Il Welfare che vorremmo e quello che verrà…attrezzarsi per il cambiamento
Social bonds e welfare clandestino
tra futuro desiderato e futuri plausibili
Paolo Santinello
Associazione Nicholas Georgescu-Roegen
La zia ha un piccolo gruzzolo
É attenta a quel che succede
intorno a lei
Non è più una ragazzina
Ha deciso di fare un
investimento etico
di cui forse beneficierà
e che comunque le darà
una rendita economica
http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Tante_Rikie_%28Zwarte_Cross%29.JPG
"L'impresa sociale Uno
capitalizzata per 15 milioni di euro
dal fondo di investimento sociale
SICURA EUSF.
Uno, che nasce dalla fusione di 20 tra le
maggiori cooperative sociali e
associazioni di volontariato, diventa così
un attore importante del welfare
europeo"
UNO i.s.
si aggiudica il contratto
quadro per le cure
personalizzate
(PHC) per conto del
gruppo assicurativo
Haag-Sicura che gestisce
la concessione dei servizi
per il comune di
Rotterdam.
Il contratto vale 80 milioni
di euro e durerà per
quattro anni e creerà
120 nuovi posti di lavoro.
"L'impatto positivo degli investimenti in
finanza sociale si fa sentire.
Calato del 18% in tre anni il costo
del welfare a carico dei contribuenti.
Dalla prossima primavera obbligatorie le
assicurazioni individualizzate per i rischi
di malattie invalidanti."
SICURA distribuisce
utili
UNO i.s. cresce
Cresce il mercato
dell'economia sociale
La zia è contenta
http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Tante_Rikie_%28Zwarte_Cross%29.JPG
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Per garantire la chiarezza e la certezza necessarie, occorre
anche che il presente regolamento stabilisca criteri uniformi per
identificare le imprese sociali come imprese di portafoglio
ammissibili.
Un’impresa sociale dovrebbe essere definita come un attore
dell’economia sociale il cui principale obiettivo non è generare
utili per i suoi proprietari o azionisti, ma esercitare un impatto
sociale. Essa agisce erogando beni e servizi per il mercato e
utilizza gli
utili principalmente a fini sociali.
È gestita in modo responsabile e trasparente, in particolare
coinvolgendo dipendenti, clienti, consumatori e altri soggetti
interessati dalle sue attività commerciali.
http://www.consorziocgm.org/
welfare clandestino
Via Fondazza Social Street
banca del tempo dove ci si scambiano le competenze,
il gas della strada, facile da gestire
lezioni di pianoforte in cambio di un’ora di inglese,
il materasso che dalla cantina di Michele si è spostato a casa
di Paolo,
l’ SoS per il computer infettato da un virus, e dopo 5 minuti
trovi davanti alla porta, in ciabatte, il vicino di casa informatico
smanettone.
Federica doveva fare traslocare da sola, e ha trovato tre
amici mai visti prima che l’hanno aiutata
A me serviva il seggiolino da auto per Mattia? Ho messo un
annuncio e Saverio me l’ha prestato
evitare sprechi alimentari: «Parto, e ho il frigorifero pieno di
cibi che non posso congelare? Metto un post e invito i vicini a
venire a prenderseli»,
http://www.oggi.it/focus/cronaca/2013/11/20/bologna-benvenuti-in-via-fondazza-la-prima-social-street-italiana-scopri-cose/
self welfare
http://www.bilancidigiustizia.it/bdg2/card/questionario/start.html
appropriatezza
La maggior parte dei dispositivi medici approvati dal FDA sono
simili a quelli già in uso e sono introdotti soprattutto per motivi
commerciali (Tunis JAMA 2003).
Ci sono chiare evidenze scientifiche che le nuove insuline non
offrono significativi benefici ai pazienti ma costano molto di più. La
loro formidabile ascesa è attribuibile alla distribuzione di nuove
penne per la somministrazione di insulina (Cohen BMJ 2011).
Su 2.500 prestazioni sanitarie, supportate da buone evidenze
scientifiche, solo il 46% è sicuramente utile e il 4% è giudicato dannoso
(Garrow BMJ 2007).
Le cure ricevute dai pazienti sono allineate alle migliori conoscenze
disponibili, solo per poco più del 50%. (McGlynn NEJM 2003).
clandestino perché sottratto al
mercato
il mercato è l'unico spazio sociale?
Sì, se l'unico modello di organizzazione sociale di
riferimento è l'azienda (sanitaria, ospedaliera,
sociosanitaria, del diritto allo studio, ecc.)
Una questione di prospettiva
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di quanto futuro stiamo parlando? Un anno?
3, 5, 10, 20 anni? due generazioni?
di quali ambiti, territori, gruppi? strade?
comuni? regioni? Europa? anziani fragili?
che unità di misura usiamo? €? T? indicatori
complessi (p. es. Gini)? altro?
futuri plausibili e welfare desiderato
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Ragioniamo in modo definito sui modelli di
welfare che ci possono attendere per dare
concretezza alle minacce e alle opportunità
Misuriamo quanto siano distanti tra loro il
welfare che vorremmo da quello in cui ci
aspettiamo di finire
In questa cornice le proposte e i modelli
diventano più comprensibili
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Paolo Santinello - Provincia di Pisa