LA FORZA DELL’AMORE CHE TALVOLTA PUÒ DIVENTARE DIPENDENZA INDICE Cos’è la dipendenza affettiva? Come si riconosce una persona che soffre di tale disturbo? Quali sono le caratteristiche delle persone con una dipendenza affettiva dal patner? I sintomi Varie tipologie di dipendenti affettivi Il fenomeno dello stalking I comportamenti tipici dello stalking Perchè una persona può diventare "dipendente affettivamente"? Quali sono le cause? Quali sono le conseguenze della dipendenza affettiva? I consigli per uscirne Amare è come una droga: all'inizio viene la sensazione di euforia, di totale abbandono. Poi il giorno dopo vuoi di più. Non hai ancora preso il vizio, ma la sensazione ti è piaciuta e credi di poterla tenere sotto controllo. Pensi alla persona amata per due minuti e te ne dimentichi per tre ore. Ma, a poco a poco, ti abitui a quella persona e cominci a dipendere da lei in ogni cosa. Allora la pensi per tre ore e te ne dimentichi per due minuti. Se quella persona non ti è vicina, provi le stesse sensazioni dei drogati ai quali manca la droga. A quel punto, come i drogati rubano e s'umiliano per ottenere ciò di cui hanno bisogno, sei disposto a fare qualsiasi cosa per amore. (Paulo Coelho) La dipendenza affettiva e' una condizione relazionale negativa che e' caratterizzata da una assenza cronica di reciprocità nella vita affettiva e nelle sue manifestazioni all’interno della coppia, che tende a stressare e a creare nei “donatori d’amore a senso unico” malessere psicologico o fisico piuttosto che benessere e serenità. Tale condizione, nella migliore delle ipotesi, potrebbe essere interrotta per ricercare un nuovo stato di serenità. Qualora ciò risulti impossibile si e' soliti parlare di “dipendenza affettiva”. Come si riconosce una persona che soffre di tale disturbo? Quando la propria serenità, la fiducia nel proprio valore, hanno origine unicamente dal giudizio e dallo stato d'animo dell'altro, quando si vivono gelosie ingiustificate (con comportamenti come il controllare il telefonino o l'agenda del partner, seguirlo, etc) e si pensa ossessivamente al partner dimenticandosi di sé, dei propri interessi forse si sta già amando troppo. Il "dipendente affettivo" non riesce a rimanere solo: sentimenti angoscianti come un senso di vuoto e di smarrimento potrebbero travolgerlo nei momenti di separazione così come l'impressione di poter morire a causa dell'assenza del partner. Inoltre sentimenti di odio, apparentemente senza motivo, sono seguiti dal desiderio di essere puniti, si è predisposti a svalutare i sentimenti e si ha molta paura a mostrarsi per quello che si è. Comuni sono anche il timore di essere esclusi, annullati e il continuo oscillare tra desiderio e la paura di "essere vicini" al partner. L'ansia predomina lo scenario della dipendenza. Una prima caratteristica della dipendenza affettiva e' la difficoltà a riconoscere i propri bisogni e la tendenza a subordinarli ai bisogni dell’altro. L’amare l’altro diventa spesso una forma di sofferenza; il benessere emotivo, a volte anche la salute e la sicurezza, vengono messi a repentaglio per il benessere dell’altro. Troppa energia vitale e' impiegata nell’amare o nel ricevere amore e approvazione, poca ne rimane per attività autodeterminate, rivolte al raggiungimento di obiettivi precisi. Le persone con difficoltà affettiva non riescono a prendersi cura di sé, a creare degli spazi per la propria crescita personale perché sempre prese, in quel momento, da qualche problema del partner che richiede la loro attenzione e la loro energia vitale. La seconda caratteristica è un atteggiamento negativo verso il Sé, per cui si ha un pensiero del tipo: “io sono cattivo, gli altri sono buoni, mi trattano male per colpa mia, devo cercare di accattivarmeli”. Queste persone soffrono di un profondo senso di inadeguatezza. Sono convinte che per essere amate devono sempre essere diligenti, amabili, sacrificarsi per l’altro per poter ricevere il suo amore. Anche quando questo vuol dire farsi male. Un’altra caratteristica che accomuna tutti i rapporti dei dipendenti da amore è la paura di cambiare. Pieni di timore per ogni cambiamento, essi impediscono lo sviluppo delle capacità individuali e soffocano ogni desiderio e ogni interesse. Chi soffre di dipendenza affettiva è ossessionato da bisogni irrealizzabili e da aspettative