FENOMENI INTERFERENZIALI e DIFFRATTIVI •Interferenza tra onde e.m. prodotte da sorgenti coerenti sincrone; •Metodo dei fasori o dei vettori rotanti; •Interferenza in lamine sottili; anelli di Newton, pellicoli sottili su vetro •Il principio di Huygens e il fenomeno della diffrazione dal punto di vista sperimentale e la sua giustificazione col principio di Huygens; •Diffrazione di Fraunhofer da fenditura rettangolare; Potere risolutore di una fenditura rettangolare; •Diffrazione da fenditura circolare; •Potere risolutore di una fenditura circolare. •Potere risolutore dei sistemi ottici (massimo ingrandimento di un microscopio); •Diffrazione prodotta da una schiera di fenditure rettangolari; •Reticolo di diffrazione; •Esercizio reticoli di diffrazione Onde elettromagnetiche piane Un caso particolare per la soluzione E e B per l’equazione delle onde e.m. è dato dalle funzioni armoniche. Prendiamo come al solito la direzione di propagazione parallela all’asse X, il campo E parallelo a Y, quello B parallelo a Z. r r r r x t E ( x, t ) = E0 sin[k (x − ct )] = E0 sin[kx − ωt ] = E0 sin 2π − λ T r v v v x t B( x, t ) = B0 sin[k (x − ct )] = B0 sin[kx − ωt ] = B0 sin 2π − λ T Dove: k = 2π λ ; c= kc = ω = 2πν = ω k = λ 2π T T λ lunghezza d’onda (parametro di periodicità spaziale) K=2π/λ π/λ vettore d’onda T periodo di oscillazione (par. di periodicità temporale) ν=1/Τ frequenza oscillazione λ Definizione di raggi e fronti d’onda Una onda e.m. piana che si sta propagando nella direzione x che scriviamo come E ( x, t ) = f ( x − vt ) Non è concentrata sull’asse x ma si propaga in uno spazio tridimensionale con caratteristiche del campo elettrico Ε identiche su piani perpendicolari all’asse x. Possiamo cioè riscrivere l’equazione dell’onda come r r r E (r , t ) = f (r ⋅ u − vt ) dove r è il generico punto del piano sul quale il campo elettrico ha le stesse caratteristiche ; u è la direzione in cui l’onda si muove con velocità v. Ma l’equazione r r f (r ⋅ u − vt ) Finisce col definire la più generica onda che si propaga in direzione u con velocità v. Essa non è necessariamente un’onda piana. Dipende da come nasce la perturbazione della sorgente. •Le superfici che presentano all’istante t lo stesso r r valore (r ⋅ u − vt ) = cost sono detti fronti d’onda • u è perpendicolare ai fronti d’onda. Le curve tangenti a u sono dette raggi. k k r r r v r E (r , t ) = E0 sin k ⋅ r − ωt [ ] •Se le proprietà del mezzo sono omogenee (v=cost) i raggi sono rette; •se le proprietà del mezzo non sono omogenee (cioè variano da punto a punto) i raggi non sono più rette; •se le proprietà del mezzo sono isotrope (cioè non dipendono dalla direzione) i fronti d’onda si ripetono identici e paralleli: piani ---> piani cilindri ---> cilindri sfere ---> sfere •Se le proprietà del mezzo sono anisotrope (v diversa in diverse direzioni) i fronti d’onda si deformano in modo anche complicato. Interferenza di onde e.m. prodotte da sorgenti coerenti sincrone Y E1 P r1 S1 E2 r2 S2 X Prendiamo due onde e.m. generate dalle sorgenti puntiformi S1e S2 (saranno onde piane!) e supponiamo che l’onda abbia campo elettrico Ei = E0,i sin(kri − ωt ) i = 1,2 Cioè le sorgenti hanno la stessa frequenza ω e fase