Quando un problema è
veramente un problema ?
Aspetti
cognitivi
Aspetti relazionali
Aspetti esistenziali
I denominatori comuni di tutti i
problemi




La presenza di una richiesta, o di una
sfida, che crea una situazione di tensione
e di squilibrio nella persona;
La risposta basata sulle conoscenze e sulle
strategie precedentemente utilizzate in
situazioni simili;
L’impegno della persona a risolvere il
problema;
Le alterazioni dello stato emozionale e
motivazionale
Fasi del processo di problem
solving e di decision making
Percepire il
problema
INPUT
Accettare il
problema
Prepararsi al
problema
Definire il
problema
Generare
strategie
OUTPUT
Decision Making
Implementare
Un problema è tale
quando …
pur destando la nostra curiosità e
suscitando la nostra motivazione,
non è risolvibile facendo appello
alle conoscenze ed alle strategie
in quel momento disponibili.
ACCETTARE IL PROBLEMA
Ragioni per evitare o rifiutare un problema …
 La persona ritiene, più o meno correttamente, che
affrontare un problema produca più costi che
vantaggi;
 Si è convinti che la situazione sia del tutto
immodificabile;
 Si è insicuri, del tutto o in parte, delle proprie
capacità di affrontare e risolvere il problema;
 Il problema può essere ben riconosciuto, ma
rifiutato in quanto attribuito ad altri.
PREPARARSI AL PROBLEMA
Influenza dell’ansia sui processi cognitivi


E’ sufficiente un livello
anche basso d’ansia per
influenzare
negativamente i
processi cognitivi
superiori.
Quelli inferiori saranno
influenzati
negativamente solo da
livelli d’ansia elevati.
Ragionamento e problem solving
Apprendimento e memoria
Percezione
Sensazioni
DEFINIRE IL PROBLEMA

Identificare il problema: area problematica –

Descriverlo: raccolta di informazioni inerenti il

Individuarne le cause: costruzione del “diagramma

Formulare gli obiettivi: attraverso l’acquisizione di
segmentazione del problema
problema e trascrizioni tramite un linguaggio descrittivo
e non valutativo
delle affinità”
conoscenze e strategie definirli in modo chiaro e
verificabile
GENERARE STRATEGIE


La soluzione di un problema richiede il
superamento delle nostre rigidità
percettive e culturali;
Un problema non può essere risolto senza
apportare dei cambiamenti al nostro modo
di percepirlo e senza accrescere la nostra
capacità di formulare più alternative
(creatività)
1° problema

Ci sono 6 bicchieri in fila – 3 pieni e 3
vuoti. Muovendone solo uno, modifichi la
disposizione in modo tale da alternare un
bicchiere pieno e uno vuoto.
2° problema
Il commissario arrivò sulla scena dell’omicidio e
trovò che la vittima giaceva morta sul ciglio
della strada. L’unico indizio era dato dalle tracce
lasciate da una ruota sul gommata sull’asfalto.
Il commissario seguì le tracce che lo portarono
ad una villa signorile. Nel porticato vi erano 3
uomini nessuno dei quali aveva la macchina e
nessuno aveva le scarpe sporche di fango. Il
commissario era sicuro che uno dei 3 era il
colpevole …. In che modo era arrivato a tale
conclusione ?
3° problema


Collegare tutti i
cerchi della figura
con 4 linee, senza
mai staccare la
penna dal foglio.
Collegare tutti i
cerchi della figura
con 3 linee, senza
mai staccare la
penna dal foglio.
Forme del processo creativo
Capacità di produrre idee nuove, che possono
esprimersi in modi molto diversi sia per quanto
riguarda la forma, l’estensione e la profondità.





“espressa”:espressione spontanea e autonoma nella quale
originalità e qualità non sono importanti
“tecnica”:creare strumenti nuovi, o nell’utilizzarli in
situazioni nuove o in modo diverso.
“inventiva”:produzione di nuove idee e/o combinazioni di
vecchie in precedenza scollegate.
“innovativa”:cospicua modificazione ad assunzioni e principi
che stanno alla base di una disciplina.
“emergente”:nuovi modi di concettualizzare la realtà o di
esprimerla. Forma più elevata.
Fasi del processo creativo
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Porsi domande
Raccogliere dati
Incubazione della/e idee
Illuminazione o “insight”
Elaborazione della/e idee
Comunicazione delle stesse
Tecniche per migliorare la nostra performance creativa
Tecniche
Mappa cognitiva
Brainstorming
Pensiero metaforico
Pensiero analogico
Brainstorming

