I disturbi comportamentali nelle demenze Il trattamento farmacologico Gabriele Carbone Centro Demenze – Unità Alzheimer Italian Hospital Group Guidonia (Roma) EXTREMA RATIO! I disturbi comportamentali nelle demenze Spesso sono già presenti nella fase preclinica (40%) Precoci nelle FTD (disinibizione) e nella DLBD (allucinazioni) Soprattutto tardivi e correlati all’evoluzione della malattia nella AD e nelle VaD Possono manifestarsi in qualsiasi momento, e sono tanto più gravi quanto più grave è l’impairment cognitivo Prevalenza dei BPSD in contesti assistenziali diversi Community Nursing Home2 1 (%) (%) Residence care facilities3 (%) Prevalenza globale 61 90 82 Cinicamente significativi (NPI>3) 32 80 67 Deliri 19 56 15 Allucinazioni 14 33 7 Umore depresso 24 44 15 Attività disturbanti 14 53 24 Aggressione/Agitazione 24 77 (aggressività) 42 (agitazione) Apatia 27 1. Lyketsos et al. 2000; 2. Brodaty et al. 2001; 3. Ballard et al. 2001 DECORSO DEI BPSD Il decorso non è lineare a differenza del deficit cognitivo, il 50% dei pazienti può avere la risoluzione di alcuni sintomi ma può svilupparne altri o presentarne più di uno contemporaneamente Alta variabilità interindividuale nella tipologia, gravità, epoca di comparsa In generale questi disturbi sono cronicamente presenti più frequenti e più gravi con il progredire della demenza (Keene et al. 1999) Punteggio medio NPI Periodo di osservazione (mesi) Aalten P., 2005 Il 30% dei costi diretti è attribuito al tratt. dei BPSD Effetti Collaterali Aumento dei costi Farmacoterapia Peggioramento funzionale Peggioramento cognitivo BPSD 60-90% assume APM Istituzionalizzazione Ospedalizzazione Distress Paziente Cummings 2003 60-70% NH Res Distress Caregiver Peggioramento QoL Conseguenze dei BPSD INTERVENTI TERAPEUTICI L’analisi ed il trattamento dei BPSD deve svilupparsi secondo un approccio multidimensionale integrato, basato su un attenta osservazione del paziente dell’ambiente e del caregiver. Il 1o livello di intervento deve prevedere il ricorso a strategie non farmacologiche attraverso: Stimolazione cognitiva/comportamentale del paziente Coinvolgimento attivo del caregiver Educazione e sostegno del caregiver Adattamenti ambientali Il 2o livello di intervento deve prevede: L’utilizzo di farmaci + interventi non farmacologici Flow Chart Se inefficace Se inefficace Se inefficace Interventi farmacologici FARMACOTERAPIA PER BPSD When….. To treat or not to treat, that is the question….. “EXTREMA RATIO”? Dementia September 2007 Am. J. Psy Oct. 2007 Farmacoterapia per BPSD 1. Se*: Sono persistenti e/o pericolosi per sé o per gli altri, Sono fonte di forte stress per il paziente e/o il caregiver Peggiorano la QoL (relazioni sociali, ADL) Possono rispondere ai farmaci E 2. SOLO se non hanno risposto ad interventi non farmacologici, sono stati sospesi farmaci che li possono scatenare o escluse cause mediche, ambientali e sensoriali (vista, udito); O 3. Per permettere l’esecuzione di accertamenti (TAC, RMN, ecc.) * NICE 2007, APA 2007 Top Ten BPSD che, di norma, non rispondono alla farmacoterapia 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Vagabondaggio afinalistico / pedinamento Urinare/defecare in luoghi/in modi impropri Vestirsi e svestirsi continuamente Attività ripetitive irritanti (aprire e chiudere le porte) Vocalizzazioni Nascondere/accumulare /rovistare negli armadi Mangiare cibi non commestibili 8. Tirare /togliere le contenzioni 9. Spingere la sedia a rotelle di pazienti ricoverati 10. Isolamento Teri L, Rabins P, Whitehouse PJ, Berg L, Reisberg B, Sunderland T et al. Alzh Dis Assoc Disord 6:77-8, 1992. Dodds P. Wandering: Int J Geriatr Psychiatr 9:751-756, 1994. Top Ten BPSD che possono rispondere ai farmaci 1. Ansia, inquietudine 2. Sintomi depressivi 3. Insonnia 4. Apatia 5. Paranoia 6. Deliri 7. Allucinazioni 