- 4'lltXPERTUM
DI SEI NUOVE DOMUS
E S IATO I AVAN ZAlvt E NT O
DEI f_AV,41; bEtGRANDE PPOGE
Matteo Renzi
Presidente del Consiglio dei Ministri
ri• Vinceremo la sfida di Pompei. Qui c'è il passato straordinario
dell'Italia e un grande pezzo del nostro futuro. Saremo sempre
testardamente e tenacemente dalla parte della bellezza e di chi i
problemi li affronta per risolverli 17
Dario Franceschini
Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo
"La riapertura di sei domus e lo stato di avanzamento del Grande Progetto
Pompei sono i segnali più evidenti dei progressi registrati nella
conservazione dell'intero sito archeologico e nella sua gestione.
Il lavoro costante, silenzioso, lungo della Soprintendenza e della Direzione
Generale del Grande Progetto ha consentito di rispettare i tempi concordati
con l'Unione Europea per impegnare i 105 milioni di fondi europei.
In questo momento i miei sentimenti di orgoglio e soddisfazione sono rivolti
al nostro Paese che ha compiuto sforzi considerevoli, i cui risultati sono
sotto gli occhi di tutti.
Gran parte dei cantieri hanno concluso il loro lavoro, restituendoci, nel
ritrovato splendore, queste sei domus, vestigia di un passato e di una storia
che tutto il mondo ci invidia.
Per il raggiungimento di questi obiettivi sono state impegnate anche
persone nuove, giovani ricercatori.
Anche il numero di turisti e visitatori è notevolmente aumentato come
dimostrano le statistiche.
La rinascita di Pompei è ormai evidente e lo hanno riconosciuto anche gli
ispettori Unesco: le possibilità di crescita sono ancora tante e tutte
straordinarie!,
Gen. D CC Giovanni Nistri
Direttore Generale Grande Progetto Pompei
g‘ In occasione della imminente chiusura finanziaria del POIn
2007-2013, è opportuno evidenziare come il Grande Progetto Pompei
sia stato realizzato rispettandone sostanzialmente l'impostazione
originaria, pur con le modifiche che l'avanzamento delle progettazioni
e dei lavori hanno suggerito, nell'ottica di razionalizzare, aggiornare,
ampliare....in breve, realizzare, sempre con la massima attenzione
alle prioritarie esigenze della tutela archeologica. Al di là dei dati
quantitativi, dettagliati nelle pagine che seguono, va sottolineato che
è stata bandita, nei termini fissati, l'intera dotazione economica
disponibile, comprensiva di quella resasi via via reimpiegabile a
seguito delle economie di gara, in linea con le indicazioni europee in
materia di impiego dei fondi comunitari. Inoltre, come nel caso della
"Messa in sicurezza dei fronti di scavo", di rilevanza strategica per la
tutela e la conservazione del sito, a fronte dell'avvenuta saturazione
delle risorse finanziarie GPP, si è fatto ricorso all'imputazione
formale della necessaria copertura sul bilancio ordinario della
Soprintendenza, da riversare poi in conto cassa sulla
programmazione dei fondi europei 2014-2020, a motivo dello
"scavalco" (bridging) sul nuovo periodo di programmazione.
L'articolazione su due periodi di programmazione comunitaria (c.d.
"fasizzazione"), infatti, è stata resa proponibile grazie ai
considerevolissimi progressi fatti registrare nell'avanzamento del
GPP tra il 2014 e il 2015, progressi che hanno riguardato l'intera
filiera operativa, cioè tanto la fase di progettazione, di fatto
completata, quanto la fase di gara, con la netta riduzione dei tempi di
aggiudicazione e due sole procedure non ancora concluse, quanto la
fase di esecuzione. In merito a quest'ultima, un dato è di per sé
emblematico: nel solo secondo semestre del c.a., i lavori sono
proseguiti con una cadenza tale da garantire una spesa effettiva di
circa ME 28 (pari al 70% di quella conseguita nel totale, con una
media superiore a ME 1/settimana). Il tutto cercando di porre sempre
la massima attenzione al rispetto formale e sostanziale delle
ineludibili esigenze di legalità.
Proprio in esito alla "fasizzazione", nel quadro della programmazione
europea 2014-2020 sarà così possibile completare le residue attività
GPP, la maggior parte delle quali nel primo semestre 2016, ed
eventualmente portare a gara una serie di ulteriori progettazioni, tutte
avviate in ambito GPP e talvolta già concluse, ma non bandite per
mancanza di disponibilità finanziaria.
In sintesi, sia pure con prosecuzione nelle successive annualità, il GPP
sarà dunque completato, ponendosi solide fondamenta al progressivo
ritorno alla ordinarietà nella gestione del sito, così come previsto dalla
recente Legge 125/2015, e conseguendosi i principali obiettivi inizialmente
auspicati: la messa in sicurezza di base"e la conoscenza dell'intero
comprensorio, la migliorata fruibilità della città "Patrimonio dell'Umanità",
anche, e doverosamente, per le persone diversamente abili, la possibilità di
programmare e avviare, nell'immediato futuro, una metodica attività di
manutenzione ordinaria tanto su ogni singola domus quanto su porzioni
creali più estese, in relazione allo stato di conservazione rilevato e alle
risorse economiche disponibiliP
Massimo Osanna
Soprintendente Speciale per Pompei, Ercolano e Stabia
"Sei domus restituite alla fruizione, una attività globale di restauro e messa
in sicurezza per la salvaguardia del sito e finalmente una grande attenzione
alla valorizzazione e alla promozione dell'area archeologica. E' il traguardo
che la Soprintendenza di Pompei ha raggiunto per il 2015 grazie al grande
impegno di funzionari e tecnici della Soprintendenza, del Grande Progetto
Pompei e di Invitalia, che hanno dato il loro massimo per garantire risultati
nel rispetto del cronoprogramma stabilito dall'Unione Europea.
Ritengo si tratti di un importante successo sia per Pompei, in termini di
opere concrete realizzate per il sito, sia per la Soprintendenza che ha
raggiunto un modello di lavoro di alto livello capace di far interagire, in un
programma interdisciplinare di confronto e di studio, professionisti e tecnici
di varia provenienza, non dimenticando il coinvolgimento anche di
prestigiose università e istituzioni italiane e straniere.