Tecnica messa a punto da Osbone
secondo il quale la carenza di creatività sia
una disabilità appresa attraverso le
interazioni sociali.
Organizzare un gruppo di lavoro nel quale ogni
membro si senta libero di dire tutto ciò che pensa
riguardo ad una determinata situazione, con la
certezza di venire ascoltato ed accettato.
Pensiero metaforico
Tentativo di individuare somiglianze tra eventi
che vanno al di là di quanto sia logicamente
concepibile.
Per ognuna di queste affermazioni trovate le parole che
meglio possono completarla ….
1. Il sorriso di un bambino felice è come …
2. Il sorriso di un bambino povero e maltrattato è come ….
3. Un ricco petulante è come …
4. Un venditore insistente e inopportuno è come …
5. Un professore dogmatico ed infallibile è come …
6. Una donna invidiosa è come …
7. Una vecchia povera, malata e sola è come …
8. Una casa piccola e carino è come …
Pensiero analogico
Cogliere relazioni simili all’interno di argomenti
o settori diversi.
 Completate le frasi come meglio credete …
La vita è come ……………… perchè …………….
La vita è come ……………… perchè …………….
La vita è come ……………… perchè …………….
La vita è come ……………… perchè …………….
La vita è come ……………… perchè …………….
La vita è come una scatola di cioccolatini …
non sai mai cosa ti capita !!!!
Analogie – Problem Solving

4 Fasi: Definire il problema- Creare le
analogie- Scegliere le analogie- Trasferire
la soluzione analogica al problema
Esercitazione: Nella vostra classe c’è stato
un incremento di piccoli furti …..
Mappa Cognitiva

Consiste nello scrivere al centro del foglio il
problema e nel produrre una “ragnatela” ricca di
informazioni, allinterno della quale sarà possibile
individuare quelle maggiormente idonee alla
soluzione del problema.
Esercitazione:
Per quali scopi l’ombrello potrebbe essere usato ?
Quale altro strumento potrebbe essere usato per sostituire
l’ombrello ?
Come si potrebbe modificare l’ombrello per usarlo in modo
diverso ?
Cosa potrebbe verificarsi se l’ombrello fosse più grande ?
Cosa potrebbe succedere se, invece, fosse più piccolo ?
DECISION MAKING





Date le possibili soluzioni, frutto del nostro
sforzo creativo e delle nostre strategie,
qual è maggiormente idonea per la
risoluzione del problema?
1° passo: elencare per ogni soluzione le possibili
conseguenze sia positive che negative.
2° passo: stilare una gerarchia.
3° passo: scegliere la soluzione ritenuta
migliore.
4° passo: implementare la strategia prescelta.
Criteri per stilare una gerarchia:



Il 1° ha una natura puramente
deontologica;
Il 2° ha a che vedere con la probabilità
che l’adozione di una tecnica anziché
un’altra porti effettivamente alla soluzione
del problema;
Il 3°, quello più usato, consiste nel
soppesare per ognuna delle opzioni
disponibili, i costi e i benefici.
Tabella decisionale
I punteggi vanno da -3 a +3, dove +3 significa
altamente desiderabile e -3 altamente indesiderabile.
Opzioni
Per se stesso
Per alte persone
significative
Autoapprovazione o
disapprovazione
Approvazione o
disapprovazione
supplenze SISSIS
+
-
+
-
Altri corsi
+
-
Sistema di Moody



Si trascrive su ognuna delle righe le opzioni
dando un numero ad ognuna;
Questi numeri vengono trascritti lungo il lato
verticale sinistro e quello orizzontale superiore;
Si procede al confronto fra le opzioni
1
OPZIONI
1) SUPPLENZE
2) SISSIS
3) ALTRI CORSI
1
2
3
2
3
IMPLEMENTARE
Non significa solo attuazione, ma anche
identificazione dei diversi ostacoli che possono
frapporsi alla traduzione pratica delle decisioni
e delle strategie usabili per superarli.
Campo di forze
Fattori che facilitano il
raggiungimento della meta
Fattori che ostacolano il
raggiungimento della meta
Matrice decisionale



Su ognuno dei rettangoli posti a sinistra, trascrivere le
opzioni ritenute utili per risolvere il problema.
Valutare da 1 a 4, ognuna delle opzioni in base
all’efficacia, benefici, implementazione.
Sommare i punteggi di ognuna delle opzioni e
ordinarli in ranghi.
Efficacia Benefici Implementazione Totale
4=molto soddisfacente; 3=soddisfacente;
2=insoddisfacente; 1=molto insoddisfacente
Rango
Alcuni errori che minacciano il
problem solving









Giungere alla fase finale (decisione) senza aver raccolto tutte
le informazioni;
Aver inquadrato il problema all’interno di una
concettualizzazione sbagliata (dar peso ad informazioni
errate);
Non riuscire a definire il problema da più punti di vista;
Troppa sicurezza circa le proprie ipotesi ed opinioni;
Fare affidamento solo sulle informazioni facilmente reperibili;
Non seguire tutto il processo decisionale;
Quando ci si trova in gruppo, essere convinti che si giungerà
ad una buona decisione (non sempre l’unione fa la forza !);
Non tenere conto delle esperienze passate, né dei feedback
che gli altri ci possono fornire;
Non analizzare il modo con cui affrontiamo i problemi ed
assumiamo le decisioni.
Per concludere …
Se è vero che non tutti i mali provengono
dalla nostra mente, è altrettanto vero che un
po’ di saggezza non fa poi tanto male e che la
capacità di far fronte ai nostri problemi in
modo pacato e razionale è uno dei modi
mediante i quali migliorare la qualità della vita
nostra e di quella degli altri !!!
Paolo Meazzini
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Quando un problema è veramente un problema ?