iniziale nulla. Ipotizziamo poi che le ampiezze E0,i non cambino con la propagazione. Quando le onde si incontrano nel punto P si sommano. La somma è vettoriale e prendiamo campi E1 e E2 paralleli tra loro. E ( P, t ) = E0,1 sin(kr1 − ωt ) + E0, 2 sin(kr2 − ωt ) Come possiamo fare questa somma ? Metodo dei fasori o dei vettori rotanti L’ampiezza istantanea in un punto preso come origine di un’onda e.m. del tipo E1 ( P, t ) = E0 sin(kr − ωt ) può essere vista come la proiezione sull’asse delle ordinate del vettore E0 che ruota con velocità angolare ω intorno all’origine in cui è applicato: E1 (t ) = E0 sin(ωt ) Se si considerano due onde nello stesso punto dello spazio con campo E parallelo si può ripetere il ragionamento per entrambe e ottenere che la loro somma ER= E1+E2 vale: E R = E1 + E2 = E0 sin(ωt ) + E0 sin(ωt + φ ) Dove Φ è la differenza di fase (d.d.f.) fra le due onde nel punto in cui si sommano. β= φ 2 φ E R = E1 + E 2 = Eθ sin ωt + 2 Eθ = 2 E0 cos φ 2 φ φ E R = E1 + E2 = 2 E0 cos sin ωt + 2 2 Se il campo nel punto P vale ER l’energia istantanea del campo in quel punti è proporzionale al quadrato del campo elettrico: 2 2 I (t ) ∝ (E1 + E2 ) φ φ 2 = 2 E0 cos sin ωt + 2 2 Se prendiamo di tale energia il valor medio IM (che è la quantità che si misura o si vede se le onde sono luce visibile) 1 φ = ∫ I (t )dt ∝ 2 E0 cos T 0 2 T IM I M max φ = 2mπ da cui: 2 m = 0,±1,±2,... (interferenza costruttiva) I M min φ = ( 2m + 1)π m = 0,±1,±2,... (interferenza distruttiva) Interferenza tra onde e.m prodotte da due sorgenti coerenti Se abbiamo due sorgenti identiche di onde e.m. con la stessa frequenza ω, fase iniziale uguale e nulla e campo parallelo (in questo caso le sorgenti sono dette coerenti) E1 = E0 sin(kr1 − ωt ) E 2 = E0 sin(kr2 − ωt ) Nel punto P la somma delle due onde da un campo risultante ER φ φ E R = (E1 + E2 ) = 2 E0 cos sin ωt + 2 2 con φ = d .d . f . = kr1 − kr2 = k (r1 − r2 ) = = 2π λ (r1 − r2 ) L’intensità media, cioè la quantità media di energia in P vale 2 k (r1 − r2 ) φ I M ∝ 2 E0 cos = 2 E0 cos 2 2 2 Se lo schermo è lontano, r1 e r2 sono paralleli 2π φ = d .d . f . = k (r1 − r2 ) ≈ k (a sinθ ) = ( a sinθ ) λ 2 IM k a sinθ π a sinθ ∝ 2 E0 cos = 2 E0 cos 2 λ 2 I M = max ⇒ φ = Differenza di cammino ottico 2π λ asinθ = 2mπ r1 − r2 ≈ asinθ = mλ m = 0,±1,±2,... IM = 0 ⇒ φ = 2π λ asin θ = ( 2 m + 1)π r1 − r2 ≈ asin θ = ( 2 m + 1) λ 2 Si ha interferenza costruttiva se la differenza di cammino ottico percorso dalle onde è un multiplo intero della lunghezza d’onda (comune); l’interferenza è distruttiva se la differenza di cammino ottico percorso dalle onde è un multiplo dispari di semilunghezze d’onda Interferenza prodotta da N sorgenti coerenti sincrone Φ Φ Φ Φ Utilizzando nuovamente il metodo dei vettori rotanti: nel caso in cui tutti i vettori (che possono rappresentare il campo elettrico associato ad ogni onda) sono allineati, si avrà la massima ampiezza risultante possibile, cioè A=NA1 .Questo si ha per Φ=2mπ Φ= 2π λ a sinθ L’intensità totale è: mλ Massimo valore del sinθ = campo elettrico a risultante m = 0,±1,±2,... I (max) ∝ A12 N 2 Φ=π Φ = (2/3) π Φ = π/2 Φ = π/9 Si avrà ampiezza nulla nel caso in cui tutti i vettori formano un poligono chiuso A=0 . Questo si ha per NΦ=2m’π Φ= 2π λ a sinθ m' λ sinθ = Na Massimo valore del campo elettrico risultante m' = 0,1,2,...