Chiudere il 2015 nel pieno fermento delle attività dei cantieri, avendo al
tempo stesso ampliato l'offerta di visita al sito, è di grande auspicio per il
futuro di Pompei.”
LO STATO DEI LAVORI DEL GRANDE PROGETTO POMPEI
Scheda di sintesi. Situazione al 21 dicembre 2015
Importi da Q.E. al lordo dei ribassi
Finanziamento = 105 MC + reimpiego economie gara fissato da Piano di Azione = 34 Me
Interventi banditi = 76, importo di 157,5 MC (di cui: 19,4 MC con fondi SSPES)
Interventi preavvisati = 1, importo di 2,3 MC
3,8 MC banditi con PON Sicurezza = 2 interventi (di cui: 1 in corso; 1 concluso)
Interventi conclusi = 33 (di cui: 14 p. opere; 19 attività altri piani)
Interventi in corso = 26 (di cui: 20 p. opere; 5 attività altri piani; 1 proroga Ales)
Interventi in attesa avvio cantiere = 5 (tutti p. opere)
Interventi in fase di gara = 2 (tutti p. opere)
Servizi di progettazione affidati a Invitalia quale Centrale di committenza = 10
Dettaglio Piano delle opere (85 MC appostamento iniziale; 126,8 MC banditi)
Interventi = 51 1, dei quali:
- 41 a cura SSPES/Dirz.GP, di cui:
o 14 conclusi (10,4 MC);
o 20 in corso (68,9 Mé);
o
o
5 in attesa avvio cantiere (15,4 Me);
2 in fase di gara (30,6 MC) di cui 1 bandita con fondi SSPES per 19,4 MC;
- 10 servizi di progettazione affidati a Centrale di committenza (9 degli originari + 1 nuovo),
di cuí 4 conclusi (0,3 MC) e 6 in corso (1,2 W')
Dettaglio altri 4 Piani (20 MC appostamento iniziale; 30,7 ME banditi)
Attività (servizi, forniture) = 25 (8 2 P. Conoscenza + 7 P. Capacity Building + 2 P. Sicurezza +
7 P. Fruizione e Comunicazione + 1 proroga convenzioni Ales), di cui:
o 19 concluse (15,6 W);
o 5 in corso 9,3 MC);
o 1 proroga convenzioni Ales in corso (5,8 M().
PON Sicurezza = 3,8 ME: Fornitura telecamere wireless e lettori targhe (0,1 MC) = conclusa; ,
Sistema di videosorveglianza (3,7 NIC) = cantiere in corso.
Gli interventi originari erano 55: 2 sono stati al momento accantonati, 6 confluiti in altri e sostituiti da 5 di nuova
progettazione, 1 restituito alla SSPES per l'attivazione con fondi 2014-2020. Quindi, 55 — 2 — 6 + 5 —1 = 51 interventi. Ai
fini della procedura di gara e di esecuzione lavori, 7 interventi sono stati accorpati in 3 cantieri = 2+3+4; 5+9; 23+24.
a Di cui: 1, la Linea 2 del Piano della Conoscenza con cantiere; 1, la Linea 1 del Piano della Conoscenza, con sei cantieri
(unica gara con 6 distinti lotti); di questi, ne risultano conclusi 5.
Di cui: 1, il Piano di Manitoraggío Ambientale del Piano della Sicurezza, con cantiere; 1, la Copertura Wi-Fi dell'intero
Sito del Piano della Sicurezza, con cantiere.
I Piani Operativi del GPP
•
Piano delle Opere
N. 14 CANTIERI CONCLUSI (per 14 interventi)
Si sono conclusi i lavori di quattordici cantieri: restauro architettonico e
strutturale della Casa del Criptoportico (n. 14); restauro architettonico della
Casa delle Pareti Rosse (n. 13); restauro degli apparati decorativi pittorici e
pavimentali della casa di D. Octavius Quartio detta di Loreio Tiburtino (n.17);
consolidamento e messa in sicurezza della Casa della Fontana Piccola (n. 26);
restauro degli apparati decorativi della Fullonica di Stephanus (n. 18);
restauro degli apparati decorativi della Casa dell'Ancora (n. 32); restauro
dell'Insula 15 della Regio VII (n. C); valorizzazione, decoro e messa in
sicurezza dei punti di accesso alle domus, sostituzione dei cancelli, delle
transenne e degli allestimenti didattici delle Regiones I, Il, III (n. Italia per
Pompei "Cancelli"); restauro degli apparati decorativi della Casa delle Pareti
Rosse (n. F); restauro degli apparati decorativi della Casa del Criptoportico (n.
H); restauro degli apparati decorativi della Casa di Paquio Proculo (n. 31);
restauro degli apparati decorativi della Casa della Venere in Conchiglia (n.
30); restauro degli apparati decorativi della Casa dell'Efebo (n. 33); restauro
degli apparati decorativi parietali e pavimentali della Casa dei Pigmei (n. L).
N. 18 CANTIERI ATTIVI (per 20 interventi)
Sono invece attivi diciotto cantieri: messa in sicurezza previo assetto
idrogeologico dei terreni demaniali a confine dell'area di scavo (n. 1);
messa in sicurezza della Regio VI (n. 6); messa in sicurezza della Regio
VII (n. 7); restauro architettonico e strutturale della Casa di Sirico (n.
10); restauro e consolidamento delle strutture della Casa del Marinaio
(n. 11); restauro architettonico e strutturale della Casa dei Dioscuri (n.
12); messa in sicurezza della Regio VIII (n. 8); adeguamento e
revisione della recinzione perimetrale (n. Al); adeguamento e
revisione dell'illuminazione perimetrale degli Scavi (n. A2); restauro
degli apparati decorativi, consolidamento e restauro architettonicostrutturale della Regio VIII dal vicolo di Championnet alle terme del
Sarno escluse (n. 23+24); messa in sicurezza delle Regiones IV-V-IX (n. 5+9);
miglioramento dei percorsi di visita e contestuale realizzazione di percorsi
per persone diversamente abili (n. N); protezione e restauro dei calchi delle
vittime dell'eruzione del 79 d.C. (n. 34); eliminazione dei presidi
temporanei esistenti con interventi locali sulle strutture orizzontali e
verticali nelle domus: regio I Insula 8 civico 2-19, regio I Insula 9 civico 1 (n.