8. Aggressività fisica e verbale 9. Agitazione 10. Comportamenti sessuali inappropriati Farmacoterapia per BPSD Quali classi farmacologiche e per quale sintomo/cluster? Quanto sono efficaci (efficacy)? Quanto sono sicuri? Quanto sono efficienti (effectiveness)? Quale farmaco o classe farmacologica? FARMACI SINTOMI TARGET Antipsicotici S. psicotici, agitazione aggressività, d. del sonno SSRI Sintomi depressivi, agitazione, ansia, irritabilità Trazodone Disturbi del sonno, agitazione, ansia BZP (breve emivita) Ansia, agitazione, d.del sonno (solo per breve tempo) Antiepilettici (CBZ, VPA) Agitazione, comportamenti maniacali, d. del sonno Ache-I Sintomi psicotici, agitazione Memantina Agitazione Litio Agitazione La scelta migliore è ancora poco chiara Farmacoterapia per BPSD Considerazioni generali: Non specifici Sintomatici Benefici molto spesso modesti Non duraturi Potenziali effetti avversi significativi Farmacoterapia per BPSD Considerazioni generali: TUTTE le scelte sono “off label” eccetto che per 2 FGA Aloperidolo: … l’agitazione psicomotoria in caso di ..., demenza, schizofrenia acuta e cronica….. Zuclopentixolo ..s.mentali organiche (…, demenza senile) . accompagnate da delirio, ipereccitabilità psicomotoria, agitazione E forse: Quetiapina che in Italia (non in altri Paesi dell’Europa e negli USA) ha indicazione di “psicosi acute e croniche, inclusa la schizofrenia”, Amisulpride (D2/D3 antagonista), che in Europa (non in USA) ha indicazione di “disturbi psicotici acuti e cronici” Farmacoterapia per BPSD Spesso il trattamento farmacologico di prima linea è con antipsicotici (tipici e atipici) Più del 60% delle persone con demenza assume APM per i BPSD e per circa l’80% assume SGA. Anche se: il profilo beneficio/rischio degli antipsicotici è ancora in discussione e la maggior parte di questi farmaci non ha l’indicazione per i disturbi psico-comportamentali nei pazienti con demenza approvata dalle Agenzie Regolatorie. Farmacoterapia per BPSD Gli APM sono risultati > al PBO sui s. psicotici, agitazione, aggressività e sui s. paranoidei (Sultzer, 2008). Sono stati però pubblicati pochi trial che sono di difficile confronto per le differenze metodologiche riguardo: Selezione dei pazienti (diversa gravità e tipo di demenza, istituzionalizzati > ambulatoriali) Dosi e modalità d’uso dei farmaci Durata del trattamento (3–12 settimane), Gruppi di controllo Diverse misure di esito adottate (NPI/BHEAVE-AD, CGIC, ecc.) Farmacoterapia per BPSD Evidenze di efficacia 1 Meta-analisi su SGA Meta-analisi su 15 trial in pazienti con demenza ha riportato una efficacia su scale di esito per il RIS e ARI ma non per OLA; NNT= 4-12 (Schneider, 2006) 3 Revisioni sistematiche su SGA Evidenza di efficacia per RIS e OLA (Sink 2005, Carson, 2006, Hermann, 2007) 2 Revisioni Cochrane Analizzati 5 studi su HALO nella demenza: “utile nel controllo dell’aggressività, …….. non utilizzare come trattamento di routine. … Solo trattamento personalizzato e monitorare per gli eventi avversi” (Lonergan, 2002) Analizzati 16 trial con SGA per il trattamento dell’aggressività e disturbi psicotici nella demenza di Alzheimer. Nella revisione si afferma: “OLA e RIS utili nel ridurre aggressività e RIS riduce la psicosi. Entrambi sono associati con gravi eventi avversi cerebrovascolari e sintomi extrapiramidali (Ballard 2006) Farmacoterapia per BPSD Evidenze di efficacia Le misure di esito sono però valutate su brevi periodi di tempo (10-12 settimane) e potrebbero non riflettere esiti più importanti per i pazienti o i caregivers. Inoltre l’alto tasso di risposta negli RCT al PBO (20-40%) potrebbe riflettere una evoluzione spontanea del disturbo in 12 settimane. Solo uno studio valuta il trattamento a lungo termine (12 mesi) con FGA o SGA e riporta un significativo miglioramento dei disturbi