Laboratorio di ecfrastica
presentazione teorica
lab. DOCUM ARTE
Clementina Gily 2007
Estetica – Beni Culturali
Federico II Napoli
Pompei
• In mostra all’Hermitage i tesori delle Ville di Stabia – per il Times
(19.12.07) questa mostra (in cooperazione tra Regione Campania,
Soprintendenza di Pompei e Fondazione Restoring Ancient Stabile,
curata da Angela Vinci, legata ad archeoeventi enologici e
gastronomici, musica teatro moda e conferenze sulla salus romana,
sui grandi viaggiatori ottocenteschi di Pompei) è al 4 posto nel
mondo per il 2008.
• Gli scavi cominciarono nel 1734 con Carlo di Borbone per la
frequenza di reperti trovati in zona e già nel 700 si ritrovarono 19
edifici, che furono in parte reinterrati per evitare il deperimento
ambientale, dopo aver preso gli affreschi e portati al Museo
Nazionale. Nel 1950 Libero d’Orsi, poi, cominciò gli scavi a Varano,
dove si sono trovate appunto le antichità di Stabia: si riportarono alla
luce le ville di San Marco e di Arianna, in tutto 6 ville e 50 case
rustiche; dal 1982 sono sotto l’egida della soprintendenza e si
vorrebbe farne un parco.
La mostra di Alma Tadema
• Al Museo Nazionale di Napoli 2007-8 è in mostra con
Alma Tadema la pittura pompeiana ottocentesca volta
alla ricostruzione della vita quotidiana della Pompei
romana che emergeva dagli scavi.
• Il fascino era sostenuto dala scrittura di Bulwer Lytton Gli
ultimi giorni di Pompei, in cui si ambinetava una vita
quotidiana fantastica nei reperti.
• La traduzione in italiano corrente è attualmente in corso
di pubblicazione su www.giornalewolf.it
• Le rovine di Pompei entravano di diritto nel fascino del
viaggio in Italia, classico modello dell’educazione del
gentiluomo. Una vera città completa entusiasmava più
delle rovine di Roma
• Pompei non ha sviluppato un investimento turistico
proporzionato
Costruire un laboratorio didattico
Un laboratorio è un ambiente di formazione – Maragliano
sottolinea che non è un luogo ma uno spazio di
apprendimento. Può essere fisico, è necessariamente
didattico, metodico. Nelle presenti situazioni dei programmi e
delle materie, è un ambiente virtuale dove si crea una
programmazione attenta comune tra le materie per
l’educazione alla complessità ed alla creatività, una
educazione estetica.
È luogo funzionale per la progettazione di attività formative che
consentano di strutturare una ricerca libera per l’ideazione e
gestione di attività didattiche, rielaborando gli input teorici e la
progettazione di prodotti/ricerca (spiegazioni, scritti,
minilezioni, giochi di ruolo, realizzazioni artistiche,
drammatizzazioni, oggetti)
Interfaccia tra ricerca e prassi, metodologicamente si presenta
come una ricerca azione - insegnanti ed allievi costituiscono
un team operativo
Il laboratorio per i docenti
• Ha due fasi, una formativa per i docenti, una per i
docenti e le classi, strutturate in modo libero. Quello per
docenti ha tre fasi
• Analisi – cercare il contatto tra i saperi, l’azione,
l’osservazione, l’esperienza personale con una
immersione bilancio nel proprio sapere professionale.
• Progettazione – modi di esperimento validi a
problematizzare i dispositivi cognitivi in problemi di
conoscenza, rendendo trasversali le metodologie dei
programmi disciplinari
• Simulazione – costruire un ambiente di elaborazione che
educhi e formi con la prassi di reinterpretare in modo
personali gli assi delle scienze, mettendo le capacità
personali nella migliore condizione per esprimere le
diverse intelligenze
Nella didattica
• Il laboratorio si configura come un contenitore di stimoli e
di esperienze in cui costruire procedure didattiche e
ambienti di sperimentazione tecnologica verso nuove
tecniche di insegnamento e ricerca trasversale e
interdisciplinare
• Come sperimentazione costante, può adattarsi alle età e
cultura degli allievi potenziando le possibilità
dell’insegnamento
• Consente inoltre un ricorso al tutto delle capacità del
team, con attività manuali, con il dimensionamento delle
parti sulle singole eccellenze e debolezze
• Anche il docente innova costantemente i propri metodi
per l’interfaccia del canale comunicazione a due uscite
che rende reale il laboratorio nella realizzazione del
gruppo classe
Una nuova scuola il cui metodo
vale anche per la formazione
extra ordinaria
• Una scuola di ricerca fondata sull’esplorazione,
l’osservazione, la scoperta, la collaborazione, la
valutazione nel team di lavoro
• A fianco alla didattica frontale, il laboratorio
consente di completare la macro ricerca (ricerca
sulla ricerca) del laboratorio con la microricerca
della classe
• Realizzando un approccio metacognitivo
Opzione metodologica per gli
orizzonti formativi alternativi docenti
• Che si uniscono a quelli omologati del contesto
dell’aula. Perché al docente è richiesta
• Competenza disciplinare, padronanza culturale
della disciplina e collegamento interdisciplinare
• Competenza didattica, saper fare, organizzare
strategie cognitive e metacognitive, di
progettazione e valutazione
• Competenze deontologica , saper essere,
professionalità pedagogica.