Italia per Pompei "Puntelli"); restauro degli apparati decorativi della Casa
di Giulia Felice (n. 25); manutenzione straordinaria coperture di alcune
domus delle Regiones I-II (n. Italia per Pompei "Coperture"); restauro
apparati decorativi della Casa dei ❑ioscuri (n. E); restauro dei legni di
Moregine (n. Legni di Moregine),
N. 3 CANTIERI IN ATTESA AVVIO (per 5 interventi)
Tre cantieri son ❑ in attesa di avvio per interferenze con altri interventi o in
relazione ai tempi tecnici necessari all'allestimento del cantiere o, ancora,
per le verifiche dì legge sui requisiti dell'aggiudicatario: restauro apparati
decorativi della Casa del Marinaio (n. G); lavori di adeguamento case
demaniali a servizio dell'area archeologica di Pompei Porta Stabia e lavori
di adeguamento case demaniali a servizio dell'area archeologica di Pompei
Casina Pacifico (n. 39); messa in sicurezza delle regiones I-11-111 (n. 2+3+4).
N. 2 GARE IN CORSO4 (per 2 interventi)
Altre due procedure di gara sono attualmente in corso di svolgimento:
lavori di adeguamento delle case demaniali a servizio dell'area archeologica
di Pompei Porta Stabia e sistemazione delle aree esterne (n. 37); lavori di
messa in sicurezza dei fronti di scavo e mitigazione del rischio
idrogeologico delle Regiones I, III e IX, IV e IX del sito archeologico (n. M),
A queste si aggiunge l'intervento per la riconfigurozione delle coperture e la valorizzazione della Casa dei Vetti, per il quale
si é chiusa la fase concernente il preavviso di informazione, che originariamente rientrava nei Gronde Progetto Pompei ma
che è stato sostituita da altri interventi di nuova progettazione.
■
Piano della Conoscenza
N.6 CANTIERI CONCLUSI: indagini geognostiche e studi per la
mitigazione del rischio idrogeologico dei pianori non scavati e dei fronti
di scavo delle Regiones I, IV- V e del banco roccioso del fronte sud della
Regio VIII (Linea 2); servizi di diagnosi e monitoraggio dello stato di
conservazione di Pompei (Linea 1 - Lotti 1, 2, 3, 4 e 5);
N.1 CANTIERE IN CORSO: Servizi di diagnosi e monitoraggio dello stato
di conservazione di Pompei (Linea 1 - Lotto 6) che si concluderà entro ì1
mese di dicembre;
N.1 ATTIVITÀ IN CORSO:
Condizionamento, digitalizzazione e
catalogazione degli archivi fotografici e cartacei della Soprintendenza
(Linea 3);
•
Piano della Capacity Building
N.7 ATTIVITÀ CONCLUSE: tre per El rafforzamento tecnologico della
SSPES; infrastruttura wireless per cantieri e copertura WiFi di Casina
Pacifico; realizzazione data center e disaster recovery; realizzazione
del Sistema Informativo Unitario di gestione del sito; rafforzamento della
struttura organizzativa della Soprintendenza (Ales).
•
Piano della Sicurezza
N.2 CANTIERI IN CORSO: censimento, mappatura e bonifica M.C.A.
(Monitoraggio Ambientale); copertura WiFi dell'intera area archeologica
(WiFi).
A questi interventi si affianca, inoltre, un complesso progetto legato alla
videosorveglianza all'interno del sito, a valere però su fondi PON
Sicurezza, non GPP, che aumenterà gli strumenti di controllo,
affiancandosi all'attività già svolta dal personale in servizio, per garantire
una maggiore tutela del patrimonio, il cui cantiere è in corso. E' stata
invece completata la fornitura in opera di venti telecamere wireless e 4
LPR per il monitoraggio degli accessi all'area logistica e di cantiere.
•
Piano della fruizione, miglioramento dei servizi e comunicazione
N.6 ATTIVITÀ CONCLUSE: convegno Moenia et Urbs; supporto alla
vigilanza e all'accoglienza dei visitatori (Ales); mostra Pompei e l'Europa servizio di assicurazione; mostra Pompei e l'Europa - trasporto e
consegna di opere d'arte; intervento di ideazione, realizzazione, sviluppo
e gestione del piano di comunicazione; supporto per il miglioramento del
decoro del sito archeologico (Ales).
N.1 ATTIVITÀ IN CORSO: miglioramento delle modalità di visita e
potenziamento dell'offerta culturale di Pompei.
Inoltre, proroga fino al 31 dicembre 2016 delle convenzioni Ales (capacity
building, fruizione, decoro).
GRANDE
PROGETTO
POMPEE
IMPORTO COMPLESSIVAMENTE BANDITO
da Q.E. iniziale
€ 159.789.007,83
gg160
150
140
130
120
110
100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
o
662
decisione cornurntana
C(201212154
588
h*105
160 ME co
Insediam.
DGP
Costituzione struttura di
SuPpOrto r tiCP
1 nrk,o AAP
21,5 ME
Aoimu
2.9 marzo 2012
ri
20/01/2014
5/05/2014
31 agosto
2015
Interventi banditi (in Me sino 913110812015, quando è stata saturata la disponibilità (residuo, in termini di competenza, f 93,85)
Il Portale della Trasparenza
È online il nuovo Portale della Trasparenza all'indirizzo:
http://open.pompeiisites.org/
Realizzato mediante la customizzazione della piattaforma DKAN, si compone
tecnicamente di due parti fondamentali: la prima, relativa agli interventi,
alimentata direttamente dal Sistema della Legalità (SILeg); la seconda,
relativa a tutti gli altri ambiti del G.P.P. quali il Comitato di Gestione e l'Unità
Grande Pompei, il personale, le notizie e tutte re altre informazioni utili,
alimentata manualmente dall'utente accreditato.
La Direzione Generale del Grande Progetto Pompei ha provveduto alla
progettazione generale del sito e all'inserimento dei contenuti diversi da
quelli importati automaticamente. Personale della Società in house "Studiare
Sviluppo", nell'ambito del progetto OpenPompei, ha sviluppato le
componenti software necessarie all'importazione dei dati, ha curato l'aspetto
grafico ed il layout generale del sito mediante la customizzazione di cui sopra.