comportamentali solo nei pazienti con NPI basale >15 (Ballard, 2008) Solo uno studio ha utilizzato indicatori di esito “robusti”: ADL, carico assistenziale del caregiver e QoL (Sultzer, CATIE-AD, 2008). Al termine della 1a fase è stato osservato un più elevato miglioramento con OLA o RIS alla scala NPI, RIS alla scala CGIC (Clinical Global Impression of Changes), OLA e RIS sulla sospettosità e ostilità alla scala BPRS (Brief Psychiatric Rating Scale), RIS anche sulla psi-cosi alla BPRS. Tra i pazienti che continuano la fase 1 di trattamento alla 12.a settimana, non è emersa nessuna significativa differenza tra SGA e PBO sull’aspetto cognitivo, sulle attività funzionali, sul bisogno di cure, o sulla qualità di vita, ad eccezione del peggioramento delle attività funzionali con OLA rispetto al placebo. Conclusioni: Dall’analisi dei dati è stato osservato che gli antipsicotici possono essere più efficaci per particolari sintomi come rabbia, aggressività ed idee paranoidi, mentre non appaiono migliorare le ADL, il bisogno di cure o la QoL. N.I.H. sponsored (minimal influence from pharmaceutical industry) ( Design 421 outpatients with Alzheimer disease and psychosis, aggression, or agitation multi-site, double-blind, placebocontrolled Phase 1 compares: randomized to risperidone, quetiapine, olanzapine, or placebo flexible dosing followed 36 weeks Phase 2 includes: a switch to a different antipsychotic or citalopram Clinical characteristics age: 78 ± 8 yr residence own home 73% family’s home 10% assisted living 10% baseline ratings MMSE 15 ± 6 (0-30) ADAS 35 ± 13 (0-70) NPI 37 ± 18 (0-144) BPRS 28 ± 12 (0-108) delusions 82% hallucinations 49% doses (initial / last) olanzapine 3.2 / 5.5 mg quetiapine 34 / 57 mg risperidone 0.5 / 2.5 mg Primary outcome (36WK) DISCONTINUATION: 80% (63% at 12 wk) No significant differences in TDT for any reason Medians: 5.3–8.1 wk Secondary outcome TDT due to lack of efficacy Olanzapine was superior to placebo (p<0.001) Risperidone was superior to placebo (p=0.01) Quetiapine did not differ from placebo (p=0.24) Secondary outcome 1. TDT due to intolerability or adverse events Placebo was superior to each antipsychotic medication (p<0.005) OLA:24% RIS:18% QET:16% PBO: 5% 2. Clinical Global Impression of Change (CGIC) indicating at least minimal improvement at 12 weeks olanzapine: 32% risperidone: 29% quetiapine: 26% placebo: 21% no significant differences between treatments (p=0.22) Conclusioni Gli effetti avversi controbilanciano gli effetti positivi degli antipsicotici atipici per il trattamento di psicosi, aggressione, o l'agitazione in pazienti con malattia di Alzheimer. Nonostante gli SGA sono più efficaci del PBO, gli effetti collaterali limitano la loro “efficienza” ed il loro uso deve essere ristretto a pz che non sviluppano o hanno pochi effetti collaterali ed evidenti benefici. Cause che hanno provocato la discontinuazione del trattamento Motivi di Sospensione del trattamento % di sospensione Sedazione EPS Vertigini CVA - TIA Confusione Altro OLA 100 24% 6% 6% 1% 1% 3% 7% QUE RIS 94 85 16% 18% 3% 4% 1% 5% 4% 1% 1% 1% 1% 4% 5% 4% PBO 142 5% 1% 1% 1% 1% 0% 1% Alcuni degli effetti OLA QUE collaterali 100 94 Sedazione 24% 22% Confusione 18% 6% Cadute/ fratture 17% 7% Disturbi cognitivi 5% 0% CVA - TIA 2% 1% Morte 1% 3% RIS 85 15% 11% 12% 1% 1% 1% PBO 142 5% 5% 15% 1% 1% 2% Aumento della glicemia: OLA>RIS>QUE Aumento della prolattina: RIS>QUE>OLA Farmacoterapia per BPSD Evidenze sulla sicurezza I segnali relativi a un incremento del rischio di eventi avversi cerebro-cardio-vascolari (CVAE; in particolare, ictus e TIA) e di mortalità associata a tutti i farmaci antipsicotici hanno portato nel 2005 all’emanazione di un segnale di allarme da parte delle Agenzie Regolatorie. Nei trial con OLA l’incidenza di CVAe vs PBO è stato di 1,3% vs 0,4% (Wooltorton, 2002); Nei trial con RIS l’incidenza di CVAe vs PBO è stato del 4% vs 2% (Wooltorton, 2002); Farmacoterapia per BPSD Evidenze sulla sicurezza Una meta-analisi* di 15 RCT in cui ARI, OLA, QUE, RIS erano confrontati vs PBO ha mostrato: 1. il MMSE peggiorava di 1 punto in più vs PBO in 6-12 settimane. 