non realistiche. I sintomi della dipendenza affettiva sono: •Ossessione dell'altro •Paura di perdere l’amore •Paura dell’abbandono, della separazione •Paura della solitudine e della distanza •Paura di mostrarsi per quello che si è •Senso di colpa •Senso d'inferiorità nei confronti del partner •Rancore e Rabbia •Coinvolgimento totale e vita sociale limitata •Gelosia e possessività La dipendenza affettiva è un problema grave. Non solo è “la droga per eccellenza” per molte persone, ma ci sono migliaia di alcolisti e tossicodipendenti in recupero che soffrono di dipendenza affettiva e non ne sono coscienti. Dipendente Affettivo Ossessivo: colui che non riesce a lasciar andare il partner neanche se questo è: non disponibile, a livello emotivo o sessuale, non amorevole,distante, abusivo, egocentrico, egoista, dipende da qualcosa al di fuori della relazione. Dipendente Affettivo Codipendente: è più ampiamente riconosciuto. Rappresenta un profilo particolarmente comune. Molti di loro soffrono di scarsa autostima ed hanno un modo di pensare, sentire e comportarsi, in certo modo, prevedibile. Dipendenti dalla Relazione: a differenza degli altri dipendenti affettivi, non sono più innamorati dei loro partners ma sono incapaci di lasciarli andare, di rinunciare. Solitamente sono così infelici che la loro relazione mina la loro salute, il loro spirito e benessere emotivo. Dipendenti Affettivi Narcisisti: utilizzano il dominare l'altro, la seduzione ed il trattenere l'altro per controllare i propri partners. A differenza dei codipendenti, che sono disposti a tollerare un notevole disagio, i narcisisti non accondiscendono a nulla che possa interferire con la loro felicità. Dipendenti Affettivi Ambivalenti: soffrono di un disturbo di personalità evitante. Non hanno particolari problemi a lasciar andare il partner, hanno invece molti problemi ad andare avanti. Bramano disperatamente l'amore ma allo stesso tempo sono terrorizzati dall'intimità. Questa combinazione di tendenze è agonizzante. "Se ami saprai che tutto inizia e tutto finisce e che c'è un momento per l'inizio e un momento per la fine e questo non crea una ferita. Non rimani ferito, sai che quella stagione è finita. Non ti disperi, riesci a comprendere e ringrazi l'altro: “Mi hai dato tanti bei doni, mi hai donato nuove visioni della vita, hai aperto finestre nuove che non avrei mai scoperto da solo. Adesso è arrivato il momento di separarci, le nostre strade si dividono” Non con rabbia, non con risentimento, senza lamentele e con infinita gratitudine, con grande amore,con il cuore colmo di riconoscenza. Se sai come amare, saprai come separarti” All'interno del fenomeno della dipendenza affettiva, spesso la persona dipendente attua una serie di comportamenti che potrebbero ravvisare molte analogie con i comportamenti tipici del fenomeno dello "stalking". La parola “stalking” deriva dal linguaggio venatorio della caccia e letteralmente significa “fare la posta” per poi estendersi al comportamento intenzionale, malevolo e persistente, di seguire o molestare un'altra persona, creando così il fenomeno dello stalking. Secondo gli studiosi il fenomeno dello stalkink necessita della presenza di tre elementi: un soggetto, detto stalker, che investe di un'intensa fissazione ideo – affettiva una determinata persona. una sequenza comportamentale ossessiva di atti di sorveglianza, di controllo, di comunicazione, di ricerca di contatto la persona individuata dallo stalker, detta stalking victim, che percepisce a livello personale come invadenti e sgraditi tali comportamenti, vivendoli come delle minaccia alla propria persona e svillupando un senso di ansia, di paura e altre problematiche psicologiche. I comportamenti tipici del fenomeno dello stalking sono: telefonate, sms, pedinamenti, lettere e fiori, appostamenti vari (casa, lavoro, ecc...), violazione di domicilio, visita sul luogo di lavoro, minacce di violenza, violenza fisica e sessuale di diversa entità, fino ad arrivare a comportamenti estremi come tentato omicidio ed omicidio. La maggioranza degli stalkers sono di sesso maschile ed attuano tali comportamenti nei confronti di compagne che hanno interrotto o vogliono interrompere la relazione. Nel caso della dipendenza affettiva il dipendentepersecutore agisce con il proprio stalking per due motivi principali: al fine