Aristotele Test sulla Metafisica • La filosofia prima studia 1. 2. 3. 4. l'essere determinato l'essere in quanto tale l'essere in movimento la virtù • La filosofia prima è la scienza che considera l’essere in quanto essere e le proprietà che gli competono in quanto tale. È quindi ontologia (studio dell’essere). Mentre le diverse scienze studiano l’essere determinato (l’essere in movimento, l’essere vivente, ecc.), la filosofia prima studia l’essere in quanto tale, a prescindere da ogni altra sua determinazione e si pone quindi la domanda sul significato ultimo della realtà. Che cosa rimane se togliamo ogni determinazione (il movimento, la grandezza, i colori, ecc.)? Che cos’è comune a me, al tavolo, alle piante? Deve esserci qualcosa in comune dato che siamo tutti esseri • Quale fra questi termini non è uno dei quattro significati dell’essere enumerati da Aristotele – Essere come accidente – Essere come categorie – Essere come vero – Essere come movimento • Aristotele enumera quattro significati del termine essere: 1. Essere come accidente 2. Essere come categorie e in particolare come sostanza 3. Essere come vero 4. Essere come potenza e atto • Tra tutti questi significati quello principale è quello di essere come sostanza («che cos’è l’essere?» equivale a «che cos’è la sostanza?») • Per Aristotele la sostanza è 1. Individuale 2. Uguale per diversi individui 3. Coincidente con l’essenza • Pericle è sempre Pericle perché al di là dei cambiamenti visibili, c’è in lui qualcosa che permane, una sostanza (substantia = ciò che sta sotto). A differenza dell’idea platonica, essa è individuale e può quindi spiegare ontologicamente il singolo individuo e il suo permanere identico a se stesso nel divenire. La sostanza, proprio perché individuale, non coincide con l’essenza (la quale a sua volta invece coincide con la forma) • La sostanza è – Materia – Forma – Sinolo – Forma specifica • La sostanza è un’unione inscindibile (sinolo) di materia e forma. Per es. Pericle ha una forma specifica, quella di uomo, che organizza la materia (la carne e le ossa) in un modo determinato. Mentre la forma è comune a tutti gli uomini, quella particolare organizzazione, quel rapporto unico tra la forma e la materia determinata, caratterizza Pericle come individuo. La forma è dunque l’essenza, non più trascendente come in Platone, ma immanente, interna al concreto individuo, unita alla materia • Gli accidenti sono – Circostanze accessorie della sostanza – Qualità necessarie della sostanza – Realtà esistenti per sé – La componente materiale della sostanza • Accidente (symbebekòs) = – ciò che accade insieme, ciò che si accompagna ad altro – Ciò che appartiene a una cosa e che può essere affermato della cosa, ma non sempre né per lo più • Il concetto è la rappresentazione mentale – Della forma – Della materia – Del sinolo • La forma si traduce, in ambito conoscitivo, nel concetto. Il concetto è la rappresentazione mentale della forma, astratta dall’intelletto a partire dalla conoscenza dei singoli enti. Conoscendo le forme, conosciamo l’universale che è oggetto della scienza, conosciamo ciò che è comune a una molteplicità di individui e ci consente di comprenderli razionalmente, al di là delle differenze accidentali • Aristotele spiega il divenire attraverso – I concetti di causa efficiente e causa finale – I concetti di potenza e atto – I concetti di materia e forma • Per Aristotele il divenire è il passaggio dalla potenza (dynamis) all’atto (enérgheia, entelécheia). È quindi orientato teleologicamente, cioè guidato da una finalità specifica, l’atto • Quale tipo di causalità esercita Dio sul mondo? – Efficiente – Finale – Formale – Materiale • Dio è atto puro = assenza di potenza e materia e quindi di divenire, quindi è immutabile ed eterno. È motore immobile: muove ogni cosa, non essendo soggetto a movimento. Quindi non è causa efficiente (come l’artigiano che costruisce l’oggetto), ma solo causa finale, cioè muove come ciò che è amato, che attrae a sé l’amante. • Dio è pura intelligenza, puro pensiero. Il pensare è l’attività migliore, alla quale l’uomo può giungere soltanto per periodi limitati, ma che per Dio è la condizione stabile. Non può pensare che all’entità più perfetta, cioè se stesso, quindi è pensiero di pensiero, pensa se stesso per l’eternità