• Legge 341/1990, 53/2003
Formazione extra ordinaria
• Diffuso il percorso della formazione per adulti o
comunque generalizzata, dovuta all’aggiornamento
continuo delle nuove tecnologie (su cui ci sono costanti
investimenti istituzionali) e l’apertura di spazi didattici
presso istituzioni non tradizionalmente scolastiche, come
i Musei e le Istituzioni di Cultura.
• In questi casi il laboratorio con la sua struttura interattiva
si presenta come il metodo più adatto per il
coinvolgimento, non essendo questo tipo di formazione
finalizzata all’acquisizione di un titolo e soggetta ai
normali percorsi di disciplina.
• Il laboratorio, team interattivo, consente di realizzare
l’equilibrio migliore docente discente.
La ricerca nel laboratorio
• Ha modello non dicotomico, che unisce ricerca
nomotetica e sperimentale
• Non va a scoprire o dimostrare leggi o ipotesi, si serve
dell’osservazione e della sperimentazione controllata in
una pianificazione partecipata dei tempi di ricerca in fieri,
con un continuo confronto tra aspetto teorico e prassico
e nella collaborazione fattiva dei membri del team, con
una comunicazione circolare col docente/tutor che
diventa metacognitiva per modificare le soluzioni parziali
• Problem posing – analisi comune degli argomenti posti
all’attenzione e ipotesi di strategia risolutiva (favorisce la
problematizzazione e l’analisi)
• Problem solving – con una tecnica didattica si potenzia
al massimo la possibilità di apprendimento inerente
(favorisce il ragionamento, la sperimentazione, un
atteggiamento attivo)
Il modello di ricerca
• È il più rispondente alla sperimentazione, trasformazione
e riqualificazione dell’insegnamento, con un modello
scientifico paritario che è il più adatto a sorreggere la
innovazione HighTech
• Necessita di orientamento verso la struttura della
disciplina
• Potenziamento del saper fare oltre il sapere, della
produzione culturale sul consumo
• Laboratorio espressivo – continua il
deuteroapprendimento di Dewey, l’imparare ad imparare
e a creare, il sapere metacognitivo. Consiste nel
collaborare all’esplicitazione di un prodotto
Progettare il lavoro
• Assumiamo un progetto diffuso come la creazione di ipertesti in
Power Point come un laboratorio tipo di facile realizzazione.
• Prendere ad oggetto una favola o la teoria della relatività differenza
il contenuto, il target, l’impegno, ma non il metodo.
• L’ipertesto contente di veicolare in un tutto unico le conoscenze
tradizionali ed informatiche, artistico espressive e linguistiche, nella
costituzione di un testo pluricodificato.
• Consente inoltre il lavoro in team
• e l’apprendimento di metodi relazionali in una educazione alla
socialità, del rispetto di norme comuni come educazione alla legalità
• L’ipetersto come collegamento di pensiero ed azione aiuta a tenere
presente nel metodo ogni necessari aa cquisizione
Precisare nel progetto
• Obbiettivi cognitivi (conoscenze informatiche:
Individuare e analizzare macchine e prgrammi;
adoperare procedure elementari dei linguaggi di
rappresentazione grafica iconica), approfondire l’impiego
della videoscrittura;imparare uno stile di presentazione)
• Obbiettivi comportamentali (Rispettare regole comuni;
Socializzare; Partecipare e prestare attenzione al team)
• Finalità (da determinare caso per caso), come Attività,
Contenuti , Destinatari tipo, Tempi
• Metodi (cooperative learning / role playing / circle time /
Brain storming / enpowerment)
Il laboratorio di ecfrastica
• Si propone il laboratorio di ecfrastica come
luogo ideale per misurare la difficile traduzione
interna dei testi pluricodificati
• Si intende con il termine quei testi composti di
parole e di immagini ferme ed in movimento, tali
da richiedere una diversificazione della
alfabetizzazione per essere scritti e letti
• Come un film o un documentario o un
telegiornale – tutte le forme di scrittura del
comtemporaneo – anche i siti ed i blog
Cos’è l’ecfrastica
• L’interazione fra parole e immagini
• Conflittuale o cooperativa (illustrazione)
• Quando le parole descrivono immagini si ha l’ecfrasis,
una delle tante forme in cui si manifesta il rapporto fra
letteratura e arti figurative
• All’inizio del ’900 l’ecfrasis ha suscitato interesse
soprattutto nel campo di filologia e nella retorica
classiche, alla fine del ‘900 invece molte opere riflettono
il rapporto fra letteratura e arti visive.
•
Tesi di laurea in filologia italiana, reperibile in rete, dell’Università di Helsinki, Maggio
2006, di Helena Eskelinen
definizione
• Termine della retorica: una descrizione vivace che a
partire dal terzo secolo significa «descrizione di un’opera
figurativa».
• ekphrasein viene tradotto con to speak out, ma anche
con telling in full o to elaborate upon o to report in detail
• Diverso è invece to speak forth o to digress
• Tullio De Mauro definisce ecfrasis «descrizione
elaborata, spec. di luoghi o di opere d’arte» perché
èkhprasis (esposizione, spiegazione) deriva da ekphràzo
(espongo)
L’immagine ha infiniti modi di esser
letta e scritta – il mito è immagine
come l’allegoria
Nachdenken - dinamogrammi
Grammatiche e sintassi
Storia di Nastagio degli Onesti, La caccia infernale ed Il Banchetto nella
foresta
Botticelli
Pathosformel
Giuditta può
somigliare alla
Vergine e dire con
efficacia il demone
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