LE SEI NUOVE DOMUS APERTE AL PUBBLICO
FULLONICA Dl STEPHANUS
Regio I, 6, 7 - Epoca di scavo 1912-1914
La Fullonica di Stephanus venne portata in luce tra il 1912 e il 1914
nel corso degli scavi diretti da Vittorio Spinazzola lungo via
dell'Abbondanza. E' uno dei più importanti e completi laboratori per
il lavaggio e il trattamento dei tessuti scoperti a Pompei. Era dotata
di grandi vasche in muratura per il risciacquo, alimentate da un flusso
d'acqua ininterrotto; di bacini in pietra per la tintura, per il lavaggio
e la smacchiatura con l'utilizzo di particolari tipi di argilla o di orina;
di terrazze al piano superiore adibite all'asciugatura e ai trattamenti
delle stoffe, e di una pressa (il torcular) con cui il tessuto veniva
stirato e reso brillante. Gli ambienti in cui è articolata la fullonica
derivano in parte da una precedente abitazione, una casa ad atrio
e peristilio, che fu ristrutturata dopo l'eruzione del 62 d.C.,
cambiando la destinazione d'uso di locali tradizionali per un'abitazione, come
l'atrio, la sala di soggiorno (oecus) o il triclinio, trasformando l'impluvium dell'atrio
in una vasca dai bordi alti e costruendo gli specifici ambienti del laboratorio con le
vasche nel settore alle spalle del giardino.
INTERVENTI DI RESTAURO
L'edificio è stato interessato, tra il 2014 e il 2015, da lavori di restauro sia
strutturale, sia degli apparati decorativi.
Con il restauro strutturale, eseguito nel 2014 e finanziato con fondi ordinari della
Soprintendenza Speciale per Pompei, Ercolano e Stabia, sono state rifatte le
coperture, consolidati i solai e le colonne del loggiato soprastante l'atrio, ed è stata
realizzata una nuova pavimentazione negli ambulacri del giardino, al fine di
mitigare il problema dei ristagni d'acqua meteorica, agevolandone l'immissione in
tubazioni alloggiate nel sistema antico di deflusso delle acque, che dal giardino
sbocca su via dell'Abbondanza, sotto al marciapiede antistante l'ingresso.
I lavori di restauro degli apparati decorativi sono stati finanziati con i fondi del
Grande Progetto Pompei, per un importo di Euro 328.472,62 e sono stati condotti
tra marzo e ottobre 2015.
L'intervento ha interessato gli apparati decorativi parietali, come gli affreschi e gli
elementi decorativi in stucco (cornici, lesene), e le superfici con rivestimenti di
intonaco o di cocciopesto, come le vasche del laboratorio. Si sono eliminate le
integrazioni di restauro non idonee, come le ampie campiture colorate o le
integrazioni dei volumi nella vasca-impluvio nell'atrio, conservando d'altra parte la
leggibilità di elementi riconducibili all'originaria funzione di alcuni ambienti, come
la traccia dell'incasso della spalliera del letto nella sala del triclinio, parzialmente
occultato in antico, quando l'ambiente cambiò destinazione d'uso. Per le
operazioni di pulitura nei punti più difficili e delicati è stata utilizzata una
strumentazione laser, che ha consentito di ottenere risultati eccellenti nel
recupero del colore delle cornici in stucco e della tonalità originale degli sfondi.
Sono stati inoltre restaurati i pavimenti in cocciopesto di ogni ambiente,
recuperandone ove possibile la superficie originale, mentre nell'atrio il piano di
calpestio è stato ripristinato in tutta la sua estensione.
Si restituisce quindi alla fruizione un edificio integralmente restaurato e riportato,
per gli aspetti che lo caratterizzano, alle condizioni della sua scoperta, avvenuta un
secolo fa negli stessi anni in cui veniva riportata in luce la vicina Casa del
Criptoportico.
Direzione lavori
RUP E. De Carolis
Direttore dei Lavori S. Giudice
Direttore operativo restauratore M. Valentini — G. Zolfo
Direttore operativo archeologico G.P. Tabone
CASA DEL CRIPTOPORTICO
Regio I, 6, 2-16 - Epoca di scavo 1911-1929
Posta su Via dell'Abbondanza, con ingresso secondario su vicolo del
Menandro, la casa deve la sua moderna denominazione alla presenza, al di
sotto dell'ampio giardino quadrangolare, di un lussuosa criptoportico con
grandi finestre, sul quale si aprivano una stanza di soggiorno (oecus) e
quattro ambienti termali coperti da volte originariamente decorate in fine
stucco. Le ali del criptoportico erano affrescate con un ciclo pittorico
ispirato a episodi dell'Iliade, un pregevole esempio di pittura pompeiana
di II Stile finale: al di sopra di grandi teste si snodava la lunga sequenza di
quadretti con personaggi eroici e divini indicati da didascalie in greco.
L'ampia sala di soggiorno (oecus), con un eccezionale pavimento a mosaico,
presentava sulle pareti una composizione pittorica simile a quella del
Criptoportico, ma con quadretti ispirati a soggetti dionisiaci, parzialmente
staccata per fini conservativi.
Il primo impianto della domus risale al III secolo a.C. e in seguito l'edificio
arrivò a inglobare l'adiacente Casa del Sacello Iliaco. Dopo il terremoto del 62
d.C. le due abitazioni tornarono a essere divise e indipendenti.
Con la ristrutturazione avvenuta negli anni successivi al terremoto del 62, la
Casa del Criptoportico perse i caratteri di sontuosa residenza subendo
profonde trasformazioni, che ne alterarono le originarie volumetrie e
destinazioni d'uso. Il loggiato rivolto a mezzogiorno venne trasformato in sala
per banchetti, con la realizzazione di un triclinio in muratura, interamente
rivestito di intonaco dipinto a fondo rosso, animato lungo le sponde da
raffigurazioni di piante fiorite e volatili.
Nel 1914, durante lo scavo del giardino, furono ritrovati i resti di vittime
dell'eruzione, forse gli abitanti della casa: di questi, raccolti in gruppi di sei e
dieci individui, furono realizzati alcuni calchi, ora esposti nella mostra "Rapiti
alla morte", allestita nell'Anfiteatro di Pompei.
La casa subì i danni del bombardamento del 1943.