di esercitare un controllo per timore di essere lasciato; dopo la rottura di una relazione per recuperarla o vendicarsi della sua ex. Perchè una persona può diventare "dipendente affettivamente"? Quali sono le cause? La dipendenza affettiva, così come la maggior parte dei disagi psichici, trova le sue origini nei propri vissuti infantili. Esperienze di abbandono, violenze fisiche e psichiche lasciano un segno doloroso e possono predisporre la persona a "tormentarsi d'amore" nella vita adulta. Per lo più si tratta di bambine (questo tipo di dipendenza ha connotazioni tipicamente femminili) costrette a diventare adulte prima del tempo, obbligate per forza di cose, ad occuparsi del genitore o dei fratelli. Bimbe buone e brave, angioletti che hanno imparato presto a cucinare, a fare le pulizie, andare bene a scuola. Quando si diventa "grandi" si sente l'esigenza di continuare a salvare le persone care ripetendo un copione familiare. Inoltre non è da sottovalutare l'influenza di fattori storici e sociali che hanno imposto alla donna la devozione amorosa come massima virtù. La devozione amorosa non riguarda solamente il partner ma anche il proprio genitore, i propri figli. Per la donna queste sono persone da amare in modo assoluto, cioè in virtù di un vero e proprio annullamento di sé. Senza questo "dedicarsi" al bene altrui e senza questo rendersi "amabile", una donna semplicemente non si sente donna: se un uomo la rifiuta non solo si sente brutta o non desiderabile, ma non si sente affatto donna. Quali sono le conseguenze della dipendenza affettiva? Le persone che amano troppo associano se stessi all'identità della persona amata. Si sviluppa una grande paura per ogni cambiamento, si tende infatti a soffocare lo sviluppo delle capacità individuali e ogni interesse che vada al di là del partner. Ci si disabitua a pensare a sé, alla proprie passioni, ad una creatività che non si sa nemmeno di possedere. Si diviene ossessionati da aspettative irrealistiche e ci si convince che, operando a favore del compagno, si metterà al sicuro il rapporto. Vissuti deludenti e risentimento saranno sufficienti a rendere inefficace un simile progetto. Si corre il rischio di cercare uomini solo per riempire grandi vuoti interiori. Non è possibile costruire una relazione con l'altro se prima non si stabilisce una relazione con se stessi. Quando si ama troppo non si sta amando veramente, le conseguenze della paura e della dipendenza, tipiche della persona tormentata d'amore, sono incompatibili con l'amore autentico. Chi ama troppo ha la pretesa di manipolare il partner, tentando di cambiarlo, sente il bisogno di intervenire modificando la realtà e ha grandi difficoltà ad accettare l'altro per quello che è. Tenendo sotto controllo l'altro, si pensa erroneamente di controllare anche i propri sentimenti. Prendere coscienza di questo proprio atteggiamento vuol dire già fare un grosso passo avanti. Se la dipendenza affettiva spinge a controllare l'altro, la prima cosa da fare è sicuramente stare fermi, non agire più quel controllo, ma cominciare ad accettare la realtà e soprattutto se stessi. Guardare la realtà e il proprio uomo per come sono, aiuta sicuramente a prendere delle decisioni sane e costruttive. Ma non è facile. Come uscirne? Nel momento in cui il disagio e la sofferenza diventano troppo pesanti, tanto da compromettere seriamente la vita quotidiana, è bene rivolgersi ad uno psicoterapeuta di fiducia che aiuterà a prendere più consapevolezza della propria situazione. L'obiettivo del processo terapeutico è rappresentato dall'acquisizione di consapevolezza, scoprire la propria fragilità può trasformarsi in una forza che permetterà di avere una più chiara visione della realtà e di conseguenza la capacità di MIGLIORARE LA PROPRIA VITA. Amare una persona è… Averla senza possederla. Dare il meglio di sé senza pensare di ricevere. Voler stare spesso con lei, ma senza essere mossi dal bisogno di alleviare la propria solitudine. Temere di perderla, ma senza essere gelosi. Aver bisogno di lei, ma senza dipendere. Aiutarla, ma senza aspettarsi gratitudine. Essere legati a lei, pur essendo liberi. Essere un tutt'uno con lei, pur essendo se stessi. Ma per riuscire in tutto ciò, la cosa più importante da fare è… accettarla così com'è, senza pretendere che sia come si vorrebbe. OMAR FALWORT