ANZIANI: DIGNITA’, RISPETTO E DIRITTI
I cardini della cura
Esperienze in ambito di
deterioramento cognitivo in un
Nucleo Alzheimer Temporaneo
Cuneo, 22 novembre 2014
Infermiere Maurizio Bergese
 D.G.R. 38/2009
 D.G.R. 42/2012
Il N.A.T.:
 è situato all’interno della “Residenza Mater Amabilis
Centro” di Cuneo.
 è stato inaugurato il 2 aprile del 2009, grazie alla volontà
del Comune di Cuneo, del Consorzio Socio –
Assistenziale del Cuneese e dell’ASL CN1.


-
All’interno della Residenza è presente:
C.D.A.I. da 10 posti.
RSA ad alta intensità con incremento di 30 posti letto.
“Centro Arcobaleno” per ragazzi disabili gravi-gravissimi:
18 posti letto residenziali + 2 posti letto sollievo
10 posti Centro Diurno
 demenza di grado moderato-severo
 disturbi comportamentali e/o problemi sanitari e
assistenziali di elevata complessità
 intervento terapeutico psico-riabilitativo
intensivo
 progetto individuale predisposto dall’U.V.G
Paziente
P
R
E
I
N
G
R
E
S
S
O
D
I
M
I
S
S
I
O
N
E
Domicilio
C.D.A.I.
R.S.A.
U.V.G.
Ospedale
U.V.A.
N.A.T.
C.D.A.I.
Domicilio
R.S.A.
Ricovero “Temporaneo”
Ricovero di “Sollievo”
Il ricovero temporaneo deve essere un momento di rilancio
e rivalutazione di tutto il progetto di cura, che miri a:
 migliorare il benessere, del malato e della famiglia,
attraverso una riduzione dei problemi comportamentali;
 Reinserire la persona nel precedente setting (domicilio,
RSA, CDAI) o in un nuovo percorso di cura.
GERIATRA
DIRETTORE
SANITARIO
PSICOLOGO
M.M.G.
O.S.S.
EDUCATORE
INFERMIERE
FISIOTERAPISTA
Coerenza
 Riduzione e controllo dei disturbi comportamentali;
 Sostegno
delle
condizioni
generali
(in
nutrizionali);
 Trattamento comorbilità;
 Monitoraggio terapie psicofarmacologiche;
 Abolizione dell’eventuale contenzione fisica;
 Tutela dell’incolumità del paziente;
 Sostegno alla famiglia.
particolare
BPSD: Behavioral and
psychological
symptoms of dementia
Come può intervenire
l’infermiere?
 Sintomi secondari: espressione del
tentativo di adattamento del soggetto
ai sintomi cognitivi ed al deficit di
funzionamento che ne consegue.
 Eterogenei e fluttuanti nel tempo.
 Alcuni sono refrattari alle terapie
farmacologiche.
Obiettivo: migliore qualità della vita e
delle cure possibile per la persona
assistita.
Attraverso:
 Comunicazione efficace
 Interventi infermieristici
“ecologici”, non solo farmacologici
 Approccio protesico “Gentle Care”
 Principale motivo di
istituzionalizzazione del malato e di
burnout per il caregiver.
In ogni fase della malattia l’ambiente può compensare o al contrario
accentuare i deficit cognitivi, condizionando così il comportamento del
paziente.
Dove?
Quando?
Come?
• Domicilio con l’eventuale supporto di un C.D.A.
• R.S.A.
• Stabilizzazione del quadro comportamentale.
• U.V.G. e l’équipe  Durante il ricovero incontri periodici con i
caregiver.
• Training di formazione per l’équipe che prenderà in carico il
paziente dopo la dimissione (badante, famigliari, personale di
assistenza dell’RSA).
• Relazione di dimissione medico-infermieristico-assistenziale .
IL CAMPIONE
86 ospiti, la totalità a partire
dall’aprile 2009 (apertura del
N.A.T.) al novembre 2013.
MATERIALI E METODI
Analisi quantitativa osservazionale.
Fonti: Cartelle Sanitarie Integrate.
Strumenti di indagine: Scala UCLA
Neuropsychiatric Inventory (NPI)
(Cummings et al, 1994).
Gravità e frequenza dei BPSD
all’ingresso e alla dimissione.
Ilaria Ferrero, Tesi di Laurea “I disturbi comportamentali nella persona affetta da demenza;
l’esperienza di un NAT” – A.A. 2012/’13
Frequenza (a)
Deliri
Allucinazioni
Agitazione
Depressione/disforia
Ansia
Euforia/esaltazione
Apatia/indifferenza
Disinibizione
Irritabilità/labilità
Attività motoria
Sonno
Disturbi dell’appetito
[0]
[0]
[0]
[0]
[0]
[0]
[0]
[0]
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[0]
[0]
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Gravità (b)
axb
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[1]
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e dell’alimentazione
Frequenza: 0 = mai; 1 = raramente; 2 = talvolta; 3 = frequentemente; 4 = quasi costantemente
Gravità:
1 = lievi (non producono disturbo al paziente);
2 = moderati (comportano disturbo per il paziente);
3 = severi (richiedono la somministrazione di farmaci; sono molto disturbanti per il paziente).
Inquadramento del campione