2. un incremento di morte piccolo, ma statisticamente significativo, (il rischio di morte è di 1 paziente ogni 100 persone trattate per 10-12 sett.); Lo stesso livello di rischio di morte, anche se non significativo, era emerso da una meta-analisi di 7 RCT su ALO vs PBO (Schneider, 1990) . (*Schneider et al, 2006 ) Farmacoterapia per BPSD Evidenze sulla sicurezza Studi di coorti: 1.Rischio di Ictus: 1. SGA(RIS-OLA-QUE)= FGA (Gill, 2005); 2. SGA>FGA (Douglas, 2008) 2.Rischio di morte: 1. FGA>SGA (Wang, 2005)*; 2. FGA=SGA (Gill, 2007) Studio osservazionale negli USA su pazienti istituzionalizzati: > rischio ospedalizzazione per aritmie ventricolari o arresto cardiaco per FGA mentre nessun incremento di rischio per chi assumeva SGA (Liperoti, 2005). * Per ogni 100 trattati, 7 muoiono ANTIPSICOTICI e CVAe Fattori di rischio Ipotesi patogenetiche ipotizzabili • • • • • • • • • • • • Età > 80 anni Sesso: M Pregresso TIA Ipertensione Fumo Diabete Fibrillazione atriale Malnutrizione, Disidratazione, Patologie polmonari Uso di benzodiazepine Demenza vascolare Ipotensione ortostatica Dislipidemia → aterosclerosi Diabete → aterosclerosi Iperprolattinemia → aterosclerosi Eccessiva sedazione → disidratazione Alterata aggregazione piastrinica da blocco del recettore 5HT2 Tromboembolismo venoso Smith and Beier, 2004; Jeste et al., 2008 J Am Geriatr Soc. 2008 Aug 4 Potential Causes of Higher Mortality in Elderly Users of Conventional and Atypical Antipsychotic Medications Soko Setoguchi, PS Wang, MA Brookhart, CF Canning, L Kaci, S Schneeweiss, OBJECTIVES: To investigate the potential mechanisms through which conventional antipsychotic medication (APM) might act, the specific causes of death in elderly patients newly started on conventional APM were compared with those of patients taking atypical APM. DESIGN: Cohort study. SETTING: Community. PARTICIPANTS: All British Columbia residents aged 65 and older who initiated a conventional or atypical APM between 1996 and 2004. MEASUREMENTS: Cox proportional hazards models were used to compare risks of developing a specific cause of death within 180 days of APM initiation. Potential confounders were adjusted for using traditional multivariable, propensity-score, and instrumental-variable adjustments. J Am Geriatr Soc. 2008 Aug 4 Potential Causes of Higher Mortality in Elderly Users of Conventional and Atypical Antipsychotic Medications Soko Setoguchi, PS Wang, MA Brookhart, CF Canning, L Kaci, S Schneeweiss, RESULTS: The study cohort included 12,882 initiators of conventional APM and 24,359 initiators of atypical APM. Of 3,821 total deaths within the first 180 day of use, cardiovascular (CV) deaths accounted for 49% of deaths. Initiators of conventional APM had a significantly higher adjusted risk of all CV death (hazard ratio (HR)=1.23, 95% confidence interval (CI)=1.10–1.36) and out-of-hospital CV death (HR=1.36, 95% CI=1.19–1.56) than initiators of atypical APM. Initiators of conventional APM also had a higher risk of death due to respiratory diseases, nervous system diseases, and other causes. CONCLUSION: These data suggest that greater risk of CV deaths might explain approximately half of the excess mortality in initiators of conventional APM. The risk of death due to respiratory causes was also significantly higher in conventional APM use. Antipsicotici e mortalità Possibili meccanismi: • Alterazioni metaboliche • Turbe della conduzione cardiaca • Eccessiva sedazione → aspirazione → infezioni respiratorie Jeste et al., 2008 RACCOMANDAZIONI PER L’USO DEGLI ANTIPSICOTICI NEI BPSD 1. Se il disturbo è severo (pericolo per se e per gli altri/peggiora QoL ), sono state escluse possibili cause mediche (delirium, stipsi,ecc.), ambientali, psico-sociali e sono falliti interventi non farmacologici. 