo
I metodi formativi
Social Media Education
Visioni future
1. Media Education vs. Media Literacy
Media Literacy come competenza culturale
First & Second Level Media Skills
«Childen and teens are able by themselves to use Internet and
Smartphones, but they often need an adult’s help in developing
second-level media skills: e.g.
- for acquiring a reflective stance towards one’s own habits
and choices regarding the use of media and technology,
- in critically understanding a messagge’s form and content,
- interacting with people in respectful and responsible ways,
- using different symbol systems to express their own ideas.»
(Gianna Cappello, Damiano Fellini, Renee Hobbs)
Media Literacy – La competenza chiave
del 21° secolo!
Core Subjects of Media Literacy
La sfida di oggi
- «Troppa» informazione per tutti!
- «Competenze» difficili da misurare, valutare e
insegnare!
- Approccio «pessimistico» e «protettivo» verso
l’utilizzo dei media!
 Massimizzare i benefit dei media e minimizzare i
deficit in tutti i contesti sociali: privati e pubblici!
Il «luoghi» della Media Education
-
-
-
Formazione formale (scuola, università, etc.): Pianificazione e
realizzazione di progetti (obbligatori) di ME in contesti
istituzionali
Formazione non-formale (associazioni culturali, centri per
giovani, etc.): Offerte di formazione e attività media-oriented a
titolo volontario
Formazione informale (famiglia, peer-groups, etc.):
Accompagnamento dei processi di autoformazione mediale
2. Le competenze chiave del 21° secolo
21° Century Learning
To Know: Competenze
cognitive
To Act: Competenze
metacognitive
To Value: Competenze
emotive e motivazionali
Competenze mediali
Attività
Competenze
Using information
search and evaluation
strategies
Finding, evaluating and sharing content from a variety of
sources helps people explore diverse sources of information.
Using search strategies appropriate to one’s needs helps people
make discriminating choices about quality and relevance.
Reading, viewing,
listening and
discussing
Active interpretation of texts helps people acquire new ideas,
perspectives and knowledge and make sense of it in relation to
lived experience. Dialogue and sharing help deepen
understanding and appreciation.
Close analysis
Careful examination of the constructed nature of particular
texts encourages people to use critical questioning to examine
the author’s intent and issues of representation.
Instructional Practices of Digital and
Media Literacy Education (1)
In: Digital and Media Literacy: A Plan of Action.
Renee Hobbs, 2010
Competenze mediali
Attività
Competenze
Cross-media
comparison
Comparing and contrasting two texts that address the same
topic help people develop critical thinking skills. By examining
genre, purpose, form and content, and point of view, people
recognize how media shape message content.
Gaming, simulation
and role-playing
Playful activities promote imagination, creativity and
decision-making skills, supporting people’s reflective thinking
about choices and consequences.
Multimedia
composition
Message composition using a combination of language, images,
sound, music, special effects and interactivity provides real-world
experience addressing a particular audience in a specific context
to accomplish a stated goal. Teamwork, collaboration and
knowledge sharing enhance creativity and deepen respect for
the diverse talents of individuals.
Instructional Practices of Digital and
Media Literacy Education (2)
In: Digital and Media Literacy: A Plan of Action.
Renee Hobbs, 2010
I contesti formativi
• Media digitali supportano lo sviluppo dell‘autonomia e
della cooperazione durante il processo d‘apprendimento
• Spostamento delle attività teacher-centred a delle
attività student-centred
• Meno „whole-class“, più gruppi piccoli
• Meno „struttura“, più „esplorazione“
• Meno lavoro individuale, più cooperazione
3. I metodi formativi
I metodi didattici che „funzionano“ …
… sono quelli che permettono …
… al discente di capire perchè sta facendo una determinata cosa in
un determinato contesto;
… la condivisione del motivo dell‘attività e il suo valore per il
percorso formativo
… di essere riconosciuti come valore aggiuntivo per
l‘apprendimento (quindi si evita noia e distrazione)
… allo studente di usare lo stesso strumento in futuro in modo
autonomo
Metodi didattici (esempi)
Cognitive Modeling: Visualizzazione di processi formativi, dei quali
di solito non si parla; p.e. faccio vedere una strategia e la spiego
mentre la eseguo; così gli studenti comprendono meglio l‘obiettivo
finale dell‘attività
Scaffolding: Condividere il problema, verbalizzare i processi di
ragionamento; insegnante dà degli input e esegue le attività, ma col
tempo lo studente/il gruppo di studenti va avanti da solo
Transfer Training: Applicare strategie note in contesti nuovi (p.e.
anche cross-materia, se ho applicato un’attività in matematica,
perché non farlo anche in geografia?)
