Corso di formazione Bisogni Educativi Speciali Interventi di inclusione e di gestione della classe Mercoledì 25 marzo 2015 Mercoledì 15 aprile 2015 Martedì 11 maggio 2015 Dall’osservazione territoriale 120% 100% 80% infanzia primaria 60% secondaria 1 secondaria 2 40% 20% 0% il PDP è un piano didattico personalizzato Quale modello di Piano Didattico Personalizzato usa il suo istituto? Il modello in uso nella sua scuola è sufficiente a definire un percorso personalizzato efficace? 50% 45% 40% 35% 30% primaria secondaria 1° 25% secondaria 2° 20% 15% 10% 5% 0% sì no non so Discutiamone insieme Scuola infanzia: “Nel nostro ordine di scuola non esiste un PDP. I casi di BES non sempre sono certificati perché siamo noi insegnanti dell’infanzia ad accorgerci delle difficoltà ed ad allertare i genitori sulle criticità riscontrate nei bambini. I nostri problemi maggiori sono insiti anche nella comunicazione e nella relazione con la famiglia dei bambini BES che, in questa fase, devono ancora raggiungere la consapevolezza del problema del figlio. Buona parte del nostro lavoro si svolge proprio nell’opera di convincimento dei genitori a rivolgersi ad uno specialista”. Il modello in uso nella sua scuola è sufficiente a definire un percorso personalizzato efficace? Risposte Sì, perché No, perché Troppo generico Troppo complesso Mancano sezioni Non seguito dal consiglio di classe Troppo simile al PDP dei DSA sufficientemente obiettivo 27% 40% sì no non so 33.00% Quale svantaggio è poco osservato nella sua scuola? 90% 80% 70% 60% 50% infanzia primaria 40% secondaria 1° secondaria 2° 30% 20% 10% 0% socio-economico linguistico altro..(psicomot, emot., relaz) risp. non data Secondo lei quando serve un PDP? 11% 7% 24% alunni stranieri- difficoltà socio-economiche difficoltà di apprendimento difficoltà emotivo-comportamentali ADHD,DSA, L.104, L 170 56.00% 2% risposta non data 5 questionari hanno dato la risposta completa, affermando che il PDP è necessario per tutte le voci elencate di fianco al grafico ( esclusa ovviamente l’ultima ). E’ necessario un modello di PDP da condividere? Perché condividere un modello di PDP? per definire un percorso realmente efficace e che comprenda tutte le aree dello svantaggio. per confrontare e condividere i differenti punti di vista. il confronto porta a migliorare e ad affinare le scelte future ed è costruttivo sia per i docenti che per i ragazzi. per migliorare le azioni di intervento che supportano i ragazzi in difficoltà. se vi sono linee guida da seguire, anche in ordini di scuola diversi, si può agire con maggiore efficacia e tempestività. perché i docenti (ad es. i precari) troverebbero il medesimo modello in ogni scuola e tutti i PDP condivisi svilupperebbero percorsi comuni. per standardizzare procedure da condividere in rete; per individuare un “database” di interventi, metodologie. per consentire una omogeneità degli interventi, considerando comunque la specificità dei singoli casi e delle singole problematiche. Il GLI - Gruppo di Lavoro per l’Inclusione 90% 80% 70% 60% 50% infanzia primaria 40% secondaria 1° secondaria 2° 30% 20% 10% 0% conosce GLI(gruppo di nel suo istituto si riunisce sì ritiene sufficiente non ritiene sufficiente Lavoro per l'Inclusione il GLI l'azione del GLI nella sua l'azione del GLI nella sua d'Istituto) scuola scuola Nella vostra scuola avete predisposto o usato una griglia di osservazione per gli alunni BES? 120% 100% 80% infanzia 60% primaria secondaria 1° secondaria 2° 40% 20% 0% uso griglia di osservazione per individuare i BES con non uso griglia di osservazione per individuare i BES punti di forza e criticità con punti di forza e criticità Nella vostra scuola avete predisposto o usato una griglia di osservazione per gli alunni BES? Discutiamone insieme No: di solito le tipologie di BES non richiedono una fase di osservazione preventiva. Sono le famiglie che presentano certificazioni attestanti problematiche che i consigli di classe discutono. (Scuola Secondaria) “L’area dello svantaggio scolastico, che ricomprende problematiche diverse, viene indicata come area dei Bisogni Educativi Speciali (Special Educational Need).Vi sono comprese tre grandi sottocategorie: quella della disabilità (L. 104/92), quella dei disturbi specifici dell’apprendimento (DSA, ADHD L.170/2010) e quella dello svantaggio socio-economico, linguistico, culturale( D.M. 27/2012)”