La vita prima di nascere Prof. Franco Larocca Ordinario di Pedagogia Speciale Università di Verona 1 Una pedagogia prenatale? Ebbene sì: una pedagogia speciale per il nascituro s’impone per molti motivi. Testo di riferimento: F. Larocca, I. Foroni, Nascere educatamente, FrancoAngeli, Mi, 2006(2) 2 L'introduzione di nuovi strumenti d’indagine, consente oggi di studiare in modo approfondito e scientifico il mondo intrauterino e di comprendere quindi se per il feto si diano già quelle condizioni d’esercizio (Ce) idonee a creare non solo condizioni rilevanti (Cr) al ben nascere fisiologico, ma pure al ben sorgere dello sviluppo della personalità. 3 Il primo educatore naturale è la madre che di fatto è condizionata dalla forza persuasiva dei tecnici che talora impediscono quanto naturalmente ella farebbe anche solo per istinto. 4 S'impone che anche gli specialisti della nascita abbiano un minimo di conoscenze di quell'ambito proprio alle scienze umane e che il positivismo imperante nelle scienze mediche ha relegato per troppo tempo in soffitta. Fatte salve le eccezioni di persone particolarmente sensibili !!! 5 Qual è la coppia tanto matura da saper affrontare l'evento della nascita d'un figlio senza alcuna ansia, senza un qualche problema, e con motivazioni interiori e atteggiamenti che non vadano contro il diritto del nascituro? Quello di iniziare la realizzazione della persona in un ambiente pervaso di gioia, di accoglienza, di tenera accettazione, e persino di godimento interiore! 6 Sì, proprio quello che ciascuno di noi desidera leggere sul volto delle persone che incontra e che il bambino coglie nel modo che René Spitz ci ha rivelato in un testo ormai classico: Il primo anno di vita del bambino 1 (ed. Armando, Roma, 1994): Un bambino coglie dal modo con cui la madre lo tiene in braccio se è accettato o no. Nello studio di Spitz la ricerca parte da un caso di un neonato che rigurgita se viene allattato dalla madre, mentre invece accetta e digerisce se viene allattato da una infermiera. 1 7 Riporto in sintesi il pensiero di Platone: La prima preoccupazione per lo sviluppo armonico del corpo infantile deve iniziare durante il periodo della gestazione. . Le donne incinte devono camminare molto. Dopo la nascita del bambino, le madri devono educarlo con il movimento, con il dondolio e il canto per calmare la sua anima. L'educazione deve creare nell'anima della donna uno stato di allegria. Ciò si ottiene quando l'uomo non si dedica né ai piaceri, né alla tristezza senza padronanza di sé, ma abituandosi a procedere su un cammino di rettitudine, con la disposizione psichica simile a quella di una divinità! 8 Verso una scienza moderna dell'educazione prenatale A metà del XX secolo, ricercatori come I.Caruso e S.Schindler dell'Università di Salisburgo, L.W.Sontag e P. Fodor negli Stati Uniti, F.Kruse in Svizzera giunsero alla certezza che le emozioni materne influenzino già la personalità del feto. Ma a quei tempi era ancora impossibile dimostrarlo in laboratorio. 9 Intorno alla metà degli anni sessanta del XX sec. la tecnologia si era finalmente messa al passo. L'opera di neurologi come D.Purpura dell'Albert Einestein Medical College di New York, M.Z.Salam e R.D.Adams di Harvard, e di ostetrici come A.J.Ferraria del Mental Research Institute di Palo Alto in California e A.Liley della Postgraduate School del National Woman's Hospital di Auckland in Nuova Zelanda, una testimonianza incontestabile che il feto è un essere fornito di udito, di sensazioni e, a loro dire, persino di sentimenti. 10 fornì finalmente la prova tanto desiderata: Queste ricerche hanno dimostrato che già verso la quinta settimana il feto sviluppa un complesso repertorio di azioni riflesse. All'ottava settimana, non solo muove la testa, le braccia e il tronco con facilità, ma con questi movimenti è già riuscito a creare una forma primitiva di linguaggio del corpo, per esprimere simpatie ed antipatie con sobbalzi e calci ben mirati. 11 Ci è voluto un po' di tempo, invece, per controllare le espressioni del viso, ma ora si sa che al quarto mese il feto corruga la fronte, socchiude gli occhi e storce la bocca, e che dalle quattro alle otto settimane è sensibile al tatto come un bambino di un anno. L'aspetto forse più sorprendente è la sua capacità di discriminare i sapori. 