86 ospiti: 50% uomini e 50% donne

Età media: 78 anni

43,2% provenienti dal domicilio e viventi con il coniuge

Soltanto il 23,5% non presenta patologie associate

Eziologia di demenza più frequente: ALZHEIMER (48,3%)

Intervallo medio tra diagnosi e ricovero al N.A.T.: 3,04 anni

Intervallo medio tra insorgenza BPSD e ricovero al N.A.T.:
1,65 anni

Intervallo tra diagnosi di demenza e insorgenza BPSD:
nel 79,5 % da 0 a 4 anni di cui il 35,3% nello stesso anno.
Inquadramento della sintomatologia comportamentale
all’INGRESSO
Punteggio
FREQUENZA
PERCENTUALE
NPI ingresso
(n. pz.)
%
0-10
19
22%
11-20
14
16,2%
21-30
33
38,3%
31-45
15
17,4%
46-60
5
5,8%
Valore max raggiunto: 60
•
•




N° pazienti all’ingresso = 86
NPI medio all’ingresso: 24,37 punti
Disturbi più gravi e frequenti:
Wandering- Affaccendamento
Sintomi psicotici
Disturbi della personalità
Agitazione psicomotoria: nell’82,4 %
dei casi grado moderato severo
Inquadramento della sintomatologia comportamentale
alla DIMISSIONE
FREQUENZA
PERCENTUALE
(n. pz.)
%
NPI dimissione
0-2
23
32,8 %
3-5
19
27,1%
6-10
16
22,8%
11-14
12
17,1%
Valore max raggiunto: 14
N° pazienti dimessi = 70
(- n° 8 ricoverati e – n° 8 decessi)
• NPI medio alla dimissione: 4,96 punti
• Disturbi più gravi e frequenti:
 Wandering- Affaccendamento
 Agitazione psicomotoria: frequenza
occasionale di grado moderato-severo
Differenza tra NPI all’ingresso
ed alla dimissione.
NPI ing  NPI
FREQUENZA
PERCENTUALE
dim
(n. pz.)
%
0-10
17
24,2%
11-20
23
32,8%
21-30
20
28,5%
31-40
5
7.1%
41-54
5
7.1%
p < 0.005
La differenza media è
statisticamente
significativa
REALE MIGLIORAMENTO DEI BPSD
LA DEGENZA PRESSO IL N.A.T. HA CONDOTTO AD
UN’ADEGUATA
GESTIONE
DEI
DISTURBI
DEL
COMPORTAMENTO,
DETERMINANDONE
IL
MIGLIORAMENTO RISPETTO ALLA FASE ACUTA DI
RICOVERO IN STRUTTURA.
NON È UN RICOVERO DI SOLLIEVO MA UN RICOVERO
TERAPEUTICO: approccio protesico, gestione dell’ambiente e
strategie di comunicazione.
OBIETTIVO
PRIMARIO
NELL’ASSISTENZA
PERSONA CON DEMENZA:
GARANTIRE QUALITÀ DELLA VITA.
ALLA
VALUTAZIONE DEGLI OUTCOME è valutata in termine di
BENESSERE DEL MALATO.
1. Formazione e professionalità del personale;
2. Organizzazione dell’ambiente e degli spazi vitali;
3. Definizione di programmi terapeutici specifici
per il recupero comportamentale del paziente;
4. Coinvolgimento e supporto alla famiglia.
• Il concetto di “protesicità”, derivante dall’approccio canadese
del “Gentle Care”, è stato ideato da Moyra Jones.
• massimizzare la funzionalità del malato, adattando gli spazi,
l’ambiente ed il comportamento AL paziente
• NON costringere quest’ultimo ad un impossibile
adeguamento all’ambiente normale
• conoscenza della persona malata
• valutazione dell’impatto che la malattia ha su quest’ultima
• costruzione della “protesi” vera e propria.
 Promuovere il benessere del malato;
 Risolverne o controllarne i problemi comportamentali;
 Ridurre
l’utilizzo di mezzi di contenzione fisica e/o
farmacologica
 Contenere la tensione fisico-psichica di chi assiste.
Ambiente
Attività
Persone
Disturbi del Comportamento
deficit cognitivo causato
dalla malattia
domanda sbagliata che
l’ambiente rivolge alla
persona con demenza
(Villani, 1997)
indipendenza
sicurezza
 ROT informale
 Terapia della reminescenza
 Validation therapy
 Terapia occupazionale
 Musicoterapia
 Pet Therapy
l’ “Alleanza terapeutica”
Rapporto tra
curante e
assistito
Cooperare nel
raggiungimento
dell'obiettivo
comune
Mantenere o
ristabilire lo
stato di salute
Condivisione di
P.A.I. con la famiglia
ALLEANZA
TERAPEUTICA
Giornate
formative
Gruppi
A.M.A.
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Diapositiva 1 - Ipasvi Cuneo