2. Informare il paziente e la famiglia dei possibili benefici e dei potenziali rischi degli antipsicotici. In particolare devono essere espressi e valutati i rischi cerebrocardiovascolari e di morte. 3. Acquisire il consenso informato del paziente o del suo rappresentante legale 4. Scegliere l’antipsicotico dopo una attenta analisi del rischio-beneficio individuale APA 2007, NICE 2007 RACCOMANDAZIONI PER L’USO DEGLI ANTIPSICOTICI NEI BPSD 5. Iniziare con il più basso dosaggio efficace 6. Somministrare una volta al giorno (la sera se il farmaco ha anche azione sedativa) od in base al pattern sintomatologico. 7. Evitare la somministrazione contemporanea di 2 o più antipsicotici Benzodiazepine La risposta alla terapia si ha in genere dopo 1-2 sett. ed il miglioramento clinico alla 12a sett. (Scneider 2006; FDA 2006) APA 2007, NICE 2007 RACCOMANDAZIONI PER L’USO DEGLI ANTIPSICOTICI NEI BPSD 8. Monitoraggio della risposta: • dopo 7-14 giorni per controllare condizioni cliniche ed ECG, • sospendere se compaiono effetti collaterali • aumentare lentamente il dosaggio (ogni 5-7 gg) fino al dosaggio massimo consigliato o alla risposta terapeutica • dopo 2-4 settimane dall’aumento del dosaggio • dopo 2-3 mesi (o secondo bisogno clinico) se il paziente ha avuto un miglioramento stabile per almeno 4 settimane 9. Sospensione del trattamento: • dopo 4-6 settimane se non si è avuto miglioramento (ridurre la dose lentamente: del 50% ogni 2 sett. e sospendere dopo 2 sett. di dosaggio minimo); • dopo 3-6 mesi (ridurre la dose lentamente: del 50% ogni 2 sett. e sospendere dopo 2 sett. di dosaggio minimo). Alexopulos et al, 2004 DOSAGGIO DEGLI ANTIPSICOTICI Start very low, go slow and stop slow Evidenze Start mg/die Max Commenti HALO + 0,25/5 2 Rischio EPS RIS + 0,25/1 1,5/2 Rischio EPS, > PRL, < il rischio cadute QUE +/- 12,5/50 200/300 Prima scelta per DLB OLA + 2,5/5 10 Rischio EPS e disturbi metabolici ARI + (2,5) 5 15 Pochi studi, bassa evidenza ZIP ???? 20 60 Pochi studi CLO minima (6,25) 12,5 75/100 Utile in DLB, rischi ematologici e metabolici Monitorare: PA, ECG, esami ematochimici APA, Ott 2007 Percorso clinico per i medici che operano nell'ambito dei Centri Specialistici, che consente la prescrizione degli antipsicotici nella demenza. 1. Valutare attentamente il disturbo da trattare. .. un trattamento con antipsicotici. ……. deve essere, infatti, riservato al controllo dei disturbi comportamentali gravi che non abbiano risposto all'intervento non farmacologico (modifiche ambientali, counseling, ecc.) 2. Iniziare la terapia con una dose bassa e raggiungere gradualmente il dosaggio clinicamente efficace. 3. Se il trattamento è inefficace, sospendere gradualmente il farmaco e prendere eventualmente in considerazione un diverso composto. 4. Se il trattamento è efficace, continuare a trattare e monitorare il soggetto per un periodo di 1/3 mesi e poi, una volta che il soggetto sia asintomatico, tentare di sospendere gradualmente il farmaco. Percorso clinico per i medici che operano nell'ambito dei Centri Specialistici, che consente la prescrizione degli antipsicotici nella demenza. 5. Evitare di somministrare due o più antipsicotici contemporaneamente (stime nazionali: a circa il 2% dei dementi nella pop. generale ed a circa il 14% di quelli istituzionalizzati vengono somministrati due o più antipsicotici in contemporanea) 6. Evitare l'uso concomitante di antipsicotici e benzodiazepine (alla luce della dichiarazione dell'EMEA che riporta l'uso concomitante di benzodiazepine e olanzapina tra i fattori predisponenti associati all'aumento di mortalità). 