Love addiction:
quando l’amore diventa dipendenza
...A cura di:
Ilaria Flecca
classe VB
anno scolastico 2011-2012
Liceo Scientifico Sersale...
introduzione
 Che cos’è
 Come si manifesta
 Ma è proprio vero amore?
 Da cosa dipende
 Cosa fare

Bibliografia e sitografia
Premessa
Nelle diapositive che mostrerò,
Intendo fare una riflessione
riguardo la dipendenza affettiva;
poichè essa è un fenomeno
tristemente comune, con forti
ripercussioni sulle dinamiche
relazionali e sociali.
L’amore nelle
sue diverse
sfaccettature,
rappresenta
un’importante
capacità e al
contempo un
naturale e profondo
bisogno umano.
Talvolta, tuttavia, a causa di svariati fattori che
tratteremo, l’amore non costituisce un’
esperienza positiva, ma diventa causa di
angoscia e frustrazione.
Innanzi tutto, bisogna sottolineare il fatto che nella
nostra società, i dipendenti affettivi sono
soprattutto donne; Questo perchè la componente
affettiva appartiene maggiormente al mondo
femminile che al maschile, soprattutto per ragioni
culturali
Infatti, fin da piccole, le
donne sono invitate ad
assumere tutta una serie di
comportamenti in sintonia
con l’affettività, la
comprensione dell’altro,
l’essere materne, il
sacrificio. Insomma, viene
loro inviato un messaggio
di invito alla dedizione,
perchè altrimenti non
sarebbero delle brave
donne e delle brave madri.
Che cos’è
La dipendenza affettiva e'
una condizione relazionale negativa
che e' caratterizzata da una
assenza cronica di reciprocità
nella vita affettiva e nelle sue
manifestazioni all’interno della coppia,
che tende a stressare e a creare nei
“donatori d’amore a senso unico”
malessere psicologico o fisico
piuttosto che benessere e serenità.
Tale condizione,
nella migliore delle
ipotesi, potrebbe
essere interrotta per
ricercare un nuovo
stato di serenità.
Qualora ciò risulti
impossibile si e'
soliti parlare di
“dipendenza
affettiva”.
Come si manifesta
i.
Una prima
caratteristica che
presenta la persona
dipendente, è il non
riconoscere più i
propri bisogni e
tendere a
subordinarli ai
bisogni dell’ altro
L’amore diventa una sorta di
sofferenza e strumento di masochismo;
il benessere psichico e fisico vengono
messi a repentaglio per il benessere
dell’ altro
Le persone con difficoltà
affettive non riescono a
prendersi cura di sé o a
perseguire attività
autodeterminanti, poiché
tutta la loro giornata è
incentrata sui problemi
e sui bisogni del partner
II.
Una seconda caratteristica, è un
atteggiamento negativo verso se stessi,
un sentimento di inettitudine e
inadeguatezza;
la persona si auto-convince che per
essere amata deve sacrificarsi per l’ altro,
essere sempre diligente e attenta a tutto
Citando R. Norwood, autrice di “donne che amano
troppo”
“Amare troppo è calpestare,
annullare se stesse per dedicarsi
completamente a cambiare un uomo
sbagliato per noi che ci ossessiona,
naturalmente senza riuscirci“.
iii.
Una terza caratteristica che accomuna
tutti i rapporti dei dipendenti da amore
è la paura di cambiare. Pieni di timore
per ogni cambiamento, essi
impediscono lo sviluppo delle capacità
individuali e soffocano ogni desiderio
e ogni interesse.
Queste persone ritengono che
occupandosi sempre dell'altro la loro
relazione diventi stabile e duratura.
Ma è vero amore?
Per citare nuovamente R.Norwood,
“Quando amiamo troppo, in realtà
non amiamo affatto perchè siamo
dominate dalla paura: paura di
restare sole, paura di non essere
degne d’amore, paura di essere
abbandonate o ignorate.”
Dunque tutto ciò non
ha niente a che fare
con l’amore, non è
altro che un
alterazione
di esso.
Da cosa dipende
In genere questa forma di
dipendenza si osserva in
persone che hanno avuto un’
infanzia difficile; In
particolare nel rapporto
instaurato durante l'infanzia
con i genitori; se quest'ultimi
hanno lasciato insoddisfatti i
bisogni infantili costringendo
i bambini ,i cui bisogni
d’amore rimanevano
inappagati, ad adattarsi
imparando a limitare i loro
bisogni.
Questo processo di limitazione può portare al formarsi di
pensieri del tipo: “I miei bisogni non hanno
importanza”o “non sono degno di essere voluto
bene”.
Da adulti, questi "bambini non amati” dipendono dagli altri per
quanto concerne il proprio benessere psico-fisico e la
soluzione dei loro problemi. Vivono nella paura di essere
rifiutati, scappano dal dolore, non hanno fiducia nelle loro
capacità e si giudicano persone non degne d’amore.
Cosa fare
Guarire la propria dipendenza è difficile, ma non
impossibile. Bisogna intraprendere la strada giusta
per imparare ad amare prima di tutto sé stessi
1.
2.
3.
La prima cosa da fare, è essere consapevoli della
propria dipendenza e ammetterlo apertamente, in
questo modo la via per la guarigione risulterà più
breve;
Secondariamente, un passo importante è chiedere
aiuto ad una terza persona;
In fine iniziare un periodo di recupero, in cui
bisogna impegnarsi a cambiare sé stessi e il modo
di agire e pensare, per non ripetere in futuro gli
stessi errori.
Si tratta infondo, come in ogni cosa, di farsi le
domande giuste :
“ Di chi o cosa ho veramente bisogno per
stare bene? “
“ Ne vale veramente la pena? ”
Bibliografia & sitografia
ecco tutti i siti e i documenti che ho consultato
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guide360.it
Psiconauti.it
Nienteansia.it
Benessere.com
Maldamore.it/terapie
Vivastreet.it
Dreamstime.it

“Donne che amano
troppo”, Robin
Norwood, 2003
...A cura di:
Ilaria Flecca
classe VB
anno scolastico 2011-2012
Liceo Scientifico Sersale...
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