I Laboratori della luce L'interferometro di Michelson Scheda informativa ESPERIMENTO MICHELSON L'interferometro di Michelson-Morley permise nel 1887 di misurare con precisione, per la prima volta nella storia, la lunghezza d'onda di un fascio luminoso monocromatico. Vi proponiamo di ritornare a quei tempi, quando la natura ondulatoria della luce era stata appena accettata anche dai più scettici, per convincervi che i raggi luminosi non si possono descrivere immaginandoli soltanto come gruppo di particelle in movimento. Per fare questo, osservando un fenomeno caratteristico proprio delle onde chiamato interferenza, misureremo la lunghezza d'onda di un fascio di luce laser monocromatico (rosso). Date due onde di stessa frequenza, ma differente fase, nel momento in cui si sovrappongono in un punto dello spazio generano il fenomeno dell'interferenza, ovvero la luce che arriva può essere più o meno intensa, tanto da determinare zone di luce e zone di buio. Questo è dovuto da come le due onde si sommano nel punto considerato: Questa figura fa vedere che si ha il massimo di intensità di luce (interferenza costruttiva), quando le due onde sono in fase, ovvero quando le relative creste e ventri sono nello stesso punto; mentre si osserva il buio (interferenza distruttiva) quando le creste della prima sono sovrapposte ai ventri della seconda. Il funzionamento dell'interferometro di Michelson si basa sulla generazione di due fasci laser coerenti ottenuti per scissione da un unico raggio, sdoppiato grazie a uno specchio semitrasparente (beam-splitter). A questo punto i due raggi vengono indirizzati su due differenti specchi, uno fisso e uno mobile. Una volta riflessi essi vengono mandati su uno schermo sul quale si può osservare la loro interferenza. In particolare potrete osservare frange di forma circolare, luminose o scuse a seconda del tipo di interferenza: >> si ha interferenza costruttiva quando la differenza di cammino, Δx, tra i due raggi luminosi è un multiplo intero della lunghezza d'onda Δx = n · λ con n = 1 , 2 , 3 , ... >> si ha interferenza distruttiva quando la differenza è un multiplo intero di mezza lunghezza d'onda Δx = n · λ/2 con n = 1 , 2 , 3 , … Sperimentalmente, una volta individuata la condizione di interferenza costruttiva in un punto preciso dello schermo, è possibile variare la differenza di cammino tra i due raggi luminosi spostando lo specchio mobile attraverso una vite micrometrica e alternare situazioni di interferenza costruttiva e distruttiva. Conoscendo di quanto è variata la posizione dello specchio e contando il numero di frange di interferenza luminose, è possibile determinare la lunghezza d'onda del laser utilizzato. Poiché stiamo osservando un fenomeno tipico delle onde (l'interferenza) e caratterizziamo la nostra sorgente con una quantità anch'essa propria dei fenomeni ondosi (la lunghezza d'onda), potrai apprezzare in prima persona la natura ondulatoria della luce.