7. Monitorare attentamente sicurezza ed efficacia dei antipsicotici e segnalare tempestivamente tutti gli effetti indesiderati. 8. Somministrare con estrema cautela gli antipsicotici a soggetti con fattori di rischio cardiovascolare dopo attenta valutazione dello stato clinico e con rivalutazione dei parametri vitali (e in particolare della PA in clino e in ortostatismo) a distanza di una settimana dall'inizio della terapia. Farmacoterapia per BPSD Quale alternativa agli ANTIPSICOTICI? Pochi gli studi ben disegnati; per lo più retrospettivi e contraddittori Per psicosi, agitazione ed aggressività e sintomi paranoidei°° : qualche evidenza positiva è riportata per: antidepressivi (modesti benefici, ma sicuri) Ache-I e Memantina (pochi studi per BPSD severi) evidenze non univoche per gli anticonvulsivanti (CBZ VPA) BZD sono da evitare: generalmente rischi superiori ai benefici Litio e beta bloccanti(?) °° Sultzer A.J.Psych 2008; Alexopulos 1998, 2004; Hermann 2001, Sink 2005; AIP 2005; NICE e APA 2007 Quale alternativa agli antipsicotici? ANTIDEPRESSIVI: agitazione senza psicosi, benefici modesti ma più sicuri che APM SSRI: evidenze piuttosto forti (citalopram, sertralina) ma ancora insufficienti per essere raccomandati come prima scelta**; TRAZODONE E BUSPIRONE: limitate evidenze cliniche* Possono essere una alternativa agli antipsicotici in pazienti intolleranti o che non hanno risposto agli antipsicotici ***. Per entrambi sindrome serotoninergica: confusione, delirio, agitazione, midirasi, insonnia, acatisia, mioclonie, rigidità, ipereflessia, febbre, tachicardia, dispnea, iperidrosi, diarrea, alterazioni pressorie. Start mg/die Somm./die Max mg/die Effetti collaterali Trazodone 12,5 (25)–50 2-3 150-300 Buspirone 5 2 20-60 Ipotensione posturale, sedazione, xerostomia, priaprismo Sedazione, confusione, cadute *Simpson DM et al 1986; Nair NP et al 1973; Lebert F et al 1994; Sultzer DL et al 1997; Lawlor BA et al 994;Lebert F et al 2004; MartinonTorres G, et al 2004; **Colenda CC 1988; Tiller JW et al 1988; 2003; Sakauye KM et al 1993; Herrmann N, 1993; *** Teri L et al 2000 Quale alternativa agli antipsicotici? ANTICONVULSIVANTI: agitazione senza psicosi CARBAMAZEPINA: poche le evidenze *, alto rischio di interazioni con altri farmaci (induzione enzimatica), intollerabilità a lungo termine. ACIDO VALPROICO: poche e contraddittorie le evidenze **. Può essere preso in considerazione per pazienti che hanno significativi rischi vascolari. Per la potenziale tossicità di entrambi: è necessario un attento monitoraggio CBZ>VPA CBZ Ac. Valproico Start mg/die Somin die Range mg/die R. ematico (mcg/ml) 50-100 2-4 300-800 4-8 125250 2-3 500-1000 40-90 Effetti collaterali Atassia , cadute sedazione IpoNA da inaproppr secrezione ADH, epatopatia Sedazione, disturbi GI, confusione, atassia cadute, trombocitopenia, tossicità epatica, iperammoniemia, pancreatiti, > peso, tremori *Gleason RP et al 1990; Lemke MR 1995; Tariot PN et al 1994, 1998, 1999; Olin JT et 2001; Chambers CA et al 1982. **Tariot PN et al 2001, 2005; Sival RC et al 2002; Porsteinsson AP et al 2001; Lonergan ET et al 2004 Quale alternativa agli antipsicotici? BENZODIAZEPINE: per l’agitazione senza psicosi Più alto rischio di effetti collaterali e più bassa probabilità di efficacia degli antipsicotici* Evitare il loro uso a lungo termine (ridurre lentamente prima di sospendere) Evitare l’associazione con gli antipsicotici (> rischio mortalità) Preferire Possono quelle ad emivita breve, senza metaboliti attivi e non metab. epatico essere utili per un uso occasionale: LORAZEPAM può essere utilizzato al bisogno per OS (o IM in emergenza); Dosaggio: 0,5-1mg (max 3mg/24h) ripetibile ogni 4-6h (max 4 nelle 24h) OXAZEPAM è assorbito più lentamente e quindi è meno