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INTERVENTI DI RESTAURO
Nell'ambito del Grande Progetto di Pompei la casa è stata sottoposta a un restauro
strutturale tra il 2013 e il 2014 e a un complesso intervento di restauro conservativo
degli apparati decorativi parietali e pavimentali che ha interessato gli affreschi del
criptoportico, degli ambienti termali, dell'oecus, del triclinio estivo, del larario nel
peristilio, oltre agli stucchi sulle volte del criptoportico e del tepidarium dei bagni, ai
pavimenti a mosaico del frigidarium, dell'apodyterium, del faconicum e dell'oecus.
L'intervento di restauro è stato preceduto da indagini conoscitive volte a precisare le
cause del degrado e le antiche tecniche di esecuzione, informazioni indispensabili per
impostare in modo corretto le diverse operazioni di restauro conservativo. In conformità
alla filologia del restauro si è data priorità all'aspetto conservativo degli apparati
decorativi: è stata data particolare importanza alla restituzione estetica allo scopo dì
garantire la fruibilità dell'intero complesso e colto apparato decorativo.
Grazie a tali interventi si restituisce alla fruizione un edificio di grande interesse per le sue
caratteristiche architettoniche e per l'apparato pittorico di II Stile. Le perdite subite a
causa dal bombardamento del 1943 non consentono più di percepire l'edificio nella sua
integrità, così come tornò in luce un secolo fa, tuttavia gli ultimi lavori di restauro
architettonico, con la realizzazione di più ampie coperture e della passerella che si affaccia
sugli ambienti termali superstiti, e l'accurato restauro delle superfici affrescate e dei
pavimenti in mosaico, consentono la fruizione della domus nelle migliori condizioni di
leggibilità e conservazione, a cento anni dalla sua scoperta.
I lavori sono stati ultimati nel rispetto del cronoprogra m ma di progetto, per un importo di
euro 544.538,92.
I lavori strutturali di restauro sono stati realizzati tra il 2013 e il 2014 per un importo di
euro 304.034,67.
Direzione Lavori
Interventi di restauro strutturale (GPP 14)
RUP E. De Carolis
Direttore dei Lavori M. Previti
Direttore operativo archeologico G.P. Tabone
Interventi restauro apparati decorativi (GPP H)
RUP C. Cicirelli
Direttore dei Lavori S. Vanacore
Direttore operativo archeologico G.P. Tabone
CASA Dl PAQUIUS PROCULUS
Regio 1,7,1 - Epoca di scavo 1911 — 1912, 1923-1926
La casa, attribuita a un influente cittadino pompeiano, è affacciata su Via
dell'Abbondanza e presenta una forma allungata irregolare, determinata dalle varie
trasformazioni avvenute durante la lunga vita dell'edificio. Risalente al II secolo a.C., la
casa si sviluppa su tre livelli ed è costruita in opera incerta con blocchetti di lava e
calcare e stipiti delle porte in blocchi squadrati di calcare. La facciata, semplice e
austera, mostra tracce della tettoia che proteggeva l'ingresso e i fori per il sostegno al
balcone del primo piano. L'accesso principale conserva il celebre mosaico con li cane
alla catena fra porte semi-aperte, oltre a simboli militari (scudo, lancia e bipenne). Le
pareti presentano grossi fori prodotti dal passaggio degli antichi rossore, scavatori
clandestini che dopo l'eruzione si introducevano nelle case in cerca di cose preziose.
L'atrio, il cui straordinario pavimento a riquadri geometrici con animali
di vario genere, remi, timoni e testine umane è tra i più estesi e meglio
conservati di Pompei, ha una forma trapezoidale derivata dalla chiusura
dei cubicula (stanze da letto) poi inglobati nel la contigua casa di
Amandio. Ai lati dell'ingresso sono posti altri due cubicula, dei quali quello
occidentale conserva le decorazioni pittoriche di I Stile e il pavimento
geometrico in signino, mentre quello orientale è ornato in IV Stile con al
centro un quadro mitologico. Sulla parete orientale dell'atrio si aprono tre
porte, una delle quali con il calco delle ante.
La parte posteriore della casa è occupata dal peristilio, caratterizzato da
colonne in calcare rivestite di intonaco rosso e bianco, poi integrate da altre
in laterizio. Al centro del giardino è presente una vasca di marmo con quattro
colonne a sostegno del lussureggiante pergolato.
Tra gli ambienti affacciati sul peristilio figura un sontuoso triclinio, ubicato
nell'angolo orientale dell'edificio, con pareti dipinte in IV Stile e pavimento in
Il Stile provvisto di emblema con scena nilotica.
CASA DEL SACERDOS AMANDUS
Regio 1,7,7 - Epoca di scavo 1912, 1923-1926
La casa, posta su Via dell'Abbondanza, prende nome dalle scritte elettorali ritrovate
all'ingresso. La sua forma piuttosto irregolare è frutto delle numerose
trasformazioni edilizie che hanno interessato l'intera insula dal Il secolo a.0 al 79
d.C.
La casa era dotata di un piano superiore, indipendente, del quale si conserva
ancora l'accesso al balcone in facciata, che ospitava l'officina di un tabeilarius,
ovvero un costruttore di tavolette cerate, trovate carbonizzate in grande quantità
fra le macerie e i crolli dell'edificio.
Sull'atrio, si aprono le stanze più importanti della casa, tra le quali uno dei triclini
(b) che conserva sulle quattro pareti decori di III Stile con raffigurazioni mitologiche
e pavimento in signinum con motivo geometrico di ll Stile, e uno dei cubicula (c),
anch'esso con pitture di buona qualità sempre di III Stile e pavimento in
cocciopesto e un armadio a muro. Questi due ambienti sono separati da un vano
scala che conduceva agli ambienti superiori e alla loggia sul giardino.
CASA DI FABIUS AMAN DIO
Regio I, 7, 2-3 - Epoca di scavo 1912, 1922 - 1924
Tipico esempio di piccola casa per il ceto medio pompeiano, stretta e
allungata, l'edificio risale all'età sannitica ed è costruito interamente in opus
incertum con blocchetti in lava vesuviana e calcare del Sarno.
Rispetto alle grandi case, questa sembra un'abitazione in miniatura che
sfrutta vari espedienti per guadagnare spazio: si sviluppa infatti su due livelli,
con il superiore dotato di un lungo balcone affacciato su Via dell'Abbondanza.