ESEMPI di altri metodi: http://www.educatorstechnology.com/2013/03/6learning-methods-every-21st-century.html
Contesti mediali per veicolare la ML
-
Online vs. offline
Sincrono vs. asincrono
Mobile vs. fisso
Interattività uomo-macchina / uomo-uomo
Individuale vs. collaborativo
Guidato vs. seguito vs. autonomo
BYOD vs. strutture fisse
Altri?
Content driven vs. technology driven
-
Quale formazione mediatica hanno gli studenti (contesto
tecnico e preparazione tecnologica della classe)?
Qual è l’obbiettivo didattico?
Cosa si vuole valutare? Il processo o il prodotto?
Quanto deve essere guidata l’attività? Quanto sono autonomi gli
studenti?
Bloom’s Taxonomy
Esempio: iPad Apps a supporto
Percorsi di Media Education
 Contesti formali, non-formali e informali
 Competenze cognitive, meta-cognitive, emotive e
motivazionali
 Contesti formativi incentrati sul discente
 Metodi formativi che «accompagnano» e portano
all’autonomia
 Content driven e non technology driven
4. Social Media Education
Media Education e Social Media
- FACEBOOK
- TWITTER
- INSTAGRAMM
- GOOGLE+
- PINTEREST
- SNAPCHAT
Facebook in Italia
«Il collegamento tra i media digitali e la scuola
è nei fatti. È tempo che l’insegnamento si
adegui. Difficile scalzare le perplessità degli
editori scolastici tradizionali.
Ma i professori, gli studenti e le famiglie
sanno che l’ambiente mediatico e le abitudini
di accesso alla conoscenza dei ragazzi sono
definiti in modo ineludibile dalla rete.»
(Luca De Biase, 2013)
Perché piace essere social?
1. Rappresentare se stessi (interessi, contesto sociale, etc.) per
ottenere attenzione da parte di altri.
2. Dal punto di vista dei ragazzi, i social network sono zone
„adult-free“. Grazie a questo possono „sperimentare“ senza
essere giudiacati oppure sanzionati da parte dei genitori.
3. E’ molto facile incontrare persone con gli stessi interessi e
scambiare informazioni. Non ci sono più limiti geografici o
di mobilità.
4. I social network sono come una rubrica virtuale che si
aggiorna da sola.
www.klicksafe.de
Perché piace essere social?
5. Le possibilità di comunicare sono molteplici, grazie a
Chat, Gruppi, Blog o altro. I feedback sono immediati.
6. I social network possono essere utilizzati in modo attivo e
passivo, quindi in base all’umore del giorno i ragazzi
scelgono la modalità di comunicazione.
7. Anche nei social network esiste una pressione di gruppo.
Chi rimane fuori rischia di non essere aggiornato oppure
addirittura emarginato.
8. Avere tanti amici è uno status symbol. Tanti «Like» su un
post riflettono quanto una persona sia apprezzata.
www.klicksafe.de
Gli insegnanti
Perché?
• Per dare supporto agli studenti per
sapersi gestire nel mondo dei Social
Media, soprattutto per quanto riguarda la
sicurezza in rete e la privacy.
• Per dare supporto agli studenti per saper
riflettere sui loro comportamenti e
sulle loro presenze digitali.
• Per rimanere in contatto con gli studenti
e con i genitori.
• Per conoscere e capire le possibiltà
formative digitali, sociali e „mobili“
degli studenti del 21° secolo.
• Per sfruttare i social media per
l‘arricchimento personale e
professionale e per utilizzarli come
strumento di knowledge management.
Cosa?
Aiutare gli studenti a
conoscersi meglio.
Incoraggiare gli
studenti a
pubblicare i loro
lavori (testi, video,
etc.)
Creare un gruppo di
lavoro con la classe
e intensificare la
comunicazione.
Pubblicare riassunti
delle lezioni per
dare un aiuto nel
ripasso.
Gestire un
calendario degli
eventi per la classe.
Usare la bacheca
per informare,
aggiornare e
avvisare gli studenti.
Connettere la
classe con altri per
collaborare su
progetti condivisi
Condividere
contenuti come
audio, video, link,
documenti con la
classe.
Portare avanti
discussioni su
tematiche specifiche
in classe.
Cercare di
coinvolgere chi in
classe è più timido.
Aggiungere
Educational App
WeRead : parlare di libri letti e da
consigliare
Notely : aiuto per organizzare appunti,
date, etc.
