BLACKOUT MAGAZINE ANNO 4 – N° 14 (80) – 3 Marzo 2009 – blackoutbergamo.altervista.org Senza il faro Pennacchia e con la condizione fisica approssimativa, i lupi sfoderano una grande prova Il Blackout perde e si rialza: il futuro è meno nero Ingeneroso ko contro il Marigolda secondo: gli allblacks giocano alla pari e crollano nel finale 15° GIORNATA Risultato: - Blackout Bergamo 8-2. Classifica: Fivebreno 37, Cu.Ba., Marigolda 36, Zfenit, Pianeta Timbri 22, Il Baretto 17, Blackout Bergamo 16, Muppet’s 14, Ro.Pe.Ca. Finestre 13, Fo’ di Strass 6, Oscura Legione 4. Prossima: Lunedì 9 marzo, 21, Treviolo: Blackout Bergamo – Oscura Legione. Reti: Pennacchia 11, Spini 10, Mostosi, Galeotti 6, Falciano, Croci 4, Consonni 3. Presenze: Spini, Falciano 14, Croci 13, Sbarra, Mostosi 12, Galeotti 11, Pennacchia 10, Letorio 9, Camolese, Consonni 4, Zanardi, Barcella 1, Voti: Pennacchia 6,9, Spini 6,71, Consonni 6,63, Sbarra, Galeotti 6,59, Croci 6,54, Letorio 6,5, Falciano, Mostosi 6,46, Camolese 6,13. Blackout “B”: Fo’ di Strass – Cu.Ba. 315 (Rossi 6, F. Barcella 4, Lorenzi 2, M. Barcella, Vailati, Scravaglieri). Marigolda SBARRA 6 Ha sul groppone il secondo gol, ma i rimbalzi imprevedibili del pallone non possono fare altro che togliergli ogni colpa. Col passare dei minuti ritrova la proverbiale sicurezza. MOSTOSI 6 Bene il primo tempo, nella ripresa parte fuori e non riesce più ad integrarsi con il gioco convincente che stava esprimendo la squadra, finendo per risultare inferiore rispetto alle ultime uscite, in cui si era rivelato come il più in palla della squadra. CROCI 6,5 Rientro importantissimo: non si vedeva a questi livelli dal girone d’andata e riscatta un inizio di ritorno con il freno a mano tirato. Chiude, contrasta, riparte e, mancando Pennacchia, prova a creare gioco. FALCIANO 6 Quello spettatore che si complimenta con lui a fine partita è in grado certamente di apprezzare le doti balistiche che accompagnano ogni sua azione (su tutte il break che porta al gol di Consonni), ma non è abbastanza critico da notare il suo dinamismo praticamente nullo negli ultimi tempi. GALEOTTI 6,5 Con una bella fucilata dalla distanza riapre la partita per la prima volta e con il suo moto perpetuo crea più di un grattacapo agli avversari. La sua mancanza si era sentita, il suo sesto gol in campionato è importante, in vista di un rilancio suo e della squadra. SPINI 6 Nelle ultime due partite ha patito oltremodo il dolore al ginocchio, partendo forte ma scomparendo alla distanza. L’ermetica difesa del Marigolda fa il resto per renderlo innocuo e lui, dall’alto dei suoi dieci gol stagionali, si vede solo con un paio di appoggi non riesce a rendersi pericoloso, se non con una rasoiata su punizione nella ripresa. CONSONNI 6,5 Nessuno se lo sarebbe aspettato così tonico, come neanche ai tempi migliori. In una stagione caratterizzata dalle tante assenze, forse non si era mai visto a questi livelli: corre dappertutto e non a vuoto, aiuta la squadra e trova una zampata da bomber vero. Un rimpianto non averlo mai avuto così. MARIGOLDA - BLACKOUT BERGAMO 8-2 RETI: Galeotti, Consonni. BLACKOUT BERGAMO: 1 Sbarra, 4 Mostosi, 6 Croci, 14 Falciano, 8 Galeotti, 9 Spini, 11 Consonni. CURNO – Se la parola crisi aleggiava già all’indomani delle due sconfitte consecutive, la logica vorrebbe che ogni dubbio fosse fugato all’indomani della terza. Invece no: il Blackout perde male contro il Marigolda, ma