La Centralità del progetto educativo oggi a cura di Maura Perez La Centralità del progetto educativo oggi • Riconoscere, accogliere e valorizzare il valore del coinvolgimento familiare nella gestione della scuola, in funzione della corresponsabilità educativa che lega, inevitabilmente, le due principali agenzie formative della nostra società. Cambia il rapporto storico tra scuola e famiglia con i Decreti Delegati: Il 16 aprile 1974 la legge 417 ha per la prima volta aperto la scuola alla partecipazione delle famiglie. Fino ad allora la scuola era un mondo chiuso, in cui gli insegnanti custodivano e difendevano la loro indipendenza. Con i decreti si cercava di attuare il concetto della “democrazia partecipante”. Ne consegue che: • scuola non più unica depositaria del sapere ma necessitante l’intervento della famiglia • Si passa dall’ “Imparare” ad un “Imparare ad imparare” sempre più condiviso • Non interessa più solo il sapere ma la co-costruzione del sapere • La conoscenza passa attraverso l’idea di “Cura” educativo-formativa Creazione di una rete di mutuo-aiuto tra la famiglie e le principali agenzie educative, indirizzata a produrre: La promozione di dialogo e di relazione L’ottimizzazione delle risorse formative La diffusione capillare delle opportunità L’espressione di offerte/richieste di scambio e cooperazione Lo sviluppo di significati condivisi Educazione condivisa tra famiglia e scuola Condurre fuori, Promuovere liberare, far l’integrale venire alla luce sviluppo dell’identità Trasmettere e negoziare contenuti Accomodare gli stili comunicativi ed espressivi (per Sé e per l’altro) PER: PRODURRE : •Conoscenza •Competenza • Autonomia VEICOLARE: •Significati •Valori •Simboli culturali “Educazione Emotiva” Come: Auto-consapevolezza Disponibilità all’ascolto personale e altrui Accoglienza interpersonale (delle uguaglianze e delle differenze) Conoscenza e controllo (ma non soppressione) delle proprie emozioni (e delle passioni) Produzione ed espressione di Empatia, verso la comprensione delle emozioni altrui Capacità di gestione e risoluzione dei conflitti Condivisione e cooperazione Scuola e famiglia “contengono”: Individuo Cognitivo Affettivo Emotivo Genitori ed insegnanti, PERSONE provviste di: • Una storia unica • Un personale stile relazionale • Uno specifico ruolo • Una naturale predisposizione a……. piuttosto che a…….. Di mille ce n’è…. • Accoglienza dei diversi stili di maternage e paternage • Valorizzazione e restituzione di TUTTE le competenze genitoriali GUARDARSI SENZA GIUDICARSI Ora ci penso io! LO STRESS E LA FATICA INEVITABILMENTE INFLUENZANO I MODI, I TEMPI, I CONTENUTI DEL PROCESSO EDUCATIVO Per i tanti, diversi e sovrapposti compiti da assolvere… “CAPISCO … IL GUAIO E’ CHE LA DONNA, INVECE DI SCRIVERNE LE PAGINE, HA STESO I PANNI DELLA STORIA DELL’UMANITA’…” INTEGRAZIONE: CONTINUITA’: DIFFERENZE NON INTERAZIONE TRA SACRIFICATE MA LE DIVERSE UTILIZZATE COMPETENZE COLLABORAZIONE PARTECIPAZIONE: DISPONIBILITA’ ALL’INCONTRO DESIDERIO DI “Far parte di” Corollario della totalità: “L’insieme è qualcosa di più della somma delle sue parti” Louis Moreno: “ Prenderò i tuoi occhi e li metterò al posto dei miei e tu prenderai i miei occhi e li metterai al posto dei tuoi, così io ti vedrò con i tuoi occhi, tu mi vedrai con i miei e ci incontreremo” George Bernard Shaw: “ Con il tono giusto si può dire tutto. Con il tono sbagliato nulla: L’unica difficoltà consiste nel trovare il tono.” Assiomi della Comunicazione (Esperienza di PALO ALTO – California, 1960) 1. 2. 3. 4. 