Nella carenza di spazio interno, i vani scala avevano anche altre funzioni,
come quello aperto sulla strada che conservava una decina di pettini da
tessitore, circostanza che ha fatto pensare anche alla funzione di bottega
tessile.
L'atrio ha l'impluvio con il pavimento rivestito a mosaico e al centro la bocca
della cisterna in asse con l'ingresso (fauces); le pareti sono dipinte in IV Stile
con ampie campiture a fondo rosso e riquadri con paesaggi pastorali e sacrali.
Mancano i cublcula {stanze da letto) e lo spazio dell'atrio è ricavato da tre
ambienti dell'adiacente casa di Paquio Proculo, le cui porte originali si
riconoscono ancora perché trasformate in armadi. Il triclinio, accanto alle
fauces, è anch'esso minuscolo, dipinto in IV Stile con pavimento in signinum a
tessere e lastrine di marmo. Anche questa casa era stata visitata dai
"fassores", gli scavatori clandestini che dopo l'eruzione del Vesuvio si
introducevano negli edifici in cerca di cose preziose (il cunicolo di passaggio è
visibile sulla parete est della casa).
Il viridario serviva a dare aria e luce all'intera dimora; si tratta di un piccolo
giardino con le pareti dipinte a motivi vegetali per ampliare visivamente lo
spazio, mentre sullo stipite del triclinio era rappresentata una graziosa
fontana di marmo, alla quale uccelli vanno ad abbeverarsi.
INTERVENTI DI RESTAURO ARCHITETTONICO E DEGLI APPARATI DECORATIVI
(GPP31)
Casa di Paquius Proculus, Casa del Sacerdos Amandus,
Casa di Fabius Amandio
I lavori di restauro degli edifici posti sul fronte nord dell'insula 7 su Via
dell'Abbondanza furono programmati nel 2007 dalla Soprintendenza con
due progetti, l'uno di restauro architettonico, l'altro di messa in sicurezza
degli apparati decorativi parietali e pavimentali. Tra il 2009 e il 2011
vennero eseguiti, con fondi ordinari, i lavori di restauro architettonico
della sola Domus di Paquio Proculo. Nel contesto di questo primo
intervento furono sostituite e/o ripristinate coperture e solai già di
restauro, furono condotti lavori di ripristino sulle travature in cemento
armato dell'atrio e, nell'occasione, fu montato anche un cupolino in
policarbonata in corrispondenza dell'impluvio. Nell'ambito del Grande
Progetto Pompei si è proceduto al restauro sia architettonico che degli
apparati decorativi di tutti gli edifici posti lungo il fronte nord dell'insula.
Oltre alla domus di Paquio Proculo (I 7, 1), si è intervenuti nelle attigue
Case di Fabio Amandio
I 7,2-3) e del Sacerdos Amandus (I 7, 7). In
particolare si è proceduto a interventi di rinforzo strutturale, alla
sostituzione delle guaine di impermeabilizzazione sui solai orizzontali
esistenti, alla sostituzione dei manti di copertura e alla realizzazione di un
idoneo impianto di smaltimento delle acque piovane. Contestualmente in
tutte le ciomus citate, sono stati effettuati consolidamenti e restauri di tutti
gli affreschi e dei pavimenti a mosaico.
GPP 31
Importo complessivo: euro 944.073,34 di cui 1/3
architettonico e 2/3 per gli apparati decorativi
per restauro
Direzione lavori
RUP e DL per i lavori architettonici V. Ingravallo
Progettista e Direttore dei lavori per gli apparati decorativi S. Vanacore
Direttore Operativo archeologo M.L. ladanza
CASA DELL'EFEBO
Regio I 7,10-12.19 - Epoca di scavo 1912, 1925 - 27
La domus, ricca dimora del ceto mercantile pompeiano, costruita aggregando case più
antiche comunicanti una con l'altra, si segnala per il lusso e il fasto delle decorazioni delle
pareti e dei pavimenti. L'edificio ha restituito inoltre ricchi servizi da banchetto e opere
d'arte di pregio, tra cui una statua in bronzo di un Efebo, che ha dato nome alla casa.
Entrando, a destra sì incontra il quartiere privato della famiglia con il larario, i cubicula e le
stanze di servizio. A sinistra si trova invece il quartiere di rappresentanza, destinato ai
ricevimenti: di particolare pregi❑ l'elegante esedra con pavimento a mosaico di vivaci
pesci guizzanti e il triclinio invernale con splendido pavimento in marmo con al centro
motivi floreali arricchiti di elementi in vetro lavorati a rilievo.
A un livello inferiore si apre l'area del piccolo ed elegante giardino, con i banchi del
triclinio estivo al di sotto di un pergolato sostenuto da quattro colonne rivestite in stucco;
lungo le pareti interne del letto tricliniare sono raffigurati quadretti con scene di paesaggio
nilotico, mentre al centro era allestita una fontana con ninfeo, dove si rinvenne una
statuina in bronzo con una conchiglia adattata a getto d'acqua.
INTERVENTI DI RESTAURO
Nel 2012 sono stati avviati restauri architettonici nella Casa dell'Efebo (Regio I
7,10-12.19) e nelle dimore adiacenti (13-18). Nel contesto di tali interventi,
finanziati con i fondi ordinari della Soprintendenza di Pompei e ultimati
nell'aprile 2015, si è proceduto al recupero delle murature mediante
l'integrazione delle lacune, il rifacimento dei colmi murari e la stuccatura dei
giunti. Laddove si presentavano particolari esigenze di carattere strutturale, sono
state effettuate iniezioni di malta e cuciture rinforzate con barre in vetroresina.
Per quanto riguarda, invece, le coperture, si è provveduto al rifacimento di quelle
a falda, mentre quelle piane sono state consolidate ricorrendo all'uso delle fibre
in carbonio; ciò ha consentito di mantenere i solai esistenti, evitando traumatiche
operazioni di montaggio e smontaggio degli stessi.
Delicato e impegnativo è stato l'intervento condotto nel triclinio (17) della Casa
dell'Efebo, un vasto salone decorato con raffinate pitture di IV Stile e un
pregevole pavimento in opus sectife; dove si è proceduto al consolidamento della
copertura, con volta centrale.