12 F. Veldman che ha formulato la teoria dell'apotonomia, scienza del toccare, scrive: "Il feto, reagendo, mostra chiaramente se prova piacere, gradimento, diletto o, al contrario, dispiacere, fastidio, avversione; in tal modo egli fa percepire alla madre i propri sentimenti: è un fatto visibile e avvertibile. In questa relazione tattile attraverso la parete addominale, il feto va incontro alle mani della sua mamma e del suo papà e, a partire da questo contatto, si sviluppa un gioco di movimenti che crea un forte attaccamento prenatale. Inoltre, le nostre osservazioni dimostrano che i feti guidati in questo modo hanno uno sviluppo post-natale più armonioso e più rapido: essi si sviluppano molto presto sul piano motorio e sono più vivaci di quei neonati ai quali è mancato questo approccio aptonomico-affettivo".2 2 C.Dolto Tolitch, "Hapotonomia prenatale" , Problemi di sessualità e di fecondità umana, educazione prenatale, anno 2, N°3, Pavia, 1995, pagg. 3-14. 13 Lo studio di Huttunen, nel 1978, confronta un gruppo di 151 adulti, il cui padre era morto nel primo periodo della gravidanza, con un gruppo di 158 adulti, il cui padre era morto durante il primo anno di vita; in tal modo dimostra che nel primo gruppo la percentuale di disturbi psichici e di atti criminali fosse molto più alta rispetto al secondo gruppo. L’autore ipotizza che la causa fosse da attribuire al trauma avvenuto tra il terzo ed il quinto mese di gravidanza, periodo in cui si sviluppa l'ipotalamo; l'anomalo sviluppo a livello profondo di questo organo potrebbe giustificare le devianze comportamentali. 3 M.O.Huttunnen, P. Niskanen, “Prenatal loss of father and psychiatric disorders” , Ach. Gen. Psychiatry, 1978, pag.429-31. 14 3 Lo studio di Sontag, effettuato su madri che hanno avuto un forte stress verso la fine della gravidanza, ha messo in rilievo l'aumento dei movimenti del feto: era addirittura aumentato di dieci volte. Una volta nati erano bambini irritabili, iperattivi e con difficoltà alimentari. 4 Sontag, “Implications of foetal behavior and environment for adult personalities”, Ann. N. Y. Acad. Sci., 1965, pag. 782-6. 4 L.W. 15 A partire dagli anni ’60 gli studi sperimentali sulla vita intrauterina si sono moltiplicati e contemporaneamente si sono sviluppati metodi di intervento che possiamo definire educativi in senso lato. Infatti durante i nove mesi di gravidanza, la madre non lavora solo per formare il corpo fisico del bambino, ma, a sua insaputa, crea condizioni favorevoli o sfavorevoli allo sviluppo delle diverse caratteristiche contenute in quel germe, e questo lo fa sorvegliando i suoi pensieri, i suoi sentimenti, e la vita che conduce. Omraam Mikael Aivanhov ha messo a punto una terapia preventiva chiamata galvanoplastica spirituale. 5 Omraam Mikhael Aivanhov, "L'educazione inizia prima della nascita", Ed. 16 Prosveta, Padova, 1996, pag.23. 5 Sappiamo tutti che dopo la dodicesima settimana le corde vocali e le papille gustative sono definitivamente sviluppate, che l'olfatto è già entrato in funzione durante il secondo mese di gravidanza (si noti che questo è in stretta relazione con l'intuizione, con l'orientamento spaziale e con la capacità di le costole e le vertebre iniziano il processo di ossificazione. discriminazione), E sappiamo anche che nel periodo compreso tra il quarto ed il sesto mese di gravidanza, tutti i processi, che hanno avuto inizio tra il primo ed il terzo mese continuano. 17 Durante il settimo mese infine il cervello si sviluppa rapidamente, formando i tessuti in cui andranno a collocarsi i centri relativi ai sensi e alla motricità; il feto è sensibile al tatto e al dolore ed ha anche un certo senso dell'equilibrio. I neurologi hanno scoperto che, in questo periodo compaiono dei tracciati elettroencefalografici di diversi ritmi che consentono di comprendere se è sveglio o dorme, se il suo sonno è profondo e persino se sta sognando. 18 Insomma è indubitabile che: nei nove mesi di vita intrauterina il feto ha anche una vita psichica. Questo giustifica anche l’intervento educativo, da intendere come aiuto alla riduzione di asimmetria. E quindi l’uso di opportuni mediatori per comunicare col feto. Quelli che hanno sortito risultati anche sperimentali sono: - la comunicazione verbale e non verbale - la scrittura creativa - la musica - il canto - la danza - l’arte 19 Per l’approfondimento di queste metodiche educative si faccia riferimento al testo indicato: F. Larocca, I. Foroni, Nascere educatamente, FrancoAngeli, Mi, 2006(2) 20 GRAZIE PER L’ATTENZIONE La Vita prima della nascita Franco Larocca Ordinario di Pedagogia Speciale Università di Verona 21