5. E’ impossibile non comunicare; Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto ed uno di relazione (e il secondo classifica il primo = metacomunicazione); La natura di una relazione dipende dalla “punteggiatura” delle sequenze di comunicazione tra i comunicanti; Ogni comunicazione ha un doppio livello: analogico (canale non verbale) e digitale (parole pronunciate e/o scritte); Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari a seconda che siano basati sull’uguaglianza o sulla differenza dei poteri messi in gioco dai comunicanti. Differenza & Continuità “Il nodo Centrale consiste nell’intravvedere con chiarezza la compossibilità di continuità e differenziazione, evitando che la differenziazione si tramuti in discontinuità nel senso di scollamento, contrasto, conflitto, reciproca ignoranza ed indifferenza, laddove è anche possibile apprezzare un significato positivo della discontinuità educativa come apertura continua all’esperienza del nuovo e del diverso, nella capacità di comprensione anche dell’inconsueto e del lontano” (C. Scurati) Riconoscimento ed accoglienza CONDIVISI della diversità (da Sé) Tutela delle differenti espressioni della “Cura Educativa” Etniche, Culturali, relative alle diverse Biografie ecc. ……..E il superamento dei vuoti comunicativi….. “Forse qualcosa che dissi riferita ad una cosa che feci, ma che non avrei dovuto fare o che avrei dovuto fare in modo diverso, in una maniera più rispettosa del tuo modo di sentire?” Di maestre non ce n’è una sola! LA FAMIGLIA VERSO: Accoglienza dei diversi stili di insegnamento, come“luoghi” della flessibilità, permeabilità e recettività dell’intervento educativo; Perché non posso entrare? Percepire l’apparato di regole della scuola come strumento organizzativo-gestionale provvisto di senso e direzionalità e non come limitazione all’intervento familiare; Concepire l’intervento educativo e la relazione scuola-famiglia come svincolati dall’abilità prestazionale ma attenti allo stato di benessere globale della famiglia. Come state? Promuovere INSIEME un livello continuo di Autonomia Responsabile nel bambino Bambino “imboccato” In tutte le routines Bambino dipendente e insicuro (“Forse, allora, non si fidano di me?”) Bambino inabile per l’assenza della Partecipazione “a Sé” • Percezione bilaterale del “sacrificio” Educativo • Programmazione parallela, di azioni, tempi, spazi, parole per il benessere scolastico e familiare • Tentativo del bambino di gratificare e premiare l’impegno degli adulti • Sforzo del bambino di trasferire il “non detto” degli adulti da un contesto all’altro Ei sacrifici che faccio io, allora?!! Genitore non come utente/cliente ma come Partner attivo Sistema scolastico che non “suggerisce” soluzioni, ma “accompagna” il genitore a trovarle da solo. Creazione del “Patto Pedagogico” tra scuola e famiglia Il “Patto Pedagogico” chiede alla Scuola di: o Ascoltare, accogliere e rispondere ai bisogni delle famiglie; o Valorizzare la centralità della famiglia nell'azione educativa; o Sostenere i genitori nel loro compito; o Curare il rapporto personale con l'alunno e i suoi genitori; o Attuare una didattica partecipativa; o Garantire la massima trasparenza nelle valutazioni e nelle comunicazioni, mantenendo un costante rapporto con le famiglie. Il “Patto Pedagogico” chiede alla Famiglia di: o Valorizzare l'Istituzione scolastica, instaurando con essa un positivo clima di dialogo, nel rispetto delle sue scelte educative e didattiche; o Stabilire, dove possibile, una relazione di collaborazione e reciprocità. o Partecipare attivamente agli organismi collegiali elettivi ed ai momenti assembleari di discussione e confronto; o Mettere a disposizione della scuola le specifiche e fondamentali competenze educativo-formative insite nel ruolo genitoriale; o Rispettare l'Istituzione scolastica, mettendo i propri figli in condizione di frequentare con serenità e fiducia l’ambiente educativo e formativo in essa predisposto; o Controllare quotidianamente le comunicazioni provenienti dalla scuola; Di mamme non ce n’è una sola.... ....E di insegnanti?