Nell'attiguo civico 18, la cosiddetta Taberna di Niraernius, i lavori di rifacimento
della copertura del Cablino (c) hanno invece offerto l'occasione per un piccolo
intervento di scavo.
Ai lavori architettonici hanno fatto seguito quelli relativi agli apparati
decorativi, iniziati nell'aprile 2015 e finanziati nell'ambito del GPP ( n.33)
relativi sia alla casa dell'Efebo che ai civici attigui e hanno riguardato il
consolidamento e la pulitura di tutte le superfici pittoriche, nonché dei pavimenti
musivi e in cocciopesto.
Importo restauri architettonici: euro 506.884,54
Importo restauri apparati decorativi: euro 646.241,00 €
Direzione lavori
Casa dell'Efebo restauro apparati decorativi
RUP C. Cicirelli
Direttore dei Lavori S. Vanacore
Direttore operativo archeologo M.L. ladanza
Miglioramento delle modalità di visita e per il potenziamento dell'offerta
culturale del sito archeologico di Pompei.
Il Piano della Fruizione del Grande progetto Pompei, che sarà completato entro
l'anno, prevede l'ideazione, la progettazione e la realizzazione di interventi per il
"miglioramento delle modalità di visita e per il potenziamento dell'offerta culturale
del sito archeologico di Pompei". L'obiettivo è agevolare il visitatore nella
comprensione dell'antico, arricchire l'esperienza di visita sotto il profilo culturale e
arricchire la visita del sito archeologico, sia in termini di quantità (apertura nelle ore
notturne di alcune aree ed ambienti, differenziazione dell'offerta culturale), sia in
quelli di qualità (uso di un nuovo linguaggio di comunicazione).
In tale ottica sono stati realizzati allestimenti, installazioni fisiche e virtuali,
produzioni multimediali e applicazioni software che contribuiscono a strutturare ed
articolare il nuovo sistema di fruizione del sito archeologico, al fine di rendere
Pompei soggetto della visita e non più oggetto passivo.
Tale sistema comprende:
•
•
■
Un plastico ricostruttivo fisico dell'antica Pompei, "fotografata" al
momento dell'eruzione del 79 d.C., che prevede l'applicazione di image
mapping orientato a comunicare aspetti della storia della città, del suo
sviluppo urbanistico e territoriale, della sua distruzione e della sua
scoperta e applicazioni di realtà virtuale connesse con le proiezioni
mappate nel plastico, in grado di presentare al visitatore i luoghi fisici più
rilevanti della città.
Itinerari tematici per la visita del sito di Pompei con relativo sistema di
consultazione, fruibili dai visitatori attraverso applicazioni gestibili tramite
sistemi mobili con navigazione intuitiva, multilingue e di facile accessibilità. Gli
itinerari proposti consentono, la ricostruzione della vita a Pompei nei suoi
aspetti quotidiani (cibo, mestieri, tempo libero, riti funerari), negli aspetti
sociali (politica, spettacoli, religiosità, amministrazione civica e giudiziaria),
nonché in ambiti di interesse storico-artistico, geologico, ambientale,
archeologico.
Allestimenti museografici e multimediali all'interno di vari ambienti della Villa
Imperiale, in grado di consentire un'esperienza di visita "immersiva" nella vita
quotidiana dell'antica città che gravitano attorno al tema della domus (tra
otium e negotium), attraverso una nuova configurazione degli ambienti, e
l'esposizione del l'instrumentum domesticum mediante criteri innovativi.
•
Allestimenti museografici e multimediali nel Tempio di Iside che
prevedono la riproduzione di alcuni oggetti di arredo, statue e
affreschi che originariamente decoravano il tempio, in modo da
ricostruire l'edificio come si presentò agli scavatori al momento della
scoperta e di presentare in maniera divulgativa i valori del complesso
santuariale. In particolare le realizzazioni multimediali nell'ambiente
denominato "Ekklesiasterion" permetteranno di rievocare il culto
iniziatico della dea.
•
Installazioni multimediali notturne: alcune presso la parte esterna
della Villa Imperiale, che consentono di visualizzare l'immagine della
linea di costa ai tempi dell'eruzione del 79 e il divenire del paesaggio
antico, altre presso il Quartiere dei Teatri (percorso portico dei
Gladiatori, Odeion, Teatro Grande, Teatro piccolo), dove le immagini
proiettate nei luoghi di spettacolo creano una cornice di grande
suggestione.
•
Supporti per orientamento tattile destinati a ipovedenti e non
vedenti collocati presso complessi monumentali e domus dislocate in
vari luoghi della città, conformi agli standard delle principali
federazioni nazionali delle organizzazioni ciechi e non vedenti. Tale
installazione consentirà l'abbattimento delle barriere architettoniche
sensoriali e permetterà ai visitatori affetti da disabilità visiva di fruire
l'area archeologica con più facilità e di seguire i nuovi itinerari
tematici.
Piano di Comunicazione per l'area archeologica di Pompei
Il Piano di Comunicazione per l'area archeologica di Pompei si innesta nel
più ampio contesto di tutela e valorizzazione del sito archeologico e
proprio in questo filone trova la sua naturale premessa.
L'obiettivo principale, infatti, è utilizzare in modo non solo strumentale
ma anche strategico la comunicazione per rafforzare l'immagine di Pompei
quale fattore di produzione di cultura.
Questo significa dare vita ad azioni e progetti in una prospettiva
"sistemica", ovvero sostenibile nel più lungo periodo, anche al di là del
termine previsto per la realizzazione del Piano.
I principi di base che hanno permesso di coordinare tutte le attività vanno
quindi oltre un'operazione di promozione: definiscono un vero e proprio
"territorio di racconto e relazione", creando le premesse per tutelare e
valorizzare Pompei anche nella sua dimensione percettiva e identitaria,
in modo da esaltare i significati di cui è portatrice e nutrire il rapporto con
le diverse ed estese categorie di pubblico, con cui dialoga.
Una nuova identità, un sito web riprogettato per unire la comunicazione
istituzionale e quella al pubblico, una nuova segnaletica, la realizzazione
di filmati che raccontano la città attraverso testimonianze eccellenti che
restituiscono il ritratto di una città viva, protagonista della
contemporaneità.