( N − 1), ( N + 1),......(2 N − 1), (2 N + 1),.... L’intensità totale è: I (min) = 0 Tra due massimi principali per cui sinθ (max) = mλ a m' λ Na tra due minimi ci deve comunque essere un ci sono (N-1) zeri, per cui sinθ (min) = massimo, quindi ci saranno anche (N-2) massimi secondari (di ampiezza esigua) tra i massimi principali. Itot/N2I0 Riassumendo, se poniamo uno schermo a grande distanza dalle sorgenti osserviamo un serie di strisce luminose e strisce buie Strisce buie Φ= 2π λ a sinθ m' λ sinθ = Na m' = 0,1,2,...( N − 1), ( N + 1),......(2 N − 1), (2 N + 1),.... Strisce chiare Φ= 2π λ a sinθ mλ a m = 0,±1,±2,... sinθ = Interferenza da lamine sottili Lamine sottili in aria. Se facciamo riflettere della luce monocromatica di frequenza ω (cioè numero d’onda k) su una lamina di spessore d, osservando in riflessione vediamo che per alcuni valori di d abbiamo (i) dei massimi di intensità riflessa per altri valori di d abbiamo (ii) dei minimi di intensità riflessa. Vediamo di spiegare il fenomeno Prendiamo l’onda incidente FD, in D interferisce con l’onda AB che, rifrattasi in B e subita una riflessione in C, si ricompone con l’onda incidente in D. Si fa notare che le due onde che si sommano in D fanno parte dello stesso fronte d’onda BB’ e questo assicura che la loro fase iniziale sia sempre la stessa. Cioè la coerenza è assicurata. •Il fronte d’onda BB’ in D arriva con una fase kr. Dopo la riflessione sulla lamina di indice di rifrazione n, si ha uno cambiamento di π della fase. La fase vale: φ = k ( B' D) ± π i a Fenomeno della riflessione vetrosa. Quando un’onda e.m. si riflette su una superficie di indice di rifrazione superiore a quello del mezzo da cui proviene, l’onda riflessa subisce uno sfasamento di π. (Si ottiene questo dalle Eq. di Maxwell) •La parte di onda che si rifrange in B arriva in D con la fase: ( 2a ) φ r = k m ( BC + CD ) = k m cos θ r La differenza di fase tra le due onde quando interferiscono in D vale: 2a d .d . f . = φ r − φ i = k m ±π cosθ r Ricordiamo che quando d.d.f. = 2mπ π abbiamo interf. costruttiva d.d.f. = (2m+1)π π abbiamo inter. distruttiva d.d.f. = 2mπ π abbiamo interf. costruttiva d.d.f. = (2m+1)π π abbiamo interf. distruttiva Nel caso di interferenza costruttiva massima riflessione, quindi minima trasmissione: λa λm = n d .d . f . = k m 2a 2π 2a 2π 2a ±π = ±π = n ± π = 2mπ cos θ r λm cos θ r λa cos θ r λ 2na = (2m ± 1) a cos θ r 2 m = 0,1,2,... Nel caso di interferenza distruttiva minima riflessione, quindi massima trasmissione: 2π 2a 2π 2a d .d . f . = ±π = n ± π = (2m + 1)π λm cosθ r λa cosθ r 2na = mλa cosθ r m = 1,2,... Pellicole sottili su vetro Sfasamento in riflessione Sfasamento in riflessione L’onda incidente ha fase: ka r ± π L’onda rifratta ha fase: k a r + k m 2a ± π La diff. di fase vale, per incidenza normale: Interferenza costr. Interferenza distr. 2π λa 2π λa d .d . f . = k m 2a = 2π λa n 2a n 2a = 2mπ ⇒ 2na = mλa n 2a = (2m + 1)π ⇒ 2na = (2m + 1) λa 2 Anelli di Newton interferenza costruttiva 2na = ( 2m ± 1) λa 2 m = 0,1,2,... interferenza distruttiva 2na = mλa m = 1,2,...