utile per una risposta rapida; Dose iniziale: 7,5-15mg da 1 a 4 volte al dì (MAX die 30mg). Eff coll: ansia paradossa, disinibizione, eccessiva sedazione, cadute, confusione e delirio, atassia, pegg. cognitivo, rischio di arresto respiratorio in pazienti con OSA *De Deyn et all 2004, Kirven et al. 1973, Christensen et al. 1998 Quale alternativa agli antipsicotici? LITIO e BETA BLOCCANTI: agitazione senza psicosi CARBONATO DI LITIO*: le evidenze limitate, i frequenti effetti collaterali (compreso il delirio) e la tossicità non ne fanno raccomandare l’uso come prima scelta BETA BLOCCANTI** (propanololo, metoprololo, pindololo): non sono raccomandati perché alle posologie utilizzate (200-300 mg/die di propanololo) creano considerevoli rischi (ipotensione, bradicardia). *Schneider LS et al 1990; **Weiler PG et al 1988; Peskind ER et al 2005 SINTESI FARMACOTERAPIA per Psicosi, Aggressività, Agitazione Prima scelta: Seconda scelta: Antipsicotici atipici (Urgenze: HALO per 1-2 giorni) Ache-I, Memantina, SSRIs (Sertalina, Citalopram), Mirtazapina, Trazodone, CBZ, Terza scelta: Beta bloccanti, Benzodiazepine, Buspirone Trattamento farmacologico dei BPSD nella LBD Gli Ache-I sono il trattamento di prima scelta. Se inefficaci: Trazodone (attenzione alla ipotensione) Lorazepam o Oxazepam a basse dosi Se è necessario l’uso degli APM: informare iniziare dei rischi il caregiver con basse dosi di Quetiapina. Farmaci per i disturbi d’ansia Gli SSRI sono il trattamento di prima scelta per i disturbi ansiosi - bisogna assumerli per alcune settimane per avere una risposta clinica - Attenzione per gli effetti GI , cefalea, iponatremia Considerare l’uso del Trazodone per i suoi effetti sedativi -Attenzione alla ipotensione, eccessiva sedazione, priapismo Se l’ansia è specifica per alcune situazioni occasionali, valutare l’uso sistematico del Lorazepam (ad es. per il bagno settimanale) - Attenzione può provocare cadute, peggioramento dei comportamenti disinibiti, confusione e peggioramento della memoria Depressione e sintomi correlati I farmaci che sembrano meglio tollerati sono gli SSRI per il profilo degli effetti collaterali (anticolinergici e cardiovascolari) Il trattamento della depressione può ridurre altri sintomi neuropsichiatrici come ansia, aggressione, apatia e sintomi psicotici* Iniziare con un dosaggio basso se non è richiesto una risposta rapida e poi aumentare lentamente con ampi intervalli tra gli aumenti del dosaggio (5-7 giorni); La sospensione deve essere graduale per evitare sintomi da sospensione. Effetti collaterali: nausea, vomito, agitazione acatisia, disfunzioni sessuali, perdita di peso, parkinsonismo, iponatriemia, rischio di caduta, interazioni metaboliche. S. serotoninergica (da tossicità): confusione, rigidità, tremori *Lyketsos CG et al 1999; Bassiony MM et al 2002; Depressione e sintomi correlati Alternative agli SSRI VENLAFAXINA (NSRI), effetti collaterali: alterazione PA che si può evitare con la formulazione RP , insonnia, nausea, vomito, vertigini , effetti anticolinergici (stipsi, ritensione urine) DULOXETINA (NSRI): limitata esperienza in demenza MIRTAZAPINA (α2 antagonista), eff collaterali: sedazione, > peso, ipotensione, eff coll rari ma gravi: tossicità epatica e neutropenia BUPROPIONE, effetti collaterali: rischio convulsioni specie in paz anoressici e bassa soglia ECG, sedazione, alterazioni PA. TRAZODONE (agonista/antagonista serotonina), eff coll sedazione, ipotensione, priaprismo IMAO: solo se altri farmaci hanno fallito o controindicati. Eff coll cardiovascolari (ipotensione, ritardo conduzione cardiaca) anticolinergci (disturbi visivi, tachicardia, xerostomia, ritenzione urinaria, stitichezza, sedazione, delirio, peggioramento cognitivo). Fra gli IMAO è stata studiata solo la MOCLOBEMIDE (IMAO reversibile); TCA: evitare soprattutto