•
La nuova identità visiva di Pompei è lo strumento cui è affidata la
rappresentazione dell'identità di tutta l'area archeologica e della
Soprintendenza; ne costituisce, pertanto il primo e più immediato
elemento di comunicazione. Il brandname è stato riportato alla dizione
latina "Pompeii", poiché quest'ultimo ha il vantaggio di essere identico
in lingua inglese, è evocativo e consente di distinguersi, seppur
sottilmente, dal toponimo italiano del Comune di Pompei. Insieme al
nome, è stato definito anche un pay-off, "tempus, Vita", che vuole
sottolineare come Pompei Antica rappresenti il luogo dove capire il
tempo e la vita, attraverso il modo di fruire i suoi spazi e i suoi
contenuti. In ultimo, la rappresentazione visiva dell'identità trae
origine dalle caratteristiche formali e cromatiche delle decorazioni in
III Stile presenti nel tablinum della Villa dei Misteri. Il nuovo marchio
ha successivamente dato vita a una revisione dei materiali
di
comunicazione, a iniziare dalla riedizione della pianta e della storica
guida.
Il
nuovo portale web
prevede una nuova architettura
dell'informazione e la riorganizzazione di tutte le pagine all'interno
di sezioni omogenee, identificate in modo immediato e coerente.
L'obiettivo è migliorare l'accessibilità, potenziare i contenuti,
proponendo agli utenti sia l'aspetto più turistico, sia quello
istituzionale della Soprintendenza, secondo principi di usabilità,
utilità, attrattività. Il nuovo portale sarà sempre di più la prima porta
di ingresso alla città e il principale veicolo delle informazioni rispetto
al palcoscenico mondiale.
Il nuovo Piano per la Segnaletica prevede una bonifica e una
sostituzione degli attuali supporti di indirizzo e informazione
presenti, con l'obiettivo di migliorare la fruizione del sito e dei
monumenti e di accompagnare i turisti all'interno della città. La
filosofia di questo progetto è, infatti, di proporre un intervento di
semplificazione cognitiva e sistematizzazione, che sia il meno
invasivo possibile anche per quanto riguarda l'aspetto materiale e
tecnico. Per questo, verranno riutilizzati il più possibile gli stessi
ancoraggi e/o supporti dei segnali già in opera (fori a terra e a
parete, plinti, basi metalliche, ecc.). Coerentemente, anche il calore
dei segnali, i testi e i pittogrammi sano stati studiati e definiti con
l'obiettivo di ottimizzarne la fruibilità anche a distanza, senza essere
invasivi e senza rischiare il 'mimetismo' con l'architettura e i colori
della città.
Nell'ottica di miglioramento della fruizione del sito archeologico, è
stato progettato un Sistema identificativo per consentire ai
visitatori l'ingresso e l'uscita temporanea dall'area del sito
archeologico, nel corso del giorno di validità del biglietto, attraverso
i quattro varchi di Porta Marina, Piazza Esedra, Porta Anfiteatro,
Porta Ercolano/ Villa dei Misteri, consentendo di limitare al massimo
le possibili azioni "fraudolente" (quali la possibilità di falsificazioni e
scambi di persona a di utilizzo in giorni diversi). Il sistema è basato
sulla consolidata tecnologia RFID (Radio-Frequency IDentification),
utilizzata tramite braccialetti monouso che saranno forniti ai
visitatori che richiederanno l'uscita temporanea.
I Filmati da 40' e 15' realizzati raccontano la città, sempre nello spirito di
coglierne e comprenderne la vita. Il primo, "La voce di Pompei" ha l'obiettivo
far conoscere l'approccio metodologico del Grande Progetto Pompei e il team
che vi lavora. A guidarci nella comprensione delle problematiche degli
interventi sono gli esperti all'opera sul progetto: Storici dell'Arte, Archeologi,
Ingeneri, Architetti, Designer, Registi, Restauratori, Geologi, attraverso una
serie di interviste. EI secondo filmato, "Le voci di Pompei", ci fa invece "vivere"
un giorno a Pompei. A guidarci per le sue strade sono una serie di personaggi
immaginari che rappresentano l'umanità vivente al momento della distruzione
della città. La narrazione è idealmente ambientata pochi giorni prima
dell'eruzione, della quale non si fa menzione alcuna: la voce viva dei
personaggi ci fa scoprire la vita quotidiana, la gioia di una città felice e
mondana, che gode del proprio benessere.
IL SITO ARCHEOLOGICO DI POMPEI
Il sito archeologico di Pompei, patrimonio dell'Umanità dal 1997, è situato nella
buffer zone che contempla i territori dei comuni di Portici, Ercolano, Torre del
Greco, Torre Annunziata, Castellammare di Stabia, Pompei, Boscoreale,
Boscotrecase e Trecase, fino al confine del Parco del Vesuvio. Perciò, inserito in un
contesto ricco di vestigia del passato ha detenuto a lungo il primato di luogo più
visitato al mondo. La superficie della città antica è di circa 66 ettari; la superficie
scavata è di circa 44 ettari. 1500 sono gli edifici (domus e monumenti) portati in
luce. I numeri danno conto, anche soltanto dal punto di vista quantitativo,
dell'impegno necessario in termini di risorse economiche e professionali.
•
•
1.500 edifici
2 milioni di metri cubi di strutture murarie
•
•
17.000 metri quadri di dipinti
20.000 metri quadri di intonaci
•
•
12.000 metri quadri di pavimento
20.000 metri quadri di coperture protettive
Non si tratta quindi semplicemente di un'area archeologica estesa, ma di un
organismo urbano complesso, un'intera città antica che il tempo ci ha restituito in
forte sofferenza, riemersa dal terremoto del 62 d.C. per essere poco dopo investita
dall'eruzione vesuviana del 79 d.C. Dopo diciassette secoli, le attività di scavo, dalla
metà del '700 ad oggi, hanno messo in luce i due terzi dell'insediamento.
Ministero
dei beni e delle
attività culturali
e del turismo
" Pompei non mi ha stupito.
Sono arrivato dritto
alla mia casa.
Avevo atteso mille anni
senza osare tornare
a vedere le sue povere rovine",
Jean Cocteau, 1917
Ministero
dei beni e delle
attività culturali
e del turismo
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INVITALIA
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Grande progetto Pompei - Governo Italiano Presidenza del