Laboratorio n. 1
Coordinatore Prof. Fedele SALVATORE
(diocesi di Napoli)
WELFARE BENE COMUNE
...al tempo della crisi
modalità multimediale: testi,
canzoni, video, …
come nel gruppo classe con i ragazzi,
per condividere contributi ed
arricchirsi reciprocamente
precisazioni
terminologiche
welfare = benessere sociale
welfare state = insieme delle
politiche socio-assistenziali messe
in atto dallo Stato: MINISTERO DEL
LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Prima parte
L’AGIRE EDUCATIVO (degli IdR)
COME PARTE DEL LAVORO
SOCIALE CHE COSTRUISCE IL
“BENESSERE” (degli Alunni)
SOLLECITAZIONI del coordinatore
come prospettiva di una delle tante
possibili proposte concrete per il laboratorio
Che senso ha parlare di welfare al tempo della crisi?
Principali pericoli
- CRISI solo ECONOMICA (carenza di beni materiali)
o c’è dietro ALTRO?
-I
servizi
EMERGENZIALI,
per
autostenersi,
cronicizzano
l’EMARGINAZIONE
(es:
enti
assistenziali come spesso anche la caritas): esecizio
di POTERE piuttosto che NECESSARIE RISPOSTE
STRUTTURALI per un vero e proprio CAMBIAMENTO
e SOLUZIONE delle emergenze e dei bisogni
- Scomparsa della soggettività della RELAZIONE
PERSONALE con il bisognoso: ANONIMATO (es:
caritas, elemosine ai semafori), ANESTESIA DELLE
COSCIENZE
Una crisi che … ci mette “in crisi”
“mette in crisi” alcune nostre convinzioni profonde e ci
impone di andare oltre la semplificazione per abitare la
complessità (prof. Giovanni Laino)
- semplificazione = superficialità: restare in superficie
vs
semplicità = complessità risolta: lasciarsi interrogare,
addentrarsi per mettere in discussione
convinzioni e principi per noi scontati
(esempi: 1. Se un uomo ha fame non regalargli un pesce
ma insegnagli a pescare…e se non ci sono più luoghi
dove pescare? – 2. Per crescere un bambino ci vuole
l’intero villaggio…e se invece il villaggio c’è ma è
inadeguato per cui ci vuole un altro modo di vivere il
villaggio per far crescere il bambino?
Oltre “i beni” … il “benessere”
Il BENESSERE non è quindi il mero accumulo di beni
materiali ma piuttosto stare bene con se stessi e con
gli altri
(leggi, ascolta, vedi: la roba di Verga, l’ingranaggio di
Giorgio Gaber, il video sul web la storia delle cose …)
Le mille FACCE della CRISI
Finanziaria (il volto più evidente) e organizzativa
-prospetto degli stanziamenti statali di carattere sociale
- Giovani scoraggiati, cd. net, né-né, che non lavorano e non studiano.
«Io
abito
nella cd
caligine»
(1 Re
Bambini
e ragazzi
disconnessi
che8)
cioè, nell’anno precedente ad una
recente ricerca del 2011, non sono mai andati al cinema, non hanno mai
letto un libro, non sono mai andati su internet né usato un computer, non
«Tu
il mio
nessun
hannonon
fatto puoi
sport ovedere
attività fisica
(vedivolto,
l’Atlantepoiché
dei minori
a rischiouomo
pubblicato
da
Save
the children)
può
vedermi
e restare vivo» (Es 33,20)
Crisi di senso (o di legittimità): sensazionale discorso di
José Mujica, presidente “contadino” del Paraguay in occasione del summit
dei 20 potenti in Brasile, a Rio de Janeiro, nel 2012. ….
Modello consumistico occidentale, globalizzazione, infelicità degli uomini
“povero non é colui che tiene poco, ma colui che necessita di tanto e
desidera ancora di piú e piú”…. La causa é il modello di civilizzazione che
abbiamo montato. E quello che dobbiamo cambiare é la nostra forma di
vivere!
CHI HA PROBLEMI E’ UN PESO PER LA SOCIETA’
pars construens per ESSERE CONCRETAMENTE
PROPOSITIVI
Che fare? Che “wel-fare” ?
* Cambiare cultura (con riferimento ai principi più profondi) e atteggiamenti (i
comportamenti personali sbagliati)
•Conoscere la fine per imparare il fine (studiare e approfondire, ci diceva il
prof. Tanzarella, conoscere le mille facce della crisi, per capire in che
direzione andare)
•* Dagli ambulatori ai laboratori (cioè dall’assistenza al lavoro, per costruire e
produrre cambiamento)
•…oltre le tre “I”, verso le tre “S”: sobrietà, solidarietà, spiritualità.
•* Puntare sul capitale sociale (cioè non sulla sola ricchezza economica ma
sulla ricchezza umana delle persone che siamo noi…)
* (… perché) non c’è carità senza giustizia (sociale)
* Riportare al centro “lo sguardo di reciprocità”
•Centralità dei “beni relazionali” (le nostre relazioni interpersonali sono beni
immateriali, che hanno addirittura anche interessanti ricadute economiche,
a beneficio di tutti…)
E se si ripartisse proprio dal legame fraterno?
SUGGESTIONI ed ESPERIENZE dei partecipanti
(non facilmente sintetizzabili)
1) dal nostro angolo visuale di docenti, come vediamo la
crisi dei beni comuni, del benessere comune?
Come la vediamo nel volto dei nostri ragazzi, nella
organizzazione della nostra scuola, nei genitori che
incontriamo?
2) CHE FARE? CHE WEL-FARE, come Idr, affinchè il
nostro agire educativo sia parte del lavoro sociale
che costruisce “benessere”?
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lavoro_di_gruppo_-_welfare_bene_comune