imipramina e amitriptilina (effetti anticolinergici) Depressione e sintomi correlati C’è un piccolo numero di evidenze per: AGENTI PSICOSTIMOLANTI* (metilfenidate, d-anfetamina) DOPAMINERGICI** (Amantadina, Bromocriptina e Bupropione) possono essere utili nel trattamento dell’apatia severa. Effetti collaterali: tachicardia, > pressione, agitazione, disturbi del sonno, psicosi, confusione, discinesia, riduzione appetito; l’ Amantadina può essere associata anche a rilevanti effetti anticolinergici Posologie iniziali di destro-anfetamina e metilfenidate sono 2.5-5.0 mg di mattina. La dose iniziale può essere aumentata di 2.5 mg ogni 2 o 3 giorni ad un massimo di 30-40 mg/day. *Galynker I,et coll 1997; ** Marin RS, et coll 1995; Depressione e sintomi correlati Terapia ECT Pochi i dati che ne supportano efficacia e sicurezza nella demenza, dati significativi ci sono nella depressione in pazienti geriatrici Dovrebbe essere considerata solo per trattare depressione severa con rischio di suicidio e che non risponde ad altre terapie. Effetti collaterali più comuni: stato di confusione transitoria che aumenta il rischio di cadute e disidratazione. Frequenza: 2 volte a settimana Sede: unilaterale o bifrontale piuttosto che bitemporale può ridurre il rischio di effetti negativi sulle funzioni cognitive Trattamento dei sintomi simil maniacali (dati molto limitati) Litio (dose iniziale150mg; max die: 300mg) : con un dosaggio tale da avere un livello ematico adeguato all’età (0.2-0.6 mEq/L) è il migliore trattamento se è stata fatta diagnosi di disturbo bipolare prima della diagnosi di demenza ma: Richiede un attento monitoraggio per lo stretto range terapeutico Latenza della risposta Numerosi eventi avversi Per sintomi simil maniacali di nuova insorgenza, valutare l’utilizzo del VPA o della CBZ Trattamento dei disturbi del sonno Approccio non farmacologico (corretta igiene del sonno, brigh light therapy), Il trattamento farmacologico può essere iniziato solo dopo un attento bilancio rischi/benefici. Attenzione alle apnee notturne (possono colpire il 3370% di pazienti con demenza)* questa condizione rappresenta una controindicazione all’uso di BDZ. Se è in atto una terapia con antipsicotici farli assumere la sera e non associare alle BDZ. Se si associa a depressione: Mirtazapina (15-30mg) o Trazodone (25-100mg) la sera. *Chong MS et al 2006; Trattamento dei disturbi del sonno IPNOTICI solo per brevi periodi: Zolpidem (5-10mg) Zopiclone(3,75-7,5mg) Zaleplon 5-10mg) BDZ a breve emivita e per brevi periodi: Lorazepam (0,5–1mg) Oxazepam (7,5–15mg) Effetti collaterali: cadute, sonnolenza diurna, ansia paradossa disinibizione, delirio Non sono consigliati: Triazolam (dosaggio:0,125???) per associazione con amnesia Temazepam (10mg): emivita media Difenidramina (attivante) per proprietà anticolinergiche. Se è necessario intervenire sui disturbi sessuali (rari<5%) ANTIANDROGENI (medrossiprogesterone)*: a volte raccomandati SSRI**: valutarne l’uso, prima di ricorrere agli antiandrogeni, e degli antipsicotici (chiedere il consenso informato al rappresentante legale) BENZODIAZEPINE: evitarne l’uso TRAZODONE: Evitarne l’uso può causare priapismo *Weiner MF et al 1992; Kyomen HH et al 1991; Rich SS et al 1994; **Levitsky AM et al 1999 Conclusioni Il trattamento dei disturbi comportamentali e psicologici rappresenta un obiettivo importante nel trattamento del soggetto demente La FT può essere efficace per alcuni BPSD di grado severo ma i benefici modesti Va effettuata solo per i disturbi che non hanno risposto agli interventi non farmacologici Devono essere spiegati chiaramente i rischi della FT Va chiesto il consenso informato Il dosaggio: start very slow, go slow, review and… stop slow Importante il monitoraggio clinico, ECG ed ematochimico Associare sempre interventi non farmacologici