paradossalmente rilancia le proprie quotazioni di un ritorno all’altezza del fantastico girone di andata. Di veramente negativo resta solo il risultato, esattamente quello subito sette giorni prima contro i Muppet’s, ma dietro i numeri c’è ben altro: questo Blackout crolla nel finale dopo avere tenuto testa alla seconda in classifica e, per lunghi tratti, sogna almeno un punto che sarebbe stato molto utile ai cugini di Cu.Ba., appaiati in seconda piazza. Contro i Muppet’s era arrivata una pesante sconfitta contro una squadra nettamente inferiore, stavolta arriva contro una delle big e con la consapevolezza di avere lottato ad armi pari, nonostante la situazione di forma precaria e l’infermeria affollata, che stavolta comprende pure la stella della squadra, Pennacchia, al palo per un brutto colpo al piede subito sette ore prima. La condizione approssimativa e l’assenza del leader avrebbe potuto piegare i lupi, che invece, viceversa, sfoderano tutto il proprio orgoglio e riescono a battagliare su un campo che nessuno ancora è riuscito ad espugnare: proprio lo stesso terreno di gioco in cui, nell’ottobre del 2005, gli allblacks pareggiarono la prima gara della propria storia, con il 2-2 sul campo dei Vikings, marchiato a fuoco dalla prima rete assoluta, firmata di testa da Spini. Il Blackout non è guarito, alcuni dei suoi giocatori sono ancora out (Pennacchia tornerà la prossima settimana, il lungodegente Letorio ne avrà ancora per un paio di giornate almeno), altri sono a corto di condizione (Spini è tormentato dai problemi al ginocchio, Falciano ha finito il fiato), eppure torna a proporre un gioco accettabile, in linea con quello della squadra dei miracoli del girone di andata. E dire che la partenza è in salita, con due rimpalli a beffare Sbarra nei primi minuti, con una dose di sfortuna ed errori che ha dell’incredibile, accentuata dall’utilizzo di un pallone formato papera: A destra: una formazione d’archivio del Blackout , nell’occasione sconfitto in casa del Marigolda secondo in classifica al termine di una gara più equilibrata del previsto sembra l’inizio della fine e invece gli ospiti tornano in partita a metà tempo con una staffilata di Galeotti, prima di subire il 3-1 poco prima dell’intervallo, facendosi trovare impreparati su azione d’angolo. L’inizio ripresa è convincente: un’azione FalcianoGaleotti impegna il portiere avversario, con il rientrante Consonni che si avventa come un falco e accorcia nuovamente le distanze, prima di un cross di Croci deviato in area con un braccio, ma clamorosamente non visto dall’arbitro (che, a onor del vero, fa il pari con un’entrata da rigore di Spini non sanzionata nel primo tempo). Il pareggio è nell’aria, ma i lupi sono costretti a scoprirsi e subiscono il 4-2 in contropiede a meno di dieci minuti dalla fine, per poi crollare nei minuti finali con una sfilza di erroracci clamorosi che puniscono pesantemente una squadra che avrebbe meritato un passivo ben meno umiliante, inframezzati soltanto da qualche tentativo di Galeotti e una punizione di Spini. Peccato, doveva finire diversamente, ma, risultato a parte, il Blackout sa che il peggio è passato: la conferma è attesa, per forza di cose, nella prossima gara, contro il fanalino di coda Oscura Legione. All’andata, quella vittoria stiracchiata fu il preludio di una seconda parte coi fiocchi, con quattro successi su sei: il treno Blackout è pronto a ripartire.