Study Groups ; per creare gruppi di
lavoro
CiteMe : imparare a usare
correttamente le citazioni e come citare
Le regole – Per gli studenti (i)
•
Pensa sempre due volte prima di pubblicare qualsiasi cosa su Facebook.
•
Cerca di essere rispettoso e positivo quando sei online.
•
Non dimenticare mai chi potrebbe leggere i tuoi post, incluso i tuoi genitori, possibili
datori di lavoro, insegnanti, etc.
•
Chiedi sempre aiuto se c‘è qualcosa che non ti è chiaro. Se non sei sicuro di pubblicare
qualcosa, non farlo.
•
Anche se hai impostato le regole della privacy, non puoi mai essere sicuro che non ci
siano modi per rendere i tuoi contenuti pubblici.
•
TUTTO quello che fai online sarà salvato e NON potrà mai più essere cancellato.
•
Se il tuo insegnante chiede di lavorare insieme online, rifletti sulle tue impostazioni
della privacy oppure considera la possibilità di creare un account alternativo per la
scuola.
Le regole – Per gli studenti (ii)
•
Non pubblicare mai indirizzi, numeri di telefono, date importanti (compleanno),
orari o altri dati sensibili sui social network. Potresti danneggiare te stesso o altri.
•
Non pubblicare mai contenuti violenti, illegali oppure a connotazione sessuale.
•
Non pubbliare mai foto, video o commenti di te o di altri per i quali tu o un‘altra persona
si potrebbe vergongare o si potrebbe sentire offesa.
•
Non sei responsabile soltanto per i commenti che pubblichi tu, ma anche per quelli che
altri pubblicano sulla tua bacheca.
•
Stai attento alle attività di localizzazione.
•
Non condividere mai la tua password con i tuoi amici. Anche se te lo chiedono.
•
Se il tuo insegnante ti chiede di lavorare per la scuola utilizzando i Social Media lo puoi
fare. Se non lo vuoi fare, nessuno ti può obbligare a farlo.
Per evitare proprio questo:
Ellen Degeneres Show: Ellen found you on Facebook!
http://www.youtube.com/watch?v=SCaKuAdKumA
5. Visioni future
La formazione
-
Formazione (obbligatoria) degli insegnanti durante il percorso
universitario/formativa e per chi è già in servizio
Formazione degli educatori a livello locale e nazionale, con
concetti uniformati non solo per le singole scuole ma a livello
nazionale/regionale per
-
non lasciare la responsabilità al singolo docente / singolo progetto
-
accrescere la sensibilità anche al di fuori del contesto scolastico (fra
le famiglie, il comune, la città, il paese)
Il futuro?
-
Definizione di standard e programmi mirati nei Curricula Scolastici (partendo
dalle scuole materne fino alla formazione universitaria)
-
Condivisione di esempi Best Practice e renderli integrabili all’interno della vita
scolastica (attraverso modelli e materiali didattici)
-
Fornitura delle scuole la necessaria tecnologia HW e SW
-
Definizione di «Linee guida» sia a livello nazionale sia a livello scolastico per
l’utilizzo dei media in modo responsabile, efficace, creativo e collaborativo
-
Continuo sviluppo ed elaborazione dei risultati ottenuti e continua ricerca e
aggiornamento sugli sviluppi futuri
-
Sviluppo di un sistema di qualità e di valutazione
-
Integrazione dei contesti extra-scolastici, come famiglie, istituzioni, associazioni,
etc.
Bibliografia
Bloom, Benjamin S.: Taxonomy of Educational Objectives, 1956
Cappello, Gianna; Felini, Damiano; Hobbs, Renee: Reflections on Global Developments in Media
Literacy Education: Briding Theory and Practice. Journal of Media Literacy Education, 2011
De Biase, Luca: http://blog.debiase.com/
Hobbs, Renee: Instructional Practices of Digital and Media Literacy Education. In: Digital and
Media Literacy: A Plan of Action, 2010
Toffler, Alvin: Powershift, 1991
Link list
Learning & Education
 www.edudemic.com
 www.teachthought.com
 http://www.teachingquality.org/
 http://edutechwiki.unige.ch/en/Educational_technology
 http://www.alt.ac.uk/
 http://www.sie-l.it/
 http://www.elearningeuropa.info/
Tipps & Tools
 http://www.freetechforschools.com/
 http://teacherwebcoach.com/
 http://c4lpt.co.uk/top